1 GEOMETRIA PIANA Esercizio 1 Dati i due punti A = (0,4) e B = (4
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1 GEOMETRIA PIANA Esercizio 1 Dati i due punti A = (0,4) e B = (4
VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA 1 GEOMETRIA PIANA Segmenti e distanza tra punti. Rette in forma cartesiana e parametrica. Posizioni reciproche di due rette, parallelismo e perpendicolarità. Angoli e distanze. Circonferenze e posizioni reciproche di rette e circonferenze. Coniche in forma canonica e loro classificazione. Esercizio 1 Dati i due punti A = (0, 4) e B = (4, 2), trovarne la distanza e trovare poi i punti C allineati con A e B che verificano, di volta in volta, le seguenti condizioni: 1) sia verificata l’uguaglianza di segmenti AC = CB (ossia C è punto medio del segmento AB); 2) sia verificata l’uguaglianza di segmenti AC = 2CB; 3) sia verificata l’uguaglianza di segmenti AC = kCB (discutere al variare del parametro k ∈ R). Esercizio 2 Dati i punti A = (1, 1) e B = (2, 3) calcolare: 1) la retta AB in forma parametrica; 2) la retta AB in forma cartesiana; 3) un vettore parallelo ed uno perpendicolare alla retta AB; 4) detto C il punto medio di AB, calcolare la retta s per C perpendicolare ad AB, sia in forma parametrica che in forma cartesiana. Verificare inoltre che: 5) il punto C si trova sulla retta AB; 6) le rette AB ed s sono incidenti in C. Esercizio 3 Dati il punto A = (2, 0) e la retta r : x − y = 0, calcolare: 1) la retta s per A, parallela ad r; 2) la distanza tra le rette r ed s; 3) la retta t per A perpendicolare ad r; 4) le rette p e q per A, formanti un angolo di π/4 con r. Esercizio 4 Calcolare la distanza di A = (2, 0) dalla retta r : 2x + y + 1 = 0 e l’area del triangolo ABC, dove B = (0, −1) e C = (−1, 1) sono punti di r. VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 2 Esercizio 5 Sia γ la circonferenza di centro C = (1, 1) e raggio 3. 1) Determinare l’equazione di γ. 2) Stabilire se il punto A = (2, 3) è interno, esterno o appartenente a γ. 3) Stabilire se la retta r : 3x + 4y + 8 = 0 è secante, tangente o esterna a γ. 4) Calcolare i punti di intersezione tra γ e la retta s per C parallela ad r. Esercizio 6 Data l’equazione γ : x2 + y 2 + 2x − 2y + 3 = 0, stabilire se γ è una circonferenza con punti reali. Esercizio 7 Date le rette r : x + y = 1 ed s : 2x − y = −4, trovare le rette passanti per il loro punto di intersezione e soddisfacenti, di volta in volta, le seguenti condizioni: 1) incidenti l’asse x sotto un angolo di π/3; 2) incidenti l’asse y secondo un segmento di lunghezza 1; 3) tangenti alla circonferenza γ : x2 + y 2 − 2x − 4y + 1 = 0. Esercizio 8 Classificare, ridurre a forma canonica (col metodo del completamento dei quadrati) e disegnare le seguenti coniche (la riduzione non è richiesta per le coniche degeneri): γ1 : x2 − y 2 + 2x = 0; γ2 : 2x2 + 4x − 2y + 1 = 0; γ3 : x2 + 2y 2 + 12y + 10 = 0; γ4 : x2 + 2y 2 + 12y + 20 = 0; γ5 : x2 − y 2 + 2x − 2y = 0; γ6 : xy + x + y + 1 = 0. Esercizio 9 Dato il seguente fascio di coniche: γt : x2 + (1 − t)y 2 + 2tx − 2(1 − t)y + 2 − t = 0, determinare i valori del parametro reale t per cui: 1) γt è una parabola; 2) γt è un’iperbole; 3) γt è un’ellisse con punti reali; 4) γt è una circonferenza; 5) γt è una conica degenere; 6) γt è un’ellisse senza punti reali. 