Rassegna stampa - Ordine degli Avvocati di Trani

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Rassegna stampa - Ordine degli Avvocati di Trani
ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA
Ufficio stampa
Rassegna
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29 agosto 2006
Responsabile :
Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 – e-mail:[email protected])
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Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431
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ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA
SOMMARIO
Pag. 3 ASSICURAZIONI: Indennizzo diretto, lite continua (il sole 24 ore)
Pag. 4 ASSICURAZIONI: L’attuazione (il sole 24 ore)
Pag. 5 ASSICURAZIONI: Scontro sull'indennizzo diretto l'Ania frena,governo in
pressing (la repubblica)
Pag. 6 ASSICURAZIONI: Rc auto, caos sull'indennizzo diretto (italia oggi)
Pag. 7 ASSICURAZIONI:Crescono le responsabilità degli agenti (il sole 24 ore)
Pag. 8 PROFESSIONI: An sogna il Ppe con i professionisti (italia oggi)
Pag. 9 PROFESSIONI: Un partito aperto alle categorie, Fini rifonda An (il messaggero)
Pag.10 LIBERALIZZAZIONI: I meccanici tedeschi diventano avvocati (la stampa)
29/08/2006
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IL SOLE 24 ORE
Assicurazioni. Atteso in Gazzetta Ufficiale il Dpr per l'iter semplificato di risarcimento danni in caso di
sinistri lievi
Indennizzo diretto, lite continua
Avvocati,periti e compagnie si oppongono al debutto dal gennaio 2007
Conto alla rovescia per l'indennizzo diretto in «Gazzetta». Il decreto con le "istruzioni operative" per
l'iter semplificato dei risarcimenti per sinistri stradali di lieve entità, senza dover ricorrere alla
mediazione dell'avvocato, dovrebbe essere stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri. Almeno
secondo le indiscrezioni lanciate ieri dalle agenzie di stampa, che sin dal pomeriggio hanno riproposto
le perplessità incrociate degli "addetti ai lavori". Quegli stessi dubbi emersi dopo che il Consiglio dei
ministri del 18 luglio ha approvato il Dpr, su proposta del ministero dello Sviluppo economico.
Il regolamento - ieri la Gazzetta Ufficiale non era disponibile sino a tarda ora – entrerà in vigore dal
1°gennaio 2007 per gli incidenti che avverranno dal l° febbraio. In realtà, l'architrave della procedura che, per sinistri lievi, dovrebbe fare risparmiare tempo e denaro – era diventata legge circa un anno fa,
con l'approvazione del nuovo Codice delle assicurazioni (Decreto legislativo 209/2005). Ma l'articolo
150 rimandava l'applicazione delle misure a un Dpr per mesi arenato tra le secche dei veti incrociati di
compagnie, agenti assicurativi, periti e avvocati. Ribadiscono la più ferma opposizione al ,decreto e
chiedono modifiche legislative gli avvocati dell'Organismo unitario. Per il presidente, Michelina
Grillo, «se l'obiettivo è limitare il contenzioso, è necessario assicurare l'assistenza del difensore in
tutti i casi di danno alla persona e migliorare la disciplina dei danni al terzo trasportato. Ma
anche dirimere ogni ambiguità tra nuova procedura e norme processuali, per esempio chiarendo
quale sia il valore dell'attività istruttoria rispetto al giudizio».
