guardali negli occhi - gianni maroccolo official
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guardali negli occhi - gianni maroccolo official
GUARDALI NEGLI OCCHI Una mattina mi son svegliato E ho trovato l'invasore E tu madre perche' non sei morta E tu padre perche' vivi ancora? Per vedermi torturato Per vedermi condannato Oh partigiano portami via Che mi sento di morire E ricordo la guerra d'Etiopia La conquista di Addis Abeba L'Albania, la guerra di Grecia Ho memoria Di leggi razziali Italiani mandati al macello Sangue del nostro sangue Nervi dei nostri nervi Oh partigiano portami via Che mi sento di morire Oh partigiano portami via UNITA' DI PRODUZIONE Che la terra e' pesante Non si puo' sollevare Che la terra e' pesante Pesante da portare E' bassa troppo bassa Preme e schiaccia Fucina di potere temporale Fucina di potere temporale Un unico abominio clericale Delirio onnipotente Dominio che sovrasta Efficenza d'inetto Burocratica casta Potenza del pesante Preme Compatta Schiaccia Sogno Tecnologico Bolscevico Atea Mistica Meccanica Macchina Automatica - no anima Macchina Automatica - no anima Ecco la Terra in Permanente Rivoluzione Ridotta imbelle sterile igienica Una Unita' di Produzione Unita' di Produzione Tecnica d'Acciaio Scienza Armata Cemento Tabula Rasa Elettrificata Tabula Rasa Elettrificata Barbaro umanesimo bolscevico L'eta' del bruci il mondo Caschi in terra L'eta' del tutto giu' Nuova la terra Rosso fiammante Splendente in eta' acerba di passione Rosso fiammante ma senza eta' matura, marcia impostura CUPE VAMPE di colpo si fa notte s'incunea crudo il freddo la citta' trema livida trema brucia la biblioteca i libri scritti e ricopiati a mano che gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagna s'alzano i roghi al cielo s'alzano i roghi in cupe vampe brucia la biblioteca degli Slavi del sud, europei dei Balcani bruciano i libri possibili percorsi, le mappe, le memorie, l'aiuto degli altri s'alzano s'alzano s'alzano s'alzano gli occhi al cielo, i roghi in cupe vampe i roghi al cielo, i roghi in cupe vampe di colpo si fa notte s'incunea crudo il freddo la citta' trema come creatura cupe vampe livide stanze occhio cecchino etnico assassino alto il sole: sete e sudore piena la luna: nessuna fortuna ci fotte la guerra che armi non ha ci fotte la pace che ammazza qua e la' ci fottono i preti i pope i mullah l'ONU, la NATO, la civilta' bella la vita dentro un catino bersaglio mobile d'ogni cecchino bella la vita a Sarajevo citta' questa e' la favola della vilta' STELLARE strumentale ... CAMPESTRE svanisce la citta' sfuma il traffico sfuma s'impone la poesia: s'alza la luna e sale decolla (lettura tratta da "La notte" di Elie Wiesel) LA NOTTE I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole. I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi. - Viva la liberta'! - gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva. - Dov'e' il Buon Dio? Dov'e'? - domando' qualcuno dietro di me. A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte. Silenzio assoluto. All'orizzonte il sole tramontava. - Scopritevi! - urlo' il capo del campo. La sua voce era rauca. Quanto a noi, noi piangevamo. - Copritevi! Poi comincio' la sfilata. I due adulti non vivevano piu'. La lingua pendula, ingrossata, bluastra. Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora ... Piu' di una mezz'ora resto' cosi', a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi. E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti. La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti. Dietro di me udii il solito uomo domandare: - Dov'e' dunque Dio? E io sentivo dentro di me una voce che gli rispondeva: Dov'e'? Eccolo: e' appeso li', a quella forca ... P.C. (POPULAR CORRECT) Processione procede prediche prodigando pro preda pro predone io m'alleno in parola di studio, d'accetta, di caccia m'allungo le