2. il panorama nazionale degli sport praticati

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2. il panorama nazionale degli sport praticati
2.
IL PANORAMA NAZIONALE DEGLI SPORT
PRATICATI
2.1 Gli sport organizzati dalle Federazioni Sportive
Analizziamo ora il grado di diffusione delle differenti attività sportive registrate dalle
Federazioni, esaminando i praticanti tesserati in valore assoluto e l'incidenza di ciascuna
sul totale, cioè sull’insieme della pratica sportiva organizzata dalle Federazioni stesse.
Nonostante l’evidenza di tendenze differenziate nella scelta delle attività sportive da
praticare, il ruolo ricoperto dagli sport storicamente più diffusi risulta ancora importante.
2.1.1 Analisi dei dati sui praticanti
Degli oltre 3.000.000 di praticanti tesserati nelle categorie FSN considerate durante la
rilevazione 2001, più di un milione pratica il Calcio presso le società sportive affiliate alla
FIGC. Nel 2001 questi atleti rappresentano quasi il 32% del totale dei tesserati FSN (nel
1997 rappresentavano il 27% e nel 1999 il 29%). Il calcio rafforza dunque la propria
incidenza all’interno del movimento sportivo italiano (Ö fascicolo 5.1-tavv. 5.14 e 5.16),
anche perché non è più in tabella , come vedremo, la quota relativa alla caccia.
La pratica del calcio (che include le forme semplificate del calcio a cinque e del calcio a
otto) affonda le proprie radici nelle tradizioni culturali ed in comportamenti diffusi tra i
cittadini in modo trasversale; in questa fase è nuovamente in ascesa. La capacità di questa
disciplina di suscitare attenzione, interesse e partecipazione appare rafforzata anche
dall’evoluzione della comunicazione mediatica.
I valori assoluti
Oltre al Calcio, che come abbiamo detto supera il milione di praticanti tesserati, sette
discipline sportive oltrepassano la soglia dei centomila nel 2001. Subito dopo la FIGC
seguono nell'ordine la Pallacanestro con quasi 290.000 tesserati e la Pesca sportiva con
circa 245.000 praticanti. (Ö fascicolo 2.2 – tav. 7).
Tesserati delle Federazioni Sportive Nazionali
Graduatoria valori assoluti e incidenza percentuale - Prime dieci FSN
FEDERAZIONI
FIGC
FIP
FIPSAS
FIPAV
FISI
FIT
FIDAL
FIJLKAM
FIB
FMI
Calcio
Pallacanestro
Pesca sportiva-Att. Sub
Pallavolo
Sport Invernali
Tennis
Atletica Leggera
Lotta, Judo, Karate, Arti Marz.
Bocce
Motociclismo
Tesserati
v.a.
% sul totale
Tesserati
1.000.288
282.795
245.173
242.361
145.853
128.855
125.199
105.791
95.236
93.331
31,8
9,0
7,8
7,7
4,6
4,1
4,0
3,4
3,0
3,0
La Caccia questa volta non è presente perché la FIdC non è più riconosciuta dal CONI,
mentre in passato si collocava nelle prime posizioni in questa classifica. In base al nuovo
statuto, la FIDASC (Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia) è stata
riconosciuta solo nel novembre 2001; i dati relativi, pertanto, non sono disponibili per
quest'anno (vedi "Avvertenze"). Il venir meno del notevole numero di tesserati della FidC
determina un forte calo nei totali generali e una redistribuzione delle percentuali di
incidenza.
La Pallacanestro e la Pallavolo, rispettivamente con oltre 280.000 e 240.000 tesserati,
confermano, con il Calcio, il ruolo significativo ricoperto dagli sport di squadra nell'ambito
del panorama sportivo italiano. Si tratta di discipline che hanno instaurato forti legami con
il mondo della scuola e che raccolgono significativi consensi presso il mondo giovanile
data anche la relativa semplicità dell’attrezzatura occorrente alla loro pratica (Öfascicolo
2.2 – tav. 7).
La Pallacanestro vanta presenze significative nel Sud e nelle Isole mentre la Pallavolo
presenta qualche difficoltà numerica solo nel Nord Ovest (Öfascicolo 5.1 – tav. 5.16).
Il successo della Pesca sportiva, particolarmente significativo nella zona nord-occidentale
del paese, è probabilmente dovuto al fatto che tale disciplina consente modalità di
attuazione della pratica meno impegnative e meno costanti rispetto alle altre discipline.
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Gli oltre 140.000 tesserati degli Sport Invernali sono un segnale significativo del
crescente interesse alla pratica dello sci da discesa e di fondo e delle altre attività invernali
che hanno contribuito, tra l'altro, al forte sviluppo delle stazioni sciistiche invernali
collocate soprattutto nelle aree nord-orientali e nord-occidentali del paese.
