Azionario USA: BENEFICI A LUNGO TERMINE DELLA GESTIONE
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Azionario USA: BENEFICI A LUNGO TERMINE DELLA GESTIONE
PRICE PERSPECTIVE® aprile 2016 Analisi e valutazioni approfondite per aiutarvi a prendere decisioni informate. Azionario USA: BENEFICI A LUNGO TERMINE DELLA GESTIONE ATTIVA SECONDO T. ROWE PRICE T. Rowe Price ha dimostrato che una gestione attiva di qualità, coadiuvata da un’approfondita ricerca sui fondamentali, può creare valore per i clienti su orizzonti temporali più estesi. Dal momento che le strategie attive di portafoglio possono impiegare del tempo per dare i loro frutti, porre l’accento esclusivamente sulla performance relativa di breve periodo potrebbe rivelarsi un grave errore. La ricerca ha dimostrato che certi contesti di mercato sono spesso associati a periodi di sottoperformance e sovraperformance della gestione attiva. Un altro dato della ricerca è che alcune caratteristiche dei gestori potrebbero contribuire al successo di lungo termine di una gestione attiva. Abbiamo esaminato la performance di 19 strategie istituzionali attive diversificate di T. Rowe Price applicate all’azionario USA negli ultimi 20 anni fino al 2015 o dal lancio per quelle con un track record inferiore a 20 anni. In media, le strategie oggetto dello studio hanno generato extra-rendimenti positivi, al netto delle commissioni, nel raffronto con i rispettivi benchmark, su periodi mobili di 1, 3, 5 e 10 anni.1 Le probabilità che le strategie diversificate di T. Rowe Price sull’azionario statunitense sovraperformino i rispettivi indici di riferimento sono risultate maggiori con la progressiva estensione degli intervalli di tempo. Attribuiamo il valore che siamo riusciti a creare per i nostri clienti azionari USA ai punti di forza del processo d’investimento e della piattaforma di ricerca sottostanti che, a nostro parere, sono in linea con molte delle caratteristiche insite nel successo di una gestione attiva. Dato che il mercato azionario statunitense è generalmente ritenuto il più efficiente e trasparente a livello mondiale, riteniamo che esso costituisca un banco di prova particolarmente valido per testare le abilità dei gestori attivi. Cfr. Appendice A (pag. 10) per ulteriori informazioni sulla metodologia impiegata nello studio delle performance. 1 Riservato agli investitori professionali. Ulteriore distribuzione non ammessa. 1 di 15 Valutare i gestori sulla base dei risultati trimestrali o anche annuali può essere difficile e potenzialmente fuorviante. Spesso, le strategie attive di successo hanno bisogno di tempo per dare i propri frutti. Molti investitori esperti sono consapevoli degli svantaggi insiti nel reagire in maniera eccessiva ai trend di mercato di breve termine – un’abitudine che può condurre a rendimenti di lungo termine inferiori alle attese. I mercati dei capitali sono volatili, e gli investitori che si affrettano a vendere o comprare unicamente sulla base delle performance più recenti possono scoprire di essersi assunti più rischi del previsto. Lo stesso principio vale per gli investimenti a gestione attiva, ossia quelli che cercano di creare valore per i clienti mediante la selezione dei titoli, la rotazione settoriale, la ponderazione fattoriale o altre tecniche. Proprio come i mercati, anche i risultati delle gestioni attive tendono ad essere volatili. Valutare i gestori sulla base dei risultati trimestrali o anche annuali può essere difficile e potenzialmente fuorviante. Spesso, le strategie attive di successo hanno bisogno di tempo per dare i propri frutti ed è raro che le posizioni in controtendenza siano immediatamente remunerative. Le opportunità di crescita interessanti potrebbero maturare in futuro, non nell’immediato, e le aziende sottovalutate potrebbero rimanere tali per mesi o anni. La letteratura accademica è molto chiara sul problema cui va incontro il gestore attivo “medio” quando cerca di generare extra-rendimenti, soprattutto al netto delle commissioni e degli altri costi. Nel tempo, gli extra-rendimenti positivi e negativi dei gestori attivi a livello aggregato tendono a compensarsi a vicenda, facendo sì che l’impatto netto sulla performance relativa delle commissioni e delle Periodi mobili di 1 anno terminati al 31/12/2015 Categorie eVestment Manager U.S. Large Growth 249 gestori U.S. Large Value 266 gestori U.S. Small Growth 133 gestori U.S. Small Value 181 gestori Fonti: Zephyr