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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA
Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88
Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166
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Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni
Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena
Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio,
Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio,
Flavio Mancini, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini, Filippo Fabbri
notizie
sommario
Apofruit Italia
ha liquidato ai soci
le produzioni estive
3-5
7-9
DALL’EMILIA
Modenese: crescono
occupazione e produzioni
e si investe
sul fotovoltaico
10
DALLA SICILIA
Progetti e investimenti
di Apofruit Italia nelle aree
orticole ragusane
11
DAL LAZIO
Batteriosi dei kiwi:
consigli per la difesa
invernale
Almaverde Bio
presenta il nuovo spot tv
e i nuovi partner
In Emilia Romagna nuovo
polo logistico dell’ortofrutta
6
PAGINE TECNICHE
Il mal del piombo
parassitario da
Chondrostereum
Purpureum
Anno XVIII n°6 - Novembre/Dicembre Duemila10
12
La campagna pubblicitaria del marchio leader in Italia nel settore
biologico ha come testimonial l’entomologo Giorgio Celli, l’esperta in nutrizione Alessandra Bordoni e l’oncologo Dino Amadori. Quattro i nuovi
soci del Consorzio.
S
cegliere il biologico fa bene alla
salute. Vuol dire scegliere prodotti più naturali, che non impiegano
sostanze chimiche e additivi, ricchi
di sostanze utili per l’organismo, e
significa anche contribuire ad avere
una vita più salubre, terreni più fertili, un minore impatto ambientale. Ad
insegnarcelo sono i tre testimonial
del nuovo spot televisivo di Almaverde Bio, che ha lanciato una vera
e propria campagna di opinione sul
biologico in Italia andata in onda a dicembre sulle reti Rai (Rai 1, Rai 2,
Rai 3, Rai News) e su La7. Per la
prima volta con una comunicazione
dal tono istituzionale si spiegano le
“ragioni del biologico” attraverso le
parole e le testimonianze della scienza ufficiale.
Così il professor Giorgio Celli, celebre entomologo, racconta i valori
e i vantaggi dell’agricoltura biologica
per l’ambiente che conserva la sua
integrità naturale e si arricchisce di
biodiversità, mentre l’esperta in nu-
trizione Alessandra Bordoni, docente all’Università di Bologna, spiega i
vantaggi dell’alimentazione biologica
raccomandando una dieta equilibrata
e variata. Infine sul fronte della salute
interviene il professor Dino Amadori,
oncologo di fama internazionale e Direttore Scientifico dell’Istituto Tumori
della Romagna, che sottolinea come
“mangiare biologico potenzialmente
aiuti a proteggere l’organismo”.
La nuova campagna di Almaverde Bio
si inserisce in un contesto nazionale
in cui - a fronte di un calo dei consumi alimentari registrato negli ultimi
due anni a seguito della crisi economica – crescono però le richieste per
2
RINNOVO DEL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
DI APOFRUIT ITALIA
Sono aperte le candidature per il rinnovo
del Consiglio di Amministrazione di Apofruit Italia, che sarà in carica nel triennio
2011-2014. Chi intende candidarsi deve
compilare l’apposito modulo che trova in allegato a questo numero di Apofruit Notizie
e consegnarlo o spedirlo allo stabilimento
Apofruit Italia dove si ha il proprio centro
di iscrizione o direttamente ai membri della
commissione elettorale della propria area.
“Ogni tre anni si tiene il rinnovo del Governo sociale di Apofruit Italia – interviene il
Presidente Enzo Treossi – Si tratta di un
momento molto importante per la vita della
cooperativa, che vede protagonisti in prima
persona i nostri 4 mila soci sparsi in tutta
Italia. Sono loro che, in 50 anni di storia di
Apofruit, sono stati i veri motori della cooperazione e a loro chiediamo di partecipare attivamente per continuare a contribuire
alla crescita democratica della nostra cooperativa”.
notizie
quei prodotti ad alto contenuto di
servizio, in particolare i prodotti biologici. Il consumatore, infatti, vuole sicurezza, qualità, garanzie: tre
condizioni che sono la prerogativa
di Almaverde Bio, la società consortile proprietaria dell’omonimo
marchio leader in Italia, nata nel
2000 con l’obiettivo di realizzare
una politica di marca nel settore
del biologico. Oggi Almaverde Bio
Italia associa 11 imprese specializzate in diverse filiere di prodotto,
che offrono una gamma completa
e unica di prodotti biologici freschi
e trasformati. “Almaverde Bio è un
esempio di gioco di squadra unico
in Italia - dichiara il Presidente, Renzo Piraccini - Siamo stati capaci di
costruire un’aggregazione e una rete
di imprese che si pone l’obiettivo comune di offrire una gamma completa
di prodotti biologici riconoscibili dallo stesso marchio ombrello, nonché
di parlare più di qualità, di rispetto
dell’ambiente, del cibo come strumento per migliorare la qualità della
nostra vita”. I risultati della scelta di
aggregazione di Almaverde Bio sono
confermati da un fatturato 2009 di
26,2 milioni di euro pari ad un +7,5%
rispetto al 2008 e un primo semestre
2010 con un trend di crescita del
9,5% rispetto al pari periodo 2009.
QUATTRO NUOVI PARTNER PER ALMAVERDE BIO
Nell’ambito del meeting di presentazione della nuova campagna di comunicazione, Almaverde Bio ha annunciato l’ingresso di quattro importanti aziende dell’agroalimentare italiano fra i licenziatari del marchio.
