HEV IgM ELISA - MP Biomedicals
Transcript
HEV IgM ELISA - MP Biomedicals
DESCRIZIONE DEI SIMBOLI UTILIZZATI Sui prodotti MP Diagnostics e relative confezioni si possono trovare i simboli grafici descritti di seguito. Sono i simboli generalmente utilizzati per l’etichettatura dei dispositivi medici. Per informazioni più dettagliate consultare la norma britannica ed europea BS EN 980: 2003. HEV IgM ELISA Utilizzare entro Sinonimo: Data di scadenza Dispositivo medico diagnostico in vitro Codice partita Sinonimi: Numero di lotto: Numero di partita Numero di catalogo Limitazione di temperatura DATA DI REVISIONE: 05/05 MBL 0011-ITA-0 Attenzione. Vedere le Istruzioni per l’uso Nota: modifiche evidenziate Produttore 21160-096T (kit per 96 test) Contiene il necessario per l’esecuzione di <n> analisi NOME E USO PREVISTO Rappresentante autorizzato per la Comunità Europea Vedere le Istruzioni per l’uso Non riutilizzare HEV IgM ELISA di MP Diagnostics (MPD) è un test immunoenzimatico indicato per il rilevamento degli anticorpi IgM anti virus dell’epatite E (HEV) nel siero o nel plasma umano. INTRODUZIONE PRINCIPI CHIMICI E BIOLOGICI DELLA PROCEDURA Le principali epidemie di epatite non-A, non-B (ET-NANBH), trasmessa per via enterica, si ritrovano nelle aree in via di sviluppo, come Asia, ex-USSR, America centrale e Africa (1,2). Casi sporadici sono stati registrati anche in Paesi industrializzati, come Australia, Regno Unito e Stati Uniti (3,4,5). In questo scenario le infezioni sono spesso associate a viaggi nelle regioni endemiche. I pozzetti delle strisce di micropiastre in polistirene sono rivestiti da tre antigeni HEV ricombinanti che corrispondono alle regioni strutturali del virus dell’epatite E. Il siero o il plasma umano, diluiti in soluzione tampone, vengono incubati in questi pozzetti rivestiti. Gli anticorpi specifici dell’HEV, se presenti, si legano agli antigeni HEV presenti nella fase solida. I pozzetti vengono quindi accuratamente lavati per rimuovere ogni residuo di sostanze non legate e un anticorpo murino anti IgM umane coniugato con perossidasi di rafano viene aggiunto ai pozzetti. L’anticorpo coniugato si lega ai complessi antigene-anticorpo formatisi in precedenza. Viene eseguito un lavaggio per rimuovere l’eccesso di reagente coniugato. Una soluzione di substrato contenente 3, 3’, 5, 5’-tetramethylbenzidine (TMB) viene quindi aggiunta in ciascun pozzetto. La presenza di anticorpi specifici è rivelata mediante la comparsa di colore blu dopo l’aggiunta del substrato. La reazione viene arrestata tramite l’aggiunta di acido cloridrico. L’intensità del colore è misurata con uno spettrofotometro a 450 nm ed è proporzionale alla quantità di anticorpi presenti nel campione. Il decorso è normalmente acuto e autolimitante, senza conseguenze croniche. La patologia mostra un’elevata incidenza di mortalità nelle donne al terzo trimestre di gravidanza, circa 10-20% (1) e un tasso di mortalità di 1-2% nella popolazione generale, pari a 10 volte quello dell’epatite A (HAV). Grazie alla clonazione dell’agente eziologico della ET-NANBH e all’identificazione dei comuni epitopi virali (6,7), è stato possibile sviluppare strumenti diagnostici specifici in grado di rilevare gli anticorpi anti HEV. Studi condotti sui bambini egiziani a Benha nel 1986 hanno dimostrato che precedenti esposizioni all’HEV inducono una risposta immunitaria IgG (8). Tale risposta può essere transitoria e scomparire in 6 mesi oppure ripresentarsi anche dopo oltre 8 anni, come evidenziato da un recente studio condotto a Taiwan (9). La risposta IgM invece sembra essere limitata alla fase acuta dell’infezione da HEV. In precedenza era possibile rilevare la risposta acuta all’infezione da HEV attraverso l’osservazione di particelle virali nelle feci degli individui infetti tramite immunoelettromicroscopia (IEM) o PCR (10,11). Questi metodi richiedono strumentazione costosa ed esperienza specifica dell’operatore. Inoltre le particelle virali vengono prodotte in piccola quantità e il titolo può non essere sufficiente per la determinazione. HEV IgM ELISA di MP Diagnostics utilizza antigeni HEV ricombinanti dalla regione strutturale del genoma virale per rilevare la presenza di anticorpi IgM associati ad un’infezione acuta. 