Un`intervista ad Arrigo Petacco sul blog di Grillo ha scatenato
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Un`intervista ad Arrigo Petacco sul blog di Grillo ha scatenato
Misteri Perenni il delitto Matteotti Misteri Perenni il delitto Matteotti I fatti, le pro ve, i teoremi Un’intervista ad Arrigo Petacco sul blog di Grillo ha scatenato nuovamente le polemiche: Petacco si è infatti detto convinto che Matteotti sia stato ucciso per errore dagli squadristi che lo avevano rapito. E, soprattutto, che Mussolini non fu direttamente responsabile del delitto. Ancora una volta l’ortodossia dello «storicamente corretto» è stata violata con le solite conseguenze: polemiche, indignazione, sarcasmo. Eppure, le prove che non si sia trattato di un omicidio pianificato ci sono. Come sostiene il professor Tiozzo in questo articolo che annuncia uno studio di imminente pubblicazione e che dovrebbe riservare ulteriori sorprese. Grazie anche al verbale dell’autopsia del deputato socialista… S di Enrico Tiozzo u pochi altri eventi nella storia del Novecento si è esercitata in modo così sfrenato la tendenza degli italiani alla dietrologia come sull’assassinio di Giacomo Matteotti. La serie delle ipotesi, delle congetture, qualche volta delle farneticazioni, è infinita e ogni anno vi si aggiunge qualche nuovo tassello. A volerne tener conto bisognerebbe pensare che, sotto al portone del deputato socialista quel 10 giugno del 1924, vi fosse ad attenderlo una fila di potenziali assassini che dal Lungotevere Arnaldo da Brescia arrivava fino a San Pietro. In quella foltissima pattuglia, oltre agli agguerritissimi fascisti spediti là da un preciso ordine di Mussolini (sempre secondo la vulgata) figuravano rappresentanti dei servizi segreti inglesi, ame- | STORIA IN RETE 34 Il trasporto del corpo di Matteotti dopo il ritrovamento in una macchia nei pressi di Riano, vicino Roma. Accanto, una vignetta dal giornale satirico «Il travaso delle idee» ricani e russi, mercanti di armi e di residuati bellici, massoni, loschi individui implicati nel gioco d’azzardo e nei casinò, socialisti ben decisi a eliminare Matteotti affinché non collaborasse con Mussolini, emissari delle compagnie petrolifere internazionali, uomini di fiducia del Re, e chi più ne ha più ne metta. È una tentazione immaginare come tutti questi facinorosi sicari sgomitassero nella speranza di arrivare a colpire per Gennaio 2015 primi e non si può fare a meno di chiedersi come fosse mai riuscito, Giacomo Matteotti, nella missione impossibile di arrivare incolume all’età di 39 anni, perseguitato com’era da tanti potenziali assassini, e per di più tubercolotico. Fatto sta che, ignaro o incurante di tutto questo, Matteotti uscì tranquillamente solo da casa un po’ | 35 STORIA IN RETE