Quote latte, la crisi è partita da Germania e Polonia.
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Quote latte, la crisi è partita da Germania e Polonia.
IMPRESA & TERRITORI12 FEBBRAIO 2015Il Sole 24 Ore Lo scenario europeo. Quotazioni all’origine in picchiata in tutto il Vecchio Continente a causa della sovrapproduzione nei paesi centro-orientali e della caso Russia La crisi è partita da Germania e Polonia Il sistema delle quote latte, malgrado le difficoltà e le code velenose delle multe (in Italia i conti ancora non tornano per 1,4 miliardi), ha funzionato garantendo mercati e redditi dei produttori. Ma negli ultimi cinque anni il sistema europeo è rimasto incagliato tra surplus e volatilità dei prezzi mondiali.. Superproduzione (tanto latte dalle stalle dell'Est), prezzi depressi, consumi dei formaggi tagliati dalla crisi e ora l'ultima batosta dell'embargo russo hanno destabilizzato la filiera, erodendo i redditi. Solo nell'ultimo anno la produzione è aumentata del 5%. Dal 2010 a Bruxelles si discute sulla necessità di attrezzare il settore per un atterraggio morbido del dopo-quote, ma il pacchetto latte varato dalla commissione Ue, non è sufficiente. L'Italia in questo contesto è il vaso di coccio tra i vasi di ferro. L'ondata ribassista della Ue trainata dai prezzi del latte tedesco e di quello polacco hanno portato a terra anche le quotazioni nazionali. Nel nostro Paese da gennaio il prezzo all'origine è calato da 40,35 euro al quintale a 35,97 di dicembre, in Francia si è passati da 38,56 a 34,5, mentre in Germania da 41,36 a 33,9. Gli allevatori italiani non riescono ad andare avanti, come ha denunciato la Coldiretti nella manifestazione organizzata venerdì scorso in 12 citta. Le quotazioni infatti non coprono i costi, più elevati rispetto ai partner. In tempi di crisi si è incrinato anche il rapporto con l'industria, con un'interprofessione debolissima. Sono anni ormai che le trattative sul prezzo procedono con difficoltà e si è arrivati al capolinea nel 2014. L'unico a firmare l'intesa è stato Granarolo. Mentre i produttori lamentano l'orientamento. da parte di alcuni gruppi industriali, a voler imbrigliare la produzione italiana: dalle quote Ue a quelle «fatte in casa». Lo scenario è da allarme rosso: ogni giorno, secondo i dati della Coldiretti, chiudono 4 stalle (in Lombardia cancellato il 30% degli allevamenti), mentre già sono stati persi oltre 30mila posti di lavoro. E non aiuta il trend dei consumi. In calo gli acquisti del latte fresco che nei primi otto mesi del 2014 si sono ridotti di oltre l'8% in quantità e del 6% in valore. Non va molto meglio per il prodotto a lunga conservazione (–3,5%) e i formaggi. Il cambio di passo è perciò una scelta obbligata per arrestare il declino di un sistema di punta del made in Italy agroalimentare. © RIPRODUZIONE RISERVATA An. Cap.