- SEGNI DEL TEMPO

Transcript

- SEGNI DEL TEMPO
Gestione del risparmio
Gli investimenti
alternativi
La flessione dei mercati
azionari in tutto il mondo sta
spostando l’interesse dei
grandi patrimoni verso i beni
rifugio e gli hedge funds
I
l World Wealth Report 2002, pubblicato da Merrill
Lynch e Cap Gemini Ernst & Young, fa il punto sui
grandi patrimoni nel mondo. Il Rapporto apre con la
constatazione che, nonostante l’instabilità dei mercati
finanziari e la difficile congiuntura economica
internazionale, più di 200mila individui sono entrati a far parte
dell’esclusivo club degli High-Net-Worth Individuals (HNWIs) coloro che possiedono attività finanziarie per un valore molto
consistente. In seguito a questo incremento del 3%, il numero
degli HNWIs sale a 7,1 milioni e il loro patrimonio
complessivo a 26.200 miliardi di dollari.
22
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 23
Gli investimenti alternativi
HNWIS
nel mondo
(migliaia di individui)
■ 1998
■ 2001
1.840
Europa
2.540
2.060
2.220
Nord America
1.330
Asia
220
290
Medio Oriente
190
280
America Latina
40
50
Africa
0
500
1.000
Trattandosi di risorse di enorme
entità - pari a oltre 20 volte il PIL
annuo dell’Italia - la loro
destinazione ha una grande
incidenza su strumenti e mercati
d’investimento. Il Rapporto rileva
24
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
FONTE CAP GEMINI ERNST & YOUNG
1.730
1.500
2.000
2.500
3.000
una chiara tendenza di fondo: i
patrimoni degli HNWIs si stanno
spostando dalle forme di
investimento più tradizionali come azioni e obbligazioni - verso i
cosiddetti “investimenti
alternativi”. Che cosa sono, e per
quale motivo stanno riscontrando
un crescente interesse?
Non esiste un’accezione
univoca di investimenti alternativi.
In questo articolo si adotta una
definizione “residuale”: sono tutte
Patrimonio finanziario
degli H N W I S
■ 1998
■ 2001
(miliardi di dollari)
5.600
Europa
8.400
6.900
7.600
Nord America
FONTE CAP GEMINI ERNST & YOUNG
4.400
5.100
Asia
2.700
3.500
America Latina
1.000
1.000
Medio Oriente
500
600
Africa
0
2.000
4.000
quelle forme di investimento
diverse da azioni e obbligazioni. Si
tratta di un insieme molto
eterogeneo, che comprende valute
pregiate, metalli preziosi, oggetti
d’arte, beni di lusso, immobili, e
strumenti finanziari come gli hedge
funds.
Per capire le ragioni del loro
recente successo è utile tornare
indietro di cinquant’anni
all’intuizione di un dottorando
dell’Università di Chicago. In un
6.000
8.000
10.000
articolo apparso sul Journal of
Finance, Harry Markowitz espone la
sua teoria delle scelte di portafoglio.
L’investitore tipo non si preoccupa
soltanto di massimizzare il
rendimento atteso dei propri
investimenti, ma anche di
controllarne il grado di rischio. Se
l’investitore concentra i propri fondi
Per sapere
cosa è
in una sola attività, il rischio è pari
alla variabilità - varianza, in termini
statistici - del suo rendimento atteso.
Se invece include nel suo
portafoglio più attività diverse, il
rischio non è la media dei singoli
rischi: può essere di molto inferiore
se l’investitore sceglie attività i cui
rendimenti attesi tendono a muoversi
in senso opposto - in termini
statistici, hanno covarianza negativa.
I dati storici mostrano che gli
investimenti alternativi tendono ad
avere un andamento “sfasato”
rispetto all’andamento di Borsa; di
conseguenza, l’investitore che
detiene molte azioni può rendere il
suo portafoglio più efficiente - cioè
ridurne il rischio a parità di
rendimento - aumentando la quota
di investimenti alternativi. In
conclusione, alla luce del pessimo
andamento dei mercati azionari
mondiali negli ultimi anni e della
teoria delle scelte di portafoglio, il
boom degli investimenti alternativi
appare perfettamente coerente. Gli
investitori sanno che, nel caso
dovessero subire perdite su un
fronte, potranno contare sui
guadagni che realizzeranno su un
altro fronte, e nel complesso i loro
risparmi saranno più sicuri. Per
questo gli investimenti alternativi
vengono spesso chiamati beni
rifugio.
