La Germania è in trappola

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La Germania è in trappola
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Voci dalla Germania
Un blog per raccontare in italiano il dibattito tedesco sull'Eurozona. Traduco in italiano
articoli di economia e politica pubblicati sulle principali testate online della Germania.
mercoledì 22 febbraio 2012
La Germania è in trappola
Un'altra lunga e appassionata intervista all'economista tedesco piu' ascoltato, Hans Werner Sinn, che alla FAZ (Frankfurter Allgemeine Zeitung)
dice: la Germania è sotto ricatto e l'unione di trasferimento è già iniziata.
Per l'economista Hans Werner Sinn il treno verso l'unione di trasferimento
è già partito. “I pacchetti di salvataggio si esauriranno presto” dice in
un'intervista alla FAZ. L'effetto finale sarà la condivisione della responsabilità sui 3.500 miliardi di Euro di debito del sud Europa.
FAZ: Professore Sinn, Atene riceverà presto un ulteriore pacchetto di aiuti da
130 miliardi di Euro. Lei crede che questo sarà l'ultimo pagamento?
SINN: No, questo basterà solo per un breve periodo di tempo. E' solo un ulteriore aiuto ai possessori di titoli, che in questo modo potranno liberarsi di una
parte delle obbligazioni greche. Se avessimo voluto veramente essere utili ai
greci, avremmo dovuto dargli questo denaro come aiuto per l'uscita dall'Euro.
Non hanno nessuna possibilità di tornare competitivi nella zona Euro. Devono
abbassare del 31% i loro prezzi, solo per poter raggiungere il livello turco.
FAZ: La Grecia dovrebbe abbandonare l'unione monetaria nel proprio interesse?
SINN: Sì, perché se pretendiamo che la Grecia possa tornare competitiva attraverso un piano di risparmi, il paese andrà verso il Kaos. I politici europei potranno ripetere per decine di volte che le cose andranno diversamente ma certe
cose da un punto di vista economico non sono possibili.
FAZ: 31 %? Che cosa hanno raggiunto allora i greci nei 2 anni precedenti con i
loro sforzi di risparmio?
SINN: Niente. Questo è il grosso problema, non solo in Grecia. Prima della crisi
i prezzi nei paesi periferici e in Italia erano esplosi grazie al credito a buon mercato, portato dalla moneta unica. Il rialzo dei salari è stato finanziato con il
credito, e il deficit delle partite correnti è cresciuto. Il denaro per finanziare le
importazioni è stato preso a prestito all'estero. La cosa ha funzionato fino a
quando la crisi americana non è arrivata in Europa. I prezzi di oggi sono ancora
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i prezzi del momento in cui la bolla speculativa è scoppiata. Non si tratta di
prezzi di equilibrio ma di prezzi che devono scendere. Avremmo bisogno in
condizioni normali di un adattamento dei tassi di cambio. Ma questo non è possibile nell'Euro. Si dovrebbe fare allora lo stesso attraverso un abbassamento
dei prezzi in rapporto ai paesi piu' competitivi nell'unione monetaria.
FAZ: Da due anni sentiamo quanto difficili siano le misure di risparmio. Di fatto
non c'è stata una svalutazione interna?
SINN: No, nonostante fosse necessaria una riduzione a 2 cifre, il livello dei
prezzi spagnoli durante la crisi è diminuito di appena l'1% rispetto ai paesi piu'
competitivi. Italia e Portogallo sono diventate addirittura ancora piu' costose durante la crisi, di quanto non fossero prima. La persistenza di prezzi sbagliati è il
problema principale dell'Eurozona. Per questa ragione potrebbe arrivare alla
sua rottura. Il problema dei debiti al confronto sparisce. I paesi del sud Europa
non si sono avvicinati in nessun modo alla soluzione dei loro problemi. Dovrebbero prendere l'Irlanda come un esempio. L'Irlanda, negli ultimi 5 anni ha ridotto
i propri prezzi del 16%, in rapporto ai partner europei.
Il paese aveva un disavanzo delle partite correnti di quasi il 4% del PIL, ora ha
addirittura un avanzo. Per questo i mercati gli danno nuovamente fiducia. Affinché la Grecia possa raggiungere il successo irlandese, dovrebbe svalutare
internamente di almeno il 50%, perché le partite correnti greche erano in negativo per il triplo di quelle irlandesi. In questo modo diventa troppo pesante. In
Grecia non riusciranno mai a raggiungere questo obiettivo, hanno dei sindacati
ancora molto forti. In Grecia manca una lobby delle esportazioni che potrebbe
pretendere ed ottenere una svalutazione per tornare competitivi. Al contrario
hanno solamente una lobby delle importazioni, che contrasta una svalutazione
reale, perché in questo modo i suoi affari sarebbero rovinati.
