Incontro 25 luglio 2012

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Incontro 25 luglio 2012
Comune di Portici
Piano Urbanistico Comunale
Verbale delle Consultazioni
25 luglio 2012
Il 25 luglio 2012, alle ore 17.00, presso il Teatro “I de Filippo” (ex Cinema Capitol), corso Umberto I,
Villa Comunale di Portici, si tiene il quarto incontro tematico programmato dal Comune di Portici
nell’ambito delle attività tese a garantire la partecipazione al processo di pianificazione del Piano
Urbanistico Comunale (PUC), attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati.
La consultazione per la condivisione del Preliminare di Piano è articolata in quattro assemblee
tematiche di approfondimento per ciascuna delle Visioni di città proposte e delle relative questioni di
maggiore rilevanza che le azioni strategiche individuano.
Il quarto incontro è incentrato sulla Visione 4. La città attrattiva: La diffusione delle centralità locali e
delle eccellenze funzionali.
Introduce i lavori l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Portici, ing. Rosario Frosina, che
ripercorre le tappe di quanto è stato fatto fino ad ora e, come Amministrazione comunale, prende atto
che pur avendo effettuato una campagna di pubblicizzazione degli incontri, sia con manifesti che sul
sito internet del Comune, man mano che si è andati avanti nelle riunioni, la presenza e partecipazione
sono andate scemando. In ogni caso, si prende atto che ci sono state molte proposte interessanti
elaborate nei tavoli di lavoro, e di cui sicuramente si terrà conto nella stesura definitiva del Piano.
Si è ipotizzato che a settembre organizzeremo un’ulteriore giornata di confronto, dove esporremo le
osservazioni emerse dalle quattro giornate tematiche. I risultati verranno messi insieme e sarà possibile
recepire quelle proposte che, come Amministrazione comunale ed Ufficio di Piano, riterremo pertinenti
per l’elaborazione finale del Piano. Il prossimo evento verrà comunicato attraverso manifesti ed avvisi
sul sito internet del Comune, e cercheremo di adottare altre forme di pubblicità per diffondere la
notizia. Cercheremo anche di reiterare tutti gli inviti alle associazioni ed ai partiti per avere la massima
partecipazione da parte di ciascuno. Invito il prof Gasparrini a presentare il tema della Visione di città
prevista per oggi.
Interviene il prof. Carlo Gasparrini, consulente e coordinatore dell’Ufficio di Piano per il PUC e
redattore della VAS, che illustra i contenuti della Visione 4. La città attrattiva: La diffusione delle
centralità locali e delle eccellenze funzionali.
L’idea di attrattività che proponiamo è fortemente legata a quanto è stato esposto nelle tre assemblee
precedenti. È evidente che l’idea di attrattività di una città è un problema che si basa su di un incrocio
di azioni progettuali strettamente legate alle questioni ambientali, alle questioni di valorizzazione
storica, all’efficacia ed al funzionamento del sistema infrastrutturale. È chiaro, quindi, che questo
obiettivo si incrocia con gli altri obiettivi illustrati nelle assemblee precedenti.
Le specificità della Visione che esaminiamo oggi sono riassunte in alcuni punti essenziali.
La prima questione è la più tradizionale e la più tangibile e si esplicita nel rapporto con i cittadini. Si
tratta di potenziare la qualità dei servizi e delle attrezzature. Questo significa non solo rispettare dei
valori di tipo quantitativo imposti dalla legge, ma anche intercettare in questi valori di tipo quantitativo
domande e esigenze che vengono dalla città nel sue insieme, in un’ottica perequativa in cui tutte le
parti del territorio abbiano una dotazione di servizi di qualità, adeguati alle esigenze degli abitanti.
Occorre tener conto anche delle esigenze delle aree residenziali più periferiche, nonostante per Portici il
concetto di centro e di periferia sia diverso dalle altre città.
La seconda questione individua alcune azioni di scala gerarchica diversa e intende offrire,
contemporaneamente, una dotazione di servizi adeguati alla vivibilità della città ed essere in grado di
mettere in rete le eccellenze. Portici per essere attrattiva ha bisogno anche di dare luce e mettere in
rete le funzioni forti e qualificanti che già ha, consolidando, ad esempio, i settori della ricerca e
dell’innovazione legati agli studi di ricerca che già esistono ed al sistema universitario. Mi riferisco
anche ad una possibile sinergia con Ercolano, dove su questo tema c’è una tradizione di comunanza, di
messa in rete delle funzioni museali, sapendo che la Reggia, Pietrarsa ed il Museo del mare hanno
bisogno di una maggiore integrazione affinché la città possa proporsi per il turismo. L’idea è quella di
attrarre turisti che non vadano solo a Ercolano, ma che scoprano la forza di un patrimonio che oggi è
sottovalutato, come la centralità del museo della Reggia, che è una risorsa enorme, meno conosciuta di
altre eccellenze architettoniche che abbiamo in Campania.