Secondo l'Ania - che non è pregiudizialmente contraria ma contesta nel merito - è un problema di
tempi. «L'introduzione dell'indennizzo diretto obbligatorio nella Rc auto - spiega l'Associazione che
riunisce le compagnie – definisce un contesto di regole che, di fatto, non risulta possibile rendere
operativo dal1ogennaio 2007». Perché presuppone «un' organizzazione informatica (stanza di
compensazione) e un insieme di regole tutte da studiare e definire» (si veda l'altro articolo). Ad
esempio, non è chiaro con quali regole dovrebbe operare la cosiddetta "stanza di compensazione", che
dovrebbe disciplinare - senza distorsioni alla concorrenza, come voluto dall'Antitrust -lo scambio di
informazioni tra compagnie sui sinistri pagati per effettuare conguagli e rimborsi. Infine, l'Ania lamenta
l'assenza di soluzioni «su clausole contrattuali (franchigie, rivalse, diritto del danneggiato di evitare il
malus) che richiedono scambi di informazioni non previsti dalla "stanza di compensazione"». Per tutta
risposta, il ministero dello Sviluppo economico si è detto pronto a dare il via, da subito, ai tavoli tecnici
con Ania, consumatori e Isvap, per «affrontare eventuali problemi applicativi» relativi all'indennizzo
diretto, i cui principali contenuti, spiegano dal ministero, «sono noti sin dallo scorso gennaio. I
cambiamenti sono radicali ma i problemi non si risolvono con i rinvii». Anche gli agenti assicurativi
prendono le distanze dal provvedimento. Per Tristano Ghironi (segretario generale Sna) gli agenti sono
«indisponibili a gestire il nuovo sistema. Nel contesto di questa riforma - ha proseguito Ghironi - gli
agenti sono chiamati a un gran numero di adempimenti cui non possono far fronte». Plaudono la
decreto, invece, le associazioni dei consumatori. Per Federconsumatori, «non ci deve essere alcun
rinvio per la norma che, insieme con le altre novità per le Rc Auto, potrà portare a risparmi dai 140 ai
160 euro l'anno sulla polizza». Per il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, piuttosto,
«sarebbe necessaria un'effettiva realizzazione del processo di conciliazione per tutti i contenziosi del
settore», così da «abbattere i costi sia legali che peritali che gravano per almeno 1,5 miliardi di euro».
Laura Cavestri
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IL SOLE 24 ORE
L’attuazione
Senza l'aiuto dell'avvocato. Il nuovo regolamento sull'indennizzo diretto dovrebbe entrare in vigore il
1°gennaio 2007 per i sinistri occorsi dal l°febbraio. Lo schema di Dpr è stato approvato dal Consiglio
dei ministri del 18 luglio, dopo i rilievi del Consiglio di Stato e dell' Antitrust
La platea. Il regolamento si applicherà ai sinistri che coinvolgono due veicoli e in cui le uniche persone
che abbiano riportato lesioni siano i conducenti. Sarà la stessa compagnia del danneggiato a rimborsare
l'assistito con successiva rivalsa sull'assicurazione del responsabile dell'incidente. La «camera di
compensazione» consentirà lo scambio di informazioni
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LA REPUBBLICA
La riforma entrerà in vigore a gennaio del 2007. A fine di quest'anno addio al modulo Cid
Scontro sull'indennizzo diretto
l'Ania frena,governo in pressing
Bersani:niente rinvii sulle nuove regole per l’Rc-auto
ROMA- Nessuna retromarcia. Piuttosto, tutti al lavoro per risolvere i problemi entro Capodanno.
Mancano quattro mesi alla partenza dell'indennizzo diretto (che permetterà ai danneggiati di chiedere i
rimborsi alla propria compagnia) e sale di un ulteriore gradino la tensione tra Ania e governo. Alla
notizia che in Gazzetta ufficiale, proprio in queste ore, è stato pubblicato il testo del Dpr, le imprese
fanno sapere di «non essere pronte” mentre il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani,
annuncia di voler avviare un dialogo serrato con le controparti. Ma non al prezzo di un rinvio delle
norme. Il ministero è infatti «pronto a dare il via da subito ai tavoli tecnici con Ania, consumatori e
Isvap per affrontare eventuali problemi applicativi> che in quattro mesi dovrebbero trovare una
soluzione. I cambiamenti, prosegue il ministero sono certamente «radicali, ma i problemi non si
risolvono con i rinvii.
Al centro di questa "guerra sui tempi" dell'avvio della riforma, c'è innanzitutto la cosiddetta "stanza di
compensazione", un gestore super partes (come chiede con forza l'Antitrust) che sbrighi la burocrazia
tra le compagnie coinvolte in sinistri. E sarà proprio il tavolo tecnico voluto da Bersani a precedere la
costituzione del comitato vero e proprio, l'organismo che dovrà monitorare i rimborsi, i tempi, le cifre,
insomma, accumulare tutti i dati relativi alle nuove regole per poter applicare e distribuire nel tempo. in
modo equo, le classi di bonus-malus dei guidatori incappati in incidenti, i costi medi delle riparazioni
effettuate, i rimborsi pagati per lesioni fino al 9 per cento di invalidità permanente.
