Articoli apparsi sui quotidiani [19.12.2009] - Cc-Ti
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Corriere del Ticino 12/19/2009 Page : 28 Copy Reduced to 82% from original to fit letter page e >Øe^e µe··À >> Uµ· U~e·À> UvÉÀɵ>e ÇÚÚ ^e> >eµ> ^ eµU >µÀe e Éeµ·e UeµÀeØØe e >UÉe µeUUÉ >Ø eµ > ÀeÉÀ> UUÉ >Ø>e eµ ÇÚÚ[ e µe·e ÀU e· µe·U > ·É eµ>µe e Uµ· ·eØ> Àµ ^>¥ -e v>>À> É> µ µe·> ^ee e· µÀ>Ø ^UeLµe ²eU> ÀUe·e ·À> µe· ·Àe^ ·eØ> Àµ ^> >> Uµ· eUU>[ e >Ø[ ·eLµ> U~e e UµµeÀe e·e ^ ^Ue Lµe · µ·UÀµ É> UeµÀ> µ µe·> e ·eÀÀµ µeÀ>À >e e· µÀ> Ø[ U~e rµ> ²>Àµ eµ> ªÉe >vvµeÀe ÀUU>À ^> U> UvÉÀɵ>e¥ ~>µ>eÀe[ e· ·À >Uµ> Àe UeµÀeØØe[ e eµ µ·· > µeUUÉ > · µ>ÀÀÉÀÀ ²>· eÀÀ UUÉ >Ø >e¥ +Ée·À i e··>vv eeµ · eµ e Uµ· ^e> µe·eÀ> Øe ^e²U~e·À> UvÉÀÉ µ>e ^²>ÉÀÉ U^ÀÀ> ^>> > eµ> ^ eµU ^e >À /U[ µe·eÀ>À> >> ·À> > ^> ^µeÀÀµe ÉU> LeµÀ¥ ²U~e·À> ªÉe·À²> i ·À>À> U^ÀÀ> eµ > µ> ÑÀ> U vÉÀ>eÀe U e >eµe ^e >À eѵ>[ eÉU~@Àe e 6>É^ e ~> ÀUU>À Ǽ >Øe^e ¢ ªÉe·À>µ eµ> ·À>À Ñ>À > jÚÚ µe·e£[ eµ É ÀÀ>e ^ Â¥j» ·À ^ >ѵ[ ·É^^Ñ·e e ·eÀÀµ ^É·Àµ> e >µÀv>> À ¢Ç >Øe^e£ e ·eµÑØ e U eµU ¢¼£ >Øe^e¥ ·eÀÀµe ^ee e· µÀ>Ø ~> ·rreµÀ À ªÉe·À²>¥ r>À À U> ^e²eÓ µÀ i ·À>À ^ Uµ U> ÇÚ¤ µ· eÀÀ > ·Uµ· >[ > ²> · ^ѵeLLe U~É^eµe UɪÉe > Ñe ·É eµµ µ · eÀÀ > ÇÚÚ»¥ z/ÉÀÀ>Ñ> m ~> ·À Àe>À ÉU> LeµÀ m ªÉe ·À ·eÀÀµe Ø> > ^>µe ·ev> ^ µ µe·>[ · µ>ÀÀÉÀÀ ªÉe·À e ·e ^ ^UeLµe¥ Ø[ ²"- µe Ñe^e É >ÉeÀ ^e s¤ ^ee e· µÀ>Ø rÉÀɵ[ e ªÉe·À> Àe^eØ> ·eLµ> Ureµ>µ· ªÉe·À e·{¥ ²U~e·À> > e·· ÉUe U~e > Ñe ·>>µ>e /U ·r vɵ> > Ñe ^ev >Àµ U>À U~e >µÀeU > >²^>ve¥ r>ÀÀ Ǥ ^ee >Øe^e e ÇÚÚ ~> >ÀeÉÀ ·>>µ ·À>L[ eÀµe Ǽ¤ ~> >ÉeÀ>À rµ> Ç e Ç[¤¥ ^^µÀÀɵ>[ ²j¼¤ ^ee >Øe^e ~> Ñeµ·>À > Àµe^ Ue·> e·ÀD > re ÇÚÚj[ É> eµUeÀÉ>e >vvµe µ· eÀÀ >v >Àµ U>À e[ >^^µÀÀɵ> Ǥ ~> UUe·· >ÉeÀ ^e ·> >µ e ÇÚÚ[ É> eµUeÀÉ>e µ>ÀU>eÀe ^ > µ· eÀÀ > ªÉe> ^ 6>É^ ¢¤£[ eѵ> ¢¼¤£ e eÉU~@Àe ¢Â¤£¥ µU> e µeÑ· ·É²>^>e À ^e ·>>µ eµ ÇÚÚ[ i Ñeµ ^> É U>À >ÉeÀ> Éeµ ^ >Øe^e U~e µeÑe^e >Ée À ^ >v>[ > e··Àe É LU U veeµ>ØØ>À¥ r>ÀÀ u»¤ µeÑe^e >ÉeÀ rµ> ² e ¤¥ z+Ée·À i ^ÑÉÀ m ~> · ev>À ÉU> LeµÀ m >> r>ÀÀ U~e Àe µe·e · ev>Àe > U Àµ>ÀÀ UeÀÀÑ ^ >ѵ[ ^Ñe µ> ÀU>eÀe ^> eµÀÉÀÀ · i ^eU· ^ r>µe ·>µe ·>>µ{¥ ²É· ^e >ѵ >µÀ Àe /U i >v ·Àe·· Ñe ^ev >Àµ U>À¥ r>ÀÀ > ·É^ ^ee e µe·e ev> ¤ ^e eµ·>e U ·>>µ Ñ>µ>Le[ UÀµ ¤ ^ 6É^[ Âu¤ ^ eѵ> e Çj¤ ^ eÉU~@Àe¥ ·É rÉÀɵ« +É> · e µeÑ · ^ev µe^Àµ ÀUe·« ¼¤ ^ee µ· ·Àe µeÑe^e É> UeµÀ> ·À>LÀD ^e ·>>µ ¢rµ> mÇ e ¨Ç¤£[ · u¤ µeÑe^e É U> ·É eµµe > Ǥ e Ǽ¤ µe Ñe^e É >ÉeÀ Àµe Ǥ¥ µU> ²>^>eÀ ^ev >rr>µ µe v·Àµ>À e ÇÚÚ[ · Ǥ ^e e ·UeÀD ~> µev·Àµ>À É Àµe^ ev>ÀÑ[ Ǥ ze^Uµe{[ u¤ ·^^·r>UeÀe[ ÇǤ LÉ e · ²¤ eUUeeÀe¥ ,vÉ>µ^ µ·· ·e e·[ e eµUeÀÉ> · >LL>·À>Ø> ·¥ 1 >Àµ r>ÀÀ ·ÀÑ i U~e > >vvµ>Ø> ^ee >Øe^e É Ñ>À>µe É >µve ^ >ÉÀr> Ø>eÀ ·ÀÑ¥ - ²j¤ vÉ ^U> > ·ÀÉ>Øe ev>ÀÑ>[ e Àµe Çu¤ > vÉ^U> e^Uµe[ Âu¤ ·^^·r>UeÀe[ Ç»¤ LÉ> e »¤ eUUeeÀe¥ > ·ÀÉ>Øe i ·ÀÑ> >U~e ^> µr ^ev Ñe·ÀeÀ[ ^>À U~e Le us¤ ^ee µe·e ~> Ñe·ÀÀ ev ÉÀ Ç e·[ e »¤ µeÑe^e ^ r>µ e µ·· Ç¥ Àµe e ·UeÀD ^e U>Àe UÀÉ> > ev>µ· eµ > rµ>Øe ^ > µe^·À¥ -É rµÀe ^e > v>eÀ[ Le uj¤ ·ev>> ÑeUe É >Év>eÀ ^e Àeµ eµ ·>^ ^ee r>ÀÀɵe¥ re[ ²jj¤ ^ee >Øe^e ~> >ÑÉÀ µLe U ²ÀÀe eÀ ^ ÉÑ Uµe^À[ ¤ ~> >ÑÉÀ µLe U µÑ ^e Uµe^À e j¤ ~> µUeÑÉ À e··É> ^·^eÀÀ> eµ Uµe^À e··ÀeÀ¥ ^erÀÑ>[ ²U~e·À> ·Àµ> É> LÉ> ÀeÉÀ> ^e ²eU> ÀUe·e¥ ,LeµÀ >eÀÀ Copyright © $$edition Corriere del Ticino December 21, 2009 8:49 am / Powered by TECNAVIA Un anno meno nero del previsto Le imprese ticinesi hanno resistito alla crisi anche se le prospettive rimangono a tinte fosche di Generoso Chiaradonna Lugano – Malgrado le difficoltà e le preoccupazioni per l’evoluzione dell’occupazione, le aziende ticinesi resistono bene alla crisi, anche se le prospettive per il 2010 restano incerte e contraddistinte dalla prudenza. Sono le conclusioni a cui giunge il primo rilevamento congiunturale condotto dalla Camera di commercio in collaborazione con le consorelle dei Cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Vaud. «All’inchiesta hanno partecipato 261 aziende industriali, commerciali, artigianali e dei servizi, in rappresentanza di 13’187 posti di lavoro in Ticino», ha spiegato il direttore della Camera di commercio del cantone Ticino, Luca Albertoni. Una conseguenza diretta della crisi è ravvisabile nella politica d’investimenti delle aziende. Il livello generale d’investimenti previsto per il 2010 è infatti inferiore a quello registrato nel 2009: solo il 37% delle imprese prevede di effettuare investimenti, contro il 45% del 2009. Nell’industria/artigianato il calo è del 10% (dal 57 al 47%) mentre nella categoria commerci/servizi la diminuzione è del 7% (dal 38 al 31%). «Non è sorprendente che la maggior predisposizione al- l’investimento sia delle strutture aziendali grandi, con oltre 10 collaboratori», spiega Albertoni. Dall’indagine, inoltre, emerge che il 67% di esse progetta investimenti per il 2010, mentre il tasso percentuale scende al 54% per le aziende di media grandezza (fra 30 e 100 collaboratori) e al 26% per piccole aziende (con meno di 30 collaboratori) Per quanto riguarda l’evoluzione dell’effettivo del personale nel 2009 si è registrata una stabilità dell’effettivo del personale per il 61% delle imprese, a fronte di un aumento per il 19% e una diminuzione per il 21% delle aziende. Per il 2010, malgrado il generale clima di incertezza, una ripresa appena abbozzata e le preoccupazioni per l’occupazione, il 74% delle imprese prevede una stabilità dell’effettivo del personale per il 2010. Il 13% segnala un incremento e solo il 13% prevede una diminuzione. «Sembra quindi esserci una tendenza alla stabilità, a dimostrazione del fatto che le aziende cercano di mantenere il capitale umano, strategicamente decisivo», spiega Albertoni il quale precisa che il calo delle esportazioni nel settore industriale quest’anno è stato pari al 20% rispetto al 2008. «A livelli però