Progetto didattico “Ferma il cyber bullismo”

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Progetto didattico “Ferma il cyber bullismo”
Progetto didattico “Ferma il cyber bullismo”
Premessa
La tecnologia sta rivoluzionando comportamenti e pensieri, di giovani e meno giovani che la
utilizzano come un’estensione della loro mente.
I nuovi mezzi tecnologici ci consentono di leggere, di studiare, di ascoltare musica, di conoscere
nuove persone, di sperimentare diverse identità, di esprimere la nostra creatività, di provare
emozioni, di esercitare nuove forme di partecipazione e libertà di espressione, ma anche di
nasconderci e camuffarci nella relazione con l’altro.
I più giovani, i “mobile born”, bambini e ragazzi in grado di interagire con i devices digitali fin dai
primi anni di vita, crescono in un mondo che offre loro continui stimoli, spesso differenti da quelli
che i loro genitori hanno sperimentato nella propria vita, ed è per questo che talvolta hanno difficoltà
a comprendere le implicazioni quotidiane legate alla connettività virtuale e le interconnessioni tra vita
off line ed on line.
La realtà della rete, sembra aver assorbito molto del tempo mentale e fisico degli abitanti post
moderni: navigarla significa immergersi in trame di relazioni e di comportamenti complessi e
apparentemente privi di regole. In questo habitat possono verificarsi situazioni rischiose:
ingenuamente si potrebbero condividere commenti e/o foto sui social network e provare un
successivo pentimento; si potrebbero incontrare persone indesiderate, vedere scene fastidiose o
violente, subire il furto di identità virtuali o peggio ancora, essere perseguitati, da singoli o da un
gruppo, come nel caso del bullismo on line.
I comportamenti legati al bullismo in internet possono consistere in: atti di vessazione, umiliazione,
molestia, diffamazione, azioni aggressive indirette effettuate tramite mezzi elettronici come l’e-mail,
gli sms, i blog, i social network, i telefoni cellulari, e/o i siti web.
Questi atti avvengono ad esempio attraverso l’invio on line di messaggi violenti e volgari, la
spedizione ripetuta di messaggi di insulto, la divulgazione di pettegolezzi e voci per rovinare la
reputazione del soggetto, la pubblicazione di informazioni o immagini imbarazzanti riguardanti una
persona; fino ad arrivare alle molestie e minacce ripetute per incutere timore o paura, oppure al
filmare la vittima, spesso in condizioni o circostanze buffe o vergognose.
Può capitare che qualcuno venga preso di mira sui social network e avvenga quindi la persecuzione
tramite il suo profilo virtuale.
Si tratta di prepotenze (diverse da uno scherzo o un litigio) perpetrate in modo intenzionale ed in
maniera duratura (almeno per qualche mese) e sistematica, a danno della/e medesima/e persona/e, in
una situazione di squilibrio di forze, dove chi ha il potere, virtuale, e non fisico in questo caso, lo
utilizza intenzionalmente per ledere il più debole.
Sul web, il tam-tam sociale, è reso ancora più rapido e gravoso, se diffamatorio, in quanto la platea
che assiste alla vessazione è esponenzialmente numerosa.
Per tale motivo sovente la vittima sviluppa un pensiero di tipo paranoico: crede che in sua assenza il
vociferare nella rete sia continuo ed incessante suo malgrado, ed impossibile da placare.
Colui o colei che emette azioni di cyber bullismo tenta, invece, di ottenere popolarità all’interno di un
gruppo, per divertimento o semplicemente per noia.
La facilità nell’emissione di un comportamento persecutorio on line è legata alla difficile reperibilità
di chi molesta, all’anonimato virtuale (che laddove necessario è possibile anche rintracciare tramite
denuncia alla polizia postale), all’assenza di limiti di spazio e di tempo per l’insistenza della
vessazione virtuale, all’indebolimento delle remore etiche.
Obiettivi
Negli ultimi anni si è riflettuto molto sul poter dare agli insegnanti ed alle famiglie strumenti di
comprensione e di prevenzione ed intervento per comprendere il bullismo virtuale.
