scheda tecnica Woody Allen

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scheda tecnica Woody Allen
SCOOP
anno: 2006
nazionalità: Stati Uniti d'America / Gran Bretagna
durata: 96'
scheda tecnica
regia:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
interpreti:
distribuzione:
Woody Allen
Woody Allen
Remi Adefarasin
Alisa Lepselter
Woody Allen (Sid Waterman)
Scarlett Johansson (Sondra Pransky)
Hugh Jackman (Peter Lyman)
Medusa
Woody Allen
(Allen Stewart Konigsberg)
Nato il 01/12/1935 a New York, a diciannove anni, dopo la sua espulsione dal college, comincia a
scrivere gag per la radio, soprattutto per Bob Hope.
Collabora, poi, in televisione ai testi dello Show of Shows di Sid Caesar insieme a Mel Brooks e
Carl Reiner.
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Da questa prima pellicola si nota già il suo amore per la rivisitazione dei generi più popolari in
chiave farsesca.
Subito dopo dirige la satira politica Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas in cui si
immedesima in uno stralunato Fidel Castro.
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ancora Sam di Herbert Ross in cui, questa volta, prende di mira Humprey Bogart.
La sua relazione con Diane Keaton gli inspira la sua opera più famosa, Io ed Annie, con la quale
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Allen però, per la sua riservatezza e il suo rifiuto dello star system, non va a ritirare le statuette.
La poetica di Allen continua con un altro capolavoro, Manhattan, fotografato in bianco e nero dal
grande Gordon Willis.
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more per il cinema, e soprattutto per Fellini, si riconosce più di tutti in Stardust Memories del
1980.
È ormai dotato di una padronanza totale del mezzo cinematografico, come dimostra il film di culto
Zelig, pseudo documentario nel quale si distingue a fatica fra realtà e finzione.
Alla fine degli anni ottanta Allen lascia la sua compagnia Mia Farrow per la giovane figliastra SooYi Previn: la Farrow e i giornali si scagliano contro di lui accusandolo fra le righe di pedofilia.
Ma Allen ne esce fuori intatto sia nella dignità che nella sua particolare creatività, e gli anni a
seguire saranno per lui più che prolifici.
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Filmografia (regia)
(1966) Che fai, rubi?
(1969) Prendi i Soldi e Scappa
(1971) Il dittatore dello stato libero di
Bananas
(1972) Tutto quello che avreste voluto sapere
sul sesso ma non avete mai osato chiedere
(1973) Il Dormiglione - Dormi Ancora Mike!
(1975) Amore e Guerra
(1977) Io & Annie
(1978) Interiors
(1979) Manhattan
(1980) Stardust Memories
(1982) Una Commedia sexy in una notte di
mezza estate
(1983) Zelig
(1984) Broadway Danny Rose
(1985) La Rosa purpurea del Cairo
(1986) Hannah e le Sue Sorelle
(1987) Radio Days
(1987) Settembre
(1988) Un'Altra donna
(1989) Crimini e Misfatti
(1989) New York Stories
(1990) Alice
(1992) Mariti e mogli
(1992) Ombre e Nebbia
(1993) Misterioso Omicidio a Manhattan
(1994) Pallottole su Broadway
(1995) La Dea dell'amore
(1996) Tutti Dicono I Love You
(1997) Harry a pezzi
(1998) Celebrity
(1999) Accordi e Disaccordi
(2000) Criminali da Strapazzo
(2001) La Maledizione dello Scorpione di
Giada
(2002) Hollywood Ending
(2003) Anything Else
(2004) Melinda e Melinda
(2005) Match Point
(2006) Scoop
Scarlett Johansson
Nata il 22/11/1984 a New York, Scarlett Johansson ha debuttato a otto anni nella produzione offBroadway Sophistry, con Ethan Hawke.
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Sussurrava ai Cavalli di Robert Redford.
Per il suo ruolo in Lost in Translation, di Sofia Coppola, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore
interpretazione femminile, alla Mostra del Cinema di Venezia del 2003.
