Titoli con dividendi-9-apr-2015
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Titoli con dividendi-9-apr-2015
In un report del 17 marzo avevo parlato si titoli Italiani con buoni dividendi. Aggiorniamo questo studio e parliamo di operatività con le Opzioni. Per definire quanto sia un buon dividendo bisogna considerare che un Btp rende circa lo 0,5% l’anno su scadenze a 5 anni e 1,23% su quelle intorno ai 10. I Bot ad 1 anno hanno redimenti intorno allo 0,20%. Considerando anche la tassazione differente tra Btp (tassazione al 12,5%) e dividendi azionari (tassazione al 26%) possiamo considerare dividendi oltre l’1,5% come molto appetibili per qualsiasi gestore. Sappiamo che la maggioranza dei dividendi sarà staccata il 18 maggio (qualcuno anche ad aprile e giugno). Oramai tutti i titoli hanno deliberato i dividendi e quindi ho aggiornato la tabella. Nella tabella che segue vi ho messo i vari valori dei dividendi ed il relativo rendimento (payout)- i prezzi delle azioni sono quelli intorno alle 14:00 di oggi 9 aprile. Ho anche espresso un giudizio sulla attuale situazione tecnica sul titolo, ovvero se il trend presenta delle minacce di potenziale peggioramento. Teniamo anche conto del quadro generale del mercato Italiano, con un FtseMib in costante crescita che potrebbe proseguire. Comunque qualsiasi correzioni può essere contenuta e vista come una opportunità di acquisto. Vediamo la tabella: I titoli evidenziati in giallo sono quelli che mancavano nel report precedente. Alcune società hanno già distribuito dei dividendi in anticipo, o ne distribuiranno una parte in seguito (per es. Eni ne distribuisce metà a settembre)- nella tabella ho considerato solo quanto viene eugenio sartorelli – www.investimentivincenti.it 1 effettivamente distribuito tra maggio e giugno. Azimut e Luxottica daranno Dividendi Straordinari (già considerati in tabella). 2 azioni distribuiscono il dividendo in dollari (Stm e Tenaris) e quindi ho tenuto conto del cambio di oggi. Ho anche messo un giudizio tecnico, ovvero ho messo “Ok” per i titoli che hanno già un forte trend rialzista – per gli altri vi è qualche dubbio o comunque un momentanea esitazione nel Trend. E’ probabile che fino allo stacco del dividendo questi titoli manterranno un buon valore e che su eventuali correzioni possano venire comprati. L’unico vero rischio è legato al caso Grecia. Infatti se facesse un default pilotato o se uscisse dall’Euro, paesi come l’Italia subirebbero un contraccolpo. Ciò sarebbe solo una reazione emotiva, poiché la liquidità immessa ogni mese dalla Bce sino a settembre 2016 può ampiamente sopperire anche ad eventi ben più gravosi. Tenendo conto dei vari fattori i titoli più interessanti che sono: B. Pop. Milano Enel Eni Generali Intesa SP Luxottica Prysmian Snam Tenaris Terna Tod’s Unicredit Unipolsai Si potrebbe aggiungere STM che paga 0,10 dollari per azioni ogni trimestre (oltre l’1% di dividendo). Non ho messo Pirelli che è sotto Opa. Non ho messo Enel G.P e Tod’s poiché hanno un quadro tecnico poco solido. Non ho messo Mediolanum che stacca il dividendo ad aprile. Una operatività in Opzioni sensata potrebbe essere quello di acquisto Put scadenza maggio su Strike “idonei” (che definisco più soto). Anche se la Put fosse esercitata (nel caso di discese del Titolo sotto lo strike) ci si consolerebbe con il dividendo incassato pochi giorni dopo. Non considero titoli con tendenze eccessivamente forti e senza buoni livelli di supporto su cui vendere Put con minor rischio. Di seguito una tabella con Titoli e Strike idonei (ricordo che trattasi di Put scadenza maggio): eugenio sartorelli – www.investimentivincenti.it 2 C’è un problema, ovvero che mediamente si incassa poco da questa vendita di Put a causa della Volatilità Implicita mediamente bassa. Ciò è un effetto del prolungato rialzo che quasi sempre avviene con volatilità in diminuzione. Per sapere quanto si incassa basta moltiplicare il prezzo dell’opzioni per il N. di Azioni Sottostanti che ho messo in tabella- non ho fatto tale calcolo poiché ci sono dei valori denaro/lettera alle volte elevati. Considerando anche i costi di transazione ritengo che sarebbe meglio incassare almeno 30 euro per Opzione venduta. Se non si arriva a tale cifra si può rischiare qualcosa in più alzando lo Strike della Put venduta. Oppure si attende una eventuale leggera correzione verso i livelli di Strike indicati sopra e così si incassa certamente di più. Ricordo che alcuni broker offrono prezzi unitari (es 10 euro) per lotti di 5-10 (o più) Opzioni. Come detto è una operazione che si porta a scadenza. Attenzione che in caso di ribasso sotto gli Strike la Put va in esercizio e pertanto bisogna acquistare il sottostante (ovvero 5000 Pop. Mi- 500 Enel- 500 Eni ecc. come da tabella). Ricordo che subito dopo si incassano dei buoni dividendi. Inoltre (in caso di esercizio) per incassare altro denaro si possono vendere Call su scadenza giugno su Strike poco sopra il valore del Titolo in quel momento. Queste sarebbero Call coperte (detengo i titoli sottostanti) e quindi non vi sarebbe marginazione. Ricordo, invece, che se vendo delle Put il mio broker mi chiederà dei margini di garanzia che saranno una frazione (diciamo tra il 15% ed il 20% come ordine di grandezza) del valore del contratto di opzione. Per differenziare il rischio conviene fare l’operazione su 3-5 titoli. Non si hanno elevati guadagni, ma il rendimento/rischio è favorevole, soprattutto quest’anno. Inoltre, come scritto sopra, anche in caso sfavorevole, vi sono ottime difese ed il mercato Italiano ha decisamente buone prospettive per tutto il 2015. Se qualcuno volesse fare un’operazione più speculativa, potrebbe utilizzare i soldi incassati dalla vendita della Put per acquistare una Call maggio- lo strike della Call va scelto in modo tale da finanziarsi con la Put. Chiaramente a fronte di potenziali utili ben maggiori anche i rischi aumentano. eugenio sartorelli – www.investimentivincenti.it 3