Università degli Studi della Repubblica di San Marino Università
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Alfabetiere del Km Zero Dalla A allo Zero Università degli Studi della Repubblica di San Marino Università Iuav di Venezia Corso di Laurea in Disegno Industriale A.a. 2013/2014 > Ivo Rubboli Matr. 51056 Ivo Rubboli Dalla A allo Zero Alfabetiere del Km Zero Progetto grafico, testi e impaginazione: Ivo Rubboli Stampato presso tipografia TipoArt, Forlì, Gennaio 2015 A Greta e alla mia famiglia. Università degli Studi della Repubblica di San Marino Università IUAV di Venezia Corso di Laurea in Disegno Industriale A.a. 2013 / 2014 > Ivo Rubboli matricola 51056 Tesi di laure in comunicazione visiva Dalla A allo Zero – Alfabetiere del Km Zero INDICE 1. INTRODUZIONE 6 1.1 1.2 Introduzione Cenni storici 6 7 2. CONTESTO 8 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7 2.8 Sistema agroalimentare Filiera tradizionale (lunga) Problematiche della filiera lunga Filiera corta A Km Zero Riferimenti Esperienze italiane a Km Zero Conclusioni 8 9 10 11 12 13 15 15 3. RICERCA 16 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 16 16 17 17 18 18 18 19 Problema Target Obbiettivo Alfabetiere Supporto Diffusione Temi Struttura 4. DEFINIZIONE 20 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 20 20 21 28 30 30 Progetto grafico Lettura Specifiche progettuali Menabò Produzione Sviluppi possibili BIBLIOGRAFIA 31 1 INTRODUZIONE 1.1 INTRODUZIONE La crisi dell’agricoltura convenzionale, che s’inserisce nel più articolato contesto di crisi del modello economico dominante, ha avuto ed ha un ruolo importante nella comparsa di nuove forme di produzione agricola che caratterizzano alcuni segmenti del nostro sistema. Queste innovative forme produttive si trovano a metàtra la conservazione di tradizioni locali e la spinta innovativa di nuove generazioni di agricoltori e consumatori. L’agricoltura produce, oltre ai prodotti agroalimentari, anche altri tipi di beni (ambientali, sociali, educativi, relazionali, ecc …) che contribuiscono alla ricostruzione di una relazione forte tra chi produce e chi consuma. Le dimensioni di questa relazione sono molteplici e vanno da quella ambientale a quella sociale, dalla dimensione economica a quella culturale, fino ad arrivare a una dimensione politica, che vede produttori e cittadini/consumatori attori consapevoli dello sviluppo del territorio e della comunità. La complessità delle problematiche riguardanti l’agricoltura e la nutrizione in termini ecologici, sociali ed economici ha, dunque, un focus specifico nei rapporti tra agricoltura e città. In termini ecologici occorre affrontare il problema delle dinamiche spaziali che intercorrono tra aree di produzione e di consumo, tra aree rurali e aree urbane e l’uso sostenibile delle risorse. In termini economici si pone il problema, da un lato, dell’efficienza dei sistemi produttivi industriali e dei crescenti costi dei trasporti, e, dall’altro, della sicurezza alimentare a sua volta condizionata dal reddito. Infine, dal punto di vista sociale assumono importanza le relazioni e il rapporto del cibo con la qualità della vita, oltre la stabilità politica e l’ordine sociale in situazioni d’insufficiente disponibilità alimentare. 6 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 1.2 CENNI STORICI L’innovazione tecnologica, soprattutto a partire dal XIX secolo con la conservazione dei cibi in scatola, ha contribuito a determinare una diversa relazione con il cibo riguardo alla quantità dell’approvvigionamento e agli aspetti qualitativi della manipolazione, conservazione e logistica dei cibi. Le trasformazioni socio – demografiche connesse allo sviluppo economico del novecento in Europa (esodo rurale, inurbamento, diffusione dell’occupazione femminile, pendolarismo, ecc…) l’aumento del reddito delle famiglie, la crescita e la differenziazione della domanda, le nuove e diverse abitudini alimentari hanno stimolato, da un lato, profonde innovazioni di prodotto e di processo e, dall’altro, una rilevante trasformazione dell’organizzazione produttiva e del lavoro. Il processo di sviluppo del sistema agroalimentare, con i cambiamenti indotti a partire dagli anni ’60 con la rivoluzione verde, ha legato l’agricoltura ai processi industriali con l’obbiettivo della massima resa produttiva e ciò si è tradotto nei sistemi agronomici e zootecnici intensivi, con impiego massiccio di chimica, pesticidi e fertilizzanti, varietà limitate di coltivazioni e razze ad alto rendimento. Inoltre l’industrializzazione dell’agricoltura ha provocato l’inevitabile sfruttamento dei suoli e il forte inquinamento dei terreni, dell’acqua e dell’aria. Seguendo le generali logiche del mercato dei consumi, i cibi hanno iniziato ad essere consumati sempre più lontano dal loro luogo di produzione. 7 Introduzione 2 CONTESTO 2.1 SISTEMA AGROALIMENTARE Con il termine filiera si intende: L’insieme definito delle organizzazioni con i relativi flussi materiali che concorrono alla formazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto agroalimentare. La parola filiera descrive, quindi, tutto il percorso ed i cambi di proprietà compiuti dalla merce a partire dal momento in cui questa è stata prodotta per arrivare al punto vendita finale. Con la “globalizzazione”, intesa come mescolanza e arricchimento di culture, i prodotti internazionali arrivano sulle nostre tavole e i prodotti italiani arrivano sulle tavole di tutto il mondo. Questo ha determinato, quindi, un progressivo aumento delle distanze geografiche e culturali tra consumatori e produttori. 