CADIAI HO 2 colori

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CADIAI HO 2 colori
il Trimestrale di CADIAI
12 › giugno 2006
numero
Comitato di redazione:
Ornella Montanari, Daniela Musolesi, Gloria Verricelli
È nata
“Cooperare con Libera Terra”
CADIAI ha aderito alla fondazione
dell’Agenzia per la promozione cooperativa e la legalità
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:
Franca Guglielmetti, Roberto Malaguti, Rosy Blanco, Mauro Gallo,
Fabio Liistro, Lorena Roffi, Raffaela Rossi, Donato Testoni,
Paola Pettazzoni, il gruppo di lavoro del Centro Arboreto.
[email protected]
È nata, alla presenza
la Cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra nel menù del ristorandi Don Luigi Ciotti
te Vertice, situato al centro del quartiere fieristico di Bologna,
(Presidente di Libera) e
mentre la stessa pasta viene posta in vendita nelle confezioni da
dei promotori Gianpie500 grammi nella gastronomia del locale C’Entro. Dal 2002, inolro Calzolari (Presidentre, nei supermercati e negli ipermercati di Coop Adriatica sono
te di Legacoop Boloin vendita i prodotti Libera Terra: pasta, olio, vino e altre speciagna), Mauro Giordani
lità ottenute da cooperative di giovani che, in Sicilia, lavorano sui
(Direttore
Generale
terreni confiscati ai boss mafiosi. L’Agenzia dunque rafforzerà il
Legacoop Emilia-Romaforte legame già esistente tra le cooperative del Nord e Sud Itagna), Lucio Cavazzoni
lia, ponendosi come esempio concreto dell’idea che fare impre(Presidente CONAPI),
sa cooperativa possa portare migliori condizioni di vita e di lavoSergio Caselli (Legacoop
ro anche nelle situazioni più difficili.
Agroalimentare) “CoopeDon Ciotti
rare con Libera Terra “Scopo dell’Agenzia - si legge nello Statuto - è quello di fornire
Agenzia per la promozioservizi finalizzati alla nascita, allo sviluppo e all’integrazione di
ne cooperativa e la legalità”. All’evento erano presenti
iniziative imprenditoriali di norma in forma di società cooperaanche i presidenti delle cooperative che hanno aderito
tiva, costituite allo scopo di gestire beni e patrimoni aziendali
come soci fondatori tra cui Coop Adriatica, Coop Italia,
confiscati alla criminalità organizzata. Compatibilmente con le
Coopfond, Camst, Manutencoop, Consorzio Controllo
potenzialità dell’Associazione, possono essere beneficiarie
Prodotti Biologici (CCPB), Consorzio Nazionale Servizi
dell’attività associativa anche le altre forme di impresa coope(CNS), Granterre, Granarolo, Coop Costruzioni, La Baracrativa, sempre in agricoltura, che comunque perseguano
ca - Teatro Testoni, Nuova Scena - Arena del Sole, CADIAI,
scopi di liberazione ed emancipazione dell’individuo da ogni
Virtual Coop, Copaps, Coop Ansaloni, Coop.va Trasporti
forma di dipendenza attraverso il lavoro associato. I soggetAlimentari (CTA), Kitchen, Gruppo italiano Vini (Giv), Proti beneficiari dovranno aderire a Libera e operare in coerengeo, Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC), Apofruit,
za con i suoi principi”.
Coop Not Available, Consorzio Sic, Ciononostante la Fattoria, Assicoop Sicura, Legacoop Sicilia, Ex Aequo, AgriboloIn pratica, l’Agenzia avrà tre compiti principali: innanzitutto,
gna, Conad, Sacoa srl, Cergas, Coop Industria (Co.Ind.)
si occuperà dello start up delle nuove cooperative, ossia
quanto si renda necessario per determinarne una loro
Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, che ha
sostenibilità sul piano economico (dal loro coordinamento
come obiettivo l’ideazione e messa a punto di uno strumene messa in rete, alla messa a punto di piani d’impresa, di
to utile allo sviluppo delle cooperative che operano sulle terbudget, alla definizione insieme alle altre cooperative dei
re confiscate alla mafia, grazie alla legge n. 109 del 1996,
piani colturali, di trasformazione, degli aspetti produttivi e
e che si riconoscono nell’esperienza portata avanti dall’assocommerciali ecc). La sua seconda area di intervento sarà
ciazione Libera e in particolare “Libera Terra”.
la patrimonializzazione delle cooperative, ovvero la possibilità che le stesse possano sviluppare nel tempo un loro
Fortemente voluta da Legacoop Bologna, con il contributo di
patrimonio (di tecniche e tecnologie, di impianti speciaLegacoop Emilia-Romagna, l’idea dell’Agenzia nasce dal tema,
lizzati, di know how ecc). Infine, essa si occuperà del
più volte posto in agenda dal mondo della cooperazione, delmercato e della distribuzione, intesi non solo come
l’importanza della collaborazione tra cooperative aderenti a
orientamento dei percorsi produttivi, in considerazione
Legacoop, in particolare quelle agricole, e cooperative nate in
della commercializzazione e dei mercati di sbocco, ma
Sicilia, così come in altre regioni, impegnate sui terreni confianche come contributo in tutte le forme possibili alla
scati alla mafia. Già da tempo, per esempio, Camst ha avviato
diffusione e alla preferenza dei prodotti provenienti dalun progetto - che accomuna anche Conapi - che prevede ogni
le terre confiscate alla mafia e alle giovani cooperative
giorno l’inserimento di un piatto di pasta biologica prodotta dalche vi lavorano.
Attività sociale
È possibile una scuola cooperativa?
pagano già la mensa, il pre e il post scuola, il pulmino, la piscina, il
teatro e spesso, attraverso tombole e mercatini, finanziano i laboratori e le attività non strettamente curricolari; ma pagheranno
anche l’assistenza al pasto, la sorveglianza al momento del gioco e
poi i due o tre pomeriggi interi in cui non saranno previste le attività integrative garantite dallo Stato. Allora perché, invece di tappare i buchi di questa scuola, non ci proponiamo per una scuola
intera, integrata e cooperativa?
Un ultimo interrogativo: dal punto di vista etico, è giusto che una
cooperativa sociale si impegni nella realizzazione di una scuola
privata? Una cooperativa che nella sua mission ha come obiettivo “la progettazione e gestione di servizi socio-sanitari ed educativi finalizzati all’integrazione sociale …” è coerente con se stessa, candidandosi a realizzare una scuola privata, nella fascia dell’obbligo scolastico, alternativa alla scuola pubblica? Qualcuno
dirà: se può aprire nuovi settori di attività, non è il caso di mettere freni etici sofisticati. Invece proprio perché business, una
scuola cooperativa deve basarsi sulla coerenza di fondo tra i
valori a cui si ispira e le pratiche che mette in atto. Perché nel
panorama delle scuole di oggi una Scuola Cooperativa può
aver senso solo nella misura in cui propone un proprio modello pedagogico e di sviluppo della persona umana assolutamente originale e coerente. Altrimenti perché le famiglie
dovrebbero sceglierci?
Franca Guglielmetti
resp. Servizio MKT e Sviluppo
L’idea di una scuola cooperativa corrisponde ad un bisogno, non ancora del tutto esplicito, che si percepisce
lavorando nel mondo dei servizi sociali ed educativi.
Ci riferiamo alla scuola dell’obbligo, elementari e medie,
oggi riunite nell’unico ciclo di scuola primaria, con però
una naturale estensione sia al “prima” (scuola dell’infanzia,
asilo nido) che al dopo (scuola media superiore). È possibile candidarsi a gestire quella fascia scolastica fino ad ora
garantita in prevalenza dalla scuola pubblica? Ha senso per
la Cooperazione Sociale introdursi nel panorama delle scuole private? Cosa possiamo offrire e a quali richieste vogliamo corrispondere?
L’idea di valutare una simile ipotesi nasce dalla consapevolezza di aver maturato competenze che possono essere
messe in gioco positivamente. La gestione dei nidi di infanzia
e della scuola materna ci ha permesso: di sviluppare un
modello pedagogico originale, nato dal confronto con l’ente
pubblico, con altre realtà educative incontrate nel nostro percorso, con le famiglie; di coinvolgere e far crescere professionalmente gli operatori, oggi non solo tecnicamente molto
preparati, ma con sensibilità organizzative e gestionali non
scontate in altri contesti; di sperimentare nuove forme di contratto con l’ente pubblico (concessioni di lunga durata, project
financing) e di creare nuove collaborazioni con altre realtà
cooperative. Questo potenziale, per essere valorizzato, potrebbe
essere speso in nuovi servizi, in sperimentazione e in innovazione. Allora perché non pensare alla scuola in senso pieno? L’idea
di una scuola cooperativa è innovativa e stimolante, anche dal
punto di vista pedagogico: una scuola in cui sia le famiglie (ovvero gli allievi) che il personale, docente e non, sono soci, crea nuove premesse in relazione ai livelli di partecipazione e di coinvolgimento che si possono realizzare nello sviluppo della didattica e nella gestione complessiva dell’esperienza scolastica. Crea anche
interrogativi - da affrontare con rigore - in relazione alla necessità
di coniugare le esigenze e le aspettative diverse, a volte contrastanti, delle varie componenti. Quanto gli indirizzi pedagogici e didattici dovranno “piegarsi” agli interessi ed ai bisogni delle famiglie?
Come coniugarli con quelli dei soci sovventori? Come salvaguardare
il perseguimento di obiettivi di inclusione sociale (magari prevedendo
una quota fissa di iscritti non paganti o paganti in forma simbolica) a
fronte dell’interesse dei soci di una gestione in attivo? Sono interrogativi che stimolano la riflessione e la sperimentazione.
Sul versante della domanda, questo tipo di bisogno crescerà nel tempo: la riforma Moratti ha di fatto annullato il Tempo Pieno; oggi in provincia le sezioni di Scuola dell’Infanzia sono insufficienti a garantire la
copertura delle richieste. Cresce sui comuni la richiesta delle famiglie di
riempire i vuoti che la scuola statale prima o poi creerà. E così salta fuori il ricorso alle “Cooperative Sociali” che dovrebbero fornire gli assistenti al momento del pasto o gli educatori al momento del gioco: di nuovo il
ruolo di vassallo che l’Ente Pubblico si ostina ad assegnarci. Le famiglie
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Intervista a Adriana Scaramuzzino,
Vicesindaco di Bologna
Il Bilancio Sociale 2005 presentato all’Assemblea
dei Soci del 25 Maggio scorso, non conteneva
un’intervista a Adriana Scaramuzzino, vicesindaco
del Comune di Bologna, giunta successivamente.
