Maria Giovannone - Comitato Donne AiFOS

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Maria Giovannone - Comitato Donne AiFOS
Convegno di studio e approfondimento
L’altra metà del lavoro
Donne tra vita, salute e sicurezza
Relatore: Avv. Maria Giovannone, Responsabile Ufficio V Salute e Sicurezza sul lavoro, ANMIL Onlus
Titolo: “Prendersi cura di chi ci cura”. La salute e la sicurezza delle donne in
Sanità
Milano, 8 marzo 2016 - dalle ore 14.30 alle ore 17.30
IL QUADRO STATISTICO
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Nel quinquennio 2009 – 2013, a fronte di una flessione generale del 25% circa, nel
settore della Sanità il calo è risultato più contenuto: in particolare per le donne gli
infortuni sono scesi dai circa 37.000 del 2009 ai 31.900 del 2013 per una riduzione
pari al 13,7%.
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La maggior parte degli infortuni sul lavoro, 17.500 circa nel 2013 pari al 55% del
totale, si verificano nelle Strutture ospedaliere o nelle Case di cura. Molti infortuni
si verificano anche nelle strutture di Assistenza sociale per anziani e disabili
(28%).
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E’ l’Infermiera l’operatrice più colpita in assoluto da infortuni. Ogni anno le
Infermiere subiscono oltre 10.000 infortuni. Tra le altre figure professionali, incidenze
infortunistiche di rilievo si riscontrano per le Operatrice socio-sanitarie, con il 10% del
totale, le Ausiliarie ospedaliere (5,3%) e le Portantine (4,1%).
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La prima causa di infortunio per le donne che operano nella Sanità è rappresentata
dalla “Caduta di persona” che conta nel 2013 circa 5.500 infortuni pari al 23% del
totale. Si tratta di eventi di natura “generica” dovuti a scivolamenti, urti, perdita di
equilibrio, ecc. connessi alle innumerevoli “barriere architettoniche” che si incontrano
in ambienti e strutture così complessi e spesso precari
IL QUADRO STATISTICO
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Una causa “specifica”, connessa al sollevamento o lo spostamento di
pazienti, è alla base di gran parte dei circa 4.000 infortuni (17% del
totale) dovuti a “Movimenti sotto sforzo fisico”.
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Ma esiste anche un altro rischio di natura molto particolare e diffuso
soprattutto tra le operatrici di questo settore: “Aggressione o violenza
da parte di estranei”.
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Il 90% di tutte le malattie professionali denunciate dalle operatrici
sanitarie riguardano l’Apparato muscolo-scheletrico ed osteoarticolare, dovute a sovraccarico biomeccanico, posture incongrue,
movimenti scoordinati o ripetuti, ecc..
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Disturbi psichici e comportamentali, tra i quali vanno segnalati lo “stress
lavoro correlato” e il “burn out”, un malessere lavorativo di natura
psico-fisica che colpisce in modo particolare proprio gli operatori della
sanità.
IL QUADRO GIURIDICO
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Valutazione dei rischi nell’ottica delle differenze di genere (art. 28, TU Sicurezza)
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Stress lavoro-correlato (art. 28 Tu Sicurezza - Lettera circolare contenente le
indicazioni necessarie alla valutazione del rischio stress lavoro correlato emanata
dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il 18 novembre 2010)
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Burn-out: quadro giuridico incompleto e ruolo della giurisprudenza in sede
indennitaria
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Violenza e aggressioni da parte di soggetti terzi (clienti o pazienti): quadro
giuridico incompleto (Ministero della Salute, Raccomandazione per prevenire gli
atti di violenza a danno degli operatori sanitari, n. 8/2007 – ruolo della
giurisprudenza)
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I disturbi muscolo-scheletrici: quadro giuridico incompleto