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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111 Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio, Flavio Mancini, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini, Filippo Fabbri notizie sommario Apofruit Italia ha liquidato ai soci le produzioni estive 3-5 7-9 DALL’EMILIA Modenese: crescono occupazione e produzioni e si investe sul fotovoltaico 10 DALLA SICILIA Progetti e investimenti di Apofruit Italia nelle aree orticole ragusane 11 DAL LAZIO Batteriosi dei kiwi: consigli per la difesa invernale Almaverde Bio presenta il nuovo spot tv e i nuovi partner In Emilia Romagna nuovo polo logistico dell’ortofrutta 6 PAGINE TECNICHE Il mal del piombo parassitario da Chondrostereum Purpureum Anno XVIII n°6 - Novembre/Dicembre Duemila10 12 La campagna pubblicitaria del marchio leader in Italia nel settore biologico ha come testimonial l’entomologo Giorgio Celli, l’esperta in nutrizione Alessandra Bordoni e l’oncologo Dino Amadori. Quattro i nuovi soci del Consorzio. S cegliere il biologico fa bene alla salute. Vuol dire scegliere prodotti più naturali, che non impiegano sostanze chimiche e additivi, ricchi di sostanze utili per l’organismo, e significa anche contribuire ad avere una vita più salubre, terreni più fertili, un minore impatto ambientale. Ad insegnarcelo sono i tre testimonial del nuovo spot televisivo di Almaverde Bio, che ha lanciato una vera e propria campagna di opinione sul biologico in Italia andata in onda a dicembre sulle reti Rai (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News) e su La7. Per la prima volta con una comunicazione dal tono istituzionale si spiegano le “ragioni del biologico” attraverso le parole e le testimonianze della scienza ufficiale. Così il professor Giorgio Celli, celebre entomologo, racconta i valori e i vantaggi dell’agricoltura biologica per l’ambiente che conserva la sua integrità naturale e si arricchisce di biodiversità, mentre l’esperta in nu- trizione Alessandra Bordoni, docente all’Università di Bologna, spiega i vantaggi dell’alimentazione biologica raccomandando una dieta equilibrata e variata. Infine sul fronte della salute interviene il professor Dino Amadori, oncologo di fama internazionale e Direttore Scientifico dell’Istituto Tumori della Romagna, che sottolinea come “mangiare biologico potenzialmente aiuti a proteggere l’organismo”. La nuova campagna di Almaverde Bio si inserisce in un contesto nazionale in cui - a fronte di un calo dei consumi alimentari registrato negli ultimi due anni a seguito della crisi economica – crescono però le richieste per 2 RINNOVO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI APOFRUIT ITALIA Sono aperte le candidature per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Apofruit Italia, che sarà in carica nel triennio 2011-2014. Chi intende candidarsi deve compilare l’apposito modulo che trova in allegato a questo numero di Apofruit Notizie e consegnarlo o spedirlo allo stabilimento Apofruit Italia dove si ha il proprio centro di iscrizione o direttamente ai membri della commissione elettorale della propria area. “Ogni tre anni si tiene il rinnovo del Governo sociale di Apofruit Italia – interviene il Presidente Enzo Treossi – Si tratta di un momento molto importante per la vita della cooperativa, che vede protagonisti in prima persona i nostri 4 mila soci sparsi in tutta Italia. Sono loro che, in 50 anni di storia di Apofruit, sono stati i veri motori della cooperazione e a loro chiediamo di partecipare attivamente per continuare a contribuire alla crescita democratica della nostra cooperativa”. notizie quei prodotti ad alto contenuto di servizio, in particolare i prodotti biologici. Il consumatore, infatti, vuole sicurezza, qualità, garanzie: tre condizioni che sono la prerogativa di Almaverde Bio, la società consortile proprietaria dell’omonimo marchio leader in Italia, nata nel 2000 con l’obiettivo di realizzare una politica di marca nel settore del biologico. Oggi Almaverde Bio Italia associa 11 imprese specializzate in diverse filiere di prodotto, che offrono una gamma completa e unica di prodotti biologici freschi e trasformati. “Almaverde Bio è un esempio di gioco di squadra unico in Italia - dichiara il Presidente, Renzo Piraccini - Siamo stati capaci di costruire un’aggregazione e una rete di imprese che si pone l’obiettivo comune di offrire una gamma completa di prodotti biologici riconoscibili dallo stesso marchio ombrello, nonché di parlare più di qualità, di rispetto dell’ambiente, del cibo come strumento per migliorare la qualità della nostra vita”. I risultati della scelta di aggregazione di Almaverde Bio sono confermati da un fatturato 2009 di 26,2 milioni di euro pari ad un +7,5% rispetto al 2008 e un primo semestre 2010 con un trend di crescita del 9,5% rispetto al pari periodo 2009. QUATTRO NUOVI PARTNER PER ALMAVERDE BIO Nell’ambito del meeting di presentazione della nuova campagna di comunicazione, Almaverde Bio ha annunciato l’ingresso di quattro importanti aziende dell’agroalimentare italiano fra i licenziatari del marchio. Si tratta di Isalpa di Asti, azienda specializzata nel biologico controllata dalla F.lli Saclà, per i prodotti quali olive, oli, aceti, sottoli, sottaceti, legumi, marmellate e confetture, pesti e condimenti; Natura Nuova di Bagnacavallo (RA) per polpe di frutta e prodotti della gastronomia vegetale; Molino Spadoni di Ravenna per il comparto delle farine, del pane e derivati e dei prodotti da forno; Circeo Pesca di Perugia per il pesce fresco e i prodotti ittici. Le quattro aziende andranno ad arricchire la compagine di Almaverde Bio Italia già formata da Canova di Longiano (FC) del Gruppo Apofruit (frutta e verdura fresca, frutta e verdura di IV e V gamma); Fileni Simar di Cingoli (MC) (carni bianche e carni rosse); V.Besana di Napoli (frutta secca ed essiccata); Fruttagel di Alfonsine (RA) (succhi e nettari di frutta, passate e polpe di pomodoro, ortaggi surgelati); Oranfrizer di Catania (spremute fresche di agrumi); Novissime di Cesena (FC) del Gruppo Eurovo (uova e oviprodotti); Astra Bio di Cremona (pasta di semola, all’uovo e paste speciali). “La nostra azienda conosce bene il valore della marca – spiega Sante Vassura Direttore Generale della F.lli Saclà – è quindi per noi strategico operare anche nel settore del biologico con un marchio noto come Almaverde Bio”. “Siamo un’azienda da sempre impegnata nel settore del biologico – dichiara Gabriele Longanesi, Amministratore Unico di Natura Nuova - e siamo convinti che il marchio Almaverde Bio darà sicuramente impulso alla crescita del nostro segmento”. Leonardo Spadoni, titolare del Molino Spadoni, ritiene “che la scelta del marchio Almaverde Bio sia coerente con il nostro progetto di realizzare una filiera nazionale per la produzione di grano biologico, completa di sistemi innovativi di stoccaggio e impianto molitorio interamente dedicato”. “Il pesce biologico è una novità assoluta per il mercato italiano - afferma Mauro Monaldi, Amministratore Delegato della Circeo Pesca - La specifica normativa è attiva da qualche mese e riteniamo che il marchio Almaverde Bio favorirà la penetrazione del prodotto”. “Le nuove adesioni di queste importanti aziende italiane sicuramente contribuiscono ad accrescere il valore di Almaverde Bio - conclude il Direttore Paolo Pari - che oggi è l’unico marchio a offrire sul mercato una gamma di prodotti biologici così ampia.” 3 Tempo di liquidazioni estive per Apofruit Italia Positivi in generale gli esiti della campagna estiva. Liquidati ai soci produttori 32.093.805 di euro (+36% sul 2009), per 738.102 quintali (-7% sul 2009) di prodotto conferito. S i è chiusa con esiti complessivamente positivi la campagna estiva 2010 che ha registrato, rispetto al 2009, un ammontare della liquidazione ai soci superiore del 36% a fronte di un calo della quantità di prodotto conferito pari al 7%. “Complessivamente possiamo dirci soddisfatti degli esiti della liquidazione estiva – esordisce il Direttore Commerciale di Apofruit Italia, Walter Bucella – Dopo la difficile situazione di mercato dovuta alla crisi economica del 2009, nel 2010 c’è stata una ripresa dei consumi con un andamento di mercato che ci ha permesso di ottenere risultati finali complessivamente soddisfacenti seppur differenziati fra le diverse specie”. Dal punto di vista commerciale Apofruit ha consolidato l’attività sul mercato estero, nel Nord Europa, in Inghilterra, ed ha continuato la strategia di sviluppo sui Paesi dell’Est, soprattutto in Russia, un mercato in espansione dove, dopo la crisi del 2009, si è ritornati ad una crescita costante e significativa. Sul mercato interno è da sottolineare invece lo sviluppo ulteriore della linea di alta qualità “Solarelli” di Apofruit distribuita conferimento estivo 2010 Area Emilia Romagna 620.078 q.li Area Metaponto 75.471 q.li Area Lazio 17.745 q.li Area Sicilia TOTALE 24.808 q.li 738.102 q.li in tutta Italia attraverso 35 grossisti sui mercati generali e da alcune insegne della D.O. “I risultati ottenuti - sottolinea Bucella - sono da ricondurre anche all’intensa attività volta al rinnovamento varietale, all’innovazione di prodotto e di processo e alla forte segmentazione dell’offerta che da sempre Apofruit persegue con l’obiettivo di valorizzare al meglio le produzioni dei soci”. Pesche e nettarine La campagna di pesche e nettarine per Apofruit Italia inizia con la produzione in Metaponto da fine maggio per proseguire con quella in Romagna e terminare con la produzione siciliana a fine settembre: questo consente ad Apofruit Italia di coprire tutto il periodo di commercializzazione di questo prodotto. Al termine della campagna estiva Apofruit ha ritirato 403.094 quintali di nettarine (-11% rispetto al 2009) e 162.258 quintali di pesche (-2%). Il calo delle produzioni, in linea comunque con l’andamento nazionale, è stato in parte dovuto alle forti grandinate verificatesi in alcune importanti aree produttive. “La campagna estiva 2010 va divisa in due periodi: la scarsa produzione spagnola nel periodo precoce, l’anticipo delle produzioni del Sud, un leggero ritardo nell’area romagnola, hanno di fatto evitato la sovrapposizione di produzione nelle diverse aree produttive, ciò ha permesso, insieme a una situazione climatica favorevole, un valori liquidazione media 1^CAT. area metaponto Pesche gialle 0,74 e/Kg Nettarine gialle 0,73 e/Kg Albicocche 0,74 e/Kg area romagna Pesche gialle 0,50 e/Kg Pesche bianche 0,53 e/Kg Nettarine gialle 0,42 e/Kg Nettarine bianche 0,52 e/Kg Albicocche 0,84 e/Kg andamento di mercato positivo fino a fine luglio – spiega il Direttore commerciale di Apofruit Italia - La situazione