hev elisa - MP Biomedicals

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hev elisa - MP Biomedicals
DESCRIZIONE DEI SIMBOLI UTILIZZATI
Sui prodotti MP Diagnostics e relative confezioni si possono
trovare i simboli grafici descritti di seguito. Sono i simboli
generalmente utilizzati per l’etichettatura dei dispositivi medici.
Per informazioni più dettagliate consultare la norma britannica
ed europea BS EN 980: 2003.
HEV ELISA
DATA DI REVISIONE: 05/05
MBK 0011-ITA-0
Utilizzare entro
Sinonimo:
Data di scadenza
Dispositivo medico
diagnostico in vitro
Codice partita
Sinonimi:
Numero di lotto:
Numero di partita
Numero di
catalogo
Limitazione di
temperatura
Nota: modifiche evidenziate
Produttore
21150-096T (96 kit per test)
Contiene il necessario
per l’esecuzione di
<n> analisi
NOME E USO PREVISTO
Attenzione.
Vedere le Istruzioni
per l’uso
Rappresentante
autorizzato per la
Comunità
Europea
Vedere le
Istruzioni per l’uso
Non riutilizzare
HEV ELISA di MP Diagnostics (MPD) è un test
immunoenzimatico indicato per il rilevamento degli anticorpi
IgG anti virus dell’Epatite E (HEV) nel siero o nel plasma umano.
PRINCIPI CHIMICI E BIOLOGICI DELLA PROCEDURA
INTRODUZIONE
I pozzetti delle strisce di micropiastre in polistirene sono rivestiti
da tre antigeni HEV ricombinanti che corrispondono alle regioni
strutturali del virus dell’Epatite E. Il siero o il plasma umano,
diluiti in soluzione tampone, vengono incubati in questi pozzetti
rivestiti. Gli anticorpi specifici dell’HEV, se presenti, si legano
alla fase solida degli antigeni HEV. I pozzetti vengono quindi
accuratamente lavati per rimuovere ogni residuo di sostanze
non legate e un anticorpo anti IgG umane purificato per affinità
e coniugato con perossidasi di rafano viene aggiunto ai pozzetti.
Questo anticorpo coniugato si lega a qualsiasi complesso
antigene-anticorpo precedentemente formato e gli anticorpi
coniugati non legati in eccesso vengono rimossi con il lavaggio.
Una soluzione di substrato contenente 3, 3’, 5, 5’tetramethylbenzidine (TMB) viene quindi aggiunta in ciascun
pozzetto. La presenza di anticorpi specifici viene rivelata
mediante la comparsa di colore blu dopo l’aggiunta del
substrato. La reazione viene arrestata tramite l’aggiunta di acido
cloridrico. L’intensità del colore viene misurata con uno
spettrofotometro a 450 nm ed è proporzionale alla quantità di
anticorpi presenti nel campione.
La diagnosi dell’epatite virale dovuta a infezione da virus
dell’Epatite A (HAV) e da virus dell’Epatite B (HBV) è possibile
grazie alla disponibilità di test sierologici affidabili e sensibili per
i rispettivi marker. L’assenza clinica e diagnostica di marker sia
per l’HAV che per l’HBV ha indotto al riconoscimento di un altro
gruppo di agenti dell’epatite virale, denominati collettivamente
virus dell’epatite non-A, non-B (NANBH) (1,2). Due forme
epidemiologicamente distinte di NANBH sono state individuate
come trasmissibili per via parenterale o per via fecale/orale
(3,4,5). Il virus responsabile della maggior parte dei casi di epatite
NANBH trasmessa per via parenterale è stato clonato (6). La
clonazione di questo agente, denominato virus dell’Epatite C
(HCV), ha dato origine allo sviluppo di test diagnostici per il
rilevamento della presenza degli anticorpi anti HCV.
