Firenze, l`Arno,1966. - Firenze 2016 l`alluvione le alluvioni

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Firenze, l`Arno,1966. - Firenze 2016 l`alluvione le alluvioni
Firenze, l’Arno,1966.
Memoria viva
Palazzo Medici Riccardi
Via Camillo Cavour, 3 - Firenze
Ottobre 2016 - Marzo 2017
4 novembre 1966:
Firenze devastata
dall’Arno
Apocalisse in Toscana
La prevenzione,
la mitigazione
del rischio
Il restauro
del patrimonio
culturale,
un impegno
fiorentino
Firenze,
l’Arno,
1966.
Memoria viva
Firenze
e la Toscana,
una storia
di alluvioni
Gli aiuti
e le donazioni
da tutto
il mondo
Il riscatto
della creatività
e della cultura:
arte, musica,
fotografia,
film ispirati
dall’alluvione
La Mostra
A 50 anni di distanza dall’alluvione di Firenze del 1966, una mostra
diventa una fondamentale opportunità di riflessione da un lato
sull’evento tragico in sé e sui suoi protagonisti, dall’altro su un
percorso tenacemente intrapreso dalle istituzioni e dai cittadini,
che protrae le sue azioni e porta le sue conseguenze fino a oggi.
Una mostra che proietta verso il futuro della città e del territorio
l’immensa acquisizione di positività originata dalla tragedia
in termini di solidarietà, resilienza, prevenzione, sviluppo
tecnologico e scientifico, produzione culturale e artistica.
Questi in sintesi i temi che si intendono presentare: il racconto
dell’evento dalla esondazione nella notte del 3-4 novembre 1966
fino al ritiro delle acque e degli effetti disastrosi; i soccorsi (l’impegno
delle autorità e dei cittadini, l’arrivo degli “Angeli del Fango” da tutto
il mondo, i restauratori di beni culturali, le donazioni); la lunga
vicenda del restauro che fece di Firenze un banco di prova a livello
mondiale; le misure di prevenzione e mitigazione del rischio messe
in opera, quello che ancora è necessario fare; il riscatto
della creatività, dell’arte e della cultura di fronte alla calamità.
Sede dell’evento espositivo è Palazzo Medici Riccardi, che nei giorni
dell’alluvione ha visto la devastazione del Museo Mediceo, allora
al piano terreno. Capolavoro dell’architettura rinascimentale, che
ha conosciuto i preziosi allestimenti delle collezioni di Lorenzo il
Magnifico e poi i fasti dei Riccardi, è oggi sede della Prefettura e della
Città Metropolitana, nonché di un prestigioso museo di se stesso.
A chi si volge la Mostra? Alla città, all’area metropolitana e alla
Toscana, ma anche al pubblico internazionale: intende alimentare
certo il ricordo in chi è stato testimone e protagonista del
drammatico evento, ma soprattutto vuole trasmetterlo a chi
allora non c’era. Una particolare attenzione è rivolta ai giovani e ai
giovanissimi, a Università e Scuole, affinché - attraverso il vissuto
- facciano propri i valori di solidarietà, resilienza e partecipazione,
insieme a un orgoglioso senso di rispetto per i beni culturali e
l’ambiente. Sono i valori che hanno reso Firenze – la città di Dante,
Giotto, Botticelli, ma anche la città dell’alluvione del 1966 – un
esempio per il mondo, e che hanno permesso ai suoi stessi cittadini
di percepire, nello specchio della commossa attenzione planetaria, la
centralità di Firenze nella capacità umana di creare la Bellezza.
Nello stesso tempo, per i contenuti , i materiali e le opere d’arte
previste in esposizione, la Mostra è in grado di attrarre - oltre ai
cittadini comuni e ai visitatori - le categorie più vicine ai temi trattati:
restauratori, ricercatori e scienziati, antiquari, artigiani, educatori
e insegnanti, operatori e imprenditori attivi nei settori
della conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali...
Tutti troveranno rappresentata una Firenze, non solo scrigno di tesori
d’arte e di storia, ma anche organismo dinamico, terreno fertile
di sperimentazioni, laboratorio di idee e di innovazioni tecnologiche
e scientifiche.