8 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 2.2 FILIERA TRADIZIONE (LUNGA) Produzione Agricola Tipicamente per filiera lunga o tradizionale, s’intende un processo distributivo che coinvolga uno o più intermediari interposti tra produttore e consumatore finale. Le operazioni che vengono svolte all’interno della filiera tradizionale sono: Lavorazione Industriale Trasporto > Stoccaggio > Trasformazione > Confezionamento > Vendita. Soggetti della Filiera lunga Commercializzazione Distribuzione Centrale di Acquisto Dettaglio Grande Distribuzione Organizzata Consumo >> Produttore L’agricoltore condizionato dall’industria, dal mercato e dai grossisti ai quali vende i prodotti, vede ridursi progressivamente il proprio potere decisionale. Di fronte al condizionamento dell’industria e alla difficoltà di poter accedere ai canali commerciali convenzionali per la mancanza di regolarità produttiva, contadini e piccole e medie imprese si trovano a dover scontare l’inevitabile contrazione dei margini di guadagno, fino a rischiare la chiusura delle attività produttive. >> Soggetto Intermediario Intermediari sono i soggetti che svolgono un ruolo d’intermediazione tra produzione e consumo di prodotti agricoli. È questo il tipico caso della Grande Distribuzione Organizzata o GDO. Questi soggetti riescono a imporre maggiormente le proprie esigenze, perché possiedono maggiore potere di contrattazione e hanno quindi una posizione privilegiata all’interno della filiera. La GDO è criticata dagli operatori agricoli per le sue logiche di contrattazione poiché tende a conservare intatta la propria quota retributiva, spostando le variazioni di prezzo a monte o a valle del processo di intermediazione, a seconda del proprio interesse. >> Consumatore Finale Il consumatore, nella filiera tradizionale, è considerato l’ultimo soggetto della catena di distribuzione, sostanzialmente passivo, con una limitata possibilità di scelta nel momento dell’acquisto di un bene o di un prodotto, poiché inserito in un sistema dominato in misura crescente dai dictat delle imprese dell’agro – industria multinazionali, la grande distribuzione e dal marketing. 9 Contesto 2.3 PROBLEMATICHE DELLA FILIERA LUNGA 2. o2 Tota le C 1. 19% b c a e d Emmissioni Gas Serra nella produzione agricola italiana. [WWF, con L’università della Tuscia e I’Università di Napoli, 2013] >> Inquinamento La filiera lunga ha un elevato impatto ambientale, dovuto alle tecniche intensive di preparazione, trasformazione e confezionamento e ai trasporti su grandi distanze. Quasi un terzo delle emissioni di gas serra dipendono infatti dalla produzione di tutto ciò che finisce sulla nostra tavola. In Italia secondo i più recenti studi, il peso in Co2 equivalente della produzione di alimenti è pari al 19% [1.] delle emissioni totali di gas serra su scala nazionale, ovvero 104 milioni di tonnellate di gas serra equivalente. Di queste [2.], oltre il 45% è causato dalla fase di produzione agricola, il 19% dai trasporti associati alle merci agricole, il 18% dagli allevamenti e il 13% dal packaging. Di minore entità la trasformazione industriale, con una percentuale del 5%. Per quanto riguarda le emissioni del consumatore, si può stimare che il cittadino italiano per le sue necessità alimentari emetta circa 1.778 chilogrammi di Co2 equivalente ogni anno, mentre complessivamente ogni italiano emette annualmente 9453 chilogrammi gas serra equivalenti. >> Prezzo Ad ogni aumento dei passaggi di mano della merce si verifica una flessione del prezzo di vendita e a farne le spese sono i produttori agricoli, a cui viene chiesto un abbassamento dei prezzi di vendita all’origine. Allo stesso modo, se avvengono aumenti di prezzo alla produzione, questi vengono scaricati a valle dell’intermediazione, cioè sul consumatore. Inoltre, eventuali aumenti dei margini di commercializzazione, ad esempio con un aumento di prezzo al consumo, sono direttamente assorbiti dagli intermediari, che non li trasferiscono verso i soggetti produttivi della filiera. >> Standardizzazione Lo sviluppo e l’espansione delle filiere lunghe e la contestuale modernizzazione dei processi produttivi oltre alla standardizzazione dei prodotti, pur conferendo ai cibi pregi più o meno misurabili, hanno avuto un notevole impatto sull’assetto socioeconomico globale e sui costi sociali, economici, ambientali e culturali ad essi connessi, comportando la riduzione del legame tra processi produttivi e i relativi contesti territoriali. Le modalità di lavorazione dei generi alimentari, infatti, hanno agito a svantaggio dei produttori artigianali e locali, favorendo le lavorazioni industriali su larga scala basate sull’uniformazione della qualità e sull’omologazione dei sapori. Inoltre, il mutare dei tempi di assunzione o smaltimento dei cibi nonché degli spazi di lavorazione, confezionamento, movimentazione e conservazione, portano ad affrontare questioni di rischio per la salute umana. 10 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 2.4 FILIERA CORTA Se la riduzione dei passaggi all’interno della filiera lunga accorcia l’itinerario seguito da un prodotto nel sistema agroalimentare, si può parlare, di filiera corta fino a quando, in assenza d’intermediari, si realizza un accesso diretto al mercato finale. In quest’ultimo caso la filiera corta coincide con la cosiddetta “vendita diretta”, in cui il consumatore o altre tipologie di interlocutori, come i ristoratori o i pubblici esercizi, divengono soggetti con cui l’azienda agricola interagisce direttamente senza altri passaggi. Soggetti della Filiera corta >> Produttore Così come accade per il consumatore, anche l’imprenditore agricolo, operando in filiera corta, modifica il modo di rapportarsi al mercato e ai meccanismi della distribuzione. Da soggetto passivo nei confronti del consumatore, l’impresa agricola assume un ruolo attivo, in grado di comunicare efficacemente con il mercato e di cogliere le informazioni che da esso provengono. La caratteristica principale della filiera corta è rappresentata dalla forte autonomia decisionale dell’agricoltore, che sceglie quale tipologia di vendita attuare per raggiungere il numero di consumatori ritenuto sufficiente e, in base a questo, effettua le scelte produttive. Produzione Agricola >> Consumatore Finale Il consumatore della filiera corta ritrova il legame dei prodotti di qualità con il territorio e recupera quel rapporto fiduciario con chi “ci mette la faccia” nel vendere, traendone convenienza economica, proprio perché la riduzione del numero di intermediari abbatte il prezzo finale. A parità di beneficio sull’ambiente, le attività a filiera corta garantiscono: la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia con l’agricoltore, la facoltà di conoscere la provenienza specifica dei prodotti acquistati, la possibilità di acquistare prodotti freschi e di stagione, oltre a contribuire al mantenimento delle tradizioni e dell’economia rurale. Forme di Filiera Corta Consumo Si possono distinguere diverse tipologie di filiera corta: >> Mercati Contadini Questi mercati non sono altro che i ben noti mercati rionali, ma nascono per favorire la vendita di prodotti locali di qualità provenienti da piccole aziende, le restrizioni più comuni riguardano il metodo produttivo, solitamente biologico, la provenienza, raramente si superano i confini regionali, la stagionalità delle produzioni e le dimensioni aziendali medio-piccole. 