La inseriremo nelle prossime stampe di Bilancio.
Abbiamo pensato però di anticiparla qui, anche a
beneficio di coloro i quali erano presenti all’Assemblea e hanno ricevuto la versione di Bilancio“incompleta”.
Cosa pensa del ruolo della cooperazione sociale nell’economia bolognese?
È stato recentemente calcolato che il 70% dei servizi di
assistenza nel bolognese siano coperti dalla cooperazione sociale, che conta più di 113 cooperative e fornisce assistenza a più di 18.000 utenti.
La cooperazione sociale è quindi un pilastro, forse un
pilastro portante dell’economia sociale della città, che
noi auspichiamo possa sempre più riuscire ad unire i
valori dello spirito imprenditoriale con quelli della solidarietà e dell’attenzione alla persona, nel segno
anche di una sana competitività ed innovazione.
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Cosa pensa del previsto trasferimento della gestione
dei servizi alla persona a nuovi soggetti come le ASP
(ex IPAB)?
Le Ipab hanno rappresentato un secolo di storia pionieristica dell’assistenza sociale a Bologna. Ma oggi erano
diventate uno strumento obsoleto e giustamente la legge ne ha disposto la trasformazione.
Le Aziende dei Servizi alla Persona dovranno essere in
grado di porsi all’avanguardia del sistema gestionale pubblico delle politiche sociali, cercando di affrontare, grazie
ad una struttura più moderna e flessibile, i nuovi bisogni
della società bolognese.
Non si tratta, quindi, di un trasferimento di servizi, ma di
una riformulazione ed ottimizzazione delle risorse e di una
più adeguata e qualificata capacità di soluzione dei problemi sociali emergenti.
Come pensa si potrebbe lavorare alla valorizzazione del lavoro sociale e
quanto peso pensa che debba avere in questo l'ente pubblico?
La legge 328 si era posta il problema della definizione dei profili sociali.
Purtroppo il governo centrale, dopo alcuni tavoli di lavoro, non è stato in
grado di definire tali profili. Occorre ripartire da lì. Ma già, ad esempio, la
creazione di un ordine degli educatori è un passo in avanti. Il Comune non
ha molte competenze in materia: spero che la Regione, anche con la
nostra collaborazione, possa accompagnare questa valorizzazione.
Cosa pensa dell'assegnazione dei servizi tramite gare
d'appalto? E del trasferimento della sede di valutazione dai
Quartieri al Comune?
La gara di appalto è uno strumento di evidenza pubblica, che
a livello italiano ed europeo viene identificato come il principale sistema per garantire pubblicità e trasparenza nell’esternalizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione.
Sicuramente nel settore dei servizi sociali esso va applicato
con opportune precauzioni. Il legislatore della L.328/2000 si
è posto questo problema.
Un decreto ministeriale ha successivamente definito alcuni
ambiti specifici. Tuttavia ad oggi mancano percorsi di esternalizzazione alternativi a quelli della gara che riescano a garantire
pubblicità, imparzialità, trasparenza ed economicità: occorre
lavorare di più su questi aspetti per studiare dispositivi in grado
di limitare gli impatti negativi di una gara che possono ripercuotersi sugli utenti (il turn-over, la discontinuità gestionale, etc.).
La valutazione a livello centralizzato ha consentito una semplificazione della procedura dando inoltre uniformità ai servizi in
ambito territoriale.
Come pensa che CADIAI e, in generale, la cooperazione sociale
dovrebbe mettersi in relazione con il crescente fenomeno delle cosiddette badanti?
Ritengo che rispetto al tema sia necessario un approccio integrato per
riuscire ad attivare soluzioni capaci di coniugare le esigenze di tutti gli
attori in gioco. Da una parte c'è l'anziano con i suoi bisogni di aiuto
competente, di continuità assistenziale, di sostegno nelle scelte. Dall'altra la badante, con i suoi bisogni di formazione, di qualificazione e
di tutela professionale. L'obiettivo, sia dell'ente locale che della cooperazione sociale deve essere quello di non lasciare sole le famiglie, esiste una gradualità nell'intensità assistenziale che non può essere
affrontata per compartimenti stagni, è importante collegare ciò che
fanno le badanti con il resto del sistema dei servizi.
Cosa pensa dell’interruzione del percorso di costruzione tecnica
dell’accreditamento del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD)?
Per quel che riguarda l’accreditamento sono certa che il percorso
verrà ripreso al più presto, per l’importanza del tema nell’evoluzione delle modalità di esternalizzazione dei servizi e che sarà in prospettiva sicuramente un’opportunità da cogliere.
Cosa pensa delle condizioni dei lavoratori CADIAI e, in generale,
delle condizioni dei lavoratori sociali quanto a retribuzione, formazione e tutela del lavoro?
I lavoratori sociali, o meglio le figure professionali che operano nel
settore dei servizi sociali, non sono oggi adeguatamente valorizzati
sia per quanto riguarda il riconoscimento professionale, sia per i
livelli di retribuzione. Credo che questo divario enorme, ad esempio
fra operatori della sanità ed operatori sociali, vada al più presto
superato.
Può descriverci un'esperienza che secondo lei CADIAI dovrebbe
prendere a modello?
Non mi piace suggerire modelli, sia perché CADIAI ha molti modelli da esportare, sia perché i modelli sono schemi astratti. Tuttavia
un principio ispiratore vorrei confermarlo: l’impresa sociale oggi
deve essere in grado di concorrere alle politiche sociali ATTIVE.
Questo significa protagonismo degli utenti che diventano attori dei
servizi, ma anche maggiore capacità dell’impresa sociale di realizzare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, creando nuovi
bacini occupazionali. Ecco, lo slogan forse potrebbe essere questo: gestire insieme, gestire includendo.
Quale ruolo pensa che dovrebbe svolgere CADIAI nello sviluppo
dei servizi, in particolare per gli anziani e per la prima infanzia?
È già un privilegio lavorare con le persone (bambini ed anziani)
che più di altre toccano gli estremi della vita, il prima ed il dopo,
l’inizio e la fine, e hanno in loro tutta la magia che deriva da
questo contatto. Noi lo abbiamo dimenticato. Credo che,
accanto ai grandi modelli di sviluppo dei servizi, dobbiamo
sempre più ricordarci che il lavoro sociale dipende dall’educazione. La storia, ed anche la storia bolognese, ci ha abituato
alle figure di grandi educatori: torniamo a guardare a loro, ai
principi che li hanno ispirati. L’empatia, la sintonia emotiva, la
capacità di farsi carico dell’altro sono quegli aspetti immateriali, che rappresentano le costanti umane senza le quali la
tecnica sociale rischia di diventare asettica. Investiamo di
più sulle qualità umane degli educatori/operatori e meno
sui tecnicismi inutili.
(a cura di Anna Laura Diaco e Sebastiano Miele
Membri del GREP - Università di Bologna)
s
I nostri
ervizi
SERVIZIO SOCIO-RIABILITATIVO
PER DISABILI ADULTI “CENTRO ARBORETO”
UBICAZIONE: Il CENTRO ARBORETO si trova a Bologna, in
Via del Pilastro 3/11, nel Quartiere San Donato, ed è frutto della ristrutturazione di una vecchia cascina; la struttura
è immersa nel verde del PARCO ARBORETO (10 ettari di verde, caratterizzati da una stravagante ricchezza vegetale: circa 250 specie diverse).
STORIA: Il CENTRO ARBORETO, struttura del Comune di Bologna data in uso all’Azienda USL, dopo una lunga ristrutturazione, viene aperto nell’estate del 2001. Il Servizio viene dato
in gestione, tramite Gara di Appalto, a CADIAI; il rinnovo della
Gara è previsto per il prossimo anno.
Monografie sui servizi CADIAI
parola…ed il silenzio è un compagno di viaggio difficile e complicato.
Il ricercare costantemente, strategie che permettano una sempre più
approfondita conoscenza dell’individuo con cui condividere il nostro tempo
lavorativo, e non solo, è sicuramente un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma, nel corso del tempo, ci ha portato ad affermare che anche
avendo un utenza grave-gravissima, nulla viene sottratto alla dimensione
che abbraccia la dignità di ogni singolo, passando attraverso momenti di
condivisione, di scelta, e quindi di maggiore senso di sé. Organizzativamente, il fatto di avere costanti verifiche sia con il committente che con
i familiari (molto presenti, anche se a volte in modo conflittuale) è sicuramente un importante riferimento che stimola il gruppo di lavoro a
cercare il meglio nell’operatività quotidiana.
TIPOLOGIA SERVIZI: La peculiarità di questo Centro, che rappresenta una realtà unica come tipologia di servizio, è che al
suo interno racchiude 4 differenti servizi, tutti per persone con
disabilità psico-fisica, dal livello medio-lieve a quello grave-gravissimo. Complessivamente, nell’arco di una settimana, il Centro è
in grado di accogliere un totale di 31 utenti. I servizi sono:
GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO”
per 6 utenti con disabilità psico-fisica di grado grave-gravissimo
CENTRO DIURNO “LE MARMOTTE”
per 6 utenti del gruppo appartamento sopracitato
LABORATORIO “LE TALPE”
per 5 utenti con disabilità psico-fisica
di grado grave-mediograve
ATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO”
per 15 utenti con disabilità psico-fisica
di grado lieve-mediolieve
La presenza degli utenti nel servizio è impostata a moduli.
PERSONALE:
Al CENTRO ARBORETO, complessivamente, lavorano 26 persone: 13
Educatori/ici, 9 Ass. di Base, 2 Addetti alle pulizie 1 Tecnico Pedagogista, 1 Responsabile di Struttura.
IDENTITÀ SERVIZIO: CENTRO DIURNO “LE MARMOTTE”
Il servizio rappresenta la novità. Nasce con l’apertura di Arboreto e
soppianta i Diurni precedentemente frequentati dai medesimi utenti. L’avere il Diurno adiacente, al Gruppo Appartamento ha rappresentato una novità e ha creato, fin dall’inizio la necessità, di strutturare il 90% delle attività rivolgendole all’esterno. Il nome “Le Marmotte” è nato qui. Il significato di questa scelta nasce dalla grande
tenacia che distingue questi animali, i quali non si fermano davanti ai primi ostacoli e sono socievoli e pieni di iniziativa; da loro ispirati, apriremo le porte a tutti coloro che vorranno condividere con
noi queste iniziative.
