CADIAI HO 2 colori
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CADIAI HO 2 colori
il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero Comitato di redazione: Ornella Montanari, Daniela Musolesi, Gloria Verricelli È nata “Cooperare con Libera Terra” CADIAI ha aderito alla fondazione dell’Agenzia per la promozione cooperativa e la legalità Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Franca Guglielmetti, Roberto Malaguti, Rosy Blanco, Mauro Gallo, Fabio Liistro, Lorena Roffi, Raffaela Rossi, Donato Testoni, Paola Pettazzoni, il gruppo di lavoro del Centro Arboreto. [email protected] È nata, alla presenza la Cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra nel menù del ristorandi Don Luigi Ciotti te Vertice, situato al centro del quartiere fieristico di Bologna, (Presidente di Libera) e mentre la stessa pasta viene posta in vendita nelle confezioni da dei promotori Gianpie500 grammi nella gastronomia del locale C’Entro. Dal 2002, inolro Calzolari (Presidentre, nei supermercati e negli ipermercati di Coop Adriatica sono te di Legacoop Boloin vendita i prodotti Libera Terra: pasta, olio, vino e altre speciagna), Mauro Giordani lità ottenute da cooperative di giovani che, in Sicilia, lavorano sui (Direttore Generale terreni confiscati ai boss mafiosi. L’Agenzia dunque rafforzerà il Legacoop Emilia-Romaforte legame già esistente tra le cooperative del Nord e Sud Itagna), Lucio Cavazzoni lia, ponendosi come esempio concreto dell’idea che fare impre(Presidente CONAPI), sa cooperativa possa portare migliori condizioni di vita e di lavoSergio Caselli (Legacoop ro anche nelle situazioni più difficili. Agroalimentare) “CoopeDon Ciotti rare con Libera Terra “Scopo dell’Agenzia - si legge nello Statuto - è quello di fornire Agenzia per la promozioservizi finalizzati alla nascita, allo sviluppo e all’integrazione di ne cooperativa e la legalità”. All’evento erano presenti iniziative imprenditoriali di norma in forma di società cooperaanche i presidenti delle cooperative che hanno aderito tiva, costituite allo scopo di gestire beni e patrimoni aziendali come soci fondatori tra cui Coop Adriatica, Coop Italia, confiscati alla criminalità organizzata. Compatibilmente con le Coopfond, Camst, Manutencoop, Consorzio Controllo potenzialità dell’Associazione, possono essere beneficiarie Prodotti Biologici (CCPB), Consorzio Nazionale Servizi dell’attività associativa anche le altre forme di impresa coope(CNS), Granterre, Granarolo, Coop Costruzioni, La Baracrativa, sempre in agricoltura, che comunque perseguano ca - Teatro Testoni, Nuova Scena - Arena del Sole, CADIAI, scopi di liberazione ed emancipazione dell’individuo da ogni Virtual Coop, Copaps, Coop Ansaloni, Coop.va Trasporti forma di dipendenza attraverso il lavoro associato. I soggetAlimentari (CTA), Kitchen, Gruppo italiano Vini (Giv), Proti beneficiari dovranno aderire a Libera e operare in coerengeo, Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC), Apofruit, za con i suoi principi”. Coop Not Available, Consorzio Sic, Ciononostante la Fattoria, Assicoop Sicura, Legacoop Sicilia, Ex Aequo, AgriboloIn pratica, l’Agenzia avrà tre compiti principali: innanzitutto, gna, Conad, Sacoa srl, Cergas, Coop Industria (Co.Ind.) si occuperà dello start up delle nuove cooperative, ossia quanto si renda necessario per determinarne una loro Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, che ha sostenibilità sul piano economico (dal loro coordinamento come obiettivo l’ideazione e messa a punto di uno strumene messa in rete, alla messa a punto di piani d’impresa, di to utile allo sviluppo delle cooperative che operano sulle terbudget, alla definizione insieme alle altre cooperative dei re confiscate alla mafia, grazie alla legge n. 109 del 1996, piani colturali, di trasformazione, degli aspetti produttivi e e che si riconoscono nell’esperienza portata avanti dall’assocommerciali ecc). La sua seconda area di intervento sarà ciazione Libera e in particolare “Libera Terra”. la patrimonializzazione delle cooperative, ovvero la possibilità che le stesse possano sviluppare nel tempo un loro Fortemente voluta da Legacoop Bologna, con il contributo di patrimonio (di tecniche e tecnologie, di impianti speciaLegacoop Emilia-Romagna, l’idea dell’Agenzia nasce dal tema, lizzati, di know how ecc). Infine, essa si occuperà del più volte posto in agenda dal mondo della cooperazione, delmercato e della distribuzione, intesi non solo come l’importanza della collaborazione tra cooperative aderenti a orientamento dei percorsi produttivi, in considerazione Legacoop, in particolare quelle agricole, e cooperative nate in della commercializzazione e dei mercati di sbocco, ma Sicilia, così come in altre regioni, impegnate sui terreni confianche come contributo in tutte le forme possibili alla scati alla mafia. Già da tempo, per esempio, Camst ha avviato diffusione e alla preferenza dei prodotti provenienti dalun progetto - che accomuna anche Conapi - che prevede ogni le terre confiscate alla mafia e alle giovani cooperative giorno l’inserimento di un piatto di pasta biologica prodotta dalche vi lavorano. Attività sociale È possibile una scuola cooperativa? pagano già la mensa, il pre e il post scuola, il pulmino, la piscina, il teatro e spesso, attraverso tombole e mercatini, finanziano i laboratori e le attività non strettamente curricolari; ma pagheranno anche l’assistenza al pasto, la sorveglianza al momento del gioco e poi i due o tre pomeriggi interi in cui non saranno previste le attività integrative garantite dallo Stato. Allora perché, invece di tappare i buchi di questa scuola, non ci proponiamo per una scuola intera, integrata e cooperativa? Un ultimo interrogativo: dal punto di vista etico, è giusto che una cooperativa sociale si impegni nella realizzazione di una scuola privata? Una cooperativa che nella sua mission ha come obiettivo “la progettazione e gestione di servizi socio-sanitari ed educativi finalizzati all’integrazione sociale …” è coerente con se stessa, candidandosi a realizzare una scuola privata, nella fascia dell’obbligo scolastico, alternativa alla scuola pubblica? Qualcuno dirà: se può aprire nuovi settori di attività, non è il caso di mettere freni etici sofisticati. Invece proprio perché business, una scuola cooperativa deve basarsi sulla coerenza di fondo tra i valori a cui si ispira e le pratiche che mette in atto. Perché nel panorama delle scuole di oggi una Scuola Cooperativa può aver senso solo nella misura in cui propone un proprio modello pedagogico e di sviluppo della persona umana assolutamente originale e coerente. Altrimenti perché le famiglie dovrebbero sceglierci? Franca Guglielmetti resp. Servizio MKT e Sviluppo L’idea di una scuola cooperativa corrisponde ad un bisogno, non ancora del tutto esplicito, che si percepisce lavorando nel mondo dei servizi sociali ed educativi. Ci riferiamo alla scuola dell’obbligo, elementari e medie, oggi riunite nell’unico ciclo di scuola primaria, con però una naturale estensione sia al “prima” (scuola dell’infanzia, asilo nido) che al dopo (scuola media superiore). È possibile candidarsi a gestire quella fascia scolastica fino ad ora garantita in prevalenza dalla scuola pubblica? Ha senso per la Cooperazione Sociale introdursi nel panorama delle scuole private? Cosa possiamo offrire e a quali richieste vogliamo corrispondere? L’idea di valutare una simile ipotesi nasce dalla consapevolezza di aver maturato competenze che possono essere messe in gioco positivamente. La gestione dei nidi di infanzia e della scuola materna ci ha permesso: di sviluppare un modello pedagogico originale, nato dal confronto con l’ente pubblico, con altre realtà educative incontrate nel nostro percorso, con le famiglie; di coinvolgere e far crescere professionalmente gli operatori, oggi non solo tecnicamente molto preparati, ma con sensibilità organizzative e gestionali non scontate in altri contesti; di sperimentare nuove forme di contratto con l’ente pubblico (concessioni di lunga durata, project financing) e di creare nuove collaborazioni con altre realtà cooperative. Questo potenziale, per essere valorizzato, potrebbe essere speso in nuovi servizi, in sperimentazione e in innovazione. Allora perché non pensare alla scuola in senso pieno? L’idea di una scuola cooperativa è innovativa e stimolante, anche dal punto di vista pedagogico: una scuola in cui sia le famiglie (ovvero gli allievi) che il personale, docente e non, sono soci, crea nuove premesse in relazione ai livelli di partecipazione e di coinvolgimento che si possono realizzare nello sviluppo della didattica e nella gestione complessiva dell’esperienza scolastica. Crea anche interrogativi - da affrontare con rigore - in relazione alla necessità di coniugare le esigenze e le aspettative diverse, a volte contrastanti, delle varie componenti. Quanto gli indirizzi pedagogici e didattici dovranno “piegarsi” agli interessi ed ai bisogni delle famiglie? Come coniugarli con quelli dei soci sovventori? Come salvaguardare il perseguimento di obiettivi di inclusione sociale (magari prevedendo una quota fissa di iscritti non paganti o paganti in forma simbolica) a fronte dell’interesse dei soci di una gestione in attivo? Sono interrogativi che stimolano la riflessione e la sperimentazione. Sul versante della domanda, questo tipo di bisogno crescerà nel tempo: la riforma Moratti ha di fatto annullato il Tempo Pieno; oggi in provincia le sezioni di Scuola dell’Infanzia sono insufficienti a garantire la copertura delle richieste. Cresce sui comuni la richiesta delle famiglie di riempire i vuoti che la scuola statale prima o poi creerà. E così salta fuori il ricorso alle “Cooperative Sociali” che dovrebbero fornire gli assistenti al momento del pasto o gli educatori al momento del gioco: di nuovo il ruolo di vassallo che l’Ente Pubblico si ostina ad assegnarci. Le famiglie 2 Intervista a Adriana Scaramuzzino, Vicesindaco di Bologna Il Bilancio Sociale 2005 presentato all’Assemblea dei Soci del 25 Maggio scorso, non conteneva un’intervista a Adriana Scaramuzzino, vicesindaco del Comune di Bologna, giunta successivamente. La inseriremo nelle prossime stampe di Bilancio. Abbiamo pensato però di anticiparla qui, anche a beneficio di coloro i quali erano presenti all’Assemblea e hanno ricevuto la versione di Bilancio“incompleta”. Cosa pensa del ruolo della cooperazione sociale nell’economia bolognese? È stato recentemente calcolato che il 70% dei servizi di assistenza nel bolognese siano coperti dalla cooperazione sociale, che conta più di 113 cooperative e fornisce assistenza a più di 18.000 utenti. La cooperazione sociale è quindi un pilastro, forse un pilastro portante dell’economia sociale della città, che noi auspichiamo possa sempre più riuscire ad unire i valori dello spirito imprenditoriale con quelli della solidarietà e dell’attenzione alla persona, nel segno anche di una sana competitività ed innovazione. 