3 VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana SVOLGIMENTI Esercizio 1 Si ha d (A, B) = kB − Ak = q √ (4 − 0)2 + (2 − 4)2 = 2 5. −→ − − → I punti allineati con A e B sono i punti C = (x, y) tali che AC = tAB, ossia C − A = t (B − A), ossia (x, y) = (4t, 4 − 2t), con t ∈ R. 1) Poiché due segmenti (non orientati) sono uguali se e solo se hanno uguale lunghezza, si tratta di trovare i punti C = (4t, 4 − 2t) tali che d (A, C) = d (C, B), ossia d (A, C)2 = d (C, B)2 . Ciò significa (4t)2 + (−2t)2 = (4t − 4)2 + (2 − 2t)2 , che ha l’unica soluzione t = 1 2 e fornisce pertanto l’unico punto C = (2, 3). 2) Si tratta di trovare i punti C = (4t, 4 − 2t) tali che d (A, C) = 2d (C, B), ossia d (A, C)2 = 4d (C, B)2 . Ciò significa (4t)2 + (−2t)2 = 4 (4t − 4)2 + 4 (2 − 2t)2 , che è risolta per t = 2 oppure t = 23 . Si trovano cos`i i due punti C1 = 8 8 3, 3 e C2 = (8, 0). 3) Dato k ∈ R, si tratta di trovare i punti C = (4t, 4 − 2t) tali che d (A, C) = kd (C, B). Poiché le due distanze sono non negative, tale condizione è impossibile se k < 0. Se k ≥ 0, invece, la condizione equivale a d (A, C)2 = k2 d (C, B)2 , che significa (4t)2 + (−2t)2 = k2 (4t − 4)2 + k2 (2 − 2t)2 , ossia k2 − 1 t2 − 2k2 t + k2 = 0. Se k = 1 (si ricordi che ora consideriamo solo k ≥ 0), si ha un’unica soluzione t = 12 , che fornisce l’unico punto C = (2, 3), già trovato al punto 1). Se k 6= 1 (sempre con k ≥ 0), l’equazione ha discriminante ∆ = 4k2 ≥ 0 e perciò ha sempre soluzioni reali, date da t= ossia t= k (k ± 1) 2k2 ± 2k = 2 2 2 (k − 1) k −1 k k (k − 1) = k2 − 1 k+1 oppure t = k (k + 1) k = . k2 − 1 k−1 Se k = 0, tali soluzioni coincidono e si trova dunque l’unico punto C = (0, 4) = A. Se k > 0 (sempre con k 6= 1), si trovano invece i due punti 4k 2k+4 4k 4k 2k−4 2k 2k 4k = k+1 e C2 = k−1 = k−1 , 4 − k+1 , k+1 , 4 − k−1 , k−1 . C1 = k+1 VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 4 Ricapitolando: per k < 0, non si hanno soluzioni; per k = 0, il punto C coincide con A; per k = 1, il punto C è il punto medio del segmento AB; per tutti gli altri valori di k si hanno due soluzioni distinte: un punto compreso tra A e B e l’altro alla sinistra di A se 0 < k < 1 (“alla sinistra” va inteso secondo il verso di percorrenza che va da A verso B), un punto compreso tra A e B e l’altro alla destra di B se k > 1. Si osserva inoltre che il punto C non coincide mai con il punto B. Esercizio 2 Scegliamo un punto della retta AB, ad esempio A = (1, 1), ed un vettore ad essa parallelo, ad esempio u = B − A = (1, 2). 