Una seconda forma di NANBH, distinta sul piano
epidemiologico e denominata NANBH trasmessa per via
enterale (ET-NANBH), è stata riscontrata in alcune nazioni in
via di sviluppo. I principali focolai epidemici dell’epatite ETNANBH sono stati rilevati in Asia, nell’ex Unione Sovietica, in
America Centrale e in Africa (7,8). Il decorso della patologia è
generalmente acuto e autolimitante, senza lo sviluppo di
sequele croniche. È tuttavia caratterizzato da una elevata
incidenza della mortalità (10-20%) nelle donne incinte (7) e da
una mortalità pari all’1-2% nella popolazione generale, ossia
10 volte superiore al tasso di mortalità dell’HAV. L’agente
eziologico dell’ET-NANBH è stato clonato (9) ed è stato
denominato virus dell’epatite E (HEV). La clonazione dell’HEV
da parte degli scienziati ha portato all’identificazione di epitopi
virali comuni utili ai fini dello sviluppo di un test diagnostico per
gli anticorpi anti HEV (10). L’HEV ELISA DI MP Diagnostics
sfrutta questi antigeni HEV ricombinanti, presenti nella regione
strutturale del genoma virale, per rilevare la presenza degli
anticorpi HEV.
1
COMPONENTI DEL KIT
Descrizione dei componenti
AVVERTENZE E PRECAUZIONI
Quantità
fornita
MICROPIASTRA HEV
Dodici strisce a 8 pozzetti per
piastra, sigillate in confezioni di
alluminio
con
materiale
assorbente. Ciascun pozzetto
della micropiastra contiene
proteine HEV ricombinanti
adsorbite. Conservare a 2 - 8°C.
1 piastra
(96 pozzetti)
CONTROLLO NON REATTIVO
Siero umano normale inattivato,
non reattivo per anti-HCV, anti-HEV,
HBsAg e anti-HIV 1. Contiene sodio
azide e thimerosal come
conservanti. Conservare a 2 - 8°C.
1 provetta
(160 Øl)
CONTROLLO REATTIVO
Siero umano inattivato contenente
anticorpi IgG ad alto titolo specifici
per HEV. Contiene sodio azide e
thimerosal come conservanti.
Conservare a 2 - 8°C.
1 provetta
(120 Øl)
DILUENTE
Soluzione salina tris contenente
siero di capra normale trattato al
calore, albumina di siero bovino e
stabilizzanti. Contiene BronidoxTM
come conservante. Conservare a
2 - 8°C.
1 flacone
(100 ml)
SOLUZIONE DI LAVAGGIO
CONCENTRATA (20X)
Soluzione salina tamponata
al fosfato con Tween-20.
Contiene cloroacetamide come
conservante. Conservare a 2 - 8°C.
1 flacone
(120 ml)
CONIUGATO
Anticorpi anti IgG umane di capra
coniugate con perossidasi di
rafano. Contiene thimerosal come
conservanti. Conservare a 2 - 8°C.
1 provetta
(70 Øl)
SUBSTRATO
Tampone contenente 3, 3’, 5, 5’tetramethylbenzidine.
Conservare al buio a 2 - 8°C.
1 flacone
(12,5 ml)
SOLUZIONE DI ARRESTO
Soluzione di acido cloridrico 1N.
Conservare al buio a 2 - 8°C.
1.
2.
3.
Solo per uso diagnostico in vitro.
Solo per uso professionale.
Per informazioni sui componenti potenzialmente pericolosi
leggere le etichette apposte sui prodotti.
NORME DI SICUREZZA
ATTENZIONE: Questo kit contiene sostanze di
origine umana. Nessun metodo di prova è in
grado di garantire con assoluta certezza che i
prodotti derivati dal sangue umano non
trasmettono infezioni.
MANEGGIARE TUTTI I CAMPIONI D’ANALISI, NONCHÉ I
CONTROLLI REATTIVI E NON REATTIVI, COME AGENTI
POTENZIALMENTE INFETTIVI. Si consiglia di manipolare i
componenti e i campioni di analisi nel rispetto delle normali
pratiche operative di laboratorio. Lo smaltimento del materiale
dovrà essere effettuato in conformità alle procedure di sicurezza
stabilite.
Il controllo reattivo e il controllo non reattivo contengono
thimerosal e sodio azide. Il sodio azide può reagire con il rame
o il piombo utilizzati in alcuni impianti idraulici con la
conseguente formazione di sali esplosivi. Sebbene le quantità
utilizzate in questo kit siano limitate, si raccomanda comunque
di smaltire sempre i materiali contenenti azide in abbondante
acqua corrente onde evitare l’accumulo di metallo-azide
nell’impianto idraulico.
