- Ignazio Cassis
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5 Opinione Liberale venerdì 9 aprile 2010 POLITICA FEDERALE L’AVS richiede riforme La previdenza vecchiaia è vittima di un blocco politico a livello di parlamento L’AVS sarà probabilmente confrontata tra qualche anno a difficoltà finanziarie. E’ quanto lasciano trasparire le recenti cifre del fondo di compensazione. Il risultato della ripartizione (differenza tra contributi e spese) è diminuito della metà, passando da 2 miliardi a 1 miliardo di franchi. Fortunatamente, questa diminuzione è stata più che compensata dai rendimenti degli investimenti, i quali hanno raggiunto i 2,6 miliardi. Tuttavia, in un prossimo futuro, il rendimento degli investimenti non permetterà più di compensare la diminuzione del capitale. In effetti, le spese aumentano più in fretta dei contributi. Nel 2009, le spese sono così cresciute del 5,6% rispetto all’anno precedente, mentre i contributi sono progrediti solo del 2,6%. Secondo l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, l’AVS registrerà ben presto dei deficit per miliardi di franchi. Per quanto riguarda l’AI, la situazione migliora, ma solo lentamente. Le spese sono diminuite del 2%, comportando una corrispondente riduzione del deficit. Dopo il pagamento degli Il pensionamento si porta via l’autostima Sebbene il primo pilastro abbia registrato un’eccedenza nel 2009, grazie ai rendimenti degli investimenti, si prospettano deficit miliardari interessi passivi, per un ammontare di quasi 200 milioni di franchi, il deficit si elevava a 1,1 miliardi – contro 1,4 miliardi l’anno precedente. Risultato: i debiti dell’AI si sono aggravati e hanno raggiunto i 13,9 miliardi. Anche i conti delle indennità per perdite di guadagno sono nelle cifre rosse: il risultato per il 2009 si situa a -474 milioni di franchi. Se gli ambienti politici non intervengono, la spirale deficitaria proseguirà. Per l’AI i lavori sono in corso, ma la previdenza vecchiaia è vittima di un blocco poli- tico: l’11a revisione dell’AVS è da anni all’esame del parlamento. Invece di adottare rapidamente le riforme e sgravare gli oneri delle generazioni future, il parlamento si perde in dibattiti sterili sulle condizioni che favoriscono il pensionamento anticipato. Sementina: comitato cantonale DALLA PRIMA L’AVS invecchia Chissà come hanno fatto le generazioni passate a vivere con meno? Chissà come faranno all’estero? Assicurazioni sociali deficitarie? Nemmeno la famosa “simmetria dei sacrifici” ha più valore. Abbiamo votato in marzo al Nazionale una riforma dell’assicurazione disoccupazione che prevede una simmetria dei sacrifici: maggiori entrate per 700 milioni di franchi (chi lavora è chiamato alla cassa) e minori uscite per altrettanti soldi (anche chi non lavora è chiamato alla cassa). Galvanizzata dal plebiscito attorno all’aliquota di conversione, la sinistra ha subito promosso il referendum: l’occasione fa l’uomo ladro! Non vorrai lasciarti sfuggire l’occasione di sfruttare il malcontento popolare contro l’UBS, la piazza finanziaria, la politica borghese che li difende, per mettere in rete un altro punto… le elezioni si avvicinano e l’importante è vincerle. Si, la politica si riduce a questo, vince- re le elezioni. Come se ciò desse un futuro al Paese, una solidità al nostro stato sociale, un progetto ai cittadini. E poi in fondo perché tanta foga nel voler tenere in equilibrio i bilanci della sicurezza sociale? Siamo tra i pochi paesi a rispettare i parametri di Maastricht: la Confederazione ha soltanto 120 miliardi di debito. Suvvia, bazzecole. Basta guardare la Grecia, la Spagna, il Portogallo e sentirsi felici in un Paese ricco. Siamo talmente lontani da quelle situazioni di bancarotta… E poi in fondo, perché preoccuparci? Il motto della sinistra è “fin che ce n’è, viva il re”! Ci penseranno poi i ventenni d’oggi, tra una ventina d’anni, a risanare il dissesto finanziario. Magari sarà quella l’occasione per entrare in Europa… “così avremo qualcosa da guadagnarci”. Cari lettori, scusatemi lo