Ma per l'Ania 120 giorni sono insufficienti. Impossibile giungere pronti all'appuntamento del 1°gennaio
2007. «Il sistema delineato, sul quale da mesi avevamo avanzato critiche e proposte che sono state
sottovalutate - spiega polemicamente l'Ania - presuppone un' organizzazione informatica,la stanza di
compensazione, e un'insieme di regole, tutte da studiare e definire”. E «come si risolvono i problemi
connessi a quelle clausole contrattuali (franchigie, rivalse, diritto del danneggiato di evitare il malus)
che richiedono scambi di informazioni tra imprese?” Ma il pericolo maggiore per gli assicurati è quello
di non poter più disporre, in caso di rinvio dell'indennizzo diretto "per legge", nemmeno di quello
volontario, ovvero il Cid, che fino ad oggi ha permesso il rimborso di un milione e 200 mila incidenti
all'anno. Il "modulo di constatazione amichevole" del danno, ospite in qualche angolo di quasi tutte le
vetture nel nostro Paese, proprio in ottemperanza alle richieste di trasparenza e dell'Antitrust, sarà carta
straccia alla mezzanotte del 31 dicembre. Paradossalmente si rischia che dal primo gennaio 2007 non
esistano sistemi di rimborso diretto dei danni. Lucio Cillis
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ITALIA OGGI
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto il dpr n. 254 relativo ai risarcimenti danni
Rc auto, caos sull'indennizzo diretto
Imprese impreparate alla scadenza. Possibili le correzioni
Correzioni in vista per il sistema di indennizzo diretto previsto dal nuovo codice delle assicurazioni. Accantonata
la possibilità di rinviare l'entrata in vigore delle nuove regole, spunta l'ipotesi di modificarle in corsa. Infatti,
come anticipato da ItaliaOggi lo scorso venerdì 25 agosto, il dpr n. 254 firmato dal presidente della repubblica lo
scorso 18 luglio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 199 di lunedì 28 agosto 2006 e, a partire dal
prossimo anno, soppianterà l'attuale indennizzo diretto volontario con cui vengono risarciti circa 1 milione 200
mila incidenti l'anno. Il ministero dello sviluppo economico ha annunciato ieri che, insieme ad Ania, ai
consumatori e all'Isvap, saranno costituiti subito i comitati tecnici per monitorare i problemi derivanti
dall'applicazione del nuovo sistema di liquidazione predisposto dal ministro Pierluigi Bersani per i sinistri che si
verificheranno dopo il 1° gennaio 2007. ´Il tavolo con gli addetti ai lavori', ha sottolineato il ministero, ´farà da
apripista alla costituzione formale del comitato tecnico previsto dal decreto che dovrà calcolare i valori medi
delle compensazioni dei sinistri, una volta che sarà operativa la stanza di compensazione'. Ma proprio
sull'organizzazione informatica (stanza di compensazione) del nuovo sistema si concentrano le perplessità
dell'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, secondo la quale non ci sono i tempi materiali per
mettere in piedi entro fine 2006 il sistema per l'indennizzo diretto. Secondo Federconsumatori, invece, grazie alla
sua immediata entrata in vigore, e quindi all'eliminazione delle spese legali, i consumatori potranno beneficiare
di un risparmio dai 140 ai 160 euro l'anno sulla polizza assicurativa. Sconto che a parere di Rosario Trefiletti,
presidente di Federconsumatori, ´potrebbe aumentare di un altro 10% considerando la diminuzione degli
incidenti negli ultimi anni oltre a quello che si determinerà, di circa il 15%, quando sarà a regime l'indennizzo
diretto'.