leggermente più alti del 2007», affer- ma. A conferma che il 2008 è stato un anno eccezionale sotto tutti i punti di vista. Nel mese di dicembre, che non si è ancora concluso, si sono comunque registrati dei miglioramenti rispetto ai mesi trascorsi. Per la prima volta dopo mesi si ha l’impressione che la crisi stia – anche se leggermente – regredendo. Dall’inchiesta comunque emergono preoccupazioni per quanto riguarda i termini di pagamento giudicati troppo lunghi dalla maggioranza degli intervistati. «Si è comunque sotto la media di altri Paesi che registrano termini di pagamento a 90-120 giorni», spiega il direttore della Camera di commercio. «Nel nostro caso la maggior parte dei pagamenti (oltre il 50%) avviene sotto i 45 giorni per quanto riguarda i privati. Le imprese hanno comunque registrato una tendenza a procrastinare il pagamento delle fatture. Per quanto riguarda gli enti pubblici i termini sono simili». Infine, sempre stando al sondaggio dell’inchiesta, non c’è stato il tanto paventato ‘credit crunch’. L’88% delle aziende non ha ravvisato problemi per ottenere nuovi crediti, il 93% ha rilevato che non vi sono state difficoltà per rinnovare i crediti e solo il 2% ha segnalato disdette di crediti esistenti. Dicono che poteva andare peggio L’analisi Non c’è stato nessun blocco salariale Lugano – «Non c’è stato nessun blocco salariale nel corso del 2009 e nemmeno è previsto in modo massiccio per il 2010». Ad affermarlo sempre il direttore della Camera di Commercio del cantone Ticino, Luca Albertoni il quale cita a termine di paragone i Cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Vaud dove le imprese si dimostrano un po’ più avare nel concedere aumenti salariali per il 2010. «Circa il 40% delle aziende da noi contattate hanno annunciato che non concederanno adeguamenti salariali. Questo però è dovuto ad accordi tra le parti sociali e non per una cattiva vo- lontà o da politiche aziendali restrittive, anche perché le prospettive economiche non sono incoraggianti», spiega Albertoni. Da segnalare comunque che il restante 60% degli intervistati ha annunciato che adeguerà le buste paga tra un minimo dell’1% e un massimo del 3,9%. Altro dato interessante rispetto ai tre cantoni romandi è quello della concessione della tredicesima mensilità. Ben l’86% delle imprese del campione ticinese hanno nel loro sistema salariale il calcolo di un tredicesimo stipendio. Percentuale che scende al 78% a Neuchâtel, al 69% a Ginevra e al 68% nel canton Vaud. GIORNALEdelPOPOLO SABATO 19 DICEMBRE 2009 CAMERA COMMERCIO + TICINO 3 Finora nessun problema per avere le linee di credito Le aziende resistono bene e guardano prudenti al 2010 Le aziende ticinesi stanno resistendo abbastanza bene alla crisi. Il 2009 infatti si sta chiudendo tutto sommato in modo positivo, mentre per il 2010 la previsione deve per