sfogo, lo stile un po’ scomposto, ma talvolta non se ne può più. Il vocabolario politico è ormai un pullulare di luoghi comuni e di frasi ad effetto, infarcite di menzogne. I manager hanno causato la crisi mondiale? Allora noi fermiamo il mondo, non riformiamo più nulla, così imparano! Il pensionamento si porta via l’autostima: lo rileva uno studio condotto dall’Università di Basilea e da ricercatori nordamericani. Gli psicologi hanno utilizzato i dati di uno studio americano, durante il quale sono state interrogate 3’617 persone (tra i 25 e i 104 anni) sull’arco di 16 anni. Secondo l’inchiesta l’autostima è al livello più basso nei giovani adulti, cresce progressivamente fino i 60 anni per poi ridursi rapidamente. Nella maggior parte delle classi d’età, le donne hanno meno fiducia in sé stesse rispetto agli uomini. Ad influenzare questo sentimento non è solo l’età che avanza ma anche il livello di formazione, il reddito, la salute e la posizione professionale. Anche le persone felici all’interno della coppia godono di una maggiore autostima. Come gli altri, precisano i ricercatori, possono tuttavia perdere la fiducia in loro stessi al momento del pensionamento. A incidere sull’autostima: la casa che si svuota all’improvviso, il lavoro che diventa superfluo e la salute si degrada. Il Comitato cantonale del Partito liberale radicale ticinese è convocato giovedì 15 aprile La politica si riduce a vincere le elezioni, come se ciò desse un futuro al Paese alle 20.15 nella sala polivalente “al Ciossetto” a Sementina con il seguente ordine del giorno: 1. comunicazioni introduttive; Come se a perdere fossero loro, protetti dai paracaduti dorati. Una miopia che lascia sbigottiti, una demagogia che ci ricorda la fragilità della democrazia. La voragine finanziaria delle assicurazioni sociali è pari soltanto al deficit di serietà di molti, troppi partiti. Di molti, troppi politici. Di molti, troppi cittadini. Per convenienza e avidità, la stessa che addebitiamo ai manager. Ignazio Cassis medico e consigliere nazionale PLR 2. sostituzione di un delegato al PLR svizzero; 3. ratifica di statuti sezionali; 4. approvazione dei conti 2009 del PLR e di Opinione Liberale; 5. nuovo codice di procedura Penale: La giustizia cambia pelle, intervento di Felice Dafond, relatore del rapporto della commissione Legislazione; 6. eventuali. DALLA PRIMA La Posta, pensiamo ai consumatori Stop a libertà per la Posta senza la liberalizzazione del mercato – Il progetto di legge proposto dal Consiglio federale e approvato dal Consiglio degli Stati non è vantaggioso per i consumatori e ancora meno per il servizio nelle regioni periferiche. Con questa legge si propongono nuove sovvenzioni incrociate – finanziamenti da un segmento ad un altro – per Postfinance. Dando più libertà alla Posta senza liberalizzare il mer- miliardi che la Posta ha accumulato grazie agli utenti e ai vantaggi del monopolio – invece di chiamare alla cassa Confederazione e contribuenti. Orientarsi alla clientela, ecco la vera sfida della Posta! E per fare ciò dovrebbe ispirarsi ai modelli economici dove il prezzo è una variabile, regolabile secondo i risultati. Non ha infatti alcun senso accumulare somme astronomiche, invece di prevedere un calo dei prezzi per l’utenza! cato si esclude dal servizio universale la clientela commerciale (85% del mercato delle lettere) e ciò permette una libertà dei prezzi differenziati mantenendo però il monopolio. Questo è inaccettabile. Per i consumatori, il prezzo delle lettere, la qualità del servizio, la copertura dell’insieme del territorio sono prioritari. Proposte – Molte soluzioni sono possibili. L’accesso alle infrastrutture è una delle priorità. I centri di smistamento, il trasporto e soprattutto la rete degli uffici postali devono essere accessibili ai diversi operatori postali. Un’altra priorità è pure il risanamento della cassa pensioni. Occorre reagire dall’interno – attingendo alle riserve di 3 Jean-René Germanier consigliere nazionale PLR Vallese 1986 1986 2005 2004 2010 19 ANNI 18 anni 24 anni