pac: una riforma che premia chi ha terra e non ci
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pac: una riforma che premia chi ha terra e non ci
Speciale Pac A cura di Luca Pinzi PAC: UNA RIFORMA CHE PREMIA CHI HA TERRA E NON CI FA NIENTE Marini: “Paghiamo l’assenza storica della politica italiana dalle sedi comunitarie” L a proposta di riforma della Politica agricola varata dalla Commissione Europea premia chi ha tanta terra e non ci fa niente”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in occasione dell’XI edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Cernobbio. Il tema della revisione della Politica agricola comune (Pac) è stato al centro di un dibattito al quale ha preso parte tra gli altri, anche il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, e il presidente della Commissione Agricoltura Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora. “Invece di definire gli agricoltori attivi in come da noi dove afbase a quello che effrontiamo i problefettivamente fanno, il mi giorno per giorno testo - ha denunciato dopo che si sono veMarini - varato dalla rificati. Con questo Commissione li defiatteggiamento miope nisce solo in base alla in Europa – ha contiquantità di aiuti che nuato Marini - l’Italia ricevono premiando ha sempre perso nel così le rendite e le di- Sergio Marini passato, perde oggi mensioni e non cercon questa riforma e, to il lavoro e gli investimenti”. se non cambierà comportamenCon questa riforma, secondo il to, continuerà a perdere nel futupresidente della Coldiretti, “pa- ro. Una situazione inaccettabile ghiamo il prezzo di una storica di fronte alla quale la Coldiretti è assenza dell’Italia nelle sedi co- pronta a mettere in campo ogni munitarie nei momenti in cui si azione utile per realizzare una prendono le decisioni importan- riforma più equa e giusta, visto ti. In Europa si è abituati a de- che si prospetta per l’Italia una cidere con largo anticipo e non trattativa tutta in salita”. IN GIOCO CI SONO 6 MILIARDI DI FONDI I n gioco ci sono circa 6 miliardi di fondi comunitari all’anno per i prossimi sette anni ma, soprattutto, il futuro di oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy nel mondo. “In un momento di forte crisi economica – ha sottolineato il presidente della Coldiretti - le risorse andrebbero, infatti, indirizzate verso un’agricoltura che dà risposte in termi- ni di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive”. Il testo varato dalla Commissione premia invece le rendite e le dimensioni anziché il lavoro, la qualità e la produzione di cibo sano. Oltre a ciò, la proposta prevede una riduzione del budget (il 6 per cento, pari a circa 285 milioni di euro in meno all’anno) che l’Italia non merita affatto visto e considerato che in questo modo aumenterà in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola. 19 n°6/11 Speciale Pac PAC: LA COMMISSIONE TAGLIA LE RISORSE, COLDIRETTI BOCCIA LA PROPOSTA Una proposta con il segno meno G li aiuti Pac agli agricoltori italiani registreranno una diminuzione a regime del 6%, pari a circa 285 milioni di euro in meno all’anno rispetto al 2013. E’ uno degli effetti della proposta di Politica agricola europea presentata a Bruxelles dalla Commissione Ue che è stata commentata duramente dal presidente della Coldiretti Sergio Marini “la proposta cosi come è non va bene e si prospetta ora una trattativa tutta in salita ma è certo che siamo pronti a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma della Pac più equa e giusta”. MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO LA PROPOSTA DI RIFORMA PRESENTATA DALLA COMMISSIONE La struttura giuridica della nuova Pac non è cambiata ed è formata da due pilastri (il 1° e il 2°) e da quattro regolamenti (pagamenti diretti, Ocm unica, sviluppo rurale e finanziamento della Pac). PER QUANTO RIGUARDA I PAGAMENTI DIRETTI VIENE PREVISTO: 1) Un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del I pilastro tra i vari Paesi, al fine di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno finanziario, ma l’adattamento sarà parziale e graduale. 