1.
Evitare la contaminazione microbica dei reagenti nell’aprire
le provette o i flaconi originali e prelevare i materiali.
2.
Non pipettare con la bocca.
3.
Maneggiare i campioni d’analisi, le micropiastre, i controlli
reattivi e non reattivi come agenti potenzialmente infettivi.
4.
Indossare indumenti da laboratorio e guanti monouso
durante l’esecuzione delle analisi. I guanti devono essere
gettati negli appositi contenitori a rischio biologico. Lavarsi
accuratamente le mani al termine dell’operazione.
5.
Si raccomanda di eseguire il test in una struttura apposita
per test con rischio di contaminazione biologica.
6.
Evitare il contatto dei materiali con cibi e bevande.
7.
In caso di contatto con gli occhi sciacquare
immediatamente con abbondante acqua e richiedere
assistenza medica.
1 flacone
(30 ml)
8.
In caso in ingestione o di contatto dei materiali contaminati
con ferite aperte o altre lacerazioni cutanee, consultare
immediatamente il medico.
COPERCHI PER PIASTRE
Coperchi adesivi per micropiastre
da
applicare
durante
l’incubazione.
4 pezzi
9.
Non aggiungere mai acqua alla soluzione di arresto.
MANUALE DI ISTRUZIONI
1 copia
BronidoxTM è un marchio di Henkel Chemical Co.
2
10. Asciugare immediatamente ogni versamento di materiale
potenzialmente infettivo con carta assorbente e tamponare
l’area contaminata con una soluzione di ipoclorito di sodio
all’1% prima di riprendere il lavoro. In presenza di
versamenti di sostanze contaminanti acide, asciugare
l’area con carta assorbente prima di applicare l’ipoclorito
di sodio. Tutto il materiale usato (inclusi i guanti monouso)
dovrà essere smaltito come materiale a rischio biologico.
Non autoclavare il materiale contenente ipoclorito di sodio.
9.
Tutti i reagenti dovranno essere miscelati accuratamente
prima dell’uso.
10. La soluzione di lavoro del coniugato e il tampone di
lavaggio diluito devono essere preparati subito prima
dell’uso.
11. Evitare di esporre i reagenti o di eseguire i test in un
ambiente contenente un grado elevato di vapori di
disinfettanti chimici (es. vapori di ipoclorito) durante le fasi
di conservazione e incubazione. Il contatto inibisce la
reazione cromatica. Non esporre i reagenti ad eccessiva
luminosità.
11. Prima dell’eliminazione, sterilizzare in autoclave tutto il
materiale utilizzato e contaminato a 121°C a 15 p.s.i. per
30 minuti. In alternativa, decontaminare i materiali in una
soluzione di ipoclorito di sodio al 5% per 30-60 minuti prima
di gettarli negli appositi contenitori a rischio biologico.
12. Non rimuovere le micropiastre delle apposite confezioni
se non immediatamente prima dell’uso. Le strisce aperte
e non utilizzate devono essere conservate a 2 - 8°C nel
portastrisce dotato di materiale assorbente.
12. Decontaminare tutti i reagenti e le sostanze chimiche
impiegate in una soluzione di ipoclorito di sodio con una
concentrazione finale pari almeno all’1%. Lasciare agire
per 30 minuti per garantire un’efficace decontaminazione.
13. I controlli del kit devono essere analizzati
contemporaneamente ai campioni dei pazienti per ogni
ciclo di analisi.
PRECAUZIONI DI IMPIEGO
1.
Per ottenere prestazioni ottimali dal test occorre SEGUIRE
RIGOROSAMENTE le procedure illustrate nel presente
Manuale di istruzioni. Qualsiasi deviazione dalla procedura
può provocare risultati erronei.
14. Evitare accuratamente di toccare il bordo del pozzetto o
di contaminarlo con schizzi di coniugato. Non soffiare
materiale fuori dalle micropipette. Laddove possibile, si
raccomanda di utilizzare il pipettaggio inverso.