Si tratta di Isalpa di Asti, azienda specializzata nel biologico controllata
dalla F.lli Saclà, per i prodotti quali olive, oli, aceti, sottoli, sottaceti,
legumi, marmellate e confetture, pesti e condimenti; Natura Nuova di
Bagnacavallo (RA) per polpe di frutta e prodotti della gastronomia vegetale; Molino Spadoni di Ravenna per il comparto delle farine, del pane
e derivati e dei prodotti da forno; Circeo Pesca di Perugia per il pesce
fresco e i prodotti ittici. Le quattro aziende andranno ad arricchire la
compagine di Almaverde Bio Italia già formata da Canova di Longiano
(FC) del Gruppo Apofruit (frutta e verdura fresca, frutta e verdura di IV
e V gamma); Fileni Simar di Cingoli (MC) (carni bianche e carni rosse); V.Besana di Napoli (frutta secca ed essiccata); Fruttagel di
Alfonsine (RA) (succhi e nettari di frutta, passate e polpe di pomodoro, ortaggi surgelati); Oranfrizer di Catania (spremute fresche di
agrumi); Novissime di Cesena (FC) del Gruppo Eurovo (uova e oviprodotti); Astra Bio di Cremona (pasta di semola, all’uovo e paste
speciali). “La nostra azienda conosce bene il valore della marca – spiega Sante Vassura Direttore Generale della F.lli Saclà – è quindi
per noi strategico operare anche nel settore del biologico con un marchio noto come Almaverde Bio”.
“Siamo un’azienda da sempre impegnata nel settore del biologico – dichiara Gabriele Longanesi, Amministratore Unico di Natura
Nuova - e siamo convinti che il marchio Almaverde Bio darà sicuramente impulso alla crescita del nostro segmento”.
Leonardo Spadoni, titolare del Molino Spadoni, ritiene “che la scelta del marchio Almaverde Bio sia coerente con il nostro progetto di
realizzare una filiera nazionale per la produzione di grano biologico, completa di sistemi innovativi di stoccaggio e impianto molitorio interamente dedicato”. “Il pesce biologico è una novità assoluta per il mercato italiano - afferma Mauro Monaldi, Amministratore Delegato
della Circeo Pesca - La specifica normativa è attiva da qualche mese e riteniamo che il marchio Almaverde Bio favorirà la penetrazione
del prodotto”. “Le nuove adesioni di queste importanti aziende italiane sicuramente contribuiscono ad accrescere il valore di Almaverde
Bio - conclude il Direttore Paolo Pari - che oggi è l’unico marchio a offrire sul mercato una gamma di prodotti biologici così ampia.”
3
Tempo di liquidazioni estive
per Apofruit Italia
Positivi in generale gli esiti della campagna estiva. Liquidati ai soci produttori 32.093.805
di euro (+36% sul 2009), per 738.102 quintali (-7% sul 2009) di prodotto conferito.
S
i è chiusa con esiti complessivamente positivi la campagna estiva 2010 che ha registrato, rispetto al
2009, un ammontare della liquidazione
ai soci superiore del 36% a fronte di un
calo della quantità di prodotto conferito
pari al 7%. “Complessivamente possiamo dirci soddisfatti degli esiti della liquidazione estiva – esordisce il Direttore
Commerciale di Apofruit Italia, Walter
Bucella – Dopo la difficile situazione di
mercato dovuta alla crisi economica del
2009, nel 2010 c’è stata una ripresa
dei consumi con un andamento di mercato che ci ha permesso di ottenere
risultati finali complessivamente soddisfacenti seppur differenziati fra le diverse specie”. Dal punto di vista commerciale Apofruit ha consolidato l’attività sul
mercato estero, nel Nord Europa, in Inghilterra, ed ha continuato la strategia di
sviluppo sui Paesi dell’Est, soprattutto in
Russia, un mercato in espansione dove,
dopo la crisi del 2009, si è ritornati ad
una crescita costante e significativa. Sul
mercato interno è da sottolineare invece lo sviluppo ulteriore della linea di alta
qualità “Solarelli” di Apofruit distribuita
conferimento estivo 2010
Area Emilia Romagna
620.078 q.li
Area Metaponto
75.471 q.li
Area Lazio
17.745 q.li
Area Sicilia
TOTALE
24.808 q.li
738.102 q.li
in tutta Italia attraverso 35 grossisti sui
mercati generali e da alcune insegne
della D.O. “I risultati ottenuti - sottolinea Bucella - sono da ricondurre anche
all’intensa attività volta al rinnovamento
varietale, all’innovazione di prodotto e
di processo e alla forte segmentazione dell’offerta che da sempre Apofruit
persegue con l’obiettivo di valorizzare al
meglio le produzioni dei soci”.
Pesche e nettarine
La campagna di pesche e nettarine per
Apofruit Italia inizia con la produzione in
Metaponto da fine maggio per proseguire con quella in Romagna e terminare
con la produzione siciliana a fine settembre: questo consente ad Apofruit Italia
di coprire tutto il periodo di commercializzazione di questo prodotto. Al termine
della campagna estiva Apofruit ha ritirato 403.094 quintali di nettarine (-11%
rispetto al 2009) e 162.258 quintali di
pesche (-2%). Il calo delle produzioni,
in linea comunque con l’andamento
nazionale, è stato in parte dovuto alle
forti grandinate verificatesi in alcune importanti aree produttive. “La campagna
estiva 2010 va divisa in due periodi: la
scarsa produzione spagnola nel periodo
precoce, l’anticipo delle produzioni del
Sud, un leggero ritardo nell’area romagnola, hanno di fatto evitato la sovrapposizione di produzione nelle diverse aree
produttive, ciò ha permesso, insieme a
una situazione climatica favorevole, un
valori liquidazione
media 1^CAT.
area metaponto
Pesche gialle
0,74 e/Kg
Nettarine gialle
0,73 e/Kg
Albicocche
0,74 e/Kg
area romagna
Pesche gialle
0,50 e/Kg
Pesche bianche
0,53 e/Kg
Nettarine gialle
0,42 e/Kg
Nettarine bianche
0,52 e/Kg
Albicocche
0,84 e/Kg
andamento di mercato positivo fino a
fine luglio – spiega il Direttore commerciale di Apofruit Italia - La situazione è
poi cambiata rapidamente in negativo
da inizio agosto: un clima autunnale,
non più estivo, ha investito tutta Europa, portando ad un appesantimento del
mercato e conseguente aumento della
pressione nell’offerta con un posizionamento di prezzi estremamente basso,
4
LA PAROLA AI PRODUTTORI
Az. Agr. Della Strada
Costante, Cesena (Fc)
“Gli esiti della campagna estiva
2010 stanno a metà strada fra
l’annata 2008, positiva, e quella 2009, decisamente negativa.
