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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111 Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Flavio Mancini, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio, Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini, Luca Casadei notizie Anno XVII n°4 - Settembre/Ottobre Duemila8 sommario Enzo Treossi riconfermato alla guida di Apofruit Italia 3 Tante novità per la 4ª edizione di Macedonia 4 PAGINE TECNICHE Bilancio fitosanitario della campagna 2008 di pesche e nettarine 5-8 Importanti investimenti nello stabilimento di Longiano di CONTRIBUTI OCM a favore delle aziende agricole Con un milione di euro in più di contributi previsti rispetto agli anni scorsi la cooperativa getta le basi per una programmazione strategica della produzione per i prossimi anni al prossimo anno Apofruit Italia mette a disposizione per gli investimenti strategici nelle aziende agricole oltre 1 milione di euro in più di contributi. Gli investimenti previsti a favore delle aziende agricole socie della cooperativa potranno raggiungere complessivamente i 7 milioni di euro, portando così il contributo annuale 2009 per interventi diretti delle aziende socie a 3,5 milioni (pari al 50% della spesa sostenuta) rispetto ai precedenti 2,5 milioni di euro (anno 2007 e 2008). E’ infatti in via di definizione il programma operativo 2009 delle Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM), che vede un forte impegno da parte di Apofruit Italia per aumen- D 9 DALL’EMILIA Campagna produttiva 2008 di patate e cipolle 10 DAL METAPONTO Apofruit Italia lancia il progetto Uva Seedless 11 DAL LAZIO Prove sperimentali sulla varietà di susina TC Sun Apofruit Italia destina 3 milioni e mezzo 12 tare la qualità del prodotto e favorire un continuo rinnovamento dell’offerta attraverso un pacchetto di investimenti strategici a favore delle imprese agricole. Si tratta di un notevole passo in avanti per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Unione Europea per incentivare la produzione e la valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli e soprattutto per programmare la produzione di Apofruit Italia nel lungo periodo. “Il prossimo quinquennio è quello che ci consentirà di sfruttare le ultime consistenti opportunità offerte dall’Unione Europea – interviene il Presidente di Apofruit Italia, Enzo Treossi – e quindi riteniamo fondasegue a pagina 2 2 notizie continua da pagina 1 OCM E PROGRAMMI OPERATIVI: GLI INTERVENTI DI APOFRUIT ITALIA DIRETTI AI SOCI Almeno il 50% del programma operativo sarà pertanto destinato ad interventi diretti ai soci, con possibilità di aumentare questa percentuale al 60% in base alle esigenze tecniche e ai preventivi che emergeranno da un confronto con le singole aziende. Le azioni rivolte ai soci riguarderanno in primis investimenti sul rinnovamento varietale, per aumentare il valore e la qualità delle produzioni ritenute strategiche. I contributi per l’acquisto del materiale vivaistico riguardano le specie e varietà indicate negli elenchi varietali della cooperativa. Questo intervento sarà abbinato ad un ulteriore contributo per le spese di impianto. Maggiori incentivi sono previsti per quelle specie e varietà per le quali è stato pianificato un progetto strategico per il futuro che coinvolgerà in particolare le uve senza semi, le albicocche tardive, le nettarine bianche, le varietà di pesche e nettarine “dolci”, le ciliegie e le susine estive e nuove varietà di clementine. Il programma operativo rivolto ai soci prevede anche contributi per l’installazione di reti antigrandine e per gli impianti di microirrigazione. Sono previsti contributi anche per l’acquisizione di mezzi tecnici (confusione sessuale e altri prodotti innovativi a basso impatto ambientale), serre, tunnel, plastiche di coperture, pacciamatura, tessuto non tessuto, reti ombreggianti, taratura atomizzatori e certificazione aziende biologiche. L’ampio pacchetto di contributi proposto andrà, come ogni anno, a coinvolgere oltre 1.000 aziende agricole associate. Per informazioni e per pianificare gli interventi rivolgersi agli uffici tecnici di riferimento. INVESTIMENTI PER LE AZIENDE AGRICOLE Sopra un particolare di reti antigrandine sulle piante. Nella foto in basso un particolare di un impianto di microirrigazione. mentale programmare l’intera produzione per il prossimo medio lungo periodo, con interventi diretti ai soci: una strategia che Apofruit Italia ha scelto di adottare essendo una struttura capitalizzata in grado di disporre di proprie risorse per gli investimenti strutturali e preferendo quindi investire importanti risorse direttamente ‘a casa’ di ogni singolo produttore”. “Ed è proprio con questo programma operativo, uno strumento fondamentale di programmazione strategica, che andremo a costruire il futuro di Apofruit Italia - spiega Treossi Questo sia per quanto riguarda