3 il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero Cosa pensa del previsto trasferimento della gestione dei servizi alla persona a nuovi soggetti come le ASP (ex IPAB)? Le Ipab hanno rappresentato un secolo di storia pionieristica dell’assistenza sociale a Bologna. Ma oggi erano diventate uno strumento obsoleto e giustamente la legge ne ha disposto la trasformazione. Le Aziende dei Servizi alla Persona dovranno essere in grado di porsi all’avanguardia del sistema gestionale pubblico delle politiche sociali, cercando di affrontare, grazie ad una struttura più moderna e flessibile, i nuovi bisogni della società bolognese. Non si tratta, quindi, di un trasferimento di servizi, ma di una riformulazione ed ottimizzazione delle risorse e di una più adeguata e qualificata capacità di soluzione dei problemi sociali emergenti. Come pensa si potrebbe lavorare alla valorizzazione del lavoro sociale e quanto peso pensa che debba avere in questo l'ente pubblico? La legge 328 si era posta il problema della definizione dei profili sociali. Purtroppo il governo centrale, dopo alcuni tavoli di lavoro, non è stato in grado di definire tali profili. Occorre ripartire da lì. Ma già, ad esempio, la creazione di un ordine degli educatori è un passo in avanti. Il Comune non ha molte competenze in materia: spero che la Regione, anche con la nostra collaborazione, possa accompagnare questa valorizzazione. Cosa pensa dell'assegnazione dei servizi tramite gare d'appalto? E del trasferimento della sede di valutazione dai Quartieri al Comune? La gara di appalto è uno strumento di evidenza pubblica, che a livello italiano ed europeo viene identificato come il principale sistema per garantire pubblicità e trasparenza nell’esternalizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione. Sicuramente nel settore dei servizi sociali esso va applicato con opportune precauzioni. Il legislatore della L.328/2000 si è posto questo problema. Un decreto ministeriale ha successivamente definito alcuni ambiti specifici. Tuttavia ad oggi mancano percorsi di esternalizzazione alternativi a quelli della gara che riescano a garantire pubblicità, imparzialità, trasparenza ed economicità: occorre lavorare di più su questi aspetti per studiare dispositivi in grado di limitare gli impatti negativi di una gara che possono ripercuotersi sugli utenti (il turn-over, la discontinuità gestionale, etc.). La valutazione a livello centralizzato ha consentito una semplificazione della procedura dando inoltre uniformità ai servizi in ambito territoriale. Come pensa che CADIAI e, in generale, la cooperazione sociale dovrebbe mettersi in relazione con il crescente fenomeno delle cosiddette badanti? Ritengo che rispetto al tema sia necessario un approccio integrato per riuscire ad attivare soluzioni capaci di coniugare le esigenze di tutti gli attori in gioco. Da una parte c'è l'anziano con i suoi bisogni di aiuto competente, di continuità assistenziale, di sostegno nelle scelte. Dall'altra la badante, con i suoi bisogni di formazione, di qualificazione e di tutela professionale. L'obiettivo, sia dell'ente locale che della cooperazione sociale deve essere quello di non lasciare sole le famiglie, esiste una gradualità nell'intensità assistenziale che non può essere affrontata per compartimenti stagni, è importante collegare ciò che fanno le badanti con il resto del sistema dei servizi. Cosa pensa dell’interruzione del percorso di costruzione tecnica dell’accreditamento del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD)? Per quel che riguarda l’accreditamento sono certa che il percorso verrà ripreso al più presto, per l’importanza del tema nell’evoluzione delle modalità di esternalizzazione dei servizi e che sarà in prospettiva sicuramente un’opportunità da cogliere. Cosa pensa delle condizioni dei lavoratori CADIAI e, in generale, delle condizioni dei lavoratori sociali quanto a retribuzione, formazione e tutela del lavoro? I lavoratori sociali, o meglio le figure professionali che operano nel settore dei servizi sociali, non sono oggi adeguatamente valorizzati sia per quanto riguarda il riconoscimento professionale, sia per i livelli di retribuzione. Credo che questo divario enorme, ad esempio fra operatori della sanità ed operatori sociali, vada al più presto superato. Può descriverci un'esperienza che secondo lei CADIAI dovrebbe prendere a modello? Non mi piace suggerire modelli, sia perché CADIAI ha molti modelli da esportare, sia perché i modelli sono schemi astratti. Tuttavia un principio ispiratore vorrei confermarlo: l’impresa sociale oggi deve essere in grado di concorrere alle politiche sociali ATTIVE. Questo significa protagonismo degli utenti che diventano attori dei servizi, ma anche maggiore capacità dell’impresa sociale di realizzare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, creando nuovi bacini occupazionali. Ecco, lo slogan forse potrebbe essere questo: gestire insieme, gestire includendo. Quale ruolo pensa che dovrebbe svolgere CADIAI nello sviluppo dei servizi, in particolare per gli anziani e per la prima infanzia? È già un privilegio lavorare con le persone (bambini ed anziani) che più di altre toccano gli estremi della vita, il prima ed il dopo, l’inizio e la fine, e hanno in loro tutta la magia che deriva da questo contatto. Noi lo abbiamo dimenticato. Credo che, accanto ai grandi modelli di sviluppo dei servizi, dobbiamo sempre più ricordarci che il lavoro sociale dipende dall’educazione. La storia, ed anche la storia bolognese, ci ha abituato alle figure di grandi educatori: torniamo a guardare a loro, ai principi che li hanno ispirati. L’empatia, la sintonia emotiva, la capacità di farsi carico dell’altro sono quegli aspetti immateriali, che rappresentano le costanti umane senza le quali la tecnica sociale rischia di diventare asettica. Investiamo di più sulle qualità umane degli educatori/operatori e meno sui tecnicismi inutili. (a cura di Anna Laura Diaco e Sebastiano Miele Membri del GREP - Università di Bologna) s I nostri ervizi SERVIZIO SOCIO-RIABILITATIVO PER DISABILI ADULTI “CENTRO ARBORETO” UBICAZIONE: Il CENTRO ARBORETO si trova a Bologna, in Via del Pilastro 3/11, nel Quartiere San Donato, ed è frutto della ristrutturazione di una vecchia cascina; la struttura è immersa nel verde del PARCO ARBORETO (10 ettari di verde, caratterizzati da una stravagante ricchezza vegetale: circa 250 specie diverse). STORIA: Il CENTRO ARBORETO, struttura del Comune di Bologna data in uso all’Azienda USL, dopo una lunga ristrutturazione, viene aperto nell’estate del 2001. Il Servizio viene dato in gestione, tramite Gara di Appalto, a CADIAI; il rinnovo della Gara è previsto per il prossimo anno. Monografie sui servizi CADIAI parola…ed il silenzio è un compagno di viaggio difficile e complicato. Il ricercare costantemente, strategie che permettano una sempre più approfondita conoscenza dell’individuo con cui condividere il nostro tempo lavorativo, e non solo, è sicuramente un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma, nel corso del tempo, ci ha portato ad affermare che anche avendo un utenza grave-gravissima, nulla viene sottratto alla dimensione che abbraccia la dignità di ogni singolo, passando attraverso momenti di condivisione, di scelta, e quindi di maggiore senso di sé. Organizzativamente, il fatto di avere costanti verifiche sia con il committente che con i familiari (molto presenti, anche se a volte in modo conflittuale) è sicuramente un importante riferimento che stimola il gruppo di lavoro a cercare il meglio nell’operatività quotidiana. TIPOLOGIA SERVIZI: La peculiarità di questo Centro, che rappresenta una realtà unica come tipologia di servizio, è che al suo interno racchiude 4 differenti servizi, tutti per persone con disabilità psico-fisica, dal livello medio-lieve a quello grave-gravissimo. Complessivamente, nell’arco di una settimana, il Centro è in grado di accogliere un totale di 31 utenti. I servizi sono: GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO” per 6 utenti con disabilità psico-fisica di grado grave-gravissimo CENTRO DIURNO “LE MARMOTTE” per 6 utenti del gruppo appartamento sopracitato LABORATORIO “LE TALPE” per 5 utenti con disabilità psico-fisica di grado grave-mediograve ATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO” per 15 utenti con disabilità psico-fisica di grado lieve-mediolieve La presenza degli utenti nel servizio è impostata a moduli. PERSONALE: Al CENTRO