1) La retta AB ha equazione parametrica vettoriale P = A + u, ossia (x, y) = (1, 1) + t(1, 2), che equivale alle equazioni parametriche scalari x=1+t . AB : y = 1 + 2t 2) Una rappresentazione cartesiana della retta AB si può determinare elminando il parametro da una sua coppia qualsiasi di equazioni parametriche; poiché x=1+t t=x−1 ⇔ , y = 1 + 2t y = 1 + 2t si trova AB : y = 1 + 2 (x − 1), cioè AB : 2x − y − 1 = 0. Alternativamente, ci si può procurare un vettore normale alla retta (cioè ad u), ad esempio n = (2, −1), e descrivere AB come la retta perpendicolare ad n passante per A, di equazione cartesiana n · (P − A) = 0; si trova AB : 2 (x − 1) − (y − 1) = 0 cioè AB : 2x − y − 1 = 0. 3) Come già ottenuto, un vettore parallelo ed uno perpendicolare alla retta AB sono ad esempio u = B − A = (1, 2) ed n = (2, −1) (ottenuto scambiando tra loro le 2 componenti di u e cambiando segno ad una di esse). 3 B yA +yB , = , 2 , quindi la retta s (per 4) Il punto medio del segmento AB è C = xA +x 2 2 2 C e perpendicolare ad AB) può essere scritta parametricamente come P = C + n (per C e parallela ad n) e cartesianamente come u · (P − C) = 0 (per C e perpendicolare ad u). In coordinate, si trova 3 x = 32 + 2t ovvero s : x − + 2 (y − 2) = 0. s: y =2−t 2 A conti fatti, l’ultima equazione può essere riscritta come s : 2x + 4y − 11 = 0. VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 5 5) Il punto C si trova sulla retta AB se e solo se le coordinate di C verificano l’equazione (cartesiana o parametrica) di AB. Usando l’equazione cartesiana AB : 2x − y − 1 = 0 si controlla subito che ciò è vero. Usando invece la forma parametrica AB : (x, y) = (1 + t, 1 + 2t), si deve verificare che esista un valore del parametro t che fornisce il punto C, cioè che il sistema 23 , 2 = (1 + t, 1 + 2t) abbia soluzione; si trova t = 1/2. 6) Ovviamente le rette AB ed s sono incidenti in C, perché non sono parallele (sono perpendicolari) e C sta sia su AB (v. punto 5)) che su s (per definizione di s). Dovendolo verificare, si tratta di controllare che il sistema delle equazioni di AB ed s abbia il punto C come unica soluzione. Usando equazioni cartesiane si controlla subito che ciò è vero per il sistema 2x − y − 1 = 0 . AB ∩ s : 2x + 4y − 11 = 0 Usando invece rappresentazioni di tipi diversi, ad esempio AB : (x, y) = (1 + t, 1 + 2t) ed s : 2x + 4y − 11 = 0, si deve verificare esista un valore del parametro t tale che 2 (1 + t) + 4 (1 + 2t) − 11 = 0 e che tale valore fornisca il punto C tramite le equazioni di AB; si trova t = 1/2, che fornisce appunto (x, y) = (3/2, 2). Esercizio 3 1) Essendo parallela ad r, la retta s ha equazione x − y + k = 0. Il passaggio per A = (2, 0) implica 2 + k = 0, cioè k = −2. Dunque s : x − y − 2 = 0. 2) La distanza tra due rette parallele coincide con la distanza di un qualsiasi punto di una retta dall’altra retta. Dunque, poiché A ∈ s, si ha (distanza punto-retta nel piano) √ |2 − 0| 2 d (r, s) = d (r, A) = √ = √ = 2. 1+1 2 3) La retta r è normale al vettore nr = (1, −1), quindi t è la retta per A parallela ad nr , cioè x =2+t t: . y = −t In forma cartesiana, t : x + y − 2 = 0. 