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Il fuoco della volpe tratto dall’opera Honchō Nijūshikō (Ventiquattro esempi di pietà filiale) Prima rappresentazione: 1776 Personaggi: Principessa Yaegaki, figlia di Uesugi Kenshin © HAJIME WATANABE 【 Trama】 Per lunghi anni Takeda Shingen, signore della provincia di Kai, e Uesugi Kenshin, signore della provincia di Echigo, si erano affrontati finché lo shogun Ashikaga Yoshiharu impose la pace: questa doveva essere suggellata dal matrimonio tra Katsuyori, figlio di Shingen, e Yaegaki, figlia di Kenshin. Tuttavia lo shogun fu assassinato e i sospetti caddero sui Takeda e gli Uesugi. Alle due casate furono concessi tre anni per individuare i responsabili: poiché questi non furono trovati si decise che i successori alla guida delle due famiglie, Takeda Katsuyori e Uesugi Kagekatsu, avrebbero espiato il crimine con il suicidio. Katsuyori fece harakiri ma in realtà a morire non fu il vero figlio di Takeda Shingen: si trattava del figlio di un ministro infedele che a suo tempo aveva cercato di usurpare il potere del suo signore. Il vero Katsuyori si era salvato nascosto in mezzo al popolo: era il frutto del piano che Takeda Shingen aveva predisposto per mettere in salvo il figlio in caso di necessità. La discordia tra le due casate aveva avuto origine dalla contesa sull’elmo sacro di Suwa, un elmo che ospitava lo spirito della volpe messaggera del dio di Suwa e rendeva invincibili in battaglia: Uesugi lo aveva avuto in prestito da Takeda e si rifiutava di restituirlo. Per riprendersi l’elmo Katsuyori riesce a infiltrarsi nella residenza di Uesugi fingendosi un contadino di nome Minosaku. Kenshin, sospettando la vera identità di Minosaku, lo promuove a samurai. Intanto in una stanza del palazzo la principessa Yaegaki commemora il suo promesso sposo creduto morto bruciando l’incenso dei dieci profumi usato in onore dei defunti. Proprio allora nella stanza vicina compare Katsuyori. Grande è lo stupore della principessa. Inizialmente Katsuyori nega la sua identità ma Nureginu, servitrice dell’uomo, ammette la verità. Nureginu chiede alla principessa di rubare l’elmo per conto di Katsuyori. In quel momento compare Kenshin che ordina a Minosaku di partire per Shiojiri, presso il lago di Suwa: Kenshin aveva scoperto l’identità dell’uomo e aveva preparato un agguato lungo la via. Quando la principessa si ferma a pregare di fronte all’elmo per la salvezza di Katsuyori, lo spirito della volpe entra nel corpo della donna. Il potere soprannaturale dello spirito permette alla principessa di dirigersi rapida come il vento verso il lago di Suwa. L’atto Il fuoco della volpe è l’ultima parte del Honchō Nijūshikō. Passando dal precedente atto de I dieci profumi all’atto Il fuoco della volpe la narrazione acquista un ritmo molto serrato. Le cosiddette “808 volpi”, ovvero gli innumerevoli spiriti delle volpi, entrano nel corpo della principessa: i movimenti del corpo posseduto da forze sovrannaturali sono espressi con un dinamismo possibile solo a un burattino. Al di là della complessità della trama sono i movimenti acrobatici del burattino a dominare la scena e a coinvolgere emotivamente lo spettatore.