2.
NON MODIFICARE O SCAMBIARE REAGENTI DI KIT
APPARTENENTI A LOTTI DIVERSI. I controlli, il coniugato
e le micropiastre sono stati abbinati per ottenere
prestazioni ottimali. Utilizzare unicamente i reagenti forniti
con il kit.
15. L’utilizzo di campioni altamente emolizzati, di siero non
completamente coagulato, di campioni di plasma
contenenti fibrina o di campioni con contaminazione
microbica può essere causa di risultati erronei.
3.
Non utilizzare i componenti del kit dopo la data di scadenza
riportata sulla confezione.
4.
Evitare la contaminazione microbica dei reagenti nell’aprire
le provette o i flaconi originali e prelevare i materiali poiché
ne potrebbero derivare risultati erronei nonché la
prematura riduzione della durata di conservazione del
prodotto. Utilizzare tecniche asettiche, incluse pipette o
punte di pipette monouso, per l’aspirazione dei materiali
dai flaconi.
16. NON UTILIZZARE INCUBATRICI AD ACQUA PER
INCUBARE LE PIASTRE.
17. Non utilizzare incubatrici al CO2.
5.
6.
18. Durante l’incubazione a 37°C, è necessario impedire
l’evaporazione. Coprire pertanto le piastre con i coperchi
adesivi forniti in dotazione.
19. Evitare la ripetuta apertura e chiusura della porta
dell’incubatrice durante le fasi di incubazione.
20. Evitare di conservare la soluzione di stop in un piatto piano
o di versarla in un flacone di scorta dopo l’utilizzo.
Per evitare una contaminazione incrociata, cambiare la
punta della pipetta tra un campione e l’altro e non toccare
le estremità delle strisce, il bordo dei pozzetti o il liquido
contenuto nei pozzetti con le dita o con le punte delle
pipette.
21. Accertarsi che il fondo della piastra sia pulito e asciutto e
che non si siano formate bolle sulla superficie del liquido
prima di leggere la piastra. Rimuovere le eventuali bolle
presenti nel pozzetto picchiettando delicatamente.
Tutto il materiale di vetro che sarà utilizzato con i reagenti
dovrà essere lavato con acido cloridrico 2M e sciacquato
abbondantemente con acqua distillata o deionizzata prima
dell’uso.
7.
Per ottenere risultati ottimali, lasciare che tutti i reagenti e
i campioni raggiungano la temperatura ambiente (25°C
± 3°C) prima dell’uso. Riportarli ad una temperatura di
2-8°C subito dopo l’uso.
8.
Utilizzare unicamente acqua ionizzata, distillata o
comunque di qualità idonea per la diluizione dei reagenti.
22. In caso di impiego di strumentazione automatica,
accertarsi che questa sia validata prima dell’uso.
23. Si raccomanda vivamente di condurre la manutenzione
ordinaria del sistema di aspirazione / lavaggio per evitare
ogni rischio di contaminazione dai campioni altamente
reattivi ai campioni non reattivi.
3
ISTRUZIONI PER LA CONSERVAZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
PREPARAZIONE DEI REAGENTI
Conservare il kit HEV ELISA di MPD e i relativi componenti
a 2 - 8°C quando non sono utilizzati.
Se conservati alla temperatura di 2 - 8°C, tutti i reagenti di
analisi e le micropiastre mantengono la stabilità fino alla
data di scadenza indicata sul kit. Non congelare i reagenti.
La conservazione della Soluzione di Lavaggio concentrata
(20x) a 2 - 8°C può provocare la formazione di cristalli
che dovranno essere sciolti riscaldando il concentrato a
37°C prima dell’uso.
La conservazione del diluente a 2-8°C può provocare la
formazione di precipitato. Questo, tuttavia, non avrà alcuna
influenza sulle prestazioni del kit.
Le strisce di micropiastre aperte e non utilizzate devono
essere conservate a 2 - 8°C con il materiale assorbente
in dotazione in una confezione chiusa.
1.
SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO
a.
La SOLUZIONE DI LAVORO DEL CONIUGATO deve
essere preparata subito prima dell’uso.