è poi cambiata rapidamente in negativo da inizio agosto: un clima autunnale, non più estivo, ha investito tutta Europa, portando ad un appesantimento del mercato e conseguente aumento della pressione nell’offerta con un posizionamento di prezzi estremamente basso, 4 LA PAROLA AI PRODUTTORI Az. Agr. Della Strada Costante, Cesena (Fc) “Gli esiti della campagna estiva 2010 stanno a metà strada fra l’annata 2008, positiva, e quella 2009, decisamente negativa. Sicuramente abbiamo ottenuto risultati più soddisfacenti rispetto allo scorso anno, tuttavia c’è ancora da lavorare”. Costante Della Strada è produttore di pesche e nettarine biologiche nell’omonima azienda del cesenate, dove ha 7 ettari di terreno di cui 4 destinati a pescheto. Da circa 6 anni la scelta di convertire la produzione al biologico: “Una scelta – sottolinea - che ci dà molte soddisfazioni, anche se è chiaro che coltivare prodotto biologico è per certi aspetti più problematico. Un appunto che mi sento di fare alla cooperativa è la questione degli scarti: a mio avviso sono troppi, bisognerebbe rivedere un attimo i parametri. Quest’anno, poi, l’andamento climatico non ci ha aiutato: è stato molto caldo e questo ha causato qualche problema nella maturazione dei frutti”. “I risultati migliori – conclude – li ho ottenuti con il giallo. Le pesche gialle mi sono state liquidate con una media di 60 centesimi al kg, la produzione è stata di 150 quintali. Le nettarine invece con una media di 53 centesimi al kg, per 350 quintali di prodotto raccolto”. Az. Agr. Nobili Nadia, Spilamberto (Mo) Nonostante un’annata che non ha favorito la raccolta, caratterizzata da frequenti e abbondanti piogge, gli esiti della campagna estiva sono stati positivi per Nadia Nobili, titolare di un’azienda del modenese dove dei 5 ettari di frutteto 1,4 sono destinati alla produzione di ciliegie. L’azienda è gestita a livello famigliare, con qualche operaio stagionale che dà una mano nel periodo della raccolta. Le varietà prodotte sono Giorgia, Samba, Bigarreaux, Lapins, Cristallina, liquidatemi dalla cooperativa con una media di 2,30 euro al kg, a fronte di una produzione totale di 64 quintali. “Possiamo dirci molto soddisfatti, avendo prodotto 20 quintali in più rispetto al 2009 – sottolinea – E dal 2011 le rese dovranno migliorare ancora di più, visto che saranno in piena produzione anche gli impianti giovani. A premiare l’annata è stata la qualità: il prodotto ottenuto quest’anno era infatti di bell’aspetto, lucido e sodo, e di buona pezzatura. In questo ci hanno aiutato gli impianti di fertirrigazione”. notizie influendo negativamente sui risultati per le varietà in raccolta nei mesi di agosto e settembre. Vanno evidenziate le forti differenze nei risultati ottenuti con il prodotto di qualità e con le nuove varietà, dolci e colorite, che, soprattutto per quanto riguarda le nettarine, stanno registrando un apprezzamento sempre maggiore da parte dei consumatori”. Albicocche I soci di Apofruit Italia hanno conferito 53.998 quintali di prodotto (+34% rispetto al 2009), uno dei livelli di produzione più alto degli ultimi anni. Il risultato finale è stato particolarmente interessante per i produttori perché oltre ad un aumento della produzione si è registrato un prezzo medio di liquidazione di qualche centesimo superiore allo scorso anno, sia per le produzioni della Romagna che del Metaponto. Anche in questo caso i risultati sono stati molto differenziati fra le varietà di qualità e le vecchie varietà che vanno assolutamente rinnovate. Si conferma la crescita nei consumi dell’albicocca accompagnata da un prolungamento del periodo di commercializzazione. La condizione per poter continuare nello sviluppo di questa importante coltura è quella di garantire al consumatore un prodotto di ottima qualità, particolarmente buono da mangiare. Pere e mele estive Buono l’andamento di mercato sul comparto pere. La minore produzione rispetto al 2009 (-20% circa) è sta- ta recuperata abbondantemente da un aumento dei prezzi di liquidazione. Fra le varietà principali Santa Maria è stata liquidata con una media di 73 centesimi al kg per la Cat. I (calibro 60+), Carmen con una media di 85 centesimi al kg per la Cat. I (calibro 55+). “Anche per quanto riguarda le mele estive - aggiunge Bucella - l’andamento di mercato è stato positivo, in quanto ci si è inseriti in un mercato attivo che ha permesso di collocare il nostro prodotto prima dell’arrivo del prodotto di altre aree. In questo comparto si riconferma l’assoluta necessità da parte dei produttori di investire sul rinnovamento varietale per ottenere prodotti che per colore e sapore soddisfino i gusti di un consumatore sempre più esigente e che ci possano permettere di competere con le altre zone produttive”. Ciliegie “Un prodotto importante e strategico - sottolinea Bucella - che ci vede rafforzati sul mercato grazie all’integrazione fra le varie aree di produzione che vanno dalla Puglia alla Romagna, fino a Vignola e al Veneto. Discreti i risultati ottenuti su questo comparto che hanno senza dubbio premiato le varietà di buona qualità. Ed è proprio su queste ultime varietà che la produzione deve investire per potersi vedere garantito un reddito soddisfacente” Susine estive Al termine della campagna estiva Apofruit Italia ha ritirato 39.257 quintali di susine. L’andamento di mercato è