StyleAdvisor ed eVestment Alliance; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. Tuttavia, pur riconoscendo i meriti delle strategie passive sugli indici (non a caso, alcune delle nostre strategie di asset allocation impiegano i componenti degli indici), crediamo fermamente che una gestione attiva abile e consapevole dei rischi sia in grado di creare valore per i clienti lungo orizzonti temporali più estesi. Per valutare la performance dei gestori attivi, gli investitori e/o i loro consulenti finanziari devono distinguere tra segnali e rumori di fondo, ossia guardare oltre i molteplici fattori che possono rendere volatili i rendimenti attivi e dipingere un quadro di breve termine distorto (sia in positivo che negativo) delle abilità del gestore. Le performance attive possono confondere nel breve termine La prima cosa da sapere è che le performance attive, in particolare quelle azionarie, possono essere estremamente volatili nel breve termine, come testimoniano i trend relativi al piazzamento dei gestori nelle quattro categorie principali (dimensioni e stile) del database eVestment Alliance nel corso degli ultimi due decenni (Figura 1).2 Benché nel tempo la sovraperformance attiva complessiva tenderà a compensare la sottoperformance complessiva, ciò può significare che un numero relativamente esiguo di gestori Le performance attive possono essere molto volatili nel breve termine Percentuale dei gestori nel database eVestment Alliance che sovraperformano i loro benchmark per categoria e stile (al netto delle commissioni) % gestori che sovraperformano il benchmark Figura 1 altre spese sia negativo. 100% 75 50 25 0 Dic. 1995 Dic. 2000 Dic. 2005 Dic. 2010 Dic. 2015 Le performance attive possono subire ampie variazioni nel breve termine per effetto delle tendenze di mercato o di altri fattori. Ciò produce un elevato grado di volatilità o di “rumore” statistico. In base alla performance relativa delle strategie nelle rispettive categorie all’interno del database eVestment Alliance, al netto delle commissioni, al 31 dicembre 2015. Definizione delle categorie in base a dimensioni e stili a cura di eVestment Alliance. La performance del gestori large growth è stata misurata rispetto all’indice Russell 1000 Growth; gestori large value: indice Russell 1000 Value; gestori mid-cap growth: indice Russell Mid-cap Growth; gestori mid-cap value: indice Russell Mid-cap Value; gestori small growth: indice Russell 2000 Growth; gestori small value: indice Russell 2000 Value. 2 Si noti che i dati relativi alle performance passate forniti nel presente materiale non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. 2 di 15 Figura 2 Periodi mobili di 1 anno terminati al 31/12/2015 % dei gestori Large Value USA che sovraperformano il Benchmark Rendimenti dell’indice Russell 1000 Value (valori invertiti) Mercati ribassisti Correlazione: -0,60 I gestori attivi possono sovraperformare nelle fasi ribassiste e rimanere indietro in quelle rialziste Performance dei gestori e performance dei benchmark a confronto (al netto delle commissioni) Large Value USA 100% -50% 75 -25 50 -0 25 25 0 50 1995 2000 2005 2010 2015 batterà di netta misura il benchmark a fronte di una vasta maggioranza che resterà lievemente indietro, o viceversa. Questo rapporto può capovolgersi molto rapidamente. Quando la dispersione dei rendimenti è bassa, le performance dei gestori e dei benchmark possono differire di qualche punto base appena, amplificando ulteriormente la volatilità dei piazzamenti delle performance attive una volta che i differenziali tornano ad allargarsi. Quando a sovraperformare sono i gestori attivi All’interno dei rumori di sottofondo che caratterizzano il breve termine, è possibile trovare modelli più prevedibili o quantomeno più ciclici. La ricerca ha individuato diversi contesti di mercato nei quali i gestori attivi in generale hanno maggiori probabilità di sovraperformare. Tra questi figurano i seguenti: Mercati ribassisti Secondo la ricerca, i gestori % dei gestori Growth Value USA che sovraperformano il Benchmark Rendimenti dell’indice Russell 1000 Growth (valori invertiti) Mercati ribassisti Correlazione: -0,52 Fonti: Zephyr StyleAdvisor, eVestment Alliance e Russell; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. azionari focalizzati sull’azionario USA hanno avuto probabilità di sovraperformare relativamente maggiori durante le fasi ribassiste (Figura 2). Almeno uno studio sostiene che questo effetto persiste anche quando si considerano le differenze nell’esposizione al rischio di mercato (ossia il beta), a indicazione del fatto che i gestori attivi hanno fornito una modalità di attenuazione del rischio di ribasso durante le fasi di mercato più volatili.3 Large Growth USA 100% -50% 75 -25 50 -0 25 25 0 50 Elevata dispersione dei rendimenti: Quando 1995 2000 2005 2010 la correlazione dei rendimenti all’interno di un benchmark è ridotta, i gestori attivi a livello aggregato possono avere maggiori opportunità di creare valore mediante la selezione dei titoli o la rotazione settoriale. 