Per preparare il coniugato diluito, diluire il coniugato 1:500
nel diluente fornito con il kit, ad esempio 10 Øl di coniugato
in 5 ml di diluente.
Utilizzare unicamente contenitori o provette in
polipropilene.
b.
c.
TABELLA DI PREPARAZIONE DEL CONIUGATO
Numero di test
RACCOLTA, TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEI
CAMPIONI
I campioni devono essere conservati a 2 - 8°C se il test deve
essere eseguito entro 7 giorni dalla raccolta oppure congelati
a -20°C o temperature inferiori se il test è previsto per una data
successiva. Utilizzare preferibilmente campioni trasparenti e
non emolizzati. I campioni lipemici, itterici o contaminati (per
via particellare) devono essere filtrati (0,45Øm) o centrifugati
prima dell’analisi.
Si raccomanda di non sottoporre il siero dei pazienti a ripetuti
cicli di congelamento e scongelamento prima del test.
MATERIALI OCCORRENTI MA NON PRESENTI NEL KIT
1.
2.
3.
4.
Carta assorbente da banco monouso e salviette di carta.
Provette o contenitori in polipropilene.
Pipette graduate: 5 ml, 10 ml.
Pipetta multicanale in grado di erogare 50 Øl, 100 Øl e 200
Øl.
5. Pipetta in grado di erogare 1-1000 Øl.
6. Puntali di pipette monouso.
7. Serbatoi di reagente (vaschette) con capacità di 25 ml.
8. Acqua deionizzata o distillata, di qualità idonea per
reagenti.
9. Matracci: 500 ml, 1 litro.
10. Un incubatore da 37°C.
11. Lettore di piastre per microanalisi a lunghezza d’onda
doppia (A450-A620) o singola (A450).
12. Soluzione di ipoclorito di sodio (5%) o candeggina liquida
per uso domestico.
4
24
10,0
5,0
48
16,0
8,0
72
20,0
10,0
96
24,0
12,0
2.
TAMPONE DI LAVAGGIO DILUITO
a.
Il TAMPONE DI LAVAGGIO DILUITO deve essere
preparato subito prima dell’uso.
Diluire 1 volume di SOLUZIONE DI LAVAGGIO
CENCENTRATA in 19 volumi di acqua distillata (qualità
idonea per reagenti). Mescolare accuratamente. Per il
lavaggio di 1 piastra sono necessari circa 400 ml di
tampone di lavaggio.
b.
Il siero dei pazienti può essere inattivato, tuttavia ciò non è
indispensabile per ottenere risultati ottimali.
Per l’inattivazione, procedere nel modo seguente:
1. Allentare i cappucci dei contenitori del siero.
2. Riscaldare il siero a 56°C per 30 minuti in un bagno
d’acqua.
3. Lasciare raffreddare il siero prima di serrare nuovamente
i cappucci.
4. Fino al momento dell’analisi, il siero può essere conservato
congelato.
Vol. di coniugato (Øl) Vol. di diluente (ml)
B. Lavatore manuale per micropiastre Aspirare completamente il contenuto
di tutti i pozzetti abbassando
lentamente la punta dell’aspiratore fino
al fondo di ciascun pozzetto. FARE
ATTENZIONE A NON GRAFFIARE
LA SUPERFICIE DEI POZZETTI.
Riempire l’intera piastra con almeno
300 Øl per ciascun pozzetto, quindi
aspirare immediatamente nello stesso
ordine. Eseguire questo ciclo per sei
(6) volte.
PROCEDURA DI ANALISI
IMPORTANTE:- Le analisi immunologiche di questo tipo
sono sensibili alla temperatura e soggette a vincoli
temporali. La rigorosa osservanza della presente procedura
garantisce prestazioni ottimali dell’analisi. Qualsiasi
deviazione dalla procedura raccomandata può provocare
risultati erronei.
1.
Estrarre la micropiastra dalla confezione
in alluminio.
2.
Agitare il campione e controllare le
provette prima dell’uso.
3.
Riempire una vaschetta con DILUENTE.
Utilizzando una pipetta multicanale,
aggiungere 200 Øl di DILUENTE a
ciascun pozzetto.
200 Øl
4.