Filmografia
(1995) La Giusta Causa
(1996) Manny & Lo
(1997) Felicità rubata
(1997) Mamma ho preso il morbillo
(1998) L'Uomo che Sussurrava ai Cavalli
(2001) An American Rhapsody
(2001) Ghost World
(2001) L'uomo che non c'era
(2002) Arac attack - Mostri a otto zampe
(2003) La Ragazza con l'orecchino di perla
(2003) Lost in Translation - L'Amore
Tradotto
(2004) Le Seduttrici
(2004) The Perfect Score
(2004) Una Canzone per Bobby Long
(2005) In Good Company
(2005) Match Point
(2005) The Island
(2006) Scoop
(2006) The Black Dahlia
(2006) The Prestige
Hugh Jackman
Nato il 12/10/1968 a Sydney, Australia
Filmografia
(1999) Erskineville Kings
(1999) Paperback Hero
(2000) X-Men
(2001) Codice: Swordfish
(2001) Kate & Leopold
(2001) Qualcuno Come Te
(2003) X-Men 2
(2004) Van Helsing
(2006) L'Albero della Vita - The Fountain
(2006) Scoop
(2006) The Prestige
(2006) X-Men 3 - Conflitto Finale
Il film raccontato dai protagonisti
Silvia Bizio ha incontrato a New York Woody Allen
Come è nata l'idea per questo film?
All'inizio l'idea era quella di un giornalista molto scaltro che moriva e andava in paradiso
trovandolo un posto molto corrotto. Poi, una volta tornato sulla terra, provava a vendere la
sua storia sotto forma di articolo di giornale e questo gli creava parecchi problemi. Ma non
riuscivo a venirne a capo e a completare la sceneggiatura. Poi mi è venuta un'altra idea sul
personaggio che avrei dovuto interpretare: è un mago che scopre alcuni crimini e che non
vuole lasciarli impuniti. Insomma, lui vuole assolutamente che questa storia esca allo
scoperto. Ma questa è pura finzione. Perché la mia visione della vita, come molti di voi
sapranno, è molto più nera.
Era un po' che Allen mancava dagli schermi: non c'era in Match point, non c'era in Melinda e
Melinda. E per questo film non aveva pensato di ingaggiare qualcun altro per fargli fare il suo
ruolo?
In questo caso no. Spesso lo faccio ma stavolta è stato diverso perché avevo fatto Match
Point con Scarlett Johansson e siamo diventati molto amici. Quando l'ho conosciuta ho
pensato: Mio Dio, questa ragazza è così divertente! Mi piacerebbe una volta fare un film in
cui sia io che lei potevamo essere due personaggi buffi. Lei è molto dotata. Così, quando ho
scritto la sceneggiatura ho creato il personaggio apposta per me. In genere, come sapete,
sono contento se trovo qualcun altro che interpreti il mio ruolo. Stavolta invece volevo
essere io ad avere il piacere di recitare con Scarlett.
In realtà c'è anche un altro motivo per cui Woody ha tenuto questo personaggio tutto per sé, una
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No, sono solo reminiscenze dell'infanzia. Sapete, quando ero bambino pensavo che da
grande avrei voluto diventare un mago. Ero molto affascinato da tutte quelle scatole cinesi,
dai fazzoletti magici e dagli anelli argentati. Ero convinto che sarebbe stata quella la mia
strada e così ho imparato un po' di trucchi. Ora non mi ci dedico più ma è stato un mio
grande interesse da sempre.
Il film si intitola Scoop e ci sono ben due giornalisti nella trama. Ma Woody Allen che opinione ha
della stampa americana?
Beh, prima di tutto devo dire che tra i giornalisti, come del resto tra i poliziotti, i registi, i
neuro-chirurghi, sono pochi quelli veramente validi, gli altri non lo sono affatto. E questo
vale per ogni tipo di lavoro. Credo che quella del giornalista sia una professione molto
importante perché viviamo in una democrazia. La gente deve essere informata per poter
prendere delle decisioni. Dunque la responsabilità della stampa è enorme. Negli Stati Uniti
i giornalisti sono scrupolosi, scaltri e a volte mettono a rischio anche la propria vita per il
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rifugiarsi dietro ad un senso di devozione che a volte gli fa superare i limiti. Sappiamo tutti
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stampa abbia tutta la libertà.
