RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012

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RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012
RASSEGNA STAMPA Venerdì 16 Marzo 2012
Crescono dell’8% le spese per curarsi privatamente.
IL SOLE 24 ORE
Prova di 6 mesi per l’assunzione dei primari.
IL SOLE 24 ORE
L’Empam “contesa” da consulenti e advisor.
Dalla consulenza di Gallazzi alla modifica della governante.
IL SOLE 24 ORE
Dal mutuo alle visite in ospedale così per lo Stato i gay sono invisibili.
LA REPUBBLICA
Se anche la sanità è in offerta speciale.
IL MESSAGGERO
Censis: per la sanità sale la spesa privata.
IL MESSAGGERO
Censis: La spesa dei cittadini tocca i 30,6 miliardi: + 8% in tre anni.
Sanità sempre più cara e servizi meno efficienti.
L’ARENA
Sanità, in aumento la spesa privata.
IL MATTINO
Per la salute serve più coraggio
IL FATTO QUOTIDIANO
~OO(JIlliE
16/03/12
Sanità. Studio det Censis sul slstema sanitario nazionale: nel 2015 mancheranno 17 miliardi
Crescono dell'8% le spese per curarsi privatamente Barbara Gobbi
SaraTodaro
. . Sempre più disamorati del
federalismo, delusi della quali­
tà dell'assistenza specie nelle
Regioni con i conti in bìlico. E
costretti (in tanti) a rifugiarsi
nel "low cost" e nelle cure fai­
da-te perché la salute è la preoc­
cupazione primaria degli italia­
ni. Dì questi tempi sempre più
a caro prezzo. Ovvero: 30,6 mi­
liardi di euro di tasca propria
(+8% rispetto alzo07-Z0l0), di
cui 4 miliardi per i medicinali
(+ 5,8%), Il,5 peri serviziambu­
latoriali (+11,%), 5 per le cure
ospedali ere< + 8%).
A disegnare un Ssn col fiato
corto rispetto al fabbisogno è
lo studio Censis presentato ie­
ri aRoma.
La premessa: ìl gap tra prono­
stico di spesa e risorse disponi­
bili. Nelzo15 nelle casse del Ssn
mancheranno all'appello fmo a
17 miliardi. E già oggi a pagare il
prezzo più salato sono i cittadi­
"
ni delle Regioni sotto Piano di
rientro, dove l'incremento della
spesa pubblica tra 2007 e 2010 è
dimezzato (+8%) rispetto a quel­
lo registrato nelle Regioni "vir­
tuose" (+15%). Una pota tura che
si è tradotta in minore qualità: la
pensa cosÌ ìl38% degli intervi­
stati delle Regioni con piano di
rientro. concentrate al Sud. Del
resto, «la crescente insoddisfa­
zione non dipende solo dai tagli
ai bilanci - spiega il vicediretto­
re del Censis Carla Collicelli -.
Basti guardare all'odontoiatria,
con il 95% della spesa a carico
dei privati». Emblematico il ca­
so delle liste d'attesa, prima cri­
ticità (68,s%), E chi sperava nel
nale. «Gli italiani sembrano i
protagonisti più maturi: un po­
polo capace dì grande senso di
responsabilità», ha commenta­
to il presidente di Farmindu­
stria, Massimo Scaccabarozzi.
Ma iLministro:aetlàì_mèR.e~
Wlm:lJiùdtiiZi, che condivide
parte della proposta Censis ­
puntualizza: «Più governance,
abbandono di vecchi meccani­
smi,applicazione seria del fede­
ralismo fiscale e migliore distri­
buzione di risorse e persona­
le». «Sul tema delle liste d'atte­
sa l'insofferenza degli italiani è
frutto del "tutto e subito". Non
tutte le patologie giustificano
questa insofferenza».
Federalismo torna sui suoi pas­
si: il 60% è contrario a una sani­
tà fmanziata dalla sola tassazio­
ne locale (nelzo09 era il 55%),
Gli italiani una ricetta
l'avrebbero: più efficienza e
controlli, tìcket parametrati al
reddito, costi o ttinIal i per servi­
zi e prestazioni su scala nazio­
ILOmAGUO
Gli italiani hanno sborsato
30,6 miliardi:
14 per le medicine,
11,5 per servizi ambulatoriali
e 5 per le cureospedaliere
~OO())lltE
DDl GOVERNANCE
Prova di 6 mesi
per l'assunzione
dei primari
_ Medici pubblici e universi­
tari in pensione a 67 anni con
possibilità di deroga a 70: mas­
sima trasparenza nelle nomi­
ne dei direttori generali delle
aziende sanitarie e dei prima­
ri; ruolo determinante del col­
legio di direzione - che racco­
glie tutte le professioni del­
l'azienda - nella programma­
zione e nei controlli sull'assi­
stenza; nuovi primari in prova
per sei mesi prima dell'incari­
co definitivo. Sono questi alcu­
ni contenuti del disegno di leg­
ge sul governo clinico - frutto
dell'unificazione di ben dieci
Ddl sulla materia - approvato
ieri dalla commissione Affari
sociali della Camera in sede re­
ferente dopo un dibattito dura­
to oltre tre anni. Il testo appro­
vato è stato trasmesso alle al­
tre commissioni per i pareri
con l'obiettivo di farlo appro­
dare in aula entro aprile.
