Restaurata la statua di bronzo del Durante

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Restaurata la statua di bronzo del Durante
Restaurata la statua di bronzo del Durante
Sull’onda del successo riscosso dal 1° Concorso pianistico Internazionale “Francesco
Durante”, che si è tenuto a Frattamaggiore a metà di novembre dell’anno scorso, la
figura e l’opera del musicista frattese hanno suscitato nuovi e fecondi interessi. Dopo
il concerto tenutosi il 5 luglio scorso nella chiesa
dell’Annunziata di Limatola, in provincia di
Benevento, nel corso del quale è stato tra l’altro
presentato un inedito del Durante, è appena di
qualche giorno fa, in contemporanea con la
presentazione del restauro della statua del
musicista
nell`omonima
piazzetta
di
Frattamaggiore, l’annuncio della seconda
edizione del premio. Intanto è da segnalare che
l`inedito in questione, un Vespro breve a 4 voci,
copiato, trascritto e revisionato criticamente da
uno studioso casertano, sarà prossimamente
pubblicato a cura dell’associazione culturale “F.
Durante” di Caserta. In questa sede ci preme
parlare piuttosto del restauro della statua,
presentato ufficialmente giovedì 1 ottobre nel
corso di una breve cerimonia che ha visto
l’intervento del sindaco, l’architetto Di Gennaro,
dei restauratori Giuseppe Di Palma e Agostino
Saviano, delle autorità civili, religiose e militari.
A seguire nella chiesa della SS. Annunziata e di
Sant’Antonio,
l’Associazione
culturale
“Progetto Arte” per gentile concessione del
parroco, rev. don Antonio Vitale, ha proposto
una visita guidata, condotta da chi scrive, alla
cappella di San Michele, già di giuspatronato
della famiglia Durante, una mostra fotografica
Il monumento dopo il restauro
delle varie fasi del restauro, un concerto di
musica classica magnificamente eseguito al pianoforte dalla leggiadra e bravissima
pianista di Pompei, Margherita Volpe.
Molti hanno lodato l’opera di Durante, diversi hanno scritto di lui, quasi tutti hanno
trascurato di dirci qualcosa sulla sua persona fisica. Pertanto a divulgare i suoi tratti
fisionomici, ci restano oggi solo qualche incisione e pochi dipinti, il primo e più
interessante dei quali, per introspezione psicologica e bontà di tecnica, e il ritratto
eseguito da un anonimo artista napoletano del Settecento che si conserva nella
biblioteca musicale” G.B. Martini” di Bologna. E a questo ritratto s’ispirò, nel
lontano 1937, l’artista calabrese Michelangelo Parlato quando fu incaricato dalla
municipalità frattese dell`epoca guidata dal cavalier Pasquale Crispino, d’effigiare di
bronzo il celebre musicista per una grande statua a figura intera da porsi
nell’omonima piazzetta di Frattamaggiore. Come nel dipinto felsineo, infatti, Durante
ha la testa coperta da una parrucca col tradizionale codino, la fronte alta e sfuggente,
il volto imberbe con la piccola sinuosa, il naso grosso, gli occhi tondi e rilevati.
Secondo la moda del tempo indossa sopra il gilet, una marsina svasata a campana
verso il basso con le faldi sfuggenti all’indietro. Una goletta di battista gli avvolge il
collo, trine cadenti sui dorsi delle mani gli cingono i polsi. Per il resto indossa un paio
di corti calzoni stretti sotto il ginocchio
da una fascetta chiusa con un bottone. Le
calze, attillatissime finiscono in basse
scarpe molto semplici ornate da una
fibbia quadrata. Nella mano sinistra
regge lo spartito di una delle opere più
belle, l’Alma Mater, la destra è posata sui
tasti del retrostante clavicembalo. Il
monumento fu inaugurato, come
ricordano i giornali dell’epoca, domenica
3 ottobre 1937, con grande concorso di
folla, presenti le maggiori autorità
comunali e provinciali, i vescovi di
Aversa monsignor Antonio Teutonico e
di Acerra monsignor Nicola Capasso. La
statua, realizzata in bronzo assemblando
più pezzi, si presentava, prima del
restauro, in uno stato di conservazione
assai precario. La superficie, già in
origine incamiciata da una sottile patina
di fonderia per celare le varie tracce della
fusione e delle giunture, era ricoperta da
Particolare del monumento
durante il restauro
uno spesso strato di polvere, materia
grassa e ossido di ferro, quest’ultimo
formatosi per reazione tra l’ossigeno presente nell`aria e le particelle di ferro di
deposito proveniente dalla vicina linea ferroviaria. In numerosi altri punti poi, erano
evidenti le cosiddette “corrosioni attive”, costituite da effervescenze di cloruro di
rame dovute alla reazione tra il modello contenuto nella lega e i cloruri presenti
nell’atmosfera. Erano inoltre presenti numerose micro fatture causate dalle continue
vibrazioni cui il manufatto è stato, ed è tuttora, sottoposto durante il passaggio dei
treni. Per il resto, i segni del tempo, unitamente a numerosissimi e volgari “graffiti
metropolitani” erano visibili un po’ dappertutto, dalla statua al piedistallo in piperno.
L’intervento di restauro preceduto da un adeguato studio preliminare, ha riguardato
innanzi tutto la pulitura del manufatto. eseguita mediante applicazioni di numerosi
impacchi di cellulosa a base di carbonato d`ammonio, quindi il riempimento delle
microfratture mediante resine epossidiche e fibre di vetro. Infine l’applicazione di
uno strato di cere protettive.
Franco Pezzella