Sono passati cinquant’anni e questa può essere l’ultima occasione
per stendere un ponte (è proprio il caso di dirlo) fra chi ha vissuto i
giorni tragici di quel 1966 e chi deve disegnare la storia di domani. Da
sempre, le città e i territori lungo il corso dell’Arno fanno i conti con il
fiume e le sue acque, come con un potente genio che, malgrado i suoi
sbalzi d’umore, resta fonte di vita, di lavoro, di ispirazione, nonché
simbolo fra i più pregnanti e efficaci dell’identità storica e culturale di
Firenze e della Toscana.
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4 NOVEMBRE 1966: FIRENZE DEVASTATA DALL’ARNO APOCALISSE IN TOSCANA
L’esondazione dell’Arno, il suo propagarsi in città, le vittime, il ritiro delle acque, i danni al tessuto culturale sociale e
produttivo (artigiani, antiquari), saranno illustrati da documenti, testimonianze e apparati multimediali. Il racconto si
assocerà al coinvolgimento emotivo e sensoriale.
Si ripercorrerà la gestione dell’emergenza da parte del Comune di Firenze, dell’Esercito, della Guardia di Finanza, delle
Guardie Forestali, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della
Polizia, attingendo ai rispettivi archivi storici. Si evidenzierà
anche il supporto delle comunicazioni di radioamatori e dei
mezzi di informazione. Sarà esposta una ricca selezione di
fotografie, registrazioni, interviste, diari, lettere, oggetti, raccolti a cura del Comitato Firenze 2016.
Nei sotterranei di Palazzo Medici Riccardi un allestimento
multimediale e multisensoriale, a carattere immersivo, introdurrà il visitatore nella furia delle acque e nella devastazione
che ne derivò.
Grazie ancora ad apparati virtuali, la Galleria delle Carrozze
adiacente al palazzo “diverrà” il fiume Arno che impetuoso
devasta l’alta Toscana: un percorso avvolgente che, lungo le
pareti, fra i flutti dell’acqua, fissa i luoghi colpiti dall’esondazione in successione geografica.
IL RESTAURO DEL PATRIMONIO CULTURALE,
UN IMPEGNO FIORENTINO
Alla devastazione del patrimonio culturale e artistico ha
fatto seguito un’efficace azione di recupero e di restauro, a
tutt’oggi in via di conclusione.
Restauratori italiani e stranieri misero a disposizione la loro
conoscenza ed esperienza e Firenze divenne la capitale del
restauro. La catastrofe dette uno straordinario impulso alla
ricerca e allo sviluppo delle tecniche di recupero e alla messa a punto delle modalità di intervento. Da tale fertile esperienza è scaturita la costituzione del moderno Opificio delle
Pietre Dure con la sua Scuola di Alta Formazione, sancita nel
1975, fulcro e punto di riferimento di una rete internazionale di istituti di ricerca e di restauro.
Negli ambienti monumentali di Palazzo Medici Riccardi una
selezione mirata di opere, di grande qualità e interesse, offrirà un quadro articolato del patrimonio storico-artistico
danneggiato e restaurato: ci saranno dipinti, sculture, libri,
suppellettili, strumenti musicali e scientifici, scelti tra i più
rappresentativi delle varie tecniche e tipologie di restauro,
accompagnati dalle fotografie che documentano i danni e
gli interventi di recupero. Non mancheranno “gli ultimi”:
opere e manufatti, ancora danneggiati e talvolta persino infangati, in attesa di restauro .
Saranno inoltre evocati i centri di restauro allestiti nell’emergenza, quelli provvisori (Limonaia nel Giardino di Boboli dove Paolo VI rese omaggio al Crocifisso di Cimabue,
ma anche il Museo del Bargello, Palazzo Davanzati) e quelli
definitivi (Opificio delle Pietre Dure, Laboratorio della Fortezza da Basso).
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GLI AIUTI E LE DONAZIONI DA TUTTO IL MONDO
La solidarietà internazionale si manifestò con prontezza e
generosità con aiuti italiani e stranieri a residenti, istituzioni,
artigiani, produttori economici: si descriverà l’apporto degli
Angeli del Fango, una selezione della rassegna stampa dell’allora Sindaco Piero Bargellini, testimonianze di persone e imprese. Particolari focus saranno incentrati sulle opere d’arte
donate a Firenze da oltre duecento artisti contemporanei in
risposta all’invito di Carlo Ludovico Ragghianti, opere che furono riunite nella mostra Gli artisti per Firenze (1967) e oggi
sono parte delle collezioni del Museo del Novecento.
