Tutti gli itinerari

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Tutti gli itinerari
PERCORSO 4
ATTORNO AL PIELTINIS,
TRA PASCOLI E VETTE
A sinistra, lo splendido altipiano di Festons
e Malins dove si possono ammirare numerosi
laghetti di origine glaciale; sullo sfondo
campeggiano le Dolomiti Pesarine.
In basso, gli estesi pascoli della Malga
Vinadia Grande.
OLTRE IL LIMITE DELLA VEGETAZIONE ARBOREA, A NORD
DEI CENTRI ABITATI, SI APRONO ESTESISSIMI PASCOLI
DI ALTA QUOTA. GRAZIE ALLA CURA CENTENARIA OPERATA
DALL’UOMO, I PASCOLI HANNO UN’ELEVATA QUALITÀ FORAGGERA CHE CONSENTE NELLE MALGHE DEL COMPRENSORIO,
POSTE COME A RAGGIERA ATTORNO AL MONTE PIELTINIS,
UNA PRODUZIONE DI LATTICINI VERAMENTE UNICA.
o
NELL’INCANTO
DELLA VAL NOVARZA
CONOSCERE SAURIS: LA STORIA,
L’AMBIENTE, LE TRADIZIONI
A sinistra, carovana di fine ‘800 sul Passo del Pura, attraverso il quale, fino agli anni ‘30 del secolo
scorso, passava l’unica carrareccia di comunicazione con il resto della Carnia. Al centro, Sauris di
Sotto (Dörf) negli anni ‘40. A destra, la frazione di La Maina (Ame Lataise) prima dell’invaso del lago;
il livello massimo dell’acqua si situa circa a metà del prato tra i due gruppi di abitazioni visibili.
PER RAGGIUNGERE SAURIS
STAZIONE FERROVIARIA
Linea Udine-Tarvisio,
uscita Stazione Carnia con
collegamenti autolinee locali
ESISTONO DEI LUOGHI NEI QUALI PARE CHE IL TEMPO
ASSUMA UN ALTRO SCORRERE, PIÙ IN EQUILIBRIO
CON I RITMI DELLA NATURA. SE QUESTA SENSAZIONE
È AVVERTITA SOLO DOPO UN PRIMO IMPATTO NELL’INTERA
CONCA DI SAURIS, NELLA VAL NOVARZA LA PERCEZIONE
È IMMEDIATA.
Il percorso, interamente su strada
asfaltata, prende avvio poco dopo la località
Hinter d’Olbe e in pratica costituisce la prosecuzione della strada principale della Val Novarza, già compresa nel tracciato 2B. Al bivio sul
Rio Temberle, si sale verso destra sino al greto
del Torrente Pieltinis; una volta oltrepassato,
si sale entro un bosco misto in cui progressivamente aumenta la presenza di larici; usciti
dal bosco si trova un bivio e si svolta a sinistra
verso Casera Gerona. Dopo un tragitto di un
paio di chilometri in leggera salita lungo il versante meridionale del Monte Torondon, si raggiunge la Casera Pieltinis: l’ampia conca su
cui si trova adagiata è ricoperta da un rigoglioso
manto erbaceo ed arbustivo con diffuse formazioni di ontano verde nei siti meno pascolati.
Nei pascoli di alta quota,
in compagnia di placidi
bovini immersi in distese
fiorite; tra queste ultime
è frequente trovare preziose
piante officinali il cui uso
si è in parte perso ai giorni
nostri (per es. l’Arnica
alpina per la cura di dolori
reumatici ed articolari).