FAZ: I paesi del sud Europa non si sono ancora avvicinati alla soluzione dei loro
problemi. Che cosa succederebbe se venisse reintrodotta nuovamente la
Drachma?
SINN: Assisteremmo ad una corsa gli sportelli. La banche sarebbero insolventi
e avrebbero bisogno di sostegno. Per questo sarebbe molto meglio utilizzare i
130 miliardi per sostenere il passaggio alla Drachma.
FAZ. Di quanto tempo avrebbe bisogno il paese per tornare a camminare sulle
proprie gambe?
SINN: In Argentina ci sono voluti 2 anni, prima che il paese tornasse a camminare sulle proprie gambe.
FAZ: Anche gli abitanti inizierebbero a scappare o a emigrare, oppure?
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SINN: Questo è un grosso problema, ma l'emigrazione dal paese sarebbe molto
piu' grande se il paese rimanesse senza trasferimenti nella zona Euro. Ci sono
solo 3 possibilità: continuiamo a finanziare le partite correnti in negativo del
10% con crediti, che presto si trasformerebbero in regali. Secondo: la Grecia
esce dall'Euro e svaluta. Terzo: la Grecia all'interno dell'Euro diventa molto piu'
economica. Ma la terza strada porta i sindacati sulle barricate. Porterebbe a
fallimenti di massa nell'economia reale, poiché i debiti delle aziende con le
banche rimarrebbero immutati, mentre il valore degli investimenti e degli immobili crollerebbe ancora. Le aziende diverrebbero poi sovraindebitate.
FAZ: Quali vantaggi avrebbe per il paese il ritorno alla Drachma?
SINN: Con l'uscita e la svalutazione i debiti verso le banche sarebbero svalutati
automaticamente. In questo modo i bilanci delle aziende sarebbero salvi. Questo è un grosso vantaggio. I debiti esteri rimarrebbero e crescerebbero in rapporto al PIL misurato con la nuova moneta svalutata. Ma sarebbe successo lo
stesso con una svalutazione interna. Con l'uscita si può tuttavia usare la Lex
Monetae e convertire i debiti esteri in Drachme. Questo è un ulteriore vantaggio.
FAZ: I debiti sono già stati ridotti con il taglio del debito...
SINN: Con l'uscita il problema si risolve in maniera molto piu' elegante. Il debito
viene emesso e gestito secondo le leggi greche. La Grecia potrebbe convertire
facilmente attraverso delle leggi i debiti in Drachme.
FAZ: Oltre ai debitori privati, lei ritiene che anche i debitori pubblici dovrebbero
rinunciare a una parte considerevole dei loro crediti?
SINN: Alla BCE è proibito adottare i debiti degli stati. Ma cosa dovrebbe fare se
la Grecia è fallita? In ogni caso la rinuncia sarebbe molto piu' piccola, se la Grecia uscisse dall'unione monetaria, perché solo un'uscita e una svalutazione potrebbero mettere il paese nelle condizioni di ottenere nuovamente degli attivi
nelle partite correnti, e in questo modo di ridurre il debito estero. Anche per i
creditori sarebbe molto piu' vantaggiosa un'uscita del paese dalla moneta unica.
Di fatto il calcolo che viene fatto è diverso: si aspettano che il contribuente
tedesco si accolli una grossa parte dei costi necessari a mantenere la Grecia
nell'Euro. Questo è un calcolo molto scorretto fatto sulle spalle della popolazione greca.
FAZ: La volontà politica di uscita della Grecia è cresciuta?
SINN: La Grecia uscirebbe immediatamente, se non avesse più nessun accesso alla stampa di denaro della BCE e ai pacchetti di salvataggio dei paesi europei. L'unico motivo per cui i greci rimangono nell'Euro, è la speranza di poter
trattenere per sé un po' del denaro che sta affluendo per rimborsare i creditori.
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FAZ: Quanto è grande il rischio di contagio per il Portogallo e gli altri paesi?
SINN: Questo è presente. Ma viene strumentalizzato dai creditori di Wall Street,
Londra e Parigi. Ci dicono: se non salvate la Grecia, il mondo rischia di crollare.