■ HNWIs
■ BENI RIFUGIO
pag. 64
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 25
Gestione del risparmio
La sicurezza
del metallo giallo
o scorso 5 febbraio, il prezzo dell’oro è salito a 382 dollari per oncia. Si tratta di
un vero e proprio record, molto vicino al picco storico di 414 dollari per oncia,
raggiunto dal metallo giallo nel febbraio del 1996. Nonostante abbia registrato
una tendenza al ribasso nei due mesi seguenti, alcuni esperti sostengono che il prezzo
dell’oro sia destinato salire di nuovo nei prossimi anni.
L’oro è tornato di moda tra gli investitori internazionali per tre motivi principali. In
primo luogo, a partire dai primi mesi del 2002 il dollaro - a lungo considerata la valuta
rifugio per eccellenza - si è costantemente deprezzato rispetto alle principali valute
internazionali. E gli operatori di mercato sono soliti ripetere che ciò che è buono per
il dollaro non è tanto buono per l’oro, e viceversa. Dal 1993 ad oggi, in effetti, le
quotazioni della valuta statunitense e dell’oro hanno registrato andamenti quasi
sempre opposti - tendenza che si è
ulteriormente rafforzata dopo l’11
settembre 2001.
La relativa debolezza del dollaro
dipende, da un lato, dai tempi più
lunghi del previsto nella ripresa
dell’economia statunitense. Dall’altro,
dalla politica valutaria della Federal
Reserve, che preferisce un dollaro
debole nel tentativo di contenere
l’enorme deficit nel bilancio
commerciale degli Stati Uniti. E il
dollaro in discesa si è perfettamente
26
Fondi azionari minerari
29,73%
16,93%
Lingotti oro
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
Indice XAU oro e argento
-60%
-48,47%
-40%
-10,44%
-22,14%
-20%
-16,75%
0%
-6,23%
Dow Jones Industrial
20%
S&P 500
40%
Nasdaq Composite
60%
Buoni Tesoro americano
a 3 mesi
80%
Indice dollaro
76,13%
(variazioni registrate
un anno dopo)
FONTE USFUNDS
SETTEMBRE 2001
Fondi azionari oro
L’impatto dell’1 1
78,07%
L
Per sapere
cosa è
■ INDICI
AZIONARI
pag. 64
A N D A M E N T O D I M E R C AT O
di alcuni metalli preziosi
(valori in dollari per oncia)
ORO
400
380
360
340
320
300
280
260
240
220
Apr’98
Apr’99
Apr’00
Apr’01
Apr’02
Apr’03
Apr’00
Apr’01
Apr’02
Apr’03
Apr’00
Apr’01
Apr’02
Apr’03
ARGENTO
7,00
6,50
6,00
5,50
5,00
4,50
4,00
3,50
Apr’98
Apr’99
P L AT I N O
750
700
650
600
550
500
450
400
350
300
250
FONTE WWW.KITCO.COM
rispecchiato nell’oro in salita.
In secondo luogo, l’investimento in
oro è stato favorito dall’incertezza che ha
regnato sui mercati finanziari
internazionali durante la fase
preparatoria della guerra in Iraq. Anche
in questo caso si tratta di una relazione
consolidata. Gli storici economici hanno
da tempo individuato una regolare
asincronia tra il prezzo dell’oro e gli
indici azionari nei periodi pre-bellici.
Infine, hanno avuto un ruolo di
rilievo anche gli investitori giapponesi, la
cui debolissima economia è
caratterizzata da tassi di interesse
prossimi allo zero. Gli acquisti di oro nel
Paese del Sol Levante sono cresciuti a
ritmi vertiginosi: durante il primo
trimestre del 2002 sono aumentati del
156% rispetto allo stesso periodo del
2001.
Anche gli altri metalli preziosi argento, platino, palladio e rodio hanno fatto registrare buone
performance. La crescita del prezzo del
platino, ad esempio, ha addirittura
anticipato e superato quella dell’oro. Ma
le migliori performance sono state
realizzate dai fondi azionari che
investono in società operanti nel settore
dei metalli preziosi: nel 2002 il fondo
statunitense Gabelli Gold ha ottenuto
un ritorno dell’86,1%.
Un’altra categoria di investimenti
alternativi che ha attirato l’attenzione
degli investitori è quella dei beni di
Apr’98
Apr’99
lusso. Accanto all’oro e agli altri metalli
preziosi, infatti, le gemme, gli oggetti
antichi e, soprattutto, le opere d’arte
moderna e contemporanea hanno
aumentato il loro peso nei portafogli dei
HNWIs. In cosa si differenzia
l’investimento in oro da quello in beni
di lusso?