Malga Pieltinis è raggiungibile anche
attraverso un sentiero che diparte dalla località Raitrn di poco sopra l’abitato di Sauris di
Sotto. Imboccata una svolta a destra e superata la stazione d’arrivo di uno skilift dismesso, proseguiamo per alcuni tornanti in rapida
sequenza e ci innalziamo verso il rotondeggiante Monte Rinderperk. Attraversata un’ampia e
panoramica sella, scendiamo lungo il versante
3B
Arta Terme
Belluno
AUTOSTRADA
Tolmezzo
Stazione Carnia
Ampezzo
A23 Udine-Tarvisio,
uscita Stazione Carnia
Udine
Trieste
AEROPORTI INTERNAZIONALI
Ronchi dei Legionari (100 km)
Venezia (160 km)
3A
Austria
SAURIS
A23
PERCORSO 3
opposto, superiamo
l’avvallamento, e risaliamo sino all’esteso
tratto pianeggiante al
cui estremo superiore
è posto il complesso
malghivo di Pieltinis.
Si tratta di
una strada solo parzialmente asfaltata
e chiusa al traffico
veicolare turistico.
La partenza avviene
dalla piazza centrale
di Sauris di Sopra
(1400 metri circa)
imboccando la strada
a destra della piccola
fontana ivi presente.
Il primo tratto, caratterizzato da notevoli
pendenze, attraversa
la località Vlekhe
per raggiungere poi
la Sella di Festons
a quota 1860 m slm.
Da questo punto
il panorama si apre
sull’ampio pianoro
disposto a semicerchio delle Malghe
Rioda, Festons e
Malins, su alcuni suggestivi laghetti glaciali,
ma soprattutto sulla
splendida corona delle Dolomiti Pesarine.
L’escursione prosegue tra i pascoli sino
a Casera Festons
(sentiero CAI n. 204);
in direzione Malga
Malins si risale sino
3C
a quota 1862: una
forcella dalla quale si
può apprezzare una
maestosa veduta.
Di seguito, un modesto tratto in piano
precede una ripida
discesa in una conca,
attraversata la quale
solo una breve salita
ci separa dai pascoli
di Malins. La strada
prosegue in discesa
sino agli stabili della
malga, ubicata in
splendida posizione
a quota 1686 metri
lungo i versanti settentrionali del Monte
Pieltinis. Precedentemente, con una piccola deviazione si
può raggiungere un
altro sito panoramico
nei pressi di una
pozza d’abbeveraggio. Proseguendo in
leggera discesa, si
riprende quasi subito
ad ascendere verso la
forcella a quota 1880
m dalla quale, compiuto un breve tratto
in discesa, si giunge
alla Casera Vinadia
Grande. Davanti a noi
scorgiamo ora l’intero
percorso della facile
salita che conduce a
Forcella Pieltinis.
3D Dalla Sella
Festons si procede
in cresta lungo un
piacevole sentiero
sino alla Sella Malins,
di qui, sempre a
ridosso dello spartiacque, si attraversa
la Costa di Pieltinis,
dalla quale si può
ammirare una veduta
panoramica sul lago
e su Sauris di Sotto.
Proseguendo con
leggera ascesa sui
prati sottostanti la
cima del Pieltinis, in
poco tempo giungiamo alla sella e poi
alla malga omonime.
Provenendo da
Casera Gerona, poco
prima degli stabili di
Casera Pieltinis, si
svolta decisamente
a destra e, con un
piccolo sforzo, si raggiunge Forcella Ielma
da cui si può spaziare
con lo sguardo verso
i pascoli delle due
Casere Ielma di Sotto e Ielma di Sopra,
ma soprattutto verso
l’alta Val Pesarina,
sovrastata dalle
imponenti vette delle
omonime Dolomiti.
3E
In basso, begli scorci dei
pascoli della Val Novarza.
Secondo tradizione millenaria, l’alpeggio si svolge
ad alta quota in genere
tra i primi di giugno e
la metà/fine settembre.
Ivi si possono incontrare
le tre figure principali
che caratterizzano la vita
delle malghe: il malgaro,
il casaro e il pastore.
Dal bivio per
Malga Novarzutta,
si prosegue verso
destra su una carrareccia ben conservata che aggira il versante meridionale
dei Monti Val Boaria
e Novarza (2024
metri slm), attraversando alternanze di
nardeti, ontaneti e
brughiere. In fondo
al ripido versante
sottostante, coperto
anche da bei boschi
d’abete, scorre il
Torrente Novarza.