Inoltre, un aspetto importante è dato dal sistema del mare e dalla sua fruibilità turistica, insieme alle
questioni legate all’accessibilità. Si tratta di temi che abbiamo affrontato anche la volta scorsa.
Innovazione e ricerca, le funzioni museali ed il tema delle risorse ambientali legate al mare sono i tre
punti di forza delle eccellenze di questa città. Vi è poi un tema di qualità diffusa: il miglioramento della
qualità della vita dei cittadini passa per un lavoro che va fatto in modo minuzioso sulla capacità degli
spazi aperti di essere un connettivo per la città. Portici, negli ultimi 40-50 anni, si è sviluppata per isole,
senza una logica di riconnessione; pertanto, l’idea di ricostituire una trama di spazi aperti per dare
continuità ed accessibilità diffuse è un tema che abbiamo discusso ed approfondito.
Si pone anche il tema della sicurezza, che si incrocia con questioni che attengono alla protezione
sismica e vulcanica. Si tratta di un tema che sicuramente il Regolamento Urbanistico Edilizio introdurrà
nelle sue norme e nelle sue regole, ma è anche un tema che esercita una pressione forte sul territorio e
che il Comune di Portici, insieme agli altri Comuni della zona vesuviana, deve affrontare.
Le norme inserite nel Piano Strategico Operativo per la realizzazione di una campagna seria di messa in
sicurezza del patrimonio edilizio considerano la prevenzione antisismica come un tema cruciale, che si
lega alla necessità di garantire le vie di fuga. Un tema rilevante è anche quello di garantire una facile
evacuazione in caso di emergenza. Tutte queste componenti sono parte dell’idea che la qualità della
città sia espressione della qualità delle sue parti urbane e sia legata anche al mix funzionale, cioè al
fatto che non vi siano più zone monofunzionali, ma che soprattutto le azioni di gestione del Piano siano
in grado di valorizzare la plurifunzionalità dei quartieri esistenti.
Queste sono “in pillole” le questioni che sono state individuate per la città attrattiva. In una carta
abbiamo individuato gli standard urbanistici esistenti realizzati: si tratta di un lavoro fatto con gli uffici
comunali, aggiornato su quali sono le quantità e le localizzazioni delle attrezzature sul territorio.
L’individuazione degli spazi si lega all’idea di trame di spazi aperti, che abbiamo discusso per la Visione
della città porosa, cioè di dare al sistema del verde un ruolo di connettivo delle attrezzature esistenti e
di quelle future, e di riconoscere un ruolo significativo alle grandi attrezzature come la Reggia, la
copertura dell’alveo della Circumvesuviana e le tante piccole attrezzature diffuse sul territorio.
Tenendo conto delle attrezzature programmate, abbiamo un patrimonio al 2011 di attrezzature
pubbliche pari a 773.000 mq. Oggi la popolazione di Portici è di circa 53.600 residenti e le previsioni
sono di decrescita, anche se leggera. Il fabbisogno quantitativo che esprime per legge la dotazione di
20 mq per abitante consente di evidenziare che, per la popolazione di Portici, la dotazione attuale sia di
poco superiore al milione. Tuttavia le attrezzature esistenti in aree dense, assimilabili alle zone A e B,
possono essere raddoppiate. Quindi, teoricamente, oggi i 773.000 mq sono in realtà circa un milione e
mezzo e sono ampiamente superiori a quanto previsto dalla dotazione di 20 mq per abitante.
La proposta che viene fatta nel Piano è che questo residuo di circa 300.000 mq venga, comunque,
realizzata. Il Piano, però, intende non fermare la propria dotazione a quella attuale realizzata o in corso
di realizzazione, ma arrivare a coprire per intero realmente il fabbisogno complessivo di attrezzature.