In una scena del film Scarlett Johansson esce dalla piscina in modo piuttosto conturbante,
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Se sono un fan di Baywatch io? Dal punto di vista intellettuale direi proprio di no, ma devo
dire che mi è capitato qualche volta di starmene seduto sul divano a fare pratica con il
clarinetto e di lasciare accesa la televisione senza volume magari proprio mentre
trasmettevano Baywatch. E vedere tutte quelle donne bellissime che corrono in costume è
stato un passatempo molto piacevole. Non sentivo le loro stupide storie ma vedevo quelle
bellezze e suonare il clarinetto diventava davvero divertente.
Intervista a Hugh Jackman realizzata da Maitland McDonagh
Come definirebbe Scoop?
Per me è una commedia divertente, buf
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Sono un grande ammiratore di Woody Allen e quando ho letto la sceneggiatura mi ha
ricordato alcune delle sue commedie degli esordi.
Nel film, i personaggi interpretati da Scarlett Johansson e Woody Allen ricevono una dritta
secondo la quale il mio personaggio sarebbe un serial killer mentre in realtà è soltanto un
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ognuno di noi potrebbe avere di un serial killer ma le prove contro di me si accumulano, il
personaggio interpretato da Scarlett comincia ad innamorarsi di me e tutto diventa
estremamente complicato.
Che tipo è Peter Lyman, il personaggio che interpreta?
Potrebbe essere uno di quei giovani che sono sempre sulle copertine di Hello! o OK!, due
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della loro prole. Peter viene da una famiglia molto per bene, è un uomo di mondo, sicuro di
sè, che frequenta le top model.
E in che modo entra in contatto con il personaggio di Scarlett?
La ragazza ha avuto una soffiata –apparentemente da un fantasma –secondo la quale Peter
potrebbe essere un serial killer e lei –insieme al personaggio interpretato da Woody - si
mette sulle mie tracce per tentare di smascherarmi. Il mondo in cui è cresciuto e in qui vive
Peter è piuttosto formale e rigido e quando incontra Sondra –c
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come Jade Spence –è ammaliato dalla giovane donna che lo lascia di sasso. Lei è molto
seducente, bella, affascinante, coraggiosa e molto diretta e lui comincia ad innamorarsi di
lei.
Il personaggio di Scarlett Johnsson somiglia a quelli dei grandi classici del cinema: una
giornalista che ha fegato, che dice chiaramente quello che pensa ed è determinata a raggiungere il
suo scopo.
La maniera in cui Scarlett ha interpretato il suo personaggio rimanda esattamente alle
giovani e coraggiose giornaliste dei film da lei citati.
Come è stato contattato da Woody Allen?
Ho ricevuto una telefonata dal mio agente che mi diceva che la direttrice del casting di
Woody Allen voleva vedermi relativamente ad un film che avrebbe girato in Inghilterra e
questo mi è sembrato alquanto strano: un film di Woody Allen girato in Inghilterra mi
sembrava una vera e propria contraddizione. Il mio agente ha anche aggiunto che non mi
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regolarità degli orari di lavoro!
Non fa troppi ciak e non dedica troppo tempo alle prove. Nel film devo baciare Scarlett, –
lo so, è dura ma qualcuno doveva pur farlo –e Woody non mi ha fatto fare troppi ciack di
quella scena - purtroppo - ma questo ha avuto sicuramente un risvolto positivo sulla mia
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La difficoltà maggiore per me è stata il fatto che Woody ama molto improvvisare,
soprattutto per quanto riguarda le sue battute ed è anche contento quando gli altri
improvvisano. Naturalmente, ogni volta che era lui ad improvvisare era divertente e diverso
dalla volta precedente ed io morivo sempre dal ridere. Ma lui si arrabbiava quasi e mi
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Inoltre è stato fantastico osservare Woody e Scarlett che lavorano insieme perché hanno un
rapporto unico e speciale. E riesco a capire perché abbia chiesto a Scarlett di tornare a
lavorare con lui in Inghilterra, dopo Match Point. Quando sono insieme sul set sono molto
divertenti e facevano ridere tutti.
Come è stato recitare accanto a lei?