Dal percorso si
possono intravedere
sul lato opposto
le casere Campo e
Veltri, ora inattive.
Dopo qualche km
in leggera ascesa,
improvvisamente,
dopo una curva,
si apre il maestoso
anfiteatro prativo
4A
al cui centro si ergono
i fabbricati di Malga
e Rifugio Losa.
4B Con una
digressione dalla
strada precedente,
risalendo in poco
tempo lungo una
carrareccia, si può
raggiungere Malga
Novarzutta, alpe
ancora attiva che
ha mantenuto le
caratteristiche architettoniche originarie.
Guardando la casera, lungo il versante
destro sono presenti
massi arenacei violacei di forma piatta:
non è raro intravedere in tale sito alcune
marmotte o percepirne il caratteristico
‘fischio’. Oltre il
complesso malghivo,
superando una serie
di suggestivi, sia pur
In alto, l’ampio catino
prativo di Malga Losa.
L’importanza ‘storica’
di questa alpe risulta
accresciuta dalla recente
realizzazione di un
accogliente rifugio
agrituristico.
modesti altipiani
e alcune pozze di
raccolta idrica per
il bestiame, si può
salire alla Forcella
Novarza dalla quale
si apre una bella
prospettiva sulla
Val Pesarina.
ta si giunge sino a
Malga Palazzo, un
altro bell’esempio
di architettura rurale
spontanea, da cui
ci si può facilmente
ri-immettere nella
strada per Malga
e Rifugio Losa.
Dalla Forca di
Frumeibn si imbocca
a destra, per un breve tratto, una strada
forestale, quindi si
scende rapidamente
entro il Bosco Hinter
Frumeibn sino al
Torrente Pieltinis.
Incrociata la strada
che corre parallela
al Torrente Novarza,
si inizia a salire con
discreta pendenza
verso il sito imboschito della Casera
Gergia, ora non più
utilizzata. Da qui,
continuando la risali-
4D
4C
Consiste in
una variante del
precedente tracciato
poiché da Casera
Gergia conduce, nei
pressi della confluenza tra i rii Pieltinis e
Novarzutta, alla strada principale della
valle.
LA FONDAZIONE,
LA STORIA
La comunità di Sauris
(Zahre) deve probabilmente le sue origini
ad un insediamento
di alcune famiglie
provenienti da una
zona compresa tra
Pusteria e Lesachtal,
le quali, attorno al
1250 d.C., presero
progressivamente
possesso di una valle
che, ai tempi, doveva
ospitare solo dimore
stagionali. I primi due
nuclei abitati furono
Sauris di Sotto (Dörf)
e Sauris di Sopra
(Plozn) che con i
suoi 1400 metri di
altitudine è il più elevato paese del Friuli
Venezia-Giulia.
IL PAESAGGIO
Sita a cavallo tra i piani montano e alpino,
la conca di Sauris
contiene un armonioso mosaico di elementi paesaggistici,
modellatisi sia sotto
la spinta degli elementi naturali, sia ad
opera dell’uomo. Erte
distese boscate di
alto fusto si alternano
a terrazzi alluvionali
nei quali prosperano
prati e pascoli. Tipici
ambiti alpini si ritrova-
no, tra gli altri, nei
massicci rocciosi del
Bivera, del Pieltinis,
del Tiarfin. Il reticolo
idrografico è ben sviluppato con alcuni
torrenti e numerosi rii,
i quali, per la maggior
parte, vanno ad alimentare il lago: principale elemento artificiale della valle.
LA LINGUA
E I TOPONIMI
A Sauris (Zahre) si
comunica ancora in
prevalenza attraverso
una lingua di origine
altotedesca, modificata nei secoli dall’apporto di diversi
“prestiti”, italiani e
friulani. Essa rappresenta senza dubbio
uno dei fattori di
orgoglio dei saurani.
I toponimi sono in
netta prevalenza
tedeschi, con qualche eccezione di
impronta romanza
(Lumiei, Festons,
Tarondon, Novarza).