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 27
Gestione del risparmio
Investire in beni di lusso
osì come i metalli preziosi, i beni di lusso - gioielli, diamanti,
opere d’arte, raccolte filateliche, tappeti, macchine d’epoca,
ecc. - possono essere acquistati ai fini di puro investimento.
Alcuni beni di lusso godono del vantaggio di una maggiore facilità di
trasporto rispetto ai metalli preziosi; tutti godono del pregio di
coinvolgere emotivamente l’investitore, appagandone il lato estetico.
Tale peculiarità, tuttavia, rende la domanda di beni di lusso
particolarmente sensibile alle mode del momento. L’investimento in
oggetti preziosi presuppone dunque una grande competenza in materia.
Il modo migliore per acquistare
un bene di lusso è quello di
partecipare a un’asta presso una casa
C
Il mercato delle aste d’arte
FONTE ARTPRICE
L’ A N D A M E N T O del mercato
I S E G M E N T I di mercato
(indice = 100 al gennaio 1996)
(% sul fatturato totale, 2002)
150
Fotografie 1,9%
Altro 0,3%
Stampe 2,6%
Sculture
Dipinti
10,5%
73,1%
140
130
120
Acquerelli
11,6%
110
100
90
80
gen’92 gen’93 gen’94 gen’95 gen’96 gen’97 gen’98 gen’99 gen’00 gen’01 gen’02 gen’03
28
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
L A P A R O L A A L L’ E S P E R T O
Intervista a
Stéphane
Bloch Saloz
STÉPHANE BLOCH SALOZ
è Presidente di Christie’s Italia
accreditata. In questo modo è
possibile visionare il catalogo in
anticipo ed eventualmente farsi
consigliare da un esperto. Infatti, vi
sono molteplici variabili da valutare
con attenzione in fase d’acquisto:
condizioni, fattura, design,
certificato, marchio, materiale,
provenienza e firma. Tutte queste
variabili contribuiscono a verificare
l’autenticità di un oggetto, stimarne il
valore e il grado di commerciabilità.
Il mercato P E R PA E S E
(% sul fatturato totale, 2002)
Altri 14,7%
Svizzera 1,7%
Germania 2,7%
ITALIA 2,9%
Francia
8,6%
Regno Unito
27,5%
Stati Uniti
41,9%
EuroMeridiana: Gli investitori stanno riscoprendo i beni rifugio e, in
particolare, i beni di lusso. Quanta
parte del patrimonio è utile destinare a questi investimenti?
Stéphan Bloch Saloz: Premetto che le
opere d’arte e, più in generale, gli
oggetti da collezione non appartengono alla categoria dei beni di lusso in
senso stretto. Vi è infatti una notevole differenza tra questi beni e le altre
categorie di beni rifugio. Nei momenti difficili, chiunque può essere interessato all’acquisto di oro e valute
pregiate. Se e quanto investire in
oggetti artistici, invece, dipende
essenzialmente dall’interesse personale che ciascun individuo nutre per
il mondo dell’arte.
EM: Si tratta di un investimento
accessibile solo ai grandi patrimoni?
SBS: Assolutamente no. Esistono vari
casi di acquisti davvero straordinari,
oggetti pagati cifre molto contenute
che in seguito si sono notevolmente
apprezzati. Prendiamo, ad esempio, le
grandi collezioni di disegni antichi
realizzate quindici o venti anni fa.
Disegni acquistati per 400-500 euro
oggi valgono anche venti volte di più.
In vari campi - monete, francobolli,
spille, bambole - la creazione di collezioni artisticamente importanti non
richiede investimenti elevati.
EM: Come valutare se il rapporto
qualità-prezzo è equo?
SBS: È molto difficile. Le faccio un
esempio. Supponiamo che a un collezionista di porcellana napoletana
manchi un solo pezzo per completare
la sua collezione di una determinata
epoca. Il pezzo in questione può valere, preso singolarmente, 10mila euro.
Tuttavia il collezionista sarà disposto
a pagare un prezzo anche molto superiore, in quanto sa che la sua collezione, dopo l’acquisto, aumenterà enormemente di valore. La moda è un
altro fattore che gioca un ruolo cruciale nella determinazione del rapporto qualità-prezzo. In America e
Inghilterra, ad esempio, i cosiddetti
orientalismi erano di gran moda dieci
anni fa e venivano trattati a prezzi
elevati nelle principali aste. A causa
dei recenti avvenimenti, tuttavia,
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 29
L A P A R O L A A L L’ E S P E R T O
oggi quel mercato è molto meno attivo. Più in generale, ogni moda tende a
passare, soprattutto nel campo dell’arredo di lusso. Dopo un certo periodo la gente si stanca di vedersi circondata sempre dagli stessi oggetti.