stato discreto fino alla fine di luglio, con un 5 appesantimento, anche a seguito del cambiamento climatico, per le varietà in raccolta nel mese di agosto. Complessivamente vanno sottolineati i buoni risultati ottenuti dalle varietà cino-giapponesi a polpa rossa e nera ed anche il risultato ottenuto per TC Sun, la varietà più imquantitativi principali prodotti biologici estivi Pesche e nettarine 56.583 q.li Albicocche 13.551 q.li Susine 3.417 q.li Ortaggi 10.484 q.li Altri prodotti TOTALE 3.450 q.li 87.485 q.li portante fra le susine estive, che è stata liquidata con prezzo medio per la Cat. I di 40 centesimi/Kg. Produzioni biologiche “Riteniamo assai positivi i risultati ottenuti dalle produzioni biologiche – conclude il Direttore Commerciale di Apofruit Italia – Le strategie di sviluppo del mercato estero e le strategie di marca realizzate con Almaverde Bio hanno creato le condizioni favorevoli per ottenere un aumento del differenziale in valore assoluto rispetto al prodotto convenzionale. Va sottolineata l’importanza di una corretta programmazione in campagna valori liquidazione prodotti bio media 1^CAT. area metaponto Pesche gialle 0,91 e/Kg Nettarine gialle 1,03 e/Kg Albicocche 1,12 e/Kg area romagna Pesche gialle 0,69 e/Kg Nettarine gialle 0,71 e/Kg Albicocche 1,03 e/Kg al fine di avere quantitativi di prodotti biologici adeguati alle esigenze di mercato e permetterci così di ottimizzare i risultati per i nostri produttori”. LA PAROLA AI PRODUTTORI Az. Agr. Mercuriali Giovanna, Cesena (Fc) “Da quattro anni siamo specializzati nella produzione di albicocche, ciò significa che l’annata lavorativa si esaurisce, per noi, nell’arco di 40 giorni, dall’inizio della campagna, i primi di giugno, fino a metà luglio. Prima avevamo in produzione anche le pesche, poi, sotto suggerimento della cooperativa, abbiamo deciso di rinnovarci e investire esclusivamente su questa produzione. Per ora i risultati ottenuti ci danno ragione”. Così Bruno Giorgi commenta la particolare vocazione dell’azienda che conduce a livello famigliare nel territorio cesenate, in località Torre del Moro. Qui, dei 10 ettari di terreno, 5 sono destinati ad albicocche di varietà Bora, Carmen, Sweet Cot, Flower Cot e Portici. “Al termine della campagna estiva la produzione è stata di 700 quintali e il prodotto ci è stato liquidato con una media di 1 euro al kg, con punte di 1,60-1,70 euro al kg per la varietà Bora. Visto il generale clima di recessione in cui stiamo vivendo, possiamo ritenerci pienamente soddisfatti di questi risultati”. Az. Agr. Tisselli Tiberio, Cesena (Fc) “L’annata quest’anno non è stata delle migliori, una forte grandinata ha compromesso parte del raccolto e i prezzi molto buoni di inizio campagna si sono rivelati deludenti nell’ultima parte. Tutto sommato, però, considerando il beneficio tratto dalla lavorazione del prodotto direttamente in campagna, possiamo ritenerci soddisfatti”. Bilancio positivo, dunque, per Tiberio Tisselli, titolare dell’omonima azienda a Ronta di Cesena, dove produce pesche e nettarine (6 ettari su un totale di 7,5 ettari di terreno). “A partire dalla campagna 2010 è in via sperimentale la lavorazione in loco del prodotto, che ha consentito alla mia azienda di ottenere un prezzo medio di liquidazione di 80-90 centesimi al kg. La quantità totale di prodotto conferito alla cooperativa è stata di circa 1.000 quintali. Si tratta di un prodotto raccolto a maturazione avanzata e destinato ad un mercato interno più esigente, da consumare subito. Il prodotto veniva raccolto, lavorato in campagna e consegnato alla cooperativa nell’arco di 4/5 ore, con una frequenza di due consegne al giorno. Certo, questa operazione ha per noi dei costi aggiuntivi, ma il bilancio finale è stato positivo”. 6 notizie In Emilia Romagna il nuovo polo logistico DELL’ORTOFRUTTA Apofruit Italia e Cpr System si alleano con GF Group per creare una nuova piattaforma nel cesenate. Acquistato l’intero capitale della società Tecnolog dove sviluppare una nuova realtà specializzata nel trasporto su gomma. Obiettivo 30 milioni di fatturato. U n grande polo logistico, prevalentemente orientato sulla movimentazione refrigerata degli ortofrutticoli, che punta in 3 anni ad un fatturato di 30 milioni di euro e promette di fare a Cesena lo snodo centrale della movimentazione dei prodotti ortofrutticoli in Italia. Apofruit Italia sarà uno dei tre protagonisti di questa operazione di ampio respiro, che vede già pronto sul tavolo un piano di investimenti di 6 milioni di euro. A stanziarlo è un gruppo che di logistica se ne intende molto bene: si tratta di Gf Group, azienda con sede ad Albenga leader nell’Europa Mediterranea per l’importazione di prodotti ortofrutticoli freschi (1 miliardo di euro di fatturato), con interessi nella terminalistica portuale, nei trasporti marittimi e terrestri e nei servizi immobiliari, che ha ora perfezionato, attraverso la sua sub holding GF trasporti, l’acquisto dell’intero capitale della società Tecnolog Italia Srl di Pievesestina di Cesena. Obiettivo: sviluppare qua una nuova realtà specializzata nel trasporto refrigerato su gomma. Il secondo passo è stato l’acquisizione da parte di Apofruit Italia del 10% delle quote della nuova società Tecnolog Italia, mentre un altro 10% è stato acquisito dal terzo partner del progetto, C.P.R. System, società cooperativa con