Edizione 2/11 del 9 febbraio 2011

Transcript

Edizione 2/11 del 9 febbraio 2011
2 / 11
http://www.samaritani.ch
Samaritani a bordo
pista a Wengen
Reportage
Samaritani in servizio alla gara
del Lauberhorn. p. 4
Buono a sapersi
Come prevenire il «colpo
di frusta». p. 14
Associazione e Sezioni
Impressioni dal corso
Modulo 2 in Ticino p. 20
www.sq24.ch
QUALITA’ SELEZIONATA - PREZZO ECCEZIONALE. PER LA VOSTRA SALUTE E IL WELLNESS.
NOVITA
Sistema di abbigliamento outdoor di OutQuest® per tutte le attività:
3 giacche di qualità in una – 5 modi diversi d’indossarle – 1 prezzo
Softshell &
Pile Polare
all’interno!
PERFETTA PER OGNI TIPO DI TEMPO
Questo sistema di abbigliamento modulare,
costituito da 3 giacche indipendenti con
almeno 5 diversi modi d’indossarle, permette di adeguare lungo tutto l’arco
dell’anno il proprio vestiario alle varie
condizioni climatiche.
Anche se originariamente questo sistema era stato studiato per
l’alpinismo, grazie al suo elevato
comfort e all’eccellente livello di traspirazione questa giacca softshell
è ideale anche per lo stile di vita
cittadino. Elegante (logo riportato
Giacca esterna funzionale di qualità con giaccapile polare interna estraibile.
Elegante giacca softshell urban-style
con zip di fissaggio alla giacca esterna senza
cuciture.
Entrambe estremamente leggere e altamente traspirabili (6‘000 g/m2/24h).
Living
100% impermeabile (colonna d’acqua:
20‘000 mm), cuciture saldate.
all’interno), protegge perfettamente da
vento e umidità.
Soft
Softshell con ottime caratteristiche antivento e idrorepellenti. La sua elasticità permette
grande libertà di movimenti. 2 tasche sui fianchi
con zip, 2 tasche interne.
OQ stealth
interior labelled
e
Functional Outdoor Wear
Unisexe, Colori:
sh
Cappuccio antitormenta con visiera rinforzata, regolabile, amovibile o arrotolabile nel
colletto. Zip lungo gli avambracci, sistema di zip
a due vie. Polsino adattabile, etc.
ll
-a
bit
night-blue
black
i t re k
li
k i n g i dea
OFFERTA PER SET COMPLETO:
(giacca funzionale per esterno + pile
polare + giacca softshell e in più un
ultrasottile cappuccio per tormente – protezione termica ideale sotto il casco).
Manufactured in Nepal
Outdoor
Invence di 629.-
Sedile mobile per massaggi (Shiatsu) 4 in 1
Concedetevi il vostro massaggiatore personale
198.-
nightgreen
Completano
la giacca:
Lo zip laterale
lungo tutta la
gamba facilita
l’operazione
d’indossare e
togliere questo capo da
usare anche
come sovrapantalone.
Rinforzi su ginocchi e sedere.
Vita semielastica
con velcro regolabile. 2 tasche con
cerniere.
Pantalone funzionale
da trekking
Realizzato nello stesso materiale della giacca esterna, questo pantalone
da trekking, antivento e resistente
alle intemperie, completa in modo
ideale l’efficiente sistema di abbigliamento outdoor. Colore nero. S, M,
L, XL, XXL.
Invence di 169.-
98.-
Taglie: XXL, XL, L, M, S
M a ssa g g i o i m p a sta n te S h i a tsu
Massaggio impastante che agisce in profondità su tutta l’area della
schiena e in modo mirato sulle spalle e sulla zona lombare.
Massaggio spot in qualsiasi punto si desideri.
Muscoli irrigiditi e mal di schiena? Massaggio impastante, rullante, vibrante e ora anche
SWING in un unico apparecchio. Telecomando semplice e comodo. Massaggio su tutta la schiena
o mirato su una determinata zona, si adatta a qualunque sedile, sistema di fissaggio antiscivolo.
M a ssa g g i o ru l l a n te
UFFICIO
A CASA
AUTO
Con questa tecnica di massaggio estremamente dolce e piacevole è
Combina una tecnica modernissima e il sapere tradizionale. Ci crederete solo dopo averlo provato: “Massaggia
possibile regolare la distribuzione della pressione lungo la colonproprio come le mani vere!”. Il massaggio impastante Shiatsu agisce in profondità stimolando e rafforzando
na vertebrale grazie alla possibilità di regolare la larghezza in
la muscolatura della schiena. Il massaggio rullante, estremamente delicato, riattiva la circolazione e funge da
modo variabile esattamente secondo le proprie esigenze.
drenaggio linfatico. Il massaggio vibrante ha un’azione rilassante sui muscoli favorendo anche il relax psichico.
M a ssa g g i o sw i n g
Grazie al massaggio swing potete attivare e armonizzare il vostro flusso del Chi.
Da 15 a 20 min. al giorno e viene attivato il flusso energetico, agendo sui muscoli
La modalità swing consente di attivare e armonizzare il vostvost
Teste massaggianti
e producendo un piacevole rilassamento. 2 anni di garanzia. In esclusiva solo da
ro flusso del Chi (grazie a un movimento ondulatorio).
appositamente studiSwissQualified.
ate simulano le mani e le
Massaggio vibrante
dita di un massaggiatore professioIncl. l’adattatore a 12V per l’auto
Il massaggio vibrante, con 3 livelli di intensità impostabili in modo
NOVITA
nale. Grazie a una tecnologia e a
personalizzato, ha un’azione rilassante sui muscoli e
programmi modernissimi è posfavorisce anche il relax psichico.
sibile eseguire e combinare le
più svariate tecniche di massaggio.
invence di 448.con calore a infrarossi
249.-
Massaggio de zone riflessogene del piede
Misuratore del battito e della pressione da polso 2 in 1
Questo efficace apparecchio per il massaggio delle zone riflessogene del
piede stimola in modo energico e preciso le zone riflessogene. Sostituisce
in modo radicale, semplice e originale il tradizionale massaggio delle zone
riflessogene del piede effettuato mediante la pressione dei pollici.
Il nostro sondaggio di prova effettuato in occasione del Congresso di medicina manuale tenutosi a Interlaken (novembre 2009, l’apparecchio era ancora allo stadio di
prototipo), ha visto questo apparecchio ottenere i maggiori consensi tra tutti gli
intervistati. Su specifica richiesta di numerosi partecipanti, l’apparecchio è stato
equipaggiato con una funzione termica ad infrarossi regolabile. L’energica e calda stimolazione delle singole zone riflessogene
del piede produce così una reazione ottimale nelle rispettive parti
del corpo. Grazie allo spostamento del proprio peso è inoltre posInvence di 269.sibile influenzare l’intensità del la stimolazione mediante i pollici
massaggiatori che ruotano in due direzioni. 3 anni di garanzia.
Apparecchio Premium di alta precisione. Marchio di qualità della Lega tedesca per
la lotta contro l’alta pressione Uno dei due apparecchi vincitori del test svolto dalla
rivista “saldo” (saldo 03/2009)
vivifica e rivitalizza tutto il vostro corpo
Per un semplice controllo di tutti i valori rilevanti
Misurazione completamente automatica della pressione sanguigna e del battito
cardiaco. Pratica chiusura a velcro per una circonferenza del polso da 12,5 a 20,5
cm. Display extra-grande. Tecnologia Fuzzy-Logic di alta qualità. Memoria per
60 valori misurati con data e ora per il controllo dell’evoluzione della pressione
sanguigna. Premendo un pulsante calcola anche i valori medi di diverse
misurazioni. 2 anni di garanzia.
Bilancia pesa bagagli digitale per viaggiare liberi
Può compensare i sintomi da carenza
di luce
Simulazione della luce del sole: intensità luminosa ca.
7’000-8‘000 Lux superficie luminosa 45x31, 2 tubi da 36W. Con
sostegno estraibile e comodo comando monotasto.
Una quantità sufficiente di luce solare è importante per l’energia e tutte
le funzioni vitali. La speciale luce chiara di questa lampada, che
simula quella del sole, può avere effetti sull’equilibrio ormonale
ed essere utilizzata per prevenire o trattare i sintomi depressivi
invernali senza l’uso di farmaci. 3 anni di garanzia.
36.-
Offerte speciali per le lettrici ed i lettori della rivista “samaritani” Cognome/Nome:
Colore:
12-00x-25
Giacca funzionale (incl.pile)&softshell a 198.-/set
12-103-25
Pantalone funzionale da trekking a 98.-/pz
21-010-25
Sedile mobile massaggiante a 249.-/pz.
21-065-25
Massaggio de zone riflessogene del piede a 139.-/pz
21-071-25
Misuratore del battito e della pressione a 89.-/pz
21-080-25
Brightlight luce benessere a 159.-/pz
50-100-25
Bilancia pesa bagagli digitale a 36.-/pz
89.-
Brightlight luce benessere /
Doccia di luce
Evitate scene imbarazzanti e supplementi costosi per i
vostri bagagli!
Facilitate il vostro viaggio ottimizzando il peso dei vostri bagagli.
Quantita: Articolo:
Sicurezza grazie alla
qualità ora a soli:
• Vincitori del test “saldo 03/2009“
• Marchio di qualità della Lega
• Dispositivo medico
139.-
Distribuite bene il loro peso tra valigie, bagagli a mano, tasche della giacca, ecc. Non
dovete farlo per necessità al check-in ma comodamente prima di partire. Calcolate il
peso degli acquisti fatti durante le vostre vacanze, verificate le dimensioni
e affrontate il vostro viaggio di ritorno in maniera altrettanto sicura e
organizzata. Non rinuncerete mai più a questa sensazione!.
Ciò è reso possibile grazie ad una nuova generazione di bilance
pesa bagagli piccole e ultra-leggere. Queste bilance di precisione
hanno un peso ridotto, sono facili da usare, sono dotate di una
pratica maniglia per il trasporto e di un display molto facile da
leggere.
• Bilancia pesa bagagli per una pesatura precisa.
