RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012
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RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012
RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012 Crescono dell’8% le spese per curarsi privatamente. IL SOLE 24 ORE Prova di 6 mesi per l’assunzione dei primari. IL SOLE 24 ORE L’Empam “contesa” da consulenti e advisor. Dalla consulenza di Gallazzi alla modifica della governante. IL SOLE 24 ORE Dal mutuo alle visite in ospedale così per lo Stato i gay sono invisibili. LA REPUBBLICA Se anche la sanità è in offerta speciale. IL MESSAGGERO Censis: per la sanità sale la spesa privata. IL MESSAGGERO Censis: La spesa dei cittadini tocca i 30,6 miliardi: + 8% in tre anni. Sanità sempre più cara e servizi meno efficienti. L’ARENA Sanità, in aumento la spesa privata. IL MATTINO Per la salute serve più coraggio IL FATTO QUOTIDIANO ~OO(JIlliE 16/03/12 Sanità. Studio det Censis sul slstema sanitario nazionale: nel 2015 mancheranno 17 miliardi Crescono dell'8% le spese per curarsi privatamente Barbara Gobbi SaraTodaro . . Sempre più disamorati del federalismo, delusi della quali tà dell'assistenza specie nelle Regioni con i conti in bìlico. E costretti (in tanti) a rifugiarsi nel "low cost" e nelle cure fai da-te perché la salute è la preoc cupazione primaria degli italia ni. Dì questi tempi sempre più a caro prezzo. Ovvero: 30,6 mi liardi di euro di tasca propria (+8% rispetto alzo07-Z0l0), di cui 4 miliardi per i medicinali (+ 5,8%), Il,5 peri serviziambu latoriali (+11,%), 5 per le cure ospedali ere< + 8%). A disegnare un Ssn col fiato corto rispetto al fabbisogno è lo studio Censis presentato ie ri aRoma. La premessa: ìl gap tra prono stico di spesa e risorse disponi bili. Nelzo15 nelle casse del Ssn mancheranno all'appello fmo a 17 miliardi. E già oggi a pagare il prezzo più salato sono i cittadi " ni delle Regioni sotto Piano di rientro, dove l'incremento della spesa pubblica tra 2007 e 2010 è dimezzato (+8%) rispetto a quel lo registrato nelle Regioni "vir tuose" (+15%). Una pota tura che si è tradotta in minore qualità: la pensa cosÌ ìl38% degli intervi stati delle Regioni con piano di rientro. concentrate al Sud. Del resto, «la crescente insoddisfa zione non dipende solo dai tagli ai bilanci - spiega il vicediretto re del Censis Carla Collicelli -. Basti guardare all'odontoiatria, con il 95% della spesa a carico dei privati». Emblematico il ca so delle liste d'attesa, prima cri ticità (68,s%), E chi sperava nel nale. «Gli italiani sembrano i protagonisti più maturi: un po polo capace dì grande senso di responsabilità», ha commenta to il presidente di Farmindu stria, Massimo Scaccabarozzi. Ma iLministro:aetlàì_mèR.e~ Wlm:lJiùdtiiZi, che condivide parte della proposta Censis puntualizza: «Più governance, abbandono di vecchi meccani smi,applicazione seria del fede ralismo fiscale e migliore distri buzione di risorse e persona le». «Sul tema delle liste d'atte sa l'insofferenza degli italiani è frutto del "tutto e subito". Non tutte le patologie giustificano questa insofferenza». Federalismo torna sui suoi pas si: il 60% è contrario a una sani tà fmanziata dalla sola tassazio ne locale (nelzo09 era il 55%), Gli italiani una ricetta l'avrebbero: più efficienza e controlli, tìcket parametrati al reddito, costi o ttinIal i per servi zi e prestazioni su scala nazio ILOmAGUO Gli italiani hanno sborsato 30,6 miliardi: 14 per le medicine, 11,5 per servizi ambulatoriali e 5 per le cureospedaliere ~OO())lltE DDl GOVERNANCE Prova di 6 mesi per l'assunzione dei primari _ Medici pubblici e universi tari in pensione a 67 anni con possibilità di deroga a 70: mas sima trasparenza nelle nomi ne dei direttori generali delle aziende sanitarie e dei prima ri; ruolo determinante del col legio di direzione - che racco glie tutte le professioni del l'azienda - nella programma zione e nei controlli sull'assi stenza; nuovi primari in prova per sei mesi prima dell'incari co definitivo. Sono questi alcu ni contenuti del disegno di leg ge sul governo clinico - frutto dell'unificazione di ben dieci Ddl sulla materia - approvato ieri dalla commissione Affari sociali della Camera in sede re ferente dopo un dibattito dura to oltre tre anni. Il testo appro vato è stato trasmesso alle al tre commissioni per i pareri con l'obiettivo di farlo appro dare in aula entro aprile. L'ultima limatura riguarda Regioni a statuto speciale e Pro vince autonome che adegue ranno le nonne ai loro statuti. E proprio le Regioni sono sta te nell'iter del provvedimento, lacausa principale del lungo di battito. Numerosissime infatti le loro "bocciature" a previsio ni poi cancellate dal testo che avrebbero invaso secondo i go vernatori le loro competenze, tra le quali. solo una settimana fa, la deregulation della libera professione dei medici su cui la stessa commissione sarà pre sto al lavoro con il miD1Stéto den~saJ.