L'ultima limatura riguarda
Regioni a statuto speciale e Pro­
vince autonome che adegue­
ranno le nonne ai loro statuti.
E proprio le Regioni sono sta­
te nell'iter del provvedimento,
lacausa principale del lungo di­
battito. Numerosissime infatti
le loro "bocciature" a previsio­
ni poi cancellate dal testo che
avrebbero invaso secondo i go­
vernatori le loro competenze,
tra le quali. solo una settimana
fa, la deregulation della libera
professione dei medici su cui la
stessa commissione sarà pre­
sto al lavoro con il miD1Stéto
den~saJ.ùt~ per mettere a pun­
to un testo organico di riforma.
"
16/03/12
n
&de~
(])illII
16/03/12
-,~~
lECASSE 01 PREVIDENZA/l'INCHIESTA
Enpam, la girandola dei consiglieri esperti
di Claudio Gatti • pagina 19
L'Enpam «contesa»
da consulenti e advisor
Dalla consulenza di Gallazzi alla modifica della govemance di Claudio Gatti
'uliO Gallazzi, un omone da un metro
e novanta e 120 chili, è fondatore e
roprietario del gruppo di consulen­
za, Sri-Npv. Non è noto come tecni­
co della finanza, ma nel 2010 l'Enpamsi rivolge
a lui per analizzare il patrimonio mobiliare. E
al suo amico Daniele Pace, che invece è consu­
lente di svariate casse. Da quella dei commer­
cianti,l'Enasarco, a quella dei periti industria­
li,I'Eppi. Passando per l'enteprevidenzialedei
giornalisti,l'Inpgi.
Nella prima puntata della nostra inchiesta
sulle problematiche della gestione dei patri­
moni delle fondazioni, o casse previdenziali,
ci siamo concentrati proprio sull'Enpam, in
quanto la più ricca di tutte, e sul suo storico
"consigliere esperto", il professor Maurizio
Dallocchio. In questa seconda puntata, ci sof­
fermeremo su Gallazzi e Pace.
«Laforza di Gallazzisono le relazioni perso­
nalD>, ci dice un suo ex collaboratore. Per anni
è stato legatissimo allo stesso Dallocchio, pre­
sente anche al suo matrimonio. Altrettanto
forti i legami con il Vaticano: la sua Sri ha avu­
toalungo la gestione della raccoltapubblicita­
riadell'Osservatore Romano e delle cosiddet­
te grandi affissioni sulle facciate o le impalca­
ture delle chiese.
Ma con Dallocchio i rapporti si deteriore­
rannoproprioperviadell'Enpam. Mentre ari­
velare suoi supposti problemi con la Santa Se­
de è la lettera scritta 1'8 maggio 2011 dall'attua­
le nunzio apostolico aWashington arcivesco­
vo Carlo Maria Viganò e resa pubblica da
Giancarlo Nuzzi in una puntata del program­
ma de La7 "Gli Intoccabili". Nella sua nota di
denuncia di presunte disfunzioni inVaticano,
Viganò accusa un monsignore, Paolo Nicoli­
ni, di «comportamentigravementeriprovevo­
li per quanto si riferisce alla correttezza della
sua amministrazione». E spiega: «Risulta una
partecipazione di interessi del medesimo
monsignore nella Società Sri Group, del Dott.
G
Giulio Gallazzi, società questa attualmente
inadempiente verso il Governatorato per al­
meno duemilioni 2oomilaeuro(...) Tabulati e
documenti in mio possesso dimostrano taliaf­
fermazioni eilfattoche Mons. Nicolinièrisul­
tatotitolare diuna carta di credito a carico del­
la suddetta Sri Group, per un massimale di
2.500 euro al mese».
«TI rapporto con monsignor Nicolini era
molto stretto: è stato lui a sposare Gallazzi e a
introdurlo presso il Governatorato», ci dice
unafonteben informata che su quei due milio­
ni e 200mila euro menzionati da Viganò spie­
ga: «Sri aveva gestito laraccolta della pubblici­
tàche copriva i ponteggi del colonnato diPiaz­
za SanPietro durante il restauro maal momen­
todellascritturadellaletteraSrinonavevaver­
sato il dovuto alla Santa Sede».
AiiSole240re Gallazziha chiarito così: «TI
Governatorato ha emesso fattura nei nostri
confronti a fme dicembre. e tale fattura è stata
pagata a maggio. Una o due settimane dopo
quella lettera». Eil fatto che il Monsignor Nico­
lini sia stato titolare di una carta di credito a
nome della Sri? «Questo è totalmente falso.
Monsignor Nicolini non ha mai avuto una mia
carta di credito», rìsponde.
E un'automobile? «Tantomeno. Mai dato
un'automobile al Monsignor Nicolini». Eppu­
re a Il Sole 24Ore risulta che fIno alla primave­
ra del 200]. don Paolo, come veniva chiamato
monsignor Nicolini, ha usufruito di una Audi
A6 (targa: CW 493 SW) messa a disposizione
da una società di Gallazzi, la Fin.Com. Srl.