ARBORETO, complessivamente, lavorano 26 persone: 13 Educatori/ici, 9 Ass. di Base, 2 Addetti alle pulizie 1 Tecnico Pedagogista, 1 Responsabile di Struttura. IDENTITÀ SERVIZIO: CENTRO DIURNO “LE MARMOTTE” Il servizio rappresenta la novità. Nasce con l’apertura di Arboreto e soppianta i Diurni precedentemente frequentati dai medesimi utenti. L’avere il Diurno adiacente, al Gruppo Appartamento ha rappresentato una novità e ha creato, fin dall’inizio la necessità, di strutturare il 90% delle attività rivolgendole all’esterno. Il nome “Le Marmotte” è nato qui. Il significato di questa scelta nasce dalla grande tenacia che distingue questi animali, i quali non si fermano davanti ai primi ostacoli e sono socievoli e pieni di iniziativa; da loro ispirati, apriremo le porte a tutti coloro che vorranno condividere con noi queste iniziative. ATTIVITÀ: La programmazione del Centro Diurno prevede quotidianamente delle uscite per attività esterne (Piscina, Pet-therapy, Att. Equestre, Uscite, ecc.). Questa modalità, esistente fin dalla apertura, è stata creata per evitare percorsi “a spirale” in cui si rischiava di avvolgersi avendo l’Appartamento al primo piano dello stesso stabile. Questo sia per evitare l’innescarsi di comportamenti “cronici” da parte dei ragazzi e degli operatori; oltretutto questa strutturazione permette la composizione di diversi gruppi di ragazzi, interscambiabili, affinché la quotidiana condivisione del medesimo spazio, diurno e residenziale, non potesse far nascere manifestazioni di intolleranza a questa quotidiana convivenza. IDENTITÀ ED ATTIVITÀ DEI SINGOLI SERVIZI IDENTITÀ SERVIZIO: IL GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO” Il servizio proviene dal Centro Residenziale “VILLA TABELLINI”, dove CADIAI subentrò nella gestione nel 1994, dopo il fallimento di Spep Coop. Nel trasferimento da Tabellini ad Arboreto gli utenti sono diventati sei, degli otto iniziali, per ragioni di tipo strutturale. Sono cinque maschi e una femmina, l’età media è sulla quarantina. ATTIVITÀ: La programmazione del Gruppo Appartamento prevede quotidianamente momenti di attività domestiche insieme ai “ragazzi” quali, ad esempio, il riordino delle camere e dei singoli guardaroba, la partecipazione alla preparazione della merenda e dei pasti, il coinvolgimento in attività esterne sia di routine che ludiche (spesa, gite, partecipazione a momenti di aggregazione). L’applicazione della metodologia, costruita nel tempo, viene discussa, laddove se ne verifichi la necessità, nella riunione di collettivo settimanale con l’intero gruppo di lavoro; questo permette di approfondire dinamiche relazionali complesse, in quanto, oltre alla gravità diagnosticata a suo tempo, il problema più evidente è che, dei sei utenti, sono solo due ad avere l’uso della 4 IDENTITÀ SERVIZIO: LABORATORIO “LE TALPE” Il servizio è gestito da CADIAI dal 1994; fino al trasferimento presso il CENTRO ARBORETO era situato nel seminterrato della struttura Residenziale di VILLA TABELLINI. Il suo nome deriva dalla evidente, nonché improbabile, collocazione sotterranea che il Laboratorio aveva. Con il trasferimento ad Arboreto il nome è rimasto, ma la collocazione è finalmente consona. ATTIVITÀ: Gli utenti che frequentano quotidianamente il Laboratorio sono cinque, con disabilità psico-fisica di livello grave. Oltre a loro, negli ultimi anni, si sono aggiunti utenti dall’esterno, in diverse giornate, accompagnati dall’educatore/ice di riferimento. La programmazione del Laboratorio prevede delle attività laboratoriali atte a consolidare o sviluppare le diverse autonomie dei singoli, abbracciando ambiti differenti che, partendo dalle semplici abilità manuali vanno a completarsi con quelle più complesse, che riguardano la sfera emotivo-affettiva, nonché le componenti relazionali che si creano fra i singoli, all’interno del servizio. I collettivi hanno cadenza quindicinale. Ogni mese il percorso che ha portato a compimento del lavoro svolto dal Laboratorio si gratifica: sono previste, durante il periodo invernale-primaverile due uscite extra, o per degli spettacoli o per andare a cena fuori tutti il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero Attività sociale 5 insieme, e i “ragazzi” sono contenti di condividere queIl 5 per mille a CADIAI sto appuntamento. Nel periodo estivo, specie a Luglio, le Ricordiamo che è possibile destinare il 5 per mille a CADIAI, attività vengono sospese e la quotidianità si svolge traapponendo la propria firma e il codice fiscale di CADIAI scorrendo almeno tre giornate alla settimana nella pisci(00672690377) nel riquadro in alto a sinistra sui modelli di na vicina al Centro, restandoci anche per il pranzo, condichiarazione (CUD 2006; 730/1 - bis redditi 2005; UNICO persumato nel giardino interno della stessa. Altro elemento sone fisiche 2006). che caratterizza il Laboratorio è legato al fatto che gli I fondi raccolti verranno destinati alla realizzazione dei seguenti utenti lo frequentano da molti anni e quindi la relazione progetti: che si è instaurata con i familiari è ben consolidata. - Rete dei nidi-amici: costruzione di una rete di comunicazione e IDENTITÀ SERVIZIO: L’ATELIER "IL MAGGIOCIONDOLO" scambio culturale tra servizi per la prima infanzia dell’Europa e Il servizio è gestito da CADIAI dal 1992; fino al trasferimento presso il CENTRO ARBORETO era situato all’indel Mediterraneo; terno della struttura di CASA RODARI. Il suo nome deri- S.A.D.A. Servizio di Aiuto ai Disabili Adulti: per realizzare va dalla pianta che era nel giardino prospiciente; analoattività ricreative capaci di fornire ai ragazzi disabili occasioni ga pianta è stata piantata nel giardino di Arboreto. di svago e di uscite pubbliche e amicali. ATTIVITÀ: La programmazione dell’Atelier prevede attività Per maggiori informazioni consulta il sito www.cadiai.it a struttura modulare: gli utenti sono inseriti nel corso della settimana in uno o più moduli (massimo tre) con una Il sito internet di Legacoopsociali presenza massima di cinque utenti e due educatrici, per ogni singolo modulo. Legacoopsociali, nata nel settembre 2005, è l’Associazione nazioLe caratteristiche dell’Atelier fanno sì che, per la maggior nale che organizza e rappresenta le cooperative sociali aderenti a parte dei ragazzi inseriti, sia previsto un percorso futuro Legacoop e ne promuove lo sviluppo progettuale, sociale e imprendopo quest’esperienza; per questo il nostro è spesso un serditoriale. vizio di transizione, che ha come fine quello di aprire la straÈ ora attivo anche il sito www.legacoopsociali.it da, o fare da supporto, a borse lavoro e inserimenti lavorativi. I frequentanti l’Atelier provengono da percorsi di formaServizio Civile Volontario in CADIAI zione e situazioni personali differenti, ma l’elemento comune CADIAI ha presentato un progetto per accogliere 6 ragazze del è una certa debolezza nell’ambito relazionale che impedisce, in varia misura, un completo e adeguato inserimento sociale Servizio Civile Volontario da impiegare nei nidi e nella scuola e lavorativo. dell’infanzia gestiti dalla Cooperativa, come supporto al proGli obbiettivi identificati nella programmazione riguardano gramma di attività ludiche, motorie, espressive e creative ambiti diversi, e in collegamento fra loro, in quanto, essendo offerto ai bambini. l’utenza lieve, il campo di azione è ampio. L’attività predomiLa scadenza per la presentazione della domanda è il 23 Giunante dell’Atelier è quella teatrale. I collettivi hanno cadenza gno. Il progetto si sviluppa presso 5 Servizi per l’Infanzia con quindicinale. Il dialogo è un elemento fondamentale del nostro sede in Bologna e Provincia: Il Nido/Scuola dell’Infanzia “Proagire. Attraverso gli scambi verbali e non, instauriamo una relagetto 1.6” (Bologna), i nidi “Abba" (Bologna), “Maria Trebbi” zione molto diretta, adulta, quotidiana e spontanea. (S. Lazzaro di Savena), “Gianni Rodari” (Anzola Emilia), “Le Tutte le relazioni sono in essere all’interno del gruppo e anche Nuvole” (Cento - Fe). Obiettivi del progetto sono il rafforzai chiarimenti e colloqui individuali hanno come obiettivo la riconmento e potenziamento del programma di attività ludiche, duzione al gruppo stesso. Il riconoscimento e la comprensione motorie, espressive e creative offerto ai bambini. Alle volondel carattere di ognuno di noi è un elemento sul quale poniamo tarie, il progetto vuole un particolare accento garantenoffrire opportunità di doci un buon livello di collaborazione durante le attività. Intendiamo crescita personale e suddividere le giornate in momenprofessionale offrendo ti ben distinti: accompagnamento, loro la possibilità di accoglienza e attività. Questo ci avvicinarsi con grapermette di identificare i contenuti dualità al lavoro con i specifici di ogni momento. I rapbambini. porti con le famiglie sono sporadiL’anno di Servizio Civici e si basano quasi esclusivamenle Volontario verrà te su informazioni a carattere riconosciuto come organizzativo. Credito Formativo per Riteniamo invece importante porl’accesso professionare un accento particolare ai conle ai Servizi della tenuti del nostro lavoro e per quenostra Cooperativa e sto condividere i nostri obiettivi prevedendo un incontro all’inizio Tirocinio per il Corso dell’anno per illustrare la programdi Laurea in Scienze Il Centro Arboreto mazione. dell’Educazione. Da parte dei coordinatori si è cercato di organizzare un programma settiSAD BOLOGNA: manale in cui ci fosse il meno possibile passaggio di chiavi, e dove anche la riorganizzazione del servizio la consegna dei pasti a domicilio degli utenti non fosse troppo dispersiva e Con l’aggiudicazione del SAD di Bologna da parte dell’ATI (comquindi fonte di problematiche. posta da