forza di cose essere più prudente, soprattutto per quel che riguarda l’occupazione. È questo, in sintesi, il quadro emerso dall’indagine congiunturale realizzata dalla Camera di commercio industria artigianato e servizi tra ottobre e novembre su 261 imprese. Il direttore Luca Albertoni (accompagnato dal vicepresidente Franco Cavadini) ha illustrato i vari aspetti dell’inchiesta (eseguita in contemporanea 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% anche nei Cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Vaud), mettendo l’accento sull’andamento degli affari, la situazione salariale, l’evoluzione del personale, gli investimenti e altri aspetti legati alla crisi. ESPORTAZIONI – Ma iniziamo con una nota negativa. Nel 2009 le esportazioni sono diminuite del 20% rispetto allo scorso anno. Una cifra che comunque è ancora leggermente sopra il livello raggiunto nel 2007. E in questo ambito Albertoni segnala i primi segnali di ripresa avvertiti proprio nel mese di dicembre. ANDAMENTO DEGLI AFFARI – Di tutt’altro te- Ec ce lle nt e Bu on o Totale Me di oc re So dd isf ac en te di NICOLA MAZZI andamento degli affari nel 2009 Ne ga tiv o Un’indagine evidenzia come, malgrado un calo delle esportazioni, gli affari siano stati piuttosto buoni. E non sono mancati gli adeguamenti salariali. In dicembre i primi segnali di ripresa. ind.art. serv./comm. nore gli affari. In generale sono stati giudicati buoni o eccellenti dal 23% delle aziende, soddisfacenti dal 41% degli interpellati, mediocri dal 23% e negativi dal 12%. Un dato incoraggiante secondo la Camera che però registra anche una maggiore prudenza sugli affari del 2010. Importante è l’autofinanziamento delle aziende, in quanto solo l’8% lo definisce negativo. «È un segnale molto positivo e probabilmente – sottolinea Albertoni – questo può spiegare anche la mancanza del ricorso al credito messo a disposizione da BancaStato. E anche il fatto che non vi sono stati particolari problemi con la politica creditizia delle banche». SALARI – Interessante notare come per quel che riguarda i salari il Ticino non sfigura nel confronto con gli altri Cantoni. «Forse a compensare un livello medio salariale più basso». Più della metà delle aziende (il 55%) ha concesso aumenti varianti dall’1 al 3,9%, mentre solo il 29% delle imprese non ha dato aumenti. E per quel che riguarda la 13esima mensilità da rilevare che ben l’86% delle imprese la concede (una cifra nettamente superiore a quella degli altri Cantoni romandi). «Per il 2010 questi numeri sono invece un po’ meno positivi, ma non ci sarà un blocco generale dei salari, salvo laddove è in vigore un contratto collettivo di lavoro e si è deciso in tal senso nelle trattative tra le parti». PERSONALE – Nel 2009 è stata registrata una stabilità per il 61% degli interpellati, un aumento di occupati per il 19% e