Straordinario, perché Scarlett è una ragazza in grado di fare qualunque cosa. Quando è sul
set, è come se si illuminasse e a volte cantavamo perché lei canta come un angelo. Sa anche
ballare molto bene, e credo che tutti i membri della troupe si siano presi una cotta per lei.
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di nuovo, nel film di Chris Nolan [The Prestige].
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Poiché il film è al tempo stesso un giallo e una commedia, il pubblico deve seguire
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trascorso tanto tempo in Inghilterra e ho imparato che gli Inglesi non si mostrano mai
troppo. Ci vuole molto tempo per conoscere a fondo un Inglese. Per questo motivo ho
cercato di fare di Peter un personaggio affascinante ma al contempo riservato. Ed è per
questo che è anche più enigmatico del necessario e questo fa sì che il pubblico continui ad
interrogarsi su di lui fino alla fine del film.
Come è stato girare in Inghilterra con un regista americano al 100%?
Woody Allen è molto amato qui in Inghilterra e gli attori che hanno recitato in questo film
sono a dir poco incredibili nel senso che ci sono persone che hanno interpretato dei ruoli
piccolissimi e sono Baronetti o cose del genere. E lo hanno fatto per il puro e semplice
piacere e onore di lavorare con Woody Allen. E lui era felice ma anche estremamente
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del livello di quelli di Woody Allen. Tutto questo per dire che tutti coloro che hanno
partecipato alla realizzazione di questo film si sono sentiti dei privilegiati e lo hanno
considerato un grande onore.
Ha mai avuto la sensazione di guardare Londra con occhi diversi mentre girava il film?
Woody non ama la luce diretta quando gira in esterni perché può essere molto dura e lui
ritiene che imbruttisca gli attori. Di conseguenza è la prima volta che mi è capitato di
lavorare in Inghilterra circondato da persone felici ed entusiaste che il cielo fosse sempre
grigio e coperto. Non so se ha fatto qualche sacrificio agli dei ma abbiamo avuto quattro
settimane di cielo nuvoloso o coperto, senza praticamente una sola goccia di pioggia, il che
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Le recensioni
Daniele Sesti
I film di Woody Allen si riconoscono fin dai titoli di testa. Scorrono bianchi sullo sfondo nero,
come ormai da molti film fa, solo che questa volta ad accompagnarli non è un vecchio standard
jazz, ma Tchaikovsky che avremo modo di sentire più volte durante la visione del film assieme
anche a dei brani di Johann Strauss Jr. Un vero marchio di fabbrica che ci introduce ad uno dei più
bei film del regista newyorkese.
Trentaseiesimo lungometraggio, il secondo girato interamente a Londra, Scoop è a tutti gli effetti il
complemento –uguale e contrario –del precedente Match point con la differenza che la presenza
di Woody come attore aumenta quel tasso di comicità che da sempre, chi si avvicina al suo cinema,
ricerca, magari senza avere il coraggio di confessarlo al suo compagno di visione.
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prima di questo film non ci fosse stato Matchpoint. Allen, infatti, completa la sua scanzonata analisi
dei complessi rapporti, spesso imperscrutabili nelle loro conseguenze, tra la classe della cosiddetta
borghesia ed il mondo dei ricchi e dei potenti. Giustamente torna a Londra, capitale di una società
così liberale ma anche così rigida come senso di appartenenza. E se in Match point il cinico
borghese arrampicatore pur di preservare le sue conquiste non esita a far fuori la causa del suo
problema, in Scoop è la giovane volitiva Sondra –apprendista giornalista venuta da Brooklyn –
che, rinunciando ad un futuro di ricca sposa di un Lord con tanto di tenuta in campagna con lago
privato, si riscatterà smascherando il lestofante di turno.
