Sara Cigada - Dipartimenti
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Sara Cigada - Dipartimenti
Sara Cigada Pubblicazioni 2014-2008 (con S. Greco), “Good reasons for good manners: an argumentative foundation of courtesy in Giovanni Della Casa's Galateo”, in Language, Argumentation, Education, G. Gobber – A. Rocci ed., Peter Lang, Bern 2014, pp. 51-70. Della Casa gives a profound reason why it is worth adjusting our manners to the pleasure of others. From the viewpoint of argumentation studies, the add-on of this analysis depends on the application of means-end argumentation used to support the significance of what would otherwise be unjustified rules of behaviour. Therefore, we show that, far from considering etiquette as an induced device in order to avoid conflict, Della Casa considers good manners as the external manifestation of the social nature of human beings and as the result of a complex process of self-education. Good manners stem from a spontaneous human wish to live with the others and they show the best way to reach this goal. “Exemples du recadrage du DD en français. Pour une approche historique du discours théâtral”, SHS Web of Conferences 8 (2014), DOI 10.1051/shsconf/20140801033, © aux auteurs, publié par EDP Sciences, 2014, pp. 1937-1960 http://www.shs-conferences.org/articles/shsconf/abs/2014/05/shsconf_cmlf14_01033/shsconf_cmlf14_01033.html Nous nous proposons d'analyser le discours direct en tant que structure discursive, se manifestant dans des moments éloignés en diachronie (XVIe-XXe siècle). Notre objet d’analyse concerne le fait qu'un personnage rapporte la parole d'un autre, en le citant en discours direct, comme par exemple dans Phèdre, où la mort d'Hippolyte est racontée par Théramène, qui insère dans son récit les derniers mots prononcés par le jeune prince mourant, en DD. Nous avons choisi le théâtre à cause de la pertinence, qualitative et quantitative, de ce genre dans l'histoire de la culture française. Nous proposons ici une première vérification de la faisabilité d’une telle recherche, en analysant les DD de sept pièces. Pour l’analyse, nous avons considéré le DD et ses variations/recadrages, les aspects morphosyntaxiques et les aspects pragmatique-fonctionnels. L’organisation énonciative change selon les rapports qui relient les énonciateurs entre eux aux différents niveaux d’enchâssement. “Progettazione e articolazione del testo: le fasi di elaborazione”, in Conoscenza e compimento di sé. Formazione interdisciplinare in Matematica, Scrittura, Storia, Dante, E. Rigotti – C. Wolfsgruber ed., Fondazione per la Sussidiarietà, Milano 2014, pp. 203-212. Il contributo ripercorre alcuni aspetti dell’organizzazione del testo scritto, in particolare nelle diverse fasi della sua progettazione e della sua stesura. Attraverso l’analisi di temi scolastici (scuola secondaria di secondo grado) vengono messe a fuoco alcune best practices e vengono osservati alcuni aspetti didattici particolarmente rilevanti per la produzione di testi “ben formulati” rispetto al senso che si intende comunicare. “Insegnare la fonetica del francese: esperienze di problemi e di miglioramenti”, in Nuova Secondaria, XXX/6, 2013, pp. 96-101. L’articolo affronta in prospettiva empirica le principali difficoltà che gli studenti parlanti varietà regionali lombardo-venete dell’italiano incontrano nella fonetica della lingua francese. Si presentano quindi una serie di pratiche e strumentazioni didattiche atte ad ovviare tali inconvenienti e a migliorare la comprensione e la produzione orali. La ricercazione proposta, adottando una prospettiva contrastiva, si fonda su contributi teorici importanti nella linguistica francese già a partire da Charles Bally. “Bien argumenter: dalla scuola alla vita”, in Nuova Secondaria, XXXI/2, 2013, pp. 107-112 Il contributo si propone come riflessione sistematica e come spunto di ricercazione rispetto al grande tema dell’a “argomentazione”. Si prende l’avvio da alcuni spunti offerti dal noto manuale di Bernard Meyer, Maîtriser l’argumentation, per condurre una serie di riflessioni teoriche. Nella seconda parte dell’articolo si pone l’accento sulla dimensione pratica dell’educazione all’argomentazione in Francia, proponendo alcuni casi concreti e la relativa analisi. (con E. Rigotti), La comunicazione verbale, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2013, seconda edizione. Pubblicazione C.L.U.C. Questa seconda edizione del manuale conserva l’impianto disciplinare (un’introduzione alla linguistica generale nella prospettiva delle scienze della comunicazione, caratterizzata da un nucleo teorico fortemente coeso), arricchendo in modo decisivo alcune parti. In particolare: viene dedicato un certo spazio al modello della retorica classica e alle ragioni che fondano l’opposizione tra pratiche “sane” della comunicazione e pratiche manipolatorie; si torna in modo sistematico sul rapporto tra valori linguistici e