2015 In quanto categoria, i gestori attivi hanno tendenzialmente sovraperformato nei periodi di calo borsistico limitando la volatilità al ribasso. Per chiarire meglio questo aspetto, la performance di mercato è stata invertita nei grafici precedenti. Mercati volatili: La Figura 3 suggerisce che, a livello aggregato, i gestori attivi che investono in azioni USA hanno avuto probabilità di sovraperformare lievemente superiori nei periodi in cui i rendimenti dei mercati sono stati più variabili. Lungo periodi di tempo più estesi, le fasi di profonda sottoperformance o sovraperformance attiva tendono a riportarsi sulla media, smussando in parte l’incertezza Figura 3 Periodi mobili di 1 anno terminati al 31/12/2015 % di gestori Large Core USA che sovraperformano l’indice Russell 1000 Dispersione media dei rendimenti mensili dell’indice Russell 1000 Correlazione: 0,48 Fonti: Zephyr StyleAdvisor, eVestment Alliance e Russell; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. Quando la dispersione dei rendimenti è elevata, i gestori attivi possono avere maggiori occasioni per creare valore Performance dei gestori attivi rispetto alla dispersione dei rendimenti (al netto delle commissioni) 100% 16% 75% 12 50% 8 25% 4 0% 0 1995 2000 2005 2010 2015 Kosowski, “Do Mutual Funds Perform When It Matters Most? U.S. Mutual Fund Performance and Risk in Recessions and Expansions,” Quarterly Journal of Finance, Vol. 1, N. 3, 2011. 3 3 di 15 Figura 4 Periodi mobili terminati al 31/12/2015 Categorie eVestment Manager U.S. Large Growth 249 gestori U.S. Large Value 266 gestori La performance attiva è risultata essere più stabile lungo orizzonti temporali più estesi Percentuale dei gestori nel database eVestment Alliance che sovraperformano i loro benchmark (al netto delle commissioni) L’influenza dei fattori ciclici di più lungo termine risulta ora maggiormente visibile. Lungo l’intero periodo di 20 anni, la percentuale di gestori che sovraperformano i rispettivi benchmark in gran parte delle categorie eVestment Alliance riportate oscilla normalmente intorno alla soglia del 50%. I gestori della categoria Small Value hanno mostrato una tendenza alla sovraperformance nei periodi più recenti, forse in virtù della marcata ponderazione del settore finanziario nell’indice Russell 2000 Value (44% al 31 dicembre 2015) e dell’effetto che ciò ha avuto sulla performance relativa durante e all’indomani della crisi finanziaria globale. 3 anni mobili 100% U.S. Small Growth 133 gestori 75 U.S. Small Value 181 gestori 50 25 0 Dic. 2000 Dic. 2005 Dic. 2010 Dic. 2015 5 anni mobili 100% 50 25 0 Dic. 2005 Dic. 2010 Dic. 2015 10 anni mobili 100% 75 50 25 Fonti: Zephyr StyleAdvisor ed eVestment Alliance; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. 0 Dic. 2005 Performance delle strategie diversificate sull’azionario USA di T. Rowe Price Esaminare l’andamento delle performance storiche può essere molto illuminante quando si tratta di valutare le performance aggregate di breve termine dei gestori attivi. Tuttavia, ciò non risponde alla domanda probabilmente più pressante per gli investitori: il mio gestore attivo è in grado di generare extra-rendimenti positivi al netto delle commissioni di gestione e degli altri costi? 75 Dic. 2000 che domina i risultati trimestrali e annuali. Questa tendenza è illustrata nella Figura 4 (pag. 4) che mostra la performance relativa dei gestori attivi nelle stesse quattro categorie di eVestment Alliance della Figura 1 (pag. 2), ma su periodi mobili gradualmente più lunghi.4 Dic. 2010 Dic. 2015 I grafici precedenti mostrano che con l’estendersi degli orizzonti temporali la performance attiva ha esibito andamenti più costanti, attenuando in parte l’incertezza che caratterizza i periodi di 1 anno. Per gli investitori con orizzonti temporali più estesi – come