11 Contesto >> Gruppi Acquisto Solidale I Gruppi Acquisto Solidale, cosiddetti GAS, sono gruppi formati da un insieme di persone che decidono di unirsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra di loro. I gruppi sono definiti solidali in quanto i criteri che questi si autoimpongono nella selezione dei fornitori (piccoli produttori e fornitori locali) e nel tipo di consumi (cibi locali e stagionali, alimenti da agricoltura biologica e/o integrata, prodotti del commercio equo e solidale) si basano su principi etici, di equità, solidarietà sociale e sostenibilità ambientale. Alla base di questa esperienza si trova sempre una critica profonda verso l’attuale modello di consumo e di economia globale, oltre all’obbiettivo di ricercare un‘alternativa praticabile di auto sostegno. >> Vendita diretta La vendita diretta è una tipologia di filiera corta in cui produttore e consumatore hanno un contatto verbale, e dove l’intero prezzo pagato va al produttore. Possono essere: I “Box Schemes” Recentemente si sono diffusi anche in Italia da esperienze anglosassoni e americane, sono ceste di ortofrutta biologica di stagione, consegnate dall’agricoltore a un gruppo di clienti convenzionati, mirate, a domicilio e senza sprechi, perché progettate secondo le esigenze specifiche del consumatore. Per vendita sul fondo agricolo, invece, si intende la vendita del prodotto su superfici di proprietà dell’azienda, già raccolto e riposto in cassette dal produttore. Esiste anche la possibilità della raccolta di frutta e ortaggi da parte dei consumatori direttamente sui campi delle aziende, cosiddetta “pick – your – own”, espressione che può essere tradotta come ”raccoglitelo da solo”. Questa pratica è vissuta come opportunità di selezionare personalmente prodotti freschi e genuini a prezzi convenienti attraverso un’esperienza conviviale e ricreazionale. 2.5 A KM ZERO La filiera corta è parte essenziale delle attività a Km Zero: il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma, con trasporti brevi, ha effetti positivi sull’anidride carbonica e si realizza in una sfera prettamente locale, dove la distanza che c’è tra il produttore e consumatore dev’essere minima. Ci sono meno intermediari rispetto al metodo di distribuzione tradizionale e c’è un notevole effetto benefico anche sulla produzione di rifiuti. È un modello di consumo virtuoso, che anche da un punto di vista economico – sociale consente lo sviluppo dell’economia locale che preserva le tradizioni e la propria identità sul territorio. km / h 12 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero Le proprietà del Km Zero si possono riassumere quindi, nel fatto che unisce al semplice atto dell’acquisto, l’etica, la fiducia, la sicurezza alimentare, i rapporti umani, il supporto all’ambiente rurale e le tradizioni. Punti di forza >> Sviluppo Locale La filiera corta è in grado di far riconoscere più facilmente il valore aggiunto delle produzioni locali, valorizzando gli aspetti socio-economici ed ambientali da loro posseduti. Prezzo Ambiente Territorio Tradizioni Qualità Trasparenza Origine Localismo >> Spazio relazionale È la relazione che intercorre tra consumatori e produttori e che assume un ruolo cruciale nell’accompagnare i processi di cambiamento a livello individuale. >> Qualità, freschezza e stagionalità Sono caratteristiche essenziali della produzione a Km Zero, perché rispetta i tempi della natura e il lavoro dell’agricoltore. >> Prezzo Più basso che nella filiera lunga poiché i passaggi di mano degli alimenti si riducono drasticamente e produttore consumatore ne beneficiano. >> Origine controllata Gli alimenti arrivano da un territorio locale prodotti da contadini che il consumatore conosce di persona e di cui si fida. >> Sostenibilità ambientale L’inquinamento si riduce, specialmente grazie all’assenza d’imballaggi e lo scarso sfruttamento di carburante per il trasporto. 2.6 RIFERMINENTI In una situazione generale di evoluzione del mondo agricolo e, in particolare, di frammentazione del tessuto produttivo e di scarsa redditività, è evidente l’importanza di approfondire nuovi modelli di produzione, nei quali giocano un ruolo decisivo anche forme alternative dei prodotti in cui l’agricoltore diventa un protagonista attivo, ponendosi sul mercato in modo nuovo, innovativo e creativo, con l’opportunità, anche, di aumentare l’interesse verso il settore da parte dei giovani e favorire il ricambio generazionale In tale contesto si inseriscono le attività a Km Zero, caratterizzata dalla ri-localizzazione dei circuiti di produzione-distribuzione-consumo, oltre alla valorizzazione del legame tra produzioni agricole e territorio. 