1 COMPONENTI DEL KIT Descrizione dei componenti AVVERTENZE E PRECAUZIONI Quantità fornita MICROPIASTRA HEV Dodici strisce da 8 pozzetti per piastra, sigillate in una confezione di alluminio, con materiale assorbente. Ciascun pozzetto della micropiastra contiene proteine HEV ricombinanti adsorbite. Conservare a 2 - 8°C. 1 piastra (96 pozzetti) CONTROLLO NON REATTIVO Siero umano normale inattivato, non reattivo per anti-HCV, antiHEV, HBsAg e anti-HIV 1. Contiene sodio azide e thimerosal come conservanti. Conservare a 2 - 8°C. 1 provetta (160 Øl) CONTROLLO REATTIVO Siero umano inattivato, contenente un elevato titolo di anticorpi IgM specifici per HEV. Contiene sodio azide e thimerosal come conservanti. Conservare a 2 - 8°C. 1 provetta (80 Øl) DILUENTE Soluzione salina tris contenente siero di capra normale trattato con calore, albumina di siero bovino e stabilizzanti. Contiene BronidoxTM come conservante. Conservare a 2 - 8°C. 1 flacone (100 ml) SOLUZIONE DI LAVAGGIO CONCENTRATA (20X) Soluzione salina con tampone fosfato e Tween-20. Contiene cloroacetamide come conservante. Conservare a 2 - 8°C. 1 flacone (120 ml) CONIUGATO Anticorpo murino anti IgM umane coniugato con perossidasi di rafano. Contiene il 0,02% di thimerosal come conservante. Conservare a 2 - 8°C. 1 provetta (70 Øl) SUBSTRATO Tampone contenente 3, 3’, 5, 5’tetramethylbenzidine. Conservare al buio a 2 - 8°C. 1 flacone (12,5 ml) SOLUZIONE DI ARRESTO Soluzione di acido cloridrico 1N. Conservare al buio a 2 - 8°C. 1 flacone (30 ml) COPERCHI PER PIASTRE Coperchi adesivi per micropiastre da applicare durante l’incubazione. 4 pezzi MANUALE D’ ISTRUZIONI 1 copia 1. 2. 3. Solo per uso diagnostico in vitro. Solo per uso professionale. Per informazioni sui componenti potenzialmente pericolosi leggere le etichette apposte sui prodotti. NORME DI SICUREZZA ATTENZIONE: Questo kit contiene sostanze di origine umana. Nessun metodo di prova è in grado di garantire con assoluta certezza che i prodotti derivati dal sangue umano non trasmettono infezioni. MANIPOLARE I CAMPIONI PER L’ANALISI NONCHÉ I CONTROLLI REATTIVI E NON REATTIVI COME AGENTI POTENZIAMENTE INFETTIVI. Si consiglia di manipolare i componenti e i campioni di analisi nel rispetto delle normali pratiche operative di laboratorio. Lo smaltimento del materiale dovrà essere effettuato in conformità alle procedure di sicurezza stabilite. Il controllo reattivo e il controllo non reattivo contengono thimerosal e sodio azide. Il sodio azide può reagire con il rame o il piombo utilizzati in alcuni impianti idraulici con la conseguente formazione di sali esplosivi. Sebbene le quantità utilizzate in questo kit siano limitate, si raccomanda comunque di smaltire sempre i materiali contenenti azide in abbondante acqua corrente onde evitare l’accumulo di metallo-azide nell’impianto idraulico. BronidoxTM è un marchio di Henkel Chemical Co. 2 1. Evitare la contaminazione microbica dei reagenti nell’aprire le provette o i flaconi originali e prelevare i materiali. 2. Non pipettare con la bocca. 3. Maneggiare i campioni d’analisi, le micropiastre, i controlli reattivi e non reattivi come agenti potenzialmente infettivi. 4. Indossare indumenti da laboratorio e guanti monouso durante l’esecuzione delle analisi. I guanti devono essere gettati negli appositi contenitori a rischio biologico. Lavarsi accuratamente le mani al termine dell’operazione. 5. Si raccomanda di eseguire il test in una struttura apposita per test con rischio di contaminazione biologica. 6. Evitare il contatto dei materiali con cibi e bevande. 