Invence di 89.• Fissa il peso una volta stabile (beep), 2 x AAA batterie incluse
• Adatto anche per pesare pacchi, zaini o durante la pesca.
CAMPIONE
Sintom
i
carenz da
a die
luce ?
Invece di 179.-
159.L25-ISA-25
Taglie:
Via/Nr.:
nero
Tel.: 0848
000 201
Fax.: 0 8 4 8 0 00 202
www.sq24.ch
La vostra ordinazione include il diritto di restituzione entro 8 giorni.
NPA/Località:
Telefono:
Data/Firma:
Ordinazioni a:
www.sq24.ch
Tel: 0848 000 201
SwissQualified SA, Casella postale, 9029 San Gallo
Restano riservati errori di stampa. Prezzi incl. IVA, più spese d’invio (forfait 8.50). Consegna fino ad esaurimento delle scorte.
E
ditoriale
Editoriale
Sommario
Sommario
Reportage
04
Massage
I Samaritani contagiosi? Come? Di
cosa? Certo sarebbe bello se il loro
grande entusiasmo e la loro voglia
di fare fossero tanto contagiosi
come lo sono i noiosi virus dell’influenza stagionale! Pensate, avremmo dopo ogni inverno tantissimi
nuovi Samaritani in più!
Al di là della battuta, penso che la
parola «contagio» ben si addice al
sentimento che si prova percependo la passione e la gioia che molti
Samaritani hanno e trasmettono
compiendo il loro lavoro.
Come ben scrive a pagina 17 un
partecipante al Modulo 1 di formazione per monitore di corso, i Samaritani sono «appassionati» e sanno
«appassionare», e questa passione
è appunto molto contagiosa.
Lo posso testimoniare personalmente: l’entusiasmo della decina di
Samaritane e Samaritani ticinesi
che hanno parteciapato a Tenero al
Modulo 2 di formazione per monitori, mi ha lasciato il desiderio e la
voglia di imparare nozioni nuove e
utili, di trasmetterle a mia volta e di
aiutare il prossimo.
Riferiremo di questo corso e sentiremo i suoi partecipanti sul numero
di marzo di «oggi Samaritani». Già
su questo numero, a pagina 20,
ospitiamo però con piacere le impressioni di Roberta Zarro, della
Sezione di Coldrerio, che ci racconta le emozioni che ha vissuto durante il corso. Con rinnovato entusiasmo questi Samaritani portano
ora le loro nuove conoscenze nelle
rispettive Sezioni, pronti a «contagiare» altre persone con il «virus
samaritano», che male proprio non
fa. Anzi fa solo del bene!
Panorama
10
Dietro le quinte di un Pronto soccorso
Una giornata intera passata con i soccorritori professionisti del Pronto soccorso dell’Ospedale cantonale di Olten,
i loro interventi, le loro emozioni e paure.
Buono a sapersi
14
Il «colpo di frusta» alla schiena
Come succede e come prevenirlo, i sintomi e le conseguenze, l’importanza degli accorgimenti preventivi.
Sommario
I Samaritani sono
contagiosi!
Samaritani in pista al Lauberhorn
Un avvincente reportage dai Posti samaritani allestiti a
Wengen in occasione della famosa e spettacolare discesa
di Coppa del Mondo.
03
Attualità dalla Federazione
16
Formazione in seno alla FSS: il Modulo 1
Continua il nostro percorso a tappe lungo la formazione
in seno alla Federazione svizzera dei Samaritani, questo
mese visitiamo il Modulo 1 svoltosi in Svizzera romanda.
Ritratto
18
Il commentatore DRS Hanspeter Latour Allenatore molto noto in tutta la Svizzera e all’estero,
possiede eccellenti doti comunicative e un’oratoria
avvincente: parlerà alla Giornata d’Impulso a Olten.
Associazione e Sezioni
19
Echi dalle Sezioni ticinesi e moesane
Due riusciti corsi per la Sezione di Mesocco.
Un’incoraggiante testimonianza dal corso di formazione
Modulo 2 svoltosi a Tenero.
MaraZanettiMaestrani
oggi samaritani 2/11
Il canadese Osborne
all’arrivo solleva un
pulviscolo di neve, sotto gli
occhi attenti dei Samaritani.
Gara di Coppa del Mondo a Wengen, una festa popolare nell’Oberland bernese
Brivido della velocità
al Lauberhorn
Un vero record: a metà gennaio erano ben 62 000 gli spettatori che hanno voluto
assistere «live» alla mitica discesa del Lauberhorn, a Wengen. Mentre i discesisti
passano la linea del traguardo a velocità che raggiungo i 150 km/h, i Samaritani
non stanno a guardare, ma sono pronti ad intervenire in caso di emergenza.
oggi samaritani 1/11
Cielo terso, blu intenso, il sole che ci
riscalda il viso e, sullo sfondo, la maestosità dell’Eiger, del Mönch e della
Jungfrau. Carlo Janka ha appena lasciato il cancelletto di partenza di
quella che è la gara di Coppa del
Mondo più lunga... al mondo! Accanto al percorso e nello stadio d’arrivo, sventolano freneticamente migliaia di bandiere svizzere. Dopo un
avvio avvincente, il beniamino di
casa e già vincitore della gara lo scorso anno, si appresta ad affrontare il
temibile salto di 40 metri, noto come
Hundschopf. Incredibile come salta
lontano e poi riesce di nuovo ad assumere la posizione di ricerca di velocità! Le grida d’entusiasmo del pubblico si intensificano quando sugli
schermi giganti appare il tempo intermedio: dopo le curve a S, Janka
l’«Iceman» è davvero messo bene per
minacciare seriamente il primo rango
dell’austriaco Klaus Kröll. Il forte grigionese attacca ancora sul ripidissimo e lungo «Haneggschuss», dove
sono già state misurate velocità record di oltre 150 km/h. Al traguardo,
dopo oltre 2 minuti e mezzo di gara a
velocità folle, il 24enne arriva con
soli 39 centesimi di ritardo sul vicintore. Janka, che alla fine della competizione salirà sul terzo e meritatissimo gradino del podio, è esausto e
rimane disteso per alcuni minuti sulla
neve nella zona d’arrivo. Gli spettatori sono entusiasti! Soprattutto quando il rodato Didier Cuche chiude solo
a qualche minuto dal secondo rango!
Un team samaritano affiatato
Chi in questa atmosfera di festoso entusiasmo non deve lasciarsi prendere,
bensì deve mantenere la testa lucida,
è l’affiatato team dei Samaritani che
ruota attorno a Christine Wyss. Ogni
volta la presidente (da tanti anni) della Sezione Samaritani di Wengen non
ritiene nulla della gara e del lungo fine
settimana di competizioni, essendo
troppo concentrata nel suo lavoro.
«Devo sempre chiedere alla fine delle
gare chi ha vinto e soprattutto come
si sono piazzati i nostri atleti svizzeri!», dice sorridendo. Oggi, racconta,
poco prima dell’inizio della discesa la
moglie di un poliziotto è scivolata su
una lastra di ghiaccio ed è caduta ferendosi leggermente alla testa e al ginocchio. È stata subito trasportata al
Posto samaritano ubicato vicino allo
stadio d’arrivo ed è stata assistita con
cura da Christine Wyss e Vivien Balmer. Sandra Buess, Yolanda Rey,
Claudia Hausheer e Kathrin Buch-
mann, dal canto loro, si sono fortunatamente occupate solo di ferite leggere. Poiché la sola Sezione Samaritani
di Wengen dispone di poco personale
per eventi così grandi come la gare del
Lauberhorn, da anni si è instaurata
una buona collaborazione con Samaritani provenienti da tutta la Svizzera
che hanno saputo creare un team affiatato. Maya Spalinger, che – con
Werner Widmer – si trova alla postazione per gli atleti presso lo stadio di
arrivo, arriva per esempio dal Canton Zurigo e fa parte della Sezione
Samaritani basilese di Wenslingen.
Il pericolo è sempre presente
Tanto grandioso e superbo può essere lo spettacolo rappresentato dalle
alte velocità e dall’entusiasmo conta-
gioso del pubblico, tanto pericolose
possono essere queste discese. A queste velocità una caduta può avere
esiti letali. Christine Wyss – che è
capo Ressort nel Comitato organizzatore e che durante l’anno è attiva
nel servizio di trasporto delle persone malate nell’Oberland bernese – si
ricorda ancora della «tragedia di
Wengen» quando, 20 anni fa, il giovane tirolese Gernot Reinstadler ha
pagato con la vita la sua passione per
la discesa: una brutta caduta durante
le prove gli è stata fatale. O ancora,
come «monito», basta il caso dello
svizzero Silvano Beltrametti che, dalla sua caduta durante la discesa, 10
anni fa, vive sulla sedia a rotelle. Beltrametti era presente a Wengen quale
ospite.
Reportage
di James D. Walder (testo e foto)
05
L’asso svizzero dello sci Carlo Janka si
prende il tempo per posare assieme alla
Samaritana Vivien Balmer.
La soccorritrice Denise Dübi e il medico
della Sezione Urs Allenspach ai bordi
della pista.
Christine Wyss, Werner Widmer e Maya Spalinger (da sinistra) hanno controllato
attentamente la zona d’arrivo.
oggi samaritani 2/11
Reportage
Un milite della Protezione civile si è ferito ad un dito; viene
assistito da Maya Spalinger nel Posto samaritano.
06
Cadute alle curve a S Kernen
Non deve quindi sorprendere se si
punta ad una catena di soccorso perfettamente funzionante. Urs Allenspach – medico del paese e della Sezione – si è posizionato con la soccorritrice
Denise Dübi proprio all’uscita delle
curve, vicino alle reti di protezione
della pista. Tutte e due seguono gli
eventi della gara con grande concentrazione. E quando, nel tratto più in
alto della pista, vengono mostrate le
cadute di Patrik Jaerbyn (S) e Stephan
Keppler (D), il medico ascolta con attenzione via radio le valutazioni fornite sul posto dal suo collega medico
Max Brönnimann. Keppler si è strappato diversi legamenti e ha dovuto
Nel villaggio della gara davanti al Container dei Samaritani: da
sin. Ruth Burkhalter, Douglas Tremaine e Barbara Steuri.
essere evacuato con l’elicottero
dell’Air Glacier verso l’Ospedale di
Interlaken. Per lo sfortunato sciatore
tedesco la stagione è ormai finita.