FIRENZE E LA TOSCANA, UNA STORIA DI ALLUVIONI
L’Arno con le sue alluvioni ha ripetutamente colpito Firenze
nel corso dei secoli. Del resto già Tito Livio, duemila anni fa,
notava la pericolosità del fiume Arno, e ancora, secoli dopo,
la ricordavano gli storici medievali.
Attraverso fonti storiche e iconografiche, documenti, iscrizioni lapidarie, dipinti, disegni, incisioni, volumi a stampa,
si rievocheranno alcune delle principali alluvioni che hanno
travolto la città prima del 1966: da quella del 1333, che distrusse tutti i ponti della città tranne il Rubaconte (poi sostituito dall’attuale Pone alle Grazie), fino a quella del 1844, che
vide impegnato nei soccorsi il granduca Leopoldo II in persona pronto ad aprire gli ambienti di Palazzo Pitti agli sfollati.
Vittima della furia dell’Arno e dei suoi affluenti sono state
non solo Firenze, ma anche il Casentino, il Valdarno, Empoli,
Castelfiorentino, Fucecchio, Bientina, Pontedera, Pisa.
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LA PREVENZIONE, LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
L’alluvione del 1966 rese evidente l’assenza di una strategia
nazionale di prevenzione del rischio idraulico. Da allora cosa
è stato fatto e cosa ancora resta da fare? Mappe, strumentazioni, apparati visivi documenteranno le misure di prevenzione e mitigazione (opere di ingegneria idraulica, protocolli esistenti, esercitazioni…), nonché interventi e presidi della
Regione Toscana per ridurre il rischio idraulico ma anche
per sensibilizzare i cittadini al valore della resilienza .
Emergerà una cornice di azioni coordinate secondo il modello delle «3P», Prevenzione, Protezione e Preparazione.
Tutto questo sarà illustrato con le criticità ancora esistenti,
che daranno importanti indicazioni per le azioni future.
IL RISCATTO DELLA CREATIVITÀ: ARTE, MUSICA,
FOTOGRAFIA, FILM ISPIRATI DALL’ALLUVIONE
Alle urgenze vitali innestate dalla tragedia si è risposto con
la competenza e l’efficacia apportate da uomini, conoscenze e mezzi. Ma c’è un’altra urgenza, quella emotiva e psicologica che preme nell’animo umano, a cui - in quel frangente
ma soprattutto con il passare del tempo - è stato necessario rispondere. In questo la creazione artistica, che libera le
emozioni e consente di condividerle, ha un ruolo fondamentale. Lo testimoniano: opere d’arte, film, documentari,
foto d’autore, musiche, canzoni . Fra le presenze in mostra,
ci saranno i disegni raccolti dalla maestra Idana Pescioli e
messi a disposizione dalla sua Fondazione.
Firenze, l’Arno,1966.
Memoria viva
Comitato Scientifico
ed Organizzativo della Mostra
Accademia dei Lincei, Roma Accademia delle Arti del Disegno, Firenze Archivio di Stato di Firenze
Archivio Storico del Comune, Firenze Arcidiocesi Firenze, Ufficio diocesano Arte Sacra e Beni Culturali
Ecclesiastici Arcidiocesi di Firenze, Opera di Santa Maria del Fiore Associazione Restauratori d’Italia
BIAF - Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Fondazione
e Museo Casa Buonarroti Città Metropolitana di Firenze, Palazzo Medici Riccardi Comune di Firenze Comune
di Firenze, Musei Civici Confartigianato di Firenze /Confartigianato Imprese Toscana Conservatorio di Musica
“Luigi Cherubini” CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” (IFAC)
Galleria dell’Accademia Gallerie degli Uffizi Museo Nazionale del Bargello Museo Galileo Museo della
Fondazione Horne Opera Medicea Laurenziana Opera di Santa Croce Opera di Santa Maria Novella Opera
del Tempio Ebraico Opificio delle Pietre Dure Polo Museale della Toscana Regione Toscana, Assessorato
alla Cultura Segretariato Regionale del MiBACT, Regione Toscana Soprintendenza Archeologia della Toscana
Soprintendenza Archivistica della Toscana Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Firenze,
Pistoia e Prato Università degli Studi di Firenze: Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; Dipartimento
di Storia, Archeologia, Arte e Spettacolo.
Memoria Viva e i Memory Point
I materiali e le testimonianze in Mostra costituiranno il nucleo fondante dei contenuti di uno
2 16 Toscana
dei caposaldi delle attività dei progetti di Firenze2016 e Toscana2016:il Museo Community
partecipato Memoria Viva/Living Memory.