Mischia le carte Woody, così come il personaggio del mago da lui interpretato, e ci somministra una
lezione semplice ma efficace: non esistono soluzioni confezionate e, soprattutto, mai fermarsi alla
facile ma fallace spiegazione dettata dal preconcetto. Il suo film ne è una prova. La storia si
compone e si decompone più volta fino alla meravigliosa ricomposizione del puzzle finale. Un
puzzle che il regista Allen dispone con la consueta eleganza e raffinatezza utilizzando la macchina
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durante i quali incontrerà la giovane compatriota Scarlet Johansson. Sid Waterman in arte Splendini
(questo il nome del prestigiatore), tanto umano quanto dotato di quella giusta dose di pragmatismo
che metterà al servizio delle mire carrieriste della giovane giornalista, antieroe per eccellenza,
cederà alle lusinghe di essere eroe almeno per un giorno, ma sceglierà, per farlo, il momento e
soprattutto il posto sbagliato... Una delle più toccanti maschere create dal grande, inarrivabile,
Woody.
Claudio Carabba
La barca dei defunti è già in viaggio verso l'eternità. Ma il cronista d'assalto ha fra le mani una
notizia clamorosa (la vera e nobile identità di un killer che turba Londra) e riesce, per un attimo, a
ingannare la Morte. Una ingenua aspirante giornalista e un vecchio illusionista (Woody,
naturalmente) saranno i suoi complici terreni. Come in Match Point, Allen torna a scherzare sui
crimini del cuore e i classici neri (dalla cantina di Hitchcock al lago di Un posto al sole).
Nonostante i delitti e il gusto dei macabro, il gioco è lieve e gradevole. E le gag sul senso della vita
e il culto del narcisismo sono fulminanti come ai vecchi tempi.
Emanuela Martini
Si intitolava La morte bussa e raccontava della visita della morte a un brooklynese, che si giocava
la propria dipartita a un'interminabile partita di ramino. Era uno dei primi, brevissimi atti unici che
Woody Allen scriveva negli anni '60 per il cabaret. Poi, la "Triste Mietitrice" ha continuato a
circolare nei suoi film, sia metaforicamente che letteralmente, come in Amore e guerra dove,
secondo l'iconografia medievale e bergmaniana (Il settimo sigillo), trascina i protagonisti nella
propria danza. In Scoop apre addirittura la storia: il giornalista Joe Strombel è morto e, dopo la
funzione funebre e la rituale commemorazione degli amici al bar (in una scena che cita l'inizio di
Broadway Danny Rose), ecco la barca che conduce all'Aldilà, sulla quale il giornalista defunto è
imbarcato con altri sconosciuti, dominata a prua dall'alta figura incappucciata. La Morte non parla,
non risponde a Strombel che chiede «Dove siamo diretti?» e tenta di allungarle una mancia. La
Morte è fatta d'aria, di nebbia e di casualità. Se in Match Point la passione amorosa era un
melodramma, in Scoop la morte è un balletto: per la precisione Il lago dei cigni di Ciaikovskij, la
cui suite è il tema principale del film, affiancata da due polke di Strauss, da Lo Schiaccianoci di
Ciaikovskij e dalle rumbe che accompagnano le esibizioni sul palcoscenico del mago Splendini,
alias Sid Waterman, alias Woody Allen, che fa da spalla alla determinata aspirante giornalista
Scarlett Johansson nella caccia al "lettore dei tarocchi omicida", il serial killer che ha già ucciso a
Londra undici prostitute brunette. Commedia alla Misterioso omicidio a Manhattan, dove il
povero Allen è trascinato in un'avventura surreale dall'irruenza femminile, fatta come quella di
passeggiate e dialoghi irresistibili, Scoop cita Hitchcock poco e ironicamente (la cantina chiusa a
chiave di Notorious nella quale si intrufola Splendini durante la festa al piano di sopra, l'ambiguità
del personaggio di Hugh Jackman, memore del Cary Grant de Il sospetto) ed è soprattutto un
felicissimo ritorno alla commedia dei caratteri e dei costumi. Dice naturalmente anche delle cose
sulla vita, sull'amore, sulle classi (peccato che il doppiaggio annulli la differenza di accenti tra i due
protagonisti brooklynesi e l'alta società inglese). Su tutti, Splendini, il miglior Allen attore degli
ultimi anni, non solo perché inarrivabile one-liner («Emozione nella mia vita significa una cena
senza bruciori di stomaco», o «Come nascita sono di confessione ebraica, ma crescendo mi sono
convertito al narcisismo»), ma soprattutto perché sa ritagliarsi un ruolo adatto alla sua età e ritrarsi
per far spazio agli altri.