4) Gli angoli ϕ = ϕ1 , ϕ2 tra due rette incidenti r1 , r2 sono individuati dalla relazione cos ϕ = ± n1 · n2 kn1 k kn2 k dove n1 , n2 sono due qualsiasi vettori normali ad r1 , r2 . Si tratta allora di determinare le rette a (x − 2) + by = 0 di vettore normale n = (a, b) (rette del fascio proprio di centro A) tali che nr · n π cos = ± 4 knr k knk 6 VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana cioè √ 2 a−b , = ±√ √ 2 2 a2 + b2 √ ossia a−b = ±1. a2 + b2 Tale equazione equivale a (a − b)2 = a2 + b2 , cioè ab = 0, che equivale ad a = 0 e b qualsiasi, oppure b = 0 ed a qualsiasi. A tali soluzioni corrispondono le rette per A normali ad n = (0, 1) oppure ad n = (1, 0). Dunque il problema è risolto dalle rette p:y=0 e q : x = 2. Esercizio 4 La distanza di A = (2, 0) dalla retta r : 2x + y + 1 = 0 è √ 5 |4 + 1| = √ = 5. d (A, r) = √ 4+1 5 Essendo B, C ∈ r, l’area del triangolo ABC è (base × altezza / 2) √ √ 1+4 5 d (B, C) d (A, r) 5 area (ABC) = = = . 2 2 2 Esercizio 5 1) L’equazione di γ è (x − 1)2 + (y − 1)2 = 32 (distanza del punto (x, y) dal centro C = raggio), ossia x2 + y 2 − 2x − 2y − 7 = 0. 2) Il punto A è rispettivamente interno, appartenente o esterno a γ a seconda che sia d (A, C) < 3, d (A, C) = 3 o d (A, C) > 3. Si ha q √ d (A, C) = (2 − 1)2 + (3 − 1)2 = 5 < 3 e dunque A è interno a γ. 3) La retta r è rispettivamente secante, tangente o esterna a γ a seconda che sia d (r, C) < 3, d (r, C) = 3 o d (r, C) > 3. Si ha |3 + 4 + 8| 15 d (r, C) = √ =3 = 5 9 + 16 e dunque r è tangente a γ. 4) Essendo parallela ad r : 3x + 4y + 8 = 0, la retta s ha equazione 3x + 4y + k = 0 ed il passaggio per C implica k = −7. Allora 2 x + y 2 − 2x − 2y − 7 = 0 s∩γ : , 3x + 4y − 7 = 0 che equivale a ( (7−4y)2 + 9 7−4y x= 3 y 2 − 2 7−4y 3 − 2y − 7 = 0 , ( 25y 2 − 50y − 56 = 0 x= 7−4y 3 . La prima equazione ha le soluzioni y1 = − 45 ed y2 = 14 5 , da cui, tramite la seconda, si trovano i punti P1 = (17/5, −4/5) e P2 = (−7/5, 14/5). 7 VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana Esercizio 6 Una circonferenza x2 +y 2 +ax+by+c = 0 ha punti reali se e solo se a2 /4+b2 /4−c ≥ 0. Per γ : x2 + y 2 + 2x − 2y + 3 = 0 si ha a2 /4 + b2 /4 − c = −1 e quindi γ non ha punti reali. Esercizio 7 Poiché r : x + y − 1 = 0 ed s : 2x − y + 4 = 0 sono incidenti (si vede subito che hanno direzioni normali diverse), la generica retta passante per il loro punto di intersezione è q : λ (x + y − 1) + µ (2x − y + 4) = 0 con λ, µ ∈ R non entrambi nulli (fascio proprio generato da r ed s), ossia q : (λ + 2µ) x + (λ − µ) y − λ + 4µ = 0, (1) dove si vede subito che un vettore normale a q è n = (λ + 2µ, λ − µ). Imponiamo che q soddisfi ciascuna delle condizioni richieste. 