Il Tennis conta oltre 128.000 praticanti che costituiscono solo una parte, seppure
importante per le modalità e le caratteristiche di attuazione della pratica svolta, del gran
numero di praticanti amatoriali di questa disciplina.
Seguono poi l'Atletica Leggera con circa 125.000 tesserati e la Federazione Judo Lotta
Karate e Arti Marziali con quasi 106.000 praticanti.
La capacità di attrazione dell'Atletica (soprattutto in Sicilia e Sardegna) le conserva una
posizione importante mentre il lieve decremento della FIJLKAM rispetto alla FILPJK si
giustifica con il fatto che i "pesi" non ne fanno più parte ; parallelamente si è costituita - ed
è presente nelle tavole – una federazione a sé stante denominata FIPCF, Pesi e Cultura
Fisica (vedi "Avvertenze").
Tra le discipline che pure raccolgono una quota elevata di adesioni, intorno ai 100.000
tesserati, si incontrano nell'ordine le Bocce e il Motociclismo, seguite da Vela, Ciclismo,
Sport Equestri e Golf, tutti sport che oltrepassano la soglia dei 60.000 tesserati.
Va detto che le Bocce, pur con alti e bassi (-10% rispetto al 1999), mantengono
soddisfacenti livelli di diffusione presso specifici settori sociali e generazionali del paese,
in particolare nelle aree nord-occidentali della penisola (Öfascicolo 5.1 – tav. 5.16).
Le incidenze percentuali
Il grado di diffusione di ciascuno sport rispetto al totale dei tesserati delle Federazioni è
espresso con maggiore precisione dall'incidenza percentuale.
Dopo il Calcio (che, come si è visto, rappresenta da solo oltre un terzo di tutti i tesserati
alle FSN), si registra a notevole distanza la presenza della Pallacanestro (9%), della Pesca
sportiva (7,8%) e della Pallavolo (7,7%) (si ricorda ancora che per il 2001 non è più
presente la Caccia mentre i dati FIDASC non sono ancora disponibili).
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Seguono gli Sport Invernali con il 4,6%, il Tennis (4,1%) e poi l'Atletica (4%), la
FIJLKAM (3,4%), le Bocce e il Motociclismo entrambi con il 3% di incidenza
percentuale.
Tra il 3% e il 2% si collocano rispettivamente Vela, Ciclismo e Sport Equestri mentre tra il
2% e l'1% troviamo Golf, Ginnastica, Nuoto, Handball e Rugby.
Solo 4 federazioni, quindi, possono vantare una quota di tesserati superiore al 5%, oltre
quattordici superano l'1%, ma le altre 22 discipline non raggiungono l'1% (FMSI e FICr
non contano per i praticanti e per la FIDASC non sono disponibili i dati 2001) segnalando
così un oggettivo pericolo di dispersione (Öfascicolo 2.2 - tav. 7).
Nel capitolo 2.3 si daranno informazioni sul processo di differenziazione nella scelta degli
sport praticati e si noterà che lo sviluppo della polisportività convive con il persistere di
scelte tradizionali e molto radicate.
2.1.2 Analisi comparativa dei dati sulle società sportive
Le federazioni con più di 1000 società affiliate sono in tutto 14. Dopo il Calcio (16.144
società) che guida anche questo tipo di graduatoria, si incontrano Pallavolo e Ciclismo.
Entrambe oltre la soglia delle 4.000 società, Pallavolo e Ciclismo dimostrano una
significativa propensione allo sviluppo associativo che si esprime in misura più ampia
rispetto alla media (Öfascicolo 2.2 - tav. 2); quanto a numero di tesserati però, queste due
federazioni non raggiungono tali posizioni in graduatoria ma sono rispettivamente al 4° e
al 12° posto, segno che le società sono leggermente più piccole rispetto alle altre
federazioni di taglia analoga (Öfascicolo 2.2 - tav. 7).
Le altre discipline che presentano le quote più elevate di società affiliate coincidono in
linea di massima con le federazioni con più tesserati.
L'Aeronautica sportiva, il Golf e la Vela hanno, per forza di cose, un numero di società
sportive più contenuto rispetto alla media delle altre federazioni (rispettivamente 82, 206 e
563) e raggiungono i più alti indici di praticanti tesserati per società (nell'ordine: 129, 295
e 141, rispetto a una media nazionale pari a 52; Öfascicolo 5.1 - tav. 5.18). Appare ovvio
che le caratteristiche di queste discipline e i servizi richiesti (necessità di aviopiste, campi
da golf, basi nautiche ecc.) giochino un'influenza determinante.