Si intendono individuare soprattutto degli ambiti di riqualificazione che includono le aree in corso di
riqualificazione o di nuova programmazione proposte con il Piano. Si tratta di quelle aree che spesso
sono anche sacche di degrado, o tessuti storici, oppure la copertura della Circumvesuviana o anche
l’ampliamento delle spiagge e le attrezzature sportive per i giovani ed il tempo libero, o la
riqualificazione a ridosso del nuovo svincolo autostradale, o anche la fascia costiera lungo l’area delle
FS. Si è individuato un sistema di aree disponibili per identificare i nuovi punti focali della città e delle
nuove piccole centralità. Si tratta di attrezzature al servizio della gente, ma anche di eccellenze. Sulla
questione delle eccellenze, già nel Piano Strategico Operativo veniva recepita l’idea che tra Portici ed
Ercolano la fascia costiera fosse un polo della ricerca e dell’alta formazione, e che questi due comuni
rafforzassero questa capacità di autopromozione per attrarre investimenti in questo campo.
In proposito alcune cose si stanno facendo. Sicuramente questa fascia è una linea tracciata che ha una
sua forza ed un suo retroterra nella storia universitaria, nella ricerca e nell’innovazione di Portici.
Vi ricordo che l’insieme di queste scelte relative alle attrezzature ed alla rete delle eccellenze ha un
riscontro nei tre Progetti guida illustrati durante la prima conferenza, cioè il lungomare delle eccellenze,
la trasversale e quindi il miglioramento del rapporto del Miglio d’Oro con la linea costiera, la trasversale
monte-mare della Reggia, che dal Granatello conduce fino al Vesuvio, e la direttrice trasversale che da
Pietrarsa si sviluppa fino al Vesuvio.
Nell’ambito del tema dell’attrattività e della dotazione di attrezzature si colloca anche il discorso
affrontato negli incontri precedenti sulla qualità della vita e, quindi, sull’attrattività delle Smart City. Si
tratta, pertanto, di investire sulla mobilità sostenibile e sugli ampliamenti delle aree a mobilità
controllata, sulla ciclabilità e la pedonalità, sui nodi intermodali individuati nei punti del Granatello, di
Pietrarsa e dell’autostrada, in cui un sistema di parcheggi servirà anche il centro, ma che in prospettiva
potranno diventare aree verdi. Tutti questi interventi contribuiscono alla definizione di attrattività.
Oggi gli indicatori europei ed internazionali considerano l’attrattività per localizzare delle funzioni di
eccellenza e sostengono che l’attrattività di una città sia importante non solo per gli abitanti ma anche
per gli investitori. Voglio anche ricordare che con il Piano deve essere anche incentivata la qualità
ambientale e alcuni settori funzionali. Gli ambiti di riqualificazione saranno dotati di una normativa che
regolamenta come una quota di superfice utile per la riqualificazione sia di riserva pubblica.
Quest’ultima, oltre ad essere destinata ad una incentivazione della qualità ambientale ed architettonica
secondo criteri di sostenibilità e di bioarchitettura, deve essere accompagnata da un’offerta funzionale.
Pertanto, si ritiene che si avrà una premialità se sarà in grado di intercettare funzioni e attività
economiche trainanti ed innovative. Un modello significativo, già citato nelle precedenti riunioni, è
rappresentato da quanto successo a Barcellona negli ultimi anni, dove un’area di forte degrado come
quella di Poblenau è stata rivitalizzata con una forte immissione di attività economiche innovative
legate al settore della ricerca e dei media, alla presenza di giovani e giovani coppie, quindi anche
connessa ad una rivitalizzazione sociale, che contrasta l’invecchiamento della popolazione. Attraverso
un meccanismo di incentivazione delle funzioni trainanti e mediante meccanismi premiali, realizzati
all’interno dei vincoli della zona rossa, si possono prevedere interventi esclusivi di demolizione e
ricostruzione, ma anche di riqualificazione dell’esistente, evitando il consumo di nuovo suolo.
Interviene la prof.ssa Maria Cerreta, consulente scientifico per la VAS del PUC, che, rispetto alla
presentazione della Visione effettuata dal prof. Carlo Gasparrini, individua un tema principale: quello
della “qualità della vita, eccellenze e centralità”. Si tratta di un tema complesso, rispetto al quale sono
state proposte indicazioni e strategie di intervento su cui riflettere.
I partecipanti all’assemblea possono organizzarsi in un gruppo di lavoro, individuando criticità,
potenzialità ed azioni. Il tema della qualità della vita come questione principale si collega ad una serie
di questioni che dipendono dal mix funzionale e dalle possibili valorizzazioni delle eccellenze. A partire
dall’esperienza quotidiana di ciascuno dovranno emergere le proposte ed i suggerimenti ritenuti
necessari e significativi.