ATTIVITÀ: La programmazione del Centro Diurno prevede quotidianamente delle uscite per attività esterne (Piscina, Pet-therapy,
Att. Equestre, Uscite, ecc.). Questa modalità, esistente fin dalla
apertura, è stata creata per evitare percorsi “a spirale” in cui si
rischiava di avvolgersi avendo l’Appartamento al primo piano dello stesso stabile. Questo sia per evitare l’innescarsi di comportamenti “cronici” da parte dei ragazzi e degli operatori; oltretutto questa strutturazione permette la composizione di diversi
gruppi di ragazzi, interscambiabili, affinché la quotidiana condivisione del medesimo spazio, diurno e residenziale, non potesse far nascere manifestazioni di intolleranza a questa quotidiana convivenza.
IDENTITÀ ED ATTIVITÀ DEI SINGOLI SERVIZI
IDENTITÀ SERVIZIO:
IL GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO”
Il servizio proviene dal Centro Residenziale “VILLA TABELLINI”, dove
CADIAI subentrò nella gestione nel 1994, dopo il fallimento di Spep Coop.
Nel trasferimento da Tabellini ad Arboreto gli utenti sono diventati sei,
degli otto iniziali, per ragioni di tipo strutturale. Sono cinque maschi e una
femmina, l’età media è sulla quarantina.
ATTIVITÀ: La programmazione del Gruppo Appartamento prevede quotidianamente momenti di attività domestiche insieme ai “ragazzi” quali, ad
esempio, il riordino delle camere e dei singoli guardaroba, la partecipazione alla preparazione della merenda e dei pasti, il coinvolgimento in attività
esterne sia di routine che ludiche (spesa, gite, partecipazione a momenti
di aggregazione).
L’applicazione della metodologia, costruita nel tempo, viene discussa, laddove se ne verifichi la necessità, nella riunione di collettivo settimanale con l’intero gruppo di lavoro; questo permette di approfondire dinamiche relazionali complesse, in quanto, oltre alla gravità diagnosticata a suo tempo, il problema più evidente è che, dei sei utenti, sono solo due ad avere l’uso della
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IDENTITÀ SERVIZIO: LABORATORIO “LE TALPE”
Il servizio è gestito da CADIAI dal 1994; fino al trasferimento
presso il CENTRO ARBORETO era situato nel seminterrato
della struttura Residenziale di VILLA TABELLINI. Il suo nome
deriva dalla evidente, nonché improbabile, collocazione sotterranea che il Laboratorio aveva. Con il trasferimento ad
Arboreto il nome è rimasto, ma la collocazione è finalmente
consona.
ATTIVITÀ: Gli utenti che frequentano quotidianamente il
Laboratorio sono cinque, con disabilità psico-fisica di livello
grave. Oltre a loro, negli ultimi anni, si sono aggiunti utenti
dall’esterno, in diverse giornate, accompagnati dall’educatore/ice di riferimento. La programmazione del Laboratorio prevede delle attività laboratoriali atte a consolidare o
sviluppare le diverse autonomie dei singoli, abbracciando
ambiti differenti che, partendo dalle semplici abilità
manuali vanno a completarsi con quelle più complesse,
che riguardano la sfera emotivo-affettiva, nonché le componenti relazionali che si creano fra i singoli, all’interno
del servizio. I collettivi hanno cadenza quindicinale. Ogni
mese il percorso che ha portato a compimento del lavoro svolto dal Laboratorio si gratifica: sono previste,
durante il periodo invernale-primaverile due uscite extra,
o per degli spettacoli o per andare a cena fuori tutti
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Attività sociale
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insieme, e i “ragazzi” sono contenti di condividere queIl 5 per mille a CADIAI
sto appuntamento. Nel periodo estivo, specie a Luglio, le
Ricordiamo che è possibile destinare il 5 per mille a CADIAI,
attività vengono sospese e la quotidianità si svolge traapponendo la propria firma e il codice fiscale di CADIAI
scorrendo almeno tre giornate alla settimana nella pisci(00672690377) nel riquadro in alto a sinistra sui modelli di
na vicina al Centro, restandoci anche per il pranzo, condichiarazione (CUD 2006; 730/1 - bis redditi 2005; UNICO persumato nel giardino interno della stessa. Altro elemento
sone fisiche 2006).
che caratterizza il Laboratorio è legato al fatto che gli
I fondi raccolti verranno destinati alla realizzazione dei seguenti
utenti lo frequentano da molti anni e quindi la relazione
progetti:
che si è instaurata con i familiari è ben consolidata.
- Rete dei nidi-amici: costruzione di una rete di comunicazione e
IDENTITÀ SERVIZIO: L’ATELIER "IL MAGGIOCIONDOLO"
scambio culturale tra servizi per la prima infanzia dell’Europa e
Il servizio è gestito da CADIAI dal 1992; fino al trasferimento presso il CENTRO ARBORETO era situato all’indel Mediterraneo;
terno della struttura di CASA RODARI. Il suo nome deri- S.A.D.A. Servizio di Aiuto ai Disabili Adulti: per realizzare
va dalla pianta che era nel giardino prospiciente; analoattività ricreative capaci di fornire ai ragazzi disabili occasioni
ga pianta è stata piantata nel giardino di Arboreto.
di svago e di uscite pubbliche e amicali.
ATTIVITÀ: La programmazione dell’Atelier prevede attività
Per maggiori informazioni consulta il sito www.cadiai.it
a struttura modulare: gli utenti sono inseriti nel corso della settimana in uno o più moduli (massimo tre) con una
Il sito internet di Legacoopsociali
presenza massima di cinque utenti e due educatrici, per
ogni singolo modulo.
Legacoopsociali, nata nel settembre 2005, è l’Associazione nazioLe caratteristiche dell’Atelier fanno sì che, per la maggior
nale che organizza e rappresenta le cooperative sociali aderenti a
parte dei ragazzi inseriti, sia previsto un percorso futuro
Legacoop e ne promuove lo sviluppo progettuale, sociale e imprendopo quest’esperienza; per questo il nostro è spesso un serditoriale.
vizio di transizione, che ha come fine quello di aprire la straÈ ora attivo anche il sito www.legacoopsociali.it
da, o fare da supporto, a borse lavoro e inserimenti lavorativi. I frequentanti l’Atelier provengono da percorsi di formaServizio Civile Volontario in CADIAI
zione e situazioni personali differenti, ma l’elemento comune
CADIAI
ha presentato un progetto per accogliere 6 ragazze del
è una certa debolezza nell’ambito relazionale che impedisce,
in varia misura, un completo e adeguato inserimento sociale
Servizio Civile Volontario da impiegare nei nidi e nella scuola
e lavorativo.
dell’infanzia gestiti dalla Cooperativa, come supporto al proGli obbiettivi identificati nella programmazione riguardano
gramma di attività ludiche, motorie, espressive e creative
ambiti diversi, e in collegamento fra loro, in quanto, essendo
offerto ai bambini.
l’utenza lieve, il campo di azione è ampio. L’attività predomiLa scadenza per la presentazione della domanda è il 23 Giunante dell’Atelier è quella teatrale. I collettivi hanno cadenza
gno. Il progetto si sviluppa presso 5 Servizi per l’Infanzia con
quindicinale. Il dialogo è un elemento fondamentale del nostro
sede in Bologna e Provincia: Il Nido/Scuola dell’Infanzia “Proagire. Attraverso gli scambi verbali e non, instauriamo una relagetto 1.6” (Bologna), i nidi “Abba" (Bologna), “Maria Trebbi”
zione molto diretta, adulta, quotidiana e spontanea.
(S. Lazzaro di Savena), “Gianni Rodari” (Anzola Emilia), “Le
Tutte le relazioni sono in essere all’interno del gruppo e anche
Nuvole” (Cento - Fe). Obiettivi del progetto sono il rafforzai chiarimenti e colloqui individuali hanno come obiettivo la riconmento e potenziamento del programma di attività ludiche,
duzione al gruppo stesso. Il riconoscimento e la comprensione
motorie, espressive e creative offerto ai bambini. Alle volondel carattere di ognuno di noi è un elemento sul quale poniamo
tarie, il progetto vuole
un particolare accento garantenoffrire opportunità di
doci un buon livello di collaborazione durante le attività. Intendiamo
crescita personale e
suddividere le giornate in momenprofessionale offrendo
ti ben distinti: accompagnamento,
loro la possibilità di
accoglienza e attività. Questo ci
avvicinarsi con grapermette di identificare i contenuti
dualità al lavoro con i
specifici di ogni momento. I rapbambini.
porti con le famiglie sono sporadiL’anno di Servizio Civici e si basano quasi esclusivamenle Volontario verrà
te su informazioni a carattere
riconosciuto come
organizzativo.
Credito Formativo per
Riteniamo invece importante porl’accesso professionare un accento particolare ai conle ai Servizi della
tenuti del nostro lavoro e per quenostra Cooperativa e
sto condividere i nostri obiettivi
prevedendo un incontro all’inizio
Tirocinio per il Corso
dell’anno per illustrare la programdi Laurea in Scienze
Il Centro Arboreto
mazione.
dell’Educazione.
Da parte dei coordinatori si è cercato di organizzare un programma settiSAD BOLOGNA:
manale in cui ci fosse il meno possibile passaggio di chiavi, e dove anche
la riorganizzazione del servizio
la consegna dei pasti a domicilio degli utenti non fosse troppo dispersiva e
Con l’aggiudicazione del SAD di Bologna da parte dell’ATI (comquindi fonte di problematiche.
posta da CADIAI e dalle cooperative sociali ADA, Ancora ServiLa mensa
zi e Società Dolce) avvenuta all’inizio di quest’anno, ci siamo troIl problema del servizio mensa che deve consegnare nelle sedi di apparvati a gestire la riorganizzazione interna del servizio stesso.
tenenza un numero considerevole di pasti giornalieri, è stato risolto in
I temi ed i problemi che dovevamo affrontare erano di natura
modo che solo alcuni operatori eseguono queste consegne in maniera
diversa e richiamavano alla mente varie soluzioni, ma imperativo
raggruppata. In alcuni casi l’operatore provvisto di auto si incarica di ritiera innanzitutto (dopo essere riusciti a garantire 160 posti di
rare anche i pasti dei colleghi che non hanno l’auto, i quali poi provvelavoro) mantenere la qualità del servizio come testimonianza di
deranno autonomamente alla consegna diretta al domicilio dell’ utente.
una “coerenza sociale e cooperativistica”, che ha sempre privilegiato la professionalità degli operatori (tramite corsi, aggiornaSchede interventi utenti
menti, seminari ecc.). I cambiamenti che abbiamo dovuto gestire
Ci sono state consegnate le nuove schede per gli interventi sugli anziasono stati i seguenti:
ni, molto diverse dalle precedenti: si tratta di un unico foglio suddiviso
in 5 settimane dove l’utente deve trascrivere alcuni dati in più rispetto
Sede
a prima, quali il n° totale degli operatori che eseguono l’intervento, il
L’appalto ha previsto “l’uscita” dagli uffici di quartiere; abbiamo
n° totale di ore di intervento effettuate e nei casi di variazione sulla
dovuto reperire delle sedi per le nostre attività: via Pomponazzi per
durata dell’intervento è necessaria una motivazione scritta.
il servizio di San Ruffillo e Mazzini, e via del Lavoro per Navile e San
Donato (ospitati provvisoriamente presso la sede della Cooperativa
Visite domiciliari, collettivi, convocazioni
di via Boldrini, in attesa della consegna dei nuovi uffici).