7. In caso di contatto con gli occhi sciacquare immediatamente con abbondante acqua e richiedere assistenza medica. 8. In caso in ingestione o di contatto dei materiali contaminati con ferite aperte o altre lacerazioni cutanee, consultare immediatamente il medico. 9. Non aggiungere mai acqua alla soluzione di arresto. 10. Asciugare immediatamente ogni versamento di materiale potenzialmente infettivo con carta assorbente e tamponare l’area contaminata con una soluzione di ipoclorito di sodio all’1% prima di riprendere il lavoro. In presenza di versamenti di sostanze contaminanti acide, asciugare l’area con carta assorbente prima di applicare l’ipoclorito di sodio. Tutto il materiale usato (inclusi i guanti monouso) dovrà essere smaltito come materiale a rischio biologico. Non autoclavare il materiale contenente ipoclorito di sodio. 9. Tutti i reagenti dovranno essere miscelati accuratamente prima dell’uso. 10. La soluzione di lavoro del coniugato e il tampone di lavaggio diluito devono essere preparati subito prima dell’uso. 11. Evitare di esporre i reagenti o di eseguire i test in un ambiente contenente un grado elevato di vapori di disinfettanti chimici (ad es. vapori di ipoclorito) durante le fasi di conservazione e incubazione. Il contatto inibisce la reazione cromatica. Non esporre i reagenti ad eccessiva luminosità. 11. Prima dell’eliminazione, sterilizzare in autoclave tutto il materiale utilizzato e°contaminato a 121°C a 15 p.s.i. per 30 minuti. In alternativa, decontaminare i materiali in una soluzione di ipoclorito di sodio al 5% per 30-60 minuti prima di gettarli negli appositi contenitori a rischio biologico. 12. Non rimuovere le micropiastre delle apposite confezioni se non immediatamente prima dell’uso. Le strisce aperte e non utilizzate devono essere conservate a 2°C - 8°C nel portastrisce dotato di materiale assorbente. 12. Decontaminare tutti i reagenti e le sostanze chimiche impiegate in una soluzione di ipoclorito di sodio con una concentrazione finale pari almeno all’1%. Lasciare agire per 30 minuti per garantire un’efficace decontaminazione. 13. I controlli del kit devono essere analizzati contemporaneamente ai campioni dei pazienti per ogni ciclo di analisi. PRECAUZIONI D’ IMPIEGO 1. Per ottenere prestazioni ottimali dal test occorre SEGUIRE RIGOROSAMENTE le procedure illustrate nel presente Manuale di istruzioni. Qualsiasi deviazione dalla procedura può provocare risultati erronei. 14. Evitare accuratamente di toccare il bordo del pozzetto o di contaminarlo con goccioline di coniugato. Non soffiare materiale fuori dalle micropipette. Quando sia possibile, si raccomanda di utilizzare il pipettaggio inverso. 2. NON MODIFICARE O SCAMBIARE REAGENTI DI KIT APPARTENENTI A LOTTI DIVERSI. I controlli, il coniugato e le micropiastre sono stati abbinati per ottenere prestazioni ottimali. Utilizzare unicamente i reagenti forniti con il kit. 15. L’utilizzo di campioni altamente emolizzati, di siero non completamente coagulato, di campioni di plasma contenenti fibrina o di campioni con contaminazione microbica può essere causa di risultati erronei. 3. Non utilizzare i componenti del kit dopo la data di scadenza riportata sulla confezione. 4. Evitare la contaminazione microbica dei reagenti nell’aprire le provette o i flaconi originali e prelevare i materiali poiché ne potrebbero derivare risultati erronei nonché la prematura riduzione della durata di conservazione del prodotto. Utilizzare tecniche asettiche, incluse pipette o punte di pipette monouso, per l’aspirazione dei materiali dai flaconi. 5. 6. 16. NON UTILIZZARE INCUBATORI AD ACQUA PER INCUBARE LE PIASTRE. 17. Non utilizzare incubatori a CO2. 18. Durante l’incubazione a 37°C, è necessario prevenire l’evaporazione. Coprire le piastre con i coperchi adesivi forniti in dotazione. 