CADIAI e dalle cooperative sociali ADA, Ancora ServiLa mensa zi e Società Dolce) avvenuta all’inizio di quest’anno, ci siamo troIl problema del servizio mensa che deve consegnare nelle sedi di apparvati a gestire la riorganizzazione interna del servizio stesso. tenenza un numero considerevole di pasti giornalieri, è stato risolto in I temi ed i problemi che dovevamo affrontare erano di natura modo che solo alcuni operatori eseguono queste consegne in maniera diversa e richiamavano alla mente varie soluzioni, ma imperativo raggruppata. In alcuni casi l’operatore provvisto di auto si incarica di ritiera innanzitutto (dopo essere riusciti a garantire 160 posti di rare anche i pasti dei colleghi che non hanno l’auto, i quali poi provvelavoro) mantenere la qualità del servizio come testimonianza di deranno autonomamente alla consegna diretta al domicilio dell’ utente. una “coerenza sociale e cooperativistica”, che ha sempre privilegiato la professionalità degli operatori (tramite corsi, aggiornaSchede interventi utenti menti, seminari ecc.). I cambiamenti che abbiamo dovuto gestire Ci sono state consegnate le nuove schede per gli interventi sugli anziasono stati i seguenti: ni, molto diverse dalle precedenti: si tratta di un unico foglio suddiviso in 5 settimane dove l’utente deve trascrivere alcuni dati in più rispetto Sede a prima, quali il n° totale degli operatori che eseguono l’intervento, il L’appalto ha previsto “l’uscita” dagli uffici di quartiere; abbiamo n° totale di ore di intervento effettuate e nei casi di variazione sulla dovuto reperire delle sedi per le nostre attività: via Pomponazzi per durata dell’intervento è necessaria una motivazione scritta. il servizio di San Ruffillo e Mazzini, e via del Lavoro per Navile e San Donato (ospitati provvisoriamente presso la sede della Cooperativa Visite domiciliari, collettivi, convocazioni di via Boldrini, in attesa della consegna dei nuovi uffici). Le visite domiciliari effettuate dalle R.A.A. con gli assistenti sociali al domicilio dell’utente (prima a carico del Comune), sono ora a carico Rientro degli operatori della Cooperativa, così come i collettivi e le convocazioni. Di conseVisto il così alto numero di A.d.B. che operano nei 2 nuovi poli delguenza dovranno essere limitati allo stretto necessario per non gral’assistenza, si è pensato fosse meglio per questioni logistiche e di vare troppo sul servizio stesso. spazio, limitare il rientro degli operatori in sede ad 1 giorno alla settimana per prendere in consegna il nuovo programma, la modulistiIl programma di lavoro ca necessaria, fare rifornimento di camici e guanti e riconsegnare Viene distribuito settimanalmente a ciascun operatore; si è cercaeventuali chiavi. Questo “distacco” ha causato momenti di preoccupato ancora una volta l’ottimizzazione dei percorsi, ma è chiaro che zione generale, ma a distanza di poco tempo la professionalità della ciò è possibile solo in parte a causa dell’orario di intervento scelto maggior parte degli operatori ha preso il sopravvento. dall’utente, dal suo ricovero in ospedale, ecc. Chiavi, pass, pasti Rapporti con Assistenti Sociali Con l’avvicendarsi di nuove sedi chiaramente sono sorti piccoli probleSono chiaramente più difficoltosi a causa della distanza forzata mi organizzativi quali chiavi degli utenti, pass per circolare, pasti degli voluta dal Comune (il telefono sembra non sia sufficiente), ci sono anziani. Tutto ciò è stato risolto oltre che con l’impegno dei coordinatomaggiori rischi di fraintendimenti, tutto viene verbalizzato. ri, anche tramite la buona volontà e la professionalità degli operatori che Per concludere, attendiamo ancora qualche mese prima di fare si sono adeguati alla nuova situazione comunicando tra di loro all’inizio e valutazioni importanti, in attesa di riscontri effettivi che possano fine mattinata per le varie consegne. esplicitare meglio gli avvenuti cambiamenti. Paola Pettazzoni (RAA SAD San Donato) L’Assemblea dei Soci del 25 Maggio Il 25 Maggio scorso si è tenuta, presso la sala polivalente della Casa Protetta/RSA “Virgo Fidelis” di Bologna, l’Assemblea dei soci della Cooperativa, alla quale hanno partecipato 88 soci, di cui 32 tramite delega. Per favorire la partecipazione, la Presidente aveva tenuto 7 incontri territoriali preliminari - dal 26 aprile e al 17 Maggio - per la presentazione e discussione del consuntivo 2005 e degli obiettivi per il 2006; ad essi hanno partecipato complessivamente 49 soci. L’ordine del giorno dell’Assemblea è stato molto fitto: - è stato approvato il Bilancio al 31/12/2005; - sono stati presentati il Bilancio Sociale 2005 e il Bilancio Sociale Preventivo 2006; - è stata approvata la proposta di modifica all’articolo 68 del Regolamento Interno, per quanto attiene l’assegnazione degli incarichi di lavoro ai soli soci medici, operanti nel Servizio di Medicina del Lavoro; - è stato nominato un consigliere di amministrazione del settore Servizi ai Disabili. Su quest’ultimo punto un po’ di rapida cronaca: essendosi dimessa a fine 2005 la consigliera Roberta Leopardi, il Consiglio aveva provveduto a nominare in sua vece Adriana Battista (coordinatrice dei centro diurni “Graziella Fava” e “Casa dei Boschini”), prima dei non eletti di quel settore, in attesa, per la sua efficacia, del voto della prima Assemblea dei Soci utile. Prima dell’Assemblea è giunta una ulteriore candidatura, quella del socio Antar Mohamed Ahmed Marincola, educatore presso la residenza socio-riabilitativa “Casa Rodari”. I risultati della votazione: Adriana Battista ha ottenuto 64 voti e Antar Mohamed Ahmed Marincola 21. Battista è quindi confermata nel ruolo di consigliere di amministrazione. 5 bilancio 200 CONSUNTIVO DEL 2005 E ALCUNI OBIETTIVI PER IL 2006 In queste pagine riportiamo un sunto degli elementi più significativi relativi all’andamento del 2005 e alcuni obiettivi relativi al 2006, tratti: - dal Bilancio di esercizio 2005: il documento di sintesi, compilato a fine esercizio, che riepiloga i dati relativi ai valori rilevati nei conti aziendali, secondo uno schema “Attivo e Passivo”. - dal Bilancio Sociale 2005: il documento, non obbligatorio, che misura il risultato, in termini sociali, delle azioni e delle scelte che la Cooperativa opera, con riferimento agli effetti che queste producono sulle categorie di soggetti con le quali si relaziona e sull’ambiente generale; - dal Bilancio Sociale Preventivo 2006: è un documento che per la prima volta CADIAI elabora – si tratta tra l’altro di una delle prime esperienze in campo cooperativo – contenente gli obiettivi gestionali e sociali per l’anno corrente CHIUSURA DELL’ESERCIZIO 2005 Il Bilancio dell’esercizio 2005 si chiude in sostanziale pareggio, con un UTILE di € 8.538, a fronte di € 21.199.670 di RICAVI. DESTINAZIONE DELL’UTILE - A RISERVA LEGALE ORDINARIA: IL 30%, PARI A € 2.561,40 - AL FONDO MUTUALISTICO (QUOTA DEL 3%): € 256,14 - A RISERVA STRAORDINARIA: IL 67%, PARI A € 5.720,46 Come si evince dall’ammontare dell’utile, non è stato possibile erogare RISTORNO, RIVALUTAZIONE DELLA QUOTA SOCIALE E DIVIDENDO. Composizione dei ricavi SETTORE RICAVI RESIDENZE ANZIANI SOCIO ASSISTENZIALE SERVIZI AI DISABILI EDUCATIVO PREVENZIONE E SICUREZZA Attività formative TOTALE € 8.680.799 € 4.560.527 € 3.162.361 € 3.199.335 € 1.591.602 € 5.046 € 21.199.670 Variazione rispetto al 2004 % sul totale dei ricavi + 4,82% - 2,56 + 7,66% + 22,05% - 4,44% 40,95% 21,51% 14,92% 15,09% 7,51% 100% + 4,4% Dettaglio dei ricavi per tipologia di cliente Aziende Sanitarie € 7.303.640,91 Comuni € 6.410.894,67 Privati € 3.143.412,98 Aziende clienti del Settore € 1.533.517,12 Prevenzione e Sicurezza GE.R.S.A. (RSA e alcune case protette) € 2.522.447,48 Karabak (nido di via Abba) € 174.519,44 Altri € 111.241,47 TOTALE € 21.199.674,07 35,28% 30,15% 14,23% 8,23% 11,92% 0,7% 0,17% RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO Il parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodotta dall’azienda nell’esercizio, con riferimento agli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione. In CADIAI, circa il 94% va alla remunerazione del personale. 3% 3% 2% 6% 48% 38% Remunerazione del personale dipendente socio Remunerazione del personale dipendente non socio Remunerazione del personale non dipendente socio Remunerazione del personale non dipendente non socio Remunerazione della Pubblica Amministrazione Remunerazione del Capitale di Credito Remunerazione del Capitale di Rischio Remunerazione dell'Azienda Liberalità esterne PATRIMONIO NETTO Esprime la consistenza del patrimonio di proprietà della Cooperativa. E’ costituito: - dal Capitale sociale: le quote versate dai soci al momento dell’associamento (+ le rivalutazioni effettuate negli anni); - dalle riserve: costituite dagli utili non distribuiti ai soci; possono essere: legali ordinarie (obbligatorie, per legge vi si devono destinare non meno del 30% degli utili) e straordinarie (deliberate, nella loro entità, dall’Assemblea). 