Gli stessi nomi propri
di luogo sono legati
fortemente all’attività
venatoria e a quella
dell’allevamento del
bestiame (es. Röseibn
= piana degli equini),
ma anche all’orografia
(es. Veisper Kouvl =
pietra di ponente =
Monte Bivera) e alla
distribuzione della
vegetazione (es.
Hoslach = cespugli
di noccioli).
LA FLORA, I BOSCHI
Nella valle di Sauris
è presente un’ampia
varietà floristica: si
sono rilevate circa
settecento specie
vegetali, alcune delle
quali molto rare.
Numerose le erbe
aromatiche e officinali, utilizzate con
sapienza da tempi
remoti. Tra i boschi
sono prevalenti i consorzi misti ad abete
rosso, abete bianco,
faggio e sporadica
presenza di acero
montano. Le faggete
pure, grazie alla
maggiore capacità
di trattenuta del terreno di tale latifoglia,
sono concentrate
al di sopra dei centri
abitati. Ai margini
del limite superiore
della vegetazione
arborea (1800 metri)
sono presenti popolamenti radi di larice,
peccete pure o estese boscaglie di ontano verde, spesso
insediatesi su pascoli
non più utilizzati.
LA FAUNA
La rarefazione della
presenza umana e
l’esistenza di ambiti
remoti e selvaggi permettono da sempre,
all’alta Val Lumiei, di
ospitare una ricca
componente faunistica. Accanto ai tipici
ungulati, quali capriolo, cervo e camoscio,
sono presenti diversi
mustelidi (martora,
puzzola, faina, donnola), un numero imprecisato di specie
dell’avifauna, tra cui
i rapaci diurni e
notturni (es. civetta)
e tetraonidi
(es. gallo cedrone,
gallo forcello), svariati
roditori quali scoiattoli,
ghiri, arvicole. Negli
ultimi tempi, come
in altre aree dell’alta
Carnia, è stata segnalata la presenza della
lince e dell’orso bruno, scomparso in
zona agli inizi del XX
secolo. Soprattutto ai
primordi dell’insediamento, una delle maggiori fonti di sostentamento per gli abitanti
doveva essere costituita dalla caccia che,
sebbene oggi con
finalità ricreative e
sportive, viene tuttora
largamente praticata.
LA GASTRONOMIA
ORA, L’ALIMENTAZIONE
UN TEMPO
Con un sapiente
recupero di alcuni
elementi della cucina
tradizionale e qualche
innovazione, l’offerta
di ristorazione degli
ambienti pubblici di
Sauris, in linea con
una già affermata
vocazione turistica,
appare di buono, se
non ottimo livello
qualitativo. Meno di
un secolo fa l’alimentazione, anche a causa dei difficili collegamenti con i paesi
contermini, aveva
qui ancora il carattere
della sussistenza ed
era incentrata sulle
poche coltivazioni
adatte al rigido clima
alpino (orzo, segale,
rape, cappuccio, fave)
e sui prodotti caseari
(burro, formaggio)
che, tuttavia, venivano spesso scambiati
con altri generi
di prima necessità,
come ad esempio
il sale. Sino all’introduzione della patata,
notevole importanza
nella cucina locale
rivestiva la fava,
un versatile legume
minore che poteva
entrare anche nella
composizione di
alcuni succedanei del
pane e del caffé.
IL LAGO
Attorno ai primi anni
‘40 del secolo scorso, per fini idroelettrici, iniziarono i lavori
per la costruzione di
un’imponente sbarramento sul Torrente
Lumiei. La diga,
inaugurata poi nel
1948, presenta una
altezza di ben 136
metri e contiene una
massa d’acqua di
oltre 70 milioni di
metri cubi. Sul fondovalle invaso dall’acqua si trovava
inoltre una delle
frazioni di Sauris,
La Maina, con una
cinquantina di abitanti; gli stessi
dovettero ricostruire
più a monte le loro
abitazioni. Anche per
i concorrenti interessi
di produzione idroelettrica, ad oggi l’utilizzo turistico del
lago appare ancora
limitato, ma la sua
seducente bellezza
si impone comunque
al visitatore.