13 Contesto I consumatori italiani a Km Zero +11% +13% Flessione del consumo di cibo a Km Zero tra il 2013 e 2014 [Istat, 2013] Negli ultimi anni le abitudini dei consumatori italiani sono cambiando profondamente, si assiste a un ritorno alla genuinità, alla qualità e alla freschezza del prodotto locale. L’atto del consumo da impersonale e sprecone si trasforma in una scelta attiva e consapevole. La vicinanza con le persone e i luoghi della produzione aiuta a sentirsi partecipi del processo che porta il cibo sulle nostre tavole, insegnando il valore del cibo. Le motivazioni che spingono i consumatori a scegliere prodotti a Km Zero sono, oltre al tema della sostenibilità ambientale e della diminuzione dei prezzi, la possibilità di avvalorare con i propri acquisti un agricoltore che con la sua scelta produttiva possa fornire un valore aggiunto, alla società e al territorio. Il Mercato Italiano e la Filiera corta 878 20.800 Mercati Contadini I mercati contadini, regolamentati in Italia con il d.lgs. 228/2001 e il d.m. 20 novembre 2007, sono gestiti dagli agricoltori in forma riunita o tramite le loro associazioni o dal personale dei Comuni che li promuovono e li ospitano. “Campagna Amica” della Coldiretti ha censito 878 farmer’s market nel 2011, situati nei centri urbani o immediatamente a ridosso di essi nei quali hanno accesso le imprese agricole operanti nell’ambito territoriale dove sono istituiti, per un totale di 20.800 imprenditori agricoli e un fatturato stimato in 320 milioni di euro nel 2010 Imprenditori 2011 Imprese in Italia che aderiscono “Campagna Amica”, Coldiretti. [www.campagnamica.it – 2011] 63.600 2001>2009 +64% Imprenditori a Km Zero La preferenza di prodotti locali e l’attenzione verso varietà e razze autoctone da parte dei consumatori, la vendita diretta da parte di aziende medio-piccole nelle diverse forme (punti vendita aziendali ed extra, mercati, gruppi di acquisto, consegne a domicilio, vendita online, distributori automatici, raccolta diretta in azienda, adozioni di animali per il consumo successivo da parte delle famiglie, …) sono evidentemente in aumento. Le imprese agricole che praticavano la vendita diretta nel 2009 erano 63.600, con un aumento del 64% rispetto al 2001. Nello stesso tempo aumenta anche la diffusione di formule innovative nel rapporto tra produzione e consumo, che promuovono un coinvolgimento attivo e relazioni continuative tra produzione e cittadini, associazioni, comunità locali, e parallelamente si sviluppano forme di consumo finalizzate allo sviluppo di un consumo consapevole e critico. Flessione delle imprese agricole che praticano la vendita diretta in Italia, dal 2001 al 2009. [Agri2000, Coldiretti, 2010] 14 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 2.7 ESPERIENZE ITALIANE A KM ZERO In Italia lo sviluppo e l’introduzione di attività a Km Zero ha avuto inizio da realtà locali. Si assiste sempre più spesso all’integrazione di più soggetti – agricoltori, consumatori, organizzazioni professionali agricole, associazioni del biologico, associazioni culturali e ambientaliste, amministrazioni pubbliche – nella promozione e attivazione di esperienze collettive di filiera corta: gli esempi più significativi sono Campagna amica (COLDIRETTI), Donne in Campo (CIA), i Mercati della Terra (SlowFood) e le iniziative di AIAB, Movimento consumatori e Legambiente.. Tali forme di vendita, rientrano in un circolo virtuoso di sviluppo locale che passa attraverso il turismo rurale, l’attività didattica, la valorizzazione dei prodotti tipici, la trasformazione e la lavorazione dei prodotti agricoli sul posto e in azienda e le diverse opportunità che fanno capo alla funzione produttiva, ecologica, paesaggistica, culturale e sociale dell’agricoltura e alla diversificazione delle attività e delle fonti di reddito. 2.8 CONCLUSIONI Il contesto socio – economico, i forti cambiamenti nei modelli di consumo e le politiche pubbliche (sicurezza alimentare, sviluppo rurale, fonti di energia rinnovabile) incidono quindi sulle pratiche produttive e di consumo (con nuove strategie competitive fondate sulla creazione di valore, sulla differenziazione e sull’eccellenza qualitativa), stimolano la reinternazionalizzazione dei processi di trasformazione e il riorientamento verso prodotti di qualità. Inoltre le attività a Km Zero portano all’accorciamento delle distanze fisiche, sociali, culturali, economiche tra mondo della produzione e mondo del consumo. Tutto ciò alimenta l’attenzione dei media e della politica e fornisce impulso allo sviluppo di attività a Km Zero. 15 Contesto 3 Km Zero ??? Cibo Economia Locale Biologico Coproduzione sostenibile Filiera ecologico Vendita Made in Italy diretta GAS Tradizione ecc … 1. “Gli italiani e la nuova agricoltura”, condotta da Espansione in collaborazione con Interactive Market Research. RICERCA 3.1 PROBLEMA L’agricoltura a Km Zero, può contribuire attivamente alla ricostruzione di una relazione forte tra chi produce e chi consuma. Le dimensioni di questa relazione sono molteplici e vanno da quella ambientale a quella sociale, dalla sfera economica a quella culturale, fino ad arrivare a una dimensione politica, che vede produttori e cittadini/consumatori attori consapevoli dello sviluppo del territorio e della comunità. La complessità delle problematiche riguardanti l’agricoltura e la nutrizione in termini ecologici, sociali ed economici ha un focus specifico nei rapporti tra agricoltura e città. Il sogno di una agricoltura locale, con profonde radici nella tradizione resta intatto. Tre italiani su quattro affermano di comprare spesso prodotti a Km Zero1. Tuttavia questi consumatori il più delle volte non sono informati sulle complesse dinamiche e i molteplici risvolti che le attività a Km Zero hanno sull’economia locale, sulla società e sull’ambiente. 3.2 TARGET La fascia di persone che si interessano e comprano prodotti alimentari a Km Zero è composta prevalentemente di famiglie con figli. Inoltre i consumatori tipo hanno un’istruzione medio – alta, infatti sono il 45% è laureato e oltre il 40% è diplomato. Oltre il 50% delle persone dei comuni fino a dieci mila abitanti fa la spesa a km zero inoltre il 33% tra quelli dei comuni con oltre 100mila abitanti. + 100.000 abitanti 45% 33% Laureati [Istat 2013] 16 40% Diplomati Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 3.3 OBBIETTIVO Il progetto prevede l’ideazione di un prodotto editoriale di genere informativo ed educativo che aiuti il consumatore a orientarsi nelle dinamiche delle attività a Km Zero e della filiera agroalimentare corta. >> Riformulare il proprio ruolo di consumatore >> Maggiore consapevolezza dei prodotti locali e tradizionali >>Favorire un colloquio relazionale tra produttore e consumatore >>Proporre una visione completa del Km Zero e della filiera corta >>Percorso di responsabilizzazione >>Strumento per una meditazione personale >>Stimolare un comportamento consapevole >>Strumento che possa mobilitare l’opinione pubblica >>Capire le dinamiche socioeconomico del Km Zero >>Conoscere le varie forme di Km Zero 3.4 ALFABETIERE Il libro descrive attraverso l’utilizzo delle lettere dell’alfabeto, le parole chiave che caratterizzano il tema del Km Zero. Il progetto è un prontuario da consultare e conservare. In Particolare l’alfabetiere è uno strumento semplice che si utilizzava un tempo per imparare a leggere e scrivere, attraverso lo studio delle singole lettere dell’alfabeto e dei significati ad esse associati. Tale supporto si presta perfettamente a interpretare il tema e i valori proposti, non solo per la sua semplicità, ma anche perchè porta con se quel “sapore” del passato, il tutto riadattato in chiave moderna. 