2005 2004 2003 2002 2001 5.297 523 5.297 508 5.187 449 5.099 445 4.747 418 5.820 Riserve 5.805 5.636 5.544 5.165 Capitale Sociale Valori espressi in migliaia di Euro. LAVORO: MANTENIMENTO DEGLI IMPEGNI Il risultato, non brillante, risente della fase socio-economica e della stagnazione degli investimenti degli Enti Pubblici finalizzati allo sviluppo dei servizi. Nonostante questo, CADIAI è riuscita a mantenere gli impegni fondamentali di valorizzazione del lavoro, che hanno visto: - un INCREMENTO MEDIO DEGLI STIPENDI DEL 3,54% (secondo quanto previsto dagli adempimenti del Contratto Collettivo); - l’EROGAZIONE DELL’ERT (Elemento Retributivo Territoriale), previsto dall’Accordo Integrativo Territoriale per Bologna ed Imola (ulteriore quindi al CCNL); - la CONSERVAZIONE DELLA CONTRIBUZIONE PIENA (CADIAI è tuttora fra le poche cooperative a non utilizzare il salario medio convenzionale); - la CONSERVAZIONE DELLE CONDIZIONI DI MIGLIOR FAVORE OPERATE DALLA COOPERATIVA. Distribuzione dei dipendenti per attività Dal 2002 la Cooperativa continua a distribuire integrazioni retributive (ERT) ulteriori rispetto al CCNL (come peraltro negli anni precedenti avveniva verso i soci attraverso l’attribuzione dei ristorni) facendo ricorso, però, dal 2003 a risorse economiche (i Fondi) accantonate in esercizi precedenti, nei quali le marginalità prodotte dai servizi risultavano migliori. ERT ANNO UTILE 2001 € 513.891 NO ERT - 2002 € 131.931 € 201.470,41 NO 2003 € 132.410 € 218.062,00 € 125.165 2004 € 23.098 € 149.237 + € 240.598 2005 RICORSO AI FONDI Prevenzione e Sicurezza 5 Educativo 174 Uomini 4 1 Socio Assistenziale 228 Residenze per Anziani 244 Donne 19 3 204 24 228 16 22 152 SERVIZI APERTI NEL 2005 ASILO NIDO “ABBA” – VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA 83 43 ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA – CENTO (FE) Servizi ai Disabili 126 SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI” – BENTIVO di indennità forfetaria del CCNL € 422.697 € 118.401,21 € 118.401 € 8.538 Sede 22 TURN OVER Indica la percentuale di rotazione del personale sui posti di lavoro in esseSERVIZI CHIUSI NEL 2005 re, che si è avuta nel corso dell’anno. CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO) Turn Over Aziendale Condizioni di miglior favore operate da CADIAI, ulteriori rispetto al contratto collettivo Tipologie Corrisp. di spesa ‘04 Maternità: integrazione della retribuzione al 100% 91.597,50 68.556,75 242,69 543,28 Permessi per lutto 5.987,21 4.874,32 Permessi per visite ed esami 7.354,84 6.788,17 Permesso ai padri per nascita figli Buoni Pasto 74.689,03 76.308,52 Indennità di funzione/quadro 133.247,97 132.592,01 Piena retribuzione delle ore di formazione 152.519,80 331.346,71 * - 13.254,43 € 465.639,04 € 634.264,19 Trattamento soggiorni Totale * Corrisp. di spesa ‘05 Il dato comprende i costi per la retribuzione delle ore di formazione continua, formazione legge 626, riqualificazione sul lavoro L’obiettivo per il 2006 è quello di riuscire ancora una volta a mantenere queste condizioni. Distribuzione degli occupati al 31.12.2005 Part Time Full Time Totale Tempi determinati 59 26 85 Tempi Indeterminati 323 391 714 Lavoratori autonomi 55* Totale occupati 854 Obiettivo per il 2006 2005 2004 2003 22,50% 23,77% 24,89 % 32,40 % Turn Over dei Settori produttivi 2003 39,67% 13,14% 42,35% 23,83% 16,67% 0% Socio Assistenziale Educativo Residenze per Anziani Servizi ai Disabili Prevenzione e Sicurezza Sede 2004 26% 10,35% 33,90% 21,88% 0% 0% 2005 21,50 % 7,23 % 35,59 % 22,48 % 0% 4,54 % SELEZIONE DEL PERSONALE E ASSUNZIONI Ore dedicate Domande di lavoro Domande alla selezione pervenute prese in esame Di cui assunti Assunti rimasti in carico 856,50 220 (35,8%) 127 (57,7%) 1.836 615 ASSENTEISMO Il dato dell’assenteismo indica la percentuale delle ore di assenza (per malattia, infortunio) sulle ore lavorabili definite dai singoli contratti degli operatori in organico. 2004 6,27% 2005 7,10 % Obiettivo per il 2006 6,50 % * di questi, 51 con partita Iva, 4 con contratti a progetto FORMAZIONE I LAVORATORI NON ITALIANI Sono 78 i lavoratori di cittadinanza non italiana. 12 le lavoratrici di altre nazioni dell’Unione Europea. I lavoratori con cittadinanza non appartenente all’Unione Europea sono 66 (l’8,2% dei dipendenti), suddivisi fra 20 nazionalità. 2004 Formazione continua 9.846,34 ore Formazione legge 626 1.165,05 ore Qualificazione professionale 57 operatori (Corsi OSS) 2005 Obiettivo per il 2006 14.692,96 ore 15.000 ore 1.141,15 ore 3.464 ore 52 operatori 65 operatori 5 bilancio sociale 200 SERVIZI APERTI NEL 2005 UTENTI CLIENTI - ASILO NIDO “ABBA” VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA Settore Tipologia N° Utenti ‘05 Socio-Assistenziale Assistenza Anziani a Domicilio 1.191 - ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA - GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA ) CENTO (FE) OGLIO - SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI” BENTIVOGLIO (BO) Assistenza Anziani in Centri Diurni 126 Servizi ai Disabili Adulti con disabilità psicofisiche 134 Educativo Bambini frequentanti le sezioni di asilo nido e scuola materna 752 Bambini frequentanti altre iniziative rivolte all’infanzia 312 SERVIZI CHIUSI NEL 2005 CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO) SAD ANZIANI BOLOGNA GRUPPO APPARTAMENTO S. ISAIA - BOLOGNA - Centro Diurno per anziani “Pizzoli” di Bologna (Già aggiudicato) - RSA/Casa Protetta “Virgo Fidelis” di Bologna - Centro Polivalente per Disabili “Arboreto” di Bologna - Servizio di Assistenza Domiciliare ai disabili della Azienda USL di Bologna - Gruppo Appartamento “La Corte del Sole” e Centri Diurni per disabili “Cappuccini” di San Giovanni in Persiceto e “Accanto” di Crevalcore - Spazio Bimbi di Bentivoglio - Servizio di Assistenza Domiciliare agli anziani comuni di Malalbergo San Pietro in Casale – Baricella – Galliera - Servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani dei comuni di San Giovanni in Persiceto, San Matteo della Decima e Crevalcore - Asilo nido “Le Nuvole” di Cento (FE) - Residenza socio riabilitativa “Casa Rodari” Numero servizi a gara (tutti i settori) Totale del fatturato dei servizi che andranno in gara Percentuale riferita al valore globale della produzione 10 € 5.383.881,35 24,31% Minori con disabilità psicofisiche 48 100 Minori frequentanti laboratori psicoterapeutici 63 Minori frequentanti laboratori di attività socio educative 150 Persone tossicodipendenti 138 Utenti adulti multiproblematici - Adulti in situazione di disagio psico - sociale 175 Residenze per Anziani Assistenza anziani in strutture 836 COORDINAMENTO INSERIMENTI LAVORATIVI PER DISABILI – ASL BOLOGNA – DISTRETTO DI CASALECCHIO NOSTRI SERVIZI IN GARA NEL 2006 54 Minori e giovani adulti in progetti di inserimento lavorativo GARE D’APPALTO SU SERVIZI IN GESTIONE NEL 2005 Sono stati oggetto di gara d’appalto servizi già in gestione per € 3.334.000, pari al 15,8 % del valore totale dei ricavi, che vedono coinvolti 180 operatori (circa il 26% della base occupata). INTERVENTI ASSISTENZIALI, EDUCATIVI, RIABILITATIVI E TERAPEUTICI INDIVIDUALIZZATI RIVOLTI A MINORI IN CARICO AL SERVIZIO DI N.P.I.E.E. E AD ADULTI IN CARICO AL SERVIZIO DI SALUTE MENTALE DELLA ASL DI BOLOGNA Minori in situazione di disagio psichico Prevenzione Lavoratori in sorveglianza sanitaria e Sicurezza sul lavoro 21.300 TOTALE 25.379 SISTEMA QUALITA’ AZIENDALE OBIETTIVI RAGGIUNTI NEL 2005: 1. CONFERMA DELLA CERTIFICAZIONE GIA’ IN NOSTRO POSSESSO. 2. CERTIFICAZIONE DEI SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI DEL SETTORE SERVIZI AI DISABILI. OBIETTIVO PER IL 2006: Progetto di costruzione e gestione del monitoraggio congiunto del Servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani. SODDISFAZIONE DIPENDENTI Sono stati distribuiti 158 questionari e ne sono tornati compilati 131 (l’82,9%) dei settori Residenze Anziani (RSA “Virginia Grandi”, della Casa Protetta “Sandro Pertini” e del Centro Integrato per Anziani di Granarolo) e Servizi ai Disabili. È soddisfatto del suo lavoro? I SOCI 2004 3% Non risponde 0% 18% 5 (Molto) Soci in attività al 31/12 392 Soci fra i tempi Indeterminati al 31/12 371 (il 53%) 42% 4 17% 2 1% 5% 1 (Per nulla) 1% 0% 431 408 (il 57%) SOCI AL 31/12/2005 FRA I DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO 21% 57% Servizi ai Disabili Obiettivo per il 2006 471 Il 66% 56% 36% 3 2005 Soci 408 Residenze Anziani Non Soci 306 43% SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI CENTRI DIURNI PER ANZIANI 73 i questionari distribuiti, tutti compilati; nella tabella il valore medio dei giudizi espressi (su una scala di giudizio da 1-insufficiente a 4-ottimo) a proposito di 10 argomenti. MEDIA TOTALE Centro Diurno “Castelletto” 3,81 Centro Diurno “I Tulipani” 3,75 PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI Centro Diurno “Pizzoli” 3,81 61 i questionari distribuiti agli anziani frequentanti il centro estivo “Il Paleotto”. Tutti compilati. Il valore medio su 6 argomenti (con la stessa scala di giudizio) è di 3,66. Assemblee ordinarie Soci Presenti Deleghe 12/04/2005 19/05/2005 30/09/2005 77 132 81 25 135 12 PRESTITO SOCIALE AMMONTARE TOTALE SOCI PRESTATORI TASSO LORDO NIDI E SCUOLA DELL’INFANZIA 2004 2005 Obiettivo 2006 € 1.202.307 94 3,8% - 3% € 1.215.693 98 3% € 1.250.000 103 3% 271 i questionari distribuiti ai famigliari dei bambini degli asili nido e della Scuola dell’Infanzia; restituiti, compilati, 153 (il 56,45%). 1% 2% 1% 7% 27% 36% 26% 1 6 2 7 3 8 4 9 5 10 1 minimo 10 massimo CASE PROTETTE E RSA Per la prima volta la rilevazione è stata compiuta direttamente dall’Azienda USL; al momento non sono ancora stati presentati i risultati dell’’indagine. CORSI DEL SETTORE PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO Distribuiti e restituiti 578 questionari: 122 per i corsi Antincendio e 456 per quelli di Pronto Soccorso. Scala di Giudizio: da 1-Insoddisfatto a 5-Molto soddisfatto Risultati: - ANTINCENDIO: 3: 4%; 4: 51%; 5: 45% - PRONTO SOCCOSRO: 2: 3%; 3: 17%; 4: 44%; 5: 35% 10 ALTRI OBIETTIVI PER IL 2006 RISTORNO, REMUNERAZIONE, DIVIDENDO Le previsioni di Budget indicano fin da ora un’ipotesi relativa al risultato di esercizio per il 2006 (UTILE di € 15.907) che, se confermata, non consentirebbe alcuna integrazione retributiva per i soci; compete comunque all’Assemblea dei Soci deliberare in merito. PARTECIPAZIONE - Focus Goup sul Bilancio Sociale: gruppo di discussione, composto da soci, per commentare i dati del Bilancio Sociale 2005 e per dare suggerimenti sugli obiettivi futuri. - Presentazione del Bilancio Sociale Preventivo 2006 in un collettivo di servizio. - Svolgimento di un collettivo di servizio su obiettivi gestionali del servizio stesso per il 2006. CHI E’ INTERESSATO PUO’ RICHIEDERE UNA COPIA DEL BILANCIO SOCIALE 2005 E DEL BILANCIO SOCIALE PREVENTIVO 2006 ALL’UFFICIO MARKETING. il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero La progettazione degli interventi: il Progetto Disabili di Bologna tra Azienda USL e Terzo Settore Sintesi dell’intervento di Mario Gallo, responsabile del Settore Servizi ai Disabili, al convegno “Veramente io mi chiamo Filippo - Disabilità, qualità di vita e integrazione” tenutosi a Chivasso (To) il 13 Gennaio 2006, promosso dalla Cooperativa Sociale Valdocco e dalla locale Azienda Sanitaria. 