I pozzetti A1 e B1 sono per i ‘BIANCHI’
NON VERSARE CAMPIONI IN QUESTI
POZZETTI. Aggiungere ulteriori 10 Øl di
diluente in questi pozzetti.
10 Øl
5.
Aggiungere 10 Øl di campione al pozzetto
assegnato, iniziando dal pozzetto H1. Ne
risulterà una diluizione finale del
campione di 1: 21. NON INTRODURRE
CAMPIONE NEI POZZETTI VUOTI.
10 Øl
6.
Una volta aggiunto il campione di analisi,
aggiungere 10 Øl di CONTROLLO NON
REATTIVO per pozzetto nei pozzetti C1,
D1 & E1.
10 Øl
Aggiungere 10 Øl di CONTROLLO
REATTIVO per pozzetto nei pozzetti F1
e G1. Mescolare accuratamente
picchiettando delicatamente su tutti i lati
della micropiastra, prestando attenzione
a tenere la piastra in posizione
orizzontale sul banco di lavoro.
10 Øl
7.
8.
Coprire attentamente la micropiastra con
il coperchio in dotazione per impedire
l’evaporazione durante l’incubazione.
9.
Incubare per 30 minuti a 37 °C
(per l’incubazione non utilizzare
incubatrici ad acqua a 37°C).
12. Asciugare a fondo capovolgendo
la micropiastra e picchiettando
energicamente sulla carta assorbente.
Tutti i residui di tampone di lavaggio della
piastra dovranno essere asciugati. La
permanenza di residui di tampone di
lavaggio delle piastre potrebbe impedire
la formazione del colore durante
l’incubazione del substrato.
30 minuti
10. Preparare LA SOLUZIONE DI LAVORO
DEL CONIUGATO secondo quanto
illustrato nella PREPARAZIONE DEI
REAGENTI prima di lavare la
micropiastra.
11. Rimuovere e gettare il coperchio, quindi
lavare la micropiastra con il TAMPONE
DI LAVAGGIO DILUITO adottando l’uno
o l’altro metodo raccomandato:
13. Riempire una vaschetta con SOLUZIONE
DI LAVORO DEL CONIUGATO.
Utilizzando una pipetta multicanale,
aggiungere 100 Øl di SOLUZIONE DI
LAVORO DEL CONIUGATO in ciascun
pozzetto. Applicare un nuovo coperchio
sulla piastra.
100 Øl
14. Incubare la micropiastra per 30 minuti
a 37°C (non utilizzare incubatori ad
acqua a 37°C per l’incubazione).
30 minuti
15. Togliere il coperchio dalla piastra e
gettarlo via. Ripetere la procedura di
lavaggio indicata ai punti 11 e 12.
300 Øl per
pozzetto x 6
16. Riempire un serbatoio di reagente con
SOLUZIONE
DI
SUBSTRATO.
Utilizzando una pipetta multicanale,
aggiungere 100 Øl di SOLUZIONE DI
SUBSTRATO in ciascun pozzetto.
Applicare un coperchio sulla piastra.
100 Øl
17. Incubare per 15 minuti al buio a
temperatura ambiente (25 ± 3°C).
15 minuti
18. Togliere il coperchio dalla piastra e
gettarlo via.
19. Utilizzando una pipetta multicanale,
aggiungere 100 ØI di SOLUZIONE DI
ARRESTO in ciascun pozzetto.
Mescolare delicatamente picchiettando
sulla piastra.
300 Øl per
pozzetto x 6
100 Øl
20. Determinare l’assorbanza per ciascun
pozzetto a 450 nm. Se si utilizza una
strumentazione a doppio filtro, la lunghezza
d’onda di riferimento sarà 620 nm.
A. Lavatore automatico o semiautomatico per micropiastre - Lavare
sei (6) volte con almeno 300 Øl per
pozzetto ad ogni lavaggio.
NOTA: La lettura dell’assorbanza deve essere effettuata
entro 10 minuti dall’aggiunta della SOLUZIONE DI
ARRESTO.
5
CALCOLO DEI RISULTATI
CONTROLLO QUALITÀ
1.
2.
