Perché un`asciutta più breve
Transcript
Perché un`asciutta più breve
Perché un'asciutta più breve Alcuni esperti e ricercatori spiegano perché un'asciutta più breve può fare guadagnare di più Alla Lake Breeze Dairy a Malone, Wisconsin, hanno deciso di abbreviare il periodo di asciutta a 45 giorni (o meno) per la maggior parte delle vacche, poiché i proprietari ritenevano che, dal punto di vista economico, fosse conveniente mantenere le vacche più a lungo in lattazione per tutto l'anno. Questa azienda si presta particolarmente ad una buona analisi, poiché sono stati registrati dati esaurienti riguardanti sia le vacche sottoposte ad un'asciutta più breve che quelle con un'asciutta tradizionale di 60 giorni o più. L'allevamento conta 1.280 vacche da latte e la produzione media è di circa 40-41 kg al giorno per vacca. Finora, i proprietari della Lake Breeze non hanno notato nessuna differenza apprezzabile nei picchi di produzione fra i gruppi con asciutta di durata differente. Tra le vacche attualmente in lattazione, quelle che hanno avuto un'asciutta inferiore a 45 giorni raggiungono una produzione massima di 49 kg al giorno, mentre quelle che hanno avuto un'asciutta di 60 giorni o più raggiungono un picco di 48,5 kg al giorno. Perciò, il guadagno supplementare deriva sem plicemente dal mantenere alcune vacche in produzione per alcuni giorni in più. Considerando il potenziale ritorno economico, forse anche voi dovreste prendere in considerazione un'asciutta di durata più breve. ExDairyPress Luglio/Agosto 2005 Non per tutti 12 Ci sono però alcuni rischi nel decidere di praticare un periodo di asciutta più breve, dichiara John Shirley, esperto scientifico presso l'Università di Stato del Kansas, il quale dice di essere a conoscenza di aziende che hanno provato un'asciutta più breve, per poi ritornare a quella tradizionale di 60 giorni perché c'erano troppe vacche che partorivano prima dello scadere dei 45 giorni di asciutta. Se, ad esempio, un'azienda non tiene un resoconto accurato delle date degli interventi fecondativi con FA, oppure utilizza tori aziendali, stabilire la lunghezza del periodo di asciutta può diventare un problema. Alcune vacche possono finire per essere in asciutta per 21 giorni, o meno, con ripercussioni negative sulla produzione di latte nella lattazione successiva. “Molte persone non vogliono correre quel rischio," afferma Shirley. Un periodo di asciutta più breve non è adatto a tutti gli allevamenti (vedi articolo “L’alimentazione per un’asciutta più breve”) . Ci sono vari tipi di strategie e di alternative per praticare un'asciutta più breve, dice Mike Hutjens, esperto di bestiame da latte presso l'Università dell'Illinois; e ciò può creare una certa confusione. Alcuni allevamenti hanno cominciato a ridurre il periodo di asciutta a 40-45 giorni, ma nuove indagini indicano che forse il periodo di asciutta potrebbe essere ulteriormente abbreviato, fino a 28-30 giorni. Uno di questi studi è stato riportato sul Journal of Dairy Science dello scorso marzo. Un approccio più cauto potrebbe essere di aspettare un altro anno o due per vedere ciò che accade. "Non sono certo che (attualmente) disponiamo di dati di ricerca per dare le giuste risposte," aggiunge Hutjens. Sia che decidiate o meno di attuare questa pratica, date almeno un’occhiata a quello che sta succedendo con perio di di asciutta più brevi. Dovete rendervi conto che questo è un aspetto che sta guadagnando sempre maggiore attenzione, quindi siate aperti verso qualsia si potenziale vantaggio che può derivare da un'asciutta più breve. Una razione più uniforme? In precedenza, i ricercatori dell'Università del Wisconsin ritenevano che un periodo di asciutta più breve potesse permettere agli allevatori di sommini strare un’unica razione per l'asciutta. Sicuramente avrebbe ridotto il numero di adattamenti a cui si deve sottoporre la vacca per passare dalla razione lontana dal parto a quella di avvicinamen- Speciale Asciutta to, per arrivare infine a quella della lattazione. “Originariamente, al tempo di questa indagine, questa ci sembrava una specie di giustificazione, vedere cioè se si poteva arrivare a un'asciutta di 28 giorni continuando a somministrare la dieta di lattazione per tutto l'anno," afferma Ric Grummer, nutrizionista di bestiame da latte e direttore del Dipartimento di Scienze per i Bovini da Latte dell'Università del Wisconsin. In un esperimento (riportato sul Journal of Dairy Science di marzo), i ricercatori hanno somministrato sempre una razio - ne ad alto tenore energetico (0.79 megacalorie di energia netta latte per mezzo chilo di sostanza secca) solo alle vacche con un periodo di asciutta di 28 giorni. Per le altre vacche, con un'asciutta superiore a 56 giorni, venivano usate due razioni. Nei primi 70 giorni di lattazione, le vacche del gruppo con un'asciutta di 28 giorni avevano una produzione quasi equivalente (in media 37,5 kg al giorno di latte corretto a grasso) a quella delle vacche con un'asciutta di 56 giorni (39,8 kg). Statisticamente, non vi era una dif>>> Da un punto di vista strettamente fisiologico, le vacche non hanno bisogno di un'asciutta di 60 giorni. Secondo Anthony Capuco, ricercatore di fisiologia presso il Laboratorio di Genomica Funzionale per i bovini del Dipartimento Agricoltura USA (USDA, Beltsville, Maryland), il periodo di asciutta è importante per la rigenerazione dei tessuti della mammella. “Durante la lattazione, si verifica una riduzione del numero delle cellule secretrici all'interno della ghiandola