11 La riabilitazione è il processo per identificare e prevenire o ridurre le cause della disabilitazione e nello stesso tempo per aiutare l’individuo a sviluppare ed usare le proprie doti e capacità e così acquisire fiducia e stima di sé, attraverso i processi conseguiti nei ruoli sociali. Attraverso questi, la persona viene aiutata ad adattarsi alle limitazioni imposte dalla sua disabilità. Con lo scopo di riportarla al massimo livello possibile di autonomia. Differenza tra deficit e handicap Per deficit si intende una assenza, malformazione, insufficienza o anomalia di un organo, di una struttura anatomica, di una funzione mentale, psicologica o fisiologica. Premessa Si tratta di un elemento dato, non modificabile e per le conoSono circa 150 gli utenti in carico al settore Serscenze attuali irreversibili, e da considerare quindi parte della vizi ai Disabili di CADIAI. Si distribuiscono in Centri struttura permanente nell’individuo. Diurni, laboratori, atelier, residenze e servizi domiPer handicap, invece, si intende il risultato di un processo ciliari, in convenzione con l’Azienda USL di Bologna. sociale e culturale: è la conseguenza delL’Azienda USL indice le gare d’appalto forl’incontro di un individuo, delle sue caratmulando dei capitolati di gara che recepiteristiche fisiche, psicologiche (comprenscono una direttiva regionale (la delibera denti anche un eventuale deficit) e della 564 del 2000) che fissa i requisiti minimi sua storia con un eventuale contesto. funzionali e strutturali delle diverse strutL’handicap non è insito nella persona, ture residenziali e semiresidenziali per disma è una condizione contestuale. Si abili. Elementi significativi della norma parla di “situazione handicappante” (che sono la definizione dei servizi come “socio si può creare anche in assenza di un riabilitativi”: i servizi hanno tra le proprie deficit) determinata dall’incontro di finalità l’attuazione di interventi volti all’acdiverse variabili, e come tale può modiquisizione della autonomia individuale nelle ficarsi o essere modificata. attività quotidiane ed al potenziamento Avendo descritto la distinzione tra defidelle capacità cognitive e relazionali e atticit ed handicap tale distinguo può essevare strategie per l’integrazione sociale re tradotto in un ipotesi/progetto perdell’ospite. Per il perseguimento di questi sonalizzato: ”accettare il deficit e ridurobiettivi deve essere predisposto per ogni re l’handicap”. utente un progetto individualizzato che si A Questo Scopo: l’integrazione sociale caratterizza nel garantire per gli utenti come fine per ridurre l’handicap è a tutattività terapeutico–riabilitative–educative. La direttiva ti gli effetti un obiettivo riabilitativo. definisce il rapporto tra operatori e utenti e i requisiti del Integrazione sociale come intervento riabilitativo personale. La riabilitazione e l’integrazione sociale Quali orientamenti operativi e anche pedagogici sono L’intervento riabilitativo che si svolge in queste realtà è conseguenti a questi punti cardine e quali le criticità inteso come valorizzazione, consolidamento e potenziamento delle abilità residue. Orientamenti operativi e pedagogici L’approccio è globale e tende a valorizzare tutti gli Quando pensiamo alla persona disabile in età adulta è aspetti della persona e viene ritmato sulla base delle sempre necessario pensare la riabilitazione accostata al esigenze del singolo, facendo riferimento all’ambiente mantenimento: da una parte quindi si considera la persofamiliare di provenienza dell’utente ed alla rete di rapna potenzialmente capace di affrontare cambiamenti, porti informali in cui questo è inserito. miglioramenti della propria condizione, nuovi apprendimenI Centri sviluppano le loro attività per conseguire l’oti, dall’altra si presenta la possibilità di forme di involuzione, biettivo fondamentale dell’Integrazione sociale: l’ipodi perdita di competenze, di perdita di elementi di autosuffitesi di fondo è che ogni forma di riabilitazione può cienza che possono essere contrastate o rallentate con la essere considerata tale soltanto in rapporto ad un stimolazione e l’esercizio costante delle competenze, con la contesto che ne consenta l’applicazione, l’esercizio e motivazione e la responsabilizzazione della persona, con forla manifestazione. L’integrazione sociale va intesa me di aiuto discreto. Segue a pag. 12 Continua da pag. 11 come elemento distintivo, in base al presupposto secondo il quale le competenze, le autonomie, il benessere dell’individuo, non sono pienamente tali se non trovano il modo di entrare in una rete e in un circuito di scambi sociali. Il Centro è una componente della rete nella quale hanno posto altri interventi dotati di specificità e di significato propri. Questi Servizi sono inseriti nel territorio, aperti al territorio, non sono solo fruitori di risorse esterne, ma sono loro stessi risorsa. Si pongono come punti di riferimento per diverse iniziative di integrazione e quindi come un forte strumento riabilitativo e di una migliore qualità di vita. I rapporti con le istituzioni culturali, ricreative del tempo libero e con le realtà di volontariato, rappresentano per noi un elemento di importanza fondamentale, poiché si costituiscono come tramite per l’integrazione degli utenti e del servizio nel contesto sociale in cui sono inseriti. Elementi critici • la cronicità e l’invecchiamento a fronte dell’impostazione riabilitativa dei servizi • le tendenza all’esclusione della realtà sociale (riduzione fondi e risorse, specializzazione degli interventi, sanitarizzazione di problemi) che rende più difficoltoso il processo di integrazione. Struttura di coordinamento e supporto ai servizi: • Coordinamento di servizio • Coordinamento di settore • Coordinamento scientifico Per rispondere all’esigenza di monitorare con regolarità questa impostazione organizzativa, rendere più omogenea l’impostazione tra i diversi servizi, per strutturare maggiormente il percorso di progettazione e verifica degli interventi abbiamo scelto di recente di introdurre il sistema qualità certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001: 2000. Un Settore come il nostro ha la necessità di porsi sotto controllo per cogliere le criticità e le potenzialità in modo da mettersi gradualmente nelle condizioni di limitare i primi e rafforzare i secondi, verificando che gli obiettivi di fondo su cui si basano i servizi vengono effettivamente perseguiti. Si è trattato quindi di definire un’idea di qualità, individuare la distanza tra il servizio realizzato e la qualità definita e di aver individuato un sistema di qualità in grado di avviare un percorso di miglioramento continuo. Tale percorso ha portato alla certificazione del settore. Quali scelte di gestione dei servizi e di progettazione degli interventi ha fatto CADIAI in relazione agli orientamenti ed ai punti critici sopra esposti: Progetti individualizzati come principale strumento di lavoro: • progetto di intervento all’interno del servizio cui l’utente ha accesso come parte del progetto complessivo elaborato dall’A. USL • referenti del progetto nel servizio • equipe di lavoro • supporto del pedagogista e di altri tecnici • elementi di base del progetto individualizzato (aree di intervento, obiettivi, strumenti di osservazione, momenti di verifica) Interlocutori del progetto individualizzato nel servizio: - l’operatore A. USL referente - la famiglia - altri servizi del territorio - associazionismo, volontariato, strutture del territorio Formazione continua e supervisione dei gruppi di lavoro • La formazione come strumento per contrastare il logoramento e la demotivazione che possono derivare dagli elementi critici prima indicati • Formazione trasversale a tutto il settore e formazione specifica ai singoli gruppi di lavoro 12 Percorso di certificazione del sistema qualità del settore Servizi ai Disabili Il raggiungimento di questo obiettivo si è realizzato improntando un percorso formativo che ha interessato gli operatori, i tecnici e i responsabili dei servizi. In tale percorso sono stati definiti delle procedure, dei protocolli, elaborati degli strumenti di lavoro. Griglia dell’osservazione - Nell’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) non si trovano più termini come handicap e disabilità, sostituiti da altri che hanno una connotazione positiva. Questo sviluppo organizzativo acquista maggior senso se lo si inserisce nel contesto del sistema dei servizi ai disabili di Bologna, governato attraverso lo strumento dei Piani Sociali di Zona, coordinati dai Comuni (legge 328 del 2001). CADIAI ha contribuito, in modo condiviso con le diverse realtà cooperative presenti nel territorio, all’elaborazione di questi piani di sviluppo. Se integrazione è la parola chiave del processo di presa in carico del disabile, partecipazione