- SEGNI DEL TEMPO
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Gestione del risparmio Gli investimenti alternativi La flessione dei mercati azionari in tutto il mondo sta spostando l’interesse dei grandi patrimoni verso i beni rifugio e gli hedge funds I l World Wealth Report 2002, pubblicato da Merrill Lynch e Cap Gemini Ernst & Young, fa il punto sui grandi patrimoni nel mondo. Il Rapporto apre con la constatazione che, nonostante l’instabilità dei mercati finanziari e la difficile congiuntura economica internazionale, più di 200mila individui sono entrati a far parte dell’esclusivo club degli High-Net-Worth Individuals (HNWIs) coloro che possiedono attività finanziarie per un valore molto consistente. In seguito a questo incremento del 3%, il numero degli HNWIs sale a 7,1 milioni e il loro patrimonio complessivo a 26.200 miliardi di dollari. 22 EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 23 Gli investimenti alternativi HNWIS nel mondo (migliaia di individui) ■ 1998 ■ 2001 1.840 Europa 2.540 2.060 2.220 Nord America 1.330 Asia 220 290 Medio Oriente 190 280 America Latina 40 50 Africa 0 500 1.000 Trattandosi di risorse di enorme entità - pari a oltre 20 volte il PIL annuo dell’Italia - la loro destinazione ha una grande incidenza su strumenti e mercati d’investimento. Il Rapporto rileva 24 EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 FONTE CAP GEMINI ERNST & YOUNG 1.730 1.500 2.000 2.500 3.000 una chiara tendenza di fondo: i patrimoni degli HNWIs si stanno spostando dalle forme di investimento più tradizionali come azioni e obbligazioni - verso i cosiddetti “investimenti alternativi”. Che cosa sono, e per quale motivo stanno riscontrando un crescente interesse? Non esiste un’accezione univoca di investimenti alternativi. In questo articolo si adotta una definizione “residuale”: sono tutte Patrimonio finanziario degli H N W I S ■ 1998 ■ 2001 (miliardi di dollari) 5.600 Europa 8.400 6.900 7.600 Nord America FONTE CAP GEMINI ERNST & YOUNG 4.400 5.100 Asia 2.700 3.500 America Latina 1.000 1.000 Medio Oriente 500 600 Africa 0 2.000 4.000 quelle forme di investimento diverse da azioni e obbligazioni. Si tratta di un insieme molto eterogeneo, che comprende valute pregiate, metalli preziosi, oggetti d’arte, beni di lusso, immobili, e strumenti finanziari come gli hedge funds. Per capire le ragioni del loro recente successo è utile tornare indietro di cinquant’anni all’intuizione di un dottorando dell’Università di Chicago. In un 6.000 8.000 10.000 articolo apparso sul Journal of Finance, Harry Markowitz espone la sua teoria delle scelte di portafoglio. L’investitore tipo non si preoccupa soltanto di massimizzare il rendimento atteso dei propri investimenti, ma anche di controllarne il grado di rischio. Se l’investitore concentra i propri fondi Per sapere cosa è in una sola attività, il rischio è pari alla variabilità - varianza, in termini statistici - del suo rendimento atteso. Se invece include nel suo portafoglio più attività diverse, il rischio non è la media dei singoli rischi: può essere di molto inferiore se l’investitore sceglie attività i cui rendimenti attesi tendono a muoversi in senso opposto - in termini statistici, hanno covarianza negativa. I dati storici mostrano che gli investimenti alternativi tendono ad avere un andamento “sfasato” rispetto all’andamento di Borsa; di conseguenza, l’investitore che detiene molte azioni può rendere il suo portafoglio più efficiente - cioè ridurne il rischio a parità di rendimento - aumentando la quota di investimenti alternativi. In conclusione, alla luce del pessimo andamento dei mercati azionari mondiali negli ultimi anni e della teoria delle scelte di portafoglio, il boom degli investimenti alternativi appare perfettamente coerente. Gli investitori sanno che, nel caso dovessero subire perdite su un fronte, potranno contare sui guadagni che realizzeranno su un altro fronte, e nel complesso i loro risparmi saranno più sicuri. Per questo gli investimenti alternativi vengono spesso chiamati beni rifugio. ■ HNWIs ■ BENI RIFUGIO pag. 64 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 