le singole aziende agricole, attraverso interventi volti a favorire il rinnovamento varietale e ad elevare il livello imprenditoriale dei nostri soci, sia per quanto riguarda la cooperativa stessa, che sarà coinvolta da investimenti in ammodernamenti tecnologici, innalzamento della qualità dei prodotti e interventi per la valorizzazione del- l’offerta”. La nuova strategia prevede investimenti e interventi che andranno a coprire tutte le esigenze di rinnovamento nelle varie aree produttive di Apofruit Italia, dall’Emilia Romagna alla Sicilia. Il programma operativo che sarà adottato da Apofruit Italia è stato approvato nel consiglio del 21 agosto scorso, dove sono stati in particolare definiti gli interventi e le azioni strategiche che riguarderanno i soci e la cooperativa. Per il 2009 si prevede un programma operativo con un piano finanziario di spesa previsto di circa 15,5 milioni per Apofruit Italia, a cui si aggiungono oltre 3,5 milioni di euro per le attività realizzate da alcune cooperative associate (coop. Sole in Campania, Coltor in Abruzzo e altri partner del gruppo) per un totale di circa 19 milioni di euro, di cui circa 2 milioni saranno destinati alla misura di prevenzione e gestione delle crisi. 3 ENZO TREOSSI riconfermato alla guida di Apofruit Italia In seguito all’assemblea dei soci del 26 giugno scorso Treossi è stato eletto nuovamente Presidente del gruppo. Positivi i suoi commenti sulla chiusura del bilancio 2007 di Apofruit Italia, che registra un fatturato in crescita del 26% e utile netto a 1,2 milioni di euro. i è tenuta il 26 giugno scorso l’assemblea dei soci di Apofruit Italia, che parallelamente all’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione ha visto una riconferma di Enzo Treossi alla Presidenza del gruppo. Al suo fianco i vicepresidenti Gianluca Balzani e Mirko Zanotti, che lo accompagneranno nella guida della cooperativa per i prossimi tre anni. “Ringrazio tutti i consiglieri per questa riconferma – ha commentato il Presidente al momento della sua rielezione – Il mio impegno sarà quello di continuare, come sempre, ad operare nell’esclusivo interesse dei nostri soci produttori”. Forlivese, classe 1951, proprietario e conduttore di un fondo a Castiglione di Forlì, Treossi è alla guida di Apofruit Italia sin dal 1991, anno di costituzione della cooperativa. Diciassette anni di crescita continua per l’azienda, leader di settore a livello nazionale, che attualmente conta 11 stabilimenti e 6 centri di ritiro distribuiti tra Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Sicilia, dando lavoro a 160 dipendenti fissi e 2.400 stagionali. “Sono molto soddisfatto di come la cooperativa abbia chiuso il 2007 con un ottimo bilancio e con buone S AI VERTICI DI APOFRUIT ITALIA Nella foto, a destra, il Presidente di Apofruit Italia Enzo Treossi. Insieme a lui il Direttore Generale Renzo Piraccini liquidazioni, soprattutto per quanto riguarda la frutta invernale. Questi positivi risultati derivano certamente da un mercato favorevole ma anche da una ottima gestione dei prodotti e di scelte commerciali azzeccate fatte dalla nostra impresa”, continua Treossi commentando le scelte strategiche di Apofruit Italia, che negli ultimi tre anni ha investito 24,6 milioni di euro in strutture e nuove tecnologie. Il 2007 è stato anche l’anno che ha visto l’incorporazione della Cooperativa Agra-Aiproco in Apofruit Italia. Un’azione che è incisa ulteriormente sui risultati positivi del bilancio 2007, che si è chiuso con 248.000 tonnellate di ortofrutta trattata (nel 2006 erano state 196.000) e valore della produzione pari a 210 milioni di euro (232 a livello consolidato). Un fatturato in crescita del 26% rispetto al 2006, per un utile netto di 1,2 milioni di euro (il doppio rispetto ai 676.000 del 2006). Così il patrimonio netto dell’azienda raggiunge i 61 milioni di euro. “Questi positivi risultati - commenta il Direttore Generale di Apofruit Italia, Renzo Piraccini - sono anche il frutto delle strategie portate avanti in questi anni, incentrate su innovazione, efficienza e qualità dei prodotti. Le buone liquidazioni dei prodotti biologici sono il frutto delle politiche di valorizzazione sul marchio Almaverde Bio, che si riconferma leader di mercato”. 