19. Evitare la ripetuta apertura e chiusura della porta dell’incubatore durante le fasi di incubazione. Per evitare una contaminazione incrociata, cambiare la punta della pipetta tra un campione e l’altro e non toccare le estremità delle strisce, il bordo dei pozzetti o il liquido contenuto nei pozzetti con le dita o con le punte delle pipette. 20. Evitare di conservare la soluzione di stop in un piatto piano o di versarla in un flacone di scorta dopo l’utilizzo. 21. Accertarsi che il fondo della piastra sia pulito e asciutto e che non si siano formate bolle sulla superficie del liquido prima di leggere la piastra. Rimuovere le eventuali bolle presenti nel pozzetto picchiettando delicatamente. Tutto il materiale di vetro che sarà utilizzato con i reagenti dovrà essere lavato con acido cloridrico 2M e sciacquato abbondantemente con acqua distillata o deionizzata prima dell’uso. 7. Per ottenere risultati ottimali, lasciare che tutti i reagenti e i campioni raggiungano la temperatura ambiente (25°C ± 3°C) prima dell’uso. Riportarli ad una temperatura di 2-8°C subito dopo l’uso. 8. Per diluire i reagenti utilizzare unicamente acqua deionizzata, distillata o comunque di qualità idonea. 22. In caso di impiego di strumentazione automatica, accertarsi che questa sia validata prima dell’uso. 23. Si raccomanda vivamente di effettuare regolarmente la manutenzione ordinaria del sistema di aspirazione/ lavaggio per evitare ogni rischio di contaminazione dai campioni altamente reattivi ai campioni non reattivi. 3 ISTRUZIONI PER LA CONSERVAZIONE 1. 2. 3. 4. 5. PREPARAZIONE DEI REAGENTI Conservare il kit HEV IgM ELISA di MPD e i relativi componenti a 2 - 8°C quando non vengono utilizzati. Se conservati alla temperatura di 2 - 8°C, tutti i reagenti di analisi e le micropiastre mantengono la stabilità fino alla data di scadenza indicata sul kit. Non congelare i reagenti. La conservazione della Soluzione di lavaggio concentrata (20x) a 2 - 8°C può provocare la formazione di cristalli, che dovranno essere sciolti riscaldando il concentrato a 37°C prima dell’uso. La conservazione del diluente a 2-8°C può provocare la formazione di precipitato. Questo, tuttavia, non avrà alcuna influenza sulle prestazioni del kit. Le strisce di micropiastre aperte e non utilizzate devono essere conservate a 2 - 8°C, con il materiale assorbente in dotazione, in una confezione chiusa. 1. a. b. c. d. SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO La SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO deve essere preparata subito prima dell’uso. Per preparare il coniugato diluito, diluire 1:200 con il diluente fornito nel kit. Utilizzare unicamente contenitori o provette in polipropilene. Per la preparazione della soluzione di lavoro del coniugato consultare la tabella. TABELLA DI PREPARAZIONE DEL CONIUGATO Numero di test RACCOLTA, TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI I campioni devono essere conservati a 2 - 8°C se il test deve essere eseguito entro 7 giorni dalla raccolta oppure congelati a -20°C o temperature inferiori se il test è previsto per una data successiva. Utilizzare preferibilmente campioni trasparenti e non emolizzati. I campioni lipemici, itterici o contaminati (a causa di particelle) devono essere filtrati (0,45Øm) o centrifugati prima dell’analisi. 2. a. b. Il siero dei pazienti può essere inattivato, tuttavia ciò non è indispensabile per ottenere risultati ottimali. Per l’inattivazione, procedere nel modo seguente: 1. Allentare i cappucci dei contenitori del siero. 2. Riscaldare il siero a 56°C per 30 minuti in un’incubatrice ad acqua. 3. Lasciare raffreddare il siero prima di serrare nuovamente i cappucci. 4. Fino al momento dell’analisi, il siero può essere conservato congelato. Si raccomanda di non sottoporre il siero dei pazienti a ripetuti cicli di congelamento e scongelamento prima del test. MATERIALI OCCORRENTI MA NON PRESENTI NEL KIT 1. 2. 3. 