ùt~ per mettere a pun to un testo organico di riforma. " 16/03/12 n &de~ (])illII 16/03/12 -,~~ lECASSE 01 PREVIDENZA/l'INCHIESTA Enpam, la girandola dei consiglieri esperti di Claudio Gatti • pagina 19 L'Enpam «contesa» da consulenti e advisor Dalla consulenza di Gallazzi alla modifica della govemance di Claudio Gatti 'uliO Gallazzi, un omone da un metro e novanta e 120 chili, è fondatore e roprietario del gruppo di consulen za, Sri-Npv. Non è noto come tecni co della finanza, ma nel 2010 l'Enpamsi rivolge a lui per analizzare il patrimonio mobiliare. E al suo amico Daniele Pace, che invece è consu lente di svariate casse. Da quella dei commer cianti,l'Enasarco, a quella dei periti industria li,I'Eppi. Passando per l'enteprevidenzialedei giornalisti,l'Inpgi. Nella prima puntata della nostra inchiesta sulle problematiche della gestione dei patri moni delle fondazioni, o casse previdenziali, ci siamo concentrati proprio sull'Enpam, in quanto la più ricca di tutte, e sul suo storico "consigliere esperto", il professor Maurizio Dallocchio. In questa seconda puntata, ci sof fermeremo su Gallazzi e Pace. «Laforza di Gallazzisono le relazioni perso nalD>, ci dice un suo ex collaboratore. Per anni è stato legatissimo allo stesso Dallocchio, pre sente anche al suo matrimonio. Altrettanto forti i legami con il Vaticano: la sua Sri ha avu toalungo la gestione della raccoltapubblicita riadell'Osservatore Romano e delle cosiddet te grandi affissioni sulle facciate o le impalca ture delle chiese. Ma con Dallocchio i rapporti si deteriore rannoproprioperviadell'Enpam. Mentre ari velare suoi supposti problemi con la Santa Se de è la lettera scritta 1'8 maggio 2011 dall'attua le nunzio apostolico aWashington arcivesco vo Carlo Maria Viganò e resa pubblica da Giancarlo Nuzzi in una puntata del program ma de La7 "Gli Intoccabili". Nella sua nota di denuncia di presunte disfunzioni inVaticano, Viganò accusa un monsignore, Paolo Nicoli ni, di «comportamentigravementeriprovevo li per quanto si riferisce alla correttezza della sua amministrazione». E spiega: «Risulta una partecipazione di interessi del medesimo monsignore nella Società Sri Group, del Dott. G Giulio Gallazzi, società questa attualmente inadempiente verso il Governatorato per al meno duemilioni 2oomilaeuro(...) Tabulati e documenti in mio possesso dimostrano taliaf fermazioni eilfattoche Mons. Nicolinièrisul tatotitolare diuna carta di credito a carico del la suddetta Sri Group, per un massimale di 2.500 euro al mese». «TI rapporto con monsignor Nicolini era molto stretto: è stato lui a sposare Gallazzi e a introdurlo presso il Governatorato», ci dice unafonteben informata che su quei due milio ni e 200mila euro menzionati da Viganò spie ga: «Sri aveva gestito laraccolta della pubblici tàche copriva i ponteggi del colonnato diPiaz za SanPietro durante il restauro maal momen todellascritturadellaletteraSrinonavevaver sato il dovuto alla Santa Sede». AiiSole240re Gallazziha chiarito così: «TI Governatorato ha emesso fattura nei nostri confronti a fme dicembre. e tale fattura è stata pagata a maggio. Una o due settimane dopo quella lettera». Eil fatto che il Monsignor Nico lini sia stato titolare di una carta di credito a nome della Sri? «Questo è totalmente falso. Monsignor Nicolini non ha mai avuto una mia carta di credito», rìsponde. E un'automobile? «Tantomeno. Mai dato un'automobile al Monsignor Nicolini». Eppu re a Il Sole 24Ore risulta che fIno alla primave ra del 200]. don Paolo, come veniva chiamato monsignor Nicolini, ha usufruito di una Audi A6 (targa: CW 493 SW) messa a disposizione da una società di Gallazzi, la Fin.Com. Srl. Gallazzi ha tra l'altro una