La svolta della California Prima legge negli Usa

Transcript

La svolta della California Prima legge negli Usa
ll prowedimento
contro le violenze sessuali nei
college si chiama '51 significa sì"
Mette fine a insabbiamenti. e umiliazioni: il silenzio non
costituisce più consenso. "Ora tutta l'America si adegui"
La svolta della California
Prima legge negli Usa
contro gli stupri
nei campus universitari.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FEDERICO RAMPINI
NEW YORK. "Yes MeansYes". Così la California ha deciso di chiamare la nuova legge anti-stupro. È una misura draconiana
decisapermettereunarginealle violenze sessuali nei campus
universitari. La piaga è nazionale, la legge californiana è la
prima a dare una risposta così
drastica. "Yes Means Yes" cioè
solo se dico si vuol dire sì. Occorre un consenso chiaro perché
l'atto sessuale non sia violenza.
Basta conia cultura sessista che
considera come.unimplicito assenso il fatto che la ragazza sia
ubriaca, oppure che abbia deciso lei stessa di uscire da sola con
un partner, o che inizialmente
abbia dato l'impressione che "ci
stava".
Non è un problema d'altri
tempi. Questo tipo di attenuanti e giustificazioni allignano tuttora tra le autorità accademiche americane. Spiegano il fatto che la maggioranza deglistupri fra studenti non vengono
sanzionati. Perfino un'istituzione prestigiosa e "liberal" come
la Columbia University è finita
alla gogna: l'anno scorso non ha
preso un solo provvedimento,
malgradolenumeiosedenunce
(dieci). Una studentessa della
Columbia ha dovuto inventarsi
una sua forma di protesta soli
taria,legandosiaunmaterasso,
per attirare l'attenzione sul suo
caso ed altri simili. A livello nazionale, meno-di un terzo delle
violenze sessuali compiute nei
campus vengono seguite da
una sanzione, anche una semplice espulsione del colpevole. Il
fatto che non scatti neppure l'espulsione, tra l'altro aumenta il
rischio di recidiva. Secondo uno
studio della Umversity of Massachusetts-Boston, il 6% degli
studenti maschi ha commesso
uno stupro, la maggioranza lo
ha fatto più di una volta, senza
ricevere alcun castigo. -In base alla nuova legge approvata dal Parlamento di Sacramento (la capitale della California) il "consenso" viene definito come «un accordo affermativo, consapevole e volontario, di avere un rapporto sessuale». Il testo esclude quindi
che il silenzio o la mancanza di
resistenza della vittima siano
sufficienti aindicareunconsen
so. Spesso finora le indagini sulle denunce di stupro venivano
insabbiate col pretesto che la
vittima non aveva lottato, non
aveva tracce fisiche di un'aggressione, ferite o abrasioni. La
normativainoltre st abilisce che
l'esseresottol'effettodell'alcol,
di stupefacenti, in stato di incoscienza o nel sonno, impedisce
di dare un consenso. «Questa è
una grande vittoria-ha detto
Meghan Warner che dirige la
commissione studentesca sulle
violenze sessuali alla University of California - il nuovo
standard sul consenso ci aiuterà a voltare pagina dopo che
tante vittime sono state umiliate. Ora tutta l'America deve
adeguarsi».
La svolta di Sacramento arriva al termine di un crescendo di
denunce, mobilitazioni nei
campus,proteste. Solo direcente si è cominciato a capire l'estensione del problema nei
campus universitari. In base a
un recente studio della Casa
Bjanca, una donna che frequen
ta l'università ha più probabilità di essere violentata, rispetto ad altri ambienti. Quasi il
20%, una studentessa su cinque, ha subito qualche molestia
sessuale nei college degli Stati
Uniti, sempre secondo quelrapporto. Come accade in altre situazioni, le vittime hanno spesso paura a denunciare gli stupratori. Ma questaritrosiaèperfino accentuata nell'ambiente
universitario.
Spesso in base airegolamenti interni, e nel rispetto di antiche tradizioni di autonomia degli atenei, la denuncia non finisce alla polizia ordinaria bensì
alla polizia del campus oppure
alle autorità disciplinari dell'università. E qui si scopre che il
mondo accademico èincredibilmente arretrato. Insabbia le indagini, non crede alle accuse,
costringe le ragazze a interrogatori umilianti. Lavittima finiscesulbancodegliimputati, èla
sua immagine a essere distrutta, prima di quella dell'aggres-
sore. Una responsabilità è anche della pedagogia progressista, secondo cui all'università i
ragazzi-devono essere educati
non puniti. *Ma la spiegazione
non è solo di tipo culturale.
Il mondo universitario è un
grande business negliStatiUniti. Facendo luce sulla piaga delle molestie sessuali, le università temono di danneggiare la
propria reputazione e quindi di
"p erdere clienti", i futuri is critti
e le loro alte rette. La mobilitazione studentesca ha fatto
emergere proposte innovative
per colpire gli atenei "dove fa
male", cioè nei soldi. Si potrebbero multare le autorità accademiche che non perse Buono le
denunce-di stupro, con sanzioni
proporzionali alla dotazione dei
loro fondi capitali. Per una prestigiosa università dell'IvyLeague come Yale che ha un fondo
di 3 miliardi, una multa dell'1%
cioè 3 milioni sarebbe adeguata. La nuova legge della California intanto stabilisce dei criteri
precisiperleindagini ele.istruttorie: ora le autorità accademiche che non le rispetteranno si
esporranno arischi reali.
A livello nazionale
sono poche le denunce
seguite da una sanzione
o dall'espulsione
ALCOL E DROGA
Secondo la nuova
legge, il silenzio
o la mancanza
LADEFINIZIONE
Cambia la
definizione di
consenso: invece
che "no significa
no", si richiede
un"consenso
affermativo,
consapevole
evolontarioal
rapporto sessuale"
Il mondo accademico
è arretrato. Teme
di danneggiare
la propria reputazione
di resistenza
non costituiscono
consenso. Perciò
chi è ubriaco,
drogato
o inconsapevole
non può garantire
il consenso
LE STIME
Si stima che una donna su 5 abbia
subito abusi in
college. Spesso
levittime sono
ubriache o drogate
e conoscono
i loro aggressori
Solo il 12%
presenta denuncia
alla polizia