«Sono qui al Lauberhorn già per la
19esima volta. Tre medici e due elicotteri-ambulanza sono a disposizione e
pronti ad intervenire. Oggi per fortuna tutto è andato bene», osserva Allenspach. La collaborazione con i Samaritani non è perfetta solo durante la tre
giorni di gare, ma pure sull’arco di tutto
l’anno, afferma soddisfatto il medico.
Casi particolari durante la
notte di festa
Dopo una lunga giornata al Posto
samaritano di Wengeralp, Ruth
Burkhalter si ritrova verso sera con
i colleghi Douglas Tremaine, Barbara Steuri e Patrick Schaufelberger
al Posto allestito nell’affollato villaggio della gara. Qui, dalle 20, il
maggior problema per i Samaritani,
per la Polizia sanitaria e per i soccorritori professionisti diventa il
consumo di alcool (vedi box). Ci
sono anche alcuni casi particolari,
come quello della ragazza che si presenta con una ferita sulla fronte causata, a suo dire, da un vaso di fiori
che le è caduto addosso. La festa
continua per tutta la notte, mentre
la luna splendente rischiara l’Eiger,
il Mönch e a Jungfrau.
n
L’evento è in crescita costante
Euforia totale nella piazza di Wengen: i fans assistono alla premiazione.
La gara di Coppa del Mondo di
Wengen attira ogni anno sempre
più spettatori ai bordi della pista.
Quest’anno, per l'81esima edizione
di metà gennaio, gli spettatori erano
per la prima volta addirittura più di
60 000: in 18 000 hanno assistito
alla Super combinata del venerdì,
mentre 35 000 erano presenti alla
discesa di sabato con lo show della
Patrouille Suisse e altri 9000 hanno
assistito allo slalom di domenica; in
totate ben 62 000 spettatori. Il
record del 2010 è così di nuovo
stato superato, e di ben 4000 unità.
E anche alla televisione sono in
milioni in tutto il Mondo gli
oggi samaritani 2/11
spettatori che guardano il grandioso
spettacolo di questa gara mozzafiato tra le maestose montagne
svizzere. Questa immensa attenzione focalizzata su Wengen porta
indubbiamente molto all’immagine
della regione e del «Circo bianco»,
ma porta con sé anche alcuni
svantagi, soprattutto di natura
logistica. Anche se da Lauterbrunnen a Wengen, a piedi, ci si impiega
solo poco più di un’oretta, sono in
pochissimi a scegliere questa
opzione. Le lunghe code d’attesa alla
stazione del trenino dove "si
ammassano" tutti gli spettatori,
diventano così il «tormentone» del
Lauberhorn. In molti non arrivano
neppure in tempo per vedere le
gare. Per questo sempre più persone
si concedono un breve volo in
elicottero per giungere in tempo sul
posto di gara. E anche i Samaritani,
a volte, sono al limite: si nota infatti
che soprattutto molti giovani
vengono a Wengen solo per partecipare ai party serali e alle varie feste.
Spesso arrivano solo dopo la
conclusione delle gare e, complice
l’alcool, influiscono in modo
considerevole sull’ambiente della
festa. Come in altri grandi eventi
sportivi del genere organizzati in
Svizzera (ad es. la Coppa Spengler a
Davos), i Posti samaritani servono, a
tarda sera e notte, quasi solamente
quali luoghi riscaldati per smalire la
sbornia. Anche per questo motivo, il
Container del Posto samaritano al
centro del villaggio è davvero
diventato troppo piccolo.
Se questo evento, come si può
facilmente intuire, è destinato
infatti a crescere ancora, i Samaritani dovranno poter disporre di un
Posto più grande e di più personale.
Jdw
3domande
Sezioni e segretariato incentivano
i giovani
Principi di base uguali,
libertà nell’applicazione
Jakob Bähler, 35 anni di Rüschegg
nel Canton Berna, rappresenta la
Società svizzera delle truppe sanitarie (SSTS) nel Gruppo di lavoro per
l’elaborazione delle nuove direttive
nell’ambito della rianimazione per i
laici. All’interno della SSTS è responsabile della Commissione tecnica, la quale definisce le procedure
specificie per i quadri delle singole
Sezioni. Come tutti nella SSTS, anche lui svolge questo lavoro a titolo
di volontariato. Professionalmente
Jakob Bähler lavora nell’Esercito
svizzero, presso la base logistica
dove dirige e coordina la formazione dei collaboratori civili.
ek.
1
Quali sono, secondo lei, i vantaggi
di essere rappresentante della SSTS
nell'elaborazione comune delle
nuove direttive? Cosa pensa di
questa collaborazione?
La collaborazione tra le diverse organizzazione laiche di soccorso rafforza la formazione nelle singole
organizzazioni. Per me «collaborazione» significa elaborare assieme
gli strumenti di formazione; ma si
lascia poi la libertà ad ogni singola
organizzazione di strutturare la formazione come meglio crede.
La collaborazione favorisce molte
nuove conoscenze, ad esempio conoscere come lavorano le altre organizzazioni proprio nella formazione.
Questo dà a me, in qualità di capo
della Commissione tecnica della
SSTS, nuove idee e spunti per strutturare in modo sempre più efficiente
la formazione dei nostri quadri.
2
A quale aspetto bisogna porre
maggior attenzione nell'elaborazione delle nuove direttive di rianimazione rivolte ai laici? Come far
ritenere queste nuove disposizioni,
sia ai formatori che ai corsisti?
La domanda contiene già la risposta: per i formatori trasmettere le
nuove direttive deve essere il più
possibile semplice affinché i partecipanti dei corsi soccorritori possano
a loro volta capirle e ritenerle.
3
Anche se le Truppe sanitarie, come
i Samaritani, sono affiliate alla
Croce Rossa svizzera (CRS), per
tanti anni questi enti si sono percepiti come concorrenti l'uno dell'altro. Oggi si lavora assieme, come
mai?
Quando dei concorrenti sono capaci di lavorare assieme con rispetto e
stima reciproci, come ora per l’elaborazione delle nuove direttive, la
concorrenza può diventare una forza. Tutte le organizzazioni di soccorso laiche hanno dei quadri e dei
membri molto validi; ciò rappresenta un buon auspicio per l’attività.
Questa collaborazione tra le organizzazioni sotto il tetto della CRS è
da prendere come esempio. Sono
convinto che una concorrenza sana
può essere uno stimolo e un’ulteriore motivazione per i soccorritori laici
a dare il loro meglio per aiutare le
persone in difficoltà.
Mentre ho scritto questa colonna,
la Federazione svizzera dei Samaritani contava 121 Gruppi giovanili.
Lo scorso anno ne sono stati fondati ben 14 nuovi. Molto bene!
Ho la chiara impressione che nelle
Sezioni Samaritane e nelle Associazioni cantonali ci sia stato in questo
importante settore un comune e
maggior fermento. Quanto siamo
vicini agli obiettivi posti in questo
ambito dalla Strategia 2012, riguardo proprio al lavoro con i giovani, ci
verrà comunicato dai rappresentanti delle Associazioni cantonali
durante la loro conferenza del mese
di marzo prossimo.
Anche a livello di Segretariato centrale della FSS è stata fatta una riflessione a sapere quale contributo
il Segretariato stesso può fornire
concretamente a favore dei giovani. La risposta è stata lampante:
abbiamo di nuovo offerto un posto
di lavoro ad un apprendista di commercio nei nostri uffici. L'ultima
volta che abbiamo assunto apprendisti è stato due decenni fa, ossia
già un bel po' di tempo fa.
Ammetto che anche da parte nostra ci vuole un certo coraggio nel
compiere questo passo, carico anche di responsabilità. Il contratto di
lavoro con il futuro apprendista sta
andando in porto. Da parte nostra
ci rallegriamo già sin d'ora di poter
offrire, dal mese di agosto prossimo, un interessante e motivante
impiego ad un giovane ragazzo,
fieri di averlo con noi per la sua prima esperienza lavorativa.
Attualità dalla Federazione
Jakob Bähler
07
Regina Gorza,
Segretaria centrale FSS
oggi samaritani 2/11
Novità di FLAWA
L’innovazione del cerotto
Il cerotto per lesioni della pelle e vesciche Hydro Plast (idrocolloidale), il cerotto per piccole
ustioni Hydro Plast (idrogel) e il Forte Plast.
I partner della FFS
Il cerotto per escoriazioni e vesciche è un cerotto idrocolloidale
che agisce sulla base del principio di guarigione delle ferite in
ambiente umido.
08
I cerotti idrocolloidali offrono un alto comfort e aderiscono per più
giorni. Gli idrocolloidi assorbono il sudore, inglobano batteri e
anche parti di tessuto distaccato o necrotico e si fluidificano. In
questo modo formano un gel che avvolge la ferita e la mantiene
umida.
Caratteristiche:
Il cerotto idrocolloidale crea un ambiente umido, calma il dolore,
favorisce la guarigione rapida della ferita, riduce la formazione di
cicatrici, è impermeabile all’acqua e traspirante, morbido, trasparente e utilizzabile per più giorni.
Il cerotto per ustioni è formato da una compressa di idrogel che
agisce sulla base del principio di guarigione delle ferite in ambiente umido.
La pelle danneggiata perde umidità e, di conseguenza, le cellule
colpite si seccano. Tale disidratazione determina la formazione di
croste. I cerotti con idrogel sono costituiti principalmente di acqua
reticolata che apporta umidità in modo regolare alla ferita. L’idrogel crea un ambiente umido ad effetto rinfrescante anche sulle
terminazioni nervose colpite, procurando in tal modo sollievo alla
pelle irritata. L’idrogel assorbe anche il sudore e il cattivo odore
prodotti dalla ferita.
