Il campanile

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Il campanile
STORIA PARROCCHIALE
Il campanile
E le campane di Milanino
Riordinando l’archivio parrocchiale, fra libri, registri e
incartamenti che vi sono
raccolti, ne ho trovati alcuni
che risalgono alla fondazione della nostra chiesa, comUna delle nostre campane
preso un interessante progetto (disegno in basso - ndr) che raffigurava la chiesa con accanto un bel campanile! Per saperne di più ho chiesto aiuto all’Angelo Barison ed ai suoi oltre quarant’anni di servizio alla
parrocchia (premiati con il S. Martino d’oro 2004 - ndr).
Ha cominciato col raccontarmi che, per fare spazio all’abside
dell’odierna chiesa, venne abbattuta una chiesetta preesistente.
In questa occasione fu costruito un porticato, di collegamento
fra la canonica e la chiesa, sotto il quale vennero provvisoriamente poste tre campane, dono di un parrocchiano benefattore
in previsione che fosse realizzato anche il campanile: impresa
economicamente costosa per la quale si attivò con entusiasmo
tutta la comunità parrocchiale. Ogni famiglia dedicava a questo
scopo l’offerta della “busta mensile”. Anche i più giovani si davano da fare. Mi è stata segnalata la curiosa iniziativa di alcune
ragazze (di allora!) di via Costanza. Organizzarono nel proprio
giardino rappresentazioni teatrali a pagamento cui erano invitati amici conoscenti e genitori, sia in veste di spettatori sia come
protagonisti di declamazioni poetiche (“A Silvia” era il cavallo
di battaglia). Ancora più curioso era il fatto che gli spettatori
dovessero portarsi da casa le sedie poiché non ve n’erano a sufficienza per tutti. Quando consegnarono al parroco, don Emilio
Tacchi, la busta contenente l’incasso, felici, considerarono adeguato premio alla loro intraprendenza la pubblica menzione dal
pulpito di “bambine ammirevoli” portate ad esempio, durante
la Messa, a tutti i fedeli. Con questa e molte altre iniziative (chi
ha altri ricordi ci scriva e li pubblicheremo - ndr) si arrivò a
raccogliere la somma necessaria per costruire, finalmente, il
campanile da tutti desiderato. Ma a quel punto, anche per le
sollecitazioni dei Cardinali Schuster prima e Montini poi, durante le rispettive visite pastorali, si preferì destinare la cifra ad
opere più utili alla comunità e, soprattutto, più adatte a favorire
l’aggregazione e l’attività dei giovani: Cinema-Teatro, oratori e
palestra. Il bel campanile rimase perciò soltanto sulla carta ed i
bronzi appesi sotto il portico. Angelo ricorda che le campane
venivano suonate a corda, e scandivano con il loro squillante
concerto tutta la vita della comunità: dalle 5,45 per la prima
Messa mattutina (senza che nessuno protestasse!), fino ai vesperi, accompagnando anche, con un mesto rintocco, gli ultimi
istanti di vita dei morenti. Quando poi, nel 1968, iniziò l’edificazione di oratorio femminile e palestra, il porticato venne abbattuto e le tre campane, accuratamente coperte e riparate, furono riposte nel cortile dietro la casa canonica in attesa di una più
consona collocazione. Ma la loro tranquillità non durò a lungo.
Ingolositi dal valore di quel prezioso metallo così a portata di
mano, alcuni furfanti decisero di impadronirsene. L’impresa era ardua per il peso delle campane ed il muro della recinzione.
Così i malfattori, per riuscire nel proprio criminoso intento, rubarono addirittura un’autogru. Fortuna volle che una pattuglia
di carabinieri in perlustrazione passasse nella via proprio mentre, nel cuore della notte, una campana, sospesa al lungo braccio proteso della gru, stava passando dal cortile al camion dei
ladri. Dopo il primo momento di comprensibile stupore, i tutori
dell’ordine passarono all’azione: i ladri, colti in flagrante, furono immediatamente arrestati ed il furto sventato. Il seguito ce
l’ha raccontato don Sandro, parroco di Cormano. Di lì a poco,
preoccupato che le campane potessero essere rubate e non avendo un luogo più sicuro dove custodirle, don Ambrogio pensò di venderle e devolvere il ricavato in beneficenza. Così chiese al donatore, ottenendolo, il permesso. Proprio don Sandro fu
testimone dell’accordo. Parte del ricavato della vendita fu da
don Ambrogio devoluto alla parrocchia di Molinazzo, per costruire il tamburo e le porte di ingresso della chiesa che, dunque, è un po’ anche nostra! L’acquirente delle campane oggi riposa nel cimitero di Cormano e, con lui, almeno per il momento, è scomparsa la possibilità di rintracciare dove sono finite le
nostre campane.
Alessandro Semino
L’INVENZIONE DEL CAMPANILE
Secondo la tradizione, inventore del campanile fu san Paolino da Nola (409-431), festeggiato il 22 giugno. Nato in
Gallia da una ricca famiglia romana, percorse la carriera
politica diventando governatore della Campania. Battezzato a 24 anni, e assecondato dalla moglie, divenne prete e
poi vescovo. Fu amico di san Martino, sant’Ambrogio e
sant’Agostino. San Paolino voleva caratterizzare e valorizzare le chiese che solo da pochi anni, dall’editto di Milano
dell’imperatore Costantino del 313, era finalmente possibile costruire. Così, con l’intento di dare visibilità ai luoghi di culto cristiani e creare un luogo alto da cui le campane potessero chiamare i fedeli, inventò il campanile!
La nostra chiesa nel progetto in cui era previsto il campanile
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n. 4 - dicembre 2004