4 notizie MACEDONIA: LA PROGRAMMAZIONE La prima puntata, con intervista a Enzo Treossi e Renzo Piraccini, andrà in onda mercoledì 22 ottobre alle 22 su Tele 1. L’emittente trasmetterà ogni settimana le repliche il sabato alle 13.30 e la domenica alle 13 e alle 22. Il 29 ottobre andrà in onda la seconda puntata dedicata a pesche e nettarine. A novembre Macedonia prosegue il 5 con una puntata dedicata alle patate, il 12 con una puntata sulle pere, il 19 con l’uva come protagonista e il 26 novembre con la sesta puntata che ha come argomento le susine. A dicembre nella puntata di mercoledì 3 si parlerà di mele, mentre il 10 dicembre si prosegue con uno speciale sui prodotti biologici. Mercoledì 17 dicembre puntata dedicata ai kiwi. Macedonia si chiude il 24 dicembre con la messa in onda della decima puntata incentrata sulla liquidazione dei prodotti estivi. Una settimana più tardi, a partire dal 31 ottobre, le puntate di Macedonia saranno trasmesse su alcune emittenti emiliano-romagnole: E’ TV Emilia Romagna (in onda il venerdì alle 22.15, con replica il sabato alle 8 e la domenica alle 8.30), Videoregione (in onda il venerdì alle 22.25, con replica il sabato alle 13.05, la domenica alle 10.05 e il lunedì alle 19.25) Erreuno Tv (in onda il venerdì alle 22.40, con replica il sabato alle 13.05, la domenica alle 11.05 e il lunedì alle 19.25), Antenna 1 (in onda il venerdì alle 22.10 e il sabato alle 8.30). Per i soci del Lazio Macedonia sarà trasmessa a partire da domenica 2 novembre su Tele Etere (puntate in onda la domenica alle 12.55, con replica il giovedì alle 18.55 e il sabato alle 12.15), mentre nell’arco ionico la trasmissione andrà in onda sull’emittente calabrese Metrosat (puntate a partire dal 28 ottobre, in onda il martedì alle 19 e la domenica alle 22) e sull’emittente pugliese Telepuglia 9, tutte le domeniche alle 12 a partire dal 2 novembre. Per i soci dell’area Sicilia, infine, Macedonia sarà trasmessa su Videoregione Sicilia tutti i venerdì alle 22.40, con prima puntata in programma il 31 ottobre, e su Blu Tv il lunedì alle 22.30 a partire dal 3 novembre. TANTE NOVITÀ per la quarta edizione di Macedonia ono tante le novità della quarta stagione di “Macedonia”, la trasmissione dedicata ai prodotti ortofrutticoli prodotta da Tele 1 in collaborazione con Apofruit Italia. La prima riguarda il format, che prevede per ogni puntata 20 minuti di riprese in esterno, dopo l’introduzione di una scheda iniziale dove verrà presentato il tema della puntata. La seconda sarà la presenza di un nuovo conduttore, Daniele De Leo, giornalista, agronomo e organizzatore di eventi enogastronomici, che girerà per l’Italia andando a intervistare i soci di Apofruit Italia e le persone di riferimento per l’azienda. Nella prima delle dieci puntate di “Macedonia” saranno intervi- S stati il presidente di Apofruit Italia Enzo Treossi e il direttore generale Renzo Piraccini, che illustreranno i progetti aziendali per il prossimo futuro. L’ultima, invece, sarà incentrata sulla liquidazione dei prodotti estivi e presenterà il bilancio della campagna 2008 appena terminata. Per la quarta edizione di “Macedonia” aumenta il numero delle emittenti televisive che trasmetteranno il programma, che sarà così visibile in tutta Italia: la trasmissione andrà in onda su Tele 1, E’ Tv Emilia Romagna, Antenna 1, Videoregione, Erreuno Tv, Tele Etere (Lazio), Metrosat (Calabria), Telepuglia 9, Videoregione Sicilia, Blu Tv (Sicilia). L’ORTOFRUTTA IN ONDA SU TELE1 Nella foto, un momento della registrazione di una puntata di Macedonia, con al centro il nuovo conduttore Daniele De Leo. PAGINE TECNICHE 5 BILANCIO FITOSANITARIO della campagna 2008 di pesche e nettarine A conclusione della campagna estiva 2008 di pesche e nettarine Apofruit Italia fornisce ai soci una sintesi sull’andamento dell’annata per quanto riguarda le avversità che hanno colpito queste produzioni a campagna estiva relativa alla produzione di pesche e nettarine sta volgendo al termine ed è possibile quindi formulare un primo bilancio fitosanitario dell’annata. In queste operazioni di sintesi si è portati spesso a comparare l’andamento di una annata con quello delle precedenti; non dimentichiamo tuttavia che i fattori agronomici, varietali, ambientali e fitoiatrici sono in costante mutamento e rendono quindi necessaria una lettura attenta dei fatti che tenga conto appunto di tali evoluzioni. È importante inoltre ricordare che scrupolose osservazioni accompagnate da una buona conoscenza delle circostanze possono aiutare a comprendere molte cose, ma la validazione dei dati deve avere un approccio sperimentale onde evitare che ciascuno insegua le proprie sensazioni. L Bolla del pesco (Taphrina deformans) In generale la presenza di questa malattia è stata contenuta nella norma. Conosciamo bene il patogeno, come si comporta, come intervenire, sappiamo inoltre che la profilassi deve MALATTIE DI PESCHE E NETTARINE Sopra un germoglio di pesco colpito da bolla. A destra marciume da monilia su nettarine avere carattere estintivo (trattamenti autunnali) e soprattutto preventivo (trattamenti di fine inverno). Dal punto di vista epidemiologico le prime piogge, successive alla rottura delle gemme a legno che segna l’inizio della suscettibilità dei germogli, sono occorse nell’ultima decade di marzo. Possiamo ribadire il fatto che contro l’agente della bolla nessun trattamento può ritenersi inutile, avendo sempre una valenza estintiva sull’inoculo presente, tuttavia è dalla rottura delle gemme che inizia il vero rischio di infezione ed è in questa fase