Caratteristiche:
Il cerotto con idrogel crea un ambiente umido, calma il dolore,
favorisce la guarigione rapida della ferita, riduce la formazione di
cicatrici, protegge contro i batteri, è impermeabile all’acqua e
traspirante, morbido, trasparente e utilizzabile per più giorni.
Il cerotto ha un’aderenza molto forte e sopporta ogni tipo di
strapazzo. Ideale per attività sportive come pure per la doccia o il
bagno.
aderenza perfetta anche s bagnato, traspirante, non si attacca alla
ferita, elastico e pieghevole
resistente all’acqua.
Trasparente, in vendita in due taglie.
oggi samaritani 2/11
I partner della FFS
09
Faccio il pieno, quindi risparmio
Con le carte di credito TCS Drive questo è possibile: chi le possiede risparmia sui costi del
carburante e al tempo stesso può pagare in modo sicuro e senza contanti in tutto il mondo.
Gli automobilisti che al momento
del pieno fanno bene i conti, con le
carte di credito TCS Drive beneficiano di un ottimo servizio. Questi
mezzi di pagamento da un lato presentano i vantaggi delle carte di
credito tradizionali, dall’altro consentono di risparmiare sul rifornimento. Per ogni litro di carburante
pagato con una carta di credito
TCS Drive presso una stazione di
servizio BP o Tamoil viene infatti
rimborsato un determinato importo: in ogni caso 3 centesimi al litro
con «TCS MasterCard drive» oppure 4 centesimi al litro con «TCS
American Express drive Gold».
Inoltre vengono accreditati fino a 7
(TCS MasterCard drive) o 8 (TCS
American Express drive Gold) centesimi per ogni litro di carburante
(benzina, diesel o metano), in base
al volume annuo di spesa generato
con la carta* e alla quantità di carburante acquistato presso BP e Tamoil*.
Ulteriori informazioni e i moduli
per la richiesta di carte sono disponibili al sito www.drive.ch/promotion, dove è anche possibile consultare la tabella di risparmio Drive,
con esempi sul calcolo degli sconti e
sulle disposizioni di utilizzo.
Come regalo di benvenuto saranno
accreditati CHF 20.– sulla Sua carta di credito TCS Drive. L’offerta
vale dal 1.2. als 30.4.2011 per ogni
carta principale emessa.
*esclusi prelievi in contanti, interessi, costi,
commissioni e sconti. Il rimborso sul volume di spesa è limitato all’acquisto di max.
2000 litri di carburante all’anno presso BP
e Tamoil.
oggi samaritani 2/11
I due soccorritori
professionisti Joel Flury
e Martin Groves si
preparano ad un
intervento.
Pronto soccorso dell’Ospedale di Olten
Sollecitato anche in inverno
Nebbia, ghiaccio e neve danno sempre del filo da torcere agli ospedali, così anche ai soccorritori
professionisti del Pronto soccorso di Olten. «oggi Samaritani» fa vivere ai nostri lettori una
giornata intensa di lavoro trascorsa proprio assieme ai soccorritori.
Testo: Zita Motschi
Foto: Patrick Lüthy
Sono le 7 di mattina. L’ora del cam­
bio di turno al servizio di Pronto
soccorso dell’Ospedale cantonale di
Olten. I cinque soccorritori profes­
sionisti (Judith Mehr di Ruppers­
wil, AG; Anita Lack di Gunzgen,
SO; Philippe Fröhli di Buchs, AG;
Manuel Wasserfallen di Fulenbach,
SO, e Theo Voltz di Basilea) si pre­
sentano tutti pronti, nella loro divi­
sa di lavoro. Dato che fuori fa molto
freddo ed è ancora buio, si prendo­
no un attimino di tempo per godersi
un buon caffé caldo prima di inzia­
re il loro turno di lavoro.
Al momento tutto è tranquillo.
«A volte appena arriviamo dobbia­
mo subito intevenire», racconta
Theo Voltz, capo del Team di 35
oggi samaritani 2/11
persone. E cosa fate quando tutto è
tranquillo e non c’è lavoro? «Abbia­
mo le nostre mansioni giornaliere,
settimanali e mensili da svolgere:
verifichiamo tutto il materiale d’in­
tervento, dai medicamenti ai veicoli
di soccorso», spiega il basilese. «È
estremamente spiacevole e contro­
producente, durante un intervento,
ritrovarsi con del materiale incom­
pleto. Ne va della riuscita dell’inter­
vento stesso e della salute del pa­
ziente.» Gli altri soccorritori
concordano unanimi con il loro
capo.
E cosa succede, invece, quando
tutti e due i Team di intervento sono
occupati? Chi interviene? «La colla­
borazione con gli altri enti di soc­
corso della regione è stretta e co­
struttiva; funziona sempre in modo
ottimale», spiega Voltz.
Quando si inizia a parlare del…
diavolo, ecco che questo... spunta!
Infatti poco prima delle 7.30 arriva
un allarme. Il Team 1, composto da
Philippe Fröhli e Manuel Wasserfal­
len, riceve una chiamata d’urgenza
dalla Centrale d’allarme di Soletta.
Manuel riferisce di un’emergenza
cardiaca e quindi di una possibile
necessità di rianimazione. Luogo
dell’infortunio: Olten, nelle vici­
nanze della stazione. Per sicurezza,
il soccorritore getta ancora uno
sguardo di controllo sulla cartina
della città, poi si sistema la giacca e
via! Il Team 1 non ha ancora acceso
il motore dell’ambulanza, che di
nuovo giunge una chiamata: anche
il Team 2 deve quindi mettersi in
strada!
A sirene spiegate Manuel Wasser­
fallen e Philippe Fröhli percorrono
Il capo del Team del Pronto soccorso dell’Ospedale di Olten, Theo Voltz, getta per
sicurezza ancora uno sguardo sulla cartina della città prima di partire.
nisti passano subito le necessarie
informazioni sulla paziente ai loro
colleghi sanitari. I nostri soccorritori riempiono poi il formulario di
protocollo dell’intervento, un documento legale che, da una parte, serve ai responsabili dell’ospedale che
si prenderanno successivamente
cura della paziente e, dall’altra, serve per allestire la fattura. Philippe
Fröhli, già esperto anestesista, rimpiazza poi subito nell’ambulanza il
materiale appena usato e ci mostra
il prezioso e complesso interno
dell’ambulanza stessa, a cominciare
dagli strumenti di comunicazione
(tra l’autista e il soccorritore) fino
agli strumenti di soccorso per i
bambini.
Alle 9 arriva un’altra chiamata:
un’ospite della Casa per pesone anziane di Erlinsbach soffre di occlusione intestinale. Non si tratta di
un’urgenza. Il Team 1 è comunque
pronto a partire; il secondo è appena rientrato dal suo intervento. «Se
si trattasse di un caso di urgenza D
1 con segnali speciali», ci dicono i
soccorritori, «allora partirebbe un
Team con la luce azzurra da
Aarau.» Ma poiché in questo caso si
tratta di un’urgenza di livello 2 e la
Casa anziani si trova sul territorio
di Soletta, entra in servizio il Pronto
soccorso di Olten.
Una volta giunti a Erlinsbach, i
due soccorritori professionisti constatano che l’anziana paziente soffre di diversi altri disturbi che necessitano di approfondimenti; per
questo la trasportano all’Ospedale
per ulteriori esami. È impressionante vedere con quale sensibilità e naturalezza, Philippe riesce a tranquillizzare l’anziana, ascoltandole
le frattempo il polso e chiedendole
con gentilezza dei suoi figli e dei
suoi nipoti, contribuendo così a diminuire il comprensibile stato di
paura e ansia in cui si trova la paziente. Dopo che la signora ha raggiunto l’ospedale ed è stata data in
Panorama
le strade della città, grige e molto
trafficate a quest’ora di mattina.
Alla fine della Hammerallee, sul
marciapiede del ponte Dünnern, si
sono raggruppate alcune persone.
Sul posto c’è un veicolo dei Pompieri della città. I Pompieri qui? Philippe e Manuel fermano l’ambulanza e
aprono la porta: «Attenzione, è tutto ghiacciato!», gridano loro subito
alcune persone. E infatti sia il fondo
stradale che il marciapiede sono lisci e scivolosi. Un vero campo di
ghiaccio! I Pompieri sono attenti e
avvisano gli automobilisti come
pure i pedoni del pericolo. Purtroppo non tutti prestano attenzione e
da lì a poco uno scolaro frettoloso,
in sella alla sua bicicletta, freccia
davanti ai soccorritori e, nell’affrontare una leggera curva, scivola e
cade a terra. Per fortuna porta il casco e non si fa male. Risale sulla bici
e riparte in un lampo.
Sul marciapiede, distesa e immobile, giace una donna di mezza età,
in posizione laterale. L’avevano trovata distesa sulla schiena, incosciente; così hanno raccontato le
prime persone che le hanno prestato soccorso. Nessuno ha saputo dire
da quanto tempo la donna era distesa lì, da sola.
Philippe Fröhli controlla subito la
respirazione e il polso e fissa la testa
della vittima, che riceve immediatamente dell’ossigeno. Con prudenza
viene poi portata nel vano interno e
riscaldato dell’ambulanza.
Verso un quarto alle 8, la paziente risponde per la prima volta alle
domande che Philippe le pone. Sussurrando, riesce a pronunciare il
suo nome e la data di nascita. Alla
domanda se prende dei medicamenti, risponde di sì. Contento Philippe
Fröhli constata che, a livello sensoriale e motorico, gli arti delle donna
funzionano. La procedura di soccorso procede, come abitualmente,
secondo lo schema ABC. Ancora
prima che Manuel Wasserfallen avvii l’ambulanza, la donna riceve
un’infusione. Poi si parte subito verso il Pronto soccorso dell’Ospedale
cantonale, dove si arriva poco dopo
le 8. Anche se Philippe, come ha
raccontato lui stesso più tardi, non
ha constatato delle ferite visibili sulla donna, le ha somministrato in
pochi minuti 12 litri di ossigeno. E
questo per fare in modo che, in caso
di emorragia cerebrale, le cellule cerebrali restino vive. In uno scompartimento del Pronto soccorso,
dove la paziente viene adagiata sul
lettino, i due soccorritori professio-
11
Misure preventive
In generale per i servizi di Pronto
soccorso e intervento, le misure di
sicurezza sono d’obbligo sempre.