e programmazione devono essere quelle che connotano l’attività degli enti e delle istituzione che governano l’erogazione dei servizi. Per questo i Piani Sociali di Zona costituiscono uno strumento importante, che ha diretto rapporto con l’evoluzione del bisogno e che diventa il punto di riferimento per le scelte di ogni soggetto partecipante, sia esso istituzione, associazione o, come nel nostro caso, ente gestore di servizi. Notizie Settori Corso di Memory Training 13 LA VOLPE CHE SI FA ASCOLTARE PROPOSTA DI ATTIVITÀ al Nido “Abba” di Bologna: Il grande successo ottenuto sperimentando LO SFONDO INTEGRATORE la tecnica del Memory Training ha reso indiCHE COS’È: lo sfondo integratore è uno strumento che aiuta il spensabile avere più operatori addestrati alla bambino a collegare e ad intrecciare i diversi percorsi che comsomministrazione della tecnica e quindi è stapie al nido. Il nostro sfondo integratore è un grande pannello di to organizzato uno specifico corso di formacartone ricco di colori e ambienti diversi: il bosco con un albero, zione. i cespugli, i fiori, il lago ed il cielo. Ogni giorno i bambini conoTale corso, effettuato tra Aprile e Maggio, ha sceranno un animale al quale daranno un nome. La “regista” di previsto tre incontri di due ore, coinvolgendo questa attività è la volpe KIKA. Assistenti di Base e RAA, che lavorano sulle SCOPO PRINCIPALE: portare a conoscenza del bambino che due residenze in cui viene utilizzata la tecnica cosa andrà a fare dopo. Il ripetersi di situazioni quotidiane (C.P./R.S.A. “Virgo Fidelis” di Bologna e C.D. aiuta il bambino ad interiorizzare il concetto del tempo che “San Biagio” di Casalecchio). passa…. La finalità principale è stata quella di fornire ad È un’attività importante un maggior numero di operatori le conoscenze anche dal punto di e gli strumenti necessari per poter condurre le vista cognitivo in quansessioni di lavoro previste nel Memory Training. to i bambini conosco• L’argomento del primo incontro è stato la no ogni giorno un animemoria, con la distinzione nei suoi diversi male: nei colori, nelle comparti funzionali e l’illustrazione delle specififorme, dove vive. I che tappe della memorizzazione, focalizzando colori che caratterizl’attenzione anche sulle diverse strategie che zano il lago sono ognuno di noi utilizza per memorizzare. diversi da quelli del• Durante il secondo incontro è stata illustrata la l’albero, il cielo tecnica del Memory Training considerando ogni occupa uno spazio sessione di lavoro e spiegando la finalità degli in alto, i fiori sono in esercizi preposti. basso, ci sono cose • Nel terzo incontro sono state riprese le sessioni che stanno a destra e quelle che stanno a sinistra. considerando gli esercizi dal punto di vista opeInoltre questo è un momento in cui il bambino oltre ad rativo e quindi ”provandoli” nel gruppo. esprimersi nell'assegnare un nome agli animali, li anima Le domande e le osservazioni degli operatori sono attraverso racconti fantastici in cui possono emergere state tante e soprattutto ha scatenato la curiosità anche paure, che le educatrici accolgono e contengono maggiore l’ultimo incontro di “sperimentazione”. cercando di rassicurarli e sostenerli. Alla fine del corso l’opinione comune riferita è stata: MODALITÀ DI REALIZZAZIONE: questa attività di rou”farà bene agli ospiti, ma sicuramente servirà anche tine si svolge in un angolo morbido della sezione, costia noi!” tuito da tappetoni e grossi cuscini che lo delimitano. I Dr.ssa Lorena Roffi bambini sono tutti seduti e un’educatrice richiama la loro attenzione chiedendo alla volpe KIKA quale dei Giornata dell’amicizia suoi amici presenterà in quella giornata. I bambini Il 23 Giugno 2006 presso la Casa Protetta di Granarolo così conosceranno un nuovo animaletto, gli daranno (via San Donato 151) si terrà un incontro fra tutte le strutun nome e lo saluteranno; a turno lo attaccheranno ture residenziali per anziani di CADIAI, in occasione della al pannello. La volpe KIKA poi spiegherà ai bambini “2° Giornata dell’Amicizia”. Lo scopo della giornata è favoquali saranno le attività che andranno a svolgere. rire la socializzazione e la conoscenza fra gli anziani e le varie figure professionali delle diverse strutture. CURIOSITÀ Il programma della giornata: il mattino si svolgeranno i gioA distanza di tempo osserviamo da parte dei bambichi a squadre in giardino, cui seguirà il pranzo; il pomeriggio ni una richiesta di questo momento: ci domandano si intoneranno vecchie e intramontabili canzoni a suon di chidov’è andata KIKA, cosa sta facendo…..Questo ci fa tarra ed infine la premiazione della squadra vincente. capire come sia per loro piacevole e divertente. Il Quale sarà la squadra che si aggiudicherà il primo premio? ripetersi di questa attività fa emergere giorno dopo Ve lo racconteremo prossimamente su Scoop! giorno le conquiste che ogni bambino fa con i propri Lella Rossi e Fabio Liistro tempi e modi. Rosy Blanco Notizie Settori CAPELLI D’ARGENTO: X EDIZIONE napoletana”, per terminare con un omaggio al Mozart operista di “Bastiano e Bastiana” e con un recital per pianoforte e voce soprano che farà rivivere la genesi e l’incanto di alcune indimenticabili arie liriche. Quest’ultimo concerto si terrà sabato 24 giugno, alle 19,00, presso “Il Corniolo" (via Savena Vecchia, 107). DIECI ANNI DI MUSICA ALLA CASA PROTETTA “IL CORNIOLO” DI BARICELLA Il gesto di una mano che ne stringe un’altra, emozioni profonde visibili nel volto dei nostri ospiti durante l’ascolto di una musica “colta”. Lo scetticismo che lascia il posto alla certezza di avere assistito alla GLI IPERPOETI genesi di un evento che, per l’emergere di vivide Siamo un gruppo di amici affiatati che s’incontra al sabato impressioni, non poteva essere racchiuso all’ interno mattina al Centro “Accanto” di Crevalcore. Con gli operadi un luogo ristretto. tori, che cambiano di volta in volta, facciamo diverse cose, Dieci anni fa, nacque così un progetto sperimentale con Computer, Uscite, Ceramica,…. E inoltre ci siamo avvenil Comune di Baricella che già aveva proposto quello turati nel mondo della scrittura, una scrittura creativa in stesso anno, la rassegna “Capelli d’Argento” con musicui nessuno sbaglia, non ci sono regole e ognuno scrive ca popolare. solo se ha qualcosa da dire… beh non siamo poi tanto L’incontro di idee, scaturite da opposte considerazioni, si male…abbiamo mirato in alto guardando verso il cielo e sono unite per dare luogo, in via continuativa, a proposici siamo voluti chiamare gli IPERPOETI! ti di sperimentazione di vari generi musicali che spaziano In vista del Carnevale, siamo andati in biblioteca a docudalla musica classica, operistica e jazzistica. L’intento era mentarci, ci ha colpito la descrizione della Maschera di - ed è - la valorizzazione di risorse umane e luoghi. San Giovanni, BERTOLDO e ve ne riportiamo la descriL’incontro di più generazioni, la scoperta di validi musicisti zione e un dialogo col re del furbo personaggio: del territorio ha prodotto una ricchezza che ha fatto e fa emergere emozioni in BERTOLDO: Era piccolo di stagrado di unire le persone in luoghi sino tura, con la testa grossa e tonad allora conosciuti ma non partecipati. da come un pallone, fronte Non è quindi casuale che Capelli d’Arrugosa, occhi rossi, ciglia lungento nasca come rassegna musicale e ghe e dure come setole, orecnon di cinema o pittura, riconoscendosi chie da ciuco, bocca larga e alla musica, in maniera più immediata storta, labbro inferiore penrispetto alle altre forme espressive, la dente come quello di un cavalcapacità di non relegarsi al ruolo di lo, barba da caprone, naso spettatori passivi, ma di darci a volte, adunco, narici carnose, denti attraverso il piacere condiviso dell’ain fuori da cinghiale, tre gozzi scolto, l’impressione della convergenza che si scuotevano come pentodei nostri tempi individuali in un unico le quando lui parlava, gambe tempo collettivo. caprine, piedi lunghi e larghi e L’inaugurazione quasi contemporanea corpo peloso. della decima edizione della rassegna musicale “Capelli d’Argento” e del Palaz“Chi sei? Quando sei nato, da zo della Socialità, sede della neonata dove vieni?” Istituzione per l’Esercizio dei Servizi alla C. P. “IL CORNIOLO” Persona e alla Famiglia del Comune di “Sono un uomo, nacqui quando Baricella, costituisce ai nostri occhi, una coincidenza non volumia madre mi fece, e il mio paese è il mondo.” ta quanto opportuna e significativa. disse Bertoldo “Capelli d’Argento” è un partenariato solido costituito dagli “Quale è la cosa più veloce del mondo?” Assessorati Comunali alla Cultura e alle Politiche Sociali e dalla Casa Protetta “Il Corniolo”, che persegue come auspicato obiet“Il pensiero” tivo di sintesi del reciproco operato, una maggiore integrazione “..e il miglior vino?” tra la comunità della Casa Protetta e la comunità territoriale. “Quello bevuto in casa d’altri” Quest’anno le quattro tappe della rassegna, partita il 20 Maggio, “Chi è il più pazzo al mondo?” evidenziano altrettanti modi di raccontare storie in musica: dal lirismo eroico di Puccini e Verdi, al lirismo popolare della “posteggia “Chi si crede il più saggio” 14 15 il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero “Ora chiedi quello che vuoi e io te lo darò” disse il Re “Chi non possiede non può dare” disse Bertoldo “io voglio la FELICITÀ e nemmeno tu l’hai”. rato nulla fin dall’inizio. Tutti hanno partecipato a tutte le fasi: ideazione, sviluppo della storia, costruzione di costumi, scene e maschere. Il risultato è finalmente visibile. - La felicità non si compra ma si conquista. (Alessandra) - La felicità è stare bene insieme agli altri…il sole mi rende felice.. quando c’è! (Lara) - La felicità