Le novità. La procedura di risarcimento diretto, nei fatti, comporta l'indennizzo al danneggiato direttamente da
parte della sua assicurazione, che eserciterà la rivalsa nei confronti della compagnia del conducente responsabile
del sinistro. Verranno così risarciti solo i danni al veicolo e i danni di lieve entità al conducente, anche quando
nel sinistro siano coinvolte altre persone, rimaste però illese. Quando invece i terzi trasportati hanno subito
lesioni, allora la richiesta di risarcimento del danno sarà soggetta alla procedura ordinaria. Dunque, in questo
caso niente risarcimento diretto. Di più. Il meccanismo dell'indennizzo facile riguarderà i soli sinistri che
coinvolgono veicoli immatricolati in Italia, San Marino e Vaticano. Il dpr, infine, prevede una corsia
preferenziale per i danneggiati: le compagnie assicuratrici devono fornire ai propri clienti danneggiati ´ogni
assistenza informatica e tecnica' per utilizzare al meglio il servizio di indennizzo diretto e la piena realizzazione
del diritto di risarcimento del danno. Dalla compagnia è escluso qualsiasi compenso per la consulenza o
assistenza professionale di cui il danneggiato si sia volontariamente avvalso. Con una sola eccezione: quando si
tratti di una perizia medico-legale per i danni alla persona. In sostanza, il danneggiato potrà farsi assistere a sue
spese da un legale nella procedura di risarcimento diretto.
Il risarcimento. Una volta accertati i danni, l'art. 8 del regolamento prevede che l'assicurazione di riferimento
comunichi al danneggiato ´una congrua offerta di risarcimento del danno, eventualmente in forma specifica, se
previsto dal contratto'. Ciò significa che, se il contratto di Rc auto lo prevede, non avrà luogo il cosiddetto
risarcimento per equivalente e cioè attraverso la corresponsione di una somma in denaro corrispondente
all'ammontare del danno, ma attraverso la riparazione dell'auto. Ma solo nel caso il contratto preveda questa
possibilità, è garantito all'assicurato uno sconto sul premio. Chiara Cinti
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IL SOLE 24 ORE
Crescono le responsabilità degli agenti
E così il Governo è riuscito a consolidare in un "fronte del no" interessi che nella Rc auto erano sempre
stati antagonisti. Gli avvocati assieme alle compagnie e queste ultime - si tratta di un fatto inedito - a
braccetto degli agenti. Tutti contrari all'entrata in vigore dal 1°gennaio del risarcimento diretto in
materia di sinistri automobilistici (si veda l'altro articolo). Il rischio, concreto, è che il 2007 inizi senza
la riforma e addirittura senza quel po' di risarcimento diretto che si era comunque consolidato in Italia:
il sistema Cid nato su iniziativa delle compagnie e che queste ultime sono state costrette a disdettare
(dal 1°gennaio) dopo che l'Antitrust si è detto contrario allo scambio di informazioni (anche pubbliche)
tra le imprese. Ma come si fa a gestire le compensazioni finanziarie connaturate al nuovo meccanismo
senza che le compagnie si scambino flussi informativi sui sinistri? Il cliente della compagnia A, se
vittima di un incidente, sarà rimborsato - è il cuore del nuovo meccanismo.
Allo stesso modo non possono essere trascurati gli adempimenti organizzativi e tecnologici necessari
perché il sistema dell'indennizzo diretto possa funzionare al meglio. Certamente le imprese potrebbero
essere sospettate di voler porre in atto una tattica dilatoria ma lasciare senza risposta alcuni dei
principali interrogativi emersi in questi mesi giustifica il loro comportamento. E, poi, ci sono gli agenti.