4. Carta assorbente da banco monouso e salviette di carta. Provette o contenitori in polipropilene. Pipette graduate: 5 ml, 10 ml. Pipetta multicanale in grado di erogare 50 Øl, 100 Øl e 200 Øl. 5. Pipetta in grado di erogare 1-1000 Øl. 6. Punte di pipette monouso. 7. Serbatoi di reagente (vaschette) con capacità di 25 ml. 8. Acqua deionizzata o distillata, di grado reagente. 9. Matracci: 500 ml, 1 litro. 10. Un incubatrice da 37°C. 11. Lettore di piastre per microanalisi a lunghezza d’onda doppia (A450-A620) o singola (A450). 12. Soluzione di ipoclorito di sodio (5%) o candeggina liquida per uso domestico. 4 Vol. di coniugato(Øl) Vol. di diluente (ml) 24 15 3,0 48 30 6,0 72 45 9,0 96 60 12,0 TAMPONE DI LAVAGGIO DILUITO Il TAMPONE DI LAVAGGIO DILUITO deve essere preparato subito prima dell’uso. Diluire 1 volume di CONCENTRATO LAVAGGIO PIASTRE in 19 volumi di acqua distillata (grado reagente). Mescolare accuratamente. Per il lavaggio di 1 piastra sono necessari circa 400 ml di tampone di lavaggio. B. Lavatore manuale per micropiastre Aspirare completamente il contenuto di tutti i pozzetti abbassando lentamente la punta dell’aspiratore fino al fondo di ciascun pozzetto. FARE ATTENZIONE A NON GRAFFIARE LA SUPERFICIE DEI POZZETTI. Riempire l’intera piastra con almeno 300 Øl per ciascun pozzetto, quindi aspirare immediatamente nello stesso ordine. Eseguire questo ciclo per sei (6) volte. PROCEDURA DI ANALISI IMPORTANTE: Le analisi immunologiche di questo tipo sono sensibili alla temperatura e soggette a vincoli temporali. La rigorosa osservanza della presente procedura garantisce prestazioni ottimali dell’analisi. Qualsiasi deviazione dalla procedura raccomandata può provocare risultati erronei. 1. Estrarre la micropiastra dalla confezione in alluminio. 2. Agitare il campione e controllare le provette prima dell’uso. 3. Riempire una vaschetta con DILUENTE. Utilizzando una pipetta multicanale, aggiungere 200 Øl di DILUENTE a ciascun pozzetto. 200 Øl 4. I pozzetti A1 e B1 sono per i ‘BIANCHI’ NON VERSARE CAMPIONI IN QUESTI POZZETTI. Aggiungere ulteriori 10 Øl di diluente in questi pozzetti. 10 Øl 5. Aggiungere 10 Øl di campione al pozzetto assegnato, partendo da H1. In questo modo si ottiene una diluizione finale del campione pari a 1: 21. NON INTRODURRE CAMPIONE NEI POZZETTI VUOTI. 10 Øl 6. Una volta aggiunto il campione di analisi, aggiungere 10 Øl di CONTROLLO NON REATTIVO per pozzetto nei pozzetti C1, D1 & E1. 10 Øl 7. Aggiungere 10 Øl di CONTROLLO REATTIVO per pozzetto nei pozzetti F1 e G1. Mescolare accuratamente picchiettando delicatamente su tutti i lati della micropiastra, prestando attenzione a tenere la piastra in posizione orizzontale sul banco di lavoro. 10 Øl 8. 9. 12. Asciugare a fondo capovolgendo la micropiastra e picchiettando energicamente sulla carta assorbente. Tutti i residui di tampone di lavaggio della piastra dovranno essere asciugati. La permanenza di residui di tampone di lavaggio delle piastre potrebbe impedire la formazione del colore durante l’incubazione del substrato. Coprire attentamente la micropiastra con il coperchio in dotazione per impedire l’evaporazione durante l’incubazione. Incubare per 30 minuti a 37°C (per l’incubazione non utilizzare incubatori ad acqua a 37°C ). 30 minuti 100 Øl 14. Incubare la micropiastra per 30 minuti a 37°C (non utilizzare incubatori ad acqua a 37°C per l’incubazione). 30 minuti 15. Togliere il coperchio dalla piastra e gettarlo via. Ripetere la procedura di lavaggio indicata ai punti 11 e 12. 300 Øl per pozzetto x 6 16. Riempire una vascgetta con SOLUZIONE DI SUBSTRATO. Utilizzando una pipetta multicanale, aggiungere 100 Øl di SOLUZIONE DI SUBSTRATO in ciascun pozzetto. Applicare un coperchio sulla piastra. 100 Øl 17. Incubare per 15 minuti al buio a temperatura ambiente (25 ± 3°C). 15 minuti 18. Togliere il coperchio dalla piastra e gettarlo via. 10. Preparare LA SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO secondo quanto illustrato nella PREPARAZIONE DEI REAGENTI prima di lavare la micropiastra. 