Sicuramente abbiamo ottenuto
risultati più soddisfacenti rispetto allo scorso anno, tuttavia c’è
ancora da lavorare”. Costante
Della Strada è produttore di pesche
e nettarine biologiche nell’omonima azienda del cesenate, dove ha 7 ettari di terreno di cui 4 destinati a pescheto. Da circa
6 anni la scelta di convertire la produzione
al biologico: “Una scelta – sottolinea - che
ci dà molte soddisfazioni, anche se è chiaro
che coltivare prodotto biologico è per certi
aspetti più problematico. Un appunto che
mi sento di fare alla cooperativa è la questione degli scarti: a mio avviso sono troppi,
bisognerebbe rivedere un attimo i parametri.
Quest’anno, poi, l’andamento climatico non
ci ha aiutato: è stato molto caldo e questo ha
causato qualche problema nella maturazione dei frutti”. “I risultati migliori – conclude
– li ho ottenuti con il giallo. Le pesche gialle
mi sono state liquidate con una media di 60
centesimi al kg, la produzione è stata di 150
quintali. Le nettarine invece con una media
di 53 centesimi al kg, per 350 quintali di prodotto raccolto”.
Az. Agr. Nobili Nadia,
Spilamberto (Mo)
Nonostante un’annata che non
ha favorito la raccolta, caratterizzata da frequenti e abbondanti
piogge, gli esiti della campagna
estiva sono stati positivi per Nadia Nobili, titolare di un’azienda
del modenese dove dei 5 ettari
di frutteto 1,4 sono destinati alla
produzione di ciliegie. L’azienda è gestita a
livello famigliare, con qualche operaio stagionale che dà una mano nel periodo della
raccolta. Le varietà prodotte sono Giorgia,
Samba, Bigarreaux, Lapins, Cristallina, liquidatemi dalla cooperativa con una media
di 2,30 euro al kg, a fronte di una produzione totale di 64 quintali. “Possiamo dirci
molto soddisfatti, avendo prodotto 20 quintali in più rispetto al 2009 – sottolinea – E dal
2011 le rese dovranno migliorare ancora di
più, visto che saranno in piena produzione
anche gli impianti giovani. A premiare l’annata è stata la qualità: il prodotto ottenuto
quest’anno era infatti di bell’aspetto, lucido
e sodo, e di buona pezzatura. In questo ci
hanno aiutato gli impianti di fertirrigazione”.
notizie
influendo negativamente sui risultati
per le varietà in raccolta nei mesi di
agosto e settembre. Vanno evidenziate le forti differenze nei risultati
ottenuti con il prodotto di qualità e
con le nuove varietà, dolci e colorite,
che, soprattutto per quanto riguarda
le nettarine, stanno registrando un
apprezzamento sempre maggiore da
parte dei consumatori”.
Albicocche
I soci di Apofruit Italia hanno conferito 53.998 quintali di prodotto (+34%
rispetto al 2009), uno dei livelli di
produzione più alto degli ultimi anni. Il
risultato finale è stato particolarmente
interessante per i produttori perché
oltre ad un aumento della produzione si è registrato un prezzo medio
di liquidazione di qualche centesimo
superiore allo scorso anno, sia per
le produzioni della Romagna che del
Metaponto. Anche in questo caso i
risultati sono stati molto differenziati
fra le varietà di qualità e le vecchie
varietà che vanno assolutamente rinnovate. Si conferma la crescita nei
consumi dell’albicocca accompagnata da un prolungamento del periodo
di commercializzazione. La condizione
per poter continuare nello sviluppo di
questa importante coltura è quella di
garantire al consumatore un prodotto di ottima qualità, particolarmente
buono da mangiare.
Pere e mele estive
Buono l’andamento di mercato sul
comparto pere. La minore produzione
rispetto al 2009 (-20% circa) è sta-
ta recuperata abbondantemente da un
aumento dei prezzi di liquidazione. Fra
le varietà principali Santa Maria è stata
liquidata con una media di 73 centesimi
al kg per la Cat. I (calibro 60+), Carmen
con una media di 85 centesimi al kg
per la Cat. I (calibro 55+). “Anche per
quanto riguarda le mele estive - aggiunge Bucella - l’andamento di mercato è
stato positivo, in quanto ci si è inseriti
in un mercato attivo che ha permesso di collocare il nostro prodotto prima
dell’arrivo del prodotto di altre aree. In
questo comparto si riconferma l’assoluta necessità da parte dei produttori di
investire sul rinnovamento varietale per
ottenere prodotti che per colore e sapore soddisfino i gusti di un consumatore
sempre più esigente e che ci possano
permettere di competere con le altre
zone produttive”.