Gallazzi ha tra l'altro una lunga storia di im­
provvise rotture con suoi stessi soci (oltre che
amici). Il cofondatore e comproprietario di
Sri, Egidio Maggioni, è oggi in causa con lui.
«Non c'era più accordo, né possibilità di conti­
nuare alavorare insieme», si limita a dire quan­
do gli chiediamo spiegazioni. Stessa cosa è av­
venuta con i tre soci co-fondatori di Npv.l'al­
tro ramo del suo gruppo. Nel 2008 tutti e tre
hanno preferito sganciarsi.
Una curiosità aggiuntiva: i vertici di Sri so­
D&*OO(J)illlI
no stati condannati penalmente per non aver
versato l'Iva entro il termine previsto sugli an­
ni 2005 e 2006. Per un totale di quasi 700nùla
euro. Le condanne a sei mesi di reclusione, in­
flitte ilZ7 ottobre 2009 eil3 settembre ZOlO, so­
no state sostituite da pene pecuniarie di cui è
stata disposta la "non menzione" (ma TI Sole 24
Ore hala documentazione che le prova).
Veniamo a Daniele Pace: arriva dalla Cgil, è
stato in Assoprevidenza e poi nel consiglio
della Covip, l'ente di vigilanza dei fondi pen­
sione. Èlì che si è costruito quella rete di rela­
zioni nel settore che gli ha poi permesso di di­
ventare consulente di fondi pensioni e casse
di previdenza.
Gallazzi ci ha detto che, a parte una breve
collaborazione nel zo08, con Pace non ha
«mai lavorato insieme». Insistendo: «Nessu­
na collaborazione». In un.email Pace ha con­
fermato: «Con ilDr. Gallazzi non condivido at­
tività econonùche». MaTI Sole 24Ore ha trova­
to evidenze del fatto che tra loro c'è stato un
rapporto di vera e propria sinergia professio­
nale. Perlomeno nel 2010/Z011
(vedi articolo afianco).
Inoltre, come abbiamo scritto nella punta­
ta precedente di questa inchiesta, nel 2010 i
due entrano insieme sulla scena dell'Enpam.
Con uno sponsor interno: il presidente
dell'Ordine dei medici di Bologna, dottor
Giancarlo Pizza che, alla vigilia delle elezioni
del Cda della cassa, spinge il presidente
dell'Enpam Eolo Parodi a ingaggiare la Sri di
Gallazziper fare «l'analisi del portafoglio mo­
biliare dell'Ente»e individuare «eventuali cri­
ticità presenti nel portafoglio».
TI "rapporto finale" di Gallazzi è di 78 pagi­
ne. Le 17 finali sono interamente dedicate
all'operatodi MangustaRisk,la società di con­
sulenza londinese che da anni svolge attività
di controllo rischi e monitoraggio ex post de­
gli investimenti mobiliari dell'Enpam.
Mangusta viene duramente stroncata. Per
il suo «mancato allineamento con gli impegni
contrattuali» e per le «commissioni dello
0,15% per un'attività che sembra consistere
nella preparazione di report di rischio (..,) ba­
sati suinformazioni e dati chegià i gestori invi­
ano all'ente».Secondo Gallazzi, quello di Man­
gusta sarebbe l'anello debole della catena di
supporto professionale esterno creata da
Enpamper gli investimenti mobiliari.
Larispostadi Mangustaarrivapervia giudi­
ziaria: con una procedura d'urgenza al tribu­
nale di Roma intesa a ottenere rettifiche nella
relazione, oltre che una citazione per concor­
renza sleale e diffamazione. Ma la richiesta
viene respinta.
Nelfrattempo Daniele Pace vedela possibi­
lità di diventare advisor di Enpam al posto del
"consigliere esperto" Maurizio Dallocchio. Il
Sole 24 Ore ha trovato la copia di una brochu­
re di una conferenza del settore tenutasi
nell'autunno 2010 in cui Pace è presentato co­
me consÙlente di Enpam. «Mi è stato richie­
sto,intre distinte occasioni, di diventare consi­
"
gliere esperto della Fondazione Enpam... Nel­
leprime due occasioni ho ringraziato marifiu­
tato.Nellaterza, per via dell'insistenza del pre­
sidente Parodi ho dato lanùa disponibilità, ma
per un breve periodo», chiarisce Pace.
