polifenoli totali nelle bucce di uve rosse
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polifenoli totali nelle bucce di uve rosse
A.M. GIUFFRÈ Dipartimento di Biotecnologie per il Monitoraggio Agroalimentare e Ambientale Facoltà di Agraria - Universi~ degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Salita Melissari - 89124 Reggio Calabria - Italia e-mai!: [email protected] POLIFENOLI TOTALI NELLE BUCCE DI UVE ROSSE IN VITIGNI CALABRESI Total polyphenol content in red grape skins in the Reggio Calabria regio n Parole chiave: polifenoli, Alicante, Malvasia nera, Nerello, Prunesta Key words: polyphenols, Alicante, Black Malvasia, Nerello, Prunesta INTRODUZIONE Da alcuni anni assistiamo ad un crescente interesse per la nutraceutica e per gli alimenti funzionali. La definizione di alimenti funzionali fisiologici ha avuto origine in Giappone negli anni ,80 e faceva riferimento a quegli alimenti o ingredienti che hanno un impatto positivo sulla salute dell'individuo, sulle sue prestazioni fisiche, sulle condizioni mentali, in aggiunta ai loro valori . nutritivi (Hardy, 2000). Perché possano essere definiti funzionali, gli alimenti devono rispondere ad altri tre requisiti. Il primo è che devono essere contenuti naturalmente nell'alimento, il secondo è che devono fare parte della dieta quotidiana, il terzo è che, quando ingeriti, devono aumentare o regolare un particolare processo o meccanismo biologico per prevenire o controllare una specifica malattia (Hardy, 2000). Spesso i consumatori non conoscono i ter- 18 - Industrie delle Bevande - XXXIX (2010) giugno mini "nutraceutica" e "alimento funzionale", ma sono sufficientemente informati per capire che determinati alimenti hanno proprietà benefiche per l'organismo (Menrad, 2003). Ciò ha fatto sÌ che il mercato degli alimenti funzionali abbia avuto in Europa un notevole incremento (Menrad, 2003). Tra gli alimenti funzionali può essere incluso il vino rosso per gli effetti benefici riscontrati nella popolazione francese, nei confronti delle malattie coronariche, con quello che è stato definito il "paradosso francese" (Stanley e Mazier, 1999). Tali effetti sono dovuti alle sostanze fenoliche in esso contenute, che, a loro volta provengono soprattutto dalle bucce delle uve e sono trasferiti al vino durante il processo di vinificazione. È stato accertato che l'assunzione di fenoli mediante il vino oppure con suoi sottoprodotti, può risultare, nel lungo periodo, efficace nella riduzione VINO dell'aterosclerosi (Shrikhande, 2000). Una grande importanza nella formazione delle sostanze fenoliche delle uve e, conseguentemente anche nella formazione del colore del vino, è data all'epoca di raccolta delle uve (PérezMagarifto e Gonzales-San José, 2006). Tra le sostanze fenoliche, gli antociani hanno un ruolo importante nella copigmentazione dei vini rossi (Boulton, 200 l). A testimoniare !'importanza delle sostanze fenoliche nelle uve, c'è anche l'interesse per l'estrazione dei composti fenolici dalle vinacce per utilizzarli come antiossidanti nei lipidi aliment~xi, in luogo degli antiossidanti sintetici (Bonilla et al., 1999; Negro et al., 2003). . Il contenuto di sostanze fenoliche nelle uve varia a seconda della varietà. Occorre precisare che le differenze sono meno marcate per i fenoli presenti nelle bucce rispetto a quelli presenti nei semi (Xu et al., 2010), con risvolti evidenti anche in alcune caratteristiche sensoriali come l'amaro e l'astringente (Poudel et al., 2008). Per tutti i motivi appena enunciati, appare fondamentale conoscere la consistenza del patrimonio fenolico delle uve destinate alla vinificazione, oltre che la sua evoluzione durante la maturazione degli acini, questo per avere un termine di giudizio in più al momento dell'individuazione della maturità' tecnologica delle uve. nera, Nerello e Prunesta, allevate nel comprensorio costiero di Scilla e Bagnara calabra, nella parte tirrenica della provincia di Reggio Calabria, dove queste quattro varietà hanno un' ampia diffusione. Si tratta di un' area particolarmente vocata per l'allevamento della vite. È un territorio in pendio regolato da terrazzamenti. Per questo studio, nell'annata 2009-20 l O, sono state scelte, per ciascuna