Si raccomanda di effettuare l’analisi del BIANCO e del
CONTROLLO REATTIVO in duplicato e l’analisi del
CONTROLLO NON REATTIVO in triplicato, su ciascuna
piastra e per ogni ciclo di campioni.
1.
Calcolo dell’assorbanza media dei controlli non reattivi
(NRC x )
Esempio:
I valori del bianco devono avere un’assorbanza pari a
≤ 0,100.
3.
I valori del controllo non reattivo devono avere
un’assorbanza
di ≤ 0,100 dopo la sottrazione del bianco.
4.
Almeno 2 dei 3 valori di controllo non reattivo devono avere
un’assorbanza di ≤ 0,100 dopo la sottrazione del bianco.
5.
Ciascuno dei due valori di controllo reattivo deve avere
un’assorbanza pari a ≥ 0,700 2dopo la sottrazione del
bianco. Qualora 1 o più valori del controllo reattivo si
discostino per oltre il 30% dalla rispettiva media di controllo,
il ciclo si intenderà nullo e dovrà essere ripetuto.
6.
Perché l’analisi sia considerata valida, la differenza tra
l’assorbanza media del controllo reattivo e del controllo non
reattivo (RCx -NRCx) deve essere almeno uguale a 0,600.
In caso contrario, la tecnica può essere considerata sospetta
e l’analisi dovrà essere ripetuta. In presenza di valori RCx NRCx costantemente bassi, si può sospettare un
deterioramento dei reagenti.
Assorbanza
0,048
0,046
0,047
Totale
0,141
Media
0,141/3 = 0,047 (NRCx )
a.
I valori del singolo controllo non reattivo devono essere di
≤ 0,100. Se un valore di controllo non reattivo non soddisfa
uno dei due criteri sopra menzionati, deve essere escluso
in quanto aberrante. Sarà quindi necessario ripetere il
calcolo della media dei controlli non reattivi (RCx ) utilizzando
i singoli valori rimanenti di controllo non reattivo. Tali valori
devono soddisfare i criteri di cui sopra. Diversamente l’analisi
è considerata nulla e deve essere ripetuta.
2.
Calcolo dell’assorbanza media dei controlli reattivi
(RCx )
Esempio:
Pozzetto n.
F1
G1
Assorbanza
1,048
1,056
Totale
2,104
Media
2,104/2 = 1,052 (RCx )
a.
Il singolo controllo reattivo deve essere pari a ≥ 0,700. Se
un solo valore di controllo reattivo non soddisfa entrambi i
criteri sopra menzionati, l’analisi è considerata nulla e deve
essere ripetuta.
3.
Calcolo della differenza tra RCx e NRCx .
RISULTATI
Ai fini del calcolo e dell’interpretazione dei risultati, ciascuna
micropiastra dovrà essere considerata singolarmente, a
prescindere dal numero di piastre analizzate
contemporaneamente.
Pozzetto n.
C1
D1
E1
Esempio:
PRIMA DELL’INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI, DAI VALORI
DI ASSORBANZA DEI CONTROLLI E DEI CAMPIONI
OCCORRE SOTTRARRE I VALORI DELL’ASSORBANZA
MEDIA DEL BIANCO.
NRC x
RC x
RC x-NRC x
=
=
=
=
0,047
1,052
1,052 - 0,047
1,005
Perché l’analisi sia considerata
NRC x deve essere ≥ 0,600. In
sospettare che sia stata utilizzata
che i reagenti si siano deteriorati
ripetuta.
La presenza o l’assenza di anticorpi IgG specifici per l’HEV viene
stabilita mettendo a confronto l’assorbanza dei campioni con il
VALORE DI CUT-OFF della piastra.
4.
IL VALORE DI CUT-OFF per HEV ELISA di MPD è calcolato
come 0,500 + l’assorbanza media del controllo non reattivo.
valida, il valore RC x caso contrario, si può
una tecnica impropria o
e l’analisi dovrà essere
Calcolo del valore di CUT-OFF.
Esempio:
Valore di CUT-OFF = 0,500 + NRCx
NRCx
= 0,047
Valore di CUT-OFF = 0,500 + 0,047
= 0,547
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
1.
2.
3.
4.