EM: È meglio privilegiare la rarità di
un oggetto o il suo stato di conservazione?
SBS: Fatta eccezione per il caso in cui
l’oggetto sia davvero unico, lo stato di
conservazione ha molta più importanza. Anche gli oggetti rari, infatti, vengono valutati sulla base della loro
vita residua. Se questa è troppo
breve, sparisce l’interesse dal punto
di vista dell’investimento.
EM: Esistono delle agevolazioni
fiscali per chi acquista un’opera
d’arte?
SBS: Oggi le agevolazioni fiscali sono
maggiori rispetto a qualche anno fa.
La rivalutazione degli oggetti d’arte a differenza delle azioni e di altre
forme di investimento - non è soggetta a tassazione. L’arte non pesa neanche sugli eredi, in quanto sono stati
aboliti i diritti di successione e donazione.
EM: Arte moderna e contemporanea,
mobili e arredi antichi, pietre preziose, gioielli, argenti, libri rari: in
quale settore si concentra il maggior numero di contrattazioni?
SBS: Nel collezionismo odierno esistono delle tendenze molto nette. Ad
esempio, l’arte moderna sta poco a
poco cedendo lo scettro all’arte contemporanea, che ha prezzi più accessibili per una generazione di collezionisti giovane e attiva. L’arte moderna
30
continua, ovviamente, ad avere la sua
importanza, ma sta assumendo un
ruolo simile a quello che aveva
l’Ottocento per la generazione precedente. Quanto al settore dei mobili e
degli arredi antichi, questo è attualmente in forte ascesa. Gli individui
tendono a dedicare più tempo alla
casa e, quindi, all’arredo non puramente decorativo ma di maggior prestigio. L’investimento in pietre preziose e gioielli è invece un po’ in calo.
Nel mercato degli argenti e dei libri
rari, infine, gli scambi avvengono
soprattutto tra specialisti - come
orafi e letterati.
EM: Quali artisti guidano le classifiche?
SBS: I principali artisti dell’arte contemporanea americana e italiana.
EM: E i surrealisti?
SBS: Hanno sicuramente avuto un
enorme successo, ma più in Germania
e in Francia. Nel mercato italiano
sono decisamente più importanti il
futurismo e tutto il periodo d’inizio
Novecento.
EM: Il fenomeno delle aste online
sta modificando il mercato?
SBS: Sì, ma soprattutto dal lato della
raccolta di informazioni. Grazie a
Internet, un collezionista alla ricerca
di un pezzo può accedere, comodamente da casa sua, a tutte le informazioni che vuole. Eppure, ritengo
che non sia opportuno effettuare un
acquisto importante online. Il collezionista deve entrare in contatto
diretto - o indiretto, tramite una persona di fiducia - con l’oggetto d’arte
prima di acquistarlo.
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
La provenienza storicogeografica rappresenta una variabile
più suggestiva che tecnica, ma non
per questo di lieve impatto: il valore
di un oggetto prezioso tende a
lievitare se è appartenuto a una
celebrità. Nel corso di un’asta di
Christie’s tenutasi a New York nel
1999, un anello di diamanti è stato
aggiudicato per 772mila dollari valutazione che non avrebbe mai
raggiunto se non fosse stato donato
da Joe Di Maggio a Marilyn
Monroe. Altrettanto si può dire del
bracciale appartenuto a Sarah
Bernhardt, venduto sempre da
Christie’s a Ginevra per il prezzo
record di 757.300 dollari nel 1987.
La firma è una garanzia della
Investire in beni
di lusso
LA STAMPA ESTERA
Un 2003 surrealista
sintesi dell’articolo apparso su ArtPrice.com, gennaio 2003
■ Il modo migliore
per acquistare un
bene di lusso è
quello di partecipare
a un’asta presso una
casa accreditata.
qualità di un bene di lusso. Mentre
le custodie firmate sono apparse nel
XVIII secolo, l’abitudine di firmare
gli oggetti, spesso siglati anche con
un numero, si è diffusa subito dopo
la I Guerra Mondiale.
Le aste di opere d’arte - dipinti,
acquerelli, sculture, ecc. - sono
sempre molto frequentate dagli
investitori, e nel 2002 hanno
generato un fatturato complessivo di
circa 2,7 miliardi di euro. Durante
l’asta londinese di Sotheby’s del 10
luglio 2002, Il Massacro degli
Innocenti di Peter Paul Rubens è
stato aggiudicato per una cifra
appena inferiore ai 70 milioni di
dollari. Ma si tratta di una notevole
eccezione: l’entusiasmo degli
A differenza dei mercati finanziari, il
mercato dell’arte ha chiuso il 2002 in
bellezza, ottenendo un rialzo del
4,3%. Non si tratta però di un risultato conseguito con facilità. Alti e bassi
si sono susseguiti nel corso delle
principali aste, e i collezionisti hanno
impiegato un po’ di tempo prima di
ritrovare la fiducia smarrita in seguito all’attentato terroristico dell’11
settembre 2001. Fino all’aprile 2002,
il mercato si è mantenuto a bassi
livelli, per poi registrare un aumento
del 3,8% tra aprile e giugno.