Da Enpam arriva però una smentita: «Non
è mai stato offerto a Daniele Pace di diventare
consigliere esparto. Anzi il nuovo Consiglio
di amministrazione dell'Enpam, ritenendo su­
perato questo ruolo, nonne hanominato alcu­
nO».A spingerein quella direzione dopo le ele­
zioni delgiugnozOloè soprattutto Alberto Oli­
veti, vicepresidente vicario che diclùara vo­
glia di cambiare. Non solo advisor e interme­
diari Anche il loro modo di operare e lagover­
nance di Enpam. Èlui a spingere il Cda alascia­
re vacante il posto di consigliere esperto che
per 17 anni è stato assegnato automaticamen­
te a Dallocchio. E ad affidare a Mario Monti,
all'epoca advisor di Goldrnan Sachs (oltre che
presidente della Bocconi), il compito dianaliz­
zare i modelli organizzativi e di gestione degli
investimenti dei maggiori fondi pensione eu­
ropei per trovare un modello di governance a
cui ispirarsi. I1zo maggio 2011 Monti presenta
la sua relazione. E il successivo 24 giugno il
Cdaapprova un nuovo modello di riorganizza­
zione della governance. Bye bye consigliere
esperto e nessuna delega sugli investimenti: a
decidere sarà il Cda. In più, separilZione tra chi
decidegli investimenti e chifail monitoraggio
del rischio, tracci abilità del processo decisio­
nale, e soprattutto nessuna proposta di investi­
mento "spontanea". Sarà l'Enpam a decidere
che cosa Vllolee quindi cercare le opportunità
di investimento più consone a quella scelta. E
se non risulteranno tali, sarà evidente chi ha
deciso efatto o guadagnato cosa. Almeno così
si spera. Staremo a vedere.
[email protected]
UNA RAGNATELA DI INTERESSI
I rapporti con il Vaticano
e con monsignor Nicolini,
le relazioni con Daniele Pace
e la lite con Egidio Maggioni:
i tasselli di un grande mosaico
16/03/12
la Repubblica
16/03/12
IL DOSSIER. I diritti negati
Dal mutuo allevisite inospedale
cosìperlo Stato igay sono invisibili
Icodicioonprevedono tutele: "Ci difendiamo con lescrittureprivate"
Vivono gli stessi problemi delle
unioni di fatto eterosessuali. Con
l'aggravante della discriminazione
"In Italia siamo oltre cinque milioni,
ma per noi anche le cose più semplici
diventano una corsa ad ostacoli"
MARIA NOVELLA DE LUCA
ROMA - Invisibili. Per lo Stato ela burocrazia
italiana le coppe gay, con osenza figli, sono
invisibili. Nel senso che ognuno di loro esiste
come singolo individuo, ocome mamma opapà
single, ma sul fronte del patrimonio, delle
pensioni, dell'assistenza in ospedale,
dell'acquisto di una casa, oaddirittura
dell' affido di un figlio, la coppia gay,
semplicemente, non ècontemplata. Una
condizione che le equipara alle coppie di fatto
eterosessuali, che si trovano spesso adover
affrontare discriminazioni simili. Ma verso le
unioni omosessuali c'è l'aggravante del tabù e
dell' omofobia. Eppure nel nostro paese ci sono
cinque milioni di omosessuali eoltre centomila
bambini nati da unioni lesbiche ogay. Bambini
Coppie c:U fatto in Italia
820 mila
Non esiste il dato di quelle
omosessuali:
l'lstat le censirà per la prima volta
con il censimento del 2011
Dove è legale il matrimonio omosessuale
T~D MI!~o" .fi8dova
-Il i paesi
',!~à~~ara
-
Spagna,
"~o ~Ron1a
"
Napoli­
Istituiti in circa sessanta
Comuni, tra i quali:
• Torino, Pisa,
• Promessi
Padova,
a Napoli e Milano
Firenze, Ferrara,
da de Magistris
• bocciati
Bologna, Bari
e Pisapia
a Roma
.•
(Paesi Bassi,
Belgio,
Pisa:~.!Fnnze
I registri delle coppie di fatto
o altre forme di riconoscimento
che frequentano scuole pubbliche, ma al
momento dell'iscrizione devono risultare figli
soltanto di uno dei componenti della coppia
gay, perché, appunto, non essendoci né
matrimoni né vincoli more uxorio riconosciuti
per gli omosessuali, l'altro genitore per la legge
non esiste... Certo, èsempre possibile difendersi
attraverso scritture private, ma, come spiega
Gianfranco Goretti, papà gay insieme al suo
compagnoTommaso Giartorsio, di due
bambini, Lia eAndrea ed esponente di
"Famiglie Arcobaleno", «noi dobbiamo passare
la vita aprevedere ogni tipo di problema, per
poter poi lasciare carte edocumenti con cui
tutelare inostri cari, perché, appunto, per lo
Stato semplicemente non esistiamo».
Bari
•
Svezia,
Norvegia, '
Portògallo,
Islànda•
ArgeÌltina,
Messico, .
Canada,
Sudafrica)
~~~~~ ''''.'
,l'·"
.'n.. ;"
."
-
dd ~r~""
"
~. . ~. QQ
OCEANIA
/;
la Repubblica
Quelli che riconoscono diritti
alle coppie di fatto
17 paesi
• At.llltrla;Françfa,.Q~5ImarCa;Regno (jnito,
;t.u~sen'lOtirgd,~.n:nania,pvi~era,)
.
Slovèi:li.a, Repl,ibbfica:Coos,Fìrilandis; .
A,l1clorr~,{)ro~ia, Irlatida;CòIQmbla;
lJrugllaYl~<\ISileiNl!9\f<!Z~lal1qa. '.'
• L'Ungheria: la nuova costituzione le vieta
Complessa la situazione negli Usa
.in6ìnqU81ltati e.previ:;;tal'unione legale.