In verità la sola cosa che rischia di crollare è il loro portafoglio titoli, non il mondo. Se sappiamo questo, non dobbiamo avere così tanta paura. Personalmente
credo che il mercato dei capitali sappia distinguere molto bene fra i diversi paesi. Così io escludo un contagio per l'Irlanda, perché i mercati vedono, che il paese ha nuovamente una bilancia delle partite correnti attiva.
FAZ: Lei vede dei progressi in Italia e Spagna?
SINN: Onestamente no. Né per quanto riguarda i deficit né per quanto riguarda
i prezzi. Per ora si parla solo di intenzioni, fino ad ora solo l'Irlanda ha agito.
FAZ. Il governo federale assicura, la garanzia tedesca per i paesi in crisi
sarebbe di 211 miliardi di Euro.
SINN: Manca qualcosa da questa cifra. Primo, si tratta di 253 miliardi, perché
con lettere piccole c'è scritto che possono diventare un 20% in piu'. Inoltre,
l'acquisto di titoli pubblici, i crediti esorbitanti verso la BCE e il denaro messo a
disposizione tramite l'UE e la BCE non sono calcolati. In questo momento garantiamo per circa 643 miliardi. A questi devono essere aggiunti gli interessi per i
crediti concessi.
FAZ: Fino ad ora il salvataggio non ci è costato nulla, si sente dire spesso.
SINN: Già ora abbiamo delle perdite. E poi stiamo accettando il rischio che ha
ogni prezzo espresso dal mercato. Ci si può assicurare contro il fallimento di un
paese. E questo costa una certa quantità di denaro. Ma questa assicurazione la
sta offrendo la Germania. Il conto è però sbagliato. Nei prezzi di mercato bisognerebbe calcolare anche il costo dell'assicurazione contro l'insolvenza. Se le
cose dovessero andare male, la perdita sarebbe molto grande.
FAZ: Arriviamo dunque alla parola magica Eurobonds, obbligazioni comuni per
tutta la zona Euro. Richiesti dal sud Europa per ridurre il costo del loro indebitamento.
SINN: La Germania dovrebbe considerare un aumento del tasso di interesse
necessario per l'indebitamento pari al 2,3 %, se i debiti europei dovessero essere messi in comune. Se tutto l'indebitamento pubblico fosse convertito in Eurobond, questo significherebbe per il nostro paese un costo annuo aggiuntivo
per interessi pari a 50 miliardi di Euro.
FAZ: Una delle opzioni è quella di continuare a sostenere la Grecia come un
mezzogiorno. Molti sostengono che la Germania ha tratto un grande vantaggio
dall'Euro, lei è daccordo?
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SINN: La Germania cresce da 2 anni piu' velocemente della media. Questo è
chiaro. Traiamo vantaggio dal fatto che i risparmi tedeschi restano in Germania
e cercano un investimento sicuro nel nostro paese. Questo genera un boom
degli investimenti. In questo momento questo è il principale motore di crescita,
non il commercio estero. Fino alla crisi finanziaria del 2008 avevamo la nostra
Euro-crisi. Questo non lo dobbiamo dimenticare. Avevamo la quota di investimenti piu' bassa di tutta la OCSE, avevamo una crescita molto bassa, due terzi dei capitali risparmiati ogni anno fuggivano all'esterno. C'era un'alta disoccupazione che ha costretto Schröder a fare delle dolorose riforme per il mercato
del lavoro. Le riforme hanno avviato una fase di riduzione dei salari e posto la
società di fronte ad una prova molto difficile. Non è stata certo una passeggiata.
FAZ: Allora in questo momento siamo i vincitori della crisi.
SINN: Sì, ma questa è sostanzialmente un'autocorrezione del mercato dei capitali. I mercati per alcuni anni sono stati cechi verso i rischi della periferia. Attraverso i piani di salvataggio offriamo una garanzia ai capitali tedeschi nel sud
Europa, dove il capitale non vuole andare, e spostiamo la capacità di crescita
della Germania verso il Sud Europa. Questa è una politica contraria agli interessi della Germania.
FAZ: Tutto questo non viene pubblicamente notato, sostenuto dai trasferimenti
all'interno del sistema Target della Bundesbank. Lei ha portato alla luce i rischi
connessi ai pagamenti nel cosiddetto sistema Target fra le banche centrali della
zona Euro. La Bundesbank dall'inizio della crisi Euro ha accumulato 500 miliardi
di Euro di crediti verso le banche centrali dei paesi Euro traballanti. Come potrebbe spiegare il problema del sistema Target ai profani?