Tradizionalmente sono agli antipodi delle compagnie e, infatti, nelle scorse settimane. hanno sostenuto
il decreto Bersani sulla "liberalizzazione" dei monomandati nella Rc auto, fieramente contestata dalle
imprese del settore. Ora, invece, si trovano dalla stessa parte del tavolo. In questo caso il Governo non è
il solo responsabile. Con l'indennizzo diretto l'agente avrà più lavoro e responsabilità (dovrà gestire le
pratiche dei propri clienti) ma non sarà remunerato maggiormente. Il fatto è che questi adempimenti si
sommano a un gran numero di altre nuove normative del nuovo sistema – dalla sua impresa e
quest'ultima, a sua volta si rivarrà sulla compagnia del danneggiante. Il compito di regolare le partite stabilisce il decreto - dovrà essere svolto da una particolare stanza di compensazione ma, senza
conoscere chi ne farà parte con che poteri e missione, le imprese del settore sono scettiche sull'esito
dell'iniziativa. Tanto più che l'Antitrust non si è ancora espresso su ciò che si può o non si può fare. La
materia andrebbe definita prima della data di avvio che nell'ultimo periodo sono state introdotte a carico
degli intermediari assicurativi. Ultimo in ordine di tempo è il regolamento sull'attività di
intermediazione assicurativa che l'Isvap - il regulator delle polizze - ha posto in consultazione nelle
scorse settimane. L'Isvap – lamentano gli agenti - c'è andata con la mano pesante. «Addirittura
dovremmo rispettare le norme sull'adeguatezza dei contratti anche se un cliente ci chiede una polizza
Rc di uno scooter», commenta sconsolato Tristano Ghironi, segretario del sindacato Sna. E così l'arrivo
del risarcimento diretto è stata la classica goccia che ha fatto tracimare il risentimento della categoria.
Riccardo Sabatini
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ITALIA OGGI
Il partito apre al territorio. C'è chi rispolvera i dopolavoro e chi vuole i coordinamenti regionali
An sogna il Ppe con i professionisti
La categorie invitate ai forum su lavoro, idee e solidarietà
C'è chi vorrebbe rispolverare i vecchi circoli del dopolavoro. Chi vuole venti coordinatori regionali da
affiancare all'esecutivo nazionale. E c'è chi vuole un referendum on-line. Insomma, Alleanza nazionale,
che dovrebbe essere a immagine e somiglianza del suo leader, Gianfranco Fini, è ancora un laboratorio
di idee. Roba buona da mettere sul braciere della discussione. La fase embrionale è tutta concentrata su
tre forum dove scambiarsi idee, confrontarsi e lanciare proposte. Si comincia il 21 settembre al Jolly
Hotels. Si parlerà di idee con intellettuali e coloro che guardano alla cultura con l'occhio della destra nel
forum al quale in questi giorni lavora Mario Landolfi. Il 26 all'Hotel Ripetta si discuterà di lavoro, al
quale stanno lavorando, tra gli altri, Alemanno, Giorgetti, Viespoli e Urso. Spazio alla solidarietà,
invece, il 28 settembre di nuovo al Jolly Hotels'. Tre giorni per sviluppare un'idea da sottoporre poi il 7
e 8 ottobre all'attenzione dell'assemblea nazionale. Insomma, l'idea è nota. La nuova Alleanza
nazionale, quella federalista con circoli sparsi sul territorio, in attesa di darsi atteggiamento europeo nel
Ppe, si propone come il partito al fianco delle categorie professionali. È l'idea sembra piacere. Almeno
ufficialmente. ´In tutte le riunioni dell'esecutivo non ho notato ne ascoltato nulla di dissenziente, c'è in
tutti una profonda convinzione della bontà del progetto', spiega Donato La Morte, responsabile della
segreteria organizzativa'. Con e per le categorie professionali, dunque, come accaduto quando An scese
in piazza al fianco dei tassisti e degli avvocati contro il decreto Bersani. Ma che cosa si prepara a fare
Alleanza nazionale per traghettare nella sua sfera di gravità le categorie professionali? ´Ci sono le
battaglie in parlamento. E poi ci sono cose da fare su tempi medio-lunghi grazie a un partito più
sensibile'. Insomma, An non vuole essere più soltanto il partito statalista, che guarda con occhio
benevolo verso i dirigenti pubblici. Per il nuovo partito, chiamato a declinare decisioni centrali con
attività territoriali, l'ex ministro delle comunicazioni, immagina un'organizzazione composta da un
esecutivo nazionale e venti coordinatori regionali eletti da assemblee regionali e non più imposti
dall'alto'.