1) q incide l’asse x sotto un angolo di π/3 se e solo se cos n·j π =± 3 knk kjk (il versore j è normale all’asse x), che equivale a 1 (λ − µ)2 , = 4 (λ + 2µ)2 + (λ − µ)2 ossia 2λ2 − 10λµ − µ2 = 0. Poiché µ = 0 implicherebbe che anche λ = 0 (il che non è ammesso), possiamo assumere µ 6= 0 e dividere l’equazione per µ2 6= 0, ottenendo 2t2 − 10t − 1 = 0 dove λ . µ √ + 23 3 e dunque q incide l’asse x t= √ Tale equazione equivale a t = 52 − 32 3 oppure t = 25 sotto un angolo di π/3 se e solo se √ √ 5+3 3 5−3 3 µ oppure λ = µ. λ= 2 2 con λ, µ √ ∈ R qualsiasi, non entrambi nulli. Scegliendo ad esempio µ = 2 si ottiene √ λ = 5 − 3 3 oppure λ = 5 + 3 3, da cui, sostituendo in (1), si trovano le due rette √ √ √ q1 : 3 − 3 x + 1 − 3 y + 1 + 3 = 0 √ √ √ q2 : 3 + 3 x + 1 + 3 y + 1 − 3 = 0. Tali equazioni multipli; si ottiene ad √ √ si possono poi √ semplificare√prendendone opportuni esempio q1 : 3x − y + 2 + 3 = 0 e q2 : 3x + y − 2 + 3 = 0.. 2) L’intersezione tra q e l’asse y è data dal sistema (λ + 2µ) x + (λ − µ) y − λ + 4µ = 0 , x=0 VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 8 che è compatibile se e solo se λ 6= µ (si noti che, geometricamente, ciò significa che n non λ−4µ è parallelo ad i) ed in tal caso fornisce il punto Q = 0, λ−µ , la cui distanza dall’origine è λ − 4µ . d (Q, O) = λ−µ Dunque q incide l’asse y secondo un segmento di lunghezza 1 se e solo se λ − 4µ λ − µ = 1, ossia λ − 4µ = ± (λ − µ) . Si trova allora µ = 0 e λ 6= 0 qualsiasi, oppure µ = 25 λ e λ 6= 0 qualsiasi. Sostituendo in (1) e semplificando λ 6= 0 (oppure scegliendo a piacere valori non nulli di λ), si ottengono le due rette q1 : x + y − 1 = 0 e q2 : 3x + y + 1 = 0. 3) γ ha centro C = (1, 2) e raggio R = 2. Allora q è tangente a γ se e solo se d (q, C) = 2, ossia 2 |λ + 2µ| q = 2, 2 2 (λ + 2µ) + (λ − µ) che equivale a (λ − µ)2 = 0, cioè λ = µ (reale qualsiasi, non nullo). Scegliendo ad esempio λ = µ = 1 e sostituendo in (1), si trova l’unica retta q : x + 1 = 0. Esercizio 8 Ricordiamo che ad ogni conica γ : a11 x2 + 2a12 xy + a22 y 2 + 2a13 x + 2a23 y + a23 = 0 si associano i determinanti simmetrici a11 a12 a13 ∆ = a12 a22 a23 a13 a23 a33 e a11 a12 δ= a12 a22 e che γ è degenere se e solo se ∆ = 0. Se γ è non degenere (cioè ∆ 6= 0), allora γ è un’iperbole, una parabola o un’ellisse a seconda che sia δ < 0, δ = 0 o δ > 0 rispettivamente. Nell’ultimo caso, si ha un’ellisse reale se e solo se (a11 + a22 ) ∆ < 0, un’ellisse a punti tutti immaginari se e solo se (a11 + a22 ) ∆ > 0. Se ∆ = 0, alcuni autori parlano di iperbole degenere, parabola degenere ed ellisse degenere nei casi δ < 0, δ = 0 e δ > 0 rispettivamente. • Risulta ∆ = 1 6= 0 e δ = −1 < 0, quindi γ1 è un’iperbole. Procediamo al completamento dei quadrati: si ha γ1 : x2 − y 2 + 2x = 0 x2 + 2x − y 2 = 0 x2 + 2x + 1− 1 − y 2 = 0 x2 + 2x + 1 − 1 − y 2 = 0 (x + 1)2 − y 2 = 1 e dunque si tratta di un’iperbole equilatera di centro (−1, 0) ed asse focale sulla retta x = −1. La sua forma canonica è X 2 − Y 2 = 1. VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 9 • Risulta ∆ = −2 6= 0 e δ = 0, quindi γ2 è una parabola. Procediamo al completamento dei quadrati: si ha γ2 : 2x2 + 4x − 2y + 1 = 0 2 x2 + 2x − 2y = −1 2 x2 + 2x + 1− 1 − 2y = −1 2 x2 + 2x + 1 − 2 − 2y = −1 2 (x + 1)2 = 2y + 1 2 (x + 1)2 = 2 y − 12 (x + 1)2 = y − 21 e