Montisola - Una giornata stracomplicata

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Montisola - Una giornata stracomplicata
Battista Marchesi
19100 km no stop
per nove mesi
Racconto N.11 Battista Marchesi Martedì 15 maggio maggio 2012.
Montisola - Una giornata stracomplicata.
Arrivano mano nella mano, sbarcano presto sull'isola senza farsi troppo notare. Sono brave a far la
corte, ci sanno fare. E' il loro mestiere, ci provano con tutti, nessuno sa resistere al loro fascino
bestiale. Sono in molti a cascare nella rete, ma Tista è irreprensibile, non si lascia abbindolare. Ha
faticato una giornata per cacciarle via, è riuscito a farlo solo in serata, ma che sudata! Le due belle
signorine, hanno lasciato un bigliettino sul quale c'era scritto: in caso di bisogno contattare Sig.a
Febbriciattola e Sig.a Maldigola.
“Per carità”, - sbuffa forte Tista - ci mancavan pure loro, meglio solo che stare un giorno con quelle
due”.
Nonostante il bel sole mitigato da un fresco venticello, oggi il sedrinese non è di buon umore.
Non ha voglia di parlare, nasconde il malumore; agli altri che importa. Non importa che lo debbano
sapere. Questi attacchi micidiali solo lui sa come poterli sopportare. Solo a sera c'è una debole
schiarita, una schiarita della lugubre giornata.
La ripresa
A Peschiera incontra un alpinista: ha solo settantaquattro anni, Giovanni Agnesi, che ogni giorno
con l'amico Maurizio, gira l'isola in lungo e in largo in attesa del fine settimana per compiere la sua
scalata.
Non c'è tempo di ascoltare la sua ultima arrampicata, il tempo non perdona, per forza bisogna
correre via. Non è maleducazione, cercate di capire, Tista ha il compito da fare, e la sera lo deve
puntualmente consegnare.
Anche Tullio, l'ottantunenne pescatore carzanese è avvisato, oggi non c'è tempo neppure per bersi
un buon caffè. Lo voleva offrire lui. “Non fa niente - dice Tista - ti ringrazi tanto tanto, ti assicuro
con te lo berrò la volta ventura.
Lentamente se ne va, seguito dai 73 giorni e seimila chilometri ormai sfumati. Tutto questo è stato
detto al Battelliere del traghetto ancorato a Carzano che, sbigottito ha subito commentato: “Seimila
chilometri? In 73 giorni? Cose da pazzi! Io non li percorro nemmeno in macchina in un anno,
ahimè! ”. E con sorriso affettuoso, - aggiunge - Marchesi è solo un tipo strano a cui piace star
seduto ai confini della normalità..
Cammina e cammina, ma ogni tanto Tista cerca la sua panchina. Si concentra, si riposa, a volte
nemmeno lui lo sa, quello che fa, ma lo fa. Mah!
Ormai è diventato un panchinaro. A Menzino, in via dei Lampascioni si è trovato persino la tettoia,
ma che fa? Non piove e c'è il sole, si siede e aspetta, aspetta il Bus che sta per arrivare. Ma cosa
aspetta a fare, non ha il biglietto e nemmeno l'abbonamento. Qui i portoghesi non ci possono
proprio stare.
E pensare che Marchesi aveva chiesto un abbonamento negli uffici comunali per fare a volte pure il
turista. La risposta imperativa della giovane scrivana: “abbiamo ordine di non rilasciare a lei
nessun biglietto per i nostri Bus, se vuol girarsi l'isola se la deve fare a piedi”.
“Ho capito!Me ne vado, me ne vado, - risponde Tista – ci ho provato, non fa niente, ormai ci sono
abituato a sentire sempre: non si può”
Meglio andare alla colonia, non è quella dei bambini, è una colonia un po’ particolare. Fanno le fusa
e Tista non resiste li vuole accarezzare quei 40 gatti che vivon lì. A Sensole è la quarantatreenne
Elena Dalmeri che da dieci anni cura con amore questi bei micini.
A Tista per un attimo è ritornato il bel sorriso, anche se oggi non è in vena di scherzare e dice alla
signora: “Vedendo i suoi gattini mi torna in mente quella bella canzone:” Quarantaquattro gatti in
fila per sei col resto di due. “Si ricorda signora Elena? quella dello Zecchino d'oro, di sicuro i suoi
felini la sapranno a memoria.” Certo che Elena si ricorda, ci mancherebbe non sapesse 'sta canzone.
Una smiagolata e via, la giornata volge al tramontare. Ma attenzione bisogna stare attenti sempre
alla strada, quei motorini in circolazione “duemilacinquecento” la fanno da padroni e l'isola sembra
sia tutta in mano loro.
Son gli stessi Montisolani a lamentarsi: “Si è vero, i motorini sono indispensabili, ma correre come
folli non è normale, gli incidenti sono frequenti e anche i turisti si lamentano di questa defezione.
“Se aggiungiamo i giovani smarmittatori - aggiungono gli adirati intervistati - quelli si divertono a
far casino, anche se logicamente è proibito..
Cosa ci possiamo fare, poco o niente. Per Tista che ha imparato a sopportare, la sua tolleranza è da
invidiare. Anche perché lui non è un turista, è un semplice corridore, e il rischio per lui è una
costante che non lo abbandona mai.
Diavolo Rosso. martedì 15 maggio 2012.