Ciliegie
“Un prodotto importante e strategico
- sottolinea Bucella - che ci vede rafforzati sul mercato grazie all’integrazione fra le varie aree di produzione che
vanno dalla Puglia alla Romagna, fino
a Vignola e al Veneto. Discreti i risultati
ottenuti su questo comparto che hanno
senza dubbio premiato le varietà di buona qualità. Ed è proprio su queste ultime
varietà che la produzione deve investire
per potersi vedere garantito un reddito
soddisfacente”
Susine estive
Al termine della campagna estiva Apofruit Italia ha ritirato 39.257 quintali di
susine. L’andamento di mercato è stato
discreto fino alla fine di luglio, con un
5
appesantimento, anche a seguito del
cambiamento climatico, per le varietà in
raccolta nel mese di agosto. Complessivamente vanno sottolineati i buoni risultati ottenuti dalle varietà cino-giapponesi
a polpa rossa e nera ed anche il risultato
ottenuto per TC Sun, la varietà più imquantitativi principali
prodotti biologici estivi
Pesche e nettarine
56.583 q.li
Albicocche
13.551 q.li
Susine
3.417 q.li
Ortaggi
10.484 q.li
Altri prodotti
TOTALE
3.450 q.li
87.485 q.li
portante fra le susine estive, che è stata
liquidata con prezzo medio per la Cat. I
di 40 centesimi/Kg.
Produzioni biologiche
“Riteniamo assai positivi i risultati ottenuti dalle produzioni biologiche – conclude il Direttore Commerciale di Apofruit Italia – Le strategie di sviluppo del
mercato estero e le strategie di marca
realizzate con Almaverde Bio hanno creato le condizioni favorevoli per ottenere
un aumento del differenziale in valore
assoluto rispetto al prodotto convenzionale. Va sottolineata l’importanza di una
corretta programmazione in campagna
valori liquidazione
prodotti bio media 1^CAT.
area metaponto
Pesche gialle
0,91 e/Kg
Nettarine gialle
1,03 e/Kg
Albicocche
1,12 e/Kg
area romagna
Pesche gialle
0,69 e/Kg
Nettarine gialle
0,71 e/Kg
Albicocche
1,03 e/Kg
al fine di avere quantitativi di prodotti
biologici adeguati alle esigenze di mercato e permetterci così di ottimizzare i
risultati per i nostri produttori”.
LA PAROLA AI PRODUTTORI
Az. Agr. Mercuriali Giovanna, Cesena (Fc)
“Da quattro anni siamo specializzati nella produzione di albicocche, ciò significa che l’annata
lavorativa si esaurisce, per noi, nell’arco di 40 giorni, dall’inizio della campagna, i primi di
giugno, fino a metà luglio. Prima avevamo in produzione anche le pesche, poi, sotto suggerimento della cooperativa, abbiamo deciso di rinnovarci e investire esclusivamente su questa
produzione. Per ora i risultati ottenuti ci danno ragione”. Così Bruno Giorgi commenta la
particolare vocazione dell’azienda che conduce a livello famigliare nel territorio cesenate, in
località Torre del Moro. Qui, dei 10 ettari di terreno, 5 sono destinati ad albicocche di varietà
Bora, Carmen, Sweet Cot, Flower Cot e Portici. “Al termine della campagna estiva la produzione è stata di 700
quintali e il prodotto ci è stato liquidato con una media di 1 euro al kg, con punte di 1,60-1,70 euro al kg per la
varietà Bora. Visto il generale clima di recessione in cui stiamo vivendo, possiamo ritenerci pienamente soddisfatti
di questi risultati”.
Az. Agr. Tisselli Tiberio, Cesena (Fc)
“L’annata quest’anno non è stata delle migliori, una forte grandinata ha compromesso parte
del raccolto e i prezzi molto buoni di inizio campagna si sono rivelati deludenti nell’ultima
parte. Tutto sommato, però, considerando il beneficio tratto dalla lavorazione del prodotto
direttamente in campagna, possiamo ritenerci soddisfatti”. Bilancio positivo, dunque, per
Tiberio Tisselli, titolare dell’omonima azienda a Ronta di Cesena, dove produce pesche e
nettarine (6 ettari su un totale di 7,5 ettari di terreno). “A partire dalla campagna 2010 è in
via sperimentale la lavorazione in loco del prodotto, che ha consentito alla mia azienda di
ottenere un prezzo medio di liquidazione di 80-90 centesimi al kg. La quantità totale di prodotto conferito alla cooperativa è stata di circa 1.000 quintali. Si tratta di un prodotto raccolto a maturazione avanzata e destinato ad un
mercato interno più esigente, da consumare subito. Il prodotto veniva raccolto, lavorato in campagna e consegnato
alla cooperativa nell’arco di 4/5 ore, con una frequenza di due consegne al giorno. Certo, questa operazione ha per
noi dei costi aggiuntivi, ma il bilancio finale è stato positivo”.
6
notizie
In Emilia Romagna il nuovo
polo logistico DELL’ORTOFRUTTA
Apofruit Italia e Cpr System si alleano con GF Group per creare una nuova piattaforma
nel cesenate. Acquistato l’intero capitale della società Tecnolog dove sviluppare una
nuova realtà specializzata nel trasporto su gomma. Obiettivo 30 milioni di fatturato.