Sfruttando il momento favorevole, nel
mese di luglio Sotheby’s ha tenuto a
Londra un’asta da record mondiale: Il
Massacro degli Innocenti di Peter
Paul Rubens è stato aggiudicato per
45 milioni di sterline, il prezzo più
alto mai pagato per l’opera di un
grande maestro non moderno.
L’ascesa dei prezzi delle opere d’arte
è stata accompagnata da una maggiore selettività da parte dei collezionisti. Nel corso del 2002, solo i lavori
migliori hanno trovato un acquirente.
Il maggior numero di scambi si è realizzato nel mercato dell’arte moderna
e, in particolare, surrealista. Secondo
ArtPrice.com - portale che dispone
del più esaustivo archivio sulle opere
d’arte messe all’asta nel mondo - il
successo degli artisti surrealisti è
destinato a continuare. Il 2002 è
stato certo un buon anno per Magritte
e seguaci, ma il 2003 si preannuncia
ancora migliore.
Quando ha avuto inizio il revival del
surrealismo? A detta degli esperti,
nel corso del 1997. Fino ad allora,
infatti, il movimento surrealista accomunato più dall’ispirazione che
non da veri e propri canoni pittorici -
gode di scarsa attenzione. L’unica
asta monografica dedicata al movimento viene organizzata da Christie’s
nel 1989. Dal 1997 in poi, invece, è
tutto un susseguirsi di mostre e aste
internazionali sul surrealismo. Nel
2001, ad esempio, sia il parigino
Centre Pompidou di Parigi che il
Metropolitan Museum di New York
organizzano importanti retrospettive.
Tali eventi hanno un notevole impatto
sul mercato dell’arte: i prezzi delle
opere surrealiste sono cresciuti ininterrottamente dal 1997 in poi - fatta
eccezione per una lieve flessione
dopo l’11 settembre 2001. La performance complessiva degli ultimi sei
anni è pari al 77% - al 12,6% nel
solo 2002. Oggi, l’80% dei lavori surrealisti messi all’asta trova un acquirente.
Il mercato è dominato dagli Stati
Uniti, dove si realizzano ben due terzi
delle vendite. L’artista più quotato è
René Magritte: Il Dominio delle Luci è
stato aggiudicato nel corso di un’asta di Christie’s a New York per 11,5
milioni di dollari, cifra molto superiore alla precedente stima di 5-7 milioni di dollari. Nel corso del 2002, a
parte Pierre Molinier e Joan Miro, le
quotazioni di tutti gli artisti surrealisti sono salite. Le fotografie di Man
Ray continuano a essere vendute per
cifre esorbitanti, nonostante lo scandalo del 1998-99, quando si scoprì
che numerose copie erano state vendute come originali. “Sembra proprio
che, in questo momento, i collezionisti di tutto il mondo non vogliano
altro che surrealisti”, conclude
ArtPrice.com.
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 31
Le principali case d’aste
del mondo
ANTIQUORUM
Casa d’aste ginevrina fondata nel
1974, è specializzata nel campo
degli orologi da collezione - che
siano orologi da polso, da taschino,
da muro, subacquei o cronografi.
Nell’aprile 2002, con la vendita di un
orologio da polso per oltre 4 milioni
di dollari, ha stabilito il record mondiale in questa categoria.
CHRISTIE’S
Fondata da James Christie nel
1766, è la più famosa casa d’aste
inglese, a cui persino la famiglia
reale ha affidato la vendita di
alcuni dei suoi beni. Le aste di
Christie’s, che oggi dispone di sedi
in tutto il mondo, non sono solo
l’occasione per ammirare oggetti
di squisita fattura, ma anche una
delle principali attrazioni mondane britanniche.
DOROTHEUM
Fondata a Vienna nel 1707, è la
più antica casa d’aste del mondo.
Specializzata nel campo dell’arte,
Dorotheum tratta principalmente
le opere dei grandi maestri, oltre
che pezzi di antiquariato come
porcellane, argenti, cristalli,
gioielli e orologi. Con oltre 600
aste l’anno, rappresenta una delle
mete favorite dai collezionisti
dell’Europa centro-orientale.