lunga storia di im provvise rotture con suoi stessi soci (oltre che amici). Il cofondatore e comproprietario di Sri, Egidio Maggioni, è oggi in causa con lui. «Non c'era più accordo, né possibilità di conti nuare alavorare insieme», si limita a dire quan do gli chiediamo spiegazioni. Stessa cosa è av venuta con i tre soci co-fondatori di Npv.l'al tro ramo del suo gruppo. Nel 2008 tutti e tre hanno preferito sganciarsi. Una curiosità aggiuntiva: i vertici di Sri so D&*OO(J)illlI no stati condannati penalmente per non aver versato l'Iva entro il termine previsto sugli an ni 2005 e 2006. Per un totale di quasi 700nùla euro. Le condanne a sei mesi di reclusione, in flitte ilZ7 ottobre 2009 eil3 settembre ZOlO, so no state sostituite da pene pecuniarie di cui è stata disposta la "non menzione" (ma TI Sole 24 Ore hala documentazione che le prova). Veniamo a Daniele Pace: arriva dalla Cgil, è stato in Assoprevidenza e poi nel consiglio della Covip, l'ente di vigilanza dei fondi pen sione. Èlì che si è costruito quella rete di rela zioni nel settore che gli ha poi permesso di di ventare consulente di fondi pensioni e casse di previdenza. Gallazzi ci ha detto che, a parte una breve collaborazione nel zo08, con Pace non ha «mai lavorato insieme». Insistendo: «Nessu na collaborazione». In un.email Pace ha con fermato: «Con ilDr. Gallazzi non condivido at tività econonùche». MaTI Sole 24Ore ha trova to evidenze del fatto che tra loro c'è stato un rapporto di vera e propria sinergia professio nale. Perlomeno nel 2010/Z011 (vedi articolo afianco). Inoltre, come abbiamo scritto nella punta ta precedente di questa inchiesta, nel 2010 i due entrano insieme sulla scena dell'Enpam. Con uno sponsor interno: il presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, dottor Giancarlo Pizza che, alla vigilia delle elezioni del Cda della cassa, spinge il presidente dell'Enpam Eolo Parodi a ingaggiare la Sri di Gallazziper fare «l'analisi del portafoglio mo biliare dell'Ente»e individuare «eventuali cri ticità presenti nel portafoglio». TI "rapporto finale" di Gallazzi è di 78 pagi ne. Le 17 finali sono interamente dedicate all'operatodi MangustaRisk,la società di con sulenza londinese che da anni svolge attività di controllo rischi e monitoraggio ex post de gli investimenti mobiliari dell'Enpam. Mangusta viene duramente stroncata. Per il suo «mancato allineamento con gli impegni contrattuali» e per le «commissioni dello 0,15% per un'attività che sembra consistere nella preparazione di report di rischio (..,) ba sati suinformazioni e dati chegià i gestori invi ano all'ente».Secondo Gallazzi, quello di Man gusta sarebbe l'anello debole della catena di supporto professionale esterno creata da Enpamper gli investimenti mobiliari. Larispostadi Mangustaarrivapervia giudi ziaria: con una procedura d'urgenza al tribu nale di Roma intesa a ottenere rettifiche nella relazione, oltre che una citazione per concor renza sleale e diffamazione. Ma la richiesta viene respinta. Nelfrattempo Daniele Pace vedela possibi lità di diventare advisor di Enpam al posto del "consigliere esperto" Maurizio Dallocchio. Il Sole 24 Ore ha trovato la copia di una brochu re di una conferenza del settore tenutasi nell'autunno 2010 in cui Pace è presentato co me consÙlente di Enpam. «Mi è stato richie sto,intre distinte occasioni, di diventare consi " gliere esperto della Fondazione Enpam... Nel leprime due occasioni ho ringraziato marifiu tato.Nellaterza, per via dell'insistenza del pre sidente Parodi ho dato lanùa disponibilità, ma per un breve periodo», chiarisce Pace. Da Enpam arriva però una smentita: «Non è mai stato offerto a Daniele Pace di diventare consigliere esparto. Anzi il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Enpam, ritenendo su perato questo ruolo, nonne hanominato alcu nO».A spingerein quella direzione dopo le ele zioni delgiugnozOloè soprattutto Alberto Oli veti, vicepresidente vicario che diclùara vo glia di cambiare. Non solo advisor e interme diari Anche il loro modo di operare e lagover nance di Enpam. Èlui a spingere il Cda alascia re vacante il posto di consigliere esperto che per 17 anni è stato assegnato automaticamen te a Dallocchio. E ad affidare a Mario Monti, all'epoca advisor di Goldrnan Sachs (oltre che presidente della