17 Ricerca Esempi alfabetieri esistenti Alphabetics, An Aesthetically Awesome Alliterated Alphabet Anthology, Patrick and Traci Concepción, Little Gestalten, 2014. Bruno Munari, Alfabetiere – Facciamo insieme un libro da leggere, Corraini edizioni, Mantova 2011. Thomas Girst, The Duchamp Dictionary, Thames & Hudson, 2014. 3.5 SUPPORTO La carta è un supporto consolidato con cui si ha più confidenza e con cui si interagisce facilmente. La carta è il supporto privilegiato per la miglior resa delle illustrazioni presenti nell’alfabetiere. La novità introdotta riguarda il tema e la scelta dei contenuti, mentre il mezzo resta tradizionale e accessibile a tutti. 3.6 DIFFUSIONE Il Libro è in lingua italiana, si rivolge a un pubblico che vive specialmente nel territorio urbano dove è meno comune essere a contattoe coinvolti dai problemi dell’agricoltura e della filiera agroalimentare. 3.7 TEMI >>Ambiente (sostenibilità della produzione e della filiera e aiuto al territorio) >>Società (nuove forme di relazione tra consumatore e produttore, ritorno alla comunità, ruralità urbana, solidarietà e Nuove norme sociali) >>Economia (Nuove forme di commercio sostenibile, prezzo equo e solidale ed economia locale). 18 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 3.8 STRUTTURA Aa Bb Cc Dd Agricoltori e contadini Biologico e buono Consumatore consapevole Decrescita frugale Ee Ff Gg Ii Economia locale Filiera corta Gruppi acquisto solidale Impatto ambientale Ll Mm Nn Oo Lavoro e occupazione Mercato contadino Norme sociali Origine controllata Prezzo equo Qualità naturale Rete del cibo Spesa elettronica Pp Qq Rr Ss Tt Uu Vv Zz Territorio e tradizione Urbanizzazione rurale 19 Vendita diretta Ricerca Zero km 4 DEFINIZIONE 4.1 PROGETTO GRAFICO Il libro descrive la contrapposizione tra la filiera lunga e il Km Zero nel odierno sistema agroalimentare. Tale dualità viene espressa attraverso l’utilizzo dei colori, rosso e blu, che vengono utilizzati per differenziare illustrazioni e tipografia. La scelta di utlizzare questi colori caratterizza e distingue l’alfabetiere rispetto ad altre pubblicazioni cosiddette “verdi”, che per lo più si concentrano sul tema del biologico e della sostenibilità alimentare. Un altro aspetto è il chiaro rifermento ai pittogrammi della segnaletica stradale. 4.2 LETTURA 1. a>b>c … 2. z>v>u … 3. m>g>d… Il libro offre una doppia modalità di lettura: Si può leggere, dalla prima pagina all’ultima [1.], o dall’ultima alla prima [2.], considerando che le parole sono ordinate alfabeticamente. Si può iniziare da qualsiasi dei lemmi proposti [3.]. Il tema impone di approcciarsi non per scompartimenti stagni poichè ogni tema ne suggerisce e si collega ad un altro. Livelli di lettura Immagine 1°Livello Informazione Orientamento Tipografia 2°Livello Approfondimento Conoscenza L’elaborato è stato progettato per creare più livelli di lettura utilizzando una serie di sistemi per rendere intuibile l’architettura delle informazioni e i processi. Il linguaggio utlizzato per le rappresentazioni visive è didascalico e didattico. Le forme sono state semplificate al massimo per creare icone e illustrazioni essenziali e intuitive. Il colore ha un ruolo fondamentale nella comprensione del progetto marcando lo schema duale che si ripete in tutto l’alfabetiere. Lettura Completa 20 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 4.3 SPECIFICHE PROGETTUALI 180 mm Dalla A allo Zero 105 mm Scala 1 : 1 21 Definizione New Rail Alphabet, Black — abcdefghil mnopqrstu vwxyz & - . : ,’ ! ? ( ) ABCDEFGHIL MNOPQRSTU VWXYZ 1234567890 Plantin Std, Regular — abcdefg hil m nopqrst u vwxyz & - . : ,’ ! ? ( ) A BCDEFGH I L M NOPQR ST U V WXYZ 12 3 4 5 678 9 0 C–0 M – 100 Y – 100 K–0 C – 100 M – 100 Y–0 K–0 formato Il libro è stampato in formato tascabile 105 x 180 mm, permette una fruiziune informale e immediata dei contenuti. Il libro è di 66 pagine e 132 facciate esclusa la copertina. Ogni lettera è composta di una sezione formata da tre pagine, ovvero, sei facciate. Le prime due facciate sono occupate dal titolo e il sottotitolo. La terza dall’illustrazione in rosso, che indica la filiera lunga, la quarta e la quinta invece sono impegnato dal testo. L’ultima infine è presente l’illustrazione in blu che rappresenta il Km Zero. Ciascuna lettera viene descritta da un testo di circa 2.200 caratteri, per un totale complessivo di 43.000 battute. Per completare la lettura sono presenti, per ogni sezione il capolettera e ipertesto, posizionata verticalmente nel margine interno, che aiuta il lettore a orientarsi all’interno del libro. Ogni pagina del libro è composta da una piccola fascia che divide il volume in lunghezza con i due colori principali che si trova al vivo della pagina. Questo “stratagemma” serve colorare il taglio frontale del libro e creare una rubricazione per dare al libro identità e uniformità. Scelte cromatiche Il rosso è un colore tipicamente accostato al segnale di pericolo o divieto, invece il colore blu è utilizzato normalmente per comunicare obbligo oppure un comportamento consentito. Quindi un la contrapposizione di due concetti: uno negativo e uno positivo. Scelte carattere tipografico >> Titoli, sottotitoli, ipertesto e capolettera Il New Rail Alphabet è un revival del carattere disegnato da Margaret Calvert nei primi anni sessanta. Originariamente era parte integrante del sistema visivo delle ferrovie e degli aeroporti inglesi. È un carattere bastone simile, ma non identico, al peso bold dell’Helvetica, ma a differenza di quest’ultimo, ha forme meno severe e fredde. >> Testo Il Plantin è un carattere graziato disegnato intorno al 1913 caratterizzato da una struttura più spessa delle lettere e delle grazie. È un carattere che viene utilizzato principalmente per la stampa, grazie alle sue proporzioni e alla forma delle ascendenti e discendenti più corte, che migliorano la leggibilità e la lettura. Nel progetto insieme al New Rail Alphabet creano un ottima gerarchia e rendono la pagina equilibrata. 