Furto di colla alla Vinavil Condannati i 4 dipendenti
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Furto di colla alla Vinavil Condannati i 4 dipendenti
12345 LA STAMPA VENERDÌ 15 LUGLIO 2016 Furto di colla alla Vinavil Condannati i 4 dipendenti Erano complici del camionista che smerciava sul mercato nero Villadossola Lo stabilimento ossolano della Vinavil (gruppo Mapei) da dove erano sparite tonnellate di colla rivendute sottobanco in tutta Italia Baveno Welfare di comunità 1 Viene presentato oggi alle 16 a Baveno, in Camera di commercio, il progetto «Welfare: la comunità del Vco che cura la propria cittadinanza» finanziato dalla Fondazione Cariplo. L’iniziativa è volta a mettere in rete risorse pubbliche e private, e soprattutto di volontariato, per consentire a un numero sempre maggiore di anziani di restare nella propria casa. [C. P.] Verbania Case popolari, la lista 1 Pubblicata dall’amministrazione comunale di Verbania la graduatoria definitiva per l’assegnazione delle case popolari. Si tratta di alloggi disponibili o che saranno liberi in futuro. Iscritte in graduatoria 74 famiglie. [F. RU.] Santa Maria Maggiore Domani visite guidate 1 Doppia Verbania In auto un coltello illegale e nel calzino c’era hashish Domodossola Sfugge all’arresto in Italia Preso in Scandinavia 1 Una piccola utilitaria posteggia- 1 È stato rintracciato dall’Interpol ta in modo strano, in una stradina fuori mano a Intra, nei pressi di via Filzi, ha colpito l’attenzione della volante della polizia impegnata nel servizio di controllo serale. A bordo due ventenni di Verbania, che alla vista dei poliziotti hanno cominciato ad agitarsi, tanto da fare crescere negli agenti il sospetto che non fossero lì con intenti legittimi. Perquisendo la macchina, nello sportello anteriore, lato del passeggero, hanno trovato un coltello pieghevole, con manico in legno e una lama di quasi 10 centimetri. Il ragazzo che sedeva a fianco del posto di guida non ha saputo dare spiegazioni - così come il suo compagno - di quel possesso illecito: è stato denunciato e l’arma sequestrata. L’amico nel frattempo non si calmava e continuava a dare segni nervosismo, accentuato quando i poliziotti gli hanno chiesto se per caso avesse droga. La risposta è stato un «no» deciso: perquisito, nel calzino aveva un grammo di hashish. [C. P.] in Norvegia, anche perché pure lì si era dato da fare compiendo furti. E’ uno dei tre albanesi, residenti in Brianza, sfuggiti lo scorso maggio all’arresto della polizia di frontiera di Domodossola, che - in collaborazione con i colleghi lombardi e della squadra Mobile di Verbania - ha messo fine all’attività di due gruppi criminali. Il primo - al quale apparteneva il latitante identificato in Scandinavia e ora in attesa dell’estradizione - riforniva di droga una banda di ossolani che poi la smerciava in zona. La gang albanese-brianzola si dedicava anche ai furti in abitazione, quella domese in carcere a maggio sono finiti in quattro e per altri sei è scattata la denuncia a piede libero - a vendere, secondo le valutazioni degli inquirenti, fino a due etti di cocaina e 15 chili di hashish al mese a un ampio numero di acquirenti: tra di loro parecchi ragazzini. Con questa operazione la polizia aveva dato un duro colpo allo spaccio nel Vco. [C. P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI escursione domani a Santa Maria Maggiore. «C’era una volta un mugnaio» è la proposta di Arianna Bertoni al «Mulin Dul Tac» recentemente ristrutturato. Ritrovo alle 10 alla Pro loco. Costo 15 euro, bambini 10 (compreso ingresso); info al 347.9103100. Il Fai Vco organizza invece visite guidate alla Torre di Casa Simonis contenente una collezione privata di 136 disegni