Bocconi), il compito dianaliz zare i modelli organizzativi e di gestione degli investimenti dei maggiori fondi pensione eu ropei per trovare un modello di governance a cui ispirarsi. I1zo maggio 2011 Monti presenta la sua relazione. E il successivo 24 giugno il Cdaapprova un nuovo modello di riorganizza zione della governance. Bye bye consigliere esperto e nessuna delega sugli investimenti: a decidere sarà il Cda. In più, separilZione tra chi decidegli investimenti e chifail monitoraggio del rischio, tracci abilità del processo decisio nale, e soprattutto nessuna proposta di investi mento "spontanea". Sarà l'Enpam a decidere che cosa Vllolee quindi cercare le opportunità di investimento più consone a quella scelta. E se non risulteranno tali, sarà evidente chi ha deciso efatto o guadagnato cosa. Almeno così si spera. Staremo a vedere. [email protected] UNA RAGNATELA DI INTERESSI I rapporti con il Vaticano e con monsignor Nicolini, le relazioni con Daniele Pace e la lite con Egidio Maggioni: i tasselli di un grande mosaico 16/03/12 la Repubblica 16/03/12 IL DOSSIER. I diritti negati Dal mutuo allevisite inospedale cosìperlo Stato igay sono invisibili Icodicioonprevedono tutele: "Ci difendiamo con lescrittureprivate" Vivono gli stessi problemi delle unioni di fatto eterosessuali. Con l'aggravante della discriminazione "In Italia siamo oltre cinque milioni, ma per noi anche le cose più semplici diventano una corsa ad ostacoli" MARIA NOVELLA DE LUCA ROMA - Invisibili. Per lo Stato ela burocrazia italiana le coppe gay, con osenza figli, sono invisibili. Nel senso che ognuno di loro esiste come singolo individuo, ocome mamma opapà single, ma sul fronte del patrimonio, delle pensioni, dell'assistenza in ospedale, dell'acquisto di una casa, oaddirittura dell' affido di un figlio, la coppia gay, semplicemente, non ècontemplata. Una condizione che le equipara alle coppie di fatto eterosessuali, che si trovano spesso adover affrontare discriminazioni simili. Ma verso le unioni omosessuali c'è l'aggravante del tabù e dell' omofobia. Eppure nel nostro paese ci sono cinque milioni di omosessuali eoltre centomila bambini nati da unioni lesbiche ogay. Bambini Coppie c:U fatto in Italia 820 mila Non esiste il dato di quelle omosessuali: l'lstat le censirà per la prima volta con il censimento del 2011 Dove è legale il matrimonio omosessuale T~D MI!~o" .fi8dova -Il i paesi ',!~à~~ara - Spagna, "~o ~Ron1a " Napoli Istituiti in circa sessanta Comuni, tra i quali: • Torino, Pisa, • Promessi Padova, a Napoli e Milano Firenze, Ferrara, da de Magistris • bocciati Bologna, Bari e Pisapia a Roma .• (Paesi Bassi, Belgio, Pisa:~.!Fnnze I registri delle coppie di fatto o altre forme di riconoscimento che frequentano scuole pubbliche, ma al momento dell'iscrizione devono risultare figli soltanto di uno dei componenti della coppia gay, perché, appunto, non essendoci né matrimoni né vincoli more uxorio riconosciuti per gli omosessuali, l'altro genitore per la legge non esiste... Certo, èsempre possibile difendersi attraverso scritture private, ma, come spiega Gianfranco Goretti, papà gay insieme al suo compagnoTommaso Giartorsio, di due bambini, Lia eAndrea ed esponente di "Famiglie Arcobaleno", «noi dobbiamo passare la vita aprevedere ogni tipo di problema, per poter poi lasciare carte edocumenti con cui tutelare inostri cari, perché, appunto, per lo Stato semplicemente non esistiamo». Bari • Svezia, Norvegia, ' Portògallo, Islànda• ArgeÌltina, Messico, . Canada, Sudafrica) ~~~~~ ''''.' ,l'·" .'n.. ;" ." - dd ~r~"" " ~. . ~. QQ OCEANIA /; la Repubblica Quelli che riconoscono diritti alle coppie di fatto 17 paesi • At.llltrla;Françfa,.Q~5ImarCa;Regno (jnito, ;t.u~sen'lOtirgd,~.n:nania,pvi~era,) . Slovèi:li.a, Repl,ibbfica:Coos,Fìrilandis; . A,l1clorr~,{)ro~ia, Irlatida;CòIQmbla; lJrugllaYl~<\ISileiNl!9\f<!Z~lal1qa. '.' • L'Ungheria: la nuova costituzione le vieta Complessa la situazione negli Usa .in6ìnqU81ltati e.previ:;;tal'unione legale. Direcehte il pre$iden~èObama '.' '. ..... slè espr~sç) aJav9rei:li'l,Ina1è~ge cheljJtìtrocjuca .' < ' . ' .. .' La sanità Bastaun medico zelante perimpedire l'assistenza QUELLO dell'assistenza sanitaria è uno dei settori dove il non essere spo sati, e dunque non avere vincoli di pa rentela, crea più problemi