gambe, m'allungo le braccia m'allargo di mente, allargo la mia allevo il mio cuore per poco che sia e' poco, ma e', di piu' non ce n'e' cerco dove fa buio avanti sera tra gente da basto, da bastone e galera UNITA' DI PRODUZIONE (PARTE II) strumentale ... LIBERA ME DOMINE libera me domine de morte aeterna in die illa tremenda quando coeli movendi sunt movendi sunt et terra E MONTAGNE FIN QUANTE NE VUOI strumentale ... FINISTERRAE Annus Horribilis in decade malefica Decade malefica in stolto secolo Secolo osceno e pavido Grondante sangue e vacuo di promesse Annus Horribilis qui s'attardano ombre Le parole confondono Si separano sponde si coltivano incendi Cure imposte e subite Da sembianze smarrite Sotto sguardi accecati Tra pochezze infinite Ecco le novita' Ecco le novita' Il cielo e' scudo labile e tenue Ammalia il vuoto il nulla seduce Avanza il lato oscuro s'alza s'innalza abbaglia Mi ruba gli occhi ed ero cieco gia' Lo so lo so Mi ruba gli occhi Annus Horribilis Conosco le parole Dette scritte scandite Tenerezze stupite E tensioni impazzite Tendono al grande bang ... ... e tutto tende al grande BANG VENI, CREATOR SPIRITUS Veni, Creator Spiritus, Mentes tuorum visita, imple super na gratia, quae tu creasti pectora. Accende infunde infirma virtude lumen sensibus: amorem cordibus: nostri corporis firmans perpeti. Veni, Creator Spiritus, Mentes tuorum visita, imple super na gratia, quae tu creasti pectora. MORIRE Non so dei vostri buoni propositi perche' non mi riguardano esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma e' dell'epoca in cui vivo la morte e' per chi non la morte e' per chi non insopportabile riece a vivere insopportabile deve vivere SPIO NELLA NOTTE Spio nella notte cio' che si fara' aurora congegno baluardi di collera impotente timore dell'oscuro che specchia, che riflette tenebra interiore. Spio nella notte cio'che si fara' aurora MADRE madre di dio e dei suoi figli madre dei padri e delle madri madre ... oh madre, o madre mia l'anima mia si volge a te UOMINI DONNE E BAMBINI strumentale ... LINEA GOTICA "Alba la presero in duemila il 10 ottobre la persero in duecento il 2 novembre dell'anno 1944" (beppe fenoglio) anche la disperazione impone dei doveri e l'infelicita' puo' essere preziosa non si teme il proprio tempo e' un problema di spazio non si teme il proprio tempo e' un problema di spazio geniali dilettanti in selvaggia parata ragioni personali una questione privata la facolta' di non sentire la possibilita' di non guardare il buon senso la logica i fatti le opinioni le raccomandazioni occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre essere attenti luogo della memoria pomeriggio di festa giovane umanita' antica fiera indigesta cielo padano plumbeo denso incantato incredulo un canto partigiano al Comandante Diavolo non temere il proprio tempo e' un problema di spazio non temere il proprio tempo e' un problema di spazio geniali dilettanti in selvaggia parata ragioni personali una questione privata la facolta' di non sentire la possibilita' di non guardare il buon senso la logica i fatti le opinioni le raccomandazioni occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre essere attenti la mia piccola patria dietro la Linea gotica sa scegliersi la parte la mia piccola patria occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre essere attenti occorre essere attenti occorre essere attenti e scegliersi la parte dietro la Linea gotica Comandante Diavolo Monaco Obbediente Giovane Staffetta Ribelle Combattente la mia Piccola Patria dietro la linea gotica sa scegliersi la parte 1/365o Rischiarata dal gelo la notte abbrancato alla terra soglia del Cielo stringe convulsa il cuore la solitudine la penetra la luna fiorendo la brina a malinconia s'adunano pensieri in confusione cercano obliqui un confine poi spunta il sole denso il mondo e piu' leggero fragile instabile rido e mi dispero