Condanna a morte del trasporto merci ferroviario sta per

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Condanna a morte del trasporto merci ferroviario sta per
GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014
Condanna a morte del trasporto merci ferroviario sta per diventare
definitiva
La sentenza di condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci sta per essere
emessa in via definitiva se non ci sarà un intervento oggi in extremis al Senato.
L’articolo 29 del Decreto Legge Competitività comporta un aumento del pedaggio del
trasporto ferroviario delle merci di oltre il 30% a km: un costo insostenibile per un
comparto che già stenta ad essere in concorrenza con altre modalità di trasporto.
In sede di conversione al Senato, dopo le speranze dei giorni scorsi per alcuni
emendamenti soppressivi della disposizione, oggi la doccia fredda: l’unico emendamento
rimasto è quello del relatore, il Senatore Massimo Mucchetti, e prevede che l’aumento ci
sarà, sia pure spalmato in tre anni dal 2015 al 2017.
“Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che
procura al Paese una simile disposizione - dichiara Nereo Marcucci – Presidente della
Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, Confetra “Disincentivare
il trasporto ferroviario delle merci va oltretutto in senso opposto a quanto vuole l’Europa ed
è singolare che l’Italia assuma questa posizione proprio nell’attuale Semestre di
Presidenza del Consiglio UE”.
L’Europa ha infatti già deliberato con l’assenso dell’Italia di arrivare ad effettuare con
tecniche intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al 2050. Un obiettivo che per
il nostro Paese diverrebbe impossibile se non si facesse marcia indietro sull’articolo 29 del
decreto competitività.
Ansa - Dl competitivita': Confetra, trasporto merci condannatoZCZC4726/SXA
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R ECO S0A QBXB
Dl competitivita': Confetra, trasporto merci condannato
(ANSA) - ROMA, 23 LUG - "Una condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci se
non verra' modificato l'articolo 29 del decreto legge Competitivita' che comporta un aumento
del pedaggio del trasporto ferroviario delle merci di oltre il 30% a km". E' quanto sostiene
Confetra che in una nota derfinice il costo "insostenibile per un comparto che gia' stenta ad
essere in concorrenza con altre modalita' di trasporto".
"In sede di conversione al Senato, dopo le speranze dei giorni scorsi per alcuni emendamenti
soppressivi della disposizione, oggi la doccia fredda: l'unico emendamento rimasto e' quello del
relatore, il Senatore Massimo Mucchetti, e prevede che l'aumento ci sara', sia pure spalmato in
tre anni dal 2015 al 2017.
"Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che procura al
Paese una simile disposizione" dichiara Nereo Marcucci - Presidente della Confederazione
Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, Confetra - "Disincentivare il trasporto
ferroviario delle merci va oltretutto in senso opposto a quanto vuole l'Europa ed e' singolare
che l'Italia assuma questa posizione proprio nell'attuale Semestre di Presidenza del Consiglio
UE".
L'Europa, si legge ancora nella nota, ha infatti gia' deliberato con l'assenso dell'Italia di
arrivare ad effettuare con tecniche intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al
2050. Un obiettivo che per il nostro Paese diverrebbe impossibile se non si facesse marcia
indietro sull'articolo 29 del decreto competitivita'.(ANSA).
PAT-COM
23-LUG-14 15:48 NNNN
23-07-14 1548
Radiocor - (ECO) Dl competitivita': Confetra, condanna a morte trasporto
ferroviario9010E1314
(ECO) Dl competitivita': Confetra, condanna a morte trasporto ferroviario
Per effetto dell'aumento del pedaggio merci del 30% a km
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 23 lug - "La sentenza di condanna a morte del trasporto
ferroviario delle merci sta per essere emessa in via definitiva se non ci sara' un intervento
oggi in extremis al Senato". Lo denuncia la Confetra, secondo cui l'articolo 29 del decreto
legge sulla competitivita' "comporta un aumento del pedaggio del trasporto ferroviario delle
merci di oltre il 30% a km: un costo insostenibile per un comparto che gia' stenta ad essere
in concorrenza con altre modalita' di trasporto.
In sede di conversione al Senato, dopo le speranze dei giorni scorsi per alcuni emendamenti
soppressivi della disposizione, oggi la doccia fredda: l'unico emendamento rimasto e' quello
del relatore, il Senatore Massimo Mucchetti, e prevede che l'aumento ci sara', sia pure
spalmato in tre anni dal 2015 al 2017.
'Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che procura
al Paese una simile disposizione', dichiara Nereo Marcucci, presidente della Confederazione
Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, Confetra. 'Disincentivare il trasporto
ferroviario delle merci va oltretutto in senso opposto a quanto vuole l'Europa ed e' singolare
che l'Italia assuma questa posizione proprio nell'attuale Semestre di Presidenza del Consiglio
Ue'.
"L'Europa - conclude la nota di Confetra - ha infatti gia' deliberato con l'assenso dell'Italia di
arrivare ad effettuare con tecniche intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al
2050. Un obiettivo che per il nostro Paese diverrebbe impossibile se non si facesse marcia
indietro sull'articolo 29 del decreto competitivita'".
com-amm
(RADIOCOR) 23-07-14 14:28:52 (0396) 5 NNNN
23-07-14 1428
23/07/14 12:33
Il Governo prova a rimediare ai danni del DL
Competitività alla rotaia
Ma per diverse associazioni di categoria non è abbastanza: anche nella versione emendata il
provvedimento rischia di essere esiziale per il settore
Dopo la levata di scudi tanto degli operatori cargo e passeggeri del settore ferroviario quanto di
alcuni sindacati (in particolare Uil Trasporti) delle scorse settimane, il Governo sembra esser
tornato sui proprio passi, con la formulazione di un emendamento al famigerato articolo 29 del
cosiddetto Decreto Competitività.
Come è noto la norma, prevedendo per RFI il ridimensionamento delle agevolazioni tariffarie
riguardanti il consumo di energia elettrica, comporterebbe per tutte le imprese ferroviarie operanti
servizi di mercato (il servizio universale è escluso) un aggravio di costi di 120 milioni di euro. Cifra
che, non solo secondo gli operatori di settore, ma anche nell’opinione di diverse associazioni
rappresentative di altri comparti del trasporto, di fatto azzererebbe la competitività della rotaia, con
conseguenza facilmente immaginabili in termini di crisi aziendali e switch alla gomma dei volumi
movimentati.
L’allarme ha evidentemente toccato nel vivo, tanto che – dopo le voci corse nei giorni scorsi sui
forti dissidi in materia all’interno dell’esecutivo – in sede di conversione è stato proposto dal vice
Ministro alla Sviluppo Economico Claudio De Vincenti un emendamento per risolvere il problema.
La previsione di spalmare in tre anni l’aggravio di costi, tuttavia, non è sufficiente secondo
Fercargo, associazione delle imprese ferroviarie private operanti nel settore merci, a salvaguardare
il comparto: “La proposta prevede uno sconto parziale sullincremento dei costi previsto dal decreto,
ma non risolve la questione dellintero comparto e rimane ancora letale per il trasporto ferroviario
delle merci”. 23 luglio 2014
Confetra, la sentenza di condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci sta per
diventare definitiva
La Confederazione invoca un intervento in extremis al Senato per bloccare l'effetto di un
emendamento al decreto legge “Competitività”
«La sentenza di condanna a morte del trasporto
ferroviario delle merci sta per essere emessa in
via definitiva». Lo denuncia la Confederazione
Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica
(Confetra) invocando un intervento oggi in
extremis al Senato. La Confederazione spiega
che «l'articolo 29 del decreto legge
“Competitività” comporta un aumento del
pedaggio del trasporto ferroviario delle merci
di oltre il 30% a km: un costo - sottolinea
Confetra - insostenibile per un comparto che
già stenta ad essere in concorrenza con altre
modalità di trasporto».
«In sede di conversione al Senato, dopo le
speranze dei giorni scorsi per alcuni
emendamenti soppressivi della disposizione precisa Confetra - oggi la doccia fredda: l'unico
emendamento rimasto è quello del relatore, il
senatore Massimo Mucchetti, e prevede che
l'aumento ci sarà, sia pure spalmato in tre anni
dal 2015 al 2017».
«Non posso credere - afferma il presidente di
Confetra, Nereo Marcucci - che governo e
parlamento non si rendano conto del danno che
procura al Paese una simile disposizione.
Disincentivare il trasporto ferroviario delle
merci va oltretutto in senso opposto a quanto
vuole l'Europa ed è singolare che l'Italia
assuma questa posizione proprio nell'attuale
semestre di presidenza del Consiglio UE».
