What Kind of Europe - Dipartimento di Studi Umanistici

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What Kind of Europe - Dipartimento di Studi Umanistici
11/10/05
LAUREA SPECIALISTICA
STORIA DELL’EUROPA MODERNA E CONTEMPORANEA
15 novembre 2005
Aula Volta ore 17.00
Loukas Tsoukalis
Quale Europa? Quanti paesi potranno ancora entrarvi?
(abstract della lezione inaugurale)
Sono passati più di cinquant’anni dall’inizio dell’avventura europea e l’integrazione
regionale in Europa ha prodotto un sistema complesso, senza precedenti nella storia e
senza rivali in altre aree del mondo contemporaneo. La mappa politica e economica
del nostro continente è mutata radicalmente e certamente in meglio. Eppure, l’Europa
attraversa una fase di incertezza e di pessimismo riguardo al futuro. Si può affermare
che il progetto europeo ha raggiunto i propri limiti o anche, peggio, che ci stiamo
avviando verso una fase di inversione del processo di crescita al quale abbiamo
assistito fino ad oggi?
I problemi che ci troviamo ad affrontare sono molto legati alla difficile situazione
economica e al crescente sentimento di insicurezza, avvertito da molti europei in una
fase di cambiamento accelerato, ma sono anche il risultato del venir meno di un
consenso dato per scontato nel passato, riguardo agli obiettivi principali
dell’integrazione europea.
Non vi è dubbio che alcuni presupposti devono essere rivisti e ciò impone la
ridefinizione, quantomeno parziale, del progetto Europa, mentre il dibattito
sull’integrazione regionale assume caratteri sempre più politici. “L’integrazione per
l’integrazione”, infatti, non è più una formula che trova facile consenso in molti dei
nostri paesi. Alle istituzioni europee si chiede forse di meno, ma di fare meglio ciò
che il loro mandato le autorizza a fare. Una maggiore diversificazione della domanda
e un consenso più fragile, richiedono un approccio assai più selettivo rispetto alle
istanze di integrazione.
Esistono, però, anche forze che spingono nella direzione opposta: una gestione
efficace della moneta comune implica una più stretta integrazione economica e
politica, soprattutto da parte di alcuni paesi. Dobbiamo, dunque, prepararci a
un’Europa che mira a completare il mercato interno e a un'altra che ruota intorno alla
moneta comune? E se sarà così, in quale cerchio si articolerà l’elaborazione della
politica estera?
In una Europa che vede crescere la sua dimensione politica, l’identità e i confini
saranno questioni di grande importanza, ma anche molto controverse: è inevitabile.
Un’Unione Europea con un numero progressivamente crescente di paesi membri è
un’Unione Europea diversa da quella che conosciamo. Ci dobbiamo chiedere però,
quanta diversità politica, economica e culturale, possa sopportare il sistema politico
europeo prima di auto-distruggersi. Può il processo di allargamento continuare ad
avanzare senza esercitare un effetto boomerang nei confronti della stessa Unione?