esofferenza. Perché, così prevede la legge, accanto alletto diun ammalato, per curarlo, per dare o negare un consenso, ci possono essere soltanto persone legate da vin colo matrimoniale o distretta parente la. Esclusi dunque i con viventi, sia eterosessuali, :J L: che gay.Jnrealtà,per for :"I r: tuna, le maglie degli ospedali spesso si allar gano, e capita così che anche senza "contratto" si possa stare vicini ai propri cari. «Ma basta uninfer miere un po' più zelante. una caposala che detesta i gay. che si può essere cac ciati fuori, come degli intrusi", ricorda sul sito dell'Arcigay Marzia, che rac conta però di averpotuto tenere la ma no della sua compagna per i lunghi e amari mesi di una malattia terminale. BI L'eredità Né pensione né lasciti dopo lamorte del partner NON esistendo un vincolo matrimo niale, né la possibilità di registrarsi co me unione civile, né i Pacs, in una cop pia gay quando uno dei due partner muore all'altro nomesta nulla. Nelsen so che non eredita, né ha diritto ad al cuna pensione di reversibilità. Certo, il diritto privato in questo aiuta, ci si può tutelare facendo testamento, cointe stando i beni, ma tutto può essere impugnato o O_O reso nullo dai parenti di uno o dell'altro, che van • tano la consanguineità. Racconta Gianfranco Goretti di "FamiglieArcobaleno":"Pro prio in questi giorni ho saputo la storia di un mio collega, il cui compagno si è El 16/03/12 ammalato di Alzheimer, ormai non è piùautosufficiente,elui,dopovent'an ni di convivenza non può prelevare i soldi della pensione, fondamentali per le cure, perché appunto, per lo Stato, quella coppia non è mai esistita... ». Ibaanbini L'adozione rimane lll1 tabù stop anche al riconoscimento ENORMI i problemi burocratici per le coppie gay che decidono di avere un fi glio. Di fronte alla legge i bambini in fatti risultano figli soltanto di uno dei due comp onenti, la madre biologica se si trattadi una coppialesbica, o il padre che mostra il certificato di nascita del bimbo a.uto con una gestazione sur rogata. li secondo genitore per lo Stato non compare affatto nel la vita di quel bambino. Conil paradosso,cheseil , genitore biologico muo re, quel bimbo potrebbe non essere affidato al compagno del padre o alla compagna della madre, ma alla famiglia d'origine "biologica". "Più ifigli crescono - spie ga Goretti -più i problemi aumentano. Eppure abbiamo invece incontrato una straordinaria direttrice di scuola pubblica, che mettendo da parte la bu rocrazia, ci ha accolti entrambi come genitori di nostra figlia Da». m La casa Ostacoli persino inbanca ''No ai mutui cointestati" ANCHE sulla casa è soltanto il diritto privato a tutelare la coppia gay. Si può cointestare un appartamento, si puòla sciare scritto che l'erede dì quel bene è il proprio compagno o la propria compa gna, main assenza di unavincolo preci so nulla è garantito. "La nostra casa è cointestata, ma ilmutuoè stato stipula todame»,raccon taFabrizio B, agente di commercio, compagno da oltre 15 anni di Simo ne, anche loro sposi in " Olanda, e adesso, dopo la Cassazione, fiduciosi, che forse, chissà «qualco sa potrebbe cambiare),. (<Alcuni anni fa il comune di Bologna aveva provato ad inserire nelle liste per le case popolari anche le coppie di fatto, senza specifi care se gay o eterosessuali. Molti di noi si erano iscritti più che per provocazio ne che perreale speranza di una casa: le polemiche erano state così forti che di quel bando non è saputo più nulla». 00 Le tappe 2002 Il matrimonio tra Mario e Antonio viene celebrato nel giugno del 2002 nel GroenMarkt dell'Aja,in Olanda 2004 La coppia chiede al tribunale di Latina di trascrivere il matrimonio. La richiesta viene negata 2011 In Cassazione il 4 novembre sì svolge l'udienza presentata contro le sentenze di tribunale e corte d'appello 3Jlllrssal\l\rro 16/03/12 Costi e risparmi SEANCHE LASANITÀ ÈINOFFERTA SPECIAlE di CARLA COLUCElll L «FAI DA T'E» e il «low Isegnano cost», Due tendenze che l'atteggiamento de gli italiani di fronte alla salu te e che non mancano dì destare preoccupazione. La prima risponde a un appr:ov cio funzionalista secondo il quale stare bene vuoi dire non perdere mai colpi e guarire nel minor tempo possibile. Essa include la tendenza all'autocura e al l'autoprescrizione, e la spin ta, a volte necessaria altre volte