varietà di vite, dieci piante in buono stato vegeto-produttivo e fitosanitario, di circa 18 anni di età. Sono state eseguite 6 campionature ad intervalli settimanali, precisamente nei giorni 19 agosto, 26 agosto, 2 settembre, 9 settembre, 16 settembre e 23 settembre, fino alla maturità industriale dell'uva. Dal gruppo di dieci piante, per ciascuna varietà, sono stati raccolti, complessivamente, a mano e a caso, 200 acini. Dai 200 acini sono stati formati lO lotti, ciascuno contenente lO acini, anch'essi presi a caso. Dei lO lotti cosÌ formati, ne sono stati, infine, scelti tre, aventi caratteristiche simili tra di loro, in modo da eseguire tre repliche di analisi. Gli acini non sono stati preventivamente lavati o puliti e sono stati privati delle bucce mediante un bisturi, prima di procedere all' estrazione dei polifenoli. Gli estratti fenolici sono stati purificati attraverso un passaggio in colonna con tecnica SPE. Reattivi MATERIALI E METODI Per questo studio sono state prese in considerazione quattro varietà di vite rosse da vino (Vitis vinifera L.), Alicante, Malvasia Tutti i reagenti erano della ditta MercIe, Darmstadt (Germania). La colonna di separazione CIS Sep-Pale era della Millipore. Lo standard di (+ )catechina è stato acquistato presso la Sigma. Estrazione dei polifenoli Per l'estrazione dei polifenoli è stato utilizzato il metodo proposto da Di Stefano et al. (1989) e da Di Stefano e Cravero (1991), modificato come di seguito: le bucce dell'uva sono state raccolte e poste in una soluzione estraente da 25 mL, ricavata da una soluzione di l L preparata con 200 mL di acqua deionizzata, 5 g di acido tartarico, 120 mL di etanolo, 2 g di sodio metabisolfito, 22 mL di idrossido di sodio IN, e ancora acqua deionizzata fino a volume di l L. Le bucce sono state a contatto con la soluzione estraente per 15 ore, ad una temperatura di circa 25°C, al fine di consentire l'estrazione dei polifenoli. A questo punto la soluzione estraente è stata separata dalle bucce e posta in congelatore fino all'analisi. L'estrazione e l'analisi dei composti fenolici di tutte le varietà sono state eseguite in triplo e i risultati sono riportati come media±DS delle tre analisi. Il contenuto in polifenoli è stato espresso come milligrammi di polifenoli per chilogrammo di bucce. Analisi dei polifenoli Un'aliquota di 100 f-LL di estratto è stata diluita con 500 f-LL di una soluzione di acido solforico 0,1 N ed eluita attraverso una colonna di separazione CIS Sep-Pak Millipore da 500 mg, previa attivazione con 2 mL di metanolo e passaggio di 2 mL di acido solforico O, l N, al fine di eliminare possibili sostanze interferenti. Il contenuto di polifenoli totali è stato eluito cQn 3 mL di metanolo e 5 mL di acqua deionizzata. All'estratto Industrie delle Bevande" XXXIX (201 O) giugno" 19 VINO metanolico-acquoso sono stati aggiunti: l mL di re attivo di FolinCiocalteu, e, dopo 5 minuti, 4 mL di una soluzione di carbonato di sodio al 10% e acqua deionizzata, fino ad un volume di 20 mL. Per l'analisi quantitativa è stato utilizzato uno spettro fotometro Perldn Elmer, modello Lambda 2, alla lunghezza d'onda di 700 nm. Per la curva di calibrazione è stato utilizzato lo standard di (+ )catechina. RISULTATI E DISCUSSIONE Dallo studio dei risultati emerge come la varietà con un maggiore contenuto di polifenoli totali è la Nerello (tab. l) che, nell'epoca di maturazione industriale, e cioè il 23 settembre ha, rispettivamente, il 50% in più di polifenoli totali rispetto ad Alicante, il 42% in più rispetto a Prunesta, e il 99% ..... Alicante ...... Malvasia nera Tabella l Evoluzione del contenuto polifenolico nelle bucce delle uve rosse, a diversi stadi di maturazione. Medie di tre repliche±DS. I valori sono espressi in mg di polifenoli/kg di bucce. Epoca di raccolta Alicante Malvasia nera Nerello Prunesta 19 agosto 26 agosto 2 settembre 9 settembre 16 settembre 23 settembre 1.904±3,40 1.996±3,15 2.131±4,88 2.l55±4,74 2.170±4,99 1.994±3,23 1,443±3,63 1.512±3,54 1.569±3,O2 1.601±4,23 1.627±4,60 1.5Q3±4,14 2.611 ±5,O6 2.715±5,18 V89±5,55 2.844±5,71 3.106±7,49 2.998±6,90 1.738±3,82 1.790±3,13 1.818±3,O5 1.890±3,28 2.113±4,98 2.004±4,17 in più rispetto a Malvasia nera e cioè una quantità doppia. In assoluto, il contenuto minore di polifenoli è presente nella varietà Malvasia nera (fig. l). Viste nel loro insieme, tutte le varietà prese in considerazione evidenziano un incremento di polifenoli dal 19 agosto fino al 16 settembre, poi, questo contenuto decresce. Andando più nello specifico, si osserva che dal 19 agosto al 16 settembre, in Alicante vi è un ..... Nerello ...... Prunes!a 3500 c 1; 3000 .:.c al v v :::I ...o 2500 IF .:.c C) ~ ......... ~ 2000· c: ~ "O Q. C) E 1500 • .