U
n grande polo logistico, prevalentemente orientato sulla movimentazione refrigerata degli ortofrutticoli, che punta in 3 anni ad un fatturato
di 30 milioni di euro e promette di fare
a Cesena lo snodo centrale della movimentazione dei prodotti ortofrutticoli
in Italia. Apofruit Italia sarà uno dei
tre protagonisti di questa operazione
di ampio respiro, che vede già pronto sul tavolo un piano di investimenti
di 6 milioni di euro. A stanziarlo è un
gruppo che di logistica se ne intende molto bene: si tratta di Gf Group,
azienda con sede ad Albenga leader
nell’Europa Mediterranea per l’importazione di prodotti ortofrutticoli freschi
(1 miliardo di euro di fatturato), con
interessi nella terminalistica portuale,
nei trasporti marittimi e terrestri e nei
servizi immobiliari, che ha ora perfezionato, attraverso la sua sub holding
GF trasporti, l’acquisto dell’intero
capitale della società Tecnolog Italia
Srl di Pievesestina di Cesena. Obiettivo: sviluppare qua una nuova realtà
specializzata nel trasporto refrigerato
su gomma. Il secondo passo è stato l’acquisizione da parte di Apofruit
Italia del 10% delle quote della nuova
società Tecnolog Italia, mentre un altro
10% è stato acquisito dal terzo partner
del progetto, C.P.R. System, società
cooperativa con quasi mille soci di Gallo
(Ferrara) leader negli imballaggi a sponde abbattibili e riciclabili. Tecnolog Italia
da anni opera nel settore del trasporto
“via terra”, specializzata nella movimentazione di merce a temperatura controllata e nella logistica di prodotti alimentari
e beni di largo consumo verso la Grande Distribuzione e i mercati ortofrutticoli
nazionali ed internazionali. Forte di un
fatturato di 15 milioni di euro e della professionalità di 35 dipendenti, la società
gestisce la propria attività attraverso un
centro di distribuzione e stoccaggio dei
prodotti a Pievesestina. Il piano d’azione
messo in campo dalla nuova partnership
fra GF Group, Apofruit Italia e C.P.R.
System è ora aperto a tutti gli operatori
locali e nazionali che vogliono investire
nel nuovo polo logistico cesenate.
“Abbiamo aderito a questa iniziativa
imprenditoriale non solo perché Tecnolog è il nostro più importante fornitore
nell’area dei trasporti, ma anche perché
attorno a questa società si può costruire
un polo logistico nel settore dell’ortofrutta nell’area romagnola – ha affermato
in sede di presentazione dell’iniziativa,
Renzo Piraccini, Direttore Generale di
Apofruit Italia – Il fatto che alla testa di
questa operazione ci sia il Gruppo GF, di
cui conosciamo serietà e professionalità,
è un buon viatico sulla qualità di questo
progetto”. “Ritengo che l’integrazione
logistica e le sinergie tra filiere rappresenti oggi uno degli elementi chiave per
dare competitività al settore ortofrutticolo – afferma Gianni Bonora, Amministratore delegato di C.P.R. System – ed è
in questa ottica che C.P.R. System sta
consolidando la sua attività nella movimentazione degli imballaggi in plastica
riciclabile a sponde abbattibili”.
Positivo anche il giudizio di Antonio
Orsero, Presidente e Amministratore
delegato di GF Group: “Il nostro posizionamento in Romagna attraverso l’acquisizione di Tecnolog Italia è strategico
per la crescita nel settore del trasporto
frigorifero su gomma, dopo la positiva
esperienza maturata con la controllata
Siter Trasporti, che opera nello stesso
settore con basi ad Albenga, Savona e
Verona. Siamo soddisfatti della partnership con Apofruit Italia e C.P.R. System
e ci auspichiamo di poter attivare presto
nuove sinergie”.
PAGINE TECNICHE
7
Il mal del piombo parassitario
da Chondrostereum purpureum
L’
ampio panorama delle problematiche fitosanitarie che interessano
la coltivazione delle drupacee come ben
sappiamo è in costante evoluzione, in
funzione sia degli agenti patogeni, della
loro virulenza e della pressione biologica che esercitano, che delle condizioni
agronomiche-colturali e dell’introduzione
alla coltivazione di varietà diversamente sensibili. In questo contesto alcune
malattie che sembravano confinate da
tempo nei libri di patologia vegetale,
ricompaiono nei frutteti, riproponendo
questioni di non facile soluzione, relative
alla profilassi e alla gestione della difesa.
I casi relativi ad alcune recenti segnalazioni di mal del piombo parassitario su
frutteti di nuovo impianto sono emblematici di quanto detto.
Quando si parla di “mal del piombo”
ci si riferisce ad un quadro sintomatologico caratterizzato prevalentemente
dall’assunzione di una tipica argentatura metallica delle foglie. Questa palese
manifestazione non è necessariamente
connessa alla presenta di un fungo patogeno, ma può trovare le proprie cause sia nelle alte temperature occorse
nei mesi estivi (mal del piombo tardivo,
non parassitario) che nell’infestazione di
acari eriofidi (Aculus fockeui), che con le
loro punture possono determinare quello
che viene anche denominato “falso mal
del piombo”. In entrambi questi casi la
funzionalità produttiva delle piante sintomatiche non è compromessa e le cause,
essendo di natura ambientale o legate
alla presenza di un fitofago, sono superabili.
Ben diversa è la condizione del mal del
piombo parassitario legato alla presenza
del fungo C. purpureum. Questo tipo di
“piombosi” si distingue facilmente dalle precedenti sia per la precocità della
comparsa dei sintomi (ripresa vegetativa), sia per le alterazioni a carico delle
piante infettate che interessano anche i
tessuti legnosi.
La caratteristica argentatura che assumono le foglie è dovuta alla produzione
da parte del fungo patogeno di sostanze
fitotossiche che, entrando in circolazione
nella pianta via xilematica, provocano la
dissoluzione di alcune componenti delle
pareti delle cellule epidermiche fogliari.
La cuticola si distacca dai tessuti sottostanti formando delle zone vuote, lacunose, in cui si infiltra aria. Nel caso del
mal del piombo parassitario, alla precocità di questi sintomi si accompagnano
deformazioni delle foglie che si arrestano nella crescita, si ripiegano a doccia
e cadono anticipatamente. Tutti questi
sintomi portano ad una conseguente riduzione dell’attività fotosintetica. Il fungo
in quanto tale colonizza con il proprio micelio le parti legnose della pianta, dalle
radici ai rami, dove si manifesta visiva-
foglie di pesco a confronto Foglie sane e foglie affette da falso mal del piombo causato da
una infestazione delle eriofile A. Fockeui
8
mente con imbrunimenti e necrosi che
in sezione appaiono distribuite in aree
settoriali o su tutta la superficie. I tessuti
legnosi sono soggetti ad una progressiva perdita di funzionalità nella conduzione di linfa grezza ed elaborata e quando
tale processo di invasione raggiunge uno
stadio avanzato l’intera pianta collassa.