dunque si tratta di una parabola con vertice −1, 21 e asse sulla retta x = −1. La sua forma canonica è Y = X 2 . • Risulta ∆ = −16 6= 0 e δ = 2 > 0 con (a11 + a22 ) ∆ = −48 < 0, quindi γ3 è un’ellisse a punti reali. Procediamo al completamento dei quadrati: si ha γ3 : x2 + 2y 2 + 12y + 10 = 0 x2 + 2 y 2 + 6y = −10 x2 + 2 y 2 + 6y + 9− 9 = −10 x2 + 2 y 2 + 6y + 9 − 18 = −10 x2 + 2 (y − 3)2 = 8 x2 8 + (y−3)2 4 =1 √ e dunque si tratta di un’ellisse con centro (0, 3) e semiassi 2 2 e 2. La sua forma canonica è X 2 /8 + Y 2 /4 = 1. • Risulta ∆ = 4 6= 0 e δ = 2 > 0 con (a11 + a22 ) ∆ = 12 > 0, quindi γ4 è un’ellisse senza punti reali. Procediamo al completamento dei quadrati: si ha γ4 : x2 + 2y 2 + 12y + 20 = 0 x2 + 2 y 2 + 6y = −20 x2 + 2 y 2 + 6y + 9− 9 = −20 x2 + 2 y 2 + 6y + 9 − 18 = −20 x2 + 2 (y − 3)2 = −2 2 x2 2 + (y − 3) = −1 e quindi la forma canonica di γ4 è X 2 /2 + Y 2 = −1. • Risulta ∆ = 0 (e δ = −1 < 0), quindi γ5 è una conica degenere (iperbole degenere). La sua equazione si riscrive come γ5 : x2 − y 2 + 2x − 2y = 0 (x + y) (x − y) + 2 (x − y) = 0 (x + y + 2) (x − y) = 0 e pertanto individua la coppia di rette x + y + 2 = 0 e x − y = 0. VETTORI E GEOMETRIA ANALITICA - Geometria piana 10 • Risulta ∆ = 0 (e δ = −1/4 < 0), quindi γ6 è una conica degenere (iperbole degenere). La sua equazione si riscrive come γ6 : xy + x + y + 1 = 0 x (y + 1) + y + 1 = 0 (x + 1) (y + 1) = 0 e pertanto individua la coppia di rette x = −1 e y = −1. Esercizio 9 Calcoliamo i determinanti associati a γt : si ha 1 0 t 1 0 2 = 1 − t. ∆t = 0 1 − t t − 1 = (t + 1) (t − 1) e δt = 0 1−t t t−1 2−t 1) γt è una parabola (non degenere) se e solo se ∆t 6= 0 e δt = 0, che è impossibile. 2) γt è un’iperbole (non degenere) se e solo se ∆t 6= 0 e δt < 0, cioè t > 1. 3) γt è un’ellisse reale (non degenere) se e solo se ∆t 6= 0, δt > 0 e (a11 + a22 ) ∆t < 0, il che equivale a 1−t>0 t<1 . , cioè t+1 < 0 (1 − t) (t + 1) (t − 1)2 < 0 Ciò significa t < −1. 4) γt è una circonferenza (non degenere) se e solo se è un’ellisse (non degenere) con semiassi uguali tra loro. Circa la prima condizione, γt è un’ellisse (non degenere) se e solo se ∆t 6= 0 e δt > 0, che significa t < 1. Per imporre la seconda, possiamo procedere al completamento dei quadrati: si ha γt : x2 + (1 −t)y 2 + 2tx − 2(1 − t)y = t − 2 x2 + 2tx + (1 − t) y 2 − 2y = t − 2 x2 + 2tx + t2 − t2 + (1 − t) y 2 − 2y + 1− 1 = t − 2 x2 + 2tx + t2 − t2 + (1 − t) y 2 − 2y + 1 − (1 − t) = t − 2 (x + t)2 + (1 − t) (y − 1)2 = t2 − 1 e dunque γt è una circonferenza (non degenere) se e solo se t < 1 e 1 = 1 − t, che significa t = 0. Osserviamo che γ0 : x2 + y 2 − 2y + 2 = 0 è tale che a2 /4 + b2 /4 − c = −1 e quindi γ0 non ha punti reali. 5) γt è una conica degenere se e solo se ∆t = 0, ossia (t + 1) (t − 1)2 = 0, che significa t = ±1. 6) γt è un’ellisse senza punti reali (non degenere) se e solo se ∆t 6= 0, δt > 0 e (a11 + a22 ) ∆t > 0, il che equivale a 1−t>0 t<1 . , cioè t+1 > 0 (1 − t) (t + 1) (t − 1)2 > 0 Ciò significa −1 < t < 1.