Omissis
Il gruppo di lavoro elabora il proprio istant report
Dopo l’elaborazione dell’istant report da parte del gruppo di lavoro, i risultati vengono esposti
all’assemblea dei partecipanti. Interviene l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Portici, ing.
Rosario Frosina, che invita il portavoce del gruppo ad esporre le problematiche emerse nel corso della
discussione.
Interviene il dott. Giuseppe Cirillo, portavoce del gruppo di lavoro sul tema “qualità della vita,
eccellenze e centralità”.
Una breve premessa riguarda il concetto di attrattività, che fa da spunto alle prime riflessioni che sono
state condotte all’interno del gruppo. Il rapporto tra attrattività e qualità della vita coinvolge, da una
parte, i cittadini che vengono da fuori, attratti dalle tipologie di offerta turistica, museale e di ricerca dei
poli di attrazione, dall’altra i cittadini di Portici. Come queste due componenti possono essere coerenti?
Portici non può essere la Las Vegas dei comuni vesuviani. Aumentare l’attrattività turistica implica tener
conto che Portici è un territorio piccolo e fragile da molti punti di vista. Si tratta di un tema di riflessione
che volevamo puntualizzare rispetto alle criticità, alle potenzialità ed alle azioni.
Abbiamo concordato che vorremmo che fosse evidenziata la tendenza monotematica di sviluppo del
waterfront e del porto, che non tiene conto delle esigenze di un porto turistico o di un doppio porto
turistico o di un accesso che appare abbastanza forte, come il progetto di piazza San Pasquale che
sembra incidere fortemente sul territorio.
Un’altra criticità è la mancanza di una tutela adeguata per la conservazione e la fruizione del
patrimonio storico, architettonico ed artistico. Pertanto occorre chiarire quanto la progettazione ed i
piani futuri tengano in conto le caratteristiche del territorio e del fatto che il patrimonio esistente
continui a rovinarsi, senza riuscire ad evitare che succeda.
Per quanto riguarda le criticità relative ai servizi ed alle strutture, si evidenzia che in qualche modo non
sono stati sottolineati in modo forte i problemi dei servizi sociali e socio-sanitari della città. Inoltre,
occorre tener conto delle criticità dei servizi scolastici, non tanto per la quantità ma più che altro per la
qualità delle strutture educative, che versano in gravi condizioni. Vi è anche una scarsa offerta di servizi
culturali e di luoghi per la cultura. Portici, nel passato, aveva diversi cinema, ma oggi la vita culturale è
in uno stato di particolare crisi. Si tratta di un discorso complesso che non riguarda soltanto
l’Amministrazione comunale, ma tutti i cittadini e le associazioni. Di fatto, vi è una carenza molto forte
di vita culturale in un territorio che riconosce tra le sue potenzialità un livello culturale medio-alto dei
cittadini.
Un’altra criticità riguarda gli interventi di riqualificazione, che dovrebbero avere una maggiore
attenzione per il continuum storico intercomunale, che andrebbe valorizzato con accordi intercomunali,
superando la logica degli interventi frammentati e concentrati soltanto sul Miglio d’Oro.
Un altro elemento critico è costituito dalla valutazione della sostenibilità dei progetti di sviluppo di
alcune aree della città: nella VAS devono essere inseriti degli elementi di valutazione opportuni.
Per quanto riguarda le potenzialità, il grande attrattore del territorio è il waterfront che, essendo un
bene comune, va considerato con particolare rilevanza. Un’altra potenzialità è costituita dal patrimonio
museale, paesistico, ambientale e dai centri di eccellenza tecnico–scientifica, di cui bisognerebbe
discutere rispetto alle funzioni tecnico-attrattive.
Le azioni proposte riguardano la riqualificazione dell’esistente, ritenuta prioritaria rispetto alle nuove
infrastrutture, da attuare attraverso un processo di coinvolgimento ed ascolto dei cittadini.
Per quanto riguarda l’attrattività, si evidenzia che il turismo richiede una pianificazione specifica, quindi
un piano del turismo. Come in altri casi è stata affrontata la necessità di creare un piano della mobilità
o altre pianificazioni specifiche, che si incrociano in una visione più generale prevista dal PUC, anche
per il turismo dovrebbe essere definito un piano orientato.
Questo discorso è valido anche per il piano sociale di Portici e da questo punto di vista è necessario
incrociare i dati che emergono da opportune analisi geografiche, quindi non solo dal punto di vista
demografico, ma tenendo conto di analisi complessive che variano a seconda delle zone.