11. Rimuovere e gettare il coperchio, quindi lavare la micropiastra con il TAMPONE DI LAVAGGIO DILUITO adottando l’uno o l’altro metodo raccomandato: 13. Riempire una vaschetta con SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO. Utilizzando una pipetta multicanale, aggiungere 100 Øl di SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO in ciascun pozzetto. Applicare un nuovo coperchio sulla piastra. 19. Utilizzando una pipetta multicanale, aggiungere 100 ØI di SOLUZIONE DI ARRESTO in ciascun pozzetto. Mescolare delicatamente picchiettando sulla piastra. 300 Øl per pozzetto x 6 100 Øl 20. Determinare l’assorbanza per ciascun pozzetto a 450 nm. Se si utilizza una strumentazione a doppio filtro, la lunghezza d’onda di riferimento sarà 620 nm. A. Lavatore automatico o semiautomaticoper micropiastre Lavare per sei (6) volte con almeno 300 Øl per pozzetto ad ogni lavaggio. NOTA: La capacità di assorbimento dovrebbe essere letta in 10 minuti sull’aggiunta della SOLUZIONE DI ARRESTO. 5 CALCOLO DEI RISULTATI CONTROLLO QUALITÀ 1. Si raccomanda di effettuare l’analisi del BIANCO e del CONTROLLO REATTIVO in duplicato e l’analisi del CONTROLLO NON REATTIVO in triplicato, su ciascuna piastra e per ogni ciclo di campioni. 2. I valori del bianco devono avere un’assorbanza pari a ≤ 0,100. 3. I valori del controllo non reattivo devono avere un’assorbanza di ≤ 0,100 dopo la sottrazione del bianco. 4. Ciascuno dei due valori di controllo reattivo deve avere un’assorbanza pari a ≥ 0,500 dopo la sottrazione del bianco. 5. Perché l’analisi sia considerata valida, la differenza tra l’assorbanza media del controllo reattivo e del controllo non reattivo (RCx -NRC x ) deve essere almeno uguale a 0,400. In caso contrario, la tecnica può essere considerata sospetta e l’analisi dovrà essere ripetuta. Se il valore di RC x NRC x risulta sempre inferiore, è possibile che i reagenti siano deteriorati. 1. Calcolo dell’assorbanza media dei controlli non reattivi (NRC x ) Esempio: Pozzetto n. C1 D1 E1 Assorbanza 0,010 0,012 0,008 Totale 0,030 Media 0,030 / 3 = 0,010 ( NRC x ) I singoli valori del controllo non reattivo devono essere minori o uguali a 0,100. Se un valore di controllo non reattivo non soddisfa uno dei criteri precedenti, deve essere escluso in quanto aberrante. Sarà quindi necessario ripetere il calcolo della media dei controlli non reattivi ( NRC x ) utilizzando i singoli valori rimanenti di controllo non reattivo. Tali valori devono soddisfare i criteri di cui sopra. Diversamente l’analisi è considerata nulla e deve essere ripetuta. 2. Calcolo dell’assorbanza media dei controlli reattivi ( RC x ) Esempio: RISULTATI Ai fini del calcolo e dell’interpretazione dei risultati, ciascuna micropiastra dovrà essere considerata singolarmente, a prescindere dal numero di piastre analizzate contemporaneamente. Pozzetto n. F1 G1 Assorbanza 0,758 0,732 Totale 1,490 Media 1,490 / 2 = 0,745 ( RC x ) I singoli valori dei controlli reattivi devono essere superiori o uguali a 0,500. Se un solo valore di controllo reattivo non soddisfa entrambi i criteri sopra menzionati, l’analisi è considerata nulla e deve essere ripetuta. PRIMA DELL’INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI, DAI VALORI D’ ASSORBANZA DEI CONTROLLI E DEI CAMPIONI OCCORRE SOTTRARRE I VALORI DELL’ASSORBANZA MEDIA DEL BIANCO. 3. Calcolo della differenza fra RC x e NRC x Esempio: La presenza o l’assenza di anticorpi IgM specifici per l’HEV viene stabilita mettendo a confronto l’assorbanza dei campioni con il VALORE DI CUT-OFF della piastra. NRCx RC x RC x -NRCx = = = = 0,010 0,745 0,745 - 0,010 0,735 Perché l’analisi sia considerata valida, il valore RCx NRC x deve essere maggiore o uguale a 0,400. In caso contrario, si può sospettare che sia stata utilizzata una tecnica impropria o che i reagenti si siano deteriorati e l’analisi dovrà essere ripetuta. Il VALORE DI CUT-OFF per HEV IgM ELISA di MPD viene calcolato come 0,400 + l’assorbanza media del controllo non reattivo. 