Into the storm

Recensioni cinema e film | Persinsala.it
Emanuela
Mugliarisi
22 agosto 2014
In uscita nelle sale italiane il 27 agosto, Into the storm, film di
Steven Quale accatasta sensazionalismo e cascate di effetti
speciali (ben calibrati) per raccontare la storia del più
improbabile e sconvolgente tornado di tutti i tempi.
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Da un regista che ha diretto Final destination 5 e che ha curato gli
effetti speciali di Avatar e Aliens of the deep non ci si può certo
aspettare un film neorealista. Steven Quale arriva nelle sale italiane con
l’ennesimo film catastrofista ma, bisogna ammetterlo, ben fatto.
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Nella cittadina di Silverton (Oklahoma) la cerimonia dei diplomi della
scuola superiore della città viene interrotta e rovinata da una tempesta
che ben presto si trasforma in un potentissimo tornado; ma i danni
provocati dai primi mulini, sebbene ingenti, non sono nulla rispetto al
tornado che è previsto di li a poche ore: il tornado più grande della storia,
con una velocità delle correnti ventose superiore ai 500 km orari e un
occhio del ciclone di diversi km di raggio. Questo ingombrante e pericoloso
protagonista incrocia sul suo cammino non solo la cittadina, che rade al
suolo, ma soprattutto diverse storie che si intrecciano tra di loro: da una
parte ci sono i cacciatori di tornado, avventurieri che sono disposti a
rischiare la vita pur di girare sensazionali documentari sui tornado, per
immortalare l’occhio del ciclone da una prospettiva che “solo dio
conosce”. Tra questi, particolarmente bravo l’attore comico Matt Walsh,
che dà un pizzico d’ironia e di cinismo a un film in troppi momento
retorico. Dall’altra ci sono gli abitanti della cittadina, e in particolare il
preside della scuola superiore che, rimasto vedovo, deve fare i conti con
due rancorosi figli adolescenti ai quali non presta le dovute attenzioni.
Donnie, il più grande dei due, appassionato di videocamere e riprese
cinematografiche, si ritroverà in pericolo di vita per aiutare la più bella
della scuola a fare un documentario: proprio nel tentativo di salvarli dalle
macerie di una fabbrica che il tornado ha scaraventato su di loro, il padre
di Donnie e l’esperta di tornado (interpretati da Richard Armitage e Sarah
Wayne Callies) incroceranno le loro strade rischiando più volte di essere
risucchiati da questo incredibile e imprevedibile fenomeno atmosferico.
Luoghi comuni, retorica e le cosiddette “americanate” si sprecano,
soprattutto nei momenti in cui i protagonisti sentono di essere vicini alla
fine, o quando eroicamente il padre di Donnie cerca di salvare il figlio da
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Mugliarisi
22 agosto 2014
la
morte certa, ma in fondo si possono perdonare questi aspetti ad una
America che ancora fa i conti con i danni dell’uragano Katrina. Alcune
inquadrature finali, quando il sole ritorna per illuminare i detriti della
catastrofe, ricordano molto da vicino immagini di quella tragedia di New
Orleans. Anche i dialoghi sono un punto debole del film, banali,
eccessivamente descrittivi e inutilmente dilatati, ma non è questo che
interessa in un film del genere: si rimane oggettivamente sconvolti e
coinvolti nelle scene in cui il tornado la fa da padrone, soprattutto quando
nella fase finale assume proporzioni incredibili facendo fluttuare nel cielo
aerei di enorme portata e strutture pesanti di qualsiasi genere.
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Titolo originale: Into the storm
Regia: Steven Quale
Cast: Richard Armitage, Sarah Wayne Callies, Jeremy Sumpter, Nathan Kress, Matt Walsh, Alycia DebnamCarey, Arlen Escarpeta, Max Deacon, Kyle Davis, Scott Lawrence, Jon Reep
Sceneggiatura: John Swetnam
Produzione: Broken road productions, New line cinema, Village roadshow pictures
Distribuzione: Warner bros pictures
Musiche: Bryan Tyler
Nelle sale italiane dal 27 agosto
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