“ RISOTTO VIVACE “

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“ RISOTTO VIVACE “
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“ RISOTTO VIVACE “
Un giorno del burro
in padella saltò
e , col caldo del fuoco ,
su e giù scivolò.
In un bianco laghetto
lui si trasformava ,
mentre la dolce cipolla
il vestito arricciava.
Nuotaron con lei ,
felici e beate ,
le gialle carote
a rondelle tritate.
Con un tuffo di testa
il sedano si unì
e il suo volo veloce ,
di colpo , finì .
Sfrigolarono insieme
per qualche minuto ;
li raggiunse poi il porro
facendo un saluto.
Ballarono tutti
vicino , vicino ,
creando così
un buon profumino.
Ma il riso invidioso
di quella danza sfrenata
si precipitò in padella ,
scendendo in picchiata.
A cascata il vino
d’improvviso arrivò ,
mescolandosi agli altri
pian piano evaporò.
Col calore del fuoco
venne poi a giocare
un cuor di carciofo
che col brodo bollente
si ammorbidì lentamente.
Per quel ballo agitato
ogni chicco di riso
divenne sudato…
Ma era bello girare ,
con gli amici giocare…
Poi tutto cessò :
il fuoco si spense,
la danza finì ,
stretti e uniti
si trovarono lì :
sotto una pioggia
bianca e fine
che solleticò
chicchi e verdurine.
Ben stretti
ed amalgamati
scivolarono insieme
nei piatti approntati
e fu così che…
un risotto fumante
in tavola andò
e il cuor di carciofo
tutti deliziò !!
Delizio ? !
Ma no ! Ma no !
La cuoca sbadata
di qualcosa
si era scordata !
“ Accidenti ! Non vale !
Proprio io! IO non posso mancare !
E , nel riso fumante
s’infilò trionfante
dillo tu , chi !
Ma certo :
il sale mancante !
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