4. Calcolo del valore di CUT - OFF Valore di CUT- OFF Esempio: NRCx Valore di CUT-OFF = 0,400 + NRC x = 0,010 = 0,400 + 0,010 = 0,410 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI 1. 2. 3. 4. 6 I campioni con valori di assorbanza inferiori a quello di CUT - OFF vengono considerati Non-Reattivi da HEV IgM ELISA di MPD. I campioni con valori di assorbanza maggiori o uguali a quello di CUT - OFF vengono considerati inizialmente reattivi in base ai criteri di HEV IgM ELISA di MPD e devono essere sottoposti a un nuovo test in duplicato prima dell’interpretazione. I campioni risultati reattivi con il nuovo test dovranno essere interpretati come ripetutamente reattivi per gli anticorpi IgM anti HEV in base ai criteri di HEV IgM ELISA di MPD. I campioni inizialmente reattivi che invece risultino NonReattivi con il nuovo test vengono considerati negativi in base ai criteri di HEV IgM ELISA di MPD. PROBLEMI TECNICI/RECLAMI CARATTERISTICHE DI PRESTAZIONE SPECIFICHE Specificità e sensibilità La determinazione della viremia in campioni di sangue o di feci durante la fase iniziale dell’infezione è stata utilizzata per stabilire la presenza di epatite E. Tuttavia tale determinazione può essere effettuata soltanto se i campioni di sangue o feci vengono raccolti in una fase sufficientemente precoce, durante i primi 14 giorni dalla comparsa dei sintomi (12). Con riferimento alla determinazione della viremia, la sensibilità di HEV IgM ELISA di MPD viene determinata in base alla capacità di rilevare il numero di positivi da tale pannello di sieri ben definito. Di 152 campioni raccolti nel periodo finestra di 14 giorni, 141 sono risultati reattivi all’analisi HEV IgM ELISA di MPD. Ciò corrisponde a una sensibilità del 93%. In caso di problemi tecnici o di reclami, attenersi alla seguente procedura: 1. Prendere nota del numero di lotto e della data di scadenza dei kit. 2. Conservare i kit e risultati ottenuti.. 3. Contattare il più vicino centro MP Biomedicals o il proprio distributore locale. 1. Bradley, D.W. 1990. Enterically-transmitted non-A, non-B hepatitis. pp 442-461, In A.J. Zuckerman (ed) British Medical Bulletin 46(2). Churchill Livingstone, New York. La siero-reattività fra individui sani in una popolazione a basso rischio tende ad essere molto bassa, circa ≤ 1%, mentre nelle aree endemiche tale valore risulta leggermente più elevato. La siero-reattività indica un’esposizione recente al virus dell’epatite E. 2. Purcell, R.H. and J.R. Ticehurst. 1988. Enterically transmitted non-A, non-B hepatitis: Epidemiology and clinical characteristics. pp. 131-137, In A.J. Zuckerman (ed). Viral Hepatitis and Liver Disease. Alan R. Liss Inc., New York. 3. Moaven, L.D., A.J. Fuller, J.C. Doultree, J.A. Marshall, D.S. Bowden, R.A. Moeckli and S.A. Locarnini. 1993. A case of acute hepatitis E in Victoria. Medical Journal of Australia 159; 124-125, 4. Skidmore, S.J., P.O. Yarbough, K.A. Gabor, A.W. Tam, G.R. Reyes, A.J.E. Flower. 1991 Imported hepatitis E in UK. The Lancet 337;1541. 5. Dawson, G.J., I.K. Mushahwar, K.H. Chau, G. L. Gittnick. 1992. Detection of long-lasting antibody to hepatitis E virus in a US traveller to Pakistan. The Lancet 340;426, 6. Reyes, G.R., M.A. Purdy, J.P. Kim, K.C. Luk, L.M. Young, K.E. Fry, and D. Bradley. 1990. Isolation of a cDNA from the virus responsible for enterically-transmitted non-A, non-B hepatitis. Science 247: 1335. 7. Yarbough, P.O., A.W. Tam, K.E. Fry, K. Krawczynski, K.A. McCaustland, D.W. Bradley and G.R. Reyes. 1991. Hepatitis E virus: Identification of type-common epitopes. Journal of Virology 65: 5790. 8. Goldsmith, R., P.O. Yarbough, K.E. Fry, K.A. Gabor, M. Kamel, S. Zakaria, S. Amer, Y. Gaffar. 