Le visite domiciliari effettuate dalle R.A.A. con gli assistenti sociali al
domicilio dell’utente (prima a carico del Comune), sono ora a carico
Rientro degli operatori
della Cooperativa, così come i collettivi e le convocazioni. Di conseVisto il così alto numero di A.d.B. che operano nei 2 nuovi poli delguenza dovranno essere limitati allo stretto necessario per non gral’assistenza, si è pensato fosse meglio per questioni logistiche e di
vare troppo sul servizio stesso.
spazio, limitare il rientro degli operatori in sede ad 1 giorno alla settimana per prendere in consegna il nuovo programma, la modulistiIl programma di lavoro
ca necessaria, fare rifornimento di camici e guanti e riconsegnare
Viene distribuito settimanalmente a ciascun operatore; si è cercaeventuali chiavi. Questo “distacco” ha causato momenti di preoccupato ancora una volta l’ottimizzazione dei percorsi, ma è chiaro che
zione generale, ma a distanza di poco tempo la professionalità della
ciò è possibile solo in parte a causa dell’orario di intervento scelto
maggior parte degli operatori ha preso il sopravvento.
dall’utente, dal suo ricovero in ospedale, ecc.
Chiavi, pass, pasti
Rapporti con Assistenti Sociali
Con l’avvicendarsi di nuove sedi chiaramente sono sorti piccoli probleSono chiaramente più difficoltosi a causa della distanza forzata
mi organizzativi quali chiavi degli utenti, pass per circolare, pasti degli
voluta dal Comune (il telefono sembra non sia sufficiente), ci sono
anziani. Tutto ciò è stato risolto oltre che con l’impegno dei coordinatomaggiori rischi di fraintendimenti, tutto viene verbalizzato.
ri, anche tramite la buona volontà e la professionalità degli operatori che
Per concludere, attendiamo ancora qualche mese prima di fare
si sono adeguati alla nuova situazione comunicando tra di loro all’inizio e
valutazioni importanti, in attesa di riscontri effettivi che possano
fine mattinata per le varie consegne.
esplicitare meglio gli avvenuti cambiamenti.
Paola Pettazzoni
(RAA SAD San Donato)
L’Assemblea dei Soci del 25 Maggio
Il 25 Maggio scorso si è tenuta, presso la sala polivalente della Casa Protetta/RSA “Virgo Fidelis” di Bologna, l’Assemblea dei soci della Cooperativa, alla quale
hanno partecipato 88 soci, di cui 32 tramite delega.
Per favorire la partecipazione, la Presidente aveva tenuto 7 incontri territoriali preliminari - dal 26 aprile e al
17 Maggio - per la presentazione e discussione del consuntivo 2005 e degli obiettivi per il 2006; ad essi hanno partecipato complessivamente 49 soci.
L’ordine del giorno dell’Assemblea è stato molto fitto:
- è stato approvato il Bilancio al 31/12/2005;
- sono stati presentati il Bilancio Sociale 2005 e il Bilancio Sociale Preventivo 2006;
- è stata approvata la proposta di modifica all’articolo
68 del Regolamento Interno, per quanto attiene l’assegnazione degli incarichi di lavoro ai soli soci medici, operanti nel Servizio di Medicina del Lavoro;
- è stato nominato un consigliere di amministrazione del
settore Servizi ai Disabili.
Su quest’ultimo punto un po’ di rapida cronaca: essendosi dimessa a fine 2005 la consigliera Roberta Leopardi, il Consiglio aveva provveduto a nominare in sua
vece Adriana Battista (coordinatrice dei centro diurni
“Graziella Fava” e “Casa dei Boschini”), prima dei non
eletti di quel settore, in attesa, per la sua efficacia, del
voto della prima Assemblea dei Soci utile.
Prima dell’Assemblea è giunta una ulteriore candidatura, quella del socio Antar Mohamed Ahmed Marincola,
educatore presso la residenza socio-riabilitativa “Casa
Rodari”.
I risultati della votazione: Adriana Battista ha ottenuto
64 voti e Antar Mohamed Ahmed Marincola 21. Battista è quindi confermata nel ruolo di consigliere di
amministrazione.
5
bilancio 200
CONSUNTIVO DEL 2005
E ALCUNI OBIETTIVI PER IL 2006
In queste pagine riportiamo un sunto degli elementi più
significativi relativi all’andamento del 2005 e alcuni obiettivi
relativi al 2006, tratti:
- dal Bilancio di esercizio 2005: il documento di sintesi, compilato a fine esercizio, che riepiloga i dati relativi ai valori rilevati
nei conti aziendali, secondo uno schema “Attivo e Passivo”.
- dal Bilancio Sociale 2005: il documento, non obbligatorio,
che misura il risultato, in termini sociali, delle azioni e delle
scelte che la Cooperativa opera, con riferimento agli effetti
che queste producono sulle categorie di soggetti con le quali
si relaziona e sull’ambiente generale;
- dal Bilancio Sociale Preventivo 2006: è un documento che
per la prima volta CADIAI elabora – si tratta tra l’altro di una
delle prime esperienze in campo cooperativo – contenente gli
obiettivi gestionali e sociali per l’anno corrente
CHIUSURA DELL’ESERCIZIO 2005
Il Bilancio dell’esercizio 2005 si chiude in sostanziale pareggio, con un
UTILE di € 8.538, a fronte di € 21.199.670 di RICAVI.
DESTINAZIONE DELL’UTILE
- A RISERVA LEGALE ORDINARIA: IL 30%, PARI A € 2.561,40
- AL FONDO MUTUALISTICO (QUOTA DEL 3%): € 256,14
- A RISERVA STRAORDINARIA: IL 67%, PARI A € 5.720,46
Come si evince dall’ammontare dell’utile, non è stato possibile erogare RISTORNO, RIVALUTAZIONE DELLA QUOTA SOCIALE E
DIVIDENDO.
Composizione dei ricavi
SETTORE
RICAVI
RESIDENZE ANZIANI
SOCIO ASSISTENZIALE
SERVIZI AI DISABILI
EDUCATIVO
PREVENZIONE E SICUREZZA
Attività formative
TOTALE
€ 8.680.799
€ 4.560.527
€ 3.162.361
€ 3.199.335
€ 1.591.602
€ 5.046
€ 21.199.670
Variazione
rispetto al 2004
% sul totale
dei ricavi
+ 4,82%
- 2,56
+ 7,66%
+ 22,05%
- 4,44%
40,95%
21,51%
14,92%
15,09%
7,51%
100%
+ 4,4%
Dettaglio dei ricavi per tipologia di cliente
Aziende Sanitarie
€ 7.303.640,91
Comuni
€ 6.410.894,67
Privati
€ 3.143.412,98
Aziende clienti del Settore
€ 1.533.517,12
Prevenzione e Sicurezza
GE.R.S.A. (RSA e alcune case protette) € 2.522.447,48
Karabak (nido di via Abba)
€ 174.519,44
Altri
€ 111.241,47
TOTALE
€ 21.199.674,07
35,28%
30,15%
14,23%
8,23%
11,92%
0,7%
0,17%
RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO
Il parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodotta dall’azienda nell’esercizio, con riferimento agli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione. In CADIAI, circa il
94% va alla remunerazione del personale.
3% 3% 2%
6%
48%
38%
Remunerazione del personale
dipendente socio
Remunerazione del personale
dipendente non socio
Remunerazione del personale
non dipendente socio
Remunerazione del personale
non dipendente non socio
Remunerazione
della Pubblica Amministrazione
Remunerazione del Capitale di Credito
Remunerazione del Capitale di Rischio
Remunerazione dell'Azienda
Liberalità esterne
PATRIMONIO NETTO
Esprime la consistenza del patrimonio di proprietà della
Cooperativa. E’ costituito:
- dal Capitale sociale: le quote versate dai soci al momento dell’associamento (+ le rivalutazioni effettuate negli
anni);
- dalle riserve: costituite dagli utili non distribuiti ai soci;
possono essere: legali ordinarie (obbligatorie, per legge vi
si devono destinare non meno del 30% degli utili) e straordinarie (deliberate, nella loro entità, dall’Assemblea).
2005
2004
2003
2002
2001
5.297 523
5.297 508
5.187 449
5.099 445
4.747 418
5.820
Riserve
5.805
5.636
5.544
5.165
Capitale Sociale
Valori espressi in migliaia di Euro.
LAVORO: MANTENIMENTO DEGLI IMPEGNI
Il risultato, non brillante, risente della fase socio-economica e della stagnazione degli investimenti degli Enti Pubblici finalizzati allo sviluppo dei servizi. Nonostante questo,
CADIAI è riuscita a mantenere gli impegni fondamentali
di valorizzazione del lavoro, che hanno visto:
- un INCREMENTO MEDIO DEGLI STIPENDI DEL 3,54%
(secondo quanto previsto dagli adempimenti del Contratto Collettivo);
- l’EROGAZIONE DELL’ERT (Elemento Retributivo Territoriale), previsto dall’Accordo Integrativo Territoriale per
Bologna ed Imola (ulteriore quindi al CCNL);
- la CONSERVAZIONE DELLA CONTRIBUZIONE PIENA
(CADIAI è tuttora fra le poche cooperative a non utilizzare il salario medio convenzionale);
- la CONSERVAZIONE DELLE CONDIZIONI DI MIGLIOR
FAVORE OPERATE DALLA COOPERATIVA.
Distribuzione dei dipendenti per attività
Dal 2002 la Cooperativa continua a distribuire integrazioni retributive (ERT) ulteriori rispetto al CCNL (come
peraltro negli anni precedenti avveniva verso i soci attraverso l’attribuzione dei ristorni) facendo ricorso, però,
dal 2003 a risorse economiche (i Fondi) accantonate in
esercizi precedenti, nei quali le marginalità prodotte dai
servizi risultavano migliori.