strategie di manifestazione rivisitando la nozione di “significazione” e mettendo a fuoco i processi di testualizzazione; si arricchisce e sistematizza la descrizione dei processi di formazione del lessico; la sintassi viene ripresa e sviluppata in modo coerente rispetto alla teoria della congruità (Congruity Theory). La bibliografia è sistematicamente aggiornata e arricchita. “Lectures du TLFi et du Petit Robert en cours de langue française”, in Lexique Lexiques, P. Ligas ed., QuiEdit, Verona 2013, pp. 11-19. L’articolo propone un percorso di lettura per alcune entrate di dizionario particolarmente rilevanti dal punto di vista storico-culturale ai fini di un’introduzione alla lingua e alla cultura francese. Attraverso il confronto tra le informazioni proposte dal Trésor e dal Petit Robert, si individua una proposta per introdurre all’interpretazione delle voci di dizionario prendendo coscienza della tipologia di informazioni, della loro organizzazione e funzione. Si prende inoltre l’avvio dalle “parole” scelte (franc, ban, poli, courtois) per accennare almeno in modo introduttivo ad aspetti significativi e caratteristici della storia linguistico-culturale della Francia. “Remarques sur la fonction du discours direct dans la narration”, in Modernitate şi interdisciplinaritate în cercetarea lingvistică. Omagiu doamnei profesor Liliana IonescuRuxăndoiu [Modernité et interdisciplinarité dans la recherche linguistique. Hommage au professeur Liliana Ionescu-Ruxăndoiu], M.N. Constantinescu – G. Stoica – O.U. Bărbulescu ed., Editura Universităţii din Bucureşti, Bucarest 2012, pp. 143-160, ISBN 9786061600991 Il contributo affronta in modo empirico il grande tema del discorso diretto, proponendo di verificare quali funzioni esso sia principalmente deputato a svolgere entro testi di andamento narrativo. Dal punto di vista teorico ci si colloca dunque in prospettiva comunicativa, selezionando testi (scritti e orali) nei quali (1) prevalga decisamente la funzione narrativa e (2) siano inseriti discorsi riportati in discorso diretto. Emerge dal punto di vista funzionale una interessante prossimità tra scritto e orale, pur nella diversità per alcuni aspetti della strategia di manifestazione. In particolare si apprezzano la funzione largamente patemica della sermocinatio, ma anche funzioni localmente argomentative e funzioni relative alla costruzione discorsiva dell’éthos. “Sur la plurifonctionnalité du discours direct”, in CMLF 2012, Institut de Linguistique Française (ILF), EDP Sciences, Paris 2012, pp. 459-476 (ISBN 9782759807802, DOI 10.1051/shsconf/20120100166) http://www.shs-conferences.org/articles/shsconf/abs/2012/01/shsconf_cmlf12_000166/shsconf_cmlf12_000166.html La comparaison entre les résultats de nombreux travaux sur le dialogue dans le texte littéraire, sur l’attestation linguistique de la subjectivité, sur la fonction argumentative des émotions dans le discours et sur les effets de polyphonie, suggère que la structure sémiotique et linguistique du discours direct (DD) se trouve au croisement stratégique de plusieurs axes de la construction discursive. Nous étudions donc l’insertion du DD dans le discours en tant que phénomène de rupture sémiotique, dans ses fonctions discursives plurielles, tantôt émotives, tantôt argumentatives. Du point de vue méthodologique, nous nous proposons de revisiter empiriquement, par l'étude de corpus, les traits linguistiques structuraux qui caractérisent l’insertion du DD dans un récit à l'écrit, en les comparant systématiquement aux traits de l’insertion à l'oral, en français. On reconnaît des fonctions fortement argumentatives, d'autres narratives et des amalgames. Le « contrat de littéralité », qui selon Genette ne porterait jamais que « sur la teneur du discours », doit être fortement nuancé selon les contextes. L'effet émotif se trouve systématiquement activé par l'insertion du DD. “Lingue, linguaggio, ragione”, in I nuclei fondanti dell’istruzione nel primo ciclo, 2012, pubblicato online sul sito dell’Associazione culturale Il Rischio Educativo (29.700 caratteri) http://www.ilrischioeducativo.org/fileadmin/Convegni_settembre_2012/CIGADA_lingue_linguaggio_ragione_7_sett_2 012.pdf Il contributo propone una serie di riflessioni sulla rilevante funzione dell’insegnamento linguistico (lingua materna e lingue straniere), rispetto alla formazione e allo sviluppo adeguato di categorialità “fine”. La percezione della realtà è in effetti fortemente condizionata dalla categorialità linguistica e questo emerge in modo drammatico nelle situazioni di scarsa educazione linguistica nella lingua materna (incapacità di cogliere le “sfumature” della realtà), ma anche nella situazione di monolinguismo assoluto (appiattimento totale del reale sulle categorie offerte dalla propria lingua e timore davanti al “diverso”). Viene proposta una serie di esempi – relativi soprattutto a fenomeni lessicali e morfologici – a sostegno dell’argomentazione