Sugli organi legnosi deperiti o morti, C.
purpureum differenzia i propri corpi fruttiferi (carpofori) che hanno forme svariate, da piccole orecchiette a scodelle o
mensole, di consistenza legnosa. La liberazione delle spore dai carpofori avviene all’inizio di una pioggia e continua per
diverse ore finché viene mantenuto un
buon livello di idratazione. I corpi fruttiferi
mantengono la potenzialità di produrre
spore anche per due anni ed i periodi più
favorevoli alla diffusione del patogeno
sono quelli primaverili o autunnali in concomitanza di periodi umidi e piovosi. Le
spore vengono veicolate prevalentemente dal vento, rappresentano la principale
notizie
legno colpito dal male del pesco Carpofori di C. Purpureum su legno infetto
fonte di inoculo della malattia e penetrano attraverso ferite. Le infezioni necessitano di condizioni di elevata umidità
relativa (90%>) e di temperature comprese tra i 4° C e i 21° C. Esse possono
avvenire anche attraverso ferite dell’apparato radicale, per contatto con radici
ammalate. Il decorso della malattia può
essere acuto o cronico; nel primo caso
c.purpureum sul legno Tipiche necrosi del legno provocate dalla presenza dell’agente del
mal del piombo parassitario
la pianta avvizzisce e muore rapidamente senza riuscire nemmeno a mostrare i
classici sintomi dell’argentatura sulle foglie, nel secondo caso i sintomi possono
presentarsi con diverse intensità per vari
anni, la pianta può anche mantenere una
propria funzionalità, producendo tuttavia
frutti meno colorati, poco conservabili e
nel complesso di minore qualità.
Da queste poche informazioni di carattere epidemiologico, si comprende facilmente che la migliore profilassi contro
questa malattia sia la prevenzione. A tale
proposito appaiono curiosi o quantomeno meritevoli di approfondimento quei
casi sporadici, ma abbastanza clamorosi, relativi a giovani impianti di albicocco,
in cui la presenza di C. purpureum è stata riscontrata recentemente in maniera
ampia e sintomatica. Il primo elemento
che può essere fissato a chiarimento di
questa inaspettata ricomparsa del mal
del piombo parassitario, è probabilmente
legata a fattori di sensibilità varietale. In
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bibliografia in effetti sono riportati diversi
lavori che riferiscono, in particolare sulla
specie albicocco, di un gradiente molto
marcato di suscettibilità alle infezioni di
C. purpureum in funzione della varietà.
Si può pertanto ipotizzare che nell’ampio rinnovamento del parco varietale, cui
la coltura dell’albicocco viene indirizzata
in questi anni, questo fattore “sensibilità al mal del piombo parassitario” sia al
momento sottovalutato. Se questo elemento dovesse essere confermato va
da sé che moltiplicare, diffondere, potare e gestire agronomicamente varietà
sensibili a questa malattia richiede un
doveroso e maggiore livello di attenzione nella profilassi preventiva, che deve
coinvolgere sia la fase di moltiplicazione del materiale vegetativo che quella
di coltivazione. La sperimentazione che
ha indagato sulla sensibilità varietale,
adottando metodologicamente pratiche
di inoculazione artificiale della malattia
attraverso ferite procurate, ha evidenziato inoltre che le potenzialità infettanti su
legno fresco sono maggiori ad opera del
micelio fungino, rispetto a quella procurate con sospensioni di spore. Essendo
il micelio trasferibile tramite tagli di potatura è evidente che nell’esecuzione di
questa pratica si concentra una parte
importante della profilassi preventiva.
Il primo elemento di carattere preventivo
su cui va posta particolare attenzione è
rappresentato dalla possibilità di accertare tempestivamente la presenza della
malattia, al fine di evitare un’ingestibile
diffusione nel frutteto del patogeno. I
campioni vegetali sospetti debbono per-
tanto essere costituiti da porzioni di pianta (rami, branchette ecc…) infestate dal
fungo e non semplicemente da elementi
sintomatici (foglie con argentature). Non
è sempre agevole individuare la parte
legnosa della pianta in cui il patogeno
è presente, tuttavia considerando che
la via di penetrazione del fungo è rappresentata sostanzialmente da ferite, è
opportuno indagare nelle zone adiacenti
a importanti tagli di potatura o a ferite
di natura accidentale. Una volta diagnosticata la presenza della malattia vanno
adottati una serie di criteri preventivi riassumibili nelle seguenti pratiche:
• Effettuare gli interventi di potatura preferibilmente in periodi asciutti, dando la
precedenza alle piante sane
• Proteggere le ferite da innesto, potatura o altra natura con mastici cicatrizzanti contenenti fungicidi
• Controllare periodicamente il frutteto e
le piante circostanti (in particolare i pioppi) ricercando la presenza di carpofori di
C. purpureum che se individuati vanno
necrosi settoriale del legno provocata
da C. Purpureum in corrispndenza di una ferita
FOGLIE DI PESCO COLPITE DA C. PURPUREUM
Le foglie arrestano precocemente lo sviluppo,
assusmono al tipica argentatura e si richiudono
a doccia
eliminati e bruciati
• Rimuovere e bruciare prima del periodo autunnale le piante o parti di piante
ammalate
• Nel caso si intenda effettuare un reimpianto di frutteto su terreno che ha ospitato precedentemente piante colpite da
C. purpureum, è buona norma procedere con una disinfezione con applicazioni
di metam-sodio.