Insomma, per Landolfi ´tutto questo è una prova di vitalità di An', un partito che ha l'ambizione di
rendere ´più stabile, più solido e più attraente il centro-destra italiano'. Anche in vista ´di un grande
assorbimento entro il 2009, dopo le europee, di tutti quei gruppi politici che oggi formano la coalizione
della Casa delle libertà'. Lavori in corso, dunque, in via della Scrofa. Silvano Moffa, l'uomo che firmerà
la nuova organizzazione del partito, sogna un partito che faccia consultazioni on-line. Ed è pronto a
lasciare una sorta di referendum per come dovrebbe essere il nuovo partito. Il tutto con buona pace
dell'alleato più diffidente, ovvero Forza Italia il cui gran capo Silvio Berlusconi, intervenendo al
Meeting di Cl a Rimini lanciò proprio l'idea di una federazione del centro-destra.
´Speriamo di contagiare gli altri partito della Cdl. Intanto da Forza Italia sono arrivati testimonianze di
grande rispetto e attenzione al documento programmatico', dice Landolfi. Intanto la lettera di invito alle
categorie professionali è partito. Dal 21 settembre si ritroveranno al tavolo del confronto. Ma Fini la
leggerà soltanto lunedì quando tornerà dalle vacanze. (riproduzione riservata) Emilio Gioventù
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IL MESSAGGERO
Via della Scrofa prende in prestito il modello della scuola-quadri delle Frattocchie. E Mantovano lavora
a un codice etico
Un partito aperto alle categorie, Fini rifonda An
Più attenzione agli avvocati, farmacisti,notai. Moffa: non c’è il sindacato, ci pensiamo noi
ROMA- Non avrà la forza del congresso di Fiuggi, che trasformò il Msi in Alleanza nazionale, ma in
cantiere per il partito di Fini c'è un'altra piccola rivoluzione. Che si ispira, guarda un po', alla proposta
di legge di due diessini, Salvi e Villone, che prevede la democratizzazione dei partiti, il riconoscimento
del loro stato giuridico, controlli e garanzie per assicurare una effettiva partecipazione, ai sensi
dell'articolo 49 della Costituzione. E nel futuro c'è anche la formazione permanente, con la scuola
quadri per gli eletti, che riecheggia le mitiche Frattocchie del Pci.
< Dalle ultime elezioni abbiamo capito che il nostro elettorato è cambiato – spiega Silvano Moffa, che
coordina la commissione di lavoro sulla forma-partito - non siamo più soltanto radicati al Sud,
abbiamo avuto un vero boom nel Nord est tra i ceti produttivi, in Friuli e in Veneto, ma anche in
Liguria, dove abbiamo drenato voti da Forza Italia. Insomma, ha ragione Fini quando predica una
nuova Cdl, dove la destra abbia più peso». Di qui la riflessione, che dovrebbe aprire An ai circoli sul
territorio, alle associazioni, ma soprattutto, raccontano in via della Scrofa, «a quelle categorie
professionali, che non si sentono più rappresentate dai sindacati, agli avvocati, ai farmacisti, ai notai,
che nella vertenza con il governo Prodi si sono dovuti difendere da soli”.L'obiettivo è chiaro: fare di An
il partito dei moderati e del ceto produttivo. In aperta concorrenza, a quanto pare, con Forza Italia. Il
partito del futuro sarà federalista e molto legato al territorio e dovrà garantire più democrazia e più
partecipazione. Per esempio, i coordinatori regionali saranno scelti dalle realtà locali e non a Roma
dalla direzione. La ricetta non è nuova, ma è una bella inversione di tendenza rispetto alle polemiche
che hanno animato lo scorso anno, culminate con l'azzeramento delle correnti e la nomina al vertice di
tre coordinatori che facevano riferimento solo al presidente di An. Fini ci punta molto, in vista
dell'ingresso nel Ppe. Su questi presupposti è al lavoro anche un altro gruppo, guidato da Alfredo
Mantovano, che sta mettendo a punto il codice etico, invocato dopo le intercettazioni estive sui più
stretti collaboratori del leader. E, in parallelo, sta prendendo corpo la Fondazione Fini, che si occupa
delle idee e delle culture di riferimento. Si comincia con tre Forum, il primo sulle idee, al quale
parteciperanno intellettuali ed operatori culturali, il secondo sulla solidarietà, con un confronto con il