ERT
ANNO
UTILE
2001
€ 513.891
NO ERT
-
2002
€ 131.931
€ 201.470,41
NO
2003
€ 132.410
€ 218.062,00
€ 125.165
2004
€ 23.098
€ 149.237
+ € 240.598
2005
RICORSO AI FONDI
Prevenzione
e Sicurezza 5
Educativo 174
Uomini
4
1
Socio Assistenziale
228
Residenze
per Anziani 244
Donne
19
3
204
24
228
16
22
152
SERVIZI APERTI NEL 2005
ASILO NIDO “ABBA” – VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA
83
43 ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA
GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA – CENTO (FE)
Servizi ai Disabili
126
SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI” – BENTIVO
di indennità forfetaria
del CCNL
€ 422.697
€ 118.401,21
€ 118.401
€ 8.538
Sede 22
TURN OVER
Indica la percentuale di rotazione del personale sui posti di lavoro in esseSERVIZI CHIUSI NEL 2005
re, che si è avuta nel corso dell’anno.
CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO)
Turn Over Aziendale
Condizioni di miglior favore operate da CADIAI,
ulteriori rispetto al contratto collettivo
Tipologie
Corrisp. di spesa ‘04
Maternità: integrazione della retribuzione al 100%
91.597,50
68.556,75
242,69
543,28
Permessi per lutto
5.987,21
4.874,32
Permessi per visite ed esami
7.354,84
6.788,17
Permesso ai padri per nascita figli
Buoni Pasto
74.689,03
76.308,52
Indennità di funzione/quadro
133.247,97
132.592,01
Piena retribuzione delle ore di formazione
152.519,80
331.346,71 *
-
13.254,43
€ 465.639,04
€ 634.264,19
Trattamento soggiorni
Totale
*
Corrisp. di spesa ‘05
Il dato comprende i costi per la retribuzione delle ore di formazione continua,
formazione legge 626, riqualificazione sul lavoro
L’obiettivo per il 2006 è quello di riuscire ancora una volta a
mantenere queste condizioni.
Distribuzione degli occupati al 31.12.2005
Part Time
Full Time
Totale
Tempi determinati
59
26
85
Tempi Indeterminati
323
391
714
Lavoratori autonomi
55*
Totale occupati
854
Obiettivo per il 2006
2005
2004
2003
22,50%
23,77%
24,89 %
32,40 %
Turn Over dei Settori produttivi
2003
39,67%
13,14%
42,35%
23,83%
16,67%
0%
Socio Assistenziale
Educativo
Residenze per Anziani
Servizi ai Disabili
Prevenzione e Sicurezza
Sede
2004
26%
10,35%
33,90%
21,88%
0%
0%
2005
21,50 %
7,23 %
35,59 %
22,48 %
0%
4,54 %
SELEZIONE DEL PERSONALE E ASSUNZIONI
Ore dedicate Domande di lavoro Domande
alla selezione
pervenute
prese in esame
Di cui assunti
Assunti rimasti
in carico
856,50
220 (35,8%)
127 (57,7%)
1.836
615
ASSENTEISMO
Il dato dell’assenteismo indica la percentuale delle ore di assenza (per
malattia, infortunio) sulle ore lavorabili definite dai singoli contratti degli
operatori in organico.
2004
6,27%
2005
7,10 %
Obiettivo per il 2006
6,50 %
* di questi, 51 con partita Iva, 4 con contratti a progetto
FORMAZIONE
I LAVORATORI NON ITALIANI
Sono 78 i lavoratori di cittadinanza non italiana. 12 le lavoratrici di
altre nazioni dell’Unione Europea. I lavoratori con cittadinanza non
appartenente all’Unione Europea sono 66 (l’8,2% dei dipendenti),
suddivisi fra 20 nazionalità.
2004
Formazione continua
9.846,34 ore
Formazione legge 626
1.165,05 ore
Qualificazione professionale 57 operatori
(Corsi OSS)
2005
Obiettivo per il 2006
14.692,96 ore
15.000 ore
1.141,15 ore
3.464 ore
52 operatori
65 operatori
5
bilancio sociale 200
SERVIZI APERTI NEL 2005
UTENTI CLIENTI
- ASILO NIDO “ABBA”
VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA
Settore
Tipologia
N° Utenti ‘05
Socio-Assistenziale Assistenza Anziani a Domicilio
1.191
- ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA
- GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA
)
CENTO (FE)
OGLIO
- SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI”
BENTIVOGLIO (BO)
Assistenza Anziani in Centri Diurni
126
Servizi ai Disabili
Adulti con disabilità psicofisiche
134
Educativo
Bambini frequentanti le sezioni
di asilo nido e scuola materna
752
Bambini frequentanti altre
iniziative rivolte all’infanzia
312
SERVIZI CHIUSI NEL 2005
CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO)
SAD ANZIANI BOLOGNA
GRUPPO APPARTAMENTO S. ISAIA - BOLOGNA
- Centro Diurno per anziani “Pizzoli” di Bologna (Già aggiudicato)
- RSA/Casa Protetta “Virgo Fidelis” di Bologna
- Centro Polivalente per Disabili “Arboreto” di Bologna
- Servizio di Assistenza Domiciliare ai disabili della Azienda USL di Bologna
- Gruppo Appartamento “La Corte del Sole” e Centri Diurni per disabili
“Cappuccini” di San Giovanni in Persiceto e “Accanto” di Crevalcore
- Spazio Bimbi di Bentivoglio
- Servizio di Assistenza Domiciliare agli anziani comuni di Malalbergo
San Pietro in Casale – Baricella – Galliera
- Servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani dei comuni di San
Giovanni in Persiceto, San Matteo della Decima e Crevalcore
- Asilo nido “Le Nuvole” di Cento (FE)
- Residenza socio riabilitativa “Casa Rodari”
Numero servizi a gara (tutti i settori)
Totale del fatturato dei servizi che andranno in gara
Percentuale riferita al valore globale della produzione
10
€ 5.383.881,35
24,31%
Minori con disabilità psicofisiche
48
100
Minori frequentanti laboratori
psicoterapeutici
63
Minori frequentanti laboratori
di attività socio educative
150
Persone tossicodipendenti
138
Utenti adulti multiproblematici
-
Adulti in situazione di disagio
psico - sociale
175
Residenze per Anziani Assistenza anziani in strutture
836
COORDINAMENTO INSERIMENTI LAVORATIVI PER DISABILI –
ASL BOLOGNA – DISTRETTO DI CASALECCHIO
NOSTRI SERVIZI IN GARA NEL 2006
54
Minori e giovani adulti
in progetti di inserimento lavorativo
GARE D’APPALTO SU SERVIZI
IN GESTIONE NEL 2005
Sono stati oggetto di gara d’appalto servizi già in gestione per €
3.334.000, pari al 15,8 % del valore totale dei ricavi, che vedono
coinvolti 180 operatori (circa il 26% della base occupata).
INTERVENTI ASSISTENZIALI, EDUCATIVI, RIABILITATIVI E TERAPEUTICI INDIVIDUALIZZATI
RIVOLTI A MINORI IN CARICO AL SERVIZIO DI N.P.I.E.E. E AD ADULTI IN CARICO AL
SERVIZIO DI SALUTE MENTALE DELLA ASL DI BOLOGNA
Minori in situazione di disagio psichico
Prevenzione
Lavoratori in sorveglianza sanitaria
e Sicurezza sul lavoro
21.300
TOTALE
25.379
SISTEMA QUALITA’ AZIENDALE
OBIETTIVI RAGGIUNTI NEL 2005:
1. CONFERMA DELLA CERTIFICAZIONE GIA’ IN NOSTRO POSSESSO.
2. CERTIFICAZIONE DEI SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI DEL SETTORE SERVIZI AI DISABILI.
OBIETTIVO PER IL 2006: Progetto di costruzione e gestione del
monitoraggio congiunto del Servizio di Assistenza Domiciliare agli
Anziani.
SODDISFAZIONE DIPENDENTI
Sono stati distribuiti 158 questionari e ne sono tornati compilati 131 (l’82,9%) dei settori Residenze Anziani (RSA “Virginia
Grandi”, della Casa Protetta “Sandro Pertini” e del Centro Integrato per Anziani di Granarolo) e Servizi ai Disabili.
È soddisfatto del suo lavoro?
I SOCI
2004
3%
Non risponde 0%
18%
5 (Molto)
Soci in attività al 31/12
392
Soci fra i tempi Indeterminati al 31/12 371 (il 53%)
42%
4
17%
2
1%
5%
1 (Per nulla)
1%
0%
431
408 (il 57%)
SOCI AL 31/12/2005 FRA I DIPENDENTI
A TEMPO INDETERMINATO
21%
57%
Servizi ai Disabili
Obiettivo per
il 2006
471
Il 66%
56%
36%
3
2005
Soci 408
Residenze Anziani
Non Soci 306
43%
SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI
CENTRI DIURNI PER ANZIANI
73 i questionari distribuiti, tutti compilati; nella tabella il valore
medio dei giudizi espressi (su una scala di giudizio
da 1-insufficiente a 4-ottimo) a proposito di 10 argomenti.
MEDIA TOTALE
Centro Diurno
“Castelletto”
3,81
Centro Diurno
“I Tulipani”
3,75
PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI
Centro Diurno
“Pizzoli”
3,81
61 i questionari distribuiti agli anziani frequentanti il centro estivo
“Il Paleotto”. Tutti compilati. Il valore medio su 6 argomenti (con la
stessa scala di giudizio) è di 3,66.
Assemblee ordinarie
Soci Presenti
Deleghe
12/04/2005
19/05/2005
30/09/2005
77
132
81
25
135
12
PRESTITO SOCIALE
AMMONTARE TOTALE
SOCI PRESTATORI
TASSO LORDO
NIDI E SCUOLA DELL’INFANZIA
2004
2005
Obiettivo 2006
€ 1.202.307
94
3,8% - 3%
€ 1.215.693
98
3%
€ 1.250.000
103
3%
271 i questionari distribuiti ai famigliari dei bambini degli asili nido e
della Scuola dell’Infanzia; restituiti, compilati, 153 (il 56,45%).
1% 2% 1%
7%
27%
36%
26%
1
6
2
7
3
8
4
9
5
10
1 minimo
10 massimo
CASE PROTETTE E RSA
Per la prima volta la rilevazione è stata compiuta direttamente dall’Azienda USL; al momento non sono ancora stati presentati i risultati dell’’indagine.
CORSI DEL SETTORE PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO
Distribuiti e restituiti 578 questionari: 122 per i corsi Antincendio e 456
per quelli di Pronto Soccorso.
Scala di Giudizio: da 1-Insoddisfatto a 5-Molto soddisfatto
Risultati:
- ANTINCENDIO: 3: 4%; 4: 51%; 5: 45%
- PRONTO SOCCOSRO: 2: 3%; 3: 17%; 4: 44%; 5: 35%
10
ALTRI OBIETTIVI PER IL 2006
RISTORNO, REMUNERAZIONE, DIVIDENDO
Le previsioni di Budget indicano fin da ora un’ipotesi relativa al
risultato di esercizio per il 2006 (UTILE di € 15.907) che, se
confermata, non consentirebbe alcuna integrazione retributiva
per i soci; compete comunque all’Assemblea dei Soci deliberare
in merito.