2) Per ogni Stato membro viene fissato un massimale per i pagamenti diretti e, per l’Italia, il massimale, nel 2014, sarà pari a 4,024 miliardi di euro che, in seguito al processo di convergenza (ridistribuzione n°6/11 20 Speciale Pac degli aiuti fra SM), si ridurrà a 3,842 nel 2019 (ovvero -4,5%). Se consideriamo il 2013, il massimale per l’Italia sarà di 4,125 miliardi di euro e, di conseguenza, la diminuzione nel 2019 sarà del 6,9%. 3) Gli Stati membri potranno decidere di applicare il regime di pagamento di base a livello nazionale o regionale utilizzando criteri obiettivi e non discriminatori, quali la loro struttura amministrativa o istituzionale e il potenziale agricolo regionale. 4) Viene istituito un tetto massimo agli aiuti, per cui gli importi dei pagamenti diretti concessi agli agricoltori verranno ridotti di una certa percentuale (la riduzione è del 100% per importi superiori a 300.000 euro). Tali riduzioni saranno attenuate in relazione ai salari effettivamente pagati e dichiarati dagli agricoltori, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro. 5) Viene definita la figura di chi non è “agricoltore attivo”. In pratica, si tratta di persone (o gruppi di persone) fisiche o giuridiche, laddove l’importo dei pagamenti sia inferiore al 5% del totale dei redditi percepiti per attività non agricole, o nel caso in cui vi siano superfici agricole sulle quali non viene condotta un’attività agricola minima (aeroporti, campi da golf..). Tali criteri non si applicano a chi riceve meno di 5000 euro in pagamenti diretti. La proposta di regolamento prevede un’articolazione in sei tipologie di pagamenti diretti, da attivare entro percentuali del massimale nazionale, parzialmente flessibili rispetto alle scelte degli Stati membri: A. B. C. D. E. F. pagamento disaccoppiato di base (obbligatorio) pagamento disaccoppiato ecologico o greening (obbligatorio) pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate (facoltativo) pagamento disaccoppiato giovani agricoltori (obbligatorio) pagamento disaccoppiato piccoli agricoltori (obbligatorio) pagamento accoppiato per settori strategici, tipo art. 68 (facoltativo) Quindi, a partire dal 2014, entrerà in vigore il regime del pagamento di base, che persegue l’obiettivo di sostegno del reddito con un pagamento diretto disaccoppiato uniforme a tutti gli agricoltori di uno Stato membro (o di una regione). Il vecchio pagamento unico aziendale è destinato a scomparire. Più avanti entreremo nel merito dei singoli pagamenti. 6) Entro il 2019 tutti i titoli all’aiuto in uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un valore unitario uniforme e, al fine di evitare perturbazioni finanziarie e gravi conseguenze per gli agricoltori, nei primi anni di applicazione del nuovo regime, gli Stati membri potranno continuare a tenere parzialmente conto dei criteri storici per il calcolo del valore dei titoli. 7) Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base, dovranno osservare le pratiche agricole a beneficio del clima e dell’ambiente, come la diversificazione delle colture, il mantenimento dei pascoli permanenti e la destinazione di superfici a fini ecologici. Gli agricoltori che rispetteranno tali pratiche, gli agricoltori biologici e le aziende in aree Natura 2000, avranno diritto ad un pagamento a superficie calcolato sulla base del 30% del massimale nazionale. 