quasi mille soci di Gallo (Ferrara) leader negli imballaggi a sponde abbattibili e riciclabili. Tecnolog Italia da anni opera nel settore del trasporto “via terra”, specializzata nella movimentazione di merce a temperatura controllata e nella logistica di prodotti alimentari e beni di largo consumo verso la Grande Distribuzione e i mercati ortofrutticoli nazionali ed internazionali. Forte di un fatturato di 15 milioni di euro e della professionalità di 35 dipendenti, la società gestisce la propria attività attraverso un centro di distribuzione e stoccaggio dei prodotti a Pievesestina. Il piano d’azione messo in campo dalla nuova partnership fra GF Group, Apofruit Italia e C.P.R. System è ora aperto a tutti gli operatori locali e nazionali che vogliono investire nel nuovo polo logistico cesenate. “Abbiamo aderito a questa iniziativa imprenditoriale non solo perché Tecnolog è il nostro più importante fornitore nell’area dei trasporti, ma anche perché attorno a questa società si può costruire un polo logistico nel settore dell’ortofrutta nell’area romagnola – ha affermato in sede di presentazione dell’iniziativa, Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – Il fatto che alla testa di questa operazione ci sia il Gruppo GF, di cui conosciamo serietà e professionalità, è un buon viatico sulla qualità di questo progetto”. “Ritengo che l’integrazione logistica e le sinergie tra filiere rappresenti oggi uno degli elementi chiave per dare competitività al settore ortofrutticolo – afferma Gianni Bonora, Amministratore delegato di C.P.R. System – ed è in questa ottica che C.P.R. System sta consolidando la sua attività nella movimentazione degli imballaggi in plastica riciclabile a sponde abbattibili”. Positivo anche il giudizio di Antonio Orsero, Presidente e Amministratore delegato di GF Group: “Il nostro posizionamento in Romagna attraverso l’acquisizione di Tecnolog Italia è strategico per la crescita nel settore del trasporto frigorifero su gomma, dopo la positiva esperienza maturata con la controllata Siter Trasporti, che opera nello stesso settore con basi ad Albenga, Savona e Verona. Siamo soddisfatti della partnership con Apofruit Italia e C.P.R. System e ci auspichiamo di poter attivare presto nuove sinergie”. PAGINE TECNICHE 7 Il mal del piombo parassitario da Chondrostereum purpureum L’ ampio panorama delle problematiche fitosanitarie che interessano la coltivazione delle drupacee come ben sappiamo è in costante evoluzione, in funzione sia degli agenti patogeni, della loro virulenza e della pressione biologica che esercitano, che delle condizioni agronomiche-colturali e dell’introduzione alla coltivazione di varietà diversamente sensibili. In questo contesto alcune malattie che sembravano confinate da tempo nei libri di patologia vegetale, ricompaiono nei frutteti, riproponendo questioni di non facile soluzione, relative alla profilassi e alla gestione della difesa. I casi relativi ad alcune recenti segnalazioni di mal del piombo parassitario su frutteti di nuovo impianto sono emblematici di quanto detto. Quando si parla di “mal del piombo” ci si riferisce ad un quadro sintomatologico caratterizzato prevalentemente dall’assunzione di una tipica argentatura metallica delle foglie. Questa palese manifestazione non è necessariamente connessa alla presenta di un fungo patogeno, ma può trovare le proprie cause sia nelle alte temperature occorse nei mesi estivi (mal del piombo tardivo, non parassitario) che nell’infestazione di acari eriofidi (Aculus fockeui), che con le loro punture possono determinare quello che viene anche denominato “falso mal del piombo”. In entrambi questi casi la funzionalità produttiva delle piante sintomatiche non è compromessa e le cause, essendo di natura ambientale o legate alla presenza di un fitofago, sono superabili. Ben diversa è la condizione del mal del piombo parassitario legato alla presenza del fungo C. purpureum. Questo tipo di “piombosi” si distingue facilmente dalle precedenti sia per la precocità della comparsa dei sintomi (ripresa vegetativa), sia per le alterazioni a carico delle piante infettate che interessano anche i tessuti legnosi. La caratteristica argentatura che assumono le foglie è dovuta alla produzione da parte del fungo patogeno di sostanze fitotossiche che, entrando in circolazione nella pianta via xilematica, provocano la dissoluzione di alcune componenti delle pareti delle cellule epidermiche fogliari. La cuticola si distacca dai tessuti sottostanti formando delle zone vuote, lacunose, in cui si infiltra aria. Nel caso del mal del piombo parassitario, alla precocità di questi sintomi si accompagnano deformazioni delle foglie che si arrestano nella crescita, si ripiegano a doccia e cadono anticipatamente. Tutti questi sintomi portano ad una conseguente riduzione dell’attività fotosintetica. Il fungo in quanto tale colonizza con il proprio micelio le parti legnose della pianta, dalle radici ai rami, dove si manifesta visiva- foglie di pesco a confronto Foglie sane e foglie affette da falso mal del piombo causato da una infestazione delle eriofile A. Fockeui 8 mente con imbrunimenti e necrosi che in sezione appaiono distribuite in aree settoriali o su tutta la superficie. I tessuti legnosi sono soggetti ad una progressiva perdita di funzionalità nella conduzione di linfa grezza ed elaborata e