COORDINAMENTO GRAPHICA SNC
PROGETTO GRAFICO N.ZATTRA
TESTI F.TROIERO
ILLUSTRAZIONE M.FALESCHINI
FOTO U.DA POZZO
Venezia
AGRITURISMO MONTE RUKE
MALGA NOVARZUTTA
È situato sul dorsale nord del Monte
Ruke, a 1462 m slm, a sud est dell’abitato di Sauris di Sopra. L’edificio,
un vecchio rustico parzialmente
ristrutturato, ospita 50 posti a tavola
al coperto. Ulteriori 50 posti si trovano
nell’area esterna.
La malga si colloca nella valle del
Rio omonimo, tra il Monte Torondon
e il Monte Novarza, a 1625 m slm.
Interessante la struttura degli edifici,
basata sulla tipologia architettonica
tradizionale.
RIFUGIO EIMBLAT DE RIBN
È situato in località Eimblat de Ribn
a 1441 m slm. Si tratta di un vecchio
rustico recentemente ristrutturato.
La sala interna può ospitare sino
a 32 coperti, un’ampia tettoia esterna
dispone di ulteriori 70 posti L’edificio
è dotato di 4 camere, per complessivi
10 posti letto.
MALGA MALINS
Il complesso malghivo è collocato
in un pianoro alle pendici settentrionali del Monte Pieltinis, a quota
1672 m slm.
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latte, burro, formaggio,
ricotta fresca e affumicata
degustazione prodotti
MALGA VINADIA GRANDE
La malga, collocata a nord del
Monte Pieltinis, a 1734 m slm, è stata
recentemente ristrutturata.
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latte, burro, formaggio,
ricotta fresca e affumicata
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CAMMINARE PER
SCOPRIRE
SAURIS
IN VIAGGIO
TRA GLI AGRITURISMI
E LE MALGHE DEL
COMUNE DI SAURIS
latte, burro, formaggio,
ricotta fresca e affumicata
degustazione prodotti
RIFUGIO MALGA LOSA
Situata a 1765 m slm, la malga si
colloca in una conca di origine
glaciale, nel settore più elevato del
vallone formato dal Torrente Novarza
e circondato dai Monti Torondon,
Pieltinis e Rinderperk. La sala interna
può ospitare sino a 22 posti, ulteriori
30 coperti si trovano nell’area esterna.
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latte, burro, formaggio,
ricotta fresca e affumicata
degustazione prodotti e ristorazione con piatti tradizionali
n° 22 posti letto
MALGA PIELTINIS
È situata a 1739 m slm nella conca
del Monte Pieltinis, circondata
dai Monti Torondon e Rinderperk.
La casera è accogliente e funzionale
grazie alla recente ristrutturazione.
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latte, burro, formaggio,
ricotta fresca e affumicata
degustazione prodotti
Regione Friuli
Venezia-Giulia
Comune
di Sauris
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PERCORSO 1
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percorso 1
percorso 2
AMPEZZO
percorso 3
percorso 4
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ruderi
passo, forcella
campeggio
malga, rifugio,
agriturismo
Imboccata la strada per il Passo
del Pura che transita sulla diga, si percorre
la successiva galleria e si prosegue sino
al primo tornante; di qui, in coincidenza con
il Rio Storto, parte una strada bianca che
costeggia il lato sud del lago. La carrareccia,
sovrastata dai verdissimi Boschi Flobia, Stua
e Bernone, conduce sino alla propaggine più
occidentale del lago. L’ultima parte del tracciato è costituita da un sentiero che, oltrepassando il Rio Tavanelli, giunge sulla larga
Foce del Lumiei, un poco a monte della quale si trova l’omonima Forra: una sottile e profonda fessura nella roccia scavata dall’acqua
nel corso dei millenni cui è possibile accedere solamente quando la portata del Torrente
è minima e se muniti di adeguata attrezzatura
(caschetto protettivo e indumenti antipioggia).