21 n°6/11 Speciale Pac 8) La proposta prevede la concessione, da parte degli Stati membri, di un pagamento agli agricoltori la cui azienda sia ubicata, in parte o totalmente, nelle aree soggette a svantaggi naturali come stabilite dal nuovo regolamento sullo sviluppo rurale, utilizzando sino al 5% del loro massimale nazionale 9) Viene istituito un pagamento annuale ai giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, o che hanno già presentato nei cinque anni precedenti la domanda al regime dei giovani agricoltori del Psr e che hanno meno di 40 anni di età al momento della presentazione della domanda. 10) Inoltre, viene previsto un regime volontario per i piccoli agricoltori che riceveranno un pagamento annuale che sostituisce tutti i pagamenti diretti di un importo, calcolato sulla base delle media nazionale, compreso tra 500 e 1.000 euro . Per finanziare tale pagamento, gli SM possono utilizzare fino al 10% del massimale nazionale annuale. 11) Permane la possibilità, per gli Stati membri, di destinare fino al 5% (deroghe sino al 10%) del massimale nazionale per concedere aiuti accoppiati a favore degli agricoltori in settori o parti di settori o in quelle regioni di uno Stato membro, dove particolari tipi di agricoltura sono in difficoltà e hanno una particolare importanza per ragioni economiche e/o sociali e/o ambientali, questo a condizione che l’aiuto serva per mantenere il livello attuale di produzione nelle regioni interessate. REGOLAMENTO OCM UNICA Per quanto riguarda le misure di mercato la proposta di regolamento, che istituisce una organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (regolamento OCM unica), prevede il mantenimento dell’intervento pubblico per alcuni settori (cereali, riso, burro, latte in polvere, carni bovine), quale rete di sicurezza in caso di turbativa di mercato, e dell’ammasso privato per zucchero bianco, olio d’oliva, lino da fibra, carni bovine fresche o refrigerate, burro, latte scremato in polvere, carni suine, ovine e caprine. Inoltre, taluni aiuti settoriali vengono soppressi (per esempio latte scremato in polvere, il luppolo e i bachi da seta) e il sistema delle quote di zucchero avrà termine il 30 settembre 2015. 1) Viene previsto il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni, nonché organizzazioni interprofessionali, da parte degli Stati membri, a tutti i settori coperto dall’OCM unica. Inoltre, il sostegno per la costituzione di gruppi di produttori per tutti i settori, viene collocato nella politica di sviluppo rurale . 2) La proposta prevede uno strumento per l’applicazione di misure eccezionali per risolvere problemi specifici e di misure di sostegno per malattie animali / perdita di fiducia dei consumatori. Inoltre, la clausola di perturbazione di mercato è estesa per coprire tutti i settori dell’attuale Ocm unica. NOVITA’ PER LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE Infine, per consentire agli Stati membri di rafforzare la politica di sviluppo rurale, per gli anni 2014-2019, viene introdotta una certa flessibilità con la possibilità di trasferimento sino al 10% dell’importo dei pagamenti diretti dal 1° pilastro al 2°pilastro. n°6/11 22 Speciale Pac ECCO COME É “MAL” VISTA LA RIFORMA PAC… Severe le organizzazioni Copa-Cogeca R eagendo alle proposte della Commissione europea sulla futura PAC, il CopaCogeca ha chiesto che sia dato maggior rilievo a delle misure che migliorino la redditività e la produttività dell’agricoltura e del settore agroalimentare dell’UE e che risultino al contempo positive per l’ambiente. Gli agricoltori dovranno adattarsi, investire e ammodernarsi per raccogliere l’insieme di queste sfide. Le misure di promozione della crescita verde, così come proposto dal CopaCogeca, rappresentano l’unica maniera per superare tale combinazione di sfide. I Presidenti del Copa e della Coge- ca ritengono che “non ha senso imporre a ogni azienda agricola di smettere di produrre su una determinata percentuale della propria superficie (set-aside ecologico) quando la domanda alimentare mondiale