velleitaria, ad accede re senza attese e senza in ter mediazioni alle visite e agli accertamenti. A questo atteggiamento socio-culturale fa riscontro, negli ultimi tempi, lo svilup po del «Iow cost» sanitario. Si stima che la spesa degli italiani per servizi sanitari a basso costo, offerti da sog getti commerciali e reela mizzati per lo più nel web, ammonti a circa lO miliar di di euro all'anno, con ri sparmi tra il 30 e 1'85% del costo nei servizi tradiziona li. Questo tipo di offerta, che arriva spesso da siti di acquisto collettivo, è in rapì dissima espansione e coin volge segmenti di mercato sempre più ampi, con un impatto moltiplicatorio e di rigonfiamento deiconsu mi in direzioni non sempre di prima necessità. Il che prefLgura scenari preoccu panti anche per i possibili danni derivanti da un rap porto costilbenefici squili brato, dalla mancanza di controlli di qualità e dall'in duzione di una domanda impropria. Ma si tratta anche di atteggiamenti che spostano volumi economici non in differenti. La spesa pubbli ca per la salute ammonta a qualcosa come 113 miliar di di euro (pari al 7,3% del Pil). Quella privata a 31 miliardi. Per un totale tra pubblico e privato del 9% del Pil. Con un numero di addetti di 1 milione 568 mila unità, la sanità è un settore sempre più impo nente non solo per il valore del bene salute nella vita delle persone e nella c0 scienza collettiva dei citta dini del terzo millennio, ma anche per il contributo dato all'economia del Paese. CONTINUA A PAG. 12 Se anche la sanità è in offerta speciale di CARLA COLLICELLI Un settore chiamato a contri buire in questi mesi, come tutti gli altri comparti della amministrazione pubblica, al risanamento dei conti. Il Patto per la salute 2013-2015 prefigura un rallentamento della crescita della spesa san i taria, con uno sbilancio tra richieste delle Regioni e fon di assegnati che cresce pro gressivamente, raggiungen do un totale cumulato di più di 17 miliardi nel 2015. A questa battuta d'arresto fanno da contorno fenomeni come la crescita della spesa privata, l'abbassamento dei livelli qualitativi dell'offerta e l'espandersi del «fai da te» e del «low cost». Dalle ricerche risulta che si spende di tasca propria per quello che il servi zio pubblico non offre (come l'odontoiatria), ma anche a causa delle lunghe liste di attesa, che spesso si frappon gono nell'accesso alle presta zioni, nonché per livelli quali tativi giudicati non adeguati. Una spesa privata che lievita a seguito della contrazione della spesa pubblica riman da a un pericoloso calo dei livelli qualitativi dell'offer ta, registrati in maniera mol to netta negli ultimi mesi: il 39% dei cittadini delle regio ni sottoposte a piano di rien tro ritiene che la sanità della propria regione sia peggiora ta e il 58% la giudica inade guata (contro il 28% delle altre regioni), con una radica lizzazione dunque delle già notevoli differenze nellasod disfazione e nell'efficacia. In questo contesto il «fai da te» e il «Iow cost» sono quasi una risposta indotta. Come correggere un trend così pericoloso? Per i crescente. cittadini la sanità pubblica Accanto a ciò occorre de d~vreb?e rispo~dere al~a d~- dicare maggiore attenzione phce eSIgenza di garantire SIa alla individuazionc di canali la sostenibilità finanziaria ulteriori di finanziamento che una adeguata qualità del- della sanità, come ad eSffi'tr le prestazioni. La crisi gene- pio quelli de.iifi~ ra, accanto a timori crescen- tegrativa, ';';"_=" __ u' _. ti, anche una consapevolezza zo pilastro, maggiore e un consensosocia- attualmente le allargato rispetto a mano- italiani, men" vre che sappiano salvaguar- ni sarebbero dare qualità e appropriatez- vi. za, mentre sono le strategie di puro contenimento quelle che incontrano una ostilità 311 J1tfifia!