condotta. “Strumenti per l'analisi linguistica del testo letterario: le strategie del coinvolgimento emotivo”, in Nuova Secondaria XXIX/3, 2011, pp. 81-85 (versione lunga pubblicata online 48.500 caratteri) ISSN 1828-4582 Il saggio offre una sintesi pratica coerente delle ricerche svolte dall’autrice nell’ambito della costruzione discorsiva delle emozioni. Prendendo spunto anche dagli studi di Christian Plantin e di altri studiosi di linguaggio delle emozioni, si tracciano le linee essenziali di un modello procedurale per l’analisi della componente emotiva del testo che prende in considerazione (1) il livello linguistico lessicale, (2) il livello culturale-argomentativo relativo al “mondo del testo” e (3) il livello patemico del coinvolgimento del lettore. In tutti i livelli l’emozione opera in quanto “esperienza della ragione” e in quanto tale essa viene formulata dall’autore nel testo e condivisa dal pubblico. Il modello viene applicato dettagliatamente all’analisi di alcuni brani di opere francesi (Un Sac de billes di J. Joffo, Le Scaphandre et le papillon di J.-D. Bauby e L’Eternité n’est pas de trop di F. Cheng). “Ethos et passion dans le discours politique: lectures de Robespierre”, in A. Berthoz – C. Ossola – B. Stock (eds.), La pluralité interprétative, Vol. 147, Paris 2010: Collège de France http://conferences-cdf.revues.org/180 L’articolo percorre, attraverso l’analisi di discorsi di Maximilien de Robespierre, il cambiamento nel punto di vista dell’Incorruttibile rispetto al tema della libertà di stampa. Facendo ricorso alla strumentazione tipica dell’analisi del discorso, il corpus viene indagato con lo scopo di mostrare il diverso atteggiamento di Robespierre nei confronti di uno dei temi centrali nel dibattito relativo ai diritti dell’uomo e del cittadino. Lo studio qui svolto si rivela particolarmente significativo in quanto mostra come l’analisi del discorso possa avere applicazioni rilevanti nell’ambito della comunicazione pubblica e della partecipazione al sistema democratico, rendendo possibile il riscontro oggettivo delle sue forme degeneri, manipolatorie e/o violente. Les émotions dans le discours de la construction européenne, EDUcatt, Milano 2008. Avant-propos de Christian Plantin. http://www.educatt.it/Libri/ebooks/[9788883116049]%20Cigada%20%20Les%20emotions%20dans%20le%20discours%20de%20la%20constru ction%20europeenne.pdf Il volume offre un’introduzione sistematica al ruolo discorsivo dell’emozione nel discorso in generale e nel discorso politico in particolare. Il contesto applicativo studiato è quello del dibattito europeista francofono del secondo dopo guerra, fino alla costituzione della C.E.C.A. su proposta dell’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman. La selezione di discorsi e articoli di quotidiani – e in buona parte anche la trascrizione di questi ultimi – e è stata fatta dall’autrice, consultando le relative annate (1948-1950) di Monde, Figaro e Humanité. L’analisi tiene conto del dibattito e delle diverse posizioni, costituendo un corpus capace di attestare diversi punti di vista e, conseguentemente, atteggiamenti e implicazioni emotive di segno contrastante. “La rhétorique du désintérêt dans le discours de Robespierre”, in Word Meaning in Argumentative Dialogue, “L’Analisi linguistica e letteraria”, vol. XVI/2, 2008, pp. 637-646. http://www.educatt.it/libri/ALL/ALLPDF/200802CigadaC.pdf Il saggio esamina la complessa nozione di “désintérêt” e le sue funzioni argomentative entro i discorsi di Maximilien de Robespierre tra il 1791 e il 1793. L’analisi del discorso, qui applicata in particolare allo studio del lessico, fa emergere in primo luogo la produttività del lessema intérêt in rapporto ai processi strutturazione (mots dérivés e composés); emerge inoltre la strutturazione di un campo semantico rigidamente articolato in intérêt général e intérêt particulier. Tale suddivisione mostra una funzione argomentativo-manipolatoria carica di implicazioni. (a cura di) Proceedings of the I.A.D.A. Workshop “Word Meaning in Argumentative Dialogue”, “L’Analisi linguistica e letteraria”, voll. XVI/1 e 2, 2008, pp. 1-521 e 523-991 (in collaborazione con G. Gobber – S. Cantarini – M.C. Gatti – S. Gilardoni). I Curatori hanno collegialmente lavorato alla progettazione del Convegno, alla sua organizzazione scientifica, alla successiva raccolta, selezione e pubblicazione degli Atti nei due fascicoli che costituiscono la XVI annata della rivista “L’Analisi linguistica e letteraria”. Il Convegno e gli Atti sono stati dedicati dai Curatori alla memoria del fondatore della I.A.D.A., Sorin Stati, purtroppo scomparso pochi messi prima di questa edizione milanese del Convegno. Il Convegno ha assunto come grande tematica-guida il ruolo delle parole entro il dialogo argomentativo. Entro tale tematica, Sara Cigada ha curato in particolare, insieme a Christian Plantin, il panel dedicato a emozioni e discorso argomentativo.