6
I campioni con valori di assorbanza inferiori al valore di
CUT-OFF sono considerati Non-Reattivi da HEV ELISA di
MPD.
I campioni con valori di assorbanza superiori o uguali al
valore di CUT-OFF sono considerati inizialmente reattivi
in base ai criteri di HEV ELISA di MPD e devono essere
sottoposti a nuovo test in duplicato, prima
dell’interpretazione.
I campioni risultati reattivi con il nuovo test dovranno essere
interpretati come ripetutamente reattivi per gli anticorpi
anti HEV in base ai criteri HEV ELISA di MPD.
I campioni inizialmente reattivi che invece risultino NonReattivi con il nuovo test sono considerati negativi secondo
i criteri HEV ELISA di MPD.
PROBLEMI TECNICI/RECLAMI
CARATTERISTICHE ANALITICHE SPECIFICHE
Dalle analisi effettuate su campioni di donatori di sangue random
provenienti da aree non endemiche come la Germania e
l’Australia è emersa una tendenza piuttosto bassa alla siero
prevalenza, attorno all’1-2%. In paesi come la Cina e Hong Kong,
dove si verificano invece focolai epidemici di HEV durante la
stagione delle piogge, la siero prevalenza è più alta, raggiungendo
il 15% circa. La siero reattività al test HEV ELISA di MPD indica
una precedente esposizione. La siero reattività fra gli individui
sani di popolazioni a basso rischio si attesta su livelli piuttosto
bassi, circa < 1%, mentre la siero reattività fra gli individui sani in
aree endemiche raggiunge valori leggermente più alti. Una quota
significativa di infezioni HEV sono asintomatiche, il che spiega
la siero reattività in assenza di condizioni patologiche.
In caso di problemi tecnici o di reclami, attenersi alla seguente
procedura:
1. Prendere nota del numero di lotto e della data di scadenza
dei kit.
2. Conservare i kit e risultati ottenuti.
3. Contattare il più vicino centro MP Biomedicals o il proprio
distributore locale.
BIBLIOGRAFIA
LIMITI DELLA METODICA
I risultati ripetutamente reattivi ottenuti con il test HEV ELISA di
MPD costituiscono la prova presuntiva della presenza di anticorpi
anti HEV nel campione. Un risultato NON-REATTIVO ottenuto
con il test HEV ELISA di MPD indica l’assenza probabile di
anticorpi rilevabili anti-HEV nel campione. Un risultato NEGATIVO
non esclude la possibilità di esposizione o infezione da HEV.
Con un kit di analisi di questo genere è possibile sospettare
risultati falsamente reattivi. La proporzione di falsi reattivi dipende
dalla sensibilità e dalla specificità del kit. Nella maggior parte dei
test di screening, maggiore è la prevalenza di anticorpi in una
popolazione, minore è la proporzione di campioni falsamente
reattivi.
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ESCLUSIONE DI GARANZIA E GARANZIA LIMITATA
ESPRESSA
Il produttore non fornisce altra garanzia per il kit, tranne l’uso
come dosaggio diagnostico in vitro nel quadro delle specifiche e
delle limitazioni indicate nel Manuale di istruzioni del prodotto,
sempre se viene usato seguendo le istruzioni ivi fornite. Il
produttore non fornisce alcuna garanzia, espressa o implicita,
compresa qualsiasi garanzia espressa o implicita di
commerciabilità, adeguatezza all’uso o utilità implicita ad altri
scopi. Il produttore riconosce solo la sostituzione del prodotto o il
rimborso del prezzo di acquisto del prodotto stesso. Il produttore
non potrà essere ritenuto responsabile nei confronti
dell’acquirente o di terzi per danni, lesioni o danni economici di
qualsiasi entità comunque causati dal prodotto nell’uso o
nell’applicazione sopra indicati. Il produttore non è in grado di
garantire, in forma implicita o esplicita, che questo prodotto non
viola i diritti di proprietà intellettuale di terzi.
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* Brevetto Singapore
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* Altri brevetti in attesa di registrazione
5,741,490; 5,770,689;
5,885,768; 5,686,239
39445, 49225
644878
63167
178399, 180530
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in licenza da Genelabs Technologies, Inc.
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