22 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero Titolo e titoletto A Agricoltori e contadini Agricoltori e contadini a 1 2 16 mm 5 mm 10 mm 23 Definizione 18 mm Aa Agricoltori e contadini Illustrazione + Testo L’attuale filiera agroalimentare è basata su modelli di produzione caratterizzati da un alto numero d’intermediari e dalla prevalenza della grande distribuzione organizzata. In base alla logica dei consumi dei mercati globalizzati, durante le fasi di produzione dei beni, i passaggi e in tal senso, l’estensione della catena distributiva tra produttore e consumatore sono in continuo aumento. Tale tendenza ha provocato un completo distacco fra chi produce e chi consuma, relegando in una posizione di marginalità la vendita diretta e il rapporto tra produttore e consumatore. In quest’ottica il contadino vede fortemente ridimensionato il suo ruolo di imprenditore, nella difficoltà di prendere decisioni indipendenti e autonome, rimane “schiacciato” dalle logiche commerciali di un sistema centralizzato. Negli ultimi due decenni, anche a causa della crisi economica in atto, si è sviluppato un nuovo modello di produzione e di consumo, fondato su strategie alternative, con l’obiettivo di diversificare la produzione e 3 4 10 mm 16 mm 5 mm 10 mm 24 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero la distribuzione dei prodotti agroalimentari e soprattutto con il fine di ricostruire un rapporto tra consumatore e produttore nel rispetto dell’ambiente. L’agricoltura a Km Zero consente al contadino, soggetto sempre più debole della filiera agroalimentare moderna, di riappropriarsi del suo ruolo attivo nel “sistema” del cibo. L’agricoltore locale torna ad avere una forte autonomia decisionale: attribuisce egli stesso il giusto prezzo alle sue produzioni, decide quale tipologia di vendita attuare per raggiungere un numero di consumatori sufficiente, evita gli sprechi ed effettua scelte produttive migliori e sostenibili. Chi meglio di lui può farlo? Le sue esperienze sono frutto di un rapporto stretto con la terra tramandato da generazioni per un lungo periodo. Il nuovo modello di commercializzazione basato sul Km Zero e la filiera corta va incontro agli interessi dei produttori e dei consumatori, con risvolti positivi anche per la collettività/ comunità locale, spostando l’attenzione sul territorio, sulla qualità dei processi di produzione e su un modello di sviluppo rurale basato sulla sostenibilità. Aa Agricoltori e contadini Testo + Illustrazione 5 6 16 mm 5 mm 10 mm 25 Definizione 18 mm Copertina Dalla A allo Zero Alfabetiere del Km Zero Alfabetiere del Km Zero Dalla A allo Zero 20 mm 10 mm 11 mm 15 mm 26 15 mm Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero Illustrazioni La serie di illustrazioni nasce dall’utilizzo dei pittogrammi della segnaletica stradale, estrapolati e modificati per creare una narrazione e descrivere concetti complessi. Un aspetto importante è il linguaggio semplificato e di immediata comprensione poichè sono immagini che si trovano nel contesto quotidiano e quindi facilmente riconoscibili. Le illustrazioni sono state pensate per essere molto semplici e univoche. Per ciascuna lettera sono state progettate due immagini che esprimono concetti in antitesi tra loro. A diAgricoltori e contadini I di Impatto ambientale 27 Definizione D di Decrescita frugale 4.4 MENABÒ 62. Mm 68. Nn 74. Oo 80. Pp 86. Qq 92. Rr 98. Ss 104. Tt 110. Uu 116. Vv 122. Zz 128. Pagina Bianca 129. Bibliografia 130. Bibliografia 131. Pagina Bianca 132. Coliphon 1. Frontespizio 2. Pagina bianca 3. Pagina bianca 4. Indice 5. Indice 6. Introduzione 7. Introduzione 8. Aa 14. Bb 20. Cc 26. Dd 32. Ee 38. Ff 44. Gg 50. Ii 56. Ll Dalla A allo Zero Alfabetiere del Km Zero 1 Pg 2 Pg Aa Bb Cc Dd Nn Oo Pp Q q Ee Ff Rr Ss Agricoltori e contadini Biologico e buono Consumatore consapevole Decrescita frugale Economia locale Filiera corta Gruppi acquisto solidale Impatto ambientale Lavoro e occupazione Mercato contadino Gg Ii 28 Origine controllata Prezzo equo Qualità naturale Rete del cibo Spesa elettronica Territorio e tradizione Urbanizzazione rurale Vendita diretta Zero km Tt Uu Vv Zz Ll Mm 4 Pg Norme sociali index 5 Pg 3 Pg Introduzione Nella nostra società, negli ultimi cinquantanni, si sono affermati nuovi modi di vivere, produrre e consumare. È cambiato il rapporto produttore – consumatore, le tecniche di distribuzione, i costumi alimentari ed in particolare, è mutato il linguaggio che al cibo si riferisce. Un interessante aspetto di questa evoluzione si afferma con il neologismo del “Km Zero” espressione che esalta tutto ciò che è prodotto localmente e che pertanto diventa sinonimo di qualità, in netta contrapposizione ai cibi cosiddetti “globali”, ossia alimenti di irrintracciabile origine, sottoposti alla legge del profitto, del tutto estranei al tema della sostenibilità ambientale. Questa antitesi tra produzione locale e globale viene ben rappresentata all’interno del libro che spiega, da diversi punti di vista, cosa s’intende per filiera corta, filiera lunga, biodiversità, grande distribuzione, oltre al rapporto perduto tra campagna – città. L’alfabetiere del Km Zero “dalla A allo Zero” 6 Pg è un compendio in grado di fornire spunti importanti. È composto da parole chiave che permettono un’immediata comprensione di come la scelta di