Disegno di Legge n. 1541
Emendamento 29.100
All'articolo 29, il comma 3 è sostituito dal
seguente:
“3. È fatto divieto di traslare i maggiori oneri
derivanti dall'applicazione della presente
disposizione sui prezzi e sui pedaggi praticati
nell'ambito del servizio universale. La
definizione dei pedaggi per l'uso
dell'infrastruttura ferroviaria non rientranti
nel servizio universale, tiene conto dei
maggiori costi di gestione derivanti dalla
presente disposizione secondo un criterio di
gradualità valido per il primo triennio, in
misura non superiore al 50% nell'anno 2015,
non superiore al 70% nell'anno 2016, non
superiore al 80% nell'anno 2017. L'Autorità
per i trasporti vigila sull'osservanza delle
disposizioni di cui al primo periodo, anche
mediante accertamenti a campione, e sulla
corretta applicazione della norma sul
mercato.”
Relazione illustrativa
La precedente formulazione della norma
prevedeva il divieto di traslare i maggiori oneri
sui prezzi e sui pedaggi del (solo) servizio
universale, attribuendo in tal modo tutto il peso
della disposizione sui servizi a mercato sia
viaggiatori che merci.
La norma proposta prevede una gradualità
temporale in grado di diluire nel tempo gli
effetti dell'allineamento del prezzo dell'energia
al prezzo di mercato, prevedendo una
regolazione tariffaria che consenta un recupero
parziale nei primi tre anni.
«L'Europa - ricorda Confetra - ha infatti già
deliberato con l'assenso dell'Italia di arrivare ad
effettuare con tecniche intermodali il 30% del
traffico merci al 2030 e il 50% al 2050. Un obiettivo che per il nostro Paese diverrebbe
impossibile se non si facesse marcia indietro sull'articolo 29 del decreto competitività».
23 luglio 2014
Taglia-bollette, Confetra: condanna a morte del
trasporto merci ferroviario
“La sentenza di condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci sta per essere emessa in
via definitiva se non ci sarà un intervento oggi in extremis al Senato”. L'allarme viene dalla
Confetra e fa riferimento all'articolo 29 del Dl Competitività che, secondo calcoli della
confederazione dei trasporti e della logistica, comporta un aumento del pedaggio del trasporto
ferroviario delle merci di oltre il 30% a km: “un costo insostenibile per un comparto che già stenta
ad essere in concorrenza con altre modalità di trasporto”. Confetra lamenta che “dopo le speranze
dei giorni scorsi per alcuni emendamenti soppressivi della disposizione” oggi risulta che “l'unico
emendamento rimasto è quello del relatore, il senatore Massimo Mucchetti, e prevede che
l'aumento ci sarà, sia pure spalmato in tre anni dal 2015 al 2017”.
“Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che procura al
Paese una simile disposizione”, dichiara in una nota il presidente di Confetra Nereo Marcucci,
rilevando che “disincentivare il trasporto ferroviario delle merci va oltretutto in senso opposto a
quanto vuole l'Europa ed è singolare che l'Italia assuma questa posizione proprio nell'attuale
semestre di presidenza del Consiglio Ue”.
L'Europa, ricorda Marcucci, ha infatti già deliberato con l'assenso dell'Italia di arrivare ad
effettuare con tecniche intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al 2050. Un obiettivo
che per il nostro Paese diverrebbe impossibile se non si facesse marcia indietro sull'articolo 29 del
decreto competitività.
© Riproduzione riservata
23 luglio 2014
Dl Competitività, Confetra attacca il governo
Roma - Confetra, in una nota, definisce l’aumento del
pedaggio del trasporto ferroviario delle merci «insostenibile
per un comparto che già stenta ad essere in concorrenza con
altre modalità di trasporto».
Roma - «Una condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci se non verrà modificato
l’articolo 29 del decreto legge Competitività che comporta un aumento del pedaggio del trasporto
ferroviario delle merci di oltre il 30% a km». È quanto sostiene Confetra che in una nota
definisce il costo «insostenibile per un comparto che già stenta ad essere in concorrenza con
altre modalità di trasporto». «In sede di conversione al Senato, dopo le speranze dei giorni scorsi
per alcuni emendamenti soppressivi della disposizione, oggi la doccia fredda: l’unico emendamento
rimasto è quello del relatore, il Senatore Massimo Mucchetti, e prevede che l’aumento ci sarà, sia
pure spalmato in tre anni dal 2015 al 2017.
«Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che procura al Paese
una simile disposizione» dichiara Nereo Marcucci - presidente della Confederazione Generale
Italiana dei Trasporti e della Logistica, Confetra - «Disincentivare il trasporto ferroviario delle
merci va oltretutto in senso opposto a quanto vuole l’Europa ed è singolare che l’Italia assuma
questa posizione proprio nell’attuale Semestre di Presidenza del Consiglio UE». L’Europa, si legge
ancora nella nota, ha infatti già deliberato con l’assenso dell’Italia di arrivare ad effettuare con
tecniche intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al 2050. Un obiettivo che per il
nostro Paese diverrebbe impossibile se non si facesse marcia indietro sull’articolo 29 del decreto
competitività.
Logistica Management
Aumento costi trasporto merci ferroviario, la questione
ancora non risolta
23-07-2014
Nonostante una serie di rassicurazioni in merito, la situazione relativa al trasporto merci ferroviario è
ancora in grave pericolo, come dimostrano le note stampa ricevute in merito (Confetra e Assologistica)
che pubblichiamo integralmente.
Nota Confetra
La sentenza di condanna a morte del trasporto ferroviario delle merci sta per essere emessa in via
definitiva se non ci sarà un intervento oggi in extremis al Senato.
L’articolo 29 del Decreto Legge Competitività comporta un aumento del pedaggio del trasporto
ferroviario delle merci di oltre il 30% a km: un costo insostenibile per un comparto che già stenta ad
essere in concorrenza con altre modalità di trasporto.
In sede di conversione al Senato, dopo le speranze dei giorni scorsi per alcuni emendamenti
soppressivi della disposizione, oggi la doccia fredda: l’unico emendamento rimasto è quello del relatore,
il Senatore Massimo Mucchetti, e prevede che l’aumento ci sarà, sia pure spalmato in tre anni dal 2015
al 2017.
“Non posso credere che Governo e Parlamento non si rendano conto del danno che procura al Paese
una simile disposizione” dichiara Nereo Marcucci – Presidente della Confederazione Generale Italiana
dei Trasporti e della Logistica, Confetra – “Disincentivare il trasporto ferroviario delle merci va oltretutto
in senso opposto a quanto vuole l’Europa ed è singolare che l’Italia assuma questa posizione proprio
nell’attuale Semestre di Presidenza del Consiglio UE”.
L’Europa ha infatti già deliberato con l’assenso dell’Italia di arrivare ad effettuare con tecniche
intermodali il 30% del traffico merci al 2030 e il 50% al 2050. Un obiettivo che per il nostro Paese
diverrebbe impossibile se non si facesse marcia indietro sull’articolo 29 del decreto competitività.
Da Assologistica invece:
CASSARE TEMPESTIVAMENTE L’AUMENTO DEL COSTO DELL’ENERGIA PER
L’INTERMODALITA’ DELLE MERCI
Nonostante gli appelli, che ne hanno sottolineato le gravissime conseguenze sul trasporto merci
ferroviario, quanto disposto all’art. 29 del DL “Competitività” - con cui si prevede un prelevamento di
quasi 50 milioni di euro dall’aumento del costo dell’energia per il trasporto ferroviario - sta per essere
approvato.
“Questa mancanza di comprensione da parte dei decisori verso le reali necessità delle imprese e degli
operatori ferroviari non solo decreta la fine di qualsiasi mantenimento e sviluppo del trasporto su ferro
delle merci, ma pone seri interrogativi sulla credibilità del Paese” commenta il Presidente di
Assologistica Carlo Mearelli “Anche il dispositivo paventato di prevedere l’aumento del 30% del costo
dell’energia elettrica spalmato su tre anni non è una risposta accettabile, perché cancella la capacità
competitiva e programmatoria del trasporto intermodale su ferro in Italia”.
Nell’interesse delle imprese ferroviarie, della competitività logistica in generale e della salute pubblica
dei cittadini, irrimediabilmente lesa dal provvedimento per il conseguenziale incremento del trasporto su
gomma delle merci in totale controtendenza con i dettami ambientali della UE, Assologistica chiede al
Governo di cassare questa disposizione.
Milano, 23 luglio 2014