quando tale processo di invasione raggiunge uno stadio avanzato l’intera pianta collassa. Sugli organi legnosi deperiti o morti, C. purpureum differenzia i propri corpi fruttiferi (carpofori) che hanno forme svariate, da piccole orecchiette a scodelle o mensole, di consistenza legnosa. La liberazione delle spore dai carpofori avviene all’inizio di una pioggia e continua per diverse ore finché viene mantenuto un buon livello di idratazione. I corpi fruttiferi mantengono la potenzialità di produrre spore anche per due anni ed i periodi più favorevoli alla diffusione del patogeno sono quelli primaverili o autunnali in concomitanza di periodi umidi e piovosi. Le spore vengono veicolate prevalentemente dal vento, rappresentano la principale notizie legno colpito dal male del pesco Carpofori di C. Purpureum su legno infetto fonte di inoculo della malattia e penetrano attraverso ferite. Le infezioni necessitano di condizioni di elevata umidità relativa (90%>) e di temperature comprese tra i 4° C e i 21° C. Esse possono avvenire anche attraverso ferite dell’apparato radicale, per contatto con radici ammalate. Il decorso della malattia può essere acuto o cronico; nel primo caso c.purpureum sul legno Tipiche necrosi del legno provocate dalla presenza dell’agente del mal del piombo parassitario la pianta avvizzisce e muore rapidamente senza riuscire nemmeno a mostrare i classici sintomi dell’argentatura sulle foglie, nel secondo caso i sintomi possono presentarsi con diverse intensità per vari anni, la pianta può anche mantenere una propria funzionalità, producendo tuttavia frutti meno colorati, poco conservabili e nel complesso di minore qualità. Da queste poche informazioni di carattere epidemiologico, si comprende facilmente che la migliore profilassi contro questa malattia sia la prevenzione. A tale proposito appaiono curiosi o quantomeno meritevoli di approfondimento quei casi sporadici, ma abbastanza clamorosi, relativi a giovani impianti di albicocco, in cui la presenza di C. purpureum è stata riscontrata recentemente in maniera ampia e sintomatica. Il primo elemento che può essere fissato a chiarimento di questa inaspettata ricomparsa del mal del piombo parassitario, è probabilmente legata a fattori di sensibilità varietale. In 9 bibliografia in effetti sono riportati diversi lavori che riferiscono, in particolare sulla specie albicocco, di un gradiente molto marcato di suscettibilità alle infezioni di C. purpureum in funzione della varietà. Si può pertanto ipotizzare che nell’ampio rinnovamento del parco varietale, cui la coltura dell’albicocco viene indirizzata in questi anni, questo fattore “sensibilità al mal del piombo parassitario” sia al momento sottovalutato. Se questo elemento dovesse essere confermato va da sé che moltiplicare, diffondere, potare e gestire agronomicamente varietà sensibili a questa malattia richiede un doveroso e maggiore livello di attenzione nella profilassi preventiva, che deve coinvolgere sia la fase di moltiplicazione del materiale vegetativo che quella di coltivazione. La sperimentazione che ha indagato sulla sensibilità varietale, adottando metodologicamente pratiche di inoculazione artificiale della malattia attraverso ferite procurate, ha evidenziato inoltre che le potenzialità infettanti su legno fresco sono maggiori ad opera del micelio fungino, rispetto a quella procurate con sospensioni di spore. Essendo il micelio trasferibile tramite tagli di potatura è evidente che nell’esecuzione di questa pratica si concentra una parte importante della profilassi preventiva. Il primo elemento di carattere preventivo su cui va posta particolare attenzione è rappresentato dalla possibilità di accertare tempestivamente la presenza della malattia, al fine di evitare un’ingestibile diffusione nel frutteto del patogeno. I campioni vegetali sospetti debbono per- tanto essere costituiti da porzioni di pianta (rami, branchette ecc…) infestate dal fungo e non semplicemente da elementi sintomatici (foglie con argentature). Non è sempre agevole individuare la parte legnosa della pianta in cui il patogeno è presente, tuttavia considerando che la via di penetrazione del fungo è rappresentata sostanzialmente da ferite, è opportuno indagare nelle zone adiacenti a importanti tagli di potatura o a ferite di natura accidentale. Una volta diagnosticata la presenza della malattia vanno adottati una serie di criteri preventivi riassumibili nelle seguenti pratiche: • Effettuare gli interventi di potatura preferibilmente in periodi asciutti, dando la precedenza alle piante sane • Proteggere le ferite da innesto, potatura o altra natura con mastici cicatrizzanti contenenti fungicidi • Controllare periodicamente il frutteto e le piante circostanti (in particolare i pioppi) ricercando la presenza di carpofori di C. purpureum che se individuati vanno necrosi settoriale del legno provocata da C. Purpureum in corrispndenza di una ferita FOGLIE DI PESCO COLPITE DA C. PURPUREUM Le foglie arrestano precocemente lo sviluppo, assusmono al tipica argentatura e si richiudono a doccia eliminati e bruciati • Rimuovere e bruciare prima del periodo autunnale le piante o parti di piante ammalate • Nel caso si intenda effettuare un reimpianto di frutteto su terreno che ha ospitato precedentemente piante colpite da C. purpureum, è buona norma procedere con una disinfezione con applicazioni di metam-sodio. La difesa chimica nei confronti di questa malattia non ha margini di azione particolarmente ampi e, laddove si voglia tentare anche questa strada, essa resta confinata sempre nell’ambito della prevenzione e non ovviamente della cura. Esistono diverse esperienze sperimentali condotte in differenti periodi che hanno prodotto varie tabelle con i relativi indici di efficacia dei fungicidi testati. Spesso i dati emersi sono discordanti, ma in taluni casi l’impiego di alcuni fungicidi nella fase di maggiore diffusione della malattia (autunno – fine inverno) coincidente con l’effettuazione di potature più o meno energiche, è sembrata contrastare in una qualche misura l’incidenza di nuove infezioni. 