mammaria ,” afferma Capuco, che aggiunge: “In effetti, a fine lattazione il numero di cellule può essere circa la metà rispetto all'inizio della lattazione. Durante il periodo di asciutta, il numero di cellule viene ripristinato preparando l'effettivo necessario per la lattazione successiva: tuttavia, l'entità della proliferazione cellulare è tale da eccedere quella della distruzione cellulare, così che oltre ad un aumento del numero delle cellule secretrici, si ha anche un notevole rinnovamento di vecchie cellule della precedente lattazione." Uno studio di cui Capuco è stato co-autore, pubblicato sul numero di Marzo 1997 del Journal of Dairy Science, indicava che qualsiasi involuzione mammaria, o riposo della mammella in seguito alla messa in asciutta, sono completi al 25° giorno di asciutta, e che a tale data il numero delle cellule secretrici della ghiandola mammaria è in aumento. “L'entità dell'involuzione che si ha durante il periodo di asciutta viene limitata e la portata del rinnovamento cellulare è imponente," afferma Capuco. Qual è la lunghezza ideale del periodo di asciutta da un punto di vista strettamente fisiologico? A questa domanda non è ancora stato risposto in modo chiaro, ma varie indagini, fra cui quella di Capuco, sembrano indicare che non c'è bisogno che sia di 60 giorni. ExDairyPress Luglio/Agosto 2005 > Di quanti giorni di asciutta ha realmente bisogno una vacca? 13 < Perché un'asciutta più breve ferenza significativa, tuttavia le vacche del gruppo a 28 giorni presentavano migliori dati per materia utile: • 4,08% di grasso contro il 3,86% delle vacche del gruppo a 56 giorni. • 2,97% di proteina contro il 2,83% delle vacche nel gruppo a 56 giorni. Allo stesso modo, nei due gruppi era simile anche l'ingestione di sostanza, persino nel periodo critico delle tre settimane prima del parto, in cui normalmente si verifica una drastica riduzione dell'ingestione. Grummer riconosce che i risultati buttano "acqua fredda" sull’idea che il crollo di ingestione di sostanza secca prima del parto possa essere ridotto dal passaggio ad un'unica razione: “Speravamo che passando ad un'asciutta di 28 giorni, e potendo somministrare sempre la stessa razione, avremmo ottenuto un livello più costante di ingestione," dichiara Grummer. Ma i risultati non depongono in tale senso. Lynn Davis, nutrizionista per il bestiame da latte della Nutrition Professionals, di Neenah, Wisconsin, dice di aver osservato la stessa cosa alla Lake Breeze Dairy: l'ingestione di sostanza secca è risultata analoga nelle vacche con asciutta breve/razione unica e in quelle con asciutta prolungata/doppia razione. (Oltre ad essere un nutrizionista, Davis è uno dei proprietari dell'azienda). Indicazioni economiche ExDairyPress Luglio/Agosto 2005 Come hanno scoperto alla Lake Breeze Dairy, è economicamente vantaggioso tenere alcune forti produttrici in lattazio- 14 ne più a lungo. Sebbene le vacche della Lake Breeze con un periodo di asciutta breve abbiano mantenuto le loro posizioni in termini di picco di produzione di latte rispetto alle vacche con asciutta più lunga, alcuni studi di ricerca indicano una realtà diversa. Esaminando il complesso di indagini di vari anni, i dati suggeriscono una riduzione media del 5% nella produzione quotidiana di latte nelle vacche con un'asciutta più breve (meno di 40 giorni), rispetto a quelle con un'asciutta tradizionale di 60 giorni. E le ricerche hanno dimostrato che il picco della produzione di latte è ottimale con un'asciutta di circa 50 giorni, afferma Breeze. Tuttavia, la rinuncia ad una piccola parte del picco, e quindi della risultante produzione di latte su base quotidiana, sarebbe più che controbilanciata dal fatto di avere vacche in produzione per più giorni di lattazione, e questo sarebbe il vantaggio conseguibile con un'asciutta più breve. Grummer fornisce questa indicazione di massima: • Se avete una vacca che produce 9.000 kg per lattazione e le date un periodo di asciutta di soli 30 giorni, durante i 30 giorni supplementari di lat tazione (rispetto al periodo di 60 giorni) dovrebbe produrre almeno 19 kg di latte al giorno per andare in pari con i vostri introiti per latte. Qualsiasi produzione superiore costituirà un guadagno extra. Una delle poche analisi economiche per un periodo di asciutta più breve è stata eseguita da Bruce Jones, economista agronomo presso l'Università del Wisconsin. Secondo i calcoli di Jones, un allevatore potrebbe guadagnare 131$ in più per ogni vacca con un'asciutta di 28 giorni invece che di 56 giorni. Sebbene questo calcolo parta dal presupposto che, rispetto a quelle con un'asciutta di 56 giorni, le vacche con 28 giorni di asciut ta producano su base giornaliera il 5% in meno di latte corretto a grasso, questa lieve riduzione sarebbe più che controbilanciata nel corso della lattazione dal fatto di avere vacche che producono Speciale Asciutta 2003, cioè $1,25 per 500 gr di grasso e $3,14 per 500 gr di proteina. Inoltre, ha considerato la media dei guadagni di tre o quattro lattazioni invece che di una sola.) E' chiaro che un periodo di asciutta breve offre dei potenziali vantaggi. Questo è il guadagno extra che si può ricavare in un anno da ogni vacca, tenendola in produzione per 28 giorni in più (con un'asciutta di 28 giorni invece che 56), secondo un'analisi economica di Bruce Jones, dell'Università del Wisconsin. per un numero superiore di giorni e che inoltre fanno un latte con titoli più elevati. (Jones ha basato i suoi calcoli sul valore della materia utile all'agosto l