Via libera degli USA a latte e carni di animali clonati

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Via libera degli USA a latte e carni di animali clonati
Via libera degli USA a latte e carni di animali clonati
La decisione della FDA va incontro alle imprese biotech ma non convince consumatori e
aziende alimentari
Di Nicoletta De Cillis
I prodotti derivanti da animali clonati non presentano rischi per la salute dei consumatori e possono
essere immessi sul mercato. A dirlo è la Food and Drug Administration (FDA), ente federale
statunitense per l'alimentazione e i farmaci, in un documento appena pubblicato sulla rivista
Theriogenology. Gli scienziati del centro di medicina veterinaria sostengono infatti che dagli studi
nutrizionali e tossicologici eseguiti non sono emerse differenze di rilievo nella composizione del
latte e della carne. Nella loro valutazione gli esperti hanno però considerato soltanto le
problematiche di natura scientifica e non le aspettative dei consumatori o gli aspetti etici della
clonazione, ritenuta un continuum delle tecniche riproduttive usate dagli allevatori per migliorare la
razza. Sebbene la clonazione animale non sia proibita, dal 2001 vige una moratoria volontaria sulla
commercializzazione di carne e latte che durerà almeno fino alla fine del 2007 per mucche e maiali,
e anche di più per le capre, di cui mancano sufficienti prove di sicurezza. Nessun centro di ricerca è
finora riuscito a clonare polli o altri volatili.
Il verdetto dell’Agenzia viene incontro alle aspettative degli allevatori di ottenere dagli animali
clonati di razze superiori una prole con uguale corredo genetico che garantisca carne e latte a prezzi
competitivi. Le imprese biotech plaudono alla decisione, considerato che negli ultimi anni molte
start up hanno dovuto vendere o convertire le loro attività. In Europa il caso Dolly ha evidenziato
l’enorme difficoltà a riprodurre animali in grado di non ammalarsi, ma anche l’incapacità dei centri
di ricerca a capitalizzare sui successi ottenuti. La PPL Therapeutics, quotata 500 milioni di sterline
alla borsa di Londra, ad un anno dalla morte della pecora scozzese ha dovuto cedere i diritti sulla
tecnologia alla concorrente statunitense, la Exeter Life Sciences.
Rimane inoltre aperta la questione dell’accettabilità da parte dei consumatori. Poiché tali prodotti
non saranno etichettati i compratori non saranno in grado di distinguerli da quelli convenzionali.
Dai sondaggi condotti dall’industria del latte e della carne e da organizzazioni no profit è emerso
che la maggior parte dei consumatori sa poco o nulla della clonazione e che non vorrebbe animali
clonati nel proprio piatto.
Per saperne di più:
FDA News, FDA Issues Draft Documents on the Safety of Animal Clones
http://www.fda.gov/bbs/topics/NEWS/2006/NEW01541.html