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2.1.3 Gli operatori sportivi
Orientando l'attenzione sulle differenti categorie di operatori, si registra quasi sempre una
sostanziale correlazione tra il numero di operatori impegnati e le quote di praticanti
organizzati nelle strutture federali.
Occorre sottolineare che la distanza organizzativa tra la Federazione italiana Gioco Calcio
e le altre federazioni risulta ancora più pronunciata nella categoria degli operatori: 431.293
sono gli operatori del Calcio su un totale nazionale pari a 923.740 per tutte le Federazioni.
Ciò è dovuto soprattutto all'elevato numero di dirigenti societari (355.273) registrato dalla
FIGC nel 2001 (Öfascicolo 5.1 - tav. 5.13).
2.2 Le Discipline Sportive Associate
Il numero delle Discipline Associate ha fatto registrare una crescita continuativa e costante
dal 1991 al 1999 (da 16 a 25 unità), ma per vari motivi nel 2001 le DSA sono tornate ad
essere 19 (vedi "Avvertenze"). Il totale dei praticanti tesserati DSA, pertanto, è sceso dalle
224.000 unità del 1999 alle 167.363 unità del 2001, ma se si considerano le sole discipline
del 1999 presenti anche nel 2001 si vede che il loro numero di tesserati è cresciuto del
12,72% in due anni (Öfascicolo 2.4 - tav. H).
Dei circa 168.000 praticanti censiti nel 2001, quasi il 20% partecipa ad attività ed
iniziative organizzate dalla Federazione Italiana Bridge. Altre discipline con livelli di
partecipazione rilevanti sono la Danza Sportiva (27.560 unità) e la Dama (25.066).
Praticanti tesserati delle Discipline Associate
Graduatoria valori assoluti e incidenza percentuale - Prime cinque DSA
DISCIPLINE
ASSOCIATE
FIGB
FIDS
FID
FIPT
FSI
Bridge
Danza sportiva
Dama
Palla Tamburello
Scacchi
Tesserati
val. assol.
% sul totale
Tesserati DSA
30.941
27.560
25.066
13.157
10.263
18,5
16,5
15,0
7,9
6,1
5
Fra i 13.000 e i 10.000 tesserati si collocano rispettivamente Palla Tamburello, Turismo
equestre e Scacchi mentre le altre discipline fanno registrare indici di pratica attiva
decisamente inferiori. Sono interessanti da seguire come fenomeni “di nicchia” il Surfing
(550), il Kendo (377) e il Cricket (369) (Öfascicolo 2.2 - tav. 8).
E' anche interessante sottolineare come i giochi da tavolo (Bridge, Dama e Scacchi) si
trovino tutti nelle parti alte di questo tipo di graduatoria (Öfascicolo 5.2 - tav. 5.26).
Più avanti, sulla base di indicatori sintetici ed elaborazioni specifiche, verranno fornite
alcune riflessioni più puntuali e circostanziate sulla penetrazione di questi sport su base
territoriale.
2.3 La diversificazione delle opzioni: l’indice di polisportività
E’ facile notare che la dimensione di alcuni sport maggiori si distanzia molto da quella
generalmente raggiunta dalle discipline minori: per citare un dato, il numero complessivo
dei praticanti tesserati a ben 22 federazioni non raggiunge l'1% del totale di tutte le FSN
(Öfascicolo 2.2 - tav. 7). Ciò implica, tra l'altro, una pronunciata polarizzazione del
sistema dei servizi a sostegno alla pratica; e una scarsa visibilità dell'offerta di nuove
discipline ed attività emergenti.
Per analizzare in dettaglio questo fenomeno sia sul piano nazionale sia in piani territoriali
più circoscritti, è stato costruito un apposito indicatore sintetico: l'indice di polisportività.
Per ogni unità territoriale (regione, ripartizione, Italia) sono state individuate le prime
cinque federazioni o discipline associate (secondo l’ordine decrescente per numero di
tesserati); si è sommato il numero dei tesserati attribuibile a queste cinque FSN o DSA e si
è calcolata la percentuale sul totale dei tesserati relativa a quella stessa unità territoriale;
l'indice di polisportività è il completamento a 100 della percentuale così calcolata. Si
ritiene che un alto indice di polisportività sia un segno di maturità del sistema sportivo.
Nel 2001 tale indice a livello nazionale è stato pari a 42,1%. Se prendiamo a confronto i
corrispondenti valori del 1999 (42,2%) e del 1997 (42,5%) si nota che la differenziazione
dei tesserati federali ha registrato in questi ultimi 5 anni una lievissima ma costante
flessione (Öfascicolo 5.3 - tav. 5.38). In questi stessi anni, tuttavia, l’Istat ha messo in
luce una generale differenziazione nella pratica sportiva degli italiani e questa
controtendenza meriterà ulteriori approfondimenti.