fenologica che bisogna concentrare la difesa. Dal punto di vista sperimentale, l’attività svolta nell’anno in corso si è concen- trata sulla valutazione dell’efficacia di formulati a base di dodina. Negli ultimi anni, infatti, sono stati riportati con maggiore frequenza casi di insoddisfacente controllo della malattia legato all’impiego di questa sostanza attiva. L’esito della sperimentazione dà conferma di una maggiore debolezza della dodina nei confronti di ziram o captano, mentre non sono emerse sostanziali differenze tra le formulazioni impiegate. Moniliosi delle drupacee (Monilia laxa e fructigena) Le frequenti piogge che hanno interessato il periodo di fioritura dei peschi e l’inizio dell’estate, hanno creato condizioni estremamente favorevoli al 6 PAGINE TECNICHE notizie diffondersi di infezioni di monilia. La presenza di una alta densità di inoculo del patogeno in epoca così precoce ha avuto ripercussioni su tutta la produzione peschicola. Erano diversi anni che non si vedeva in campo un’incidenza così elevata della malattia che, come ben sappiamo, ha risvolti ancora più negativi in fase di postraccolta. Ad aggravare la situazione hanno contribuito, soprattutto nelle varietà medio tardive, i forti attacchi di insetti carpofagi (Cidia e Anarsia) che con le loro lesioni hanno reso il prodotto ancora più sensibile ai marciumi. La profilassi può contare sull’impiego di prodotti efficaci (tebuconazolo, fenbuconazolo, boscalid-piraclostrobin) che vanno tuttavia gestiti oculatamente sia in fioritura che nel periodo che precede di 1-2 settimane la raccolta. Durante la fase di fioritura possono essere impiegati con successo anche prodotti quali Switch® o Score®. I limiti imposti dal disciplinare di produzione integrata all’impiego di prodotti antimarciume sono finalizzati alla doverosa prevenzione dell’insorgenza di fenomeni di resistenza, a cui tutti dovremmo tene- MUMMIA DI MONILIA Frutto di pesca colpito da monilia e mummificato (la presenza di frutti mummificati colpiti da monilia rappresenta una consistente fonte di inoculo, vanno pertanto asportati accuratamente) re un occhio di riguardo. La sperimentazione condotta durante la campagna 2008 non ha interessato nuovi principi attivi, bensì formulazioni di sostanze attive note. I risultati hanno confermato l’assoluta importanza dell’attuazione di una difesa antimonilia nelle due settimane che precedono la raccolta e hanno evidenziato, come ricordato, un’incidenza dei marciumi in postraccolta nelle tesi non trattate, ben al di sopra della norma. Batteriosi delle drupacee (Xanthomonas campestris pruni) Negli ultimi anni la presenza di Xanthomonas nei pescheti romagnoli è stata riscontrata in maniera diffusa, interessando impianti di diverse età, varietà e condizioni agronomiche. Gli agricoltori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di attuare una adeguata profilassi contro questo patogeno, la cui presenza ormai ubiquitaria nelle zone di coltivazione del pesco rappresenta una realtà in parte sfuggente sia nelle manifestazioni dei sintomi, discontinue e fortemente influenzate dalle condizioni climatiche, che nella definizione delle cause (sensibilità varietale, condizioni climatiche, materiale vivaistico infetto). E’ importante ricordare che le colonie del batterio hanno carattere epifitico: proliferano cioè esternamente sui vegetali, determinando infezioni attraverso aperture naturali o ferite indotte sulle piante. La profilassi più accreditata dalla sperimentazione attuata fa riferimento dunque a trattamenti di copertura che abbiano la funzione di abbas- sare il potenziale di inoculo, soprattutto nelle fasi in cui il patogeno ha maggiore valenza infettiva ed in concomitanza di piogge insistenti e prolungati periodi di bagnatura (aprile-giugno). In tale ottica i formulati che hanno dato risultati più continuativi sono stati quelli rameici. La stagione primaverile estiva 2008, considerando le frequenti piogge occorse nell’ultima decade di maggio, lasciava supporre una presenza diffusa di batteriosi nei nostri pescheti che diversamente si è risolta BATTERIOSI DEL PESCO Tipici sintomi di batteriosi su frutto di nettarine in una casistica molto contenuta sia per frequenza che per gravità. Molto probabilmente le condizioni climatiche (temperatura e durata della bagnatura della vegetazione) non hanno raggiunto livelli tali da consentire un’alta incidenza della malattia. Mosaico latente del pesco (PLMVd) Il viroide agente patogeno di questa malattia è largamente presente delle zone di coltivazione del pesco. Le sue manifestazioni sono discontinue e, come accaduto nella stagione appena trascorsa, si manifesta tendenzial- PAGINE TECNICHE 7 mente negli impianti più vecchi con una serie di sintomi dei quali il più evidente al produttore è a carico dei frutti maturi, sui quali compaiono numerose e piccole areole tondeggianti (2-3 mm di diametro) di colore bianco