Oltre la forra, si sale verso Pamelouche
(letteralmente: nella gola, da Louch = buca,
cavità) e quindi, attraverso una strada forestale, si giunge al bivio in località Mulini dove
un tempo erano in funzione due mulini ad
acqua, procedendo poi fino a Preitcpoudn,
area caratterizzata da prati e diversi stavoli
nei pressi dell’abitato di Sauris di Sopra.
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strada di collegamento
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Dalla strada comunale in prossimità
del ponte sul Rio Mitreikenpoch si sale a
mezza costa agli Stavoli Sbeintle e Sbont
Troiero, un tempo circondati da prati ora
velocemente rimboschiti, quindi, attraverso
una ripida ascesa, si giunge sul Monte
Cavallo di Sauris e poi, in piano, al Monte
Ruke in cui troviamo l’omonimo agriturismo.
Di qui, proseguendo su strada, in breve ci si
trova nell’ampio pianoro prativo, denominato
localmente Ploze, a sud di Sauris di Sopra
(Plozn) su cui svetta in direzione sud-est
il maestoso gruppo alpino del Monte Bivera.
Attraverso i percorsi 1E ed 1F si può scendere sino all’alveo del Torrente Lumiei, principale affluente del lago, e così immettersi nel
tracciato 1D di seguito descritto.
PERCORRIBILITÀ
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NONOSTANTE LA SUA ORIGINE ARTIFICIALE, IL LAGO
DI SAURIS CON LA SUA CARATTERISTICA COLORAZIONE
TURCHESE, IMMERSA TRA IL VERDE SMERALDO
DEI BOSCHI DI CONIFERE, RAPPRESENTA UN ELEMENTO
DI NOTEVOLE SUGGESTIONE NATURALISTICA, AMPIAMENTE
APPREZZABILE LUNGO IL PRIMO GRUPPO DI PERCORSI.
Scorcio della frazione
La Maina che si affaccia
sul lago in direzione
dei maestosi contrafforti
del Monte Bivera.
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Rifugio
Eimblat de Ribn
St. Pront
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Malga Palazzo
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Malga
FORCHIA
Veduta panoramica
dell’Alta Val Lumiei
in cui si possono
individuare i maggiori
centri abitati, il lago
e i pascoli attorno
al Monte Pieltinis.
IL SISTEMA
DEGLI STAVOLI
Suggestivo scorcio
dell’Alta Valle del
Lumiei apprezzabile da Sauris
di Sopra. In basso,
esempi di architettura rurale
spontanea in località Hinter d’Olbe
e Lateis. A Sauris,
grazie anche
ad uno specifico
vincolo di tutela
regionale, il patrimonio edilizio ha
mantenuto le tipiche caratteristiche
alpine dei primi
insediamenti.
GLI STAVOLI SONO EDIFICI RURALI IN LEGNO E PIETRA
ADIBITI ALLA CONSERVAZIONE DEL FIENO E AL RICOVERO
DEL BESTIAME. QUESTE STRUTTURE SONO DISSEMINATE
NEI PRATI DI MEDIA ALTITUDINE E SONO RAGGIUNGIBILI
TRAMITE UNA FITTA RETE DI SENTIERI E CARRARECCE.
Malga Gerona
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Malga Novarzutta
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Rifugio
Malga Losa
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Malga Vinadia Grande
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M. FESTONS
1934
Forc. Novarza
▼
M. MALINS
1424
▲ Malga IELMA di SOPRA
In alto, il caratteristico
Agriturismo Monte Ruke
in località omonima.
In basso, una suggestiva
veduta del lago, sullo sfondo
la giogaia del Tinisa con
antistanti, estesi boschi
di conifere.