Nelle misure preventive rientrano:
calzature ottime e sicure, abbigliamento adeguato alle condizioni
meteorologiche (in inverno,
giacche termiche, berretti), guanti
(anche in funzione di protezione
dalle infezioni) e una guida del
veicolo adattata alle condizioni
della strada e meteorologiche.
Le ambulanze sono equipaggiate di
mezzi antigelo, gomme invernali ed
ev anche catene; in generale vi si
trovano anche delle thermos e le
infusioni sono preriscaldate e, in
inverno, si usano delle coperte più
pesanti rispetto all’estate. In caso
di eventi maggiori, c’è un rimochio
apposito con due tende da campo
che si montano velocemente e un
piccolo generatore per scaldare.
Agli automobilisti, Theo Voltz
consiglia di avere con sé, nell’automobile, un telo di salvataggio
(protegge dal vento, dal freddo e
dall’umidità) e una o due vecchie
coperte (contro il freddo).
oggi samaritani 2/11
Panorama
12
L’infortunata viene posizionata con cura
sulla barella e portata nel vano caldo
dell’ambulanza dove riceve un’infusione.
consegna ai medici, Philippe come
di consuetudine ripristina il materiale dell’ambulanza e poi si siede al
computer e osserva le immagini delle analisi fatte alla prima paziente
della mattina, quella ritrovata sul
ponte. Anche se, in fondo, non è responsabile del seguito delle sue cure,
il destino di questa giovane donna lo
interessa. Con piacere viene così a
sapere che la ragazza non ha subito
emorragie cerebrali né ferite. Molto
probabilmente, afferma «questa
donna ha avuto fortuna nella sfortuna: in inverno abbiamo più interventi per traumi che non interventi puramente medici». Specialmente le
persone anziane, raccontano i colleghi di Theo, escono la mattina presto per recuperare la loro posta o
per fare la spesa e non si avvedono
del fondo ghiacciato e scivolano.
«Sono interventi molto frequenti,
questi, in inverno», aggiunge Theo
Voltz, «il ghiaccio è di gran lunga
peggiore e più pericoloso della
neve.»
Più rari sono invece gli interventi
speciali. Theo Voltz – attivo da 10
anni a Olten ed esperto anestesista e
soccorritore – ricorda come, un
paio di anni prima, un quarantenne
ha dovuto essere recuperato dalle
ghiacciate gole del Diavolo: «l’uomo
aveva una frattura al collo del fermore e accusava dolori fortissimi»,
racconta. «Dato che il luogo dell’incidente era difficilmente raggiungibile, abbiamo dovuto trasportare a
mano tutto il materiale necessario
dal basso verso il punto in cui si tro-
vava la vittima. Con l’aiuto dei suoi
amici, abbiamo poi potuto calarlo
giù velocemente. Se fosse stato solo,
avremmo dovuto richiedere l’aiuto
dei Pompieri o della Polizia per poterlo recuperare», spiega.
Alle 11 il Team 1 è chiamato di
nuovo ad intervenire: una scolara è
iperventilata. Philippe può subito
verificare che la giovane ragazza,
probabilmente già da giorni, soffre
di una forte bronchite e quindi deve
essere portata in ospedale per ulteriori esami. Purtroppo arriva Manuel sconsolato: la porta posteriore
dell’ambulanza non si chiude a causa di un difetto tecnico. In men che
non si dica, interviene così il Team 2
che trasporta immediatamente la
giovane paziente all’ospedale.
È mezzogiorno. Il sole fa capolino tra le nuvole, e non riesce a sconfiggere il freddo ancora pungente. A
rotazione, i soccorritori si concedono un pranzo caldo nella caffetteria. Il loro turno di lavoro dura ancora fino alle 15, rispettivamente
fino alle 19. Oggi hanno però fortuna: hanno ancora alcuni minuti di
tempo per discutere delle questioni
tecniche, ma anche emotive, legate
agli interventi della mattinata. Fino
n
al prossimo allarme…
Donare un organo per salvare una vita
È importante informare e sensibilizzare, l’esempio del Club Amici di Swisstransplant in Ticino
Il dono di un organo (cuore, reni,
polmone, fegato…) può salvare una
vita, e purtroppo in Svizzera la lista
di persone in attesa di un organo
che dia loro nuove speranze e un futuro è sempre lunga. La carenza di
organi è cronica. Spesso manca la
corretta informazione sulle modalità di donazione e in genere la gente
è reticente o teme ad affrontare
questo tema.
Swisstransplant – Fondazione
nazionale svizzera per il dono e il
trapianto di organi, è un servizio
con preciso mandato della Confederazione che è responsabile della
tenuta delle lista d’attesa dei pazienti e dell’attribuzione degli organi ai destinatari in conformità con
le leggi in vigore. La fondazione organizza e coordina a livello nazionale tutte le attività relative all’attribuzione di organi e collabora con
gli enti simili di altri Paesi. Nel
2009 è stato creato il Comitato nazionale del dono di organi (CNDO)
oggi samaritani 2/11
a seguito dell’integrazione in seno a
Swisstransplant della Fondazione
svizzera per il dono di organi. Il
Comitato si impegna a favore della
promozione del dono di organi e di
tessuti in Svizzera. I centri abilitati
al trapianto di organi in Svizzera
sono sei: gli ospedali universitari di
Ginevra, Losanna, Berna, Basilea e
Zurigo e l’Ospedale cantonale di
S. Gallo.
A livello ticinese esiste dal 2003
il Club Amici di Swisstransplant,
presieduto da Luciano De Lorenzi.
Nato a seguito proprio di una vicenda che ha toccato da vicino il
suo presidente, il Club si prefigge
quale scopo principale quello di sostenere e promuovere la sensibilizzazione capillare (su tutto il territorio, anche oltre i confini cantonali)
al dono di organi. Ciò avviene attraverso conferenze, giornate informative, concerti, dibattiti con studenti e militari e altre attività
divulgative. Il Club è finanziato da
Cornércard e dalle quote dei membri, nonché dagli introiti delle manifestazioni. In Ticino, grazie
all’iniziativa del medico prof. Sebastiano Martinoli, vero pioniere in
questo campo, il dono d’organi era
ed è già abbastanza conosciuto; addirittura il Canton Ticino ha avuto
il primato in Svizzera per numero
di donazioni per milione di abitanti. Ciò è possibile proprio grazie al
grande lavoro di sensibilizzazione
portato avanti dai volontari del
Club e anche dalle infermiere del
reparto di Cure intense dell’Ospedale Civico di Lugano. Il Club è a
disposizione per collaborare con le
Sezioni Samaritane che volessero
affrontare il tema della donazione
nell’ambito di una loro serata informativa o per un approfondimento.
Contattare Luciano De Lorenzi,
tel. 091 605 13 08; luciano.delo@
bluewin.ch o Alice Pozzoli: alice@
k00.ch. Altre info su: www.clubamiciswisstransplant.ch
m.z
Offerta del mese
Nuovo zaino funzionale Samaritano
senza contenuto, dimensione esterna ca. 32 x 20 x 47/57 cm
Nuovo con
• fodera interna di nylon di qualità CARTEX FUNCTIONAL 104
• un compartimento per defibrillatore con cerniera doppia
• due compartimenti laterali elastici per recipienti per bere
• rinforzo del fondo con doppio nylon
• bordura orizzontale riflettente LITE
Art. 3297
Zaino con compartimento
per defibrillatore aperto
CHF 105.–
Zaino con compartimento
per defibrillatore spiegato
Compartimento laterale per esempio
con tazza isotermica
Ordinazione
Zaino e marsupiale
Zaino con avec 3 tasce interne lasche
Quantità offerta «zaino e marsupiale»
Quantità zaino, art. 3297
Nuova marsupiale Samaritano
con compartimento per Smartphone, assortita allo
zaino funzionale, dimensione 25 x 16 x 12 cm
Quantità marsupiale, art. 3319
No. cliente
Art. 3319
CHF 20.–
Sezione/Ass.
Cognome
Offerta di lancio!
Nome
Approfittate di questa promozione eccezionale.
Strada
Zaino funzionale Samaritano e marsupiale Samaritano
al prezzo di
NPA/Luogo
CHF 109.– invece di CHF 125.–
Offerta valida fino il 15 marzo 2011
Prezzi con IVA, spese di spedizione CHF 9.– per ordinazioni inferiori a CHF 200.–
Telefono
E-mail
Inviate la vostra ordinazione a:
Federazione svizzera dei samaritani
Servizio vendità
Casella postale, 4601 Olten
Telefono 062 286 02 85
Fax 062 296 03 71
E-mail [email protected]
http://shop.samariter.ch
Buono a sapersi
Una corretta postura al
volante favorisce la
prevenzione: posizione
eretta, allacciare la cintura
e posizione corretta del
poggiatesta.
14
Il colpo di frusta
L’incubo dopo ogni
tamponamento
In Svizzera ogni anno circa 10 000 persone subiscono un colpo di frusta. Dolori alla nuca, verti­
gini o disturbi del sonno rendono loro la vita difficile. Nella maggior parte dei pazienti il colpo di
frusta si risolve in poche settimane, tuttavia una persona su cinque accusa disturbi anche due
anni dopo l’incidente.
Dott.ssa med. Eva Ebnöther
Traffico serale del venerdì. Anche
Tanja B. è in coda… Con il pensiero
la trentacinquenne è già alla cena
che deve ancora preparare. Lo
schianto arriva improvviso. Tanja B.
viene scaraventata contro il volante
e poi di nuovo indietro sul sedile.
Dopo il primo spavento si accorge
fortunatamente di non essersi ferita.
Il signore che la seguiva e che non ha
frenato in tempo si assume, senza
discussioni, la responsabilità e i costi
della riparazione dell’automobile.
Allora, tutto bene quel che finisce
bene?
oggi samaritani 2/11
La mattina dopo l’incidente Tanja
B. accusa forti dolori alla testa e
alla nuca. Ha le vertigini e fatica a
sollevare la sua bimba di due anni e
a preparare la colazione. La diagnosi del medico: «colpo di frusta».