crema. Questo sintomo può essere accompagnato da deformazioni del frutto per la presenza di gibbosità più o meno pronunciate a ridosso della sutura, che può presentare anche piccole fenditure trasversali. Le varietà di pesco che più di frequente presentano sintomi indotti dal viroide sono: Elegant Lady, Suncrest, Fayette, Springcrest e Maycrest. Manifestazioni di mosaico latente sono pure frequenti in alcune varietà di nettarine quali: Spring Red, Maria Aurelia, Maria Laura, Stark Red Gold. Il viroide del mosaico latente si trasmette per innesto. In campo alcune evidenze sperimentali sembrano indicare che il trasferimento dell’infezione da una pianta all’altra si realizza attraverso strumenti di taglio con i quali si operano le potature. La trasmissione biotica ha individuato come principale vettore l’afide MOSAICO SU PESCA Tipiche areole di colore bianco crema su frutti di pesca verde (Myzus persicae); tuttavia tale tipo di contagio non dovrebbe rivestire importanza pratica. La lotta contro la malattia ha carattere esclusivamente preventivo e va attuata essenzialmente attraverso l’impiego di materiale di propagazione sano per la realizzazione degli impianti. La presenza di piante sintomatiche in campo dovrebbe indurre quantomeno l’agricoltore a segnalarle e a provvedere ad una disinfezione delle lame da taglio impiegate nella potatura. Lepidotteri carpofagi (Cidya molesta e Anarsia lineatella) Le perdite di prodotto imputabili all’attività di questi due insetti possono essere tra le più consistenti a carico sia di pesche che nettarine. Fare un bilancio dell’annata 2008 significa cercare di considerare tutti gli aspetti che possono avere condizionato e determinato il successo o meno delle strategie di difesa adottate. Si comprende bene che le variabili da considerare sono tante e non tutte facilmente comprensibili. Innanzi tutto la stagione estiva appena trascorsa è stata caratterizzata nuovamente dalla presenza di A. lineatella, specie che nelle due stagioni precedenti si era manifestata in maniera sporadica ed occasionale senza incidere in maniera particolarmente negativa sulla produzione. I danni provocati da questo insetto si sono evidenziati già con la prima generazione (soprattutto su albicocche) ma, come di consueto, è stata la seconda generazione (luglio) quella che in maniera puntuale e quin- di non certamente diffusa ha creato i maggiori problemi. Per quello che riguarda C. molesta, l’insetto ha esordito con una prima generazione (aprile) fortemente condizionata dall’andamento climatico piovoso, per poi tornare su livelli di norma con la seconda (giugno) e terza (luglio) generazione. Fino a questa epoca le strategie di difesa attuate in generale hanno dato risultati soddisfacenti. Dopo la prima decade di agosto la situazione è sembrata per certi versi sfuggire di mano, con livelli di pressione dell’insetto notevoli ed una difesa che in diverse occasioni è apparsa incapace nel contenere l’attività del carpofago al di sotto di una soglia accettabile. In tale contesto si sono inserite sia le evoluzioni nelle strategie di difesa, che i cambiamenti nel settore fitoiatrico. Per quanto riguarda l’evoluzione delle strategie di difesa non possiamo certamente trascurare il principale elemento di novità del 2008, caratterizzato dal grande impulso che ha avuto la diffusione del metodo della confusione sessuale nelle sue diverse forme e modalità. E’ difficile quantificare in termini tecnici l’impatto che migliaia di ettari di pescheto coperti da confusione sessuale in Romagna possono avere avuto sia sull’insetto bersaglio che sugli esiti della difesa nel suo complesso. Tuttavia l’esperienza dei soci della nostra cooperativa ci insegna che una adeguata integrazione della difesa chimica con la confusione sessuale ha portato nel medio periodo a risultati estremamente positivi, sia nel contenimento dell’attività di 8 PAGINE TECNICHE notizie certi insetti che dell’impiego di insetticidi. In campo fitoiatrico il 2008 non ha visto la registrazione e quindi l’inserimento di nuovi insetticidi impiegabili contro C. molesta e A. lineatella. Si è invece dovuto fare i conti con l’assenza di uno storico prodotto, Azinphos-metile, la cui registrazione è stata revocata a livello europeo ed il cui impiego è ad oggi fuori legge. L’umano e spontaneo esercizio che porta a rimpiangere tutto ciò che non c’è più ha indotto alcuni ad imputare a tale assenza la principale causa che ha determinato l’impossibilità di contenere i danni da cidia sulle varietà più tardive: tale supposizione forse può dare un contributo alla verità, ma resta alquanto riduttiva. Non bisogna, infatti, andare molto indietro nel tempo per ritrovarsi in annate ricche di cidia e di Azinphosmetile. Il paniere dei formulati insetticidi impiegabili sia per C. molesta che per A. lineatella non è poi così sguarnito, tuttavia la tipologia delle sostanze attive disponibili ha assunto