Nei pressi della
Locanda alla Pace si
imbocca una stradina
che scende in località
Gostach. Sul percorso è interessante il
capitello in muratura
(maina) che contiene
un’immagine della
Madonna del Pane o
Santa Maria Rodega,
ove si trovava il punto
di incontro delle tre
vecchie strade che
collegavano le frazioni
di Sauris. Proseguendo ad occidente
nel pianoro prativo
di Hinter s’Eike, dove
si trovano alcuni sta1B
voli particolarmente
ben conservati, si
arriva al centro sportivo. Oltrepassato lo
stesso in direzione
sud, si intraprende
l’erto tracciato che
porta al crinale del
Monte Ruke. Questo
ultimo segmento 1B
taglia trasversalmente
la Costa Schotsaite
e passa accanto
al sito denominato
Pehrvole, toponimo
di certo interesse
che, non unico
in zona, testimonia
la sicura presenza
sino al secolo XX di
numerosi orsi (Pehr =
orso, Vole = trappola);
forse il sito rappresentava il punto
terminale delle battute di caccia. Il percorso si immette
successivamente nel
tracciato 1A.
Il tracciato 1C è da
considerarsi come
una variante del precedente, al quale
si collega in località
Untervelt. Infine dal
centro sportivo, oltrepassando alla propria
destra il complesso
attrezzato ad accogliere tende e camper,
con il percorso 1G
si sale direttamente
ad un punto della
strada, prossimo
all’abitato di Sauris
di Sopra.
Si tratta di un
percorso tutto su strada, in parte sterrata,
in parte asfaltata.
A Sauris di Sotto, nei
pressi del Municipio,
si imbocca la strada
che sale verso nord
lasciando il prosciuttificio Wolf e la sciovia
sulla destra, fino a
raggiungere località
Raitrn. Poco oltre ci
si addentra in una
faggeta e, oltrepassato il franoso canalone
del rio Mitreikenpoch,
si giunge in salita fino
alla Sella Eimblat de
Ribn dove troviamo
l’omonimo rifugio a
quota 1425 m slm.
2A
In alto, il rifugio agrituristico
Eimblat de Ribn, posto
in un vero e proprio snodo
di gran parte dei sentieri
descritti. In basso, mandria
di vacche raccolta per
la mongitura pomeridiana.
A sinistra, nell’ampio bacino
del Lago di Sauris, in
momenti di rara quiete, si
può praticare piacevolmente
la pesca sportiva.
2B Questo percorso rappresenta la
vera e propria porta
della Val Novarza.
Salendo sopra l’abitato di Lateis per la ripida strada asfaltata, da
cui si può apprezzare
splendidi scorci del
lago, si valica la Forca
Frumeibn procedendo
a mezza costa fino in
località Hinter d’Olbe,
un ampio prato con
presenza di suggestivi stavoli. Di qui,
dopo un breve tratto
boscato si giunge a
un bivio e si prosegue
a sinistra fino alla Sella di Eimblat de Ribn.
Come il precedente, ma in parte su
sentiero, questo percorso unisce Lateis
a Eimblat de Ribn.
Nella parte alta dell’abitato di Lateis, a
sinistra, oltre gli stavoli
in località Painte,
si imbocca una panoramica carrareccia
che sale con elevata
pendenza tra boschi
e prati sino alla Baita
Minigher; da qui,
dopo circa mezz’ora
in discesa si raggiunge Eimblat de Ribn.
2C
Dalla Forca di
Frumeibn, superato
lo stavolo si imbocca
il sentiero che sale
lungo le pendici orientali del Monte Olbe,
si giunge nel Bosco
Stompf e quindi al
punto di arrivo dei
precedenti percorsi.
2D
2E La partenza del
tracciato, percorribile
interamente su carrareccia, è situata circa
300 metri prima dell’abitato di Sauris di
Sopra nei pressi di un
affioramento di rocce
gessose. Con leggera
ascesa si giunge
agli stavoli in località
Oubneker e Hozach;
di qui, dopo una ripida salita di 200 metri,
si prosegue in piano
sino alla località Pront
dalla quale si può
incrociare in breve i
percorsi 3B, e 2A o
raggiungere Raitrn.
Oltrepassati
gli Stavoli Sbont, in
località La Maina, si
raggiunge un bivio.