sulla «valle dei pittori». Turni al mattino e al pomeriggio. Info 347.8325894. [F. ZA.] Montecrestese Una notte nel bosco 1 Una nottata tra storie e cantori oggi a Montecrestese. Clan dello sciamano e consorzio Boog Scarpia organizzano in frazione Veglio un «saluto al tramonto» alle 18,30 con yoga e «happy pic nic con condivisione di cibo e gusti». Alle 20,30 concerto del duo PassaMontagne (Lorenzo Valera e Valentina Volontè). Nella notte canti e suoni spontanei. Ingresso libero. Info 338.9773794. [F. ZA.] Druogno La civiltà alpina 1 L’Universicà di Druogno ha dato il via alla stagione estiva con nuovi allestimenti multimediali e la rassegna «Viva Vigezzo Viva». Oggi alle 16 «La civiltà alpina» e alle 17 proiezione del video «Ho scelto di fare il pastore».[F. ZA.] Collegamento Ossola-Canton Ticino il caso CRISTINA PASTORE DOMODOSSOLA suoi 52 chilometri «a scarto ridotto» rientrano nei 3.365 km di binari che corrono un po’ per tutta Italia senza appartenere alla rete di Rfi e quindi - allo stato attuale delle normative - fuori dal controllo dell’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria istituita nel 2007. Ciò non significa però che la «Vigezzina» - tra Domodossola a Locarno, di competenza per la tratta italiana della Società Subalpina Imprese Ferroviaria - non rispetti standard adeguati. Anzi, in questo caso ci sarebbero garanzie in più, visto che deve superare I “Anche se abbiamo il binario unico i nostri treni viaggiano sicuri” il vaglio di due organi di vigilanza, di due Stati diversi. La Domo-Locarno - via valle Vigezzo e Centovalli - è una linea a binario unico regolata da una convenzione internazionale: il sistema di circolazione richiede l’omologazione sia da parte del ministero dei Trasporti italiano che di quello dell’Ufficio federale svizzero. «Utilizziamo - spiega il direttore della Ssif Daniele Corti – il blocco automatico con dispositivo “train stop”. Vuol dire che se un convoglio non rispetta il segnale di rosso, potendo così in linea teorica entrare in una sezione di binario VCO .45 In breve Omegna La pena varia da 14 a 22 mesi, più i risarcimenti Con il risarcimento del danno al datore di lavoro, dal quale sono stati licenziati, hanno avuto il via libera del pm Gianluca Periani al patteggiamento e il Gup Elena Ceriotti ha definito le posizioni dei quattro dipendenti rinviati a giudizio per furto aggravato ai danni dello stabilimento Vinavil di Villadossola. Con loro a rispondere dello stesso reato - ma in una posizione di maggiori contestazioni - l’autotrasportare, residente in provincia di Venezia, Trifone Fiordigiglio. Per lui la pena patteggiata è stata di due anni e il risarcimento di 150 mila euro. Agli ex operai di Vinavil risarcimenti più contenuti così come le condanne: per Davide Luigi Truglia e Gianluca Di Leo il giudice ha emesso sentenza per cinquemila euro e un anno e dieci mesi; 4.000 euro e un anno e due mesi per Gianluca Barbetta e Massimo Mortarlini. Per quest’ultimo va ad aggiungersi un programma di lavori socialmente utili per beneficiare della sospensione condizionale, per tutti gli altri incensurati - è valsa da subito anche la non menzione. Si chiude così un procedimento che a dicembre aveva portato all’arresto dei cinque indagati, ai quali si era affiancato quello dell’imprenditore vicentino accusato di acquistare da Fiordigiglio parte della colla che spariva dai silos della fabbrica ossolana. L’indagine - condotta da Finanza e carabinieri - era partita con una denuncia della direzione dello stabilimento che aveva riscontrato ammanchi nella produzione in giacenza nei depositi. In poche settimane gli inquirenti erano venuti a capo dei responsabili del furto di tonnellate di collante: addetti