25 Gestione del risparmio La sicurezza del metallo giallo o scorso 5 febbraio, il prezzo dell’oro è salito a 382 dollari per oncia. Si tratta di un vero e proprio record, molto vicino al picco storico di 414 dollari per oncia, raggiunto dal metallo giallo nel febbraio del 1996. Nonostante abbia registrato una tendenza al ribasso nei due mesi seguenti, alcuni esperti sostengono che il prezzo dell’oro sia destinato salire di nuovo nei prossimi anni. L’oro è tornato di moda tra gli investitori internazionali per tre motivi principali. In primo luogo, a partire dai primi mesi del 2002 il dollaro - a lungo considerata la valuta rifugio per eccellenza - si è costantemente deprezzato rispetto alle principali valute internazionali. E gli operatori di mercato sono soliti ripetere che ciò che è buono per il dollaro non è tanto buono per l’oro, e viceversa. Dal 1993 ad oggi, in effetti, le quotazioni della valuta statunitense e dell’oro hanno registrato andamenti quasi sempre opposti - tendenza che si è ulteriormente rafforzata dopo l’11 settembre 2001. La relativa debolezza del dollaro dipende, da un lato, dai tempi più lunghi del previsto nella ripresa dell’economia statunitense. Dall’altro, dalla politica valutaria della Federal Reserve, che preferisce un dollaro debole nel tentativo di contenere l’enorme deficit nel bilancio commerciale degli Stati Uniti. E il dollaro in discesa si è perfettamente 26 Fondi azionari minerari 29,73% 16,93% Lingotti oro EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 Indice XAU oro e argento -60% -48,47% -40% -10,44% -22,14% -20% -16,75% 0% -6,23% Dow Jones Industrial 20% S&P 500 40% Nasdaq Composite 60% Buoni Tesoro americano a 3 mesi 80% Indice dollaro 76,13% (variazioni registrate un anno dopo) FONTE USFUNDS SETTEMBRE 2001 Fondi azionari oro L’impatto dell’1 1 78,07% L Per sapere cosa è ■ INDICI AZIONARI pag. 64 A N D A M E N T O D I M E R C AT O di alcuni metalli preziosi (valori in dollari per oncia) ORO 400 380 360 340 320 300 280 260 240 220 Apr’98 Apr’99 Apr’00 Apr’01 Apr’02 Apr’03 Apr’00 Apr’01 Apr’02 Apr’03 Apr’00 Apr’01 Apr’02 Apr’03 ARGENTO 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 Apr’98 Apr’99 P L AT I N O 750 700 650 600 550 500 450 400 350 300 250 FONTE WWW.KITCO.COM rispecchiato nell’oro in salita. In secondo luogo, l’investimento in oro è stato favorito dall’incertezza che ha regnato sui mercati finanziari internazionali durante la fase preparatoria della guerra in Iraq. Anche in questo caso si tratta di una relazione consolidata. Gli storici economici hanno da tempo individuato una regolare asincronia tra il prezzo dell’oro e gli indici azionari nei periodi pre-bellici. Infine, hanno avuto un ruolo di rilievo anche gli investitori giapponesi, la cui debolissima economia è caratterizzata da tassi di interesse prossimi allo zero. Gli acquisti di oro nel Paese del Sol Levante sono cresciuti a ritmi vertiginosi: durante il primo trimestre del 2002 sono aumentati del 156% rispetto allo stesso periodo del 2001. Anche gli altri metalli preziosi argento, platino, palladio e rodio hanno fatto registrare buone performance. La crescita del prezzo del platino, ad esempio, ha addirittura anticipato e superato quella dell’oro. Ma le migliori performance sono state realizzate dai fondi azionari che investono in società operanti nel settore dei metalli preziosi: nel 2002 il fondo statunitense Gabelli Gold ha ottenuto un ritorno dell’86,1%. Un’altra categoria di investimenti alternativi che ha attirato l’attenzione degli investitori è quella dei beni di Apr’98 Apr’99 lusso. Accanto all’oro e agli altri metalli preziosi, infatti, le gemme, gli oggetti antichi e, soprattutto, le opere d’arte moderna e contemporanea hanno aumentato il loro peso nei portafogli dei HNWIs. In cosa si differenzia l’investimento in oro da quello in beni di lusso? 