La scuola ha un ruolo importante nella prevenzione e nell’interpretazione dei segnali di disagio:
parole d’ordine sono attenzione alla crescita emotiva, e non soltanto cognitiva degli allievi, ed
entusiasmo e flessibilità nei confronti di una didattic@ più aperta agli schemi interattivi e
comunicativi.
Tutto ciò al fine di consentire ai ragazzi di avere una valida alternativa alle comunità virtuali
autoreferenziate che spesso escludono se non laddove vedono come veri e propri antagonisti le
comunità degli adulti, insegnanti o genitori.
L’obiettivo generale del progetto è di aiutare gli insegnanti e gli alunni a comprendere i meccanismi
di questo fenomeno, capire il modo in cui viene attuato ma soprattutto acquisire gli strumenti utili per
intervenire e prevenirne la diffusione.
In sintesi il corso tende a:
 dare una maggiore acquisizione e consapevolezza del fenomeno del cyber bullismo;
 permettere di avere un’accurata conoscenza da parte degli alunni e degli insegnanti
sull’argomento;
 acquisire un miglioramento della comunicazione e della metacomunicazione tra adulto –
giovane;
 creare una una rete di confronto tra adulti e ragazzi sul fenomeno trattato
Destinatari
Insegnanti, alunni (le classi destinatarie del progetto sono le scuole primarie e secondarie) e più
estesamente alle loro famiglie per ciò che concerne gli incontri informativi aperti.
Contenuti
Nei diversi moduli didattici saranno affrontati i contenuti teorici e teorico –pratici:
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Il bullismo nella scuola
Differenza tra bullismo e cyber bullismo
Varie tipologie di cyber bullismo
La diffusione del cyber bullismo
Le cause del cyber bullismo
I soggetti protagonisti del cyber bullismo
Le conseguenze sociali del cyber bullismo
Prevenire e gestire il cyber bullismo (consigli per professori)
Prevenire e gestire il cyber bullismo (consigli per genitori)
Prevenire e gestire il cyber bullismo (consigli per studenti)
Modalità di svolgimento
Il corso ha una modalità teorico-pratica. Ciascun incontro si struttura in:
 una fase informativa di apprendimento di gruppo;
 una esperenziale su diverse abilità, attraverso metodologie utilizzate insieme agli esperti quali
simulazioni, giochi di ruolo, drammatizzazioni, metodi audiovisivi, role playing ecc.
Ci si avvarrà anche di analisi di situazioni problematiche presentate dai partecipanti.
Durata
I moduli teorici e teorico-pratici saranno 8 moduli della durata di 2 ore ciascuno con cadenza
bisettimanale.
Budget
Da concordare con il preside dell’Istituto.
Riferimenti e contatti:
Responsabile scientifico: D.ssa Michela Pensavalli – tel. 3289446432 - [email protected]
http://pensavallimichela.blogspot.it
Segreteria organizzativa: Chiara Pensavalli – tel. 3283757791 - [email protected]
Bibliografia di riferimento:
Cantelmi T., “ Tecnoliquidità – La psicologia ai tempi di internet. La mente tecno liquida”. Edizioni
S. Paolo settembre 2013.
Cantelmi T., Putti S., Talli M., “@Psychotherapy”, EUR, Roma 2001C
Cantelmi T., Talli M., D’Andrea A., Del Miglio C., “La mente in Internet”, Piccin Editore, Padova
2000
Cantelmi T., Giardina Grifo L., “La mente virtuale”, San Paolo Edizioni, 2003
Cantelmi T., Orlando F., “Psicologia del trading on line”, Centro Scientifico Editore, 2002
Parsi MR, Cantelmi T., “L’immaginario prigioniero”, Mondatori, 2009.
Padrini P., “Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed educatori”. S. Paolo
edizioni, 2012.
Pravettoni G. “Webpsychology”. Guerini e associati. Collana alf@net, 2002.