è prevista in aumento del 70% entro il 2050 e la produzione è minacciata da avversità più frequenti, come siccità, inondazioni e tempeste. Le proposte contraddicono anche la Strategia “Europa 2020” della Commissione per la crescita e l’occupazione”. Sull’importanza del mantenimento dei pagamenti diretti da parte sua, il Presidente del Copa, Gerd Sonnleitner, ha sottolineato che “l’agricoltura e il settore agroalimentare dell’UE assicurano un posto di lavoro a circa 40 milioni di persone nelle zone ru- rali dell’UE, costituiscono il nerbo di quelle regioni e forniscono derrate alimentari di alta qualità a 500 milioni di consumatori. Eppure, il reddito medio degli agricoltori europei rappresenta soltanto la metà del livello del guadagno medio. Ecco perché è essenziale mantenere i pagamenti diretti destinati agli agricoltori se si vuole che il settore agricolo continui a garantire tali benefici. Infine, gli agricoltori stanno già facendo molto per l’ambiente e sono disposti a fare di più. Ma tutto ciò deve basarsi su soluzioni di reciproco vantaggio (win-win) tanto per l’ambiente quanto per la crescita. Gli agricoltori devono avere la possibilità di scegliere le misure più appropriate per la propria azienda”. FLASH DALLA STAMPA EUROPEA GRAN BRETAGNA In un momento in cui il governo di Westminster sta tagliando la spesa pubblica, i Ministri del Regno Unito sostengono che il budget per le sovvenzioni agricole deve essere drasticamente limitato. Sostenere la PAC costa ad una famiglia britannica media di quattro persone circa 488 euro l’anno. (BBC) FRANCIA L’Unione Europea propone una PAC più “giusta”, chiamata a diventare più “verde” e più equa tra gli agricoltori e tra i Paesi. (Le Figaro). SPAGNA Il settore agricolo spagnolo rifiuta la riforma della PAC. Il “forfait” per ettaro minaccia i redditi degli agricoltori. L’opposizione alla proposta di riforma della PAC per il periodo 2014-2020 non è solo questione del governo spagnolo, e in particolare del Ministro Rosa Aguilar. Le organizzazioni agricole ASAJA, UPA, COAG e le cooperative agroalimentari hanno espresso la loro totale opposizione a questa riforma. (El Pais). GERMANIA Dall’UE meno soldi per gli agricoltori tedeschi. I grandi agricoltori in Germania avranno meno sovvenzioni dall’UE. Per la Germania, la maggior parte delle sovvenzioni agricole sarà trattenuta fino alla fine del decennio. (Berliner Zeitung) MALTA Secondo le nuove proposte di Riforma della PAC, gli agricoltori maltesi che ricevono pagamenti diretti UE rischiano di perdere due terzi del loro ammontare annuo entro il 2020. La riforma suggerisce di fare una media dei pagamenti diretti, ma se i fondi per i Programmi di Sviluppo Rurale saranno più mirati e Malta migliorerà la sua competitività, non ci sarà alcuno shock per l’importo complessivo ricevuto. (The Times of Malta). 23 n°6/11 Speciale Pac NOTIZIE DALL’EUROPA E DAL MONDO Restituzione contributi PAC. La Commissione europea chiede agli Stati Membri la restituzione di 214 milioni di euro di spese agricole ritenute irregolari. All’Italia chiesti 70,9 milioni di euro G li Stati membri dovranno rimborsare alla Commissione europea un importo totale di 214 milioni di euro di contributi dei fondi della politica agricola europea che, in base alla procedura di liquidazione dei conti, risultano essere stati spesi in maniera irregolare. Questi importi riconfluiranno nel bilancio UE in seguito all’accertamento di violazioni delle norme sulla spesa agricola e di inadempienze nelle procedure di controllo applicate dai 27. Se infatti gli Stati Membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della PAC, spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati. PAESI INTERESSATI Saranno dunque recuperati fondi dai seguenti Stati Membri: Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Le principali rettifiche