card. mazarino

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GIULIO MAZARINO
Giulio Raimondo Mazarino, o Mazzarino, in francese Jules Raymond Mazarin (Pescina, provincia
dell’Aquila, 14 luglio 1602 – castello di Vincennes, 9 marzo 1661), è stato un cardinale, politico e
diplomatico italiano attivo soprattutto in Francia, dove servì come Ministro Capo sotto il regno di Luigi
XIV, succedendo al cardinale Richelieu.
Le origini
Fu il primo dei sei figli del siciliano Pietro Mazzarino (1576-1654) e di Ortensia Bufalini, appartenente ad
una famiglia della piccola aristocrazia umbra imparentata con i principi Colonna, presso i quali, a Roma,
Pietro aveva servito come maggiordomo e intendente: Giulio nacque a Pescina, all'epoca sede vescovile dei
Marsi, dove un suo zio, l'abate Bufalini, possedeva alcuni benefici ecclesiastici la cui amministrazione aveva
affidato a Pietro. Anche il fratello minore di Giulio, Alessandro, intraprese la carriera ecclesiastica,
divenendo un religioso domenicano (col nome di fra' Michele) ed arrivando alla porpora cardinalizia.
La formazione
Mazzarino si stabilì a Roma e studiò presso il prestigioso Collegio Romano insieme al futuro cardinale
Girolamo Colonna, grazie al quale soggiornò per un breve periodo anche in Spagna, a Madrid, dove studiò
diritto canonico presso l'università di Alcalá de Henares: si addottorò nel 1628 a Roma in utroque iure.
Nel 1628 divenne maggiordomo della corte francese. Nel 1630 prese parte alle fasi diplomatiche della
Guerra di successione di Mantova e del Monferrato quale legato del cardinale Barberini e incontrò Luigi
XIII, ricevendo dal sovrano grande stima: Mazzarino divenne così il padrino dei suoi figli, tra cui il
delfino Luigi, occupandosi della loro educazione e istruzione. In questa fase della sua carriera
politico/diplomatica si prodigò in particolare nel fare cessare le ostilità nel Nord Italia tra Francesi e Spagnoli
e si segnalò soprattutto nella stipula del Trattato di Cherasco del 1631, che portò molti benefici alla corte
francese.
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Nel 1639 Richelieu lo chiamò perciò al suo diretto servizio in Francia. Fino a quel momento, il cappuccino
padre Joseph aveva trattato gli affari esteri per conto di Richelieu e avrebbe dovuto essere nominato
cardinale, ma proprio in quell'anno morì e perciò in sua vece venne nominato cardinale Mazzarino, il
quale, dopo un breve soggiorno a Roma, tornò in Francia, dove Richelieu lo nominò suo segretario personale
e lo indicò al re quale suo successore.
La politica
Nel 1642 Richelieu morì e Mazzarino gli subentrò nella carica di primo ministro. Quando anche Luigi
XIII morì nel 1643, a causa della minore età di Luigi XIV Mazzarino assunse in pratica la reggenza della
Francia assieme alla regina madre Anna d'Austria.
Le controversie sulla politica del cardinale e la debolezza della reggenza sfociarono in due guerre civili, note
come le Fronde, movimenti di opposizione alla politica del Cardinale, che questi riuscì abilmente a
sconfiggere con l'appoggio del giovane Luigi XIV e della reggente Anna d'Austria, rafforzando l'autorità
regia.
Le Fronde in particolare esplosero a causa del prolungarsi della guerra con gli Asburgo ed il conseguente
dissesto delle finanze, che costrinsero Mazzarino ad una ferrea politica fiscale e di accentramento
assolutistico, che suscitò l'avversione della nobiltà e il rancore dei contadini ridotti alla fame e fece maturare
in tutta la nazione un pericoloso sentimento di rivolta che si manifestò con la cosiddetta Fronda
parlamentare del 1648, promossa dal Parlamento di Parigi, che si rifiutò di registrare i nuovi provvedimenti
finanziari voluti dal cardinale. Il Parlamento di Parigi chiedeva un maggior controllo pubblico sull'uso del
danaro dello Stato. Mazzarino, dopo essere stato costretto a fuggire dalla capitale, tornò dopo aver fatto
alcune concessioni.
In politica estera il cardinale fu l'artefice della negoziazione delle importanti paci di Westfalia (1648) e dei
Pirenei (1659), che stabilirono un nuovo assetto dell'Europa; la pace di Westfalia pose fine alla cosiddetta
Guerra dei Trent'Anni, iniziata nel 1618, e alla Guerra degli Ottant'anni, tra la Spagna e le Province Unite; la
pace fu poi completata con il Trattato dei Pirenei, del 1659, che mise fine alle ostilità tra Spagna e Francia. I
due trattati permisero alla Francia l'annessione di ben tre nuove province: l'Alsazia, l'Artois e il Rossiglione,
ma soprattutto spezzarono l'accerchiamento della Francia da parte degli Asburgo di Spagna e d'Austria,
determinando però la completa frantumazione della Germania in numerosissimi stati quasi completamente
indipendenti.
Il trattato di Westfalia inaugurò inoltre un nuovo ordine internazionale, un sistema in cui gli Stati si
riconoscevano tra loro proprio e solo in quanto Stati, al di là della fede dei vari sovrani. Nacque quindi la
comunità internazionale più vicina a come la si intende oggi: laica ed aconfessionale, in cui assume
importanza il concetto di sovranità dello Stato.
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