produrre o meno con un sistema sostenibile o con un sistema intensivo sia essenziale, dato che riguarda aspetti economico – sociali, che coinvolgono tutti i consumatori, ossia tutti noi. Siamo spinti a riflettere sul nostro modo di vivere quotidiano, sulle scelte che condizionano la nostra vita, la nostra cultura, sollecitati a ripensare alle nostre azioni, con l’obbiettivo di riacquistare una cultura del cibo più consapevole. introduzione Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 7 Pg a 9 Pg titolo + titoletto B Biologico e buono Biologico e buono b titolo + titoletto […] 12 Pg testo + illustrazione 13 Pg sezione ripetuta per ogni lettera Zero Km z testo + illustrazione Zz Zero km Z 123 Pg Bibliografia Bauman Zygmunt, Homo consumens – Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi, Edizioni Erickson,Trento 2007 Camporesi Piero, La terra e la luna – Alimentazione folclore società, Garzanti Editore s.p.a., Milano 1995 Giarè Francesca e Giuca Sabrina (a cura di), Agricoltori e filiera corta – Profili giuridici e dinamiche socio-economiche,INEA,Roma 2012 Giono Jean, Lettera ai contadini sulla povertà e la pace, Adriano Salani Editore, Milano 2010 Gosamo Emanuele (a cura di), biologico a km zero – filiera corta contesti solidali locali territorio e ambiente, Supplemento n° 1 al trimetrale Gaia n° 52/2012, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Mestre 2012 Latouche Serge, Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita, Bollati Boringhieri Editore,Torino 2012 Lisi Giuseppe, La gabbia matta, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2008 Malerba Luigi, La scoperta dell’alfabeto, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2000 128 Pg 11 Pg 15 Pg Zero Km 122 Pg illustrazione + testo Pg bianca + Bibliog, 129 Pg 124 Pg Il cibo che arriva sulla nostra tavola è molto spesso il frutto del lavoro di molte aziende, ognuna delle quali segue solo una singola fase della lavorazione del prodotto. Una volta finito, il prodotto alimentare, inizia un lungo viaggio fino agli scaffali del supermercato. La prima tappa è costituita dalla lavorazione, poi si passa al confezionamento fase in cui si impongono una serie di diversi standard a seconda delle valutazioni sulla destinazione finale. Infine, il prodotto viene affidato alla grande distribuzione organizzata. Ognuno di questi passaggi prevede un costo ulteriore che viene a gravare fortemente sul prezzo. In Italia, per esempio, non è strano trovare pomodori provenienti dall’Africa anche in primavera ed estate, stagioni in cui nel nostro paese il prodotto è disponibile in grandi quantitativi. Ciò ha dei costi ambientali elevatissimi. Infatti la distanza percorsa dal cibo è proporzionata alle emissioni di gas serra ed inquinanti emessi per il trasporto e per la refrigerazione. Coltivare prodotti a “Km Zero” vuol dire testo + illustrazione 125 Pg 29 126 Pg testo + illustrazione Progetto grafico, impaginazione e testi Ivo Rubboli Montanari Massimo, Il cibo come cultura, Editore Laterza, Roma – Bari 2013 Pavese Cesare, Il lavoro stanca, Giulio Einaudi Editore,Torino 1998 Pavese Cesare, La luna e i falò, Giulio Einaudi Editore,Torino 1950 Perèz-Vitoria Silvia, Il ritorno dei contadini, Jaca Book s.p.a., Milano 2007 Petrini Carlo, Terra Madre – Come non farci mangiare dal cibo, Giunti editore, Milano 2009 e Slow Food editore, Bra 2009 Scaffidi Cinzia, Mangia come parli – Com’e cambiato il vocabolario del cibo, Slow Food editore, Bra 2009 130 Pg non allontanarsi dai luoghi di produzione. Con questa nuova metodologia di distribuzione si riducono i diversi passaggi che contribuiscono a rendere tortuoso il rapporto tra produttore e consumatore: si ritorna ad apprezzare il rapporto diretto sinonimo di qualità, freschezza e contenimento dei costi. Inoltre vuol dire salvaguardare l’ambiente grazie alla riduzione sia dell’emissione di anidride carbonica da parte dei mezzi di trasporto sia dell’enorme quantitativo di plastica e cartone necessario all’impacchettamento dei prodotti. Per di più, scegliamo anche di fare un’alimentazione sana che vuol dire mangiare un prodotto fresco, stagionale e ricco di proprietà organolettiche perché non è sfinito da lunghi viaggi. Contribuiamo attivamente allo sviluppo dell’economia enogastronomia locale. In fine, la risultante di tutto ciò sarà l’inevitabile abbattimento dei prezzi, fondamentale in un momento di crisi economica come quello in cui stiamo vivendo. Zero km 14 Pg 10 Pg Zz 8 Pg L’attuale filiera agroalimentare è basata su modelli di produzione caratterizzati da un alto numero d’intermediari e dalla prevalenza della grande distribuzione organizzata. In base alla logica dei consumi dei mercati globalizzati, durante le fasi di produzione dei beni, i passaggi e in tal senso, l’estensione della catena distributiva tra produttore e consumatore sono in continuo aumento. Tale tendenza ha provocato un completo distacco fra chi produce e chi consuma, relegando in una posizione di marginalità la vendita diretta e il rapporto tra produttore e consumatore. In quest’ottica il contadino vede fortemente ridimensionato il suo ruolo di imprenditore, nella difficoltà di prendere decisioni indipendenti e autonome, rimane “schiacciato” dalle logiche commerciali di un sistema centralizzato. Negli ultimi due decenni, anche a causa della crisi economica in atto, si è sviluppato un nuovo modello di produzione e di consumo, fondato su strategie alternative, con l’obiettivo di diversificare la produzione e Aa Agricoltori e contadini Agricoltori e contadini Aa Agricoltori e contadini A Agricoltori e contadini la distribuzione dei prodotti agroalimentari e soprattutto con il fine di ricostruire un rapporto tra consumatore e produttore nel rispetto dell’ambiente. L’agricoltura a Km Zero consente al contadino, soggetto sempre più debole della filiera agroalimentare moderna, di riappropriarsi del suo ruolo attivo nel “sistema” del cibo. L’agricoltore locale torna ad avere una forte autonomia decisionale: attribuisce egli stesso il giusto prezzo alle sue produzioni, decide quale tipologia di vendita attuare per raggiungere un