Slogatura alla colonna cervicale
Si stima che in Svizzera ogni anno
circa 10000 persone subiscono un
colpo di frusta, nella maggior parte
dei casi come conseguenza di un
tamponamento. Altre cause sono
per esempio incidenti durante la
pratica di sport da combattimento o
durante una corsa sfrenata in ottovolante. Il violento e improvviso pie-
gamento del collo provoca lo stiramento della colonna cervicale.
In linguaggio medico il colpo di
frusta viene definito «distorsione
cervicale», quindi una slogatura.
Chi si sloga la caviglia o la mano,
sente subito forti dolori. Nel caso
del colpo di frusta, la situazione è
diversa. La maggior parte delle persone colpite non sente nulla nei momenti immediatamente successivi
all’impatto. Solo qualche ora dopo
o persino giorni dopo si manifestano i tipici sintomi. Il colpo di frusta
provoca quasi sempre dolori alla
nuca e una tensione alla muscolatura della nuca. Altri sintomi sono
mal di testa, vertigini, stordimento,
dolori alle spalle, disturbi del sonno
e della concentrazione o «ronzio
nelle orecchie» (tinnito).
Alleviare i dolori e rimanere attivi
Nella maggior parte dei pazienti i
sintomi scompaiono da soli nel corso di qualche settimana. È tuttavia
possibile favorire il processo di guarigione. È estremamente importante
lenire i disturbi con farmaci efficaci,
Regolare
l'altezza
È importante posizionare in
modo corretto i poggiatesta.
affinché le persone interessate possano muoversi in modo possibilmente
normale e senza irrigidirsi.
Un tempo, in caso di dolori acuti
dell’apparato locomotore, si riteneva che il paziente dovesse mettersi a
riposo. Ora non più. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che per
esempio in caso di mal di schiena è
preferibile rimanere attivi. In questo
modo si evita che la muscolatura si
indebolisca, in quanto i muscoli deboli aumentano i dolori. Questo
principio vale anche per il colpo di
frusta. I pazienti devono muoversi il
più normalmente possibile. Indossare il collare per scaricare la nuca
non è quasi mai necessario. Anche
la fisioterapia è molto importante in
caso di colpo di frusta. Se guidati
opportunamente, i pazienti imparano quali movimenti li aiutano ad
evitare i dolori e come rilassare la
muscolatura della nuca. Nella maggior parte dei casi, i dolori scompaiono al più tardi dopo quattro fino a
sei settimane dopo l’incidente. Tuttavia, a volte, i disturbi persistono
più a lungo. Uno studio svizzero ha
dimostrato che due anni dopo l’incidente il 18 percento dei pazienti soffre di «disturbi residui» e che circa il
4 percento è in parte o completamente inabile al lavoro. Per queste
persone, che un tempo potevano
contare su una rendita d’invalidità,
la situazione è diventata molto difficile a causa dell’inasprimento delle
disposizioni nell’ambito della sesta
revisione della AI (vedi box). n
Colpo di frusta –
un’emergenza?
Prevenire il colpo di
frusta
Nessun diritto alla
rendita AI
• Un colpo di frusta non è praticamente mai un caso di emergenza, poiché solo qualche ora o
giorno dopo l’incidente si
manifestano i primi sintomi.
• Non appena percepisce i
sintomi, la persona interessata
dovrebbe rivolgersi al medico di
famiglia.
• Non ha quasi mai senso che i
pazienti colpiti da colpo di frusta
indossino un collare. Questo
infatti indebolisce la muscolatura della nuca e potrebbe
provocare quindi un aumento
dei disturbi.
• Qualora subito dopo un incidente la persona interessata abbia
nausea, vomito o mancamenti,
questa deve recarsi immediatamente dal medico o in un
Pronto soccorso.
• Gli schienali dei sedili devono
essere possibilmente diritti.
• Regolare tutti i poggiatesta
– anche quelli dei passeggeri
– in modo tale che il margine
superiore del poggiatesta sia in
linea con l’estremità superiore
della testa.
• Tenere più ridotta possibile la
distanza tra la parte posteriore
della testa e il poggiatesta. La
cosa più sicura è fare in modo
che la parte posteriore tocchi il
poggiatesta.
• Guidare con la massima
attenzione possibile e tenersi a
sufficiente distanza dal veicolo
che precede.
• Quando l’urto è inevitabile:
frenare forte, tenere ben stretto
il volante e premere il corpo
contro il sedile, guardare in
avanti e avvertire i passeggeri.
Nel settembre 2010 il Tribunale
federale ha deciso che le persone
colpite da colpo di frusta non
hanno più diritto a una rendita AI.
Così facendo, ha anticipato le
disposizioni della sesta revisione
AI. Con questa revisione vengono
tagliate le rendite AI destinate ai
pazienti colpiti da colpo di frusta.
Il Consiglio nazionale in dicembre
2010 ha deciso di verificare tutte
le rendite assegnate prima
dell’inizio del 2008 in base a
questo quadro clinico. Solo i
beneficiari di rendita AI di età
superiore a 55 anni, o che
percepiscono una rendita da oltre
15 anni, mantengono il diritto alla
loro rendita.
Buono a sapersi
Le radiografie non aiutano
Gli esperti di medicina concordano
sull’esistenza del colpo di frusta, ma
il dibattito sulle cause, il decorso, la
spiegazione e la terapia è ancora
aperto. Il problema consiste nel fatto che non esistono referti in grado
di spiegare i disturbi dei pazienti. Un
piede slogato si gonfia e provoca un
ematoma. Con il colpo di frusta non
avviene nulla di tutto ciò. Il medico
deve basare la sua diagnosi unicamente sullo svolgimento tipico
dell’incidente e i sintomi descritti.
Nemmeno le radiografie o altre procedure, come la tomografia a risonanza magnetica (MRI), sono d’aiuto. Tuttavia, in caso di forti disturbi,
la colonna cervicale viene sottoposta
ai raggi onde escludere che si sia rotta qualche vertebra.
Regolare la distanza
15
Ulteriori informazioni:
www.schleudertraumaverband.ch
Ulteriori informazioni:
www.kopfstuetzen.ch
oggi samaritani 2/11
I sei partecipanti romandi con il loro monitore
(ultimo a destra).
30 minuti per dimostrare le proprie capacità
La quarta puntata della nostra serie sulla formazione di monitore di «corsi e sezione, assistente»
è dedicata al modulo 1. Ai primi di ottobre dello scorso anno, sei romandi ce l’hanno fatta!
di Christine Rüfenacht
Il giorno X è arrivato. Sei aspiranti
monitori stanno per superare una
nuova tappa della loro formazione:
il modulo di formatore I FSS. Questo modulo consiste nel familiarizzarsi, in sei giorni, con le tecniche
d’insegnamento (gestione dei conflitti, dinamica di gruppo, feed-back,
ecc.) e si conclude con un controllo
delle competenze. Per quest’ultima
prova, i sei Samaritani si sono recati
il 2 ottobre scorso a Nottwil. Venivano da Ginevra, Vaud e Friborgo. E
per tre settimane si sono preparati a
questo esame.
Qualche minuto prima dell’apertura della sessione, si poteva toccare
con mano la tensione che regnava
tra i partecipanti. «Non vale la pena
di essere nervosi, neanche i bambini
hanno paura di me», li rassicura il
oggi samaritani 2/11
formatore, Stéphane Witschard,
come preambolo. Uno alla volta, gli
allievi presentano un corso di 30
minuti sul quale hanno “sgobbato”
per diverse ore. Spiegano che molti
hanno lavorato in gruppo e hanno
beneficiato degli importanti consigli di Samaritani delle loro rispettive Sezioni con anni di esperienza
alle spalle. Al termine di ogni presentazione, gli allievi fanno una valutazione reciproca. L’ultima parola
spetta a Stéphane Witschard, formatore FSS. È lui che alla fine decide se il test è stato superato (ed è il
caso per tutti) oppure no. Per questo
vallesano, il controllo delle competenze è una novità. È la prima volta
che insegna questo modulo. «I partecipanti si sono preparati bene»,
sottolinea molto soddisfatto. «È
una buona classe che sa progredire
insieme.»
«Queste giornate di formazione
sono come delle vacanze»
Stéphane Witschard, formatore FSS,
Sezione di Sion (VS)
Stéphane Witschard, 34 anni, ha avvicinato l’attività samaritana 20
anni fa: «scienze e anatomia mi hanno sempre interessato molto», ricorda colui che, da bambino, giocava a
fare il ferito per gli esercizi della Sezione
locale. Oggi
Stéphane
«Questa formazione è un perfetto
complemento al mio lavoro»
Jacob Da Silva, Sezione di Carouge
(GE)
Tecnico di radiologia all’Ospedale
cantonale di Ginevra, Jacob Da Silva, 25 anni, ritiene che il suo impegno samaritano è un buon complemento alla sua professione. «Il mio
compito è di fare delle immagini, ma
mi manca un po’ l’aspetto delle
cure», spiega. Fa parte della sua Sezione da sei anni e pensa che la formazione di monitore rappresenta
per lui un arricchimento personale.
Senza contare il fatto che nella sua
Sezione mancano monitori. Apprezza l’ottimo ambiente che regna nel
suo gruppo dove si trovano quattro
ginevrini di quattro Sezioni diverse e
da ultimo afferma che la formazione
corrisponde perfettamente alle sue
aspettative.
«L’ambiente nel gruppo è veramente ottimo»
Pascal Seydoux, Sezione di Porsel-St.
Martin (FR)
Come si diventa monitore di corso e monitore di Sezione?