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 27 Gestione del risparmio Investire in beni di lusso osì come i metalli preziosi, i beni di lusso - gioielli, diamanti, opere d’arte, raccolte filateliche, tappeti, macchine d’epoca, ecc. - possono essere acquistati ai fini di puro investimento. Alcuni beni di lusso godono del vantaggio di una maggiore facilità di trasporto rispetto ai metalli preziosi; tutti godono del pregio di coinvolgere emotivamente l’investitore, appagandone il lato estetico. Tale peculiarità, tuttavia, rende la domanda di beni di lusso particolarmente sensibile alle mode del momento. L’investimento in oggetti preziosi presuppone dunque una grande competenza in materia. Il modo migliore per acquistare un bene di lusso è quello di partecipare a un’asta presso una casa C Il mercato delle aste d’arte FONTE ARTPRICE L’ A N D A M E N T O del mercato I S E G M E N T I di mercato (indice = 100 al gennaio 1996) (% sul fatturato totale, 2002) 150 Fotografie 1,9% Altro 0,3% Stampe 2,6% Sculture Dipinti 10,5% 73,1% 140 130 120 Acquerelli 11,6% 110 100 90 80 gen’92 gen’93 gen’94 gen’95 gen’96 gen’97 gen’98 gen’99 gen’00 gen’01 gen’02 gen’03 28 EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 L A P A R O L A A L L’ E S P E R T O Intervista a Stéphane Bloch Saloz STÉPHANE BLOCH SALOZ è Presidente di Christie’s Italia accreditata. In questo modo è possibile visionare il catalogo in anticipo ed eventualmente farsi consigliare da un esperto. Infatti, vi sono molteplici variabili da valutare con attenzione in fase d’acquisto: condizioni, fattura, design, certificato, marchio, materiale, provenienza e firma. Tutte queste variabili contribuiscono a verificare l’autenticità di un oggetto, stimarne il valore e il grado di commerciabilità. Il mercato P E R PA E S E (% sul fatturato totale, 2002) Altri 14,7% Svizzera 1,7% Germania 2,7% ITALIA 2,9% Francia 8,6% Regno Unito 27,5% Stati Uniti 41,9% EuroMeridiana: Gli investitori stanno riscoprendo i beni rifugio e, in particolare, i beni di lusso. Quanta parte del patrimonio è utile destinare a questi investimenti? Stéphan Bloch Saloz: Premetto che le opere d’arte e, più in generale, gli oggetti da collezione non appartengono alla categoria dei beni di lusso in senso stretto. Vi è infatti una notevole differenza tra questi beni e le altre categorie di beni rifugio. Nei momenti difficili, chiunque può essere interessato all’acquisto di oro e valute pregiate. Se e quanto investire in oggetti artistici, invece, dipende essenzialmente dall’interesse personale che ciascun individuo nutre per il mondo dell’arte. EM: Si tratta di un investimento accessibile solo ai grandi patrimoni? SBS: Assolutamente no. Esistono vari casi di acquisti davvero straordinari, oggetti pagati cifre molto contenute che in seguito si sono notevolmente apprezzati. Prendiamo, ad esempio, le grandi collezioni di disegni antichi realizzate quindici o venti anni fa. Disegni acquistati per 400-500 euro oggi valgono anche venti volte di più. In vari campi - monete, francobolli, spille, bambole - la creazione di collezioni artisticamente importanti non richiede investimenti elevati. EM: Come valutare se il rapporto qualità-prezzo è equo? SBS: È molto difficile. Le faccio un esempio. Supponiamo che a un collezionista di porcellana napoletana manchi un solo pezzo per completare la sua collezione di una determinata epoca. Il pezzo in questione può valere, preso singolarmente, 10mila euro. Tuttavia il collezionista sarà disposto a pagare un prezzo anche molto superiore, in quanto sa che la sua collezione, dopo l’acquisto, aumenterà enormemente di valore. La moda è un altro fattore che gioca un ruolo cruciale nella determinazione del rapporto qualità-prezzo. In America e Inghilterra, ad esempio, i cosiddetti orientalismi erano di gran moda dieci anni fa e venivano trattati a prezzi elevati nelle principali aste. A causa dei recenti avvenimenti, tuttavia, 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 29 L A P A R O L A A L L’ E S P E R T O oggi quel mercato è molto meno attivo. Più in generale, ogni moda tende a passare, soprattutto nel campo dell’arredo di lusso. Dopo un certo periodo la gente si stanca di vedersi circondata sempre dagli stessi oggetti. EM: È meglio privilegiare la rarità di un oggetto o il suo stato di conservazione? SBS: Fatta eccezione per il caso in cui l’oggetto sia davvero unico, lo stato di conservazione ha molta più importanza. Anche gli oggetti rari, infatti, vengono valutati sulla base della loro vita residua. Se questa è troppo breve, sparisce l’interesse dal punto di vista dell’investimento. EM: Esistono delle agevolazioni fiscali per chi acquista un’opera d’arte? SBS: Oggi le agevolazioni fiscali sono maggiori rispetto a qualche anno fa. La rivalutazione degli oggetti d’arte a differenza delle azioni e di altre forme di investimento - non è soggetta a tassazione. L’arte non pesa neanche sugli eredi, in quanto sono stati aboliti i diritti di successione e donazione. EM: Arte moderna e contemporanea, mobili e arredi antichi, pietre preziose, gioielli, argenti, libri rari: in quale settore si concentra il maggior numero di contrattazioni? SBS: Nel collezionismo odierno esistono delle tendenze molto nette. Ad esempio, l’arte moderna sta poco a poco cedendo lo scettro all’arte contemporanea, che ha prezzi più accessibili per una generazione di collezionisti giovane e attiva. L’arte moderna 30 continua, ovviamente, ad avere la sua importanza, ma sta assumendo un ruolo simile a quello che aveva l’Ottocento per la generazione precedente. Quanto al settore dei mobili e degli arredi antichi, questo è attualmente in forte ascesa. Gli individui tendono a dedicare più tempo alla casa e, quindi, all’arredo non puramente decorativo ma di maggior prestigio. L’investimento in pietre preziose e gioielli è invece un po’ in calo. Nel mercato degli argenti e dei libri rari, infine, gli scambi avvengono soprattutto tra specialisti - come orafi e letterati. EM: Quali artisti guidano le classifiche? SBS: I principali artisti dell’arte contemporanea americana e italiana. EM: E i surrealisti? SBS: Hanno sicuramente avuto un enorme successo, ma più in Germania e in Francia. Nel mercato italiano sono decisamente più importanti il futurismo e tutto il periodo d’inizio Novecento. EM: Il fenomeno delle aste online sta modificando il mercato? SBS: Sì, ma soprattutto dal lato della raccolta di informazioni. Grazie a Internet, un collezionista alla ricerca di un pezzo può accedere, comodamente da casa sua, a tutte le informazioni che vuole. Eppure, ritengo che non sia opportuno effettuare un acquisto importante online. Il collezionista deve entrare in contatto diretto - o indiretto, tramite una persona di fiducia - con l’oggetto d’arte prima di acquistarlo. EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 La provenienza storicogeografica rappresenta una variabile più suggestiva che tecnica, ma non per questo di lieve impatto: il valore di un oggetto prezioso tende a lievitare se è appartenuto a una celebrità. Nel corso di un’asta di Christie’s tenutasi a New York nel 1999, un anello di diamanti è stato aggiudicato per 772mila dollari valutazione che non avrebbe mai raggiunto se non fosse stato donato da Joe Di Maggio a Marilyn Monroe. Altrettanto si può dire del bracciale appartenuto a Sarah Bernhardt, venduto sempre da Christie’s a Ginevra per il prezzo record di 757.300 dollari nel 1987. La firma è una garanzia della Investire in beni di lusso LA STAMPA ESTERA Un 2003 surrealista sintesi dell’articolo apparso su ArtPrice.com, gennaio 2003 ■ Il modo migliore per acquistare un bene di lusso è quello di partecipare a un’asta presso una casa accreditata. qualità di un bene di lusso. Mentre le custodie firmate sono apparse nel XVIII secolo, l’abitudine di firmare gli oggetti, spesso siglati anche con un numero, si è diffusa subito dopo la I Guerra Mondiale. Le aste di opere d’arte - dipinti, acquerelli, sculture, ecc. - sono sempre molto frequentate dagli investitori, e nel 2002 hanno generato un fatturato complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. Durante l’asta londinese di Sotheby’s del 10 luglio 2002, Il Massacro degli Innocenti di Peter Paul Rubens è stato aggiudicato per una cifra appena inferiore ai 70 milioni di dollari. Ma si tratta di una notevole eccezione: l’entusiasmo degli A differenza dei mercati finanziari, il mercato dell’arte ha chiuso il 2002 in bellezza, ottenendo un rialzo del 4,3%. Non si tratta però di un risultato conseguito con facilità. Alti e bassi si sono susseguiti nel corso delle principali aste, e i collezionisti hanno impiegato un po’ di tempo prima di ritrovare la fiducia smarrita in seguito all’attentato terroristico dell’11 settembre 2001. Fino all’aprile 2002, il mercato si è mantenuto a bassi livelli, per poi registrare un aumento del 3,8% tra aprile e giugno. Sfruttando il momento favorevole, nel mese di luglio Sotheby’s ha tenuto a Londra un’asta da record mondiale: Il Massacro degli Innocenti di Peter Paul Rubens è stato aggiudicato per 45 milioni di sterline, il prezzo più alto mai pagato per l’opera di un grande maestro non moderno. L’ascesa dei prezzi delle opere d’arte è stata accompagnata da una maggiore selettività da parte dei collezionisti. Nel corso del 2002, solo i lavori migliori hanno trovato un acquirente. Il maggior numero di scambi si è realizzato nel mercato dell’arte moderna e, in particolare, surrealista. Secondo ArtPrice.com - portale che dispone del più esaustivo archivio sulle opere d’arte messe all’asta nel mondo - il successo degli artisti surrealisti è destinato a continuare. Il 2002 è stato certo un buon anno per Magritte e seguaci, ma il 2003 si preannuncia ancora migliore. Quando ha avuto inizio il revival del surrealismo? A detta degli esperti, nel corso del 1997. Fino ad allora, infatti, il movimento surrealista accomunato più dall’ispirazione che non da veri e propri canoni pittorici - gode di scarsa attenzione. L’unica asta monografica dedicata al movimento viene organizzata da Christie’s nel 1989. Dal 1997 in poi, invece, è tutto un susseguirsi di mostre e aste internazionali sul surrealismo. Nel 2001, ad esempio, sia il parigino Centre Pompidou di Parigi che il Metropolitan Museum di New York organizzano importanti retrospettive. Tali eventi hanno un notevole impatto sul mercato dell’arte: i prezzi delle opere surrealiste sono cresciuti ininterrottamente dal 1997 in poi - fatta eccezione per una lieve flessione dopo l’11 settembre 2001. La performance complessiva degli ultimi sei anni è pari al 77% - al 12,6% nel solo 2002. Oggi, l’80% dei lavori surrealisti messi all’asta trova un acquirente. Il mercato è dominato dagli Stati Uniti, dove si realizzano ben due terzi delle vendite. L’artista più quotato è René Magritte: Il Dominio delle Luci è stato aggiudicato nel corso di un’asta di Christie’s a New York per 11,5 milioni di dollari, cifra molto superiore alla precedente stima di 5-7 milioni di dollari. Nel corso del 2002, a parte Pierre Molinier e Joan Miro, le quotazioni di tutti gli artisti surrealisti sono salite. Le fotografie di Man Ray continuano a essere vendute per cifre esorbitanti, nonostante lo scandalo del 1998-99, quando si scoprì che numerose copie erano state vendute come originali. “Sembra proprio che, in questo momento, i collezionisti di tutto il mondo non vogliano altro che surrealisti”, conclude ArtPrice.com. 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 31 Le principali case d’aste del mondo ANTIQUORUM Casa d’aste ginevrina fondata nel 1974, è specializzata nel campo degli orologi da collezione - che siano orologi da polso, da taschino, da muro, subacquei o cronografi. Nell’aprile 2002, con la vendita di un orologio da polso per oltre 4 milioni di dollari, ha stabilito il record mondiale in questa categoria. CHRISTIE’S Fondata da James Christie nel 1766, è la più famosa casa d’aste inglese, a cui persino la famiglia reale ha affidato la vendita di alcuni dei suoi beni. Le aste di Christie’s, che oggi dispone di sedi in tutto il mondo, non sono solo l’occasione per ammirare oggetti di squisita fattura, ma anche una delle principali attrazioni mondane britanniche. DOROTHEUM Fondata a Vienna nel 1707, è la più antica casa d’aste del mondo. Specializzata nel campo dell’arte, Dorotheum tratta principalmente le opere dei grandi maestri, oltre che pezzi di antiquariato come porcellane, argenti, cristalli, gioielli e orologi. Con oltre 600 aste l’anno, rappresenta una delle mete favorite dai collezionisti dell’Europa centro-orientale. 32 Investire in beni di lusso SLOAN’S Fondata nel 1853, è una delle più prime case d’aste americana. Specializzata in arte decorativa, arredamento, argenti, tappeti, libri antichi, gioielli, dipinti a olio e acquerelli, si è conquistata una reputazione a livello internazionale. Oggi le principali aste si tengono nelle due sedi di Washington e Miami. SOTHEBY’S Fondata da Samuel Baker che, nel 1744, organizzò la prima vendita di libri rari e pregiati. Due secoli dopo, il libro The Gospels of Henry the Lion viene venduto per oltre 8 milioni di sterline. Con oltre cento sedi in tutto il mondo, Sotheby’s è oggi la più grande casa d’aste del mondo. L’11 gennaio 2000 ha lanciato - prima tra le case internazionali - le aste su Internet. EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 investitori, infatti, si rivolge soprattutto verso gli artisti moderni e contemporanei. Sempre lo scorso anno, Christie’s ha battuto all’asta un Picasso per quasi 20 milioni di dollari e un Basquiat per 5 milioni di dollari. Secondo ArtPrice società del gruppo Arnault quotata sul mercato parigino Euronext - nel 2002 le opere d’arte contemporanea hanno generato un rendimento medio del 13,5%. Del clima favorevole agli investimenti alternativi alla Borsa ha beneficiato anche il mercato immobiliare. Recentemente è stato così redditizio che Christie’s ha deciso di aprire una divisione dedicata alle dimore più esclusive del globo. Gestione del risparmio Immobili e fondi immobiliari el corso degli ultimi cinque anni, il mercato immobiliare - edifici residenziali, uffici e terreni - ha attraversato un periodo di forte crescita, rinverdendo i fasti dei primi anni Novanta. Con tempi e modalità diverse, il boom immobiliare ha coinvolto tutti i paesi occidentali ad eccezione di Germania, Canada e Giappone. In alcuni paesi come l’Irlanda e i Paesi Bassi, i prezzi degli immobili sono cresciuti a una media annua da record - rispettivamente 13% e 9%. E le capitali hanno registrato ottime performance, con Dublino, Madrid, New York e Londra in testa. Gli edifici residenziali rappresentano uno degli investimenti preferiti non solo dagli HNWIs ma dalle famiglie di tutto il mondo. In primo luogo, perché essi sono il classico bene rifugio: il valore degli immobili tende a seguire l’andamento dei prezzi, dunque in periodi di forte inflazione cresce più di quello delle attività finanziarie. In secondo luogo, perché gli edifici residenziali offrono al proprietario la possibilità di sfruttarne il valore d’uso - godendone come propria abitazione o affittandoli. A fronte di tali vantaggi vi è pero uno svantaggio: l’immobile è un investimento di non facile liquidazione e comporta costi di gestione - spese di manutenzione, tasse - alquanto elevati. Un’interessante componente del mercato immobiliare è costituita dai terreni. Secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, negli ultimi anni il valore reale della terra è cresciuto a una media annua dell’1,5% - con picchi del 6-7% nel N ■ Un’interessante componente del mercato immobiliare è costituita dai terreni. 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 33 Immobili e fondi immobiliari Nord Italia. Una peculiarità del mercato dei terreni è l’estrema variabilità di prezzo: si va dai 4mila euro per un pascolo in Valle d’Aosta, un castagneto in Garfagnana, un oliveto nel Salento, ai 400mila euro per un ettaro di vigneto nelle zone più fertili del Veneto. ■ In Italia, i fondi immobiliari capitalizzano intorno ai 3 miliardi di euro. 34 I terreni non sono l’unica opportunità di investire una porzione limitata dei propri risparmi nel mercato immobiliare. Fondi immobiliari aperti e chiusi, fondi azionari e SICAV orientati alle grandi società immobiliari rappresentano valide alternative, già molto diffuse negli Stati Uniti e ora in crescita anche in Europa. L’investimento in fondi immobiliari, oltre a richiedere risorse relativamente limitate, è caratterizzato da un basso grado di rischio, da rendimenti non elevati ma stabili nel tempo e, soprattutto, da EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 fruibilità e liquidabilità tipiche degli investimenti finanziari. In Italia, i fondi immobiliari capitalizzano intorno ai 3 miliardi di euro, ben poco se paragonati ai 150 miliardi di euro del mercato statunitense. Ma gli esperti sono concordi nel prevedere un forte sviluppo del settore nei prossimi 6-7 anni. Fino ad ora, la panoramica sugli investimenti alternativi è stata dedicata ai cosiddetti beni rifugio. In senso stretto, tuttavia, l’espressione “investimento alternativo” viene utilizzata per indicare uno strumento finanziario: gli hedge funds. Gestione del risparmio Gli hedge funds el 1949, quasi contemporaneamente alla formulazione della teoria delle scelte di portafoglio, Albert Winslow Jones crea il primo hedge fund della storia. Dalla combinazione di due strategie d’investimento - vendita allo scoperto e indebitamento - il sociologo americano ottiene uno strumento finanziario il cui rendimento non è correlato con quello di mercato. I recenti ribassi delle Borse internazionali hanno perciò dato un forte impulso allo sviluppo degli hedge funds, oggi tra le forme emergenti di investimento alternativo in Europa. Nel 1991 operavano 880 hedge funds in tutto il mondo, oggi sono più di 6.000. Nel solo 2001, essi hanno registrato una crescita nei volumi gestiti pari al 34%, raggiungendo un valore complessivo di circa 600 miliardi di dollari. Le varie legislazioni nazionali prevedono soglie di accesso molto elevate - in Italia si parte da 500mila euro. Gli hedge funds possono perciò essere visti come degli elitari club d’investimento a cui partecipano soltanto gli HNWIs. Le strategie d’investimento adottate dai gestori di hedge funds sono molto variegate: si passa dai fondi Emerging Markets e Dedicated Short Bias - di elevato rendimento potenziale e alto rischio - ai fondi Equity Market Neutral, Fixed Income Arbitrage e Convertible Arbitrage - di rendimento basso ma stabile e rischio limitato. L’indagine CSFB/Tremont svolta su un campione di 400 fondi mostra che nel 2002 la performance media degli hedge funds è stata del 3,04%: un risultato notevole se messo a confronto N con il -19,5% registrato dall’indice MSCI World Index - un indice rappresentativo dei principali mercati azionari mondiali. E la volatilità media degli hedge funds è stata addirittura inferiore alla volatilità di Borsa. I fondi Managed Futures - la cui strategia si basa su un ampio ricorso agli strumenti derivati - hanno ottenuto la miglior performance: +18,33%. I gestori di hedge funds godono di una libertà d’investimento molto più ampia rispetto, ad esempio, ai gestori di fondi comuni e fondi pensione, e sono molto restii a svelare le proprie strategie, nel timore di vanificarne l’efficacia. Ma in molti paesi sta crescendo la richiesta di una più rigida regolamentazione del settore, in particolare dell’imposizione di requisiti di comunicazione all’esterno. I gestori di hedge funds dovranno quindi 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 35 Gli hedge funds Investire in diamanti Gli H E D G E F U N D S nel 2002 ■ Performance ■ Volatilità (campione di 400 hedge funds) 18,33% Managed Futures 11,94% 18,14% 18,31% Dedicated Short Bias 14,66% 12,65% Global Macro 7,42% Equity Market Neutral 3,18% 7,36% Emerging Markets 18,48% 5,75% 4,08% Fixed Income Arbitrage 3,04% MEDIA CAMPIONE 8,86% 0,16% Event Driven Long / Short Equity -5% 6,25% -1,60% 11,47% 0% 5% dimostrare che il riserbo è un requisito necessario della loro attività, e le autorità di vigilanza sono chiamate a elaborare delle forme di regolamentazione che non rallentino lo sviluppo del settore. Secondo il World Wealth Report 2002, nei prossimi cinque anni la ricchezza finanziaria degli HNWIs subirà un incremento medio annuo dell’8%, portando il patrimonio 36 FONTE CSFB/TREMONT 4,05% 4,84% Convertible Arbitrage 10% 15% 20% complessivo vicino ai 40mila miliardi di dollari. Un volume di risorse enorme, che favorirà un’ulteriore espansione delle opportunità di investimento alternativo. Solo una grande capacità, o il ricorso a gestori molto competenti, consentiranno a ciascun HNWI di crearsi il proprio portafoglio ottimale e di adeguarlo alle continue innovazioni del mercato. EUROMERIDIANA - 2° quadrimestre 2003 È facile