-:m 1000'~--------~------~---------r--------~--------~ 19/08/2009 26/08/2009 02/09/2009 09/09/2009 16/09/2009 23/09/2009 data di raccolta Fig. 1 - Andamento del contenuto di polifenoli totali nelle bucce di quattro varietà di vite rossa (Vitis pillifera L.), coltivate in provincia di Reggio Calabria: Alicante, Malvasia nera, Nerello e Prunesta. 20 -Industrie delle Bevande - XXXIX (20 l O) giugno aumento di polifenoli totali pari a 266 mg/kg e cioè un incremento del 13,97%, raggiungendo un massimo di 2.170 mg/kg, e da questo momento, si assiste ad una diminuzione dell' 8, Il % (176 mg/ kg) fino al 23 settembre. In Malvasia nera, l'aumento di polifenoli totali nelle prime cinque settimane prese in considerazione è di 184 mg/kg, pari al 12,75%, fino ad un massimo di 1.627 mg/kg, per poi decrescere del 7,62% (124 mg/kg) , fino ai 1.503 mg/kg del 23 settembre. N ella varietà N erello, nelle prime cinque settimane, si è assistito ad un incremento di 495 mg/kg, pari al 18,96%, poi il contenuto totale di polifenoli è diminuito dalla quinta alla sesta settimana di 108 mg/kg (3,48%). Infine, nella varietà Prunesta, nelle prime cinque settimane, si è assistito ad un incremento di 375 mg/kg (21,58%), passando da 1.738 a 2.113 mg/kg, quindi c'è stato un decremento dalla quinta alla sesta settimana di 109 mg/kg (5,16%). Dalla lettura dei risultati emerge che a fine maturazione delle uve, le varietà Alicante e Prunesta hanno valori pressoché simili. Il contenuto di polifenoli totali riscontrato nelle quattro varietà oggetto del presente studio è in linea con quello VINO • riscontrato da altri Autori su altri vitigni coltivati in Italia (Negro et al., 2003) e all' estero (PérezMagarifio e Gonzales-San José, 2006; Xu et al., 2010). CONCLUSIONI Le metodiche analitiche per spettrofotometria hanno dato risultati ripetibili, come emerge dalla lettura dei valori della deviazione standard. Inoltre, 1'applicazione di questo metodo ha consentito di ottenere risultati a costi contenuti, soprattutto se confrontati con quelli, certo più precisi e analitici, ma anche più costosi, che possono derivare da analisi per HPLC. La valutazione del contenuto di polifenoli totali costituisce un ulteriore elemento di valutazione per la scelta dell'epoca della raccolta dell'uva destinata alla vinificazione, infatti essi sono importanti sia da un punto di vista tecnologico-alimentare che per quanto riguarda l'attrattività nei confronti di alcuni consumatori. I polifenoli influenzano l'andamento dell'invec- chiamento del vino e implicano interessanti risvolti per quanto riguarda 1'assunzione nella dieta quotidiana di sostanze antiossidanti per combattere i radicali liberi. Inoltre, alcuni consumatori, più o meno inconsapevolmente, operano le loro scelte d'acquisto tenendo conto anche della colorazione del vino, dove grande importanza assume la presenza di antociani. In definitiva, molteplici sono le motivazioni che consigliano un' attenta valutazione del contenuto di poli fenoli nei vini, essendo essi responsabili del colore, del flavour, del corpo e della struttura del vino, anche sapendo che la loro evoluzione quantitativa è differente da quella degli zuccheri, per cui il momento di massimo accumulo fenolico non corrisponde al momento di massimo accumulo zuccherino. BIBLIOGRAFIA Bonilla E, Mayen M., Merida]., Medina M. Extraction of phenolic compoUIlds from red grape marc for use as food lipid antioxidants. Food Chemistry. 1999, 66: 209-215. Boulton R. The copigmentation of anthocyanins and its role in the color of red wine: a critical review. American Journal of Enology and Viticulture. 2001, 52: 67-87. Di Stefano R., Cravero M.C., Gentilini N. 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