Direcehte il pre$iden~èObama '.' '. .....
slè espr~sç) aJav9rei:li'l,Ina1è~ge
cheljJtìtrocjuca .' < ' . '
.. .'
La sanità
Bastaun medico zelante
perimpedire l'assistenza
QUELLO dell'assistenza sanitaria è
uno dei settori dove il non essere spo­
sati, e dunque non avere vincoli di pa­
rentela, crea più problemi esofferenza.
Perché, così prevede la legge, accanto
alletto diun ammalato, per curarlo, per
dare o negare un consenso, ci possono
essere soltanto persone legate da vin­
colo matrimoniale o distretta parente­
la. Esclusi dunque i con­
viventi, sia eterosessuali,
:J L:
che gay.Jnrealtà,per for­
:"I r:
tuna, le maglie degli
ospedali spesso si allar­
gano, e capita così che
anche senza "contratto" si possa stare
vicini ai propri cari. «Ma basta uninfer­
miere un po' più zelante. una caposala
che detesta i gay. che si può essere cac­
ciati fuori, come degli intrusi", ricorda
sul sito dell'Arcigay Marzia, che rac­
conta però di averpotuto tenere la ma­
no della sua compagna per i lunghi e
amari mesi di una malattia terminale.
BI
L'eredità
Né pensione né lasciti
dopo lamorte del partner
NON esistendo un vincolo matrimo­
niale, né la possibilità di registrarsi co­
me unione civile, né i Pacs, in una cop­
pia gay quando uno dei due partner
muore all'altro nomesta nulla. Nelsen­
so che non eredita, né ha diritto ad al­
cuna pensione di reversibilità. Certo, il
diritto privato in questo aiuta, ci si può
tutelare facendo testamento, cointe­
stando i beni, ma tutto
può essere impugnato o
O_O
reso nullo dai parenti di
uno o dell'altro, che van­
•
tano la consanguineità.
Racconta Gianfranco
Goretti di "FamiglieArcobaleno":"Pro­
prio in questi giorni ho saputo la storia
di un mio collega, il cui compagno si è
El
16/03/12
ammalato di Alzheimer, ormai non è
piùautosufficiente,elui,dopovent'an­
ni di convivenza non può prelevare i
soldi della pensione, fondamentali per
le cure, perché appunto, per lo Stato,
quella coppia non è mai esistita... ».
Ibaanbini
L'adozione rimane lll1 tabù
stop anche al riconoscimento
ENORMI i problemi burocratici per le
coppie gay che decidono di avere un fi­
glio. Di fronte alla legge i bambini in­
fatti risultano figli soltanto di uno dei
due comp onenti, la madre biologica se
si trattadi una coppialesbica, o il padre
che mostra il certificato di nascita del
bimbo a.uto con una gestazione sur­
rogata. li secondo genitore per lo Stato
non compare affatto nel­
la vita di quel bambino.
Conil paradosso,cheseil
,
genitore biologico muo­
re, quel bimbo potrebbe
non essere affidato al
compagno del padre o alla compagna
della madre, ma alla famiglia d'origine
"biologica". "Più ifigli crescono - spie­
ga Goretti -più i problemi aumentano.
Eppure abbiamo invece incontrato
una straordinaria direttrice di scuola
pubblica, che mettendo da parte la bu­
rocrazia, ci ha accolti entrambi come
genitori di nostra figlia Da».
m
La casa
Ostacoli persino inbanca
''No ai mutui cointestati"
ANCHE sulla casa è soltanto il diritto
privato a tutelare la coppia gay. Si può
cointestare un appartamento, si puòla­
sciare scritto che l'erede dì quel bene è il
proprio compagno o la propria compa­
gna, main assenza di unavincolo preci­
so nulla è garantito. "La nostra casa è
cointestata, ma ilmutuoè stato stipula­
todame»,raccon taFabrizio B, agente di
commercio, compagno
da oltre 15 anni di Simo­
ne, anche loro sposi in
"
Olanda, e adesso, dopo la
Cassazione, fiduciosi,
che forse, chissà «qualco­
sa potrebbe cambiare),. (<Alcuni anni fa
il comune di Bologna aveva provato ad
inserire nelle liste per le case popolari
anche le coppie di fatto, senza specifi­
care se gay o eterosessuali. Molti di noi
si erano iscritti più che per provocazio­
ne che perreale speranza di una casa: le
polemiche erano state così forti che di
quel bando non è saputo più nulla».
00
Le tappe
2002
Il matrimonio tra
Mario e Antonio
viene celebrato
nel giugno del
2002 nel
GroenMarkt
dell'Aja,in
Olanda
2004
La coppia
chiede al
tribunale di
Latina di
trascrivere il
matrimonio. La
richiesta viene
negata
2011
In Cassazione il
4 novembre sì
svolge l'udienza
presentata
contro le
sentenze di
tribunale e corte
d'appello
3Jlllrssal\l\rro
16/03/12
Costi e risparmi
SEANCHE LASANITÀ ÈINOFFERTA
SPECIAlE
di CARLA COLUCElll
L «FAI DA T'E» e il «low
Isegnano
cost», Due tendenze che
l'atteggiamento de­
gli italiani di fronte alla salu­
te e che non mancano dì
destare preoccupazione. La
prima risponde a un appr:ov
cio funzionalista secondo il
quale stare bene vuoi dire
non perdere mai colpi e
guarire nel minor tempo
possibile. Essa include la
tendenza all'autocura e al­
l'autoprescrizione, e la spin­
ta, a volte necessaria altre
volte velleitaria, ad accede­
re senza attese e senza in ter­
mediazioni alle visite e agli
accertamenti.