mondo del volontariato e dell'associazionismo, il terzo sul lavoro dedicato agli operatori economici e
sociali. Claudia Terracina
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LA STAMPA
LIBERALIZZAZIONI LA LEGGE VUOLE ABBATTERE UN MONOPOLIO STORICO
I meccanici tedeschi diventano avvocati
Architetti, bancari,medici,intermediari,professionisti e artigiani potranno fornire
consulenza legale nelle materie di loro competenza. E i consigli potranno essere anche gratuiti
Gli avvocati tedeschi perderanno il monopolio nell’ambito delle consulenze legali: bancari,consulenti
fiscali e aziendali, medici, architetti, intermediari,professionisti e artigiani di ogni sorta potranno
consigliare i loro clienti anche negli eventuali aspetti legali. Una legge - che dovrebbe entrare in vigore
in Germania a metà del prossimo anno - intende concedere anche ai non iscritti all'albo la facoltà
di dare pareri giuridici all’interno delle loro specifiche competenze professionali. Essa cancellerà la
legge del 1935 - quella che proibì l'attività agli avvocati ebrei -che finora era stata solo parzialmente
rimaneggiata. È un passo importante verso la liberalizzazione dei servizi, il primo assalto vittorioso a
una corporazione che ha sempre difeso a denti stretti la sua esclusiva, ma d'ora in poi la vedrà limitata
alla rappresentanza e alla difesa in tribunale. La decisione è stata presa ieri nella prima riunione di
governo dopo la pausa estiva. Il ministro della Giustizia, la socialdemocratica Brigitte Zypries, ha
parlato di «una legge conforme ai tempi e ai regolamenti europei», che toglie l' esclusiva degli avvocati
là dove la consulenza legale ha un ruolo subordinato. Gli aspetti specifici della professione resteranno
invece di esclusiva competenza di chi, oltre alla laurea in giurisprudenza, ha dato anche i due esami di
Stato necessari in Germania per esercitare la professione forense. Dal prossimo anno, dunque, bancari e
consulenti fiscali potranno consigliare in materia di incentivi ~ assumere le funzioni di esecutore
testamentario. Le officine per le riparazioni di automobili o i medici potranno assistere i loro clienti
nella richiesta di danni dopo un incidente e gli architetti o gli artigiani dare pareri nella gestione degli
immobili.
La nuova legge prevede anche la possibilità di dare consigli legali gratuiti. Finora questi erano proibiti
per legge: un non-avvocato che si fosse azzardato a darli pagava l'infrazione con una multa e, nei casi
estremi, con il carcere. Potevano farlo soltanto le organizzazioni di categoria come i sindacati, le
associazioni di datori di lavoro, le leghe degli inquilini. Con la nuova legge resta il divieto per i singoli,
mentre qualunque associazione - ad esempio l’Automobile club - sarà autorizzata a dare consulenze
legali, purché queste non siano la sua attività principale. Anche gli avvocati vedranno però allargarsi i
loro ambiti: la legge concede nuove forme di collaborazione con altri professionisti. Il cliente potrà
trovare all'interno di uno stesso studio tutte le competenze di cui ha bisogno. L'Ordine degli Avvocati
ha subito criticato la proposta di legge; teme che professionisti poco ferrati in fatto di codici possano
fare danni al sistema giuridico. Grande consenso ha espresso invece l'Associazione Consulenti
Aziendali: «È un giusto equilibrio tra la richiesta di liberalizzazione dei servizi e la garanzia che le
consulenze saranno comunque di qualità. Lascia agli avvocati il nocciolo strategico della loro
professione, ma tiene anche conto delle mutate condizioni generali nell’'economia e nellasocietà».
Quello che piace particolarmente ai consulenti aziendali è il fatto che le attività di mediazione non
saranno più considerate “consulenza legale”. E, soprattutto, che i clienti non dovranno avere più
referenti, ma potranno ottenere tutte le informazioni di cui hanno bisogno dalla stessa persona: lo
chiedevano – invano - già negli Anni 90. Marina Verna
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