Imboccato il tracciato
a sinistra, dopo una
breve salita e un tratto piano ci troviamo
agli Stavoli Mott.
Proseguendo in un
ambiente ancora selvaggio, solcato da
rii e aree in erosione,
si raggiunge il Bosco
Osongen costituito
da abeti e faggi.
Ad un certo punto
si incrocia poi il sentiero 2C e di conseguenza la strada per
Eimblat de Ribn.
2F
Percorso interamente in forma di
sentiero. Dalla frazione
di Lateis, in località
Klomen, ci si addentra
in una piccola radura
per poi scendere entro
una bella faggeta sino
al Rio Plotnpoch; da
qui si sale in un breve
tratto boscato sino ad
un prato, attraversato
il quale si arriva ad uno
stavolo abbandonato;
da questo punto si
apre una suggestiva
veduta panoramica
che abbraccia quasi
l’intera conca di Sauris:
dal lago, alla catena
dei Monti Tinisa,
Bivera e Tiarfin,
ai centri di Sauris di
Sotto e di Sopra.
Proseguendo il tragitto, con frequente
andamento a serpentina, si giunge infine
in località Sbont.
2G
2H Il percorso,
parte dal piazzale
antistante il Kursaal a
Sauris di Sotto e prosegue verso est; oltrepassate le ultime case,
affrontiamo una salita
sino ad alcuni stavoli
nei cui pressi è presente una voragine di tipo
carsico. Rimanendo in
quota, all’interno del
bosco, si può scorgere
sulla sinistra un caratteristico anfratto di roccia: il Bélinlouch, ovvero l’antro della Bélin,
uno sgradevole personaggio femminile che,
come narra la leggenda, imponeva un
singolare pedaggio
a chiunque dovesse
uscire da Sauris per
la prima volta (de must
pussn in orsch in der
Bélin). Incontrato il greto di un rio, lo si risale
verso sinistra sino ad
incontrare un salto in
corrispondenza di un
masso molto levigato
alto circa 3 m; lo si
aggira puntando verso
nord sino alla località
Straitar. Dopo un’ora
e mezza dalla partenza
incontriamo infine la
carrareccia che riporta
a Sauris di Sotto, mentre a destra prosegue
lungo l’itinerario 2A.
CAMMINARE PER SCOPRIRE SAURIS, PER COGLIERE
I TESORI DI QUESTO PICCOLO UNIVERSO MONTANO,
DOVE LA NATURA E LA STORIA SI DISVELANO APPIENO E,
UN PASSO DOPO L'ALTRO, OGNI ANIMO SI RASSERENA.
I PERCORSI
Ꞇ
Magie tra lago
e Monte Ruke
Il sistema
degli stavoli
Attorno
al Pieltinis, tra
pascoli e vette
o
Nell’incanto
della
Val Novarza
A Sauris, come in tante comunità alpine,
la sopravvivenza, anche in tempi recenti,
era garantita da un’armonica successione
stagionale delle attività agricole, forestali
e pastorali. Queste attività erano esercitate
sia in prossimità dei centri abitati (orti e
campi), sia a livello di mezza costa (prati
e boschi), sia oltre il limite della vegetazione arborea (pascoli).
Una simile organizzazione necessitava
di un fitto reticolo di sentieri, mulattiere e
carrarecce per collegare tra loro paesi,
stavoli e malghe.
L’intreccio dei sentieri di un tempo viene
qui presentato in modo coordinato, così
da permettere all’escursionista di venire a
contatto con i tanti e suggestivi aspetti del
paesaggio e della natura ancora presenti
e incontaminati nella conca di Sauris.
La descrizione dei percorsi vuol essere
unicamente un’indicazione di massima,
lasciando alla fantasia e alla “gamba” dei
fruitori la possibilità di compiere i tragitti
in modo inverso, ad anello o di combinarli
tra loro a piacimento.
I sentieri possono essere compiuti agevolmente a piedi, a cavallo o in bicicletta da
montagna, secondo le indicazioni riportate
sulla cartina.