\l1tfO - - - - I I LA RICERCA 1--1- Censis: per la sanità sale la spesa privata ROMA - Con la spesa sanitaria pubblica che rallenta, quella delle famiglie cresce. Ed arriva a 30,6 miliardi di euro quanto i cittadini italiani spendono di tasca propria per la salute, cioè sempre di più: +8% nel periodo di crisi 2007-2010. Emblematico è il settore farmaceutico, dove la spesa pubblica ha subito, sempre nel 2007-2010, un robusto taglio (-3,5%), mentre la spesa privata per farma ci è cresciuta di quasi l'Il %, superando gli 8 mì1ìardi di euro. È il Censis a fotografare, in una ricerca presentata al Forum per la Ricerca Biomedica, come gli italiani tengo no botta ai tagli nella sanità. Ed è debutto-boom per illow cost sanitario. Per i cittadini aumenta il peso dei ticket sui farmaci (a fine anno si supererà di molto il miliardo di euro) e sale l'insoddisfazione per i servizi ricevuti. Le percentuali più alte di persone che lamentano un peggioramento della sanità sono nel Mezzogiorno(38,5%)eal Centro(34,2%). Gli italiani, insoddisfatti del peggioramento negli ultimi due anni del Servizio sanitario nazionale nella propria Regione nel 31,7% dei casi (nel 2009 la percentuale era del 21,7%), vi fanno fronte mettendo mano al portafogli. Quando i sintomi non sono gravi, il 39% degli italiani consulta il medico di base, il 31 % tenta la cura fai-da-te stando a casa (con riposo, alimentazione corretta, ecc.) e il 15% assume qualche farmaco che in altre occasioni si è rivelato efficace. 16/03/12 CArena 16/03/12 CENSI5. La spesa dei cittadini tocca i 30,6 miliardi: +8% «Sanità sempre più cara e servizi meno efficienti» Costretti a pagarsi molte cure e con prestazioni insoddisfacenti. i malati puntano al risparmio Con la spesa sanitaria pubbli ca che rallenta, quella delle fa mig1ie cresce. E arriva a 30,6 miliardi di euro quanto i citta dini italiani spendono di tasca propriaperla salute; cioèsem pre di più: +8% nel periodo di crisi 2007-2010. Emblematico ne è il settore farmaceutico, do ve la spesa pubblica ha subito, sempre nel 2007-2010, un ro busto taglio (-3,5%), mentre la spesa privata perfarmaci è cre sciuta di quasi l'n %, superan do gli 8 mi1iardi di euro. È il Censis a fotografare, in una ri cerca, come gli italiani resisto no ai tagli nella sanità. Per i cittadini aumenta il pe- ~ so dei ticket sui farmaci e sale l'insoddisfazione per i servizi ricevuti. Gli italiani vi numo fronte mettendo mano al portafogli. «Quasi non si passa più dal pubblico», ha detto il vicedirettore del Censis Carla Col1icelli, «soprattutto sui piecoli disturbi. Quando i sinto~i ?O~ sono gravi; il399t: degl~ ltah~l consulta il medICO ~l base, 1131% tenta la cura.faida-te s~ndo a ~a (con nposo, alImentazIOne corretta, ecc.) e il 15% assume qualche farmaco che in altre occasioni si è rivelato efficace. Un altro esempio di spesa privata è quella per i medicinali non convenzionali,parial,7miliar spetto ai prezzi di mercato. di di euro l'anno». Ma il pericolo è l'induzione di A decollare è illow cost sani una domanda impropria con tario. Anche in campo sanita risposte inappropriate»). rio si cercano prestazioni a «Problema chiave» per il prezzi più bassi, di qualità ac 68,5% degli intervistati è quel· cettabile, con buoni tempi di lo della lunghezza delle liste di accesso. StimeAssolowcostin attesa. Ma., secondo il im'ni~ dicano in lO miUardi di euro il ~i.lMIIQ_ valore della sanità a basso tmi!f, «non tutte le patologie prezzo. «Questo segmento di giustificano tanta insofferen mercato», secondo la ricerca za, quando il sistema delle ur Censis, «crescerà del 25% l'an genze ha dimostrato dì regge re. I.:Italia., con una spesa pub ... no. ~ ta~l del prezZi delle pre blica al 7,37% del Pil, non spen staziOnI sono attorno al 30%, de poco, forse spende male) .• ma possono arrivare al 60% e sul websi mo~tiplican~ le offe: te con sconti fino all85% n- MMATTINO Sanità, in aumento la spesa privata la crisi non morde solo il portafoglio, ma anche la salute. La spesa pubblica risulta sempre meno adeguata ai bisogni sanitari dei cittadini, costretti a rivolgersi a quelle che sono le cure in strutture private. Vale a dire a pagamento. Il risultato è che ben 30,6 miliardi di euro sono usciti dalle nostre tasche per pagare direttamente prestazioni mediche. Un aumento che a conti fatti è stimato a quota 8% nel periodo di crisi considerato a partire dal 2007 a finire al 2010. Circa dieci miliardi l'anno da I?agare per le famiglie. Elo scenario che emerge dalla ricerca del Censis ..Quale futuro per le risorse in sanità? Quale sanità dopo i tagli?... Per l'indagine, è stimato in 17miliardi di euro nel 2015 il gap tra le risorse di cui ci sarebbe bisogno per coprire i bisogni sanitari dei cittadini e i soldi pUbblici che presumibilmente il Servizio sanitario nazionale avrà a