10 DALL’EMILIA notizie Modenese: crescono occupazione e PRODUZIONI e si investe sul FOTOVOLTAICO S ei nuovi impianti fotovoltaici fra l’Emilia Romagna e la Sicilia. Sono la scommessa di Apo Energia, la joint venture tra Apofruit Italia e Opera Energia (OPEN), che ha in cantiere nelle strutture del Gruppo quattro nuovi impianti in Emilia Romagna (Vignola nel modenese, San Pietro in Vincoli nel ravennate, a Cesena e a Longiano), e due nella regione siciliana (entrambi a Scicli in provincia di Ragusa). Il tutto per una produzione complessiva pari a 2,5 Mega Watt e un investimento di 9 milioni di euro. L’inizio dell’intervento in Emilia Romagna è previsto per aprile 2011. Più in generale, i nuovi impianti, sommati ai quattro già esistenti, vedranno una produzione complessiva del Gruppo superiore ai 4 Mega Watt, pari a circa un terzo dell’energia consumata negli stabilimenti interessati dall’investimento. Non solo: le nuove realizzazioni saranno anche l’occasione per bonificare circa 20.000 metri quadrati di amianto attualmente presente negli stabilimenti del Gruppo. Di questi, il 50% sarà rimosso dallo stabilimento di Vignola che verrà, in tal modo, totalmente bonificato. La presentazione di questi “investimenti verdi”, avvenuta nel corso di un pubblico incontro svoltosi a Vignola lo scorso 26 novembre, è stata anche l’occasione per fare il punto sull’occupazione e sui piani di sviluppo negli stabilimenti della provincia di Modena. Nonostante le preoccupazioni espresse lo scorso anno dai sindacati, infatti, il bilancio a fine ottobre di quest’anno è stato molto positivo. Complessivamente nell’intera area modenese l’occupazione è cresciuta di oltre il 4%, con lo stabilimento di Vignola che ha visto crescere l’occupazione stagionale del 7%, con un aumento anche del numero degli addetti di 20 unità (159 le persone attualmente assunte). Tali risultati sono il frutto di una strategia finalizzata a dare maggior valore aggiunto ai prodotti locali e il risultato della lavorazione in loco di circa 3.500 quintali di susine dell’area di Latina e di 5.000 quintali di ciliegie provenienti dalla Puglia. La programmazione orticola 2011 prevede un incremento delle produzioni di oltre il 40%: dai 46.000 q.li del 2010 ai 65.000 del prossimo anno (meloni da 14.000 a 25.000, cocomeri da 10.000 VENDITA SEME ASPARAGO E’ disponibile il seme di asparago delle tre varietà: Eros (origine italiana, precocità media ed elevata produttività, idoneo al centro-nord per la produzione di asparago sia verde che bianco), Ercole (origine italiana, precocità buona ed elevata produttività, idoneo per la produzione di asparago sia verde che bianco), Franco (nuova varietà, origine italiana, precocità buona e produttività elevata, idoneo per la produzione di asparago sia verde che bianco). Per informazioni e acquisto: Apofruit Italia Stabilimento di Altedo (BO), via Nazionale 241, tel. 051 6609111. a 15.000, cipolle da 22.000 a 25.000). A beneficiare di questa situazione sarà principalmente lo stabilimento di S. Martino in Spino che, pur mantenendo le caratteristiche della lavorazione stagionale, vedrà un positivo aumento della produzione. Nell’area di Vignola sono inoltre in atto incentivi relativi alla coltura del pero, soprattutto della varietà Abate Fetel, che prevedono di destinare alle aziende agricole dei soci importanti risorse derivanti dall’Organizzazione Comune di Mercato (OCM). Si punta inoltre alla qualificazione della coltura del susino con l’impianto di nuove varietà. Anche per il 2011 Vignola ospiterà la lavorazione di importanti quantità di susine dal Lazio e ciliegie dalla Puglia. Lo stabilimento fungerà, infine, da base logistica, per la provincia di Modena, per l’attuazione del progetto europeo “Frutta nelle scuole” di cui Apofruit si è aggiudicata la distribuzione per Emilia Romagna, Toscana e Umbria. dalla sicilia 11 Progetti e investimenti di APOFRUIT ITALIA nelle aree orticole ragusane A nche in Sicilia Apofruit Italia investe sul fotovoltaico con la realizzazione di due nuovi impianti nello stabilimento di Donnalucata, nel comune di Scicli, che saranno completati entro agosto 2011. I due impianti, uno a terra e uno sul tetto, saranno caratterizzati da una potenza di 700 KW e consentiranno un recupero di energia pari a circa 1/3 di quella consumata. Ma le energie rinnovabili non sono l’unico capitolo di spesa del piano di investimenti di Apofruit Italia in Sicilia: qua la cooperativa ha infatti in previsione per i prossimi mesi di introdurre nuove produzioni orticole e incentivare quelle già esistenti. I progetti di sviluppo della cooperativa in