alla pesa e capiturno che erano complici del padroncino, che sottobanco riusciva a piazzare la merce tolta dai serbatoi. Tra gli indagati per ricettazione anche i titolari di ditte di Frosinone e L’Aquila. [C. P.] . Un convoglio della linea ferroviaria privata Domodossola-Locarno occupata da un altro treno, la marcia viene arrestata automaticamente. Il binario è unico: i treni s’incrociano nelle stazioni, che sono una trentina, e hanno apparecchiature che garantiscono la percorribilità di uno solo alla volta». Niente a che vedere con il blocco telefonico sotto accusa dopo il disastro ferroviario di martedì in Puglia. La gestione qui è di due società «gemelle» quella di parte elvetica è la Fart (Ferrovie autolinee regionali ticinesi) - che lavorano su una linea, inaugurata nel 1923, dal grande appeal turistico ma anche insostituibile alternati- Pronto soccorso Tramonta l’idea del ricorso al Tar “Costa troppo” Tramontata l’idea del ricorso al Tar per la riapertura notturna del pronto soccorso dell’ospedale Madonna del Popolo di Omegna, si fa strada l’ipotesi di un ricorso straordinario al presidente della Repubblica. La proposta arriva dal gruppo «Omegna si cambia!» che sta cercando di coinvolgere il comitato per la difesa dell’ospedale, enti e associazioni di volontariato. «Cresce la sensazione di una lenta e progressiva rassegnazione generale sul futuro della sanità del Cusio - dice Augusto Quaretta, portavoce del gruppo -: l’impressione e che si stia combattendo una battaglia già persa, ma noi pensiamo non sia affatto così e comunque abbiamo il dovere di giocare tutte le carte. Abbiamo pensato di lanciare una iniziativa di carattere amministrativo proponendo la presentazione di un ricorso straordinario al Capo dello Stato». Resta da vedere quanti accoglieranno l’iniziativa di Quaretta e del gruppo «Omegna si cambia!». Il ricorso al Presidente della Repubblica costituisce una soluzione alternativa al Tar e ha dalla sua anche il minor costo. Un ricorso al Tar può arrivare a costare migliaia di euro mentre rivolgersi al Quirinale prevede una spesa fissa una tantum di 650 euro. «Proponiamo un incontro pubblico per discutere la questione e i termini per la presentazione del ricorso conclude Quaretta -, abbiamo già un legale che si è proposto di darci gratuitamente un aiuto. Non si chiederà soltanto l’annullamento della delibera con cui l’Asl Vco ha chiuso il pronto soccorso nelle ore notturne, ma di veder riconosciuto il principio costituzionale del diritto alla salute e ribadire anche la specificità montana». L’unico scoglio da superare è quello della scadenza temporale. Ci sono infatti soltanto 120 giorni di tempo, da quando è stata fatta la delibera di chiusura del punto di primo intervento, per la presentazione del ricorso al Capo dello Stato. [V. A.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI va sul piano del trasporto locale. Il 70% dei 500 mila passeggeri annui della Vigezzina (la società svizzera ne conta un milione e mezzo perché è molto più sfruttato il tratto elvetico) sono turisti che salgono a bordo del trenino per godersi un panorama di prati, pascoli, vette, ruscelli, respirare aria di lago e di montagna. Sono 36 i convogli Dal capoluogo ossolano alla riva ticinese del Lago Maggiore s’impiega un’ora e mezza, salendo nella «valle dei pittori» e ridiscendendo in quella svizzera delle Centovalli. Sono 36 i convogli della Vigezzina che al giorno in media transitano in una direzione e nell’altra. È anche un mezzo utile per i frontalieri ossolani con occupazione in Canton Ticino, e fondamentale per i ragazzi della valle Vigezzo che scendono a Domodossola per le scuola superiori. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI