pac: una riforma che premia chi ha terra e non ci

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pac: una riforma che premia chi ha terra e non ci
Speciale Pac
A cura di Luca Pinzi
PAC: UNA RIFORMA CHE PREMIA
CHI HA TERRA E NON CI FA NIENTE
Marini: “Paghiamo l’assenza storica della politica italiana dalle sedi
comunitarie”
L
a proposta di riforma della
Politica agricola varata dalla Commissione Europea
premia chi ha tanta terra e non
ci fa niente”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in occasione dell’XI edizione del Forum
Internazionale dell’Agricoltura
e dell’Alimentazione, organizzato a Cernobbio. Il tema della
revisione della Politica agricola
comune (Pac) è stato al centro
di un dibattito al quale ha preso
parte tra gli altri, anche il vicepresidente della Commissione
Ue, Antonio Tajani, e il presidente della Commissione Agricoltura Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora. “Invece di definire
gli agricoltori attivi in
come da noi dove afbase a quello che effrontiamo i problefettivamente fanno, il
mi giorno per giorno
testo - ha denunciato
dopo che si sono veMarini - varato dalla
rificati. Con questo
Commissione li defiatteggiamento miope
nisce solo in base alla
in Europa – ha contiquantità di aiuti che
nuato Marini - l’Italia
ricevono premiando
ha sempre perso nel
così le rendite e le di- Sergio Marini
passato, perde oggi
mensioni e non cercon questa riforma e,
to il lavoro e gli investimenti”. se non cambierà comportamenCon questa riforma, secondo il to, continuerà a perdere nel futupresidente della Coldiretti, “pa- ro. Una situazione inaccettabile
ghiamo il prezzo di una storica di fronte alla quale la Coldiretti è
assenza dell’Italia nelle sedi co- pronta a mettere in campo ogni
munitarie nei momenti in cui si azione utile per realizzare una
prendono le decisioni importan- riforma più equa e giusta, visto
ti. In Europa si è abituati a de- che si prospetta per l’Italia una
cidere con largo anticipo e non trattativa tutta in salita”.
IN GIOCO CI SONO 6 MILIARDI DI FONDI
I
n gioco ci sono circa 6 miliardi
di fondi comunitari all’anno
per i prossimi sette anni ma,
soprattutto, il futuro di oltre 17
milioni di ettari di terreno coltivato dal quale nascono produzioni
da primato che danno prestigio e
competitività al Made in Italy nel
mondo. “In un momento di forte
crisi economica – ha sottolineato il presidente della Coldiretti - le risorse
andrebbero, infatti, indirizzate verso un’agricoltura che dà risposte
in termi-
ni di competitività, occupazione,
sicurezza alimentare e soprattutto
verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive”. Il testo varato dalla Commissione premia invece le
rendite e le dimensioni anziché il
lavoro, la qualità e la
produzione di cibo sano. Oltre a
ciò, la proposta prevede una riduzione del budget (il 6 per cento,
pari a circa 285 milioni di euro in
meno all’anno) che l’Italia non
merita affatto visto e considerato
che in questo modo aumenterà
in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro
Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica
agricola.
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Speciale Pac
PAC: LA COMMISSIONE TAGLIA
LE RISORSE, COLDIRETTI BOCCIA
LA PROPOSTA
Una proposta con il segno meno
G
li aiuti Pac agli agricoltori
italiani registreranno una
diminuzione a regime
del 6%, pari a circa 285 milioni
di euro in meno all’anno rispetto
al 2013. E’ uno degli effetti della
proposta di Politica agricola europea presentata a Bruxelles dalla
Commissione Ue che è stata commentata duramente dal presidente della Coldiretti Sergio Marini
“la proposta cosi come è non va
bene e si prospetta ora una trattativa tutta in salita ma è certo che
siamo pronti a mettere in campo
ogni azione utile per realizzare
una riforma della Pac più equa e
giusta”.
MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO LA PROPOSTA DI RIFORMA
PRESENTATA DALLA COMMISSIONE
La struttura giuridica della nuova Pac non è cambiata ed è formata da due pilastri (il 1° e il 2°) e da quattro
regolamenti (pagamenti diretti, Ocm unica, sviluppo rurale e finanziamento della Pac).
PER QUANTO RIGUARDA I PAGAMENTI DIRETTI VIENE PREVISTO:
1) Un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del I pilastro tra i vari Paesi, al fine
di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno finanziario, ma l’adattamento sarà parziale e graduale.
2) Per ogni Stato membro viene fissato un massimale per i pagamenti diretti e, per l’Italia, il massimale,
nel 2014, sarà pari a 4,024 miliardi di euro che, in seguito al processo di convergenza (ridistribuzione
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degli aiuti fra SM), si ridurrà a 3,842 nel 2019 (ovvero -4,5%). Se consideriamo il 2013, il massimale per
l’Italia sarà di 4,125 miliardi di euro e, di conseguenza, la diminuzione nel 2019 sarà del 6,9%.
3) Gli Stati membri potranno decidere di applicare il regime di pagamento di base a livello nazionale o
regionale utilizzando criteri obiettivi e non discriminatori, quali la loro struttura amministrativa o istituzionale e il potenziale agricolo regionale.
4) Viene istituito un tetto massimo agli aiuti, per cui gli importi dei pagamenti diretti concessi agli agricoltori verranno ridotti di una certa percentuale (la riduzione è del 100% per importi superiori a 300.000
euro). Tali riduzioni saranno attenuate in relazione ai salari effettivamente pagati e dichiarati dagli
agricoltori, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro.
5) Viene definita la figura di chi non è “agricoltore attivo”. In pratica, si tratta di persone (o gruppi di
persone) fisiche o giuridiche, laddove l’importo dei pagamenti sia inferiore al 5% del totale dei redditi
percepiti per attività non agricole, o nel caso in cui vi siano superfici agricole sulle quali non viene condotta un’attività agricola minima (aeroporti, campi da golf..). Tali criteri non si applicano a chi riceve
meno di 5000 euro in pagamenti diretti.
La proposta di regolamento prevede un’articolazione in sei tipologie di pagamenti diretti, da attivare entro
percentuali del massimale nazionale, parzialmente flessibili rispetto alle scelte degli Stati membri:
A.
B.
C.
D.
E.
F.
pagamento disaccoppiato di base (obbligatorio)
pagamento disaccoppiato ecologico o greening (obbligatorio)
pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate (facoltativo)
pagamento disaccoppiato giovani agricoltori (obbligatorio)
pagamento disaccoppiato piccoli agricoltori (obbligatorio)
pagamento accoppiato per settori strategici, tipo art. 68 (facoltativo)
Quindi, a partire dal 2014, entrerà in vigore il regime del pagamento di base, che persegue l’obiettivo di
sostegno del reddito con un pagamento diretto disaccoppiato uniforme a tutti gli agricoltori di uno Stato
membro (o di una regione). Il vecchio pagamento unico aziendale è destinato a scomparire. Più avanti entreremo nel merito dei singoli pagamenti.
6) Entro il 2019 tutti i titoli all’aiuto in uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un
valore unitario uniforme e, al fine di evitare perturbazioni finanziarie e gravi conseguenze per gli agricoltori, nei primi anni di applicazione del nuovo regime, gli Stati membri potranno continuare a tenere
parzialmente conto dei criteri storici per il calcolo del valore dei titoli.
7) Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base, dovranno osservare le pratiche agricole a beneficio del clima e dell’ambiente, come la diversificazione delle colture, il mantenimento dei pascoli
permanenti e la destinazione di superfici a fini ecologici. Gli agricoltori che rispetteranno tali pratiche,
gli agricoltori biologici e le aziende in aree Natura 2000, avranno diritto ad un pagamento a superficie
calcolato sulla base del 30% del massimale nazionale.
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8) La proposta prevede la concessione, da parte degli Stati membri, di un pagamento agli agricoltori la
cui azienda sia ubicata, in parte o totalmente, nelle aree soggette a svantaggi naturali come stabilite dal
nuovo regolamento sullo sviluppo rurale, utilizzando sino al 5% del loro massimale nazionale
9) Viene istituito un pagamento annuale ai giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, o che hanno già presentato nei cinque anni precedenti la
domanda al regime dei giovani agricoltori del Psr e che hanno meno di 40 anni di età al momento della
presentazione della domanda.
10) Inoltre, viene previsto un regime volontario per i piccoli agricoltori che riceveranno un pagamento annuale che sostituisce tutti i pagamenti diretti di un importo, calcolato sulla base delle media nazionale,
compreso tra 500 e 1.000 euro . Per finanziare tale pagamento, gli SM possono utilizzare fino al 10% del
massimale nazionale annuale.
11) Permane la possibilità, per gli Stati membri, di destinare fino al 5% (deroghe sino al 10%) del massimale
nazionale per concedere aiuti accoppiati a favore degli agricoltori in settori o parti di settori o in quelle
regioni di uno Stato membro, dove particolari tipi di agricoltura sono in difficoltà e hanno una particolare
importanza per ragioni economiche e/o sociali e/o ambientali, questo a condizione che l’aiuto serva per
mantenere il livello attuale di produzione nelle regioni interessate.
REGOLAMENTO OCM UNICA
Per quanto riguarda le misure di mercato la proposta di regolamento, che istituisce una organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (regolamento OCM unica), prevede il mantenimento dell’intervento pubblico per alcuni settori (cereali, riso, burro, latte in polvere, carni
bovine), quale rete di sicurezza in caso di turbativa di mercato, e dell’ammasso privato per
zucchero bianco, olio d’oliva, lino da fibra, carni bovine fresche o refrigerate, burro, latte scremato in polvere, carni suine, ovine e caprine. Inoltre, taluni aiuti settoriali vengono soppressi
(per esempio latte scremato in polvere, il luppolo e i bachi da seta) e il sistema delle quote di
zucchero avrà termine il 30 settembre 2015.
1) Viene previsto il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle loro
associazioni, nonché organizzazioni interprofessionali, da parte
degli Stati membri, a tutti i settori coperto dall’OCM unica.
Inoltre, il sostegno per la costituzione di gruppi di produttori per tutti i settori, viene collocato nella politica di
sviluppo rurale .
2) La proposta prevede uno strumento per l’applicazione di misure eccezionali per risolvere problemi specifici e di misure di sostegno per malattie animali /
perdita di fiducia dei consumatori. Inoltre, la clausola di perturbazione di mercato è estesa per coprire
tutti i settori dell’attuale Ocm unica.
NOVITA’ PER LA POLITICA DI
SVILUPPO RURALE
Infine, per consentire agli Stati membri di rafforzare la
politica di sviluppo rurale, per gli anni 2014-2019,
viene introdotta una certa flessibilità con la possibilità di trasferimento sino al 10% dell’importo dei
pagamenti diretti dal 1° pilastro al 2°pilastro.
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Speciale Pac
ECCO COME É “MAL” VISTA LA
RIFORMA PAC…
Severe le organizzazioni Copa-Cogeca
R
eagendo alle proposte della Commissione europea
sulla futura PAC, il CopaCogeca ha chiesto che sia dato
maggior rilievo a delle misure
che migliorino la redditività e la
produttività dell’agricoltura e del
settore agroalimentare dell’UE e
che risultino al contempo positive per l’ambiente. Gli agricoltori dovranno adattarsi,
investire e ammodernarsi
per raccogliere l’insieme di
queste sfide. Le misure di
promozione della crescita verde, così come
proposto dal CopaCogeca, rappresentano l’unica maniera per superare tale
combinazione
di
sfide. I Presidenti del
Copa e della Coge-
ca ritengono che “non ha senso
imporre a ogni azienda agricola
di smettere di produrre su una
determinata percentuale della
propria superficie (set-aside ecologico) quando la domanda alimentare mondiale è prevista in
aumento del 70% entro il 2050
e la produzione è minacciata da
avversità più frequenti, come siccità, inondazioni e tempeste. Le
proposte contraddicono anche
la Strategia “Europa 2020” della
Commissione per la crescita e
l’occupazione”.
Sull’importanza del mantenimento dei pagamenti diretti da
parte sua, il Presidente del Copa,
Gerd Sonnleitner, ha sottolineato che “l’agricoltura e il settore
agroalimentare dell’UE assicurano un posto di lavoro a circa 40
milioni di persone nelle zone ru-
rali dell’UE, costituiscono il nerbo di quelle regioni e forniscono
derrate alimentari di alta qualità
a 500 milioni di consumatori.
Eppure, il reddito medio degli
agricoltori europei rappresenta
soltanto la metà del livello del
guadagno medio. Ecco perché è
essenziale mantenere i pagamenti diretti destinati agli agricoltori
se si vuole che il settore agricolo
continui a garantire tali benefici.
Infine, gli agricoltori stanno già
facendo molto per l’ambiente e
sono disposti a fare di più. Ma
tutto ciò deve basarsi su soluzioni
di reciproco vantaggio (win-win)
tanto per l’ambiente quanto per
la crescita. Gli agricoltori devono
avere la possibilità di scegliere
le misure più appropriate per la
propria azienda”.
FLASH DALLA STAMPA EUROPEA
GRAN BRETAGNA
In un momento in
cui il governo di
Westminster sta tagliando la spesa pubblica, i Ministri del Regno Unito sostengono
che il budget per le
sovvenzioni agricole deve essere
drasticamente limitato. Sostenere
la PAC costa ad una famiglia britannica media di quattro persone
circa 488 euro l’anno. (BBC)
FRANCIA
L’Unione Europea propone una PAC
più “giusta”, chiamata a diventare
più “verde” e più equa tra gli agricoltori e tra i Paesi. (Le Figaro).
SPAGNA
Il settore agricolo spagnolo rifiuta
la riforma della PAC. Il “forfait”
per ettaro minaccia i redditi degli agricoltori. L’opposizione alla
proposta di riforma della PAC per
il periodo 2014-2020 non è solo
questione del governo spagnolo,
e in particolare del Ministro Rosa
Aguilar. Le organizzazioni agricole ASAJA, UPA, COAG e le cooperative agroalimentari hanno
espresso la loro totale opposizione a questa riforma. (El Pais).
GERMANIA
Dall’UE meno soldi per gli agricoltori tedeschi. I grandi agricoltori
in Germania avranno meno sovvenzioni dall’UE. Per la Germania,
la maggior parte delle sovvenzioni
agricole sarà trattenuta fino alla fine
del decennio. (Berliner Zeitung)
MALTA
Secondo le nuove proposte di Riforma della PAC, gli agricoltori
maltesi che ricevono pagamenti
diretti UE rischiano di perdere
due terzi del loro ammontare annuo entro il 2020. La riforma suggerisce di fare una media dei pagamenti diretti, ma se i fondi per
i Programmi di Sviluppo Rurale
saranno più mirati e Malta migliorerà la sua competitività, non
ci sarà alcuno shock per l’importo
complessivo ricevuto.
(The Times of Malta).
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Speciale Pac
NOTIZIE DALL’EUROPA E DAL
MONDO
Restituzione contributi PAC.
La Commissione europea chiede agli Stati Membri la restituzione di
214 milioni di euro di spese agricole ritenute irregolari.
All’Italia chiesti 70,9 milioni di euro
G
li Stati membri dovranno
rimborsare alla Commissione europea un importo totale di 214 milioni di euro
di contributi dei fondi della politica agricola europea che, in
base alla procedura di liquidazione dei conti, risultano essere
stati spesi in maniera irregolare.
Questi importi riconfluiranno
nel bilancio UE in seguito all’accertamento di violazioni delle
norme sulla spesa agricola e di
inadempienze nelle procedure
di controllo applicate dai 27. Se
infatti gli Stati Membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della PAC,
spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un
uso corretto dei fondi stanziati.
PAESI INTERESSATI
Saranno dunque recuperati fondi dai seguenti Stati Membri:
Danimarca, Germania, Grecia,
Spagna, Italia, Cipro, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Finlandia, Svezia e Regno
Unito. Le principali rettifiche
per Paese sono:
- 76,6 milioni di euro a carico
della Svezia per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (SIPA) e nel sistema di informazione geografica
(SIG), nei controlli amministrativi e nelle sanzioni relativi(e) alle
spese per gli aiuti per superficie,
comprese le misure di sviluppo
rurale connesse alle superfici;
- 70,9 milioni di euro a carico
dell’Italia per controlli tardivi
nel settore del latte;
- 22,3 milioni di euro a carico
della Danimarca per carenze nei
sistemi SIPA -SIG, nei controlli in
loco e nel calcolo delle sanzioni.
Per il dettaglio degli importi da
recuperare in applicazione della
decisione, per Stato membro e
per settore, contattare la Redazione. (Fonte: ue)
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Speciale Pac
LA RIFORMA DELLA PAC
2014-2020 VISTA DALL’ITALIA
L
’Europa dà una forte sferzata alla PAC, diminuendo le
risorse destinate all’Italia.
Il nuovo piano della Commissione europea – 55 miliardi annui, il
40% del bilancio dell’UE, lo 0,5 %
del PIL - prevede un taglio di 287
milioni di euro all’agricoltura italiana. Gli aiuti diretti erogati dalla
PAC per il periodo 2014-2020 saranno tagliati del 6,9%: si passerà
quindi dai 4,13 miliardi del 2013
ai 3,84 del 2020. Ora prenderà il
via un lungo e complesso negoziato che coinvolgerà il Consiglio dei
Ministri dell’Agricoltura dell’UE ed
il Parlamento europeo. Trattative
che andranno di pari passo con i
negoziati sul bilancio dell’Unione
Europea per lo stesso periodo di
programmazione nel cui ambito
saranno assunte le decisioni relative alla dotazione finanziaria assegnata alla PAC.
I negoziati dovrebbero concludersi nel secondo semestre del
2012, mentre l’approvazione
definitiva dei regolamenti avverrà nei primi mesi del 2013.
Vediamo, qui di seguito, alcuni
commenti sulla nuova PAC, a
cominciare da quelli del Ministro Saverio Romano.
aziende sottoforma di contributi
per ettaro, per capo allevato oppure
sostenendo gli investimenti in agricoltura. Quest’ultima forma d’aiuto
è per Coldiretti strategica per il futuro delle imprese agricole, specialmente se condotte dai giovani. Il finanziamento annuo erogato supera
i 400 milioni di euro sottoforma di
premi per superficie coltivata, mentre il sostegno del PSR ammonta a
100 milioni di euro l’anno dedicati
prevalentemente agli investimenti.
Cifre senz’altro importanti ma che
rispetto al fatturato del primario
veneto, pari a 4,8 miliardi di euro,
assumono un significato pieno in
funzione al riconoscimento del valore fondamentale che ha l’agricoltura per la sicurezza alimentare, la
tutela del territorio, la promozione
turistica, ovvero per la qualità della
vita in generale.
TUTTI I TESTI DELLE
PROPOSTE DI
REGOLAMENTO SU
INTERNET
Le nuove proposte legislative per
la PAC 2014-2020 consistono in
quattro regolamenti principali riguardanti: i pagamenti diretti alle
imprese agricole; l’Organizzazione
Comune dei Mercati; le politiche
per lo Sviluppo rurale; il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC. Inoltre, le proposte
della Commissione contemplano
alcuni regolamenti di accompagnamento. Tutti i testi, oltre ad
alcune sintesi e presentazioni (in
lingua inglese) sono consultabili e
scaricabili sul sito internet:
http://ec.europa.eu/agriculture/
cap-post-2013/legal-proposals/index_en.htm
COLDIRETTI
VENETO, UNA
RIFORMA CHE
SCONTENTA
MOLTI
E NON PIACE A
NESSUNO
“Saremo presenti all’appello
dell’Assessore regionale Franco Manzato per guidare al meglio una riforma della PAC che
scontenta molti non piacendo
a nessuno”. Lo dice Coldiretti
Veneto considerando i 100mila
agricoltori oggi interessati dalla PAC che supporta il settore attraverso aiuti diretti alle
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Speciale Pac
PAGAMENTI: ECCO COME LI
VUOLE LA RIFORMA
Tetto aziendale e agricoltore attivo: altri due temi molto caldi
C
on l’intervento, del commissario europeo all’agricoltura Dacian Cialos,
davanti agli europarlamentari è
stato avviato ufficialmente il percorso della nuova PAC denominata “Europa 2020”, che porterà
ad una sostanziale revisione del
sistema delle erogazioni in ambito agricolo dal 2014 al 2020. Le
proposte rappresentano un documento estremamente importante
perché delineano le intenzioni
della Commissione su come definire i criteri e gli aspetti tecnici
con i quali verranno distribuite
le risorsi nel settore agricolo nei
prossimi anni. Il pacchetto legislativo della nuova PAC si compone di 7 nuovi regolamenti 4
importanti che riguardano i pagamenti diretti, sviluppo rurale,
OCM unica e finanziamento della
PAC, oltre a 3 regolamenti minori
che determineranno il periodo di
transizione ed adeguamento alle
nuove norme. Ora nei mesi che ci
separano dalla fine del 2012, entro
il quale devono essere approvati i
regolamenti definitivi Consiglio
e Parlamento europeo dovranno
trovare un’intesa. E’ da sottolinea-
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re il ruolo che per la prima volta il
Parlamento UE e chiamato a giocare visti i poteri conferiti con il
trattato di Lisbona sottoscritto dagli stati membri nel 2009. In dettaglio vediamo gli aspetti tecnici
di ogni modalità.
PAGAMENTI
DIRETTI
Come già formulato dalla Commissione a novembre 2010 e dal
parlamento UE nel giugno scorso
viene confermata l’ipotesi che il
sostegno agli agricoltori sarà basato su un sistema che prevede quattro tipologie di pagamenti diretti:
Pagamento di base, Pagamento
ecologico (greening), Pagamento
aree svantaggiate e Pagamento accoppiato.
PAGAMENTO DI
BASE
I titoli all’aiuto saranno assegnati
in seguito alla presentazione della
domanda PAC 2014. Riceveranno
i titoli gli agricoltori che nel 2011
hanno presentato una domanda
per il pagamento di almeno un
titolo storico. Ogni anno il valo-
re unitario dei titoli all’aiuto verrà
calcolato dividendo il massimale
nazionale o regionale per il numero di titoli all’aiuto fissati a livello
nazionale o regionale. In base a
questo principio generale i titoli
saranno uniformi per tutti gli agricoltori, ma è prevista una deroga
a discrezione degli stati membri i
quali potranno indicare un periodo di transizione per passare dal
sistema dei titoli storici al sistema
dei titoli uniformi. Questo periodo
potrà durare al massimo fino al 31
dicembre 2018, per il fatto che dal
1 gennaio 2019 i titoli all’aiuto dovranno avere un valore uniforme
all’interno dello stato membro o
della regione individuata. Tenuto
conto della riduzione del bilancio
europeo e del fatto che il plafond
finanziario per la prima volta dovrà
essere diviso per i 27 stati membri
(PAC in corso è stato diviso per i
15 stati storici), si può stimare che
a regime nel 2019 i valore medio
del titolo per ettaro possa variare
dai 154 ai 178 euro. Il meccanismo
di avvicinamento ai titoli uniformi, dal 2014 al 2018, sarà un mix
composto da un valore assegnato
in base ai titoli storici posseduti al
31/12/2013 e il valore uniforme
dato dalla divisione del plafond
nazionale e la superficie eleggibile a livello nazionale o regionale.
Lo stato membro può applicare il
pagamento di base a livello nazionale o regionale. In Italia un pagamento di base nazionale uniforme porterebbe ad una consistente
ridistribuzione delle risorse fra le
regioni con valori di titoli più elevati ( Lombardia, Veneto, Puglia
e Calabria) e le regioni con titoli
storici più bassi (Abruzzo,Trentino
Alto Adige, Sardegna, Toscana). Se
invece si adottassero dei massimali regionali si impedirebbe questo
spostamento.
Speciale Pac
PAGAMENTO
ECOLOGICO GREENING
Con “Europa 2020” si intende rafforzare la sostenibilità ambientale
dando una componente ecologica
al pagamento diretto. Gli agricoltori che intendono percepire l’addizionale greening dovranno mettere in pratica le seguenti pratiche
a beneficio del clima e dell’ambiente:
1- Diversificazione delle colture: se
l’azienda ha una superficie a seminativo superiore a 3 ettari dovranno essere previsti 3 tipi di colture
in rotazione.
2-Mantenimento dei prati e pascoli permanenti: gli agricoltori
dovranno mantenere efficienti le
superfici investite a prati e pascoli
permanenti.
3-Superfici ecologiche: le aziende dovranno destinare il 7%
della superficie utile a scopi
ecologici tipo fasce tampone, setaside,conservazione degli habitat
naturali eccetera.
4-Gli agricoltori biologici avranno
automaticamente diritto al pagamento del greening.
5-Tenuto conte del buget nazionale il valore del pagamento ecologico si potrà variare tra gli 80 ed i
100 euro ad ettaro.
PAGAMENTO
PER LE AREE
SVANTAGGIATE
Lo stato membro dovrà erogare un
pagamento addizionale per gli agricoltori la cui azienda ricade parzialmente o totalmente in zone svantaggiate, individuate dal nuovo
regolamento dello sviluppo rurale.
PAGAMENTO
ACCOPPIATO
Lo stato membro può destinare
parte del plafond ad aiuti accoppiati, cioè legati al tipo di produzione
per i seguenti settori: frumento
duro,colture proteiche, carni bovine, carni ovicaprine,barbabietola
da zucchero,ortofrutta,latte,riso.
Ai giovani agricoltori sarà incrementato il pagamento di base del
25% nell’ambito del 2% del plafond nazionale, intendendo per
giovani agricoltori chi si insedia
per la prima volta a capo di un’azienda agricola ed ha un’età inferiore a 40 anni.
AGRICOLTORE
ATTIVO E TETTO
AZIENDALE…
ECCO COME
AGRICOLTORE
ATTIVO
Lo stato membro può escludere
dal sistema dei pagamenti diretti
tutti i soggetti per i quali il reddito
derivante dall’attività agricola rappresenta meno del 5% del reddito
totale. Questo principio non si applica ai piccoli agricoltori con aiuti
PAC inferiori a 5.000 euro.
TETTO AZIENDALE
Il nodo dei tetti aziendali, ai quali
sono contrari gli stati con dimensioni aziendali importanti, è molto
dibattuto in sede comunitaria, tuttavia la Commissione va avanti nel
suo intento.
La proposta definisce che i pagamenti diretti verranno ridotti del
20% per importi comprese fra i
150.000 e i 200.000 euro, del 40%
per importi compresi fra 200.000 e
250.000 euro, del 70% per importi compresi fra 250.000 e 300.000
euro e del 100% per importi superiori a 300.000 euro. Nel massimale aziendale non verranno
conteggiati gli importi relativi alla
componente ecologica del pagamento diretti, questo ovviamente
per favorire il rispetto dell’ambiente. Per evitare la creazione di situazione artificiose per evitare il taglio
delle sovvenzioni lo stato membro
dovrà porre in essere un sistema di
controllo che assicuri di individuare la suddivisione dell’azienda o
il trasferimento di parte di essa al
fine di sottrarsi all’applicazione del
tetto aziendale.
CONCLUSIONI
La proposta di riforma cosi com’è è
fortemente penalizzante per i paesi
mediterranei ed in particolar modo
per l’Italia. Anche se la trattativa si
propone tutta in salita bisogna che
i nostri rappresentanti a Bruxelles
mettano in campo ogni mezzo utile per arrivare ad un compromesso
equo. In un momento di estrema
crisi economica le risorse vanno
indirizzate verso un’agricoltura che
dia risposte in termini di competitività, occupazione e sicurezza
alimentare e soprattutto verso chi
l’agricoltura la fa sul serio e ci vive.
Quindi non soddisfa di certo che gli
agricoltori attivi siano individuati
in base al reddito derivante da attività agricola del 5%, questo premia
solo le rendite di posizione e non
certo il lavoro e gli investimenti. La
proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del buget che l’Italia non
merita affatto , considerato il fatto
che questo aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il
nostro paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la PAC. L’unica nota positiva posiamo considerare i tetti aziendali
che da sempre Coldiretti sostiene,
anche se avremmo preferito una
scelta più decisa in merito, cioè con
tetti ancora più bassi.
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