A questo atteggiamento
socio-culturale fa riscontro,
negli ultimi tempi, lo svilup­
po del «Iow cost» sanitario.
Si stima che la spesa degli
italiani per servizi sanitari
a basso costo, offerti da sog­
getti commerciali e reela­
mizzati per lo più nel web,
ammonti a circa lO miliar­
di di euro all'anno, con ri­
sparmi tra il 30 e 1'85% del
costo nei servizi tradiziona­
li. Questo tipo di offerta,
che arriva spesso da siti di
acquisto collettivo, è in rapì­
dissima espansione e coin­
volge segmenti di mercato
sempre più ampi, con un
impatto moltiplicatorio e
di rigonfiamento deiconsu­
mi in direzioni non sempre
di prima necessità. Il che
prefLgura scenari preoccu­
panti anche per i possibili
danni derivanti da un rap­
porto costilbenefici squili­
brato, dalla mancanza di
controlli di qualità e dall'in­
duzione di una domanda
impropria.
Ma si tratta anche di
atteggiamenti che spostano
volumi economici non in­
differenti. La spesa pubbli­
ca per la salute ammonta a
qualcosa come 113 miliar­
di di euro (pari al 7,3% del
Pil). Quella privata a 31
miliardi. Per un totale tra
pubblico e privato del 9%
del Pil. Con un numero di
addetti di 1 milione 568
mila unità, la sanità è un
settore sempre più impo­
nente non solo per il valore
del bene salute nella vita
delle persone e nella c0­
scienza collettiva dei citta­
dini del terzo millennio,
ma anche per il contributo
dato all'economia del Paese.
CONTINUA A PAG. 12
Se anche la sanità è in offerta speciale di CARLA COLLICELLI
Un settore chiamato a contri­
buire in questi mesi, come
tutti gli altri comparti della
amministrazione pubblica,
al risanamento dei conti. Il
Patto per la salute 2013-2015
prefigura un rallentamento
della crescita della spesa san i­
taria, con uno sbilancio tra
richieste delle Regioni e fon­
di assegnati che cresce pro­
gressivamente, raggiungen­
do un totale cumulato di più
di 17 miliardi nel 2015.
A questa battuta d'arresto
fanno da contorno fenomeni
come la crescita della spesa
privata, l'abbassamento dei
livelli qualitativi dell'offerta
e l'espandersi del «fai da te» e
del «low cost». Dalle ricerche
risulta che si spende di tasca
propria per quello che il servi­
zio pubblico non offre (come
l'odontoiatria), ma anche a
causa delle lunghe liste di
attesa, che spesso si frappon­
gono nell'accesso alle presta­
zioni, nonché per livelli quali­
tativi giudicati non adeguati.
Una spesa privata che lievita
a seguito della contrazione
della spesa pubblica riman­
da a un pericoloso calo dei
livelli qualitativi dell'offer­
ta, registrati in maniera mol­
to netta negli ultimi mesi: il
39% dei cittadini delle regio­
ni sottoposte a piano di rien­
tro ritiene che la sanità della
propria regione sia peggiora­
ta e il 58% la giudica inade­
guata (contro il 28% delle
altre regioni), con una radica­
lizzazione dunque delle già
notevoli differenze nellasod­
disfazione e nell'efficacia. In
questo contesto il «fai da te»
e il «Iow cost» sono quasi una
risposta indotta.
Come correggere un
trend così pericoloso? Per i crescente. cittadini la sanità pubblica
Accanto a ciò occorre de­
d~vreb?e rispo~dere al~a d~- dicare maggiore attenzione phce eSIgenza di garantire SIa alla individuazionc di canali la sostenibilità finanziaria ulteriori di finanziamento che una adeguata qualità del- della sanità, come ad eSffi'tr­
le prestazioni. La crisi gene- pio quelli de.iifi~ ra, accanto a timori crescen- tegrativa, ';';"_=" __ u' _. ti, anche una consapevolezza zo pilastro, maggiore e un consensosocia- attualmente le allargato rispetto a mano- italiani, men" vre che sappiano salvaguar- ni sarebbero dare qualità e appropriatez- vi. za, mentre sono le strategie di puro contenimento quelle che incontrano una ostilità 311 J1tfifia!\l1tfO
- - - - I I LA RICERCA 1--1- ­ Censis: per la sanità sale la spesa privata ROMA - Con la spesa sanitaria pubblica che rallenta,
quella delle famiglie cresce. Ed arriva a 30,6 miliardi di
euro quanto i cittadini italiani spendono di tasca propria
per la salute, cioè sempre di più: +8% nel periodo di crisi
2007-2010. Emblematico è il settore farmaceutico, dove
la spesa pubblica ha subito, sempre nel 2007-2010, un
robusto taglio (-3,5%), mentre la spesa privata per farma­
ci è cresciuta di quasi l'Il %, superando gli 8 mì1ìardi di
euro. È il Censis a fotografare, in una ricerca presentata al
Forum per la Ricerca Biomedica, come gli italiani tengo­
no botta ai tagli nella sanità. Ed è debutto-boom per illow
cost sanitario.