PARTECIPAZIONE
- Focus Goup sul Bilancio Sociale: gruppo di discussione, composto da soci, per commentare i dati del Bilancio Sociale
2005 e per dare suggerimenti sugli obiettivi futuri.
- Presentazione del Bilancio Sociale Preventivo 2006 in un collettivo di servizio.
- Svolgimento di un collettivo di servizio su obiettivi gestionali
del servizio stesso per il 2006.
CHI E’ INTERESSATO PUO’ RICHIEDERE UNA COPIA DEL
BILANCIO SOCIALE 2005 E DEL BILANCIO SOCIALE PREVENTIVO 2006 ALL’UFFICIO MARKETING.
il Trimestrale di CADIAI
12 › giugno 2006
numero
La progettazione
degli interventi:
il Progetto Disabili di Bologna
tra Azienda USL e Terzo Settore
Sintesi dell’intervento di Mario Gallo, responsabile
del Settore Servizi ai Disabili, al convegno “Veramente io mi chiamo Filippo - Disabilità, qualità di
vita e integrazione” tenutosi a Chivasso (To) il 13
Gennaio 2006, promosso dalla Cooperativa Sociale Valdocco e dalla locale Azienda Sanitaria.
11
La riabilitazione è il processo per identificare e prevenire o ridurre le cause della disabilitazione e nello stesso tempo per aiutare
l’individuo a sviluppare ed usare le proprie doti e capacità e così
acquisire fiducia e stima di sé, attraverso i processi conseguiti
nei ruoli sociali. Attraverso questi, la persona viene aiutata ad
adattarsi alle limitazioni imposte dalla sua disabilità. Con lo scopo di riportarla al massimo livello possibile di autonomia.
Differenza tra deficit e handicap
Per deficit si intende una assenza, malformazione, insufficienza o anomalia di un organo, di una struttura anatomica, di una
funzione mentale, psicologica o fisiologica.
Premessa
Si tratta di un elemento dato, non modificabile e per le conoSono circa 150 gli utenti in carico al settore Serscenze attuali irreversibili, e da considerare quindi parte della
vizi ai Disabili di CADIAI. Si distribuiscono in Centri
struttura permanente nell’individuo.
Diurni, laboratori, atelier, residenze e servizi domiPer handicap, invece, si intende il risultato di un processo
ciliari, in convenzione con l’Azienda USL di Bologna.
sociale e culturale: è la conseguenza delL’Azienda USL indice le gare d’appalto forl’incontro di un individuo, delle sue caratmulando dei capitolati di gara che recepiteristiche fisiche, psicologiche (comprenscono una direttiva regionale (la delibera
denti anche un eventuale deficit) e della
564 del 2000) che fissa i requisiti minimi
sua storia con un eventuale contesto.
funzionali e strutturali delle diverse strutL’handicap non è insito nella persona,
ture residenziali e semiresidenziali per disma è una condizione contestuale. Si
abili. Elementi significativi della norma
parla di “situazione handicappante” (che
sono la definizione dei servizi come “socio
si può creare anche in assenza di un
riabilitativi”: i servizi hanno tra le proprie
deficit) determinata dall’incontro di
finalità l’attuazione di interventi volti all’acdiverse variabili, e come tale può modiquisizione della autonomia individuale nelle
ficarsi o essere modificata.
attività quotidiane ed al potenziamento
Avendo descritto la distinzione tra defidelle capacità cognitive e relazionali e atticit ed handicap tale distinguo può essevare strategie per l’integrazione sociale
re tradotto in un ipotesi/progetto perdell’ospite. Per il perseguimento di questi
sonalizzato: ”accettare il deficit e ridurobiettivi deve essere predisposto per ogni
re l’handicap”.
utente un progetto individualizzato che si
A Questo Scopo: l’integrazione sociale
caratterizza nel garantire per gli utenti
come fine per ridurre l’handicap è a tutattività terapeutico–riabilitative–educative. La direttiva
ti gli effetti un obiettivo riabilitativo.
definisce il rapporto tra operatori e utenti e i requisiti del
Integrazione sociale come intervento riabilitativo
personale.
La riabilitazione e l’integrazione sociale
Quali orientamenti operativi e anche pedagogici sono
L’intervento riabilitativo che si svolge in queste realtà è
conseguenti a questi punti cardine e quali le criticità
inteso come valorizzazione, consolidamento e potenziamento delle abilità residue.
Orientamenti operativi e pedagogici
L’approccio è globale e tende a valorizzare tutti gli
Quando pensiamo alla persona disabile in età adulta è
aspetti della persona e viene ritmato sulla base delle
sempre necessario pensare la riabilitazione accostata al
esigenze del singolo, facendo riferimento all’ambiente
mantenimento: da una parte quindi si considera la persofamiliare di provenienza dell’utente ed alla rete di rapna potenzialmente capace di affrontare cambiamenti,
porti informali in cui questo è inserito.
miglioramenti della propria condizione, nuovi apprendimenI Centri sviluppano le loro attività per conseguire l’oti, dall’altra si presenta la possibilità di forme di involuzione,
biettivo fondamentale dell’Integrazione sociale: l’ipodi perdita di competenze, di perdita di elementi di autosuffitesi di fondo è che ogni forma di riabilitazione può
cienza che possono essere contrastate o rallentate con la
essere considerata tale soltanto in rapporto ad un
stimolazione e l’esercizio costante delle competenze, con la
contesto che ne consenta l’applicazione, l’esercizio e
motivazione e la responsabilizzazione della persona, con forla manifestazione. L’integrazione sociale va intesa
me di aiuto discreto.
Segue a pag. 12
Continua da pag. 11
come elemento distintivo, in base al presupposto
secondo il quale le competenze, le autonomie, il
benessere dell’individuo, non sono pienamente tali
se non trovano il modo di entrare in una rete e in un
circuito di scambi sociali. Il Centro è una componente della rete nella quale hanno posto altri interventi
dotati di specificità e di significato propri. Questi Servizi sono inseriti nel territorio, aperti al territorio, non
sono solo fruitori di risorse esterne, ma sono loro
stessi risorsa. Si pongono come punti di riferimento
per diverse iniziative di integrazione e quindi come un
forte strumento riabilitativo e di una migliore qualità di
vita. I rapporti con le istituzioni culturali, ricreative del
tempo libero e con le realtà di volontariato, rappresentano per noi un elemento di importanza fondamentale,
poiché si costituiscono come tramite per l’integrazione
degli utenti e del servizio nel contesto sociale in cui sono
inseriti.
Elementi critici
• la cronicità e l’invecchiamento a fronte dell’impostazione riabilitativa dei servizi
• le tendenza all’esclusione della realtà sociale (riduzione
fondi e risorse, specializzazione degli interventi, sanitarizzazione di problemi) che rende più difficoltoso il processo di integrazione.
Struttura di coordinamento e supporto ai servizi:
• Coordinamento di servizio
• Coordinamento di settore
• Coordinamento scientifico
Per rispondere all’esigenza di monitorare con regolarità questa impostazione organizzativa, rendere più omogenea l’impostazione tra i diversi servizi, per strutturare maggiormente il percorso di progettazione e verifica degli interventi abbiamo scelto di recente di introdurre il sistema qualità
certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001: 2000.
Un Settore come il nostro ha la necessità di porsi sotto
controllo per cogliere le criticità e le potenzialità in modo
da mettersi gradualmente nelle condizioni di limitare i
primi e rafforzare i secondi, verificando che gli obiettivi di
fondo su cui si basano i servizi vengono effettivamente
perseguiti.
Si è trattato quindi di definire un’idea di qualità, individuare la distanza tra il servizio realizzato e la qualità
definita e di aver individuato un sistema di qualità in grado di avviare un percorso di miglioramento continuo.
Tale percorso ha portato alla certificazione del settore.
Quali scelte di gestione dei servizi e di progettazione
degli interventi ha fatto CADIAI in relazione agli orientamenti ed ai punti critici sopra esposti:
Progetti individualizzati come principale strumento di
lavoro:
• progetto di intervento all’interno del servizio cui l’utente ha
accesso come parte del progetto complessivo elaborato
dall’A. USL
• referenti del progetto nel servizio
• equipe di lavoro
• supporto del pedagogista e di altri tecnici
• elementi di base del progetto individualizzato (aree di
intervento, obiettivi, strumenti di osservazione, momenti
di verifica)
Interlocutori del progetto individualizzato nel servizio:
- l’operatore A. USL referente
- la famiglia
- altri servizi del territorio
- associazionismo, volontariato, strutture del territorio
Formazione continua e supervisione dei gruppi di lavoro
• La formazione come strumento per contrastare il logoramento e la demotivazione che possono derivare dagli elementi critici prima indicati
• Formazione trasversale a tutto il settore e formazione specifica ai singoli gruppi di lavoro
12
Percorso di certificazione del sistema qualità
del settore Servizi ai Disabili
Il raggiungimento di questo obiettivo si è realizzato
improntando un percorso formativo che ha interessato gli operatori, i tecnici e i responsabili dei servizi.
In tale percorso sono stati definiti delle procedure, dei
protocolli, elaborati degli strumenti di lavoro.
Griglia dell’osservazione - Nell’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) non si trovano più termini come
handicap e disabilità, sostituiti da altri che hanno
una connotazione positiva.
Questo sviluppo organizzativo acquista maggior
senso se lo si inserisce nel contesto del sistema
dei servizi ai disabili di Bologna, governato attraverso lo strumento dei Piani Sociali di Zona,
coordinati dai Comuni (legge 328 del 2001).
CADIAI ha contribuito, in modo condiviso con le
diverse realtà cooperative presenti nel territorio, all’elaborazione di questi piani di sviluppo.
Se integrazione è la parola chiave del processo
di presa in carico del disabile, partecipazione e
programmazione devono essere quelle che
connotano l’attività degli enti e delle istituzione
che governano l’erogazione dei servizi. Per
questo i Piani Sociali di Zona costituiscono uno
strumento importante, che ha diretto rapporto con l’evoluzione del bisogno e che diventa il
punto di riferimento per le scelte di ogni soggetto partecipante, sia esso istituzione, associazione o, come nel nostro caso, ente gestore di servizi.