Edizione
Tipo di formazione
Conclusione
10
Riunione orientativa (RO)
Conferma di partecipazione alla RO
11/12
Elemento preparatorio
tecnico-specialistico
Raccomandazione alla formazione
1
Blocco lavoro nella Sezione
Conferma di partecipazione
al corso
2
Modulo 1
Certificato formatore 1 FSS
3
Modulo 2
Diploma monitore di corso FSS
4
Lavoro pratico: insegnare in un
Corso soccorritori (elemento di
qualifica)
Feedback dell’istruttore assegnato
5
Modulo 3
Diploma monitore di Sezione FSS
6/7
Tenere un esercizio di Sezione
(elemento di qualifica)
Feedback dell’istruttore assegnato
«Mi piace impegnarmi e desidero
trasmettere le mie conoscenze ad altri»: così Pascal Seydoux, 42 anni,
riassume le ragioni che lo spingono
a seguire la formazione per diventare monitore nella sua Sezione di
Porsel-St. Martin. Lavorando a Losanna nell’amministrazione immobiliare delle FFS, ha già avuto l’occasione di dare dei corsi a degli
apprendisti, ma constata che l’approccio associativo è diverso, «più
aperto». Questo friburghese apprezza in modo particolare l’ambiente
che regna nel suo gruppo. «Il fatto
che siamo soltanto in sei a seguire il
corso è un vantaggio,» ci dice sottolineando però che pensava di trovarvi un maggior numero di giovani.
«Tra i Samaritani mi piace tutto»
Shirley Favre, Sezione di Orbe (VD)
La 25enne Shirley Favre è laboratorista e da cinque anni fa parte della
Sezione Samaritani di Orbe. È dopo
aver svolto la funzione di sanitaria
aziendale che ha preso gusto alle attività samaritane. «Mi piace tutto,
sia il contatto con la gente che gli
esercizi», dice la vodese quando la si
interroga sui motivi che la spingono
ad essere attiva in questo ambito. La
voglia di insegnare l’ha spinta a iniziare la formazione di monitrice di
corsi. Apprezza in particolare la dinamica che si è creata nel suo grup-
po. «Non si ha l’impressione di
avanzare da soli.»
«I Samaritani sono appassionanti e
appassionati»
François Kuss, Sezione di Versoix
(GE)
Attualità dalla Federazione
Witschard è presidente della Sezione
di Sion ed ha esteso il suo impegno
samaritano alla funzione di formatore FSS. La formazione degli adulti
è una vera e propria passione. «Queste giornate di formazione con i Samaritani sono come delle vacanze»,
afferma, aggiungendo che il suo lavoro di caposervizio delle ambulanze è un’attività «secondaria». Desidererebbe che un maggior numero
di professionisti si impegnasse, come
lui, nell’ambito della formazione dei
soccorritori volontari.
17
François Kuss pensa che l’attività samaritana sia «qualcosa di sensato».
Questo educatore di 43 anni si è lanciato nella formazione di monitore
perché gli è sempre piaciuto insegnare e l’argomento lo interessa. Ha
messo il dito «nell’ingranaggio»,
come dice, tramite la sua attività
professionale. Lavorando con handicappati nel settore sportivo, era
logico per lui familiarizzarsi con i
gesti che salvano. Dopo di che non
ha smesso di perfezionarsi. «I Samaritani vi trascinano sulle loro orme.
Sono competenti, appassionanti e
appassionati», si entusiasma questo
padre di famiglia che vive in Francia. «Mi sono sentito subito a mio
agio nella mia Sezione di Versoix.»n
Il momento della scelta delle tematiche
da affrontare.
oggi samaritani 2/11
Hanspeter Latour, Uetendorf
Arguto commentatore, forte motivatore
e abile comunicatore
Parlerà di motivazione e di spirito di squadra sia nel gioco
del calcio che nel lavoro samaritano: Hanspeter Latour,
carismatico commentatore e allenatore internazionale di
calcio, sarà presente alla Giornata d’Impulso di Olten.
di Dominik Senn
Ritratto
C
18
hi non conosce l’abile commentatore di calcio della DRS (televisione della Svizzera tedesca),
soprattutto in occasione delle appassionanti partite della Super League?
Lui, il commentatore, si chiama
Hanspeter Latour. Come nessun altro, infatti, l’allenatore internazionale (e già portiere) riesce a capire il
gioco sul campo e a trasmetterne e
riferirne le emozioni ai telespettatori, in ogni salotto svizzero. E in effetti, quale allenatore, è il motivatore
qualificato ed ideale per portare una
squadra alla vittoria. Questo signore abbronzato e sorridente, proveniente dall’Oberland bernese, ha
un’attitudine vincente, un sorriso
contagioso e un’oratoria eccezionale. Ma non è tutto: sa pure ascoltare. Ai suoi occhi attenti non sfugge
nulla. «Mi piace la gente. Per me le
persone sono al centro di tutto. Un
tiro sul palo invece che in porta è
subito dimenticato, ma non le persone. Nelle persone intravedo le
possibilità di evidenziare i loro talenti. Le difficoltà le lascio via, poiché quelle comunque arrivano da
sole», afferma sorridendo. Nato nel
1947 a Thun, si forma e lavora per
21 anni come analista presso il
Gruppo dei servizi per l’armamento; a livello sportivo e amatoriale
diventa portiere e allenatore di calcio, sia di prime squadre che di
squadre giovanili. Più tardi, con
l’esperienza, assume il ruolo di alle-
natore principale di diversi
club, attività questa che
svolge per ben 22 anni, fino
al 2009. Il Thun, sotto la
sua direzione, è salito fino
alla Lega nazionale A e da
qui ancora ai vertici della
classifica. Il suo nome e la
sua figura sono un punto
di riferimento per l’intero
movimento calcistico nazionale. Ha pure diretto, come
noto, il Grasshopper alla qualificazione per la Coppa UEFA e, nel
2006, è diventato capo allenatore
del FC Köln, il primo sodalizio della
Bundesliga. «Il mio momento più
bello – ci confessa – è stato quanto
il FC Thun, sotto la mia guida, è salito ai massimi livelli! Proprio quel
Club al quale io sono emotivamente
molto legato, dato che vi ho mosso i
primi... calci e ancora prima, da ragazzino, ributtavo in campo i palloni che finivano fuori durante le partite cui non mancavo d’assistere.»
È a Colonia, in Germania, che
Latour diventa commentatore:
«Non c’era giorno in cui non avevo
una conferenza stampa, o un’intervista o un appuntamento fotografico. Ho così avuto modo di imparare
quanto importante è la comunicazione e saper comunicare. Il pubblico e gli sponsors hanno in effetti
diritto di essere informati. Qui ho
imparato come ci si deve comportare con la stampa, che a volte può
essere molto spietata. E ho pure imparato a convivere con la pressione
Gratis alla Giornata d’Impulso!
Attenti, pronti … Impulso! Approfittate subito dell’occasione e lasciatevi
entusiasmare e motivare, a vostra scelta, a Olten il 7 maggio o a Losanna il
14 maggio prossimi, partecipando alla Giornata d’Impulso!
Il Segretariato centrale della FSS premierà con una partecipazione gratuita le
prime 15 persone che invieranno la risposta corretta alla seguente domanda:
A Olten, chi parlerà di motivazione e spirito di squadra?
Risposta:
Inviare entro il 1 marzo 2011 a: Federazione svizzera dei samaritani, Valérie Cazzin-Bussard,
Martin-Disteli-Strasse 27, 4601 Olten – o con fax: 062 286 02 02
oggi samaritani 2/11
che spesso ‹pesa› sulle persone che
rivestono cariche importanti», osserva il nostro interocutore.
«Senza visioni non ci sono traguardi e questi non saranno mai
raggiunti senza il necessario entusiasmo e la pura passione», aggiunge. «Il denaro non è mai tra le vere
motivazioni, ma la passione sì. Dapprima ci sono sempre persone appassionate, entusiaste di qualcosa e
che hanno delle visioni, dei progetti.
Solo in secondo tempo verranno le
strategie, lo stile di conduzione del
gruppo, la formazione del team e il
saper gestire la pressione.»
Proprio di tutto questo e della sua
lunga esperienza, Latour parlerà a
tutti i Samaritani che vorranno partecipare alla Giornata d’Impulso di
Olten. «Già mi rallegro molto poiché come nel calcio, uno sport praticato da molte persone e da tutti i
ceti sociali, anche il lavoro samaritano è svolto con la medesima passione da molte persone di provenienze diverse, dagli accademici
agli artigiani, dai ceti medio-bassi a
quelli alti, dai gioavni agli anziani.
Il calcio attira molti giovani e giovanissimi. Ma anche l’attività samaritana offre molto per i giovani, no?»,
commenta Latour, che stima molto
il lavoro che i Samaritani svolgono,
per esempio, nei Posti sanitari durante gli eventi sportivi. «Il loro
ruolo è fondamentale, stimo molto
quello che fanno.» Latour non ha
cercato l’attività di relatore, bensì
questa gli è stata via via richiesta.
Nel tempo libero apprezza stare con
la famiglia, nella natura e praticare
n
qualche sport.
Dieci nuovi soccorritori e 12 abilitati
all’uso del defibrillatore
Si sono svolti nelle scorse settimane
a Mesocco, e con successo, un corso
soccorritori e un corso BLS-AED.
Per il corso soccorritori, la monitrice
è stata Samantha Blumenthal, che
ha pure diretto il corso BLS-AED
con l’aiuto di Maurizio Giovannacci, anche lui - come Samantha - neomonitore. Dieci i partecipanti al
corso soccorritori, in età tra i 14 e i
30 anni (vedi foto), che hanno ricevuto il relativo certificato.
Il corso BLS-AED è stato seguito
da militi del locale Corpo Pompieri,
da personale degli Impianti di risalita di San Bernardino e da alcuni
privati. In tutto una dozzina di partecipanti che, una volta ottenuto il
I partecipanti al Corso soccorritori; al
relativo certificato, sono stati insecentro accovacciata la monitrice Samantha.
riti nel «Progetto Rianimazione
precoce» quali First
Responder e riceveranno quindi
un
sms sul loro natel
dalla centrale 144 in
caso di allarme per
incidente o infortunio e quindi di urgenza di un defibrillatore.
Sezione
Foto ricordo del corso BLS-AED con, al centro accovacciati,
Samaritani Mesocco
la monitrice Samantha e il neo monitore Maurizio.
