la crisi nei trasporti
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la crisi nei trasporti
LA CRISI NEI TRASPORTI La lunga fase recessiva che ha investito la produzione industriale e dei servizi con la caduta dei consumi ha avuto conseguenze, che ancora non si sono manifestate completamente, su tutto l’insieme dei servizi di trasporto sia delle persone che delle merci. A questo va aggiunto che la riduzione delle risorse destinate sia ai servizi di trasporto finanziati come il trasporto pubblico locale che alle infrastrutture, producono un ulteriore effetto recessivo che ha conseguenze anche sugli investimenti delle imprese e sulla filiera industriale che produce mezzi di trasporto. Le tante crisi, sia di settore che aziendali, si stanno sommando senza che vi sia la capacità della politica e del governo di affrontarle come una crisi del sistema dei trasporti, alla fine della quale rischiamo di avere l’elenco delle imprese chiuse o che hanno drasticamente ridimensionato i propri progetti industriali. Le conseguenze occupazionali, anche in ragione delle modifiche dei requisiti pensionistici e della durata e copertura degli ammortizzatori sociali, sono già evidenti nella difficoltà a gestire crisi e riorganizzazioni che prevedono il solo ricorso a riduzione di personale. Ricordando che la polverizzazione della cooperazione nel settore merci senza il ricorso alla cassa in deroga è priva di qualunque tutela. Crisi produttiva, crisi aziendali, taglio delle risorse, riduzione degli investimenti stanno determinando un corto circuito in tutta la filiera delle attività dei trasporti. La stessa difficoltà a rinnovare tutti i Contratti nazionali, a partire da quello della mobilità/area trasporto pubblico locale ormai scaduto da fine 2007, è sintomo del mancato riconoscimento del valore economico dell’intero settore che potrebbe svolgere un fondamentale ruolo anticiclico per il superamento della crisi e che in mancanza di interventi di riorganizzazione industriale, di regolazione normativa e di risorse aggraverà la debolezza del sistema paese col rischio di vedere le grandi imprese nazionali uscire dal mercato o essere drasticamente ridimensionate. TRASPORTO AEREO A seguito della chiusura di Wind Jet da fine settembre al Ministero dei Trasporti si è avviato il tavolo di confronto, l’unico, che dovrebbe affrontare la crisi del trasporto aereo. L’annuncio di questi giorni di Cai/Alitalia di non aver raggiunto gli obiettivi di pareggio nel 2012 (prevede un disavanzo ancora non stimato) ha la conseguenza di una dichiarazione di 700 esuberi che si aggiungono ai circa 4000 lavoratori ex Alitalia che sono passati dalla Cig in mobilità. La crisi del settore investe anche le compagnie MeridianaFly e BluePanorama per un totale di quasi 7000 lavoratori tra cassa e mobilità. A questo si aggiunge una situazione di estrema precarietà che investe tutto l’indotto aeroportuale dalle imprese di handling a quelle di catering. TRASPORTO FERROVIARIO Nel servizio ferroviario dei treni notte nel cambio d’appalto del dicembre 2011 non sono stati assorbiti tutti gli addetti ai treni notte ed ai servizi connessi di pulizia e logistica del precedente appalto delle società Servirail, Wasteel ed RSI e tuttora circa 450 lavoratori sono in attesa di una ricollocazione. Più in generale in tutti gli appalti del Gruppo Ferrovie dello Stato si registra una contrazione dei servizi, soprattutto nel trasporto locale ferroviario, con conseguenze sull’occupazione sia delle imprese ferroviarie che nell’indotto dei servizi di supporto. SETTORE MARITTIMO e PORTUALE Gnv - Grandi Navi Veloci Crisi della Compagnia Grandi Navi Veloci, specializzata nei 'traghetti da crociera', a causa del calo nel traffico dei collegamenti marittimi con la Sardegna, la Sicilia, la Spagna ed il Nord Africa. Il debito ammonta a 390 milioni. In via di definizione un piano di salvataggio aziendale che prevede però 600 - 700 esuberi tra marittimi e amministrativi. L’attività portuale sta risentendo del calo sensibile del trasporto cargo con punte accentuate di crisi in alcune realtà portuali (Gioia Tauro). TRASPORTO MERCI Numerose e diffuse in tutto il territorio nazionale le crisi aziendali e di cooperative nel settore del trasporto merci, logistica e spedizioni, a seguito della contrazione del lavoro nella movimentazione delle merci sia risalente ad un calo della produzione industriale che della grande distribuzione commerciale. Non vi è territorio che non sia investito da processi di chiusura e/o passaggio di attività che non comporti la richiesta di ammortizzatori quasi sempre in deroga. Richiesta che investe fortemente il settore dell’autotrasporto, dovuto anche ad una concorrenza sleale basata sul dumping salariale e normativo, aggravato da un uso distorto della legislazione europea su cabotaggio e distacchi trans nazionali, che causa la fuoriuscita dal mercato delle aziende virtuose. ARCESE A seguito di un drastico calo del trasporto merci è stata attivata la cassa integrazione straordinaria per 130 autisti che si trasformerà, esaurito il periodo, in licenziamenti e procedura di mobilità AWS A seguito della cessazione delle attività di corriere espresso i 114 lavoratori diretti non ricevono lo stipendio ed in attesa della nomina del curatore fallimentare non sono stati ancora attivati gli ammortizzatori sociali. LOGICOOP A seguito della cessazione dei servizi di trasporto e di facchinaggio della cooperativa a partire dal 15 settembre si è aperta la procedura di mobilità per 209 addetti. SDA corriere espresso A seguito della contrazione delle lavorazioni il corriere espresso, di proprietà del Gruppo Poste Italiane, ha aperto a fine settembre procedura di mobilità per 114 dipendenti. TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Il taglio, pur se attenuato con gli ultimi provvedimenti, delle risorse che dallo Stato vanno alle regioni e quindi alle imprese per l’effettuazione dei servizi pubblici, si aggiunge ad una situazione preesistente di forte difficoltà in molte imprese del settore. La mancanza di una visione del settore che leghi risorse e regole ha creato una situazione di incertezza che sta determinando crisi aziendali che portano anche al loro fallimento. Inoltre, anche per effetto della difficoltà in molte enti locali, si sta procedendo alla vendita di imprese di Trasporto Locale, al di fuori di qualunque processo governato del settore. Ad oggi circa 2.000 lavoratori usufruiscono degli ammortizzatori sociali ricorrendo alla cassa integrazione in deroga ed ai contratti di solidarietà. Maggiore concentrazione in Campania dove sono circa 800 gli addetti coinvolti a seguito di crisi e fallimenti di aziende. La crisi del settore del trasporto su gomma è concausa della scelta di Fiat di chiudere l’unica impresa, Irisbus, di produzione di bus in Italia.