disposizione. Dawero emblematico è il caso che si pone al capitolo dediacto alla spesa per i farmaci, con un taglio del 3,5% della spesa pubblica e l'incremento della spesa privata del1 0,7% nel triennio 2007·2010. Per le famiglie aumenta il peso dei ticket sui farmaci (a fine anno si supererà la quota del miliardo di euro) e, se non verranno aboliti, arriverà molto presto la stangata dai ticket su diagnostica, specialistica e anche sul fronte pronto soccorso, che unita a quella sui farmaci, sarà un nuovosalasso stimabile in una quota pari a circa 4 miliardi di euro. L'aumento della spesa privata non dipende solo dalle recenti manovre. ,<Ci sono settori dalla copertura pubblica da sempre giudicata inadeguata, come l'odontoiatria, con il 95% della spesa a carico dei privati... 16/03/12 16/03/12 p lG lE Per la salute serve più coraggio di Ignazio Marino* l decreto sulle semplifi cazioni che martedì ha incassato il voto di fidu cia alla Camera dei de putati è certamente molto utile, ma non esente da di fetti. Analizzando le propo ste di semplificazione sulla sanità digitale qualche dub bio sorge. L'articolo 47 bis della legge cita testualmen te: "Nei limiti delle risorse umane, strumentali e fman ziarie disponibili a legisla zione vigente, nei piani di sanità nazionali e regionali si privilegia la gestione elet tronica delle pratiche clini che, attraverso l'utilizzo della cartella clinica elettro nica, così come i sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture da parte dei cittadini con la finalità di ottenere vantaggi in termini di accessibilità e contenimento dei costi, senza nuovi o maggiori one ri per la fmanza pubblica". I COSA significa in linguag gio corrente? Che il gover no comprende quanto sia cruciale archiviare le vec chie cartelle cliniche carta cee e passare a quelle elet troniche, ma non ha inten zione di investire alcuna ri sorsa per creare un sistema informatico dei cittadini italiani, né d'altra parte può obbligare le Regioni a implementare un progetto che ha evidentemente un carattere nazionale. Con queste premesse è lecito immaginare che la legge ri marrà lettera morta e che nessuno farà nulla in assen za di obblighi e di vincoli. Perché allora introdurre un capitolo specifico sulla sa nità digitale? Il motivo ci sa rebbe perché costruire un sistema elettronico in cui i dati clinici di ogni cittadino siano registrati e gestiti dal medico di famiglia servi rebbe a ridurre i costi della sanità, a rendere più acces sibili le informazioni e a mi gliorare la sicurezza per i pazienti. Nella cartella cli- Il decreto sulle semplificazioni prevede la cartella clinica digitale: un passo avanti per l'efficienza e il risparmio Ma senza una legge specifica, rimarrà lettera morta ruca personale andrebbero infatti registrate le malat tie, i farmaci assunti, gli eventuali ricoveri, i risulta ti delle analisi diagnostiche effettuate nel corso degli anni e tutti questi dati sa rebbero immediatamente disponibili su computer in qualunque momento e luo go. QUESTO contribuirebbe a ridurre gli esami inutili e ripetuti, ma anche a evitare incidenti come la sommÌ11Ì strazione di farmaci a cui il paziente è allergico, per non parlare del tempo che si risparmierebbe elimi nando le code agli sportelli per il ritiro di analisi e la stre. È evidente che un pro getto di questa portata rientra in un grande dise gno di modernizzazione del paese. Ma non si può certo immaginare che sia un progetto a costo zero per le casse dello Stato, per questo fa sorridere che la legge non preveda oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. I tecnici del go verno lo sanno, come lo sanno gli assessori e tutti coloro che lavorano nella sanità e la vorrebbero mi gliorare. L'Italia soffre per gap tecnologico in molti settori, sanità compresa, e paga scelte poco lungimi ranti fatte in passato. Oggi, se si vuole ridurre la distan za con i paesi più avanzati e se si intende davvero impri mere una svolta in senso ri formatore, non si può solo allungare l'età pensionabi le e rendere meno ingessa to il mercato del lavoro. Servono anche misure con crete che aiutino la moder nizzazione e sostengano i progetti innovativi che creano impiego e nuove opportunità economiche. Ed è proprio questo che si aspetta con impazienza dal governo Monti.