numero di consumatori sufficiente, evita gli sprechi ed effettua scelte produttive migliori e sostenibili. Chi meglio di lui può farlo? Le sue esperienze sono frutto di un rapporto stretto con la terra tramandato da generazioni per un lungo periodo. Il nuovo modello di commercializzazione basato sul Km Zero e la filiera corta va incontro agli interessi dei produttori e dei consumatori, con risvolti positivi anche per la collettività/ comunità locale, spostando l’attenzione sul territorio, sulla qualità dei processi di produzione e su un modello di sviluppo rurale basato sulla sostenibilità. Stampato presso Centro Stampa Digitalprint, Rimini Gennaio 2015 Bibliog. + Pg bianca 131 Pg Definizione Colophon 132 Pg 127 Pg 4.5 PRODUZIONE Mai come in questo periodo si registra un grande interesse intorno all’oggetto libro, è ormai consolidato che il prodotto cartaceo non è destinato a scomparire ma deve competere con nuove modalità di vendita, legata al web e alle nuove tecnologie. Le case editrici di più ampie vedute cominciano a investire di più sull’aspetto grafico per dare un impulso alle vendite. Anche il libro, come gli altri oggetti di consumo, può diventare un prodotto progettato in ogni sua parte con la massima attenzione, dalla grafica, alla scelta dei materiali, la qualità di stampa fanno parte integrante del contenuto, lo ampliano e lo completano, per rivolgersi adeguatamente a un pubblico maturo e attento al design di qualità. Le scelte tecniche specifiche, su carta e stampa sono dirette a fare in modo di avere un prodotto duraturo nel tempo e di qualità superiore a quella di molte altre pubblicazioni sul mercato. Specifiche tecniche di stampa >> Copertina: Fegrigoni “tintoretto gesso”, da 250 gr, carta classica vergata su entrambi i lati, dal disegno leggero e uniforme per un effetto “stucco” consente una stampa particolarmente nitida e brillante conferendo alla pubblicazione “materialità” e peso. >> Pagine interne: Fedrigoni Usomano “premium quality” da 120gr, di pura cellulosa ECF, certificati FSC. Lo speciale trattamento su entrambi i lati, liscia e vellutata, esalta il tatto e consente di ottenere una stampa particolarmente nitida e brillante. Il libro è rilegato a filo refe, una soluzione più onerosa di una brossura a colla, ma sicuramente più durevole e di qualità. Corraini Edizioni 4.6 SVILUPPI POSSIBILI Come già detto, in base alla scena editoriale odierna, l’Alfabetiere del Km Zero potrebbe essere proposto a un casa editrice attenta ai temi che riguardano la società come ad esempio Corraini Edizioni di Mantova, la quale si occupa di arte e design ma anche di cibo, libri per bambini e ha una particolare attenzione alla qualità di stampa e soprattutto alla veste grafica delle sue pubblicazioni. 30 Dalla A allo Zero > Alfabetiere del Km Zero 5 BIBLIOGRAFIA Bibliografia Sitografia Bauman Zygmunt, Homo consumens, Edizioni Erickson, Trento 2007 http://www.lastampa.it/Blogs/sostenibilmente http://www.nonsolocibus.it Camporesi Piero, La terra e la luna – Alimentazione folclore società, http://agriregionieuropa.univpm.it Garzanti Editore s.p.a., Milano 1995 http://www.slowfood.it http://www.coldiretti.it Giarè Francesca e Giuca Sabrina (a cura di), Agricoltori e filiera corta, http://www.campagnamica.it Profili economico giuridico e sociali,INEA, Roma 2012 http://www.improntawwf.it http://www.inea.it Giono Jean, Lettera ai contadini sulla povertà e la pace, Adriano Salani http://www.expo.rai.it Editore, Milano 2010 http://www.panbagnato.com http://www.fruttanellescuole.gov.it Gosamo Emanuele (a cura di), biologico a km zero – filiera corta http://www.spesadalcontadino.com contesti solidali locali territorio e ambiente, Supplemento n° 1 http://www.guidaconsumatore.com al trimetrale Gaia n° 52/2012, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, http://www.istat.it Mestre 2012 http://www.agri2000.it http://www.treccani.it Latouche Serge, Per un’abbondanza frugale, Bollati Boringhieri http://www.rinnovabili.it Editore, Torino 2012 Annamaria Capparelli, Coldiretti: nei campi possibili 200mila posti di Lisi Giuseppe, La gabbia matta, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2008 lavoro per i giovani, 21 maggio 2013, in http://www.ilsole24ore.com Malerba Luigi, La scoperta dell’alfabeto, Arnoldo Mondadori Editore, Marco Magrini, Il network dei pari ci salverà, 12 maggio 2013, Milano 2000 in http://www.ilsole24ore.com Montanari Massimo, Il cibo come cultura, Editore Laterza, Carlo Petrini, La rivincita del localismo, 13 dicembre 2007, Roma – Bari 2013 in http://ricerca.repubblica.it Pavese Cesare, Il lavoro stanca, Giulio Einaudi Editore, Torino 1998 Silverio Novelli, A chilometri zero, in http://www.treccani.it Pavese Cesare, La luna e i falò, Giulio Einaudi Editore, Torino 1950 Riviste Perèz-Vitoria Silvia, Il ritorno dei contadini, Jaca Book s.p.a., Milano 2007 The Gourmand – a food a cultural journal, n. 03, 2013 Petrini Carlo, Terra Madre – Come non farci mangiare dal cibo, Slow IL magazine, n. 47, Dicembre 2012, Il Sole 24 Ore Food editore, Bra 2009 Eye, The Food issue, n. 87, 2014 ARC Magazine, Journal of the Royal College of Art, n. 17, 2012/13 Scaffidi Cinzia, Mangia come parli – Com’e cambiato il vocabolario del cibo, Slow Food editore, Bra 2009 31 Bibliografia Al tramonto Ambanelli smetteva di lavorare e andava a sedersi a casa con il figlio del padrone perché voleva imparare a leggere e a scrivere. «Cominciamo dall’alfabeto,» disse il ragazzo che aveva undici anni. «Prima di tutto c’è A.» «A,» disse paziente Ambanelli. «Poi c’è B.» «Perché prima e dopo?» domandò Ambanelli. Questo il figlio del padrone non lo sapeva. «Le hanno messe in ordine così, ma voi le potete adoperare come volete.» «Non capisco perché le hanno messe in ordine così,» disse Ambanelli. «Per comodità,» rispose il ragazzo. «Mi piacerebbe sapere chi è stato a fare questo lavoro.» «Sono così nell’alfabeto.» «Questo non vuol dire,» disse Ambanelli, «se io dico che c’è prima B e poi c’è A forse che cambia qualcosa?» «No,» disse il ragazzino. «Allora andiamo avanti.» [...] Luigi Malerba, La scoperta dell’alfabeto — 1963