Notizie Settori
Corso di Memory Training
13
LA VOLPE CHE SI FA ASCOLTARE
PROPOSTA DI ATTIVITÀ al Nido “Abba” di Bologna:
Il grande successo ottenuto sperimentando
LO SFONDO INTEGRATORE
la tecnica del Memory Training ha reso indiCHE COS’È: lo sfondo integratore è uno strumento che aiuta il
spensabile avere più operatori addestrati alla
bambino a collegare e ad intrecciare i diversi percorsi che comsomministrazione della tecnica e quindi è stapie al nido. Il nostro sfondo integratore è un grande pannello di
to organizzato uno specifico corso di formacartone ricco di colori e ambienti diversi: il bosco con un albero,
zione.
i cespugli, i fiori, il lago ed il cielo. Ogni giorno i bambini conoTale corso, effettuato tra Aprile e Maggio, ha
sceranno un animale al quale daranno un nome. La “regista” di
previsto tre incontri di due ore, coinvolgendo
questa attività è la volpe KIKA.
Assistenti di Base e RAA, che lavorano sulle
SCOPO PRINCIPALE: portare a conoscenza del bambino che
due residenze in cui viene utilizzata la tecnica
cosa andrà a fare dopo. Il ripetersi di situazioni quotidiane
(C.P./R.S.A. “Virgo Fidelis” di Bologna e C.D.
aiuta il bambino ad interiorizzare il concetto del tempo che
“San Biagio” di Casalecchio).
passa….
La finalità principale è stata quella di fornire ad
È un’attività importante
un maggior numero di operatori le conoscenze
anche dal punto di
e gli strumenti necessari per poter condurre le
vista cognitivo in quansessioni di lavoro previste nel Memory Training.
to i bambini conosco• L’argomento del primo incontro è stato la
no ogni giorno un animemoria, con la distinzione nei suoi diversi
male: nei colori, nelle
comparti funzionali e l’illustrazione delle specififorme, dove vive. I
che tappe della memorizzazione, focalizzando
colori che caratterizl’attenzione anche sulle diverse strategie che
zano il lago sono
ognuno di noi utilizza per memorizzare.
diversi da quelli del• Durante il secondo incontro è stata illustrata la
l’albero, il cielo
tecnica del Memory Training considerando ogni
occupa uno spazio
sessione di lavoro e spiegando la finalità degli
in alto, i fiori sono in
esercizi preposti.
basso, ci sono cose
• Nel terzo incontro sono state riprese le sessioni
che stanno a destra e quelle che stanno a sinistra.
considerando gli esercizi dal punto di vista opeInoltre questo è un momento in cui il bambino oltre ad
rativo e quindi ”provandoli” nel gruppo.
esprimersi nell'assegnare un nome agli animali, li anima
Le domande e le osservazioni degli operatori sono
attraverso racconti fantastici in cui possono emergere
state tante e soprattutto ha scatenato la curiosità
anche paure, che le educatrici accolgono e contengono
maggiore l’ultimo incontro di “sperimentazione”.
cercando di rassicurarli e sostenerli.
Alla fine del corso l’opinione comune riferita è stata:
MODALITÀ DI REALIZZAZIONE: questa attività di rou”farà bene agli ospiti, ma sicuramente servirà anche
tine si svolge in un angolo morbido della sezione, costia noi!”
tuito da tappetoni e grossi cuscini che lo delimitano. I
Dr.ssa Lorena Roffi
bambini sono tutti seduti e un’educatrice richiama la
loro attenzione chiedendo alla volpe KIKA quale dei
Giornata dell’amicizia
suoi amici presenterà in quella giornata. I bambini
Il 23 Giugno 2006 presso la Casa Protetta di Granarolo
così conosceranno un nuovo animaletto, gli daranno
(via San Donato 151) si terrà un incontro fra tutte le strutun nome e lo saluteranno; a turno lo attaccheranno
ture residenziali per anziani di CADIAI, in occasione della
al pannello. La volpe KIKA poi spiegherà ai bambini
“2° Giornata dell’Amicizia”. Lo scopo della giornata è favoquali saranno le attività che andranno a svolgere.
rire la socializzazione e la conoscenza fra gli anziani e le
varie figure professionali delle diverse strutture.
CURIOSITÀ
Il programma della giornata: il mattino si svolgeranno i gioA distanza di tempo osserviamo da parte dei bambichi a squadre in giardino, cui seguirà il pranzo; il pomeriggio
ni una richiesta di questo momento: ci domandano
si intoneranno vecchie e intramontabili canzoni a suon di chidov’è andata KIKA, cosa sta facendo…..Questo ci fa
tarra ed infine la premiazione della squadra vincente.
capire come sia per loro piacevole e divertente. Il
Quale sarà la squadra che si aggiudicherà il primo premio?
ripetersi di questa attività fa emergere giorno dopo
Ve lo racconteremo prossimamente su Scoop!
giorno le conquiste che ogni bambino fa con i propri
Lella Rossi e Fabio Liistro
tempi e modi.
Rosy Blanco
Notizie Settori
CAPELLI D’ARGENTO: X EDIZIONE
napoletana”, per terminare con un omaggio al Mozart operista di “Bastiano e Bastiana” e con un recital per pianoforte
e voce soprano che farà rivivere la genesi e l’incanto di alcune indimenticabili arie liriche.
Quest’ultimo concerto si terrà sabato 24 giugno, alle
19,00, presso “Il Corniolo" (via Savena Vecchia, 107).
DIECI ANNI DI MUSICA ALLA CASA PROTETTA
“IL CORNIOLO” DI BARICELLA
Il gesto di una mano che ne stringe un’altra, emozioni profonde visibili nel volto dei nostri ospiti durante
l’ascolto di una musica “colta”. Lo scetticismo che
lascia il posto alla certezza di avere assistito alla
GLI IPERPOETI
genesi di un evento che, per l’emergere di vivide
Siamo
un gruppo di amici affiatati che s’incontra al sabato
impressioni, non poteva essere racchiuso all’ interno
mattina
al Centro “Accanto” di Crevalcore. Con gli operadi un luogo ristretto.
tori,
che
cambiano di volta in volta, facciamo diverse cose,
Dieci anni fa, nacque così un progetto sperimentale con
Computer,
Uscite, Ceramica,…. E inoltre ci siamo avvenil Comune di Baricella che già aveva proposto quello
turati
nel
mondo
della scrittura, una scrittura creativa in
stesso anno, la rassegna “Capelli d’Argento” con musicui
nessuno
sbaglia,
non ci sono regole e ognuno scrive
ca popolare.
solo
se
ha
qualcosa
da dire… beh non siamo poi tanto
L’incontro di idee, scaturite da opposte considerazioni, si
male…abbiamo
mirato
in alto guardando verso il cielo e
sono unite per dare luogo, in via continuativa, a proposici
siamo
voluti
chiamare
gli IPERPOETI!
ti di sperimentazione di vari generi musicali che spaziano
In
vista
del
Carnevale,
siamo
andati in biblioteca a docudalla musica classica, operistica e jazzistica. L’intento era
mentarci,
ci
ha
colpito
la
descrizione
della Maschera di
- ed è - la valorizzazione di risorse umane e luoghi.
San
Giovanni,
BERTOLDO
e
ve
ne
riportiamo
la descriL’incontro di più generazioni, la scoperta di validi musicisti
zione
e
un
dialogo
col
re
del
furbo
personaggio:
del territorio ha prodotto una ricchezza
che ha fatto e fa emergere emozioni in
BERTOLDO: Era piccolo di stagrado di unire le persone in luoghi sino
tura, con la testa grossa e tonad allora conosciuti ma non partecipati.
da come un pallone, fronte
Non è quindi casuale che Capelli d’Arrugosa, occhi rossi, ciglia lungento nasca come rassegna musicale e
ghe e dure come setole, orecnon di cinema o pittura, riconoscendosi
chie da ciuco, bocca larga e
alla musica, in maniera più immediata
storta, labbro inferiore penrispetto alle altre forme espressive, la
dente come quello di un cavalcapacità di non relegarsi al ruolo di
lo, barba da caprone, naso
spettatori passivi, ma di darci a volte,
adunco, narici carnose, denti
attraverso il piacere condiviso dell’ain fuori da cinghiale, tre gozzi
scolto, l’impressione della convergenza
che si scuotevano come pentodei nostri tempi individuali in un unico
le quando lui parlava, gambe
tempo collettivo.
caprine, piedi lunghi e larghi e
L’inaugurazione quasi contemporanea
corpo peloso.
della decima edizione della rassegna
musicale “Capelli d’Argento” e del Palaz“Chi sei? Quando sei nato, da
zo della Socialità, sede della neonata
dove vieni?”
Istituzione per l’Esercizio dei Servizi alla
C. P. “IL CORNIOLO”
Persona e alla Famiglia del Comune di
“Sono un uomo, nacqui quando
Baricella, costituisce ai nostri occhi, una coincidenza non volumia madre mi fece, e il mio paese è il mondo.”
ta quanto opportuna e significativa.
disse Bertoldo
“Capelli d’Argento” è un partenariato solido costituito dagli
“Quale è la cosa più veloce del mondo?”
Assessorati Comunali alla Cultura e alle Politiche Sociali e dalla
Casa Protetta “Il Corniolo”, che persegue come auspicato obiet“Il pensiero”
tivo di sintesi del reciproco operato, una maggiore integrazione
“..e il miglior vino?”
tra la comunità della Casa Protetta e la comunità territoriale.
“Quello bevuto in casa d’altri”
Quest’anno le quattro tappe della rassegna, partita il 20 Maggio,
“Chi è il più pazzo al mondo?”
evidenziano altrettanti modi di raccontare storie in musica: dal lirismo eroico di Puccini e Verdi, al lirismo popolare della “posteggia
“Chi si crede il più saggio”
14
15
il Trimestrale di CADIAI
12 › giugno 2006
numero
“Ora chiedi quello che vuoi e io te lo darò”
disse il Re
“Chi non possiede non può dare” disse Bertoldo
“io voglio la FELICITÀ e nemmeno tu l’hai”.
rato nulla fin dall’inizio. Tutti hanno partecipato a tutte le fasi: ideazione, sviluppo della storia, costruzione di costumi, scene e
maschere. Il risultato è finalmente visibile.