Per quanto riguarda le azioni, favorire gli incontri e la coesione sociale dei cittadini rappresenta un
aspetto fondamentale, ma allo stesso tempo è uno degli elementi critici di questa città. Portici è una
città che si è sviluppata con le automobili e adesso vuole affrontare un futuro diverso, con poche
automobili e la promozione degli spostamenti ciclopedonali. Per far sì che questo obiettivo diventi
concreto occorre fare in modo che il territorio diventi fruibile.
Un’altra azione proposta è di carattere metodologico, ossia occorre individuare degli opportuni
indicatori di qualità della vita (come la qualità dell’aria, la qualità dei servizi, ecc.), che messi insieme
costituiscano un sistema di indicatori che possano essere di aiuto concreto per la vita civile e per
l’amministrazione pubblica.
Interviene il prof. Carlo Gasparrini, consulente e coordinatore dell’Ufficio di Piano per il PUC e
redattore della VAS, che evidenzia come molte delle cose che emergono dal report siano pertinenti al
PUC ed alla sua gestione. Il PUC si attuerà per Piani operativi con validità triennale. L’occasione del
primo Piano operativo sarà utile per una sollecitazione pubblica a capire quali sono i progetti fattibili,
sarà un’occasione per valutare le priorità, sapendo perfettamente che siamo in un momento di crisi
economica del settore pubblico, ma anche dei privati.
Il problema è capire se dentro un processo di decrescita oggettivo si possa vivere questa condizione
come un’opportunità per ricavare qualcosa di positivo. In passato, ad esempio, si puntava più sulla
realizzazione di grandi opere infrastrutturali, con dispendio di risorse, senza attenzione per la loro
gestione. È chiaro che oggi dobbiamo orientarci verso un bilancio più modesto, nel quale però le opere
che si vanno a fare colgono più nel segno di domande reali. Quindi, occorre stabilire un riequilibrio
nell’attribuzione di importanza alle cose, un ripensamento su come abbiamo agito fino ad ora.
Un dato interessante per l’attuazione del PUC, che faccia in modo che l’Amministrazione comunale che
verrà sappia dare il giusto peso alle risorse scarse, è quello di considerare le domande che toccano più
da vicino la vita dei cittadini.
Un tema che vorrei affrontare è la necessità di incrociare il dato spaziale con quello sociale,
l’identificazione di una mappatura sociale, che attualmente presenta degli indicatori molto vari.
Sarebbe opportuno comunque realizzare una mappatura di quello che è l’uso reale della città e la
dislocazione delle micro-città nella città. Questa operazione è fondamentale per costruire uno sfondo
comune per quelle che saranno le scelte dell’Amministrazione e del PUC. Tutte le tavole di analisi sono
uno strumento utile per verificare la coerenza delle scelte che si faranno. Infatti, questo patrimonio di
conoscenze, ben usato dai porticesi e dall’Amministrazione, deve servire per costruire un dialogo
collettivo e poter contestare la non coerenza delle scelte.
Inoltre, condivido pienamente il concetto di non pensare a Portici come a Las Vegas. C’è un problema di
capacità di carico. La fascia costiera può accogliere interventi sobri, rispettosi delle preesistenze, in cui
la qualità dei luoghi non deve essere compromessa da un sovraccarico di strutture.
Elaborare una strategia condivisa anche con gli altri comuni può consentire al Comune di Portici di
guidare i cambiamenti. Questo, però, è anche un problema di gestione politica.
Prima di approvare il Piano sarebbe opportuno che si riesca ad individuare una strategia coerente con
gli altri piani in itinere, anche degli altri Comuni. Devo dire che l’assessore Frosina ha sollecitato anche
gli altri comuni nella direzione di una condivisione intercomunale, iniziata con Ercolano, con cui sono
stati condivisi alcuni principi insieme alla necessità di stipulare accordi di intesa.
Inoltre, è importante sottolineare che il piano di offerta dei servizi si dovrebbe configurare come un
piano di riqualificazione che, a partire dalle carenze riscontrate, individui quanto i progetti possano
incidere su alcune questioni di sostenibilità. Questo approccio sarà perseguito utilizzando anche degli
indicatori opportuni per la valutazione della qualità della vita, che non siano calati dall’alto, come quelli
europei che si applicano in maniera indifferenziata.
Interviene l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Portici, ing. Rosario Frosina, che ringrazia il
prof. Gasparrini per il suo intervento e ringrazia i cittadini che hanno partecipato con il loro contributo. Il
prossimo incontro si terrà a settembre, in cui si cercherà di riassumere quanto è emerso in questa fase
e individuare le modalità per procedere nella definizione del PUC.