1 QUINDICI GRADI DI FELICITÀ Insieme avevano riso e insieme

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1 QUINDICI GRADI DI FELICITÀ Insieme avevano riso e insieme
QUINDICI GRADI DI FELICITÀ
Insieme avevano riso e insieme avevano pianto, poi anche
giocato, viaggiato, mangiato, bevuto... Avevano passato
insieme circa vent’anni: un matrimonio felice, senza figli,
ma con tante passioni. I viaggi, il cinema, i libri, la
letteratura, la lirica e il teatro… Tutto questo insieme
avevano condiviso e vissuto in maniera quasi totalizzante.
Una bellissima coppia, Jens e Giulia, oggi ancora insieme,
ma davanti ad un giudice per concordare la separazione.
Nella lunga attesa, seduta sulla panca in corridoio, Giulia
fissava le altre ex coppie con distacco, quasi fossero lì
per motivi diversi dal suo. In realtà stava osservando di
sottecchi suo marito Jens, mentre con la mente riapriva dei
cassetti di memoria trascurata, cui non accedeva più da
tempo.
Il tailleur blu un po’ spiegazzato, i capelli lunghi e
chiari raccolti morbidamente su un lato, gli inseparabili
orecchini di perle, i numerosi braccialetti al polso
sinistro: Jens contemplava Giulia, la sua Giulia, cercando
di non pensare al fatto che davvero la loro storia stesse
per finire, i titoli di coda redatti dai loro avvocati e
letti dal Presidente del Tribunale.
Jens fresco laureato in agraria nella foto in soggiorno,
accanto al calice in argento regalo del nonno di Giulia.
Con la sua tesi formidabile in Scienze Viticole ed
Enologiche, lui, tedesco di Germania, praticamente allevato
a latte e birra dalla vecchia tata Hilda, aveva sconvolto i
piani della sua austera famiglia tedesca di Germania nonché
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produttrice da generazioni di una famosa birra locale a
bassa
fermentazione,
quando
a
vent’anni,
dopo
aver
conosciuto Giulia a Riccione in una lontana e caldissima
estate dei primi anni ottanta, aveva deciso di trasferirsi
in Italia, iscriversi ad Agraria e, una volta laureato,
inserirsi nell’azienda vitivinicola dei futuri suoceri,
ripudiando definitivamente la bianca schiuma e il vecchio
Saccharomyces carlsbergensis.
A questo e ad altro pensava Giulia, mentre fingeva di
ascoltare le parole del suo avvocato.
Un flash e il viso dai tratti prepotenti di Marco, il suo
attuale compagno, si frapponeva ai ricordi di ragazza. Marco
e le sue nuove e intriganti attenzioni, Marco che l’aveva
risvegliata dalle sue sopite emozioni, Marco che aveva
sconvolto la sua tranquilla vita in campagna con Jens.
Jens non riusciva più a scrutare il volto di sua moglie: ora
Giulia si era alzata per aprire la finestra e far entrare un
po’ d’aria pulita in quel corridoio d’attesa per la libertà
di alcuni e per la sofferenza di altri.
Che pazzesco atto d’amore aveva fatto Jens per lei circa
venti anni prima: rinunciare a tutto quello che aveva in
Germania per un futuro con lei, birra contro vino, luppolo e
orzo contro montepulciano, sangiovese e pecorino.
Per fortuna i suoceri tedeschi avevano capito, l’avevano
amata subito come una figlia e si erano rassegnati a passare
le consegne al figlio minore Hans. Nessuna frattura, dunque,
nessun dolore… Come nella loro storia d’amore, solo che era
finita.
Stavano per chiamare i loro cognomi, un triste appello,
pensava Jens. Mancava poco ormai, eppure sentiva un
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improvviso bisogno di urlare, di urlare il suo amore per
Giulia, una follia come quella che aveva fatto venti anni
prima lasciando la sua casa.
Il suo avvocato ancora ne parla con i colleghi, anche se è
passato un po’ di tempo.
“La cancelliera stava per chiamarci, il Presidente era
pronto, e questo cliente, un tedesco, un tipo gentile,
sempre calmo, che mai ti saresti aspettato, si mette a
urlare, Ich liebe qualcosa, in tedesco, nessuno capiva, e
piangeva. La moglie lo guardava attonita, e, dopo qualche
secondo, piangeva pure lei. Davvero noi non sapevamo che…
Sì, si sono rimessi insieme, si amavano!
Ci hanno pagato la parcella, ovviamente, e ci hanno spedito
due cassette di un vino rosso, buonissimo, una rarità, ne
producono
poco,
hanno
circa
un
ettaro
di
vigneto
montepulciano, ma, pensate, ho saputo che è stato giudicato
vino d’italia 2010. Ragazzi, a trovarli ogni giorno clienti
così…”.
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