Per i cittadini aumenta il peso dei ticket sui farmaci (a
fine anno si supererà di molto il miliardo di euro) e sale
l'insoddisfazione per i servizi ricevuti. Le percentuali più
alte di persone che lamentano un peggioramento della
sanità sono nel Mezzogiorno(38,5%)eal Centro(34,2%).
Gli italiani, insoddisfatti del peggioramento negli ultimi
due anni del Servizio sanitario nazionale nella propria
Regione nel 31,7% dei casi (nel 2009 la percentuale era
del 21,7%), vi fanno fronte mettendo mano al portafogli.
Quando i sintomi non sono gravi, il 39% degli italiani
consulta il medico di base, il 31 % tenta la cura fai-da-te
stando a casa (con riposo, alimentazione corretta, ecc.) e il
15% assume qualche farmaco che in altre occasioni si è
rivelato efficace.
16/03/12
CArena
16/03/12
CENSI5. La spesa dei cittadini tocca i 30,6 miliardi: +8% «Sanità sempre più cara e servizi meno efficienti» Costretti a pagarsi molte
cure e con prestazioni
insoddisfacenti. i malati
puntano al risparmio
Con la spesa sanitaria pubbli­
ca che rallenta, quella delle fa­
mig1ie cresce. E arriva a 30,6
miliardi di euro quanto i citta­
dini italiani spendono di tasca
propriaperla salute; cioèsem­
pre di più: +8% nel periodo di
crisi 2007-2010. Emblematico
ne è il settore farmaceutico, do­
ve la spesa pubblica ha subito,
sempre nel 2007-2010, un ro­
busto taglio (-3,5%), mentre la
spesa privata perfarmaci è cre­
sciuta di quasi l'n %, superan­
do gli 8 mi1iardi di euro. È il
Censis a fotografare, in una ri­
cerca, come gli italiani resisto­
no ai tagli nella sanità.
Per i cittadini aumenta il pe-
~
so dei ticket sui farmaci e sale
l'insoddisfazione per i servizi
ricevuti. Gli italiani vi numo
fronte mettendo mano al portafogli. «Quasi non si passa
più dal pubblico», ha detto il
vicedirettore del Censis Carla
Col1icelli, «soprattutto sui piecoli disturbi. Quando i sinto~i ?O~ sono gravi; il399t: degl~
ltah~l consulta il medICO ~l
base, 1131% tenta la cura.faida-te s~ndo a ~a (con nposo, alImentazIOne corretta,
ecc.) e il 15% assume qualche
farmaco che in altre occasioni
si è rivelato efficace. Un altro
esempio di spesa privata è
quella per i medicinali non
convenzionali,parial,7miliar­ spetto ai prezzi di mercato.
di di euro l'anno». Ma il pericolo è l'induzione di
A decollare è illow cost sani­
una domanda impropria con
tario. Anche in campo sanita­ risposte inappropriate»).
rio si cercano prestazioni a «Problema chiave» per il
prezzi più bassi, di qualità ac­
68,5% degli intervistati è quel·
cettabile, con buoni tempi di lo della lunghezza delle liste di
accesso. StimeAssolowcostin­ attesa. Ma., secondo il im'ni~
dicano in lO miUardi di euro il ~i.lMIIQ_
valore della sanità a basso tmi!f, «non tutte le patologie
prezzo. «Questo segmento di giustificano tanta insofferen­
mercato», secondo la ricerca za, quando il sistema delle ur­
Censis, «crescerà del 25% l'an­ genze ha dimostrato dì regge­
re. I.:Italia., con una spesa pub­
...
no. ~ ta~l del prezZi delle pre­ blica al 7,37% del Pil, non spen­
staziOnI sono attorno al 30%, de poco, forse spende male) .•
ma possono arrivare al 60% e sul websi mo~tiplican~ le offe:­
te con sconti fino all85% n-
MMATTINO
Sanità, in aumento la spesa privata la crisi non morde solo il portafoglio,
ma anche la salute. La spesa pubblica
risulta sempre meno adeguata ai
bisogni sanitari dei cittadini, costretti a
rivolgersi a quelle che sono le cure in
strutture private. Vale a dire a
pagamento.
Il risultato è che ben 30,6 miliardi di
euro sono usciti dalle nostre tasche per
pagare direttamente prestazioni
mediche. Un aumento che a conti fatti è
stimato a quota 8% nel periodo di crisi
considerato a partire dal 2007 a finire al
2010. Circa dieci miliardi l'anno da
I?agare per le famiglie.
Elo scenario che emerge dalla ricerca
del Censis ..Quale futuro per le risorse
in sanità? Quale sanità dopo i tagli?...