32
Investire in beni
di lusso
SLOAN’S
Fondata nel 1853, è una delle più
prime case d’aste americana.
Specializzata in arte decorativa,
arredamento, argenti, tappeti,
libri antichi, gioielli, dipinti a olio
e acquerelli, si è conquistata una
reputazione a livello internazionale. Oggi le principali aste si
tengono nelle due sedi di
Washington e Miami.
SOTHEBY’S
Fondata da Samuel Baker che,
nel 1744, organizzò la prima vendita di libri rari e pregiati. Due
secoli dopo, il libro The Gospels
of Henry the Lion viene venduto
per oltre 8 milioni di sterline. Con
oltre cento sedi in tutto il mondo,
Sotheby’s è oggi la più grande
casa d’aste del mondo. L’11 gennaio 2000 ha lanciato - prima tra
le case internazionali - le aste su
Internet.
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
investitori,
infatti, si rivolge
soprattutto verso gli artisti
moderni e contemporanei. Sempre lo
scorso anno, Christie’s ha battuto
all’asta un Picasso per quasi 20
milioni di dollari e un Basquiat per 5
milioni di dollari. Secondo ArtPrice società del gruppo Arnault quotata
sul mercato parigino Euronext - nel
2002 le opere d’arte contemporanea
hanno generato un rendimento
medio del 13,5%.
Del clima favorevole agli
investimenti alternativi alla Borsa ha
beneficiato anche il mercato
immobiliare. Recentemente è stato
così redditizio che Christie’s ha
deciso di aprire una divisione dedicata
alle dimore più esclusive del globo.
Gestione del risparmio
Immobili e fondi immobiliari
el corso degli ultimi cinque anni, il mercato immobiliare - edifici
residenziali, uffici e terreni - ha attraversato un periodo di forte
crescita, rinverdendo i fasti dei primi anni Novanta. Con tempi e
modalità diverse, il boom immobiliare ha coinvolto tutti i paesi occidentali ad eccezione di Germania, Canada e Giappone. In alcuni paesi come
l’Irlanda e i Paesi Bassi, i prezzi degli immobili sono cresciuti a una media
annua da record - rispettivamente 13% e 9%. E le capitali hanno registrato
ottime performance, con Dublino, Madrid, New York e Londra in testa.
Gli edifici residenziali rappresentano uno degli investimenti preferiti
non solo dagli HNWIs ma dalle famiglie di tutto il mondo. In primo luogo,
perché essi sono il classico bene rifugio: il valore degli immobili tende a
seguire l’andamento dei prezzi, dunque in periodi di forte inflazione cresce
più di quello delle attività finanziarie. In secondo luogo, perché gli
edifici residenziali offrono al proprietario la possibilità di
sfruttarne il valore d’uso - godendone come propria
abitazione o affittandoli. A fronte di
tali vantaggi vi è pero uno
svantaggio: l’immobile è un
investimento di non facile
liquidazione e comporta costi di
gestione - spese di manutenzione,
tasse - alquanto elevati.
Un’interessante componente del
mercato immobiliare è costituita dai
terreni. Secondo l’Istituto Nazionale
di Economia Agraria, negli ultimi
anni il valore reale della terra è
cresciuto a una media annua
dell’1,5% - con picchi del 6-7% nel
N
■ Un’interessante
componente del
mercato
immobiliare è
costituita dai
terreni.
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 33
Immobili e fondi immobiliari
Nord Italia. Una peculiarità del
mercato dei terreni è l’estrema
variabilità di prezzo: si va dai 4mila
euro per un pascolo in Valle
d’Aosta, un castagneto in
Garfagnana, un oliveto nel Salento,
ai 400mila euro per un ettaro di
vigneto nelle zone più fertili del
Veneto.
■ In Italia, i fondi
immobiliari
capitalizzano
intorno ai 3 miliardi
di euro.
34
I terreni non sono l’unica
opportunità di investire una porzione
limitata dei propri risparmi nel
mercato immobiliare. Fondi
immobiliari aperti e chiusi, fondi
azionari e SICAV orientati alle
grandi società immobiliari
rappresentano valide alternative, già
molto diffuse negli Stati Uniti e ora
in crescita anche in Europa.
L’investimento in fondi immobiliari,
oltre a richiedere risorse
relativamente limitate, è
caratterizzato da un basso grado di
rischio, da rendimenti non elevati ma
stabili nel tempo e, soprattutto, da
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
fruibilità e liquidabilità tipiche degli
investimenti finanziari. In Italia, i
fondi immobiliari capitalizzano
intorno ai 3 miliardi di euro, ben
poco se paragonati ai 150 miliardi di
euro del mercato statunitense. Ma gli
esperti sono concordi nel prevedere
un forte sviluppo del settore nei
prossimi 6-7 anni.