territorio ragusano sono stati illustrati nel corso di un’iniziativa pubblica che si è tenuta lo scorso 29 novembre presso lo stabilimento di Donnalucata (nella foto in alto un momento del convegno), a cui erano presenti, fra gli altri, il Direttore Generale di Apofruit Italia Renzo Piraccini e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Elio D’Antrassi. Per l’occasione è stato fatto innanzi tutto un bilancio del lavoro svolto nel 2010, che si chiude con segno positivo: sono stati circa 48 mila i quintali di prodotto orticolo lavorato, che ha dato lavoro a un’ottantina di persone. “L’obiettivo per il 2011 sarà quello di aumentare i volumi, arrivando entro la fine dell’anno a 65 mila quintali di prodotto lavorato - esordisce Alfonso D’Aquila, responsabile d’area di Apofruit Italia - Per fare questo è prevista la realizzazione di nuove serre che verranno date in comodato d’uso gratuito ai soci produttori. L’unico vincolo sarà quello di conferire per i primi cinque anni l’intera produzione ad Apofruit Italia, mentre a partire dal sesto anno i soci potranno entrare in possesso di queste moderne strutture agricole. Stiamo parlando di un investimento di circa 450 mila euro, per 6 ettari totali di serre: l’80% di queste saranno strutture realizzate ex novo, mentre il restante 20% sono vecchie strutture in legno che saranno riconvertite”. Un aumento della superficie coltivata e protetta equivarrà, dunque, ad un aumento della produzione e anche ad un aumento della resa e della qualità dei prodotti. Fra le colture da incentivare la patata al Selenio: la superficie destinata a questa varietà passerà infatti dai 10 ettari del 2010 ai 15 previsti per il 2011. Verranno inoltre introdotte nuove produzioni, come il pomodoro Cuore di Bue, e incentivate le produzioni di peperone e pomodoro Costoluto. “E’ previsto inoltre un aumento del volume del prodotto biologico che transita dal nostro stabilimento – continua D’Aquila – con particolare attenzione alle carote bio, lavorate e spedite direttamente da qua. Oltre a queste, punteremo a incentivare la patate biologica, passando dai 2.500 quintali lavorati nel 2010 a 4.000 quintali per il 2011”. In crescita anche l’attività sulla linea di alta qualità Solarelli e l’attività sui mercati esteri, verso i quali è previsto un aumento dei volumi esportati. 12 DAL LAZIO notizie Batteriosi dei kiwi: consigli per la DIFESA INVERNALE di Fabio Marocchi iamo ancora a parlare di questa temibile malattia perché, visto lo sviluppo che ha avuto negli ultimi due anni, riteniamo che questo articolo informativo possa essere utile a dare delle ulteriori indicazioni per la difesa ma, soprattutto, a non abbassare la guardia. Coma già detto nell’articolo di agosto-settembre, la presenza diffusa di macchie necrotiche fogliari e di essudati freschi già dall’inizio autunno anche su Hayward è sintomo di una forte carica batterica presente nell’ambiente. Questa situazione può diventare esplosiva in primavera se lasciata incontrollata. Per quanto riguarda le prove in campo possiamo dire che, ad oggi, si possono contare le prime differenze visibili. In particolare ci sono alcune tesi che alla data del 4 dicembre ultimo scorso manifestano rari essudati, mentre altre tesi ed il testimone presentano molte piante con essudati. Comunque non c’è da cantar vittoria perché, come abbiamo già detto, le prove si concluderanno a marzo. Però possiamo trarre già delle indicazioni importanti per impostare la difesa invernale. La difesa diretta deve essere intesa ad abbassare la carica batterica e tenerla comunque bassa per evitare che un’alta carica possa superare le difese naturali S della pianta e creare disseccamenti del legno. I prodotti testati sono dei concimi fogliari ad azione battericida collaterale*. Questa nuova tipologia di prodotti non ha alcuna azione tossica per l’ambiente e per le piante, e non ha nessun tipo di residuo. Sono stati testati anche i sali di rame. Vista la natura del batterio, che si sviluppa e diffonde bene con temperature fresche e abbondanza di piogge, è importante ripetere gli interventi di difesa con una frequenza di 10-15 giorni nel periodo invernale fino a rottura gemme. Con l’esperienza attuale solamente dove si è seguita con costanza il calendario di difesa si sono ottenuti risultati apprezzabili. Si consiglia di alternare i Sali di rame ai prodotti con azione battericida collaterale testati, oggi reperibili sul mercato. Altra cosa importante è trattare, se possibile, prima di iniziare la potatura per diminuire l’inoculo ed evitare di diffondere la malattia con i tagli di potatura. Si ritiene di estrema importanza capitozzare le piante che presentano essudati evidenti e distruggere con il fuoco il materiale infetto. Per quanto riguarda la difesa per via indiretta la nutrizione riveste un aspetto fondamentale. Questo filone di ricerca è a lungo termine ma ribadiamo l’importanza di diminuire gli apporti azotati e bilanciare l’apporto di elementi come il calcio, il potassio e il magnesio. I campi dove ci sono le condizioni già indicate nel precedente articolo continuano a non manifestare segnali vistosi d’infezione. Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio tecnico. *Fino all’ultimarsi delle prove non è possibile fornire in questo giornalino i nomi dei prodotti commerciali nutrienti con azione battericida collaterale.