La difesa chimica nei confronti di questa
malattia non ha margini di azione particolarmente ampi e, laddove si voglia
tentare anche questa strada, essa resta
confinata sempre nell’ambito della prevenzione e non ovviamente della cura.
Esistono diverse esperienze sperimentali
condotte in differenti periodi che hanno
prodotto varie tabelle con i relativi indici
di efficacia dei fungicidi testati. Spesso i
dati emersi sono discordanti, ma in taluni casi l’impiego di alcuni fungicidi nella
fase di maggiore diffusione della malattia
(autunno – fine inverno) coincidente con
l’effettuazione di potature più o meno
energiche, è sembrata contrastare in
una qualche misura l’incidenza di nuove
infezioni.
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DALL’EMILIA
notizie
Modenese: crescono occupazione e
PRODUZIONI e si investe sul FOTOVOLTAICO
S
ei nuovi impianti fotovoltaici fra
l’Emilia Romagna e la Sicilia.
Sono la scommessa di Apo Energia, la joint venture tra Apofruit Italia
e Opera Energia (OPEN), che ha in
cantiere nelle strutture del Gruppo
quattro nuovi impianti in Emilia Romagna (Vignola nel modenese, San Pietro in Vincoli nel ravennate, a Cesena
e a Longiano), e due nella regione
siciliana (entrambi a Scicli in provincia di Ragusa). Il tutto per una produzione complessiva pari a 2,5 Mega
Watt e un investimento di 9 milioni di
euro. L’inizio dell’intervento in Emilia
Romagna è previsto per aprile 2011.
Più in generale, i nuovi impianti, sommati ai quattro già esistenti, vedranno una produzione complessiva del
Gruppo superiore ai 4 Mega Watt,
pari a circa un terzo dell’energia consumata negli stabilimenti interessati
dall’investimento. Non solo: le nuove
realizzazioni saranno anche l’occasione per bonificare circa 20.000 metri
quadrati di amianto attualmente presente negli stabilimenti del Gruppo.
Di questi, il 50% sarà rimosso dallo
stabilimento di Vignola che verrà, in
tal modo, totalmente bonificato. La
presentazione di questi “investimenti
verdi”, avvenuta nel corso di un pubblico incontro svoltosi a Vignola lo
scorso 26 novembre, è stata anche
l’occasione per fare il punto sull’occupazione e sui piani di sviluppo negli
stabilimenti della provincia di Modena.
Nonostante le preoccupazioni espresse
lo scorso anno dai sindacati, infatti, il
bilancio a fine ottobre di quest’anno è
stato molto positivo. Complessivamente nell’intera area modenese l’occupazione è cresciuta di oltre il 4%, con
lo stabilimento di Vignola che ha visto
crescere l’occupazione stagionale del
7%, con un aumento anche del numero degli addetti di 20 unità (159 le persone attualmente assunte). Tali risultati
sono il frutto di una strategia finalizzata
a dare maggior valore aggiunto ai prodotti locali e il risultato della lavorazione
in loco di circa 3.500 quintali di susine
dell’area di Latina e di 5.000 quintali
di ciliegie provenienti dalla Puglia. La
programmazione orticola 2011 prevede
un incremento delle produzioni di oltre il 40%: dai 46.000 q.li del 2010 ai
65.000 del prossimo anno (meloni da
14.000 a 25.000, cocomeri da 10.000
VENDITA SEME ASPARAGO
E’ disponibile il seme di asparago delle
tre varietà: Eros (origine italiana, precocità media ed elevata produttività,
idoneo al centro-nord per la produzione di asparago sia verde che bianco),
Ercole (origine italiana, precocità buona ed elevata produttività, idoneo per la
produzione di asparago sia verde che
bianco), Franco (nuova varietà, origine
italiana, precocità buona e produttività elevata, idoneo per la produzione di
asparago sia verde che bianco). Per
informazioni e acquisto: Apofruit Italia
Stabilimento di Altedo (BO), via Nazionale 241, tel. 051 6609111.
a 15.000, cipolle da 22.000 a 25.000).
A beneficiare di questa situazione sarà
principalmente lo stabilimento di S.
Martino in Spino che, pur mantenendo
le caratteristiche della lavorazione stagionale, vedrà un positivo aumento della produzione. Nell’area di Vignola sono
inoltre in atto incentivi relativi alla coltura
del pero, soprattutto della varietà Abate
Fetel, che prevedono di destinare alle
aziende agricole dei soci importanti risorse derivanti dall’Organizzazione Comune di Mercato (OCM). Si punta inoltre alla qualificazione della coltura del
susino con l’impianto di nuove varietà.
Anche per il 2011 Vignola ospiterà la
lavorazione di importanti quantità di susine dal Lazio e ciliegie dalla Puglia. Lo
stabilimento fungerà, infine, da base
logistica, per la provincia di Modena,
per l’attuazione del progetto europeo
“Frutta nelle scuole” di cui Apofruit si
è aggiudicata la distribuzione per Emilia
Romagna, Toscana e Umbria.
