editoriale - Liberi di Educare

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editoriale
GIUGNO 2014
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DARE VALORE
A conclusione di un anno scolastico per gli studenti e le famiglie delle scuole primarie e secondarie, si aprono le riflessioni e i bilanci soprattutto in termini di valutazione.
Aspettative, desideri sembrano condensarsi nei “voti” che a volte corrispondono, a
volte deludono, comunque sono sempre tentativi di indicare un percorso non di
misurare la propria “riuscita”.
La valutazione nelle nostre scuole non è la certificazione di una competenza: valutare un alunno non è esprimere un giudizio sulla persona ma su un segmento di
lavoro. Pertanto lo scopo ultimo di una seria e attenta valutazione è nell’ottica di
una valorizzazione per motivare e spingere maggiormente all’apprendimento, per
imparare e conoscere, per crescere.
Del resto valutare significa innanzitutto riconoscere un valore, affermare il valore
dell’altro e quindi della realtà intera. La valutazione quindi coincide con l’educazione, cioè è la modalità del rapporto tra due esseri umani. Questo non vuol dire un
generico “va bene” che elimina la fatica, impedisce la correzione reale, cioè, in ultima
analisi, impedisce il cammino, ma non è nemmeno la durezza, la misurazione impietosa, l’applicazione delle regole (ad esempio il voto esito delle medie matematiche).
C’è un modo di valutare che chiude l’alunno nel proprio limite invece di valorizzarlo,
anche attraverso l’eventuale insuccesso, indicandogli la strada e fornendogli gli strumenti per conoscere.
Questa consapevolezza non deve essere condivisa solo dai docenti e dai loro alunni ma anche dalle famiglie: spesso sono proprio i genitori che sentono “giudicati” i
propri figli, che rimangono delusi da una valutazione perché loro per primi concepiscono il voto come una certificazione di una competenza più o meno raggiunta.
Invece nella sana dinamica del rapporto tra un docente e il proprio alunno non nasce
il dubbio del “giudizio su di sé”, a volte è più chiaro per l’alunno il senso della propria
valutazione, operata dal docente che stima e con il quale cresce nella conoscenza,
che non per i propri genitori e spesso se nascono dubbi in un ragazzo questi sono
generati dalla percezione che i genitori stessi hanno della valutazione.
Gli insegnanti sono chiamati a giudicare, ad esprimere un giudizio e la valutazione è
il nome che nella scuola si dà a un atto di giudizio che è l’affermazione di un valore
attraverso degli strumenti. Allora anche l’assegnazione di un debito nella scuola secondaria di II grado non è semplicemente il risultato di un esito, non è un fallimento
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ma uno “strumento” perché l’alunno faccia un passo in più, si apra maggiormente
alla conoscenza e sia aiutato ad assumersi la responsabilità di uno studio attento e
serio.
Il tema della valutazione potenzia una professionalità, perché tanto più un docente
è capace, tiene a sé e al suo lavoro, tanto più affina gli strumenti e diventa più professionale, più creativo, più attento e preciso.
I docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado della rete “Liberi di educare”
lavorano da tempo sul tema della valutazione proprio perché la passione al lavoro
muove al bisogno di affinare gli strumenti e renderli sempre più funzionali al proprio
compito educativo.
la vita delle nostre scuole...
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FACCIAMO CENTRO
TANTE PROPOSTE E DIVERTIMENTO ESTIVO
Al museo Stibbert, alle Cascine, in piscina, a giocare a scacchi con i ragazzi delle
università americane. I centri estivi delle nostre scuole sono soprattutto divertenti
e stimolanti. Dedicati ai nostri alunni – con la sola eccezione del Don Bosco di Montecatini -, sono un’occasione di confermare qualcosa a cui teniamo molto: un’atmosfera accogliente e familiare e allo stesso tempo in un ambiente ricco di proposte e
sollecitazioni.
Innanzitutto l’inglese, parlato con insegnanti e ragazzi madrelingua: l’attenzione alla
lingua straniera è il nostro tratto distintivo anche durante l’anno scolastico, con proposte di gioco, attività e azioni quotidiane condivise con persone che stimolano i
bambini e i ragazzi a esprimersi in inglese.
Poi l’esplorazione: i musei, i parchi, le attività sportive sono tutti strumenti abitualmente usati nelle nostre scuole per interessare i ragazzi e invitarli a interrogarsi sulla
realtà in modo attivo e divertente. La stessa formula viene usata nei centri estivi,
dove i responsabili accompagnano in modo giocoso i bambini a fare esperienze positive.
I nostri centri estivi sono aperti in molte delle nostre strutture per tutto il mese di
luglio: per informazioni verificate sul portale www.liberidieducare.it oppure telefonate alla scuola.
proposte di lettura
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I CERCATORI
DELLE PAGINE PERDUTE
ADULTI
Gaines Ernest J., Una lezione prima di morire
Mattioli 1885, € 18,00 pp. 253
Louisiana, fine degli anni ’40, Jefferson, è un giovane nero accusato di omicidio – ingiustamente –e destinato a morire, come ha stabilito una giuria di bianchi per i quali
il ragazzo – considerato poco più di un animale – è colpevole nonostante l’evidenza
del contrario. Grant Wiggins è il giovane insegnante – anch’egli nero – della scuola
del paese, tornato, dopo aver terminato l’Università, nella piantagione in cui è cresciuto per insegnare ai bambini e ai ragazzi neri, tormentato dal desiderio di fuggire
altrove, lontano da quel luogo pieno di ignoranza. Le loro vite si incontreranno per
un ultima lezione. “Mi parlano di cose come leggere, scrivere e fare calcoli. Ma ho
bisogno di sapere
RAGAZZI
Craighead George J., Julie dei lupi
Salani, 2013 € 11,90 pp.158
Julie ha tredici anni, Julie è anche Miyak, un nome inglese e un nome eschimese. Nei
suoi nomi tutta la contraddizione di un mondo che vive nel passato – si è dovuta
sposare giovanissima con un ragazzo estraneo che la terrorizza – e anche nel futuro
– si abbandonano gli igloo per vivere in case con apparecchi moderni, caffettiere,
piatti di porcellana…Contraddizione dentro la contraddizione Julie-Miyak vive la
sua adolescenza in fuga dal passato – da un mondo vecchio che è parte di lei e che
Amaroq, il grande lupo, le farà riscoprire – verso il futuro – rappresentato dalla amica
di penna Amy che vive a San Francisco –. Un libro che ha quarant’ anni e non li dimostra, tanto le domande e i dubbi della protagonista sono quelli degli adolescenti di
ogni latitudine e di ogni tempo e tanto quanto ogni crescita implica sempre lasciare
qualcosa di sé….
Età di lettura: da 11 anni
BAMBINI
MarinoG., Il coccodrillo che non amava l’acqua
Valentina edizioni, 2014 € 11,90 pp. 28 ill.
Nel paniere di mamma Coccodrillo ci sono molte uova, una però è di colore diverso…
Tutti sanno che i coccodrilli amano l’acqua, il piccolo coccodrillo nato da quell’uovo
invece non l’ama, perché è fredda e bagnata, molto meglio arrampicarsi sugli alberi!
Siamo certi che quel coccodrillo sia proprio un coccodrillo? Un simpatico libro che ci
dice che ognuno di noi è se stesso e il suo valore è bello e grande perché “suo”.
Età di lettura: da 3 anni