per Paese sono: - 76,6 milioni di euro a carico della Svezia per carenze nel sistema di identificazione delle particelle agricole (SIPA) e nel sistema di informazione geografica (SIG), nei controlli amministrativi e nelle sanzioni relativi(e) alle spese per gli aiuti per superficie, comprese le misure di sviluppo rurale connesse alle superfici; - 70,9 milioni di euro a carico dell’Italia per controlli tardivi nel settore del latte; - 22,3 milioni di euro a carico della Danimarca per carenze nei sistemi SIPA -SIG, nei controlli in loco e nel calcolo delle sanzioni. Per il dettaglio degli importi da recuperare in applicazione della decisione, per Stato membro e per settore, contattare la Redazione. (Fonte: ue) n°5/11 24 Speciale Pac LA RIFORMA DELLA PAC 2014-2020 VISTA DALL’ITALIA L ’Europa dà una forte sferzata alla PAC, diminuendo le risorse destinate all’Italia. Il nuovo piano della Commissione europea – 55 miliardi annui, il 40% del bilancio dell’UE, lo 0,5 % del PIL - prevede un taglio di 287 milioni di euro all’agricoltura italiana. Gli aiuti diretti erogati dalla PAC per il periodo 2014-2020 saranno tagliati del 6,9%: si passerà quindi dai 4,13 miliardi del 2013 ai 3,84 del 2020. Ora prenderà il via un lungo e complesso negoziato che coinvolgerà il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’UE ed il Parlamento europeo. Trattative che andranno di pari passo con i negoziati sul bilancio dell’Unione Europea per lo stesso periodo di programmazione nel cui ambito saranno assunte le decisioni relative alla dotazione finanziaria assegnata alla PAC. I negoziati dovrebbero concludersi nel secondo semestre del 2012, mentre l’approvazione definitiva dei regolamenti avverrà nei primi mesi del 2013. Vediamo, qui di seguito, alcuni commenti sulla nuova PAC, a cominciare da quelli del Ministro Saverio Romano. aziende sottoforma di contributi per ettaro, per capo allevato oppure sostenendo gli investimenti in agricoltura. Quest’ultima forma d’aiuto è per Coldiretti strategica per il futuro delle imprese agricole, specialmente se condotte dai giovani. Il finanziamento annuo erogato supera i 400 milioni di euro sottoforma di premi per superficie coltivata, mentre il sostegno del PSR ammonta a 100 milioni di euro l’anno dedicati prevalentemente agli investimenti. Cifre senz’altro importanti ma che rispetto al fatturato del primario veneto, pari a 4,8 miliardi di euro, assumono un significato pieno in funzione al riconoscimento del valore fondamentale che ha l’agricoltura per la sicurezza alimentare, la tutela del territorio, la promozione turistica, ovvero per la qualità della vita in generale. TUTTI I TESTI DELLE PROPOSTE DI REGOLAMENTO SU INTERNET Le nuove proposte legislative per la PAC 2014-2020 consistono in quattro regolamenti principali riguardanti: i pagamenti diretti alle imprese agricole; l’Organizzazione Comune dei Mercati; le politiche per lo Sviluppo rurale; il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC. Inoltre, le proposte della Commissione contemplano alcuni regolamenti di accompagnamento. Tutti i testi, oltre ad alcune sintesi e presentazioni (in lingua inglese) sono consultabili e scaricabili sul sito internet: http://ec.europa.eu/agriculture/ cap-post-2013/legal-proposals/index_en.htm COLDIRETTI VENETO, UNA RIFORMA CHE SCONTENTA MOLTI E NON PIACE A NESSUNO “Saremo presenti all’appello dell’Assessore regionale Franco Manzato per guidare al meglio una riforma della PAC che scontenta molti non piacendo a nessuno”. Lo dice Coldiretti Veneto considerando i 100mila agricoltori oggi interessati dalla PAC che supporta il settore attraverso aiuti diretti alle 25 n°5/11 Speciale Pac PAGAMENTI: ECCO COME LI VUOLE LA RIFORMA Tetto aziendale e agricoltore attivo: altri due temi molto caldi C on l’intervento, del commissario europeo all’agricoltura Dacian Cialos, davanti agli europarlamentari è stato avviato ufficialmente il percorso della nuova PAC denominata “Europa 2020”, che porterà ad una sostanziale revisione del sistema delle erogazioni in ambito agricolo dal 2014 al 2020. Le proposte rappresentano un documento estremamente importante perché delineano le intenzioni della Commissione su come definire i criteri e gli aspetti tecnici con i quali verranno distribuite le risorsi nel settore agricolo nei prossimi anni. Il pacchetto legislativo della nuova PAC si compone di 7 nuovi regolamenti 4 importanti che riguardano i pagamenti diretti, sviluppo rurale, OCM unica e finanziamento della PAC, oltre a 3 regolamenti minori che determineranno il periodo di transizione ed adeguamento alle nuove norme. Ora nei mesi che ci separano dalla fine del 2012, entro il quale devono essere approvati i regolamenti definitivi Consiglio e Parlamento europeo dovranno trovare un’intesa. E’ da sottolinea- n°5/11 26 re il ruolo che per la prima volta il Parlamento UE e chiamato a giocare visti i poteri conferiti con il trattato di Lisbona sottoscritto dagli stati membri nel 2009. In dettaglio vediamo gli aspetti tecnici di ogni modalità. PAGAMENTI DIRETTI Come già formulato dalla Commissione a novembre 2010 e dal parlamento UE nel giugno scorso viene confermata l’ipotesi che il sostegno agli agricoltori sarà basato su un sistema che prevede quattro tipologie di pagamenti diretti: Pagamento di base, Pagamento ecologico (greening), Pagamento aree svantaggiate e Pagamento accoppiato. PAGAMENTO DI BASE I titoli all’aiuto saranno assegnati in seguito alla presentazione della domanda PAC 2014. Riceveranno i titoli gli agricoltori che nel 2011 hanno presentato una domanda per il pagamento di almeno un titolo storico. Ogni anno il valo- re unitario dei titoli all’aiuto verrà calcolato dividendo il massimale nazionale o regionale per il numero di titoli all’aiuto fissati a livello nazionale o regionale. In base a questo principio generale i titoli saranno uniformi per tutti gli agricoltori, ma è prevista una deroga a discrezione degli stati membri i quali potranno indicare un periodo di transizione per passare dal sistema dei titoli storici al sistema dei titoli uniformi. Questo periodo potrà durare al massimo fino al 31 dicembre 2018, per il fatto che dal 1 gennaio 2019 i titoli all’aiuto dovranno avere un valore uniforme all’interno dello stato membro o della regione individuata. Tenuto conto della riduzione del bilancio europeo e del fatto che il plafond finanziario per la prima volta dovrà essere diviso per i 27 stati membri (PAC in corso è stato diviso per i 15 stati storici), si può stimare che a regime nel 2019 i valore medio del titolo per ettaro possa variare dai 154 ai 178 euro. Il meccanismo di avvicinamento ai titoli uniformi, dal 2014 al 2018, sarà un mix composto da un valore assegnato in base ai titoli storici posseduti al 31/12/2013 e il valore uniforme dato dalla divisione del plafond nazionale e la superficie eleggibile a livello nazionale o regionale. Lo stato membro può applicare il pagamento di base a livello nazionale o regionale. In Italia un pagamento di base nazionale uniforme porterebbe ad una consistente ridistribuzione delle risorse fra le regioni con valori di titoli più elevati ( Lombardia, Veneto, Puglia e Calabria) e le regioni con titoli storici più bassi (Abruzzo,Trentino Alto Adige, Sardegna, Toscana). Se invece si adottassero dei massimali regionali si impedirebbe questo spostamento. Speciale Pac PAGAMENTO ECOLOGICO GREENING Con “Europa 2020” si intende rafforzare la sostenibilità ambientale dando una componente ecologica al pagamento diretto. Gli agricoltori che intendono percepire l’addizionale greening dovranno mettere in pratica le seguenti pratiche a beneficio del clima e dell’ambiente: 1- Diversificazione delle colture: se l’azienda ha una superficie a seminativo superiore a 3 ettari dovranno essere previsti 3 tipi di colture in rotazione. 2-Mantenimento dei prati e pascoli permanenti: gli agricoltori dovranno mantenere efficienti le superfici investite a prati e pascoli permanenti. 3-Superfici ecologiche: le aziende dovranno destinare il 7% della superficie utile a scopi ecologici tipo fasce tampone, setaside,conservazione degli habitat naturali eccetera. 4-Gli agricoltori biologici avranno automaticamente diritto al pagamento del greening. 5-Tenuto conte del buget nazionale il valore del pagamento ecologico si potrà variare tra gli 80 ed i 100 euro ad ettaro. PAGAMENTO PER LE AREE SVANTAGGIATE Lo stato membro dovrà erogare un pagamento addizionale per gli agricoltori la cui azienda ricade parzialmente o totalmente in zone svantaggiate, individuate dal nuovo regolamento dello sviluppo rurale. PAGAMENTO ACCOPPIATO Lo stato membro può destinare parte del plafond ad aiuti accoppiati, cioè legati al tipo di produzione per i seguenti settori: frumento duro,colture proteiche, carni bovine, carni ovicaprine,barbabietola da zucchero,ortofrutta,latte,riso. Ai giovani agricoltori sarà incrementato il pagamento di base del 25% nell’ambito del 2% del plafond nazionale, intendendo per giovani agricoltori chi si insedia per la prima volta a capo di un’azienda agricola ed ha un’età inferiore a 40 anni. AGRICOLTORE ATTIVO E TETTO AZIENDALE… ECCO COME AGRICOLTORE ATTIVO Lo stato membro può escludere dal sistema dei pagamenti diretti tutti i soggetti per i quali il reddito derivante dall’attività agricola rappresenta meno del 5% del reddito totale. Questo principio non si applica ai piccoli agricoltori con aiuti PAC inferiori a 5.000 euro. TETTO AZIENDALE Il nodo dei tetti aziendali, ai quali sono contrari gli stati con dimensioni aziendali importanti, è molto dibattuto in sede comunitaria, tuttavia la Commissione va avanti nel suo intento. La proposta definisce che i pagamenti diretti verranno ridotti del 20% per importi comprese fra i 150.000 e i 200.000 euro, del 40% per importi compresi fra 200.000 e 250.000 euro, del 70% per importi compresi fra 250.000 e 300.000 euro e del 100% per importi superiori a 300.000 euro. Nel massimale aziendale non verranno conteggiati gli importi relativi alla componente ecologica del pagamento diretti, questo ovviamente per favorire il rispetto dell’ambiente. Per evitare la creazione di situazione artificiose per evitare il taglio delle sovvenzioni lo stato membro dovrà porre in essere un sistema di controllo che assicuri di individuare la suddivisione dell’azienda o il trasferimento di parte di essa al fine di sottrarsi all’applicazione del tetto aziendale. CONCLUSIONI La proposta di riforma cosi com’è è fortemente penalizzante per i paesi mediterranei ed in particolar modo per l’Italia. Anche se la trattativa si propone tutta in salita bisogna che i nostri rappresentanti a Bruxelles mettano in campo ogni mezzo utile per arrivare ad un compromesso equo. In un momento di estrema crisi economica le risorse vanno indirizzate verso un’agricoltura che dia risposte in termini di competitività, occupazione e sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive. Quindi non soddisfa di certo che gli agricoltori attivi siano individuati in base al reddito derivante da attività agricola del 5%, questo premia solo le rendite di posizione e non certo il lavoro e gli investimenti. La proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del buget che l’Italia non merita affatto , considerato il fatto che questo aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la PAC. L’unica nota positiva posiamo considerare i tetti aziendali che da sempre Coldiretti sostiene, anche se avremmo preferito una scelta più decisa in merito, cioè con tetti ancora più bassi. 27 n°5/11