dalla sicilia
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Progetti e investimenti
di APOFRUIT ITALIA nelle aree orticole ragusane
A
nche in Sicilia Apofruit Italia investe
sul fotovoltaico con la realizzazione
di due nuovi impianti nello stabilimento di
Donnalucata, nel comune di Scicli, che
saranno completati entro agosto 2011. I
due impianti, uno a terra e uno sul tetto,
saranno caratterizzati da una potenza di
700 KW e consentiranno un recupero di
energia pari a circa 1/3 di quella consumata. Ma le energie rinnovabili non sono
l’unico capitolo di spesa del piano di investimenti di Apofruit Italia in Sicilia: qua
la cooperativa ha infatti in previsione per i
prossimi mesi di introdurre nuove produzioni orticole e incentivare quelle già esistenti. I progetti di sviluppo della cooperativa in territorio ragusano sono stati illustrati
nel corso di un’iniziativa pubblica che si
è tenuta lo scorso 29 novembre presso
lo stabilimento di Donnalucata (nella foto
in alto un momento del convegno), a cui
erano presenti, fra gli altri, il Direttore Generale di Apofruit Italia Renzo Piraccini e
l’Assessore Regionale all’Agricoltura Elio
D’Antrassi. Per l’occasione è stato fatto
innanzi tutto un bilancio del lavoro svolto
nel 2010, che si chiude con segno positivo: sono stati circa 48 mila i quintali di prodotto orticolo lavorato, che ha dato lavoro
a un’ottantina di persone. “L’obiettivo per
il 2011 sarà quello di aumentare i volumi,
arrivando entro la fine dell’anno a 65 mila
quintali di prodotto lavorato - esordisce
Alfonso D’Aquila, responsabile d’area di
Apofruit Italia - Per fare questo è prevista
la realizzazione di nuove serre che verranno date in comodato d’uso gratuito ai soci
produttori. L’unico vincolo sarà quello di
conferire per i primi cinque anni l’intera
produzione ad Apofruit Italia, mentre a
partire dal sesto anno i soci potranno
entrare in possesso di queste moderne
strutture agricole. Stiamo parlando di un
investimento di circa 450 mila euro, per
6 ettari totali di serre: l’80% di queste
saranno strutture realizzate ex novo,
mentre il restante 20% sono vecchie
strutture in legno che saranno riconvertite”. Un aumento della superficie coltivata e protetta equivarrà, dunque, ad
un aumento della produzione e anche
ad un aumento della resa e della qualità
dei prodotti. Fra le colture da incentivare
la patata al Selenio: la superficie destinata a questa varietà passerà infatti dai
10 ettari del 2010 ai 15 previsti per il
2011. Verranno inoltre introdotte nuove produzioni, come il pomodoro Cuore di Bue, e incentivate le produzioni di
peperone e pomodoro Costoluto. “E’
previsto inoltre un aumento del volume
del prodotto biologico che transita dal
nostro stabilimento – continua D’Aquila
– con particolare attenzione alle carote
bio, lavorate e spedite direttamente da
qua. Oltre a queste, punteremo a incentivare la patate biologica, passando dai
2.500 quintali lavorati nel 2010 a 4.000
quintali per il 2011”. In crescita anche
l’attività sulla linea di alta qualità Solarelli e l’attività sui mercati esteri, verso
i quali è previsto un aumento dei volumi
esportati.
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DAL LAZIO
notizie
Batteriosi dei kiwi:
consigli per la DIFESA INVERNALE
di Fabio Marocchi
iamo ancora a parlare di questa
temibile malattia perché, visto
lo sviluppo che ha avuto negli ultimi
due anni, riteniamo che questo articolo informativo possa essere utile a
dare delle ulteriori indicazioni per la
difesa ma, soprattutto, a non abbassare la guardia.
Coma già detto nell’articolo di agosto-settembre, la presenza diffusa
di macchie necrotiche fogliari e di
essudati freschi già dall’inizio autunno anche su Hayward è sintomo di
una forte carica batterica presente
nell’ambiente. Questa situazione
può diventare esplosiva in primavera
se lasciata incontrollata.
Per quanto riguarda le prove in campo possiamo dire che, ad oggi, si
possono contare le prime differenze
visibili. In particolare ci sono alcune
tesi che alla data del 4 dicembre ultimo scorso manifestano rari essudati,
mentre altre tesi ed il testimone presentano molte piante con essudati.
Comunque non c’è da cantar vittoria
perché, come abbiamo già detto,
le prove si concluderanno a marzo.
Però possiamo trarre già delle indicazioni importanti per impostare la
difesa invernale. La difesa diretta
deve essere intesa ad abbassare la
carica batterica e tenerla comunque
bassa per evitare che un’alta carica possa superare le difese naturali
S
della pianta e creare disseccamenti
del legno. I prodotti testati sono dei
concimi fogliari ad azione battericida
collaterale*.
Questa nuova tipologia di prodotti non ha alcuna azione tossica per
l’ambiente e per le piante, e non ha
nessun tipo di residuo. Sono stati testati anche i sali di rame. Vista la natura del batterio, che si sviluppa e diffonde bene con temperature fresche
e abbondanza di piogge, è importante
ripetere gli interventi di difesa con una
frequenza di 10-15 giorni nel periodo
invernale fino a rottura gemme. Con
l’esperienza attuale solamente dove si
è seguita con costanza il calendario di
difesa si sono ottenuti risultati apprezzabili. Si consiglia di alternare i Sali di
rame ai prodotti con azione battericida collaterale testati, oggi reperibili
sul mercato. Altra cosa importante è
trattare, se possibile, prima di iniziare
la potatura per diminuire l’inoculo ed
evitare di diffondere la malattia con
i tagli di potatura. Si ritiene di estrema importanza capitozzare le piante
che presentano essudati evidenti e
distruggere con il fuoco il materiale
infetto. Per quanto riguarda la difesa
per via indiretta la nutrizione riveste
un aspetto fondamentale. Questo filone di ricerca è a lungo termine ma
ribadiamo l’importanza di diminuire gli
apporti azotati e bilanciare l’apporto
di elementi come il calcio, il potassio
e il magnesio.
I campi dove ci sono le condizioni già
indicate nel precedente articolo continuano a non manifestare segnali
vistosi d’infezione. Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio tecnico.
*Fino all’ultimarsi delle prove non è
possibile fornire in questo giornalino i
nomi dei prodotti commerciali nutrienti
con azione battericida collaterale.