da trasportare, non è soggetto a imposizione fiscale, non ha costi di manutenzione, ha un valore di riferimento in tutto il mondo e, per finire, è esteticamente appagante: il diamante è il bene rifugio per antonomasia. Gli esperti consigliano di investire in diamanti circa il 10-15% del patrimonio in un’ottica di mediolungo termine - non meno di cinque anni. Solo il 20% dei diamanti estratti viene tagliato a gemma e solo l’1-1,5% ha le caratteristiche del diamante da investimento. È dunque opportuno conoscere tali caratteristiche prima di procedere all’acquisto di un diamante. Il punto di partenza sono le “quattro C” che determinano la qualità e il valore di ciascun diamante: L A Q U O TA Z I O N E dei diamanti Per saperne di più (valori in euro al 4 marzo 2003, taglio Very Good o Good) Colore Purezza Carati 0,5 Carati 0,75 Carati 1 Carati 1,5 River D IF 7.216 12.844 30.237 54.147 River E IF 5.972 10.274 22.514 37.683 Top Wesselton F IF 5.434 9.511 17.865 33.593 Top Wesselton G IF 5.170 9.187 17.045 28.118 Wesselton H IF 4.442 7.756 13.476 23.244 Top Crystal I IF 3.633 6.751 12.077 20.855 un carato e mezzo, per facilitare un eventuale disinvestimento. Va inoltre considerata la fluorescenza, che in un diamante da investimento deve essere debole o assente. Tali caratteristiche devono essere certificate da laboratori gemmologici riconosciuti internazionalmente - quali H.R.D., G.I.A. e I.G.I. - e le pietre devono essere sigillate. Per questi motivi, chi è interessato a investire in diamanti può trovare conveniente rivolgersi a una società specializzata che offra garanzie di serietà e professionalità, occupandosi anche dell’eventuale disinvestimento e garantendo il ricollocamento dei diamanti in tempi reali di mercato. SAGGI: ■ World Wealth Report 2002, Merrill Lynch/Cap Gemini Ernst &Young, 2002 ■ Investimenti alternativi: alla ricerca della massima performance tra arte e mestiere, di A. Gervasoni e S. Kohn, Il Sole24Ore, 2002 FONTE IL SOLE 24 ORE Color (colore), Clarity (purezza), Cut (taglio) e Carat (peso). Per quanto riguarda il colore, le sfumature sono le più svariate, dai colori più singolari come il rosa, il violetto o l’azzurro o più comuni come le sfumature paglierine o gialle. La classificazione internazionale del colore viene effettuata secondo una scala decrescente che va dalla lettera “D” (bianco azzurro o eccezionale) alla “Z”. Per un diamante da investimento è preferibile non scendere al di sotto della “I” (bianco con lievi tonalità). Il grado di purezza viene misurato dalla presenza/assenza di imperfezioni interne nella pietra. Solo il livello massimo di purezza - internally flawless (IF) si addice a un diamante da investimento. Quanto al taglio, fino agli anni Venti era molto diffuso quello “rosetta”, quando un fisico russo introduce il taglio “a brillante” 57 sfaccettature più una, quella della levigatura della punta del cono inferiore. Il taglio a brillante, effettuato a mano da abilissimi intagliatori, resta ancora oggi insuperato quanto a restituzione a livello ottico della riflessione e rifrazione della luce. Per un diamante da investimento è opportuno indirizzarsi esclusivamente su tagli Very Good o Good. Il peso, infine, si misura in carati - un carato è pari a 0,2 grammi. È preferibile investire in diamanti di peso oscillante tra mezzo carato e ■ Investire negli hedge funds. Strategie per i nuovi mercati, di J. G. Nicholas, Bloomberg Investimenti ed Egea, 2000 SITI WEB: ■ ArtPrice (www.artprice.com) portale riferimento per i collezionisti di tutto il mondo, che contiene notizie su 2.900 case d’aste nel mondo e un archivio con 290mila artisti di tutti i tempi. ■ Nomisma (www.nomisma.it) home page della società di ricerca che dal 1988 svolge periodiche indagini congiunturali sulle principali grandezze del mercato immobiliare nelle più importanti città italiane. ■ FondiOnline (www.fondionline.it) sito di informazioni sull’universo dei fondi di investimento, presenta una interessante sezione dedicata agli hedge funds, con particolare attenzione alla situazione italiana. 2 ° q u a d r i m e s t r e 2 0 0 3 - E U R O M E R I D I A N A 37