negli ultimi anni un carattere di maggiore specificità in termini di modalità d’azione. Le esperienze sperimentali condotte nell’ultimo biennio confermano ciò e indicano per molti prodotti una tendenza ad agire con livelli di efficacia molto differenti in funzione del momento di intervento. In particolare si è evidenziata la tendenza per molte sostanze attive ad esprimere il massimo della loro attività insetticida in un lasso di tempo compreso tra l’ovodeposizione e la nascita delle larve, lasciando probabili margini di minore vulnerabilità per gli stadi larvali successivi di C. molesta. Conseguentemente a ciò la migliore conoscenza del ciclo biologico dell’insetto e delle sue fasi così come degli strumenti pratici atti ad individuarli assume una importanza sempre più rilevante. Può sembrare quindi banale e ripetitivo, ma la consultazione settimanale dei modelli previsionali, il mantenimento e l’osservazione bisettima- CREPATURA DA MOSAICO Tipiche crepature lungo la linea di sutura su frutti di pesca provenienti da piante colpite dal viroide agente del mosaico latente delle drupacee nale delle trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti ed un periodico controllo dello stato di infestazione dei germogli e della dimensione delle larve presenti, rappresentano, nell’insieme, informazioni molto importanti sullo stato della difesa del nostro pescheto e per l’impostazione dei trattamenti da effettuare. In tale contesto, inoltre, un formulato in grado di sostituire un insetticida meno specifico ma di grande impatto sulla popolazione di C. molesta (adulti e larve) come Azinphos-metile può sembrare un problema pratico difficile da risolvere. Tuttavia la soluzione dei problemi, se vogliamo rimanere su un piano tecnico e professionale al quale cerchiamo di richiamarci, non può che passare dall’approfondimento delle questioni in oggetto (modelli previsionali, attività specifica e posizionamento degli insetticidi disponibili, formulazione di strategie adeguate, conoscenza degli insetti) e da una solida attività di ricerca e sperimentazione. CYDIA MOLESTA Nella foto una larva matura di Cydia su un frutto di pesca 9 Investimenti per 7 milioni di euro nello stabilimento di LONGIANO L’ampliamento della struttura e le nuove tecnologie introdotte faranno di questo stabilimento uno dei più importanti dell’intero gruppo n nuovo capannone, nuove celle frigorifere e nuove linee ad alta tecnologia per la lavorazione del biologico, più un grande impianto fotovoltaico della capacità di 200mila kilowatt all’anno. Sono in fase avanzata i lavori nello stabilimento Apofruit Italia di Longiano (Fc), zona strategica della produzione della cooperativa e punto di riferimento per i soci dell’area Rubicone e per tutti i fornitori di prodotto biologico. A partire dall’inizio dell’estate lo stabilimento specializzato in tutte le lavorazioni del biologico e degli ortaggi (convenzionali e bio) è stato coinvolto da una serie di interventi di ampliamento e di ammodernamento degli ambienti e dei reparti di ritiro e lavorazione del prodotto, per un investimento complessivo che si aggirerà intorno ai 7 milioni di euro. Entro il prossimo anno Apofruit Italia farà così di questa struttura una delle più importanti del gruppo, attiva costantemente per 12 mesi all’anno: il più importante stabilimento in Italia della frutta biologica. Entro il 15 ottobre sarà completato l’intervento per la realizzazione di un nuovo, grande impianto frigorifero della capacità di 65mila quintali (composto da 24 celle), che consentirà di concentrare nella struttura di Longiano tutta la lavorazione del kiwi biologico. In fase di realizzazione anche una sala di lavorazione che fungerà da raccordo fra la nuova area frigo e lo stabilimento già attivo, dove verrà collocato un moderno impianto di pre-calibro per kiwi, pesche, nettarine e susine. I lavori, iniziati fra maggio e giugno 2008, stanno proce- U STABILIMENTO DI RITIRO, STOCCAGGIO E LAVORAZIONE DI ORTAGGI E PRODOTTO BIOLOGICO In alto il rendering che mostra come sarà lo stabilimento Apofruit Italia di Longiano al termine dei lavori. dendo secondo i programmi. L’area frigo sarà poi sormontata da un grande impianto fotovoltaico - energia pulita e rinnovabile - della capacità produttiva di 300mila KW annui, in grado di soddisfare una parte del fabbisogno energetico dell’azienda. Dai primi di settembre sono partiti inoltre i lavori per la realizzazione di una sala nella parte posteriore dello stabilimento attuale, che ospiterà un’area di circa 1.000 mq dedicata al ritiro, stoccaggio e lavorazione della frutta destinata alla IV gamma (frutta fresca tagliata, attività attualmente in capo alla società Speedy Frutta). L’area, completamente climatizzata per mantenere la shelf-life dei prodotti, sarà completata entro dicembre, in modo da poter garantire l’inizio della lavorazione della frutta di IV gamma già da gennaio 2009. Fra