1992. Enzymelinked immunosorbent assay for diagnosis of acute sporadic hepatitis E in Egyptian children. The Lancet 339;328-331, 9. Lee, S.D., Y.J. Wang, R.H. Lu, C.Y. Chan, K.J. Lo, R.A. Moeckli. 1993. Seroprevalence of Antibody to Hepatitis E Virus among Chinese Subjects in Taiwan. Hepatology Vol 19, No. 4, 1994. BIBLIOGRAFIA LIMITI DELLA METODICA I risultati ripetutamente reattivi ottenuti con il test HEV IgM ELISA di MPD costituiscono la prova presuntiva della presenza di anticorpi anti HEV nel campione. Un risultato NON-REATTIVO del test HEV IgM ELISA di MPD indica la probabile assenza di anticorpi IgM anti HEV rilevabili nel campione. Un risultato NEGATIVO non esclude la possibilità di esposizione o infezione da HEV. Con un kit di analisi di questo genere è possibile sospettare risultati falsamente reattivi. La proporzione di falsi reattivi dipende dalla sensibilità e dalla specificità del kit. Nella maggior parte dei test diagnostici, maggiore è la prevalenza di anticorpi in una popolazione, minore è la proporzione di campioni falsamente reattivi. In base ai risultati di studi interni, la presenza di fattore reumatoide (RF) o di elevato titolo di IgG non influenza le prestazioni di HEV IgM ELISA di MPD. L’utilizzo di metodi per la rimozione delle IgG (ad es. RFRR) che richiedono la diluizione del campione, può influenzare la sensibilità di HEV IgM ELISA di MPD. ESCLUSIONE DI GARANZIA E GARANZIA LIMITATA ESPRESSA Il produttore non fornisce altra garanzia per il kit, tranne l’uso come dosaggio diagnostico in vitro nel quadro delle specifiche e delle limitazioni indicate nel Manuale di istruzioni del prodotto, sempre se viene usato seguendo le istruzioni ivi fornite. Il produttore non fornisce alcuna garanzia, espressa o implicita, compresa qualsiasi garanzia espressa o implicita di commerciabilità, adeguatezza all’uso o utilità implicita ad altri scopi. Il produttore riconosce solo la sostituzione del prodotto o il rimborso del prezzo d’ acquisto del prodotto stesso. Il produttore non potrà essere ritenuto responsabile nei confronti dell’acquirente o di terzi per danni, lesioni o danni economici di qualsiasi entità comunque causati dal prodotto nell’uso o nell’applicazione sopra indicati. Il produttore non è in grado di garantire, in forma implicita o esplicita, che questo prodotto non viola i diritti di proprietà intellettuale di terzi. 10. Balayan, M.S. 1991. HEV Infection : Historical Perspectives, Global Epidemiology, and Clinical Features. In F.B. Hollinger, S.M. Lemon, and H. Margolis (editor), Viral Hepatitis and Liver Disease. Williams & Wilkins, Baltimore. 11. Uchida, T., et al. 1991. Virulence of Hepatitis E virus with Serial Passage to Cynomolgus Monkeys and Identification of Viremia. In F.B. Hollinger, S.M. Lemon, and H. Margolis (editor), Viral Hepatitis and Liver Disease. Williams & Wilkins, Baltimore. 12. Edward T Clayson, Khin Saw Aye Myint, Rapin Snitban, David W Vaughn, Bruce L Innis, Lily Chan, Peter Cheung, Mrigendra P Shrestha. Viremia, Fecal Shedding, and IgM and IgG Responses in Patients with Hepatitis E. Journal of Infectious Diseases 1995 :172-927-33. 7 MP Biomedicals Asia Pacific Pte Ltd. 85 Science Park Drive #04-01, The Cavendish Singapore Science Park Singapore 118259 N. tel. : + 65 6775 0008 N. fax : + 65 6775 4536 E-mail : [email protected] Medical Technology Promedt Consulting GmbH Altenhofstrasse 80 D-66386 St. Ingbert Germania N. tel. : + 49 68 94 58 1020 N. fax : + 49 68 94 58 1021 E-mail : [email protected] Sedi regionali: MP Biomedicals Suisse S.A. Halle de Fret/Aeroport P.O. Box 1015 1211 Ginevra 5 Svizzera N. tel. : (4122) 788-1908 N. fax : (4122) 788-1986 E-mail: [email protected] * Brevetto Stati Uniti * Brevetto Singapore * Australia * Taiwan * Corea del Sud * Altri brevetti in attesa di registrazione 5.741.490; 5.770.689; 5.885.768; 5.686.239 39445, 49225 644878 63167 178399, 180530 * Il nome e il logo Genelabs sono concessi in licenza da Genelabs Technologies, Inc. 8