Per l'indagine, è stimato in 17miliardi di
euro nel 2015 il gap tra le risorse di cui
ci sarebbe bisogno per coprire i bisogni
sanitari dei cittadini e i soldi pUbblici
che presumibilmente il Servizio
sanitario nazionale avrà a disposizione.
Dawero emblematico è il caso che si
pone al capitolo dediacto alla spesa
per i farmaci, con un taglio del 3,5%
della spesa pubblica e l'incremento
della spesa privata del1 0,7% nel
triennio 2007·2010. Per le famiglie
aumenta il peso dei ticket sui farmaci (a
fine anno si supererà la quota del
miliardo di euro) e, se non verranno
aboliti, arriverà molto presto la
stangata dai ticket su diagnostica,
specialistica e anche sul fronte pronto
soccorso, che unita a quella sui
farmaci, sarà un nuovosalasso
stimabile in una quota pari a circa 4
miliardi di euro. L'aumento della spesa
privata non dipende solo dalle recenti
manovre. ,<Ci sono settori dalla
copertura pubblica da sempre
giudicata inadeguata, come
l'odontoiatria, con il 95% della spesa a
carico dei privati...
16/03/12
16/03/12 p
lG
lE Per la salute serve più coraggio di Ignazio Marino*
l decreto sulle semplifi­
cazioni che martedì ha
incassato il voto di fidu­
cia alla Camera dei de­
putati è certamente molto
utile, ma non esente da di­
fetti. Analizzando le propo­
ste di semplificazione sulla
sanità digitale qualche dub­
bio sorge. L'articolo 47 bis
della legge cita testualmen­
te: "Nei limiti delle risorse
umane, strumentali e fman­
ziarie disponibili a legisla­
zione vigente, nei piani di
sanità nazionali e regionali
si privilegia la gestione elet­
tronica delle pratiche clini­
che, attraverso l'utilizzo
della cartella clinica elettro­
nica, così come i sistemi di
prenotazione elettronica
per l'accesso alle strutture
da parte dei cittadini con la
finalità di ottenere vantaggi
in termini di accessibilità e
contenimento dei costi,
senza nuovi o maggiori one­
ri per la fmanza pubblica".
I
COSA significa in linguag­
gio corrente? Che il gover­
no comprende quanto sia
cruciale archiviare le vec­
chie cartelle cliniche carta­
cee e passare a quelle elet­
troniche, ma non ha inten­
zione di investire alcuna ri­
sorsa per creare un sistema
informatico dei cittadini
italiani, né d'altra parte
può obbligare le Regioni a
implementare un progetto
che ha evidentemente un
carattere nazionale. Con
queste premesse è lecito
immaginare che la legge ri­
marrà lettera morta e che
nessuno farà nulla in assen­
za di obblighi e di vincoli.
Perché allora introdurre un
capitolo specifico sulla sa­
nità digitale? Il motivo ci sa­
rebbe perché costruire un
sistema elettronico in cui i
dati clinici di ogni cittadino
siano registrati e gestiti dal
medico di famiglia servi­
rebbe a ridurre i costi della
sanità, a rendere più acces­
sibili le informazioni e a mi­
gliorare la sicurezza per i
pazienti. Nella cartella cli-
Il decreto sulle
semplificazioni
prevede la cartella
clinica digitale:
un passo avanti
per l'efficienza
e il risparmio
Ma senza una legge
specifica, rimarrà
lettera morta
ruca personale andrebbero
infatti registrate le malat­
tie, i farmaci assunti, gli
eventuali ricoveri, i risulta­
ti delle analisi diagnostiche
effettuate nel corso degli
anni e tutti questi dati sa­
rebbero immediatamente
disponibili su computer in
qualunque momento e luo­
go.
QUESTO contribuirebbe
a ridurre gli esami inutili e
ripetuti, ma anche a evitare
incidenti come la sommÌ11Ì­
strazione di farmaci a cui il
paziente è allergico, per
non parlare del tempo che
si risparmierebbe elimi­
nando le code agli sportelli
per il ritiro di analisi e la­
stre. È evidente che un pro­
getto di questa portata
rientra in un grande dise­
gno di modernizzazione
del paese. Ma non si può
certo immaginare che sia
un progetto a costo zero
per le casse dello Stato, per
questo fa sorridere che la
legge non preveda oneri
aggiuntivi per la finanza
pubblica. I tecnici del go­
verno lo sanno, come lo
sanno gli assessori e tutti
coloro che lavorano nella
sanità e la vorrebbero mi­
gliorare. L'Italia soffre per
gap tecnologico in molti
settori, sanità compresa, e
paga scelte poco lungimi­
ranti fatte in passato. Oggi,
se si vuole ridurre la distan­
za con i paesi più avanzati e
se si intende davvero impri­
mere una svolta in senso ri­
formatore, non si può solo
allungare l'età pensionabi­
le e rendere meno ingessa­
to il mercato del lavoro.
Servono anche misure con­
crete che aiutino la moder­
nizzazione e sostengano i
progetti innovativi che
creano impiego e nuove
opportunità economiche.
Ed è proprio questo che si
aspetta con impazienza dal
governo Monti.