SINN: Abbiamo degli avanzi commerciali con i paesi del Sud Europa, e questi
sono pagati con denaro stampato o creato dal nulla. Negli ultimi quattro anni i
nostri clienti del sud Europa hanno pagato le importazioni con del denaro semplicemente creato dal nulla. Nel sud Europa questa creazione di denaro sta correndo molto veloce e ha sostituito completamente i prestiti delle banche
tedesche. Le quali hanno depositato il loro denaro presso la Bundesbank, e la
nostra banca centrale ha ora un credito all'interno del sistema Target nei confronti della BCE. I crediti nei confronti del sistema Target vengono remunerati al
1% di interesse, e questo è meno del tasso di inflazione.
FAZ: Dove sono i rischi?
SINN: Non potremo mai incassare i nostri crediti. Quando saremo vecchi e
vorremo avere il rimborso delle nostre polizze assicurative, la Bundesbank non
potrà ripagare indietro il denaro, perché essa stessa non potrà riscuotere i propri crediti. Se l'Euro dovesse dissolversi, avremmo dei crediti verso un sistema
che non esiste piu'. I crediti all'interno del sistema Target hanno reso la Germania ricattabile, perché chiunque sa, che potremmo perdere 500 miliardi se l'Euro
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dovesse dissolversi. Quindi dobbiamo salvarlo a tutti i costi. L'importo potrebbe
crescere ancora notevolmente, perché la BCE vuole estendere la somma disponibile per il rifinanziamento attraverso questo sistema oltre i 500 miliardi.
Questi prestiti vengono utilizzati quasi esclusivamente per la creazione di denaro dal nulla, (stampa di denaro) nei paesi del sud Europa. Già oggi la metà
delle attività nette sull'estero tedesche si compone di crediti della Bundesbank
verso il sistema della BCE. Se gli sviluppi seguissero la volontà della BCE, anche l'altra metà potrebbe essere impiegata ben presto in queesto modo.
FAZ: Il membro della Bundesbank Thiele sostiene che questi crediti siano garantiti, è vero?
SINN: Ma in che modo? In Grecia sono garantiti per due terzi con obbligazioni
statali o con obbligazioni private garantite dallo stato greco. Se la Grecia
dovesse fallire, questi titoli non avrebbero piu' alcun valore. Secondo le mie informazioni, la BCE ha accettato queste obbligazioni come garanzia ad un valore che è un multiplo del valore di mercato attuale di questi titoli.
FAZ: Non è questa una perdita nei libri della Bundesbank, di cui il cittadino non
è a conoscenza?
SINN: Certo. Se l'Euro sopravvive ma la Grecia fallisce, ci sono delle perdite in
conto capitale che dovremmo condividere fraternamente fra i paesi restanti. Se
l'Eurosistema si disintegra i 500 miliardi sono completamente a rischio. Questo
significa piu' di 3 volte il capitale proprio della Bundesbank. Che a quel punto
sarebbe insolvente.
FAZ: Ma le banche centrali non possono fallire.
SINN: Dietro i crediti della Bundesbank verso la BCE ci sono i nostri risparmi.
Che nessuno ci restituirà indietro. E quando la Bundesbank dovrà soddisfare le
richieste delle banche e delle assicurazioni con del denaro appena stampato,
cosa che può certamente fare, allora si creerà inflazione. I risparmi non
torneranno realmente indietro. Se l'Euro si disintegra, nessuno potrà vivere in
vecchiaia dei crediti verso il sistema Target, qualsiasi trucco possa essere inventato dai nostri contabili.
FAZ: Come se ne esce?
SINN: Dobbiamo almeno impedire la crescita dei saldi. Non è possibile che i
paesi del sud Europa sostituiscano i normali crediti bancari con prestiti a buon
mercato della banca centrale, che loro stessi all'interno del consiglio direttivo
della BCE si sono autorizzati. Le banche private sarebbero pronte a dare credito ai paesi del sud Europa con un premio di rischio del 4 o 5 %, ma dalla stampante di denaro della BCE possono ottenere denaro al tasso del 1%. In questo
modo la BCE non ci deruba solamente dei nostri risparmi, ma rovina il mercato
interbancario del credito.
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FAZ: E la BCE imposta i tassi fuori dal mercato...
SINN: E' così. L'autocorrettura dei mercati è minacciata dalle azioni di salvataggio che non prevedono nessun tasso aggiuntivo. La BCE sovvenziona il
flusso di capitali verso la periferia. Nel sud gli investimenti vengono finanziati ad
un tasso di interesse piu' basso, di quanto non si potrebbe ottenere nel nord.