l’inverno e la primavera è inoltre previsto un intervento di restyling dell’ingresso dello stabilimento, che sarà ampliato andando a recuperare lo spazio lasciato libero dal Consorzio Agrario e dove verrà realizzata anche un’area ristoro-mensa. E’ inoltre prevista la realizzazione di un nuovo e capiente parcheggio e la modifica della circolazione sia per i camion che per i mezzi dei soci, evitando l’attuale pericolosa immissione diretta sulla via Emilia. Gli investimenti in questione avranno anche una ricaduta positiva sull’occupazione. Questo grosso investimento corrisponde agli sviluppi strategici di Apofruit Italia sul biologico, e contribuirà a rendere più efficiente l’organizzazione, ad abbassare i costi di lavorazione, ad aumentare le capacità di stoccaggio e confezionamento, con una ricaduta positiva sull’occupazione. Infatti l’aumento della lavorazione si tradurrà in una crescita di circa il 20% degli occupati (attualmente a Longiano sono impiegati 410 degli oltre 2.200 stagionali in forza negli stabilimenti di Apofruit). Si respira una grande soddisfazione ed orgoglio per quello che si sta facendo, frutto della programmazione e della progettualità di un team interno diretto da Giancarlo Battistini. 10 DALL’EMILIA notizie Campagna produttiva 2008 di PATATE e CIPOLLE di Franco Girotti ono sostanzialmente terminate nel periodo di Ferragosto le raccolte di patate e cipolle tardive. Si può quindi a questo punto stilare un resoconto preciso della campagna produttiva. Curzio Firenzuola, responsabile Apofruit Italia per l’area emiliana, sottolinea che per quanto riguarda la patata, la scarsa piovosità del mese di luglio e della prima quindicina di agosto, ha permesso alle aziende agricole di procedere alla escavazione del prodotto senza particolari interruzioni. In questo modo è stato possibile raccogliere una merce con il giusto grado di maturazione, con un buon colore della buccia e di buona qualità anche per altri aspetti come il calibro. La percentuale di “fiorone” (75+) è rimasta infatti nella norma nonostante le abbondanti piogge di maggio e giugno, e altrettanto si può dire per i calibri piccoli (tondello 25/40). Per S RACCOLTA DELLE CIPOLLE Nella foto un momento della campagna produttiva 2008. quanto concerne l’aspetto fitosanitario, in campo si sono registrati alcuni casi di peronospora, che non si è quasi mai trasferita sui tuberi; qualche problema in più invece è stato creato dalla tignola, che in alcune aziende è arrivata a danneggiare sino al 30% di prodotto. Complessivamente, comunque, grazie anche ad una attenta e non sempre facile difesa fitosanitaria, l’insetto è stato ben controllato. Firenzuola PARLANO I PRODUTTORI Serra Moreno, cinquantaduenne, produttore socio di San Giovanni in Persiceto (BO), nella sua azienda di 23 ettari ha coltivato 3,60 ettari di patate. “Alle varietà tradizionali Agata, Ambra e Vivaldi ho affiancato quest’anno una piccola superficie di una nuova varietà ‘Chopin’ che si è dimostrata interessante - spiega - Le vecchie varietà si sono comunque dimostrate all’altezza,in quanto ho prodotto mediamente 450 q.li per ettaro e la qualità è stata veramente molto buona. Per quanto riguarda la preoccupazione maggiore, cioè la tignola, non ho avuto problemi e non ho dovuto registrare danni. È comunque importante tenere monitorato lo sviluppo dell’insetto con l’ausilio delle trappole a feromoni”. aggiunge che molto positiva è stata la risposta delle patate arricchite con il selenio, in quanto solo in pochissimi casi le partite non sono risultate idonee. La produzione conferita dai soci in cooperativa ha superato i 130.000 q.li, con una resa unitaria superiore ai 400 q.li per ettaro. Sotto l’aspetto commerciale, al momento della raccolta il prezzo registrato è stato di un paio di centesimi inferiore a quello dello scorso anno nello stesso periodo. Per la cipolla l’andamento della produzione ha rispettato in termini quantitativi le aspettative di pre-campagna. La peronospora che si era manifestata con consistenti attacchi sull’apparato fogliare, grazie alla difesa fitosanitaria non si è poi trasferita ai bulbi che sono rimasti sani. Alcune problematiche si sono invece verificate a causa del clima molto caldo e delle alte temperature che si sono avute nella fase di scavo ed essiccazione, che hanno provocato sulle varietà rosse e bianche scottature e macchie di “assolato”. “È da rilevare - conclude Firenzuola - che sia per le patate che per le cipolle, nel periodo luglio-agosto, i consumi sono stati inferiori allo stesso periodo della trascorsa annata. Ci si attende però, con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, un risveglio dei consumi”. DAL METAPONTO 11 APOFRUIT ITALIA lancia il progetto Uva Seedless di Filippo Mele pofruit Italia ha lanciato il “Progetto uva seedless” nel corso di un incontro svoltosi a Scanzano Jonico (MT) il 7 agosto scorso. All’iniziativa hanno preso