Fino ad ora, la panoramica sugli
investimenti alternativi è stata
dedicata ai cosiddetti beni rifugio. In
senso stretto, tuttavia, l’espressione
“investimento alternativo” viene
utilizzata per indicare uno strumento
finanziario: gli hedge funds.
Gestione del risparmio
Gli hedge funds
el 1949, quasi contemporaneamente alla formulazione della teoria delle scelte di
portafoglio, Albert Winslow Jones crea il primo hedge fund della storia. Dalla
combinazione di due strategie d’investimento - vendita allo scoperto e
indebitamento - il sociologo americano ottiene uno strumento finanziario il cui rendimento
non è correlato con quello di mercato. I recenti ribassi delle Borse internazionali hanno
perciò dato un forte impulso allo sviluppo degli hedge funds, oggi tra le forme emergenti di
investimento alternativo in Europa. Nel 1991 operavano 880 hedge funds in tutto il mondo,
oggi sono più di 6.000. Nel solo 2001, essi hanno registrato una crescita nei volumi gestiti
pari al 34%, raggiungendo un valore complessivo di circa 600 miliardi di dollari.
Le varie legislazioni nazionali
prevedono soglie di accesso molto
elevate - in Italia si parte da 500mila
euro. Gli hedge funds possono perciò
essere visti come degli elitari club
d’investimento a cui partecipano soltanto
gli HNWIs. Le strategie d’investimento
adottate dai gestori di hedge funds sono
molto variegate: si passa dai fondi
Emerging Markets e Dedicated Short
Bias - di elevato rendimento potenziale e
alto rischio - ai fondi Equity Market
Neutral, Fixed Income Arbitrage e
Convertible Arbitrage - di rendimento
basso ma stabile e rischio limitato.
L’indagine CSFB/Tremont svolta su
un campione di 400 fondi mostra che
nel 2002 la performance media degli
hedge funds è stata del 3,04%: un
risultato notevole se messo a confronto
N
con il -19,5% registrato dall’indice MSCI
World Index - un indice rappresentativo
dei principali mercati azionari mondiali.
E la volatilità media degli hedge funds è
stata addirittura inferiore alla volatilità di
Borsa. I fondi Managed Futures - la cui
strategia si basa su un ampio ricorso agli
strumenti derivati - hanno ottenuto la
miglior performance: +18,33%.
I gestori di hedge funds godono di
una libertà d’investimento molto più
ampia rispetto, ad esempio, ai gestori di
fondi comuni e fondi pensione, e sono
molto restii a svelare le proprie strategie,
nel timore di vanificarne l’efficacia. Ma
in molti paesi sta crescendo la richiesta
di una più rigida regolamentazione del
settore, in particolare dell’imposizione di
requisiti di comunicazione all’esterno. I
gestori di hedge funds dovranno quindi
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 35
Gli hedge funds
Investire in diamanti
Gli H E D G E F U N D S
nel 2002
■ Performance
■ Volatilità
(campione di 400 hedge funds)
18,33%
Managed Futures
11,94%
18,14%
18,31%
Dedicated Short Bias
14,66%
12,65%
Global Macro
7,42%
Equity Market Neutral
3,18%
7,36%
Emerging Markets
18,48%
5,75%
4,08%
Fixed Income Arbitrage
3,04%
MEDIA CAMPIONE
8,86%
0,16%
Event Driven
Long /
Short Equity
-5%
6,25%
-1,60%
11,47%
0%
5%
dimostrare che il riserbo è un requisito
necessario della loro attività, e le autorità
di vigilanza sono chiamate a elaborare
delle forme di regolamentazione che
non rallentino lo sviluppo del settore.
Secondo il World Wealth Report
2002, nei prossimi cinque anni la
ricchezza finanziaria degli HNWIs
subirà un incremento medio annuo
dell’8%, portando il patrimonio
36
FONTE CSFB/TREMONT
4,05%
4,84%
Convertible Arbitrage
10%
15%
20%
complessivo vicino ai 40mila miliardi di
dollari. Un volume di risorse enorme,
che favorirà un’ulteriore espansione
delle opportunità di investimento
alternativo. Solo una grande capacità, o
il ricorso a gestori molto competenti,
consentiranno a ciascun HNWI di
crearsi il proprio portafoglio ottimale e
di adeguarlo alle continue innovazioni
del mercato.
EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003
È facile da trasportare, non è soggetto a imposizione fiscale, non ha
costi di manutenzione, ha un valore di riferimento in tutto il mondo
e, per finire, è esteticamente
appagante: il diamante è il bene
rifugio per antonomasia. Gli
esperti consigliano di investire in
diamanti circa il 10-15% del
patrimonio in un’ottica di mediolungo termine - non meno di cinque anni. Solo il 20% dei diamanti estratti viene tagliato a gemma
e solo l’1-1,5% ha le caratteristiche del diamante da investimento.
È dunque opportuno conoscere tali
caratteristiche prima di procedere
all’acquisto di un diamante.
Il punto di partenza sono le “quattro C” che determinano la qualità
e il valore di ciascun diamante:
L A Q U O TA Z I O N E dei diamanti
Per saperne
di più
(valori in euro al 4 marzo 2003, taglio Very
Good o Good)
Colore
Purezza
Carati
0,5
Carati
0,75
Carati
1
Carati
1,5
River
D
IF
7.216
12.844
30.237
54.147
River
E
IF
5.972
10.274
22.514
37.683
Top Wesselton
F
IF
5.434
9.511
17.865
33.593
Top Wesselton
G
IF
5.170
9.187
17.045
28.118
Wesselton
H
IF
4.442
7.756
13.476
23.244
Top Crystal
I
IF
3.633
6.751
12.077
20.855
un carato e mezzo, per facilitare
un eventuale disinvestimento. Va
inoltre considerata la fluorescenza, che in un diamante da investimento deve essere debole o
assente.
Tali caratteristiche devono essere
certificate da laboratori gemmologici riconosciuti internazionalmente - quali H.R.D., G.I.A. e
I.G.I. - e le pietre devono essere
sigillate. Per questi motivi, chi è
interessato a investire in diamanti può trovare conveniente
rivolgersi a una società specializzata che offra garanzie di
serietà e professionalità, occupandosi anche dell’eventuale
disinvestimento e garantendo il
ricollocamento dei diamanti in
tempi reali di mercato.
SAGGI:
■
World Wealth Report
2002, Merrill
Lynch/Cap Gemini Ernst
&Young, 2002
■
Investimenti
alternativi: alla ricerca
della massima
performance tra arte e
mestiere, di A.
Gervasoni e S. Kohn, Il
Sole24Ore, 2002
FONTE IL SOLE 24 ORE
Color (colore), Clarity (purezza),
Cut (taglio) e Carat (peso). Per
quanto riguarda il colore, le sfumature sono le più svariate, dai
colori più singolari come il rosa, il
violetto o l’azzurro o più comuni
come le sfumature paglierine o
gialle. La classificazione internazionale del colore viene effettuata
secondo una scala decrescente
che va dalla lettera “D” (bianco
azzurro o eccezionale) alla “Z”.
Per un diamante da investimento
è preferibile non scendere al di
sotto della “I” (bianco con lievi
tonalità). Il grado di purezza viene
misurato dalla presenza/assenza
di imperfezioni interne nella pietra. Solo il livello massimo di
purezza - internally flawless (IF) si addice a un diamante da investimento.
Quanto al taglio, fino agli anni
Venti era molto diffuso quello
“rosetta”, quando un fisico russo
introduce il taglio “a brillante” 57 sfaccettature più una, quella
della levigatura della punta del
cono inferiore. Il taglio a brillante,
effettuato a mano da abilissimi
intagliatori, resta ancora oggi
insuperato quanto a restituzione a
livello ottico della riflessione e
rifrazione della luce. Per un diamante da investimento è opportuno indirizzarsi esclusivamente su
tagli Very Good o Good. Il peso,
infine, si misura in carati - un
carato è pari a 0,2 grammi. È preferibile investire in diamanti di
peso oscillante tra mezzo carato e
■
Investire negli hedge
funds. Strategie per i
nuovi mercati, di J. G.
Nicholas, Bloomberg
Investimenti ed Egea,
2000
SITI WEB:
■
ArtPrice
(www.artprice.com)
portale riferimento per
i collezionisti di tutto
il mondo, che
contiene notizie su
2.900 case d’aste nel
mondo e un archivio
con 290mila artisti di
tutti i tempi.
■
Nomisma
(www.nomisma.it)
home page della
società di ricerca che
dal 1988 svolge
periodiche indagini
congiunturali sulle
principali grandezze
del mercato
immobiliare nelle più
importanti città
italiane.
■
FondiOnline
(www.fondionline.it)
sito di informazioni
sull’universo dei fondi
di investimento,
presenta una
interessante sezione
dedicata agli hedge
funds, con particolare
attenzione alla
situazione italiana.
2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 37