FAZ: Come si potrebbe evitare la crescita del Target saldo nei confronti della
BCE?
SINN: Come in America. Ogni anno la media dei debiti creati all'interno del
sistema Target viene pareggiato attraverso la consegna di titoli di debito sicuri,
ad esempio attraverso obbligazioni ipotecarie con una sicurezza molto elevata.
FAZ: Cosa resta nella BCE dell'ideale di stabilità originario della Bundesbank?
SINN: La BCE doveva essere costruita secondo l'ideale di stabilità della Bundesbank. Questo purtroppo non è accaduto. Altrimenti la Bundesbank non si
sarebbe trovata in ogni decisione all'angolo e in minoranza, come ad esempio
sull'acquisto di titoli del debito pubblico, o sulla qualità delle obbligazioni accettate per il rifinanziamento. Il consiglio della BCE è al 70 % nelle mani del
Club Med e dei francesi. Gli altri possono dire molto poco.
FAZ: La BCE concede credito economico a tre anni, in modo che le banche
possano comprare titoli del debito pubblico. Si tratta di finanziamento del debito
pubblico?
SINN: Sì. La strada non è vietata, ma aggira il divieto del finanziamento diretto
degli stati.
FAZ: Merkel pone ai paesi in deficit un limite all'indebitamento attraverso il
nuovo patto fiscale, questo sarà di aiuto?
SINN: Ci sono due modelli per l'Europa: libero ricorso alla stampa di denaro,
quindi crediti tramite il sistema Target, Eurobonds e limitazioni all'indebitamento
poste dalla politica. L'Europa ha già in parte accettato questo modello. Un altro
è quello americano: gli stati possono fallire e non ricevono aiuti. Per questa
ragione gli interessi pagati dagli stati sul debito sono diversi. I saldi del sistema
Target devono essere estinti annualmente. Il modello si basa sul controllo del
mercato. Per questo i limiti politici, che peraltro esistono, non vengono mai utilizzati.
FAZ: Ma il Fiskalpakt impone più pressione?
SINN: Il tentativo di ancorare il livello di debito pubblico al trattato UE, è già fallito. Poiché il Regno Unito non ha collaborato, abbiamo un accordo fra diversi
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stati. Che non potrà andare contro il vecchio diritto UE. Una procedura di infrazione deve essere sempre aperta dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata. Se questo accade, la multa deve essere dello 0,1 % del PIL. Questo è un
affare unico. I paesi in crisi che attraverso gli Eurobond sperano in un risparmio
per interessi di diversi punti di PIL, scrolleranno le spalle, pagheranno la multa e
continueranno ad indebitarsi. I limiti politici all'indebitamento servono solo a
calmare i tedeschi, in modo da far loro accettare la costruzione degli Eurobond.
Abbiamo già avuto lo stesso gioco, quando ci hanno calmato con il pacchetto di
stabilità e crescita. Che non è stato preso seriamente da nessuno dei paesi
sovraindebitati.
FAZ: Come potrà funzionare tutto questo?
SINN: Il treno in direzione “Transferunion” è già partito. I fondi per il salvataggio
a breve saranno già esauriti. Allora si inizierà a fare pressione sulla Germania
per aumentare la somma, per poter difendere e rimborsare i vecchi crediti. Si
continuerà a gettare sempre nuovo denaro per coprire i vecchi crediti, per potersi salvare fino alle prossime elezioni. L'effetto finale sarà la condivisione di
3,5 trilioni di debito dei paesi del sud Europa. La Germania perderà una parte
cospicua delle sue attività estere – o attraverso i fallimenti degli stati, o per
causa dell'inflazione, o piu' probabilmente, attraverso l'innalzamento delle tasse
necessarie al finanziamento dell'unione di trasferimento.
FAZ: Qual'è la sua opinione riguardo le tattiche negoziali della cancelliera?
SINN: La Signora Merkel è sotto pressione da Wall Street, Obama, la City di
Londra, Sarkozy, Barroso, e da tutti i capi di stato del sud Europa. Fanno pressione anche gli investitori della Bad Bank in Lussemburgo, fondata lo scorso
anno, affinché acquistasse i titoli di stato tossici. Per questa ragione ha sviluppato la strategia di cavarsela sempre. Apre la sua borsetta, quando la pressione
diventa troppo alta, ma non dà tutto quello che ha, perché sa che poi i suoi amici non sarebbero piu' interessati a lei. Prova a fare del suo meglio. Ma nonostante ciò, siamo in trappola.
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