è.. quando sto con Denis, il mio migliore amico. (Franca) - La felicità è.. avere molti amici, volersi bene, sono felice quando si vince qualcosa, quando si va a qualche festa. (Alessandra) - Sono felice quando si lavora, quando c’è l’amore…in questo momento sono felice di tagliare le mele! (Alberto)… da qui abbiamo capito finalmente che LA FELICITÀ È UNA MELA TAGLIATA A METÀ Gli Iperpoeti (a cura di Donato Testoni) Lo spettacolo “SE IO FOSSI…” L’ATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO” ha ultimato la preparazione dello spettacolo, scritto, costruito e dipinto con tutti i ragazzi, ed è pronto a metterlo in scena. La costruzione dello spettacolo ha impegnato operatori ed utenti dell’Atelier per più di un anno. Non è stato trascu- “ SE IO FOSSI…” è la storia di un bimbo di nome Francesco che la mattina deve, come sempre, svegliarsi e proprio non ne ha voglia. Ci trascina così, durante il dormiveglia interrotto dai richiami della mamma, in emozionanti avventure. Il viaggio onirico pieno di personaggi, amici, situazioni a volte divertenti e a volte spaventose è sempre sul filo leggero dell’ironia e del sorriso. Lo spettacolo è rivolto ai bambini come Francesco e ai grandi che hanno voglia di ridiventare bambini per mezz’ora. Si ringrazia la strepitosa collaborazione di Roberta e Gianpaolo, del Centro Diurno "CASA DEI BOSCHINI", che hanno documentato il lungo lavoro. Preziosi compagni di viaggio sono stati: Silvano (Impianto Scenico); Paolo (Musica); Flavio (Montaggio); Beppe (Impianto luci). Il debutto è stato il 19 Maggio (per le famiglie dei ragazzi ), il 26 Maggio c’è stata la Prima, alla “Festa dell’Arboreto in fiore”, il 6 Giugno alle Scuole Elementari del comune di Camugnano, il 24 Giugno saremo alla manifestazione delle Arti presso la sala ”Diana Franceschi“ di Villa MazzacuratiAz. USL. A fine Estate la compagnia itinerante porterà il proprio spettacolo in scuole, centri, manifestazioni pubbliche e rinnova la propria disponibilità, a chi fosse interessato, ad assistere al nostro lavoro. Per qualunque informazione in merito ci potrete contattare al Centro Arboreto. Giorgio Franceschi (Coordinatore del Centro Arboreto) Gare Partecipazione a gare d’appalto L’attività di partecipazione alle gare d’appalto, dopo due mesi di relativa calma, ha avuto una brusca accelerata nel mese di Maggio. Abbiamo infatti presentato offerta, in questo mese, per importanti servizi, alcuni già in gestione, altri nuovi. Cominciamo dalla gara per Il Centro Diurno per anziani “Pizzoli”: abbiamo partecipato all’interno del Consorzio Aldebaran, che si è aggiudicato il servizio e ne ha affidato al gestione a CADIAI e ADA, che lo avevano gestito fino ad oggi. Abbiamo presentato offerta anche per la gara del Centro Diurno per Disabili “Le Farfalle” (per 15 utenti) e della Residenza per Disabili “Corte del Sole” (per 20 utenti) di San Giovanni in Persiceto. Si tratta di servizi nuovi, in cui però confluiranno servizi già in essere e da noi gestiti fino ad oggi: il Centro Diurno “I Cappuccini” (6 utenti) e il Gruppo Appartamento “Corte del Sole” (4 utenti). Abbiamo poi partecipato alla gara per la Gestione congiunta dei servizi per la prima infanzia dal Comune di Cento (FE), in ATI con la cooperativa sociale “Le Pagine” di Ferrara e la Cooperativa VOLI di Bologna, gara del tutto simile a quella che ci siamo aggiudicati lo scorso Gennaio, ma con una durata maggiore. Sempre nel Comune di Cento, in ATI con altre cooperative sociali locali (CIDAS di Copparo e Serena di Ferrara) abbiamo partecipato alla gara per l’affidamento del servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani e Disabili. STRUTTURE RESIDENZIALI E ANZIANI: i nuovi orientamenti “Assistere ascoltando”. Il convegno organizzato da CADIAI il Trimestrale di CADIAI 12 › giugno 2006 numero Luc P. De Vreese, esperto in Psicogeriatria del Nucleo Specialistico Si è svolto il 17 marzo scorso, nella Cappella Farnese di per le Demenze dell’RSA “9 Gennaio” di Modena, ha affrontato l’arPalazzo d’Accursio, a Bologna il seminario “Assistere gomento delle linee di intervento per la riabilitazione dell’anziano con Ascoltando. Nuovi orientamenti per la presa in carico disturbi comportamentali e cognitivi nelle strutture residenziali: dell’anziano nelle strutture residenziali ”, organizzato e “definire i servizi residenziali come luoghi di cura e di assistenza per promosso da CADIAI, con il patrocinio del Comune di un malato di demenza significa dargli il diritto a vivere oltre al diritBologna. Hanno aperto i lavori del seminario la Presito alla cura. Essendo la demenza una malattia non guaribile, bisodente di CADIAI Rita Ghedini e Adriana Scaramuzzino gna mirare al mantenimento della qualità di vita, sia in termini sog(Vicesindaco e Ass. alle Politiche Sociali del Comune di gettivi (benessere psicofisico) che standardizzati Bologna). (salute, competenze funzionali, cognitive e sociali Tema del seminario l’assistenza alle perresidue ed ambiente di vita)”. sone anziane nelle strutture residenziali; Il sociologo Walther Orsi, Responsabile Area Anziani un’occasione per fare il punto sulla rete del Distretto Città Azienda USL di Bologna, ha predei servizi sociali del territorio regionale e sentato i risultati della ricerca “Qualità percepita e di quello bolognese in particolare, così miglioramento delle relazioni con gli ospiti e i familiacome si è strutturata negli ultimi anni. A ri”, svolta nel 2005. L’indagine ha coinvolto le strutpartecipare al seminario, oltre 200 ture convenzionate con l’Azienda USL: 35 Case Proaddetti ai lavori provenienti da Bologna e tette, 8 Case Protette/RSA e 2 RSA, per un totale dal resto della regione: operatori dei serdi 397 ospiti e 1510 familiari. Ottimi i risultati; il vizi assistenziali delle cooperative sociali 92,8% degli intervistati si dichiara “soddisfatto” o e IPAB, delle Aziende Sanitarie Locali e “molto soddisfatto” della qualità dei servizi. L’indagine degli enti pubblici. Soddisfatta la presiha anche messo in luce delle criticità, per le quali, in dente Rita Ghedini: “La risposta positiva accordo con le strutture, verranno sviluppati dei proe la ricchezza degli interventi raccolti ci getti di miglioramento. Dai risultati emerge inoltre la stimolano a ragionare sulla possibilità di necessità di sviluppo delle relazioni con le famiglie, farne un’occasione annuale di dibattito e andando verso quella che Orsi definisce “innovazione di confronto, per studiare insieme e prosociale”: porre a chi ha responsabilità di program1. costruzione di un nuovo rapporto tra struttura mazione i possibili scenari di miglioraresidenziale, ospiti, familiari e ambiente-territorio; mento e di innovazione delle strutture 2. promozione del capitale sociale interno residenziali”. ed esterno alla struttura residenziale; Ad intervenire: Vincenzo Castiglione, 3. una nuova progettualità che dia “senso alla vita” presidente A.R.A.D. (Associazione di in struttura. Ricerca e Assistenza delle Demenze) Antonella Tragnone, geriatra; Roberta Francia, geriatra. Consistente anche la voce della cooperazione sociale, con interventi delle cooperative del consorzio INRETE, di cui CADIAI fa parte: CIDAS con Stefano Montagnani, Coordinatore Responsabile Da questo numero Scoop è a 16 pagine. Questo ha comRSA di Medicina (BO); COOPSELIOS con Simona Bianchi, Animaportato una riorganizzazione complessiva che ha portato ad trice; GULLIVER con Licia Baraldi e Manuela Grandi, rispettivaaffiancare otto collaboratori al Comitato di Redazione e al mente Coordinatrice e animatrice della RSA “9 gennaio” e con Servizio Marketing, col compito di raccogliere le notizie sulAnna Curtale, Responsabile del Centro Aster, e Alessandra Medile attività dei servizi dei vari settori: ci, Coordinatrice della Struttura Protetta "Casa Serena" Sassuolo • Rosy Blanco (Nido “Abba”) (EDUCATIVO) (Mo); PROGES con Davide Cortesi, Coordinatore Area Anziani. • Caterina Mastrosimone L’apporto di CADIAI è stato affidato alle psicologhe M. Christine (Interventi Territoriali Minori) (EDUCATIVO) • Laura Piana (Nido “Gatto Talete”) (EDUCATIVO) Melon, Valentina Gualandi, Maddalena Ferro e Sabrina Stinziani e • Andrea Gualandi ai medici Marco Domenicali e Lorena Roffi: hanno illustrato le espe(Centro Polivalente per disabili “Arboreto”) rienze maturate nei nostri servizi a proposito del trattamento degli (SERVIZI AI DISABILI) anziani affetti da demenza, ponendo l’accento sulla stimolazione • Donato Testoni (Centro Diurno per disabili “Accanto”) cognitiva e la formazione degli operatori e sottolineando l’importanza (SERVIZI AI DISABILI) di un approccio che parta dalla persona e dai suoi bisogni. • Fabio Liistro (Centro Diurno per anziani “San Biagio”) Gli interventi sono stati organizzati in tre sessioni, coordinate da Rabih (RESIDENZE ANZIANI) Chattat, Walther Orsi e Luc P. De Vreese. • Raffaela Rossi (Casa Protetta “Sandro Pertini”) Rabih Chattat, docente del Dipartimento di Psicologia dell’Università di (RESIDENZE ANZIANI) Bologna ha presentato alcuni risultati di un progetto di ricerca sui biso• Paola Pettazzoni (SAD Anziani “San Donato”) (SOCIO ASSISTENZIALE) gni dell’anziano nei servizi residenziali e domiciliari. I primi risultati evidenziano come il 70% dei bisogni degli assistiti sia soddisfatto dalla rete Scoop è scaricabile dal sito familiare-amicale; risposte ai bisogni che i servizi socio-assistenziali non possono sostituire ma devono integrare. È emersa inoltre una necessiwww.cadiai.it tà legata ai bisogni appartenenti alla sfera psico-sociale, a dispetto di chi considera l’anziano estraneo alle dinamiche sociali e poco attento alla dimensione soggettiva e relazionale. Questo numero è stato chiuso il 5 giugno. SCOOP a 16 pagine 16