- La felicità non si compra ma si conquista. (Alessandra)
- La felicità è stare bene insieme agli altri…il sole
mi rende felice.. quando c’è! (Lara)
- La felicità è.. quando sto con Denis, il mio migliore amico. (Franca)
- La felicità è.. avere molti amici, volersi bene, sono
felice quando si vince qualcosa, quando si va a
qualche festa. (Alessandra)
- Sono felice quando si lavora, quando c’è l’amore…in questo momento sono felice di tagliare le
mele! (Alberto)…
da qui abbiamo capito finalmente che
LA FELICITÀ È UNA MELA TAGLIATA A METÀ
Gli Iperpoeti
(a cura di Donato Testoni)
Lo spettacolo
“SE IO FOSSI…”
L’ATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO” ha ultimato la preparazione dello spettacolo, scritto, costruito e dipinto con
tutti i ragazzi, ed è pronto a metterlo in scena. La
costruzione dello spettacolo ha impegnato operatori ed
utenti dell’Atelier per più di un anno. Non è stato trascu-
“ SE IO FOSSI…” è la storia di un bimbo di nome Francesco che
la mattina deve, come sempre, svegliarsi e proprio non ne ha
voglia. Ci trascina così, durante il dormiveglia interrotto dai richiami della mamma, in emozionanti avventure. Il viaggio onirico pieno di personaggi, amici, situazioni a volte divertenti e a volte spaventose è sempre sul filo leggero dell’ironia e del sorriso.
Lo spettacolo è rivolto ai bambini come Francesco e ai grandi
che hanno voglia di ridiventare bambini per mezz’ora.
Si ringrazia la strepitosa collaborazione di Roberta e Gianpaolo, del Centro Diurno "CASA DEI BOSCHINI", che hanno documentato il lungo lavoro.
Preziosi compagni di viaggio sono stati: Silvano (Impianto
Scenico); Paolo (Musica); Flavio (Montaggio); Beppe (Impianto luci).
Il debutto è stato il 19 Maggio (per le famiglie dei ragazzi ),
il 26 Maggio c’è stata la Prima, alla “Festa dell’Arboreto in
fiore”, il 6 Giugno alle Scuole Elementari del comune di
Camugnano, il 24 Giugno saremo alla manifestazione delle
Arti presso la sala ”Diana Franceschi“ di Villa MazzacuratiAz. USL.
A fine Estate la compagnia itinerante porterà il proprio
spettacolo in scuole, centri, manifestazioni pubbliche e rinnova la propria disponibilità, a chi fosse interessato, ad
assistere al nostro lavoro. Per qualunque informazione in
merito ci potrete contattare al Centro Arboreto.
Giorgio Franceschi
(Coordinatore del Centro Arboreto)
Gare
Partecipazione a gare d’appalto
L’attività di partecipazione alle gare d’appalto, dopo due mesi di
relativa calma, ha avuto una brusca accelerata nel mese di
Maggio.
Abbiamo infatti presentato offerta, in questo mese, per importanti servizi, alcuni già in gestione, altri nuovi.
Cominciamo dalla gara per Il Centro Diurno per anziani “Pizzoli”:
abbiamo partecipato all’interno del Consorzio Aldebaran, che si è
aggiudicato il servizio e ne ha affidato al gestione a CADIAI e ADA,
che lo avevano gestito fino ad oggi.
Abbiamo presentato offerta anche per la gara del Centro Diurno
per Disabili “Le Farfalle” (per 15 utenti) e della Residenza per Disabili “Corte del Sole” (per 20 utenti) di San Giovanni in Persiceto.
Si tratta di servizi nuovi, in cui però confluiranno servizi già in essere e da noi gestiti fino ad oggi: il Centro Diurno “I Cappuccini” (6
utenti) e il Gruppo Appartamento “Corte del Sole” (4 utenti).
Abbiamo poi partecipato alla gara per la Gestione congiunta dei
servizi per la prima infanzia dal Comune di Cento (FE), in ATI con
la cooperativa sociale “Le Pagine” di Ferrara e la Cooperativa VOLI
di Bologna, gara del tutto simile a quella che ci siamo aggiudicati
lo scorso Gennaio, ma con una durata maggiore.
Sempre nel Comune di Cento, in ATI con altre cooperative sociali
locali (CIDAS di Copparo e Serena di Ferrara) abbiamo partecipato alla gara per l’affidamento del servizio di Assistenza Domiciliare
agli Anziani e Disabili.
STRUTTURE RESIDENZIALI
E ANZIANI: i nuovi orientamenti
“Assistere ascoltando”.
Il convegno organizzato da CADIAI
il Trimestrale di CADIAI
12 › giugno 2006
numero
Luc P. De Vreese, esperto in Psicogeriatria del Nucleo Specialistico
Si è svolto il 17 marzo scorso, nella Cappella Farnese di
per le Demenze dell’RSA “9 Gennaio” di Modena, ha affrontato l’arPalazzo d’Accursio, a Bologna il seminario “Assistere
gomento delle linee di intervento per la riabilitazione dell’anziano con
Ascoltando. Nuovi orientamenti per la presa in carico
disturbi comportamentali e cognitivi nelle strutture residenziali:
dell’anziano nelle strutture residenziali ”, organizzato e
“definire i servizi residenziali come luoghi di cura e di assistenza per
promosso da CADIAI, con il patrocinio del Comune di
un malato di demenza significa dargli il diritto a vivere oltre al diritBologna. Hanno aperto i lavori del seminario la Presito alla cura. Essendo la demenza una malattia non guaribile, bisodente di CADIAI Rita Ghedini e Adriana Scaramuzzino
gna mirare al mantenimento della qualità di vita, sia in termini sog(Vicesindaco e Ass. alle Politiche Sociali del Comune di
gettivi (benessere psicofisico) che standardizzati
Bologna).
(salute, competenze funzionali, cognitive e sociali
Tema del seminario l’assistenza alle perresidue ed ambiente di vita)”.
sone anziane nelle strutture residenziali;
Il sociologo Walther Orsi, Responsabile Area Anziani
un’occasione per fare il punto sulla rete
del Distretto Città Azienda USL di Bologna, ha predei servizi sociali del territorio regionale e
sentato i risultati della ricerca “Qualità percepita e
di quello bolognese in particolare, così
miglioramento delle relazioni con gli ospiti e i familiacome si è strutturata negli ultimi anni. A
ri”, svolta nel 2005. L’indagine ha coinvolto le strutpartecipare al seminario, oltre 200
ture convenzionate con l’Azienda USL: 35 Case Proaddetti ai lavori provenienti da Bologna e
tette, 8 Case Protette/RSA e 2 RSA, per un totale
dal resto della regione: operatori dei serdi 397 ospiti e 1510 familiari. Ottimi i risultati; il
vizi assistenziali delle cooperative sociali
92,8% degli intervistati si dichiara “soddisfatto” o
e IPAB, delle Aziende Sanitarie Locali e
“molto soddisfatto” della qualità dei servizi. L’indagine
degli enti pubblici. Soddisfatta la presiha anche messo in luce delle criticità, per le quali, in
dente Rita Ghedini: “La risposta positiva
accordo con le strutture, verranno sviluppati dei proe la ricchezza degli interventi raccolti ci
getti di miglioramento. Dai risultati emerge inoltre la
stimolano a ragionare sulla possibilità di
necessità di sviluppo delle relazioni con le famiglie,
farne un’occasione annuale di dibattito e
andando verso quella che Orsi definisce “innovazione
di confronto, per studiare insieme e prosociale”:
porre a chi ha responsabilità di program1. costruzione di un nuovo rapporto tra struttura
mazione i possibili scenari di miglioraresidenziale, ospiti, familiari e ambiente-territorio;
mento e di innovazione delle strutture
2. promozione del capitale sociale interno
residenziali”.
ed esterno alla struttura residenziale;
Ad intervenire: Vincenzo Castiglione,
3. una nuova progettualità che dia “senso alla vita”
presidente A.R.A.D. (Associazione di
in struttura.
Ricerca e Assistenza delle Demenze)
Antonella Tragnone, geriatra; Roberta Francia, geriatra.
Consistente anche la voce della cooperazione sociale, con interventi delle cooperative del consorzio INRETE, di cui CADIAI fa parte: CIDAS con Stefano Montagnani, Coordinatore Responsabile
Da questo numero Scoop è a 16 pagine. Questo ha comRSA di Medicina (BO); COOPSELIOS con Simona Bianchi, Animaportato una riorganizzazione complessiva che ha portato ad
trice; GULLIVER con Licia Baraldi e Manuela Grandi, rispettivaaffiancare otto collaboratori al Comitato di Redazione e al
mente Coordinatrice e animatrice della RSA “9 gennaio” e con
Servizio Marketing, col compito di raccogliere le notizie sulAnna Curtale, Responsabile del Centro Aster, e Alessandra Medile attività dei servizi dei vari settori:
ci, Coordinatrice della Struttura Protetta "Casa Serena" Sassuolo
• Rosy Blanco (Nido “Abba”) (EDUCATIVO)
(Mo); PROGES con Davide Cortesi, Coordinatore Area Anziani.
• Caterina Mastrosimone
L’apporto di CADIAI è stato affidato alle psicologhe M. Christine
(Interventi Territoriali Minori) (EDUCATIVO)
• Laura Piana (Nido “Gatto Talete”) (EDUCATIVO)
Melon, Valentina Gualandi, Maddalena Ferro e Sabrina Stinziani e
• Andrea Gualandi
ai medici Marco Domenicali e Lorena Roffi: hanno illustrato le espe(Centro Polivalente per disabili “Arboreto”)
rienze maturate nei nostri servizi a proposito del trattamento degli
(SERVIZI AI DISABILI)
anziani affetti da demenza, ponendo l’accento sulla stimolazione
• Donato Testoni (Centro Diurno per disabili “Accanto”)
cognitiva e la formazione degli operatori e sottolineando l’importanza
(SERVIZI AI DISABILI)
di un approccio che parta dalla persona e dai suoi bisogni.
• Fabio Liistro (Centro Diurno per anziani “San Biagio”)
Gli interventi sono stati organizzati in tre sessioni, coordinate da Rabih
(RESIDENZE ANZIANI)
Chattat, Walther Orsi e Luc P. De Vreese.
• Raffaela Rossi (Casa Protetta “Sandro Pertini”)
Rabih Chattat, docente del Dipartimento di Psicologia dell’Università di
(RESIDENZE ANZIANI)
Bologna ha presentato alcuni risultati di un progetto di ricerca sui biso• Paola Pettazzoni (SAD Anziani “San Donato”)
(SOCIO ASSISTENZIALE)
gni dell’anziano nei servizi residenziali e domiciliari. I primi risultati evidenziano come il 70% dei bisogni degli assistiti sia soddisfatto dalla rete
Scoop è scaricabile dal sito
familiare-amicale; risposte ai bisogni che i servizi socio-assistenziali non
possono sostituire ma devono integrare. È emersa inoltre una necessiwww.cadiai.it
tà legata ai bisogni appartenenti alla sfera psico-sociale, a dispetto di
chi considera l’anziano estraneo alle dinamiche sociali e poco attento alla
dimensione soggettiva e relazionale.
Questo numero è stato chiuso il 5 giugno.
SCOOP a 16 pagine
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