un calo per il 21%. Mentre per l’anno prossimo si segnala un netto incremento di coloro che prevedono una stabilità (73%). «A dimostrazione che le aziende cercano di mantenere il capitale umano, strategicamente decisivo. In questo senso – rileva Albertoni – notiamo una certa fiducia verso il futuro». INVESTIMENTI – La crisi si fa sentire In alto il direttore della Camera di Commercio Luca Albertoni. Importante, tra le altre cose, segnalare che la crisi non ha intaccato l’assunzione di apprendisti da parte delle imprese. (fotogonnella) maggiormente in questo campo. Infatti per il 2010 il livello generale degli investimenti sarà inferiore a quello di quest’anno. La diminuzione si noterà soprattutto nell’industria e nell’artigianato (-10%). Mentre d’altro canto non è sorprendente che la maggiore predisposizione all’investimento sia propria delle strutture più grandi. FORMAZIONE – Nonostante le difficoltà è molto positivo il fatto che solo il 5% delle imprese ticinesi abbia deciso di assumere meno apprendisti. Il restante 95% non ha cambiato la sua politica formativa. TERMINI DI PAGAMENTO – Preoccupa invece il 48% che dice di aver riscontrato un allungamento dei termini di pagamento da parte dei clienti, anche se restano comunque inferiori a quelli registrati a Vaud e Ginevra. Come precisa Albertoni «è un aspetto che preoccupa e che cercheremo di monitorare attentamente». CREDITI BANCARI – Conforta infine il fatto che ben l’88% delle aziende non ha ravvisato problemi per ottenere nuovi crediti dalle banche. E solo il 2% ha segnalato disdette di crediti esistenti. NOMINATO SCHÖNHOLZER Swisstransplant, cambio per la Svizzera italiana del Monastero di Berna. Il comando delle guardie di confine regione IV si complimenta con tutte le nuove guardie di confine due donne e sedici uomini ed augura a tutti una entusiasmante carriera professionale. Ringrazia inoltre gli istruttori per l’impegno profuso e per l’ottimo risultato ottenuto. Di seguito gli agenti brevettati: Albisetti Marco, Ettorre Domenico, Ferrara Luca, Perini Simone, Petralli Mattia, Senese Nicola, Bernardi Denis, Cadei Andrea, Cavadini Daniele, Croci Paolo, Federico Jacqueline, Daguati Mauro, Malingamba Roberto, Sacchi Sven, Sanfilippo Paolo, Tomini Andrea (migliore media italofono 5.0), Zgraggen Gabriele, Züger Patrizia Il dr med Carlo Schönholzer, caposervizio di nefrologia e emodialisti dell’Ospedale Regionale di Lugano è il nuovo rappresentate per la Svizzera italiana del comitato direttivo di Swisstransplant. Allo scadere del mandato subentra al prof. dr Augusto Gallino, primario di medicina all’Ospedale Regionale di Bellinzona. La fondazione Swisstransplant è il servizio nazionale che si occupa dell’attribuzione degli organi per il trapianto. E in questo campo da segnalare che il Ticino è il primo cantone per numero di organi donati.