parte circa ottanta partecipanti tra produttori e tecnici. “È un progetto – spiega Giuseppe Sicuro, tecnico di Apofruit Italia - con cui la cooperativa si prefigge di incentivare la produzione di uve senza semi. Un prodotto molto richiesto soprattutto nei Paesi del nord Europa, ed in particolare dalla Gran Bretagna che rappresenta per Apofruit Italia uno dei mercati più importanti. L’obiettivo è raggiungere A le 5mila tonnellate in 3-4 anni con un investimento su 200 ettari di nuove varietà della Sun World di cui Apofruit Italia è una degli esclusivisti per l’Italia”. I viticoltori, provenienti da Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, hanno visitato un campo dimostrativo. “I nostri ospiti – continua Giuseppe Sicuro – hanno potuto constatare di persona le caratteristiche e le performance di quattro nuove varietà”. Si tratta di: Coachella, bianca, buon sapore, interessante per le zone molto precoci, matura 7-10 giorni prima della Superior; Midnight beauty, nera, buon sapore, grappolo e bacca di ragguardevoli dimensioni, buona produt- AL VIA IL PROGETTO UVA SEEDLESS Nella foto un momento dell’Open Day che si è svolto a Scanzano Jonico il 7 agosto scorso. tività, pari epoca di Superior, ottima conservabilità; Sable, nera, dall’eccellente sapore, a grappoli e bacche di medie dimensioni, abbastanza produttiva, matura agli inizi di agosto; Sofia, bianca, grappolo e bacca di buone dimensioni, ottimo sapore di moscato, molto produttiva, matura dalla metà di agosto. “Puntiamo molto su Midnight beauty e Sofia”, sottolinea. Ma i produttori che vorranno riconvertire i vecchi impianti o installarne di nuovi potranno contare su specifici aiuti? “Sì. Vecchi e nuovi soci potranno contare sui contributi previsti nei nostri Piani operativi finanziati dalla UE per il 50% sulle spese per piante, irrigazione, reti antigrandine, copertura con film plastico e spese varie. Per il restante 50% potranno chiedere finanziamenti agevolati ad istituti di credito convenzionati. Ed avranno assistenza tecnica completa per garantire i migliori risultati produttivi. I vincoli riguardano l’estensione (almeno un ettaro per gli attuali soci e tre per i nuovi), la durata di adesione ad Apofruit Italia (7 anni), la diffusione del prodotto tramite club”. Ci sono già i primi risultati? “In pochissimi giorni abbiamo raccolto numerose adesioni”. 12 DAL LAZIO notizie Prove sperimentali sulla varietà di SUSINA TC Sun L’ufficio tecnico di Aprilia sta mettendo a punto una nuova tecnica di concimazione per migliorare la qualità e ridurre i costi di produzione di questa varietà di susina di Fabio Marocchi produttori di TC Sun, varietà di susina a buccia e polpa gialla, avranno un alleato in più nella tecnica colturale, che li aiuterà a migliorare la qualità e ridurre i costi di produzione di questa varietà. L’ufficio tecnico di Aprilia, in collaborazione con una ditta di fertilizzanti e la preziosa opera di alcune aziende agricole, stanno infatti mettendo a punto un tipo di tecnica che prevede l’utilizzo di un concime, dato per via fogliare, per attuare un diradamento chimico dei fiori. Oggi il costo maggiore per gestire questa varietà è il diradamento manuale che, vista la capacità di allegagione della TC SUN, è intorno ai 1.500-2.000 euro. Infatti, nelle normali annate di produzione, si devono eliminare manualmente circa il 50-70% dei frutticini allegati. Per quanto riguarda la qualità finale dei frutti è di fondamentale importanza che questa operazione avvenga in modo rapido ed immediatamente subito dopo l’allegagione, per far sì che i frutti rimanenti abbiano tutta l’energia e le sostanze per poter I crescere nel miglior modo possibile ed avere, alla raccolta, frutti di miglior pezzatura e miglior sapore. È la stessa tecnica che viene usata da alcuni anni anche sulle mele. La tecnica prevede di eseguire un trattamento al 40-50% di fiori aperti con questo prodotto, che viene normalmente utilizzato come concime, per far sì che l’effetto caustico del concime vada a devitalizzare il pistillo del fiore e ad impedirne così la fecondazione e la successiva allegagione. Sono state eseguite negli ultimi tre anni diverse prove anche con altri prodotti ed in epoche differenti, ma il risultato migliore è stato quello sopraindicato. La sperimentazione svolta presso l’azienda Feruglio Ada ha dato ottimi risultati sia in termini di pezzatura del prodotto, sia in termini di quantità, e sia in termini di risparmio di tempo e di costi nel diradamento pari a circa il 70%. Le superfici investite dai soci con questa varietà permettono di produrre circa 8.000 q.li di susine TC Sun nella provincia di Latina, ed è di fondamentale importanza avere un prodotto di buona qualità, soprattutto in termini di pezzatura. In un mercato che è sempre più concorrenziale, è importante sviluppare e far adottare ai produttori le tecniche adatte a migliorare la qualità ed abbattere i costi.