Castagnola-Cassarate
In ricordo del dottor Francesco
Beretta-Piccoli
Il caro «sciur dutur» con alla sua destra
l’attuale medico della Sezione dottor
Vincenzo Liguori, ritratti nella sede di
Cassarate durante una recente conferenza.
Ha suscitato profonda tristezza la
scomparsa, avvenuta nella sua dimora a Cassarate il 16 dicembre
scorso, del dottor Francesco Beretta-Piccoli. Molte generazioni di abitanti della sponda sinistra del Cassarate beneficiarono della sua
competenza quale medico condotto
degli ex Comuni di Castagnola, Brè
e Gandria. Ne apprezzarono la sua
umanità, disponibilità e grande in-
telligenza. Anche la nostra Sezione
ebbe l’onore di averlo tra i fondatori
e poi medico responsabile per ben
ventisei anni. Anche dopo aver lasciato l’incarico ed essere diventato
socio onorario, non mancava mai di
partecipare e rendere ancora più interessanti le conferenze organizzate
dalla Sezione.
E gradiva molto l’incontro annuale per il tradizionale scambio
d’auguri prima delle festività natalizie. Anche se duramente colpito negli affetti famigliari – perse infatti in
pochi mesi l’unico figlio, anch’esso
medico e la diletta sposa – la sua
grande fede ed umanità non vennero mai meno; continuò a restare vicino ai suoi pazienti con competenza e simpatia.
La nostra Sezione è vicina a tutta
la famiglia che ha perso un importante figura ed assicura imperituro
ricordo unito a grande gratitudine
per l’amatissimo «sciur dutur».
Per la Sezione
Castagnola-Cassarate, PgH
Stress nel lavoro
samaritano
In una lettera, la Samaritana Sandra Zenhäusern della Sezione di
Zaniglas ritorna sul tema «Stress
nel lavoro volontario», osservando
che oggi come oggi parole come
«dovere» e «obbligatorio» dominano l’attività di volontariato presso i
Samaritani. Tutto questo, afferma
la lettrice, è molto stressante e sminuisce il piacere e la gioia che ancora si potrebbero avere nell’impegno
samaritano.
La redazione centrale di «oggi
Samaritani» prende lo spunto da
questo malessere manifestato dalla
gentile lettrice per precisare ancora
la differenza che esiste, anche nel
lavoro samaritano, tra obblighi e
volontariato. Ecco la risposta di
Roland Marti ed Helen Baumann
del Segretariato centrale della FSS:
Funzioni-quadro: vuol dire…
onore ma anche oneri
Essere disposti a rivestire, in quanto
Samaritani, una funzione-quadro
significa anche essere disposti a seguire regolarmente delle formazioni
e degli aggiornamenti, come pure
significa mettersi a disposizione per
interventi e picchetti. Una funzionequadro comporta responsabilità
non indifferenti nei confronti delle
eventuali vittime, dei pazienti, dei
partecipanti ai corsi e dei soci della
Sezione stessa. Le competenze specifiche devono quindi essere costantemente aggiornate, affinché in caso
di intervento, lo stesso avvenga in
modo ottimale.
Facciamo un paragone: le società
sportive non si occupano di «salvare vite umane», tuttavia appena le
loro attività assumono una caratteristica competitiva, il volontariato
lascia spesso spazio a forme più intense di allenamenti mirati, facendo
spesso capo anche a conoscenze
specialistiche.
Nei Samaritani ci sono compiti
che richiedono maggiori responsabilità di altri; ogni Samaritano dovrebbe trovare il suo posto in seno
alla Sezione. Ci sono anche compiti
meno impegnativi e più tranquilli.
Un’organizzazione rimane efficace
fintanto che riesce ad aggiornarsi e
a stare al passo con i tempi. Di questo è pienamente cosciente la FSS: se
a livello di primi soccorsi vi sono
cambiamenti tecnici o medici, essa è
assolutamente tenuta ad informarne e a formare la base, quindi tutti
voi Samaritani.
Sezioni, Associazione
Mesocco
19
oggi samaritani 2/11
Sezioni, Associazione
Impressioni ed emozioni dalla formazione
di Monitori di corso e di Sezione
20
Ci riuniamo a Gordevio il 24 aprile
dello scorso anno per il fatidico
«esame di entrata»: siamo tutti nervosissimi ma pieni di carica positiva. La maggior parte di noi si conosce già in quanto abbiamo seguito le
serate di preparazione e quindi il
gruppo si ritrova con gran piacere e
l’aria che si respira tra di noi fin dalle 9 di mattina è frizzante, carica di
aspettative, di positività, di simpatia e di gran voglia di riuscire!
Quindi tra un esercizio, una domanda, una risata, una paura, un
commento e un sospiro… arrivano
le 17 e tutti siamo ammessi al corso
per diventare monitori! Inutile dire
che siamo felicissimi e soddisfatti.
Siamo consapevoli del gran lavoro che ci aspetta, ma intravediamo
anche un grandissimo guadagno
per tutti noi, sia a livello di conoscenza che a livello di amicizia.
Dunque il tutto promette bene! Il 3
giugno ci troviamo al Centro sportivo di Tenero. L’eccitazione è palpabile, siamo contenti di rivederci e di
cominciare l’avventura. Non sappiamo bene cosa ci aspetta, ma siamo molto aperti ed abbiamo veramente tanta voglia di fare e di
imparare cose nuove.
Ci buttiamo a capofitto in questo
primo Modulo che per la maggior
parte di noi è formato da materie
conosciute solo in piccola parte,
quindi c’è veramente tanto da imparare: dalla comunicazione e alla didattica; da tematiche nuove all’approfondimento di temi che finora
erano conosciuti soltanto in superficie. Insomma, la domenica sera arriva in un battibaleno ed il feedback
generale è molto positivo. Siamo
sempre più entusiasti, il gruppo è
sempre più unito… che bella cosa!
Adesso arriva la «parte difficile»:
abbiamo un mesetto di tempo per
prepararci alla prova di competen-
Una meritata foto di gruppo premia gli
sforzi profusi durante la formazione.
za. E’ un mese molto intenso per
tutti e, quando ci ritroviamo a Tenero il 4 luglio, siamo tutti molto
concentrati, abbiamo voglia di far
bene, di non deludere i nostri insegnanti. E alla fine delle prove di domenica… tutti al lago a fare un tuffo e una partita a pallone! Un
bellissimo modo di festeggiare la riuscita delle prove e di lasciarci fino
al prossimo modulo.
Il 23 settembre ci ritroviamo
quindi per il Modulo 2, che ci appare subito molto diverso dal primo,
sia per il metodo di insegnamento
dei nuovi istruttori, sia per le materie trattate. Ora ci immergiamo
Un momento di un lavoro di gruppo; sul
fondo Renato Lampert, vicepres. FSS.
davvero nelle cose pratiche che ci
servono per il nostro lavoro di monitori. Il primo giorno abbiamo già
un test (BLS-AED); il secondo ci divertiamo ad imparare le diverse
truccature e devo dire che sono
uscite di quelle cose veramente realistiche! Gli ultimi due giorni sono
dedicati ai corsi per la popolazione.
Poi… altro esame… altro passo
avanti verso la meta!
L’ultimo modulo ci fa ritrovare a
Tenero il 12 novembre. Anche questa volta abbiamo passato un mesetto a prepararci per una nuova presentazione e, anche se ormai ne
abbiamo fatte tante, siamo comunque nervosetti e non vediamo l’ora
di poterci lasciare anche questa prova alle spalle.
Ormai sono gli ultimi giorni, ed
alla felicità di aver finito il corso, si
comincia a sentire la tristezza
dell’imminente distacco dai membri
del gruppo. Infatti sabato 20 novembre ci troviamo per l’ultimo
giorno di scuola e, dopo il toccante
giochino di chiusura portato da
Bea, partiamo per la cena finale
dove ripensiamo ai magnifici giorni
passati assieme, con la risata inconfondibile di Rita, il sorriso rassicurante di «mamma» Bea, la simpaticissima chiacchierata di Mariarosa,
le scenette buffissime di Mao, la serena tranquillità di Marzio…
Tutti noi abbiamo portato un
gran valore al gruppo, ed abbiamo
reso questa esperienza possibile,
adesso ci apprestiamo a portare il
nostro lavoro nelle nostre Sezioni, ci
siamo ripromessi diverse collaborazioni tra noi, e ci lasciamo con la
consapevolezza che ce l’abbiamo
fatta, con sacrifici, impegno, tanta
voglia di fare, tanta amicizia ma anche tanta allegria!
Una partecipante, Roberta Zarro,
Sezione di Coldrerio
Impressum
«oggi samaritani» 2/2011
Data di apparizione: 9 febbraio 2011
Editore
Federazione Svizzera
dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale
4601 Olten
Telefono 062 286 02 00
Telefax 062 286 02 02
[email protected]
www.samaritani.ch
oggi samaritani 2/11
Segretaria centrale: Regina Gorza
Abbonamenti,
cambiamenti d’indirizzo
per scritto all’indirizzo citato
Prezzo d’abbonamento
Singolo abbonamento
per terzi:
Fr. 33.– annuali
10 numeri all’anno
Tiratura: 5000 copie
Redazione
Eugen Kiener, Dominik Senn
Segretariato: Karin Schmid
Telefono 062 286 02 23
Ticino e Moesano
Mara Maestrani
Casa Vescovi, 6717 Dangio
Telefono e fax 091 872 17 47
[email protected]
Consegna articoli:
entro il 15 di ogni mese
Inserzioni
Zürichsee Werbe AG
Verlag und Annoncen
Seestrasse 86
8712 Stäfa
Telefono 044 928 56 11
Telefax 044 928 56 00
Impaginazione, stampa, spedizione
AVD Goldach AG
9403 Goldach
In caso di tensioni e strappi
muscolari, lombalgie, dolori alla
schiena, dolori reumatici
FLAWA vi aiuta a offrire un’assistenza ottimale ai pazienti con prodotti
di qualità che soddisfano ogni tipo di esigenza.
feel GOOD – feel FLAWA. www.flawa.ch
FLAWA – partner ufficiale della
Federazione svizzera dei samaritani.
compressa instantanea, fredda
compresssa fredda / calda,
riutilizzabile