Numerose postazioni Memory Point dislocate in luoghi strategici della città porteranno la fruizione
L’alluvione di Memoria Viva nei principali spazi reali di incontro con il grande pubblico. Così le postazioni
Le alluvionipresso la Mostra in Palazzo Medici Riccardi connetteranno l’evento espositivo al territorio reale
e alle sue eccellenze.
Memoria Viva/Living Memory si candida a divenire un grande repository in materia di acqua,
patrimonio culturale, ambiente e protezione civile, creando comunicazione virale e aggregando
communities sotto l’egida dei concetti chiave Solidarietà, Resilienza e Valorizzazione.
16Progetto
Progetto Firenze
22 16
Firenze
2 16 Toscana
L’alluvione
L’alluvione
Le alluvioni
Le alluvioni
L’alluvione
Le alluvioni
Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO
Organizzazione
delle Nazioni Unite
per l’Educazione,
la Scienza e la Cultura
Comitato di Coordinamento di Progetto Firenze 2016 e Toscana 2016
Dario Nardella, Enrico Rossi - Co-Presidenti, Mario Primicerio - Vice Presidente, Giorgio Valentino Federici - Segretario
Membri
Università degli Studi di Firenze Accademia dei Georgofili Accademia dei Lincei Accademia delle Arti del Disegno di Firenze ANBI Toscana
Archivio di Stato di Firenze Arciconfraternita della Misericordia di Firenze Arcidiocesi di Firenze Associazione della Stampa Toscana Autorità
di Bacino del fiume Arno Autorità Idrica Toscana Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Città Metropolitana di Firenze Comando Legione
Carabinieri Toscana Comune di Firenze Comune di Grosseto Comune di Pontassieve Conservatorio di Musica Luigi Cherubini Consorzio LaMMA
Corpo Forestale dello Stato Corpo Militare C.R.I. di Firenze Croce Rossa Italiana Dipartimento dei Vigili del Fuoco della Toscana Dipartimento
Nazionale della Protezione Civile Enel Produzione S.p.A. Ente Cassa di Risparmio di Firenze Esercito Italiano Fondazione Sistema Toscana
Fondazione Scienza e Tecnica Galleria dell’Accademia di Firenze Gallerie degli Uffizi Guardia di Finanza Comando Regionale Toscana
ITCOLD - International Commission on Large Dams - Sezione italiana Istituto di Scienze Militari Aeronautiche IGMI - Istituto Geografico Militare
Italiano Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti Museo Galileo Museo Nazionale del Bargello Opera del Tempio Ebraico Opera di Santa Croce
Opificio delle Pietre Dure Opera di Santa Maria del Fiore Ordine dei Geologi della Toscana Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze
Osservatorio Ximeniano Polo Museale di Firenze Prefettura di Firenze Publiacqua S.p.A. RAI Toscana Regione Toscana Segretariato Regionale
del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per la Toscana Soprintendenza Archeologia della Toscana Soprintendenza Archivistica
della Toscana Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Firenze, Pistoia e Prato Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana UNCEM
Toscana UNESCO - Comitato italiano Unione dei Comuni Montani del Casentino Università degli Studi di Siena
Aderenti
A.N.F.A.C.I. Archivio Foto Locchi Associazione Culturale Arca Azzurra Associazione Culturale Testimonianze Associazione Idrotecnica Italiana
Associazione Nazionale Disaster Manager Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze Comitato Firenze Promuove Consorzio Interuniversitario
per l’Idrologia CINID) Croce Viola P.A. Sesto Fiorentino Fondazione Romualdo del Bianco FLC CGIL Toscana FERPI Federazione Relazioni Pubbliche
Italiana - Delegazione Toscana INU Istituto Nazionale di Urbanistica Italia Nostra - Sezione di Firenze, Sezione della Toscana Istituto Storico della
Resistenza in Toscana Legambiente nazionale Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Firenze Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze UTILITALIA
Water Right and Energy Foundation
Contatti
Segreteria Operativa
CERAFRI S.c.r.l - [email protected]
Gabriella Montagnani - [email protected] tel. +39 055 2758852
Direzione Artistica 2016Progetto Firenze
Cristina Acidini
Segreteria Scientifica
Elena Capretti - [email protected] - cell. 338 1342965
Project Management
Giuseppe Nicola Vallario - [email protected]
cell. +39 377 6872477
Comunicazione, Rapporti con le Imprese e Fundraising
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[email protected] - cell. +39 335 6375408
In collaborazione con
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