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Sul piano territoriale, dal confronto tra le diverse aree geografiche emerge il dato del
Centro Italia che vanta un tasso di polisportività oltre il 43%, cioè al di sopra dell’attuale
valore medio italiano (42,1%; Öfascicolo 5.3 - tav. 5.38). Il Nord-Est perde quindi il
primato che aveva tenuto sia nel 1997 che nel 1999, ma fa registrare, comunque, un indice
di polisportività di 0,2 punti superiore alla media.
Le altre ripartizioni geografiche si collocano al di sotto di questa soglia: il Nord-Ovest ha
un indice del 40,6%, le regioni dell'Italia insulare del 38% mentre il Sud del paese presenta
valori decisamente più bassi (36%); (Öfascicolo 5.3 - tav. 5.38).
E' interessante sottolineare l’evoluzione fatta registrare dalle aree centrali della penisola
che, quanto a polisportività, sono passate dalla terza posizione occupata nel 1997 e nel
1999 alla prima posizione del 2001.
Da un'analisi più dettagliata su base regionale emerge il primato del Friuli Venezia Giulia
(con un indice di polisportività vicino al 47%); seguono nell'ordine il Lazio, l'Emilia
Romagna, il Veneto ed il Piemonte, tutte con valori compresi tra il 46% ed il 43% e al di
sopra della media nazionale (Öfascicolo 5.3 - tav. 5.38).
Indice di Polisportività sui dati delle FSN e delle DSA 2001
Graduatoria regionale - Prime cinque regioni
Ordine in
graduatoria
REGIONE
Indice di
polisportività
1
2
3
4
5
FRIULI V.G.
LAZIO
EMILIA ROMAGNA
VENETO
PIEMONTE
46,9
46,0
44,2
43,5
42,9
ITALIA
42,1
Su valori compresi tra il 40% e il 36% si incontrano realtà importanti come Puglia,
Liguria e Lombardia. Nessuna regione dell'Italia meridionale e delle Isole si posiziona
dunque nel drappello di testa della graduatoria regionale: solo la Sicilia può vantare un
indice di polisportività che si avvicina al valore medio (in posizione analoga alla Toscana).
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Le regioni in coda alla graduatoria sono in ordine decrescente, Sardegna, Valle d'Aosta,
Calabria, Molise e Basilicata.
Le tendenze meno diffuse verso un’articolazione delle opzioni sportive vengono dunque
registrate nel Mezzogiorno d'Italia, mettendo in evidenza la correlazione tra la difficile
situazione economica e sociale delle aree citate con le difficoltà incontrate nello sviluppo
quantitativo e diversificato della pratica sportiva.
Esaminando in dettaglio l'indice di polisportività a livello provinciale, si registra il primato
di Imperia (51,1%) seguita da Roma, Catania e Savona, tutte con indici superiori al 48%
(Öfascicolo 5.3 - tav. 5.39).
Indice di Polisportività Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Associate 1999
Graduatoria provinciale - Prime dieci province
Ordine in
graduatoria
PROVINCIA
Indice di
polisportività
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
IMPERIA
ROMA
CATANIA
SAVONA
GENOVA
PRATO
TORINO
PARMA
NAPOLI
BOLOGNA
51,1
48,7
48,6
48,4
45,9
45,7
45,6
45,2
44,7
44,5
ITALIA
42,1
Solo 14 province (su 103) evidenziano indici superiori al valore medio nazionale, mentre
quelle che lamentano indici più che dimezzati rispetto al valore Italia sono nell'ordine
Potenza, Isernia, Avellino e Vibo Valentia. (Öfascicolo 5.3 - tav. 5.39).
In sintesi, i trend di sviluppo della pratica sportiva nell’Italia all’inizio degli anni 2000 si
caratterizzano dunque per alcuni elementi:
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− tradizioni e abitudini consolidate sono ancora determinanti nelle scelte sportive degli
italiani, ma nel tempo si è ampliato il ventaglio degli sport con un apprezzabile grado di
diffusione (ad es. Golf, Triathlon e Vela);
− l'evoluzione dei costumi ha contribuito a frenare alcune discipline con forti tradizioni ed
livelli di diffusione ancora elevati, come la Pesca Sportiva e le Bocce;
− evidenti segnali di frammentarietà e precarietà caratterizzano la pratica di vari sport
ancora lontani da livelli soddisfacenti di diffusione.
− il lieve decremento delle attitudini polisportive nel totale dei praticanti tesserati va in
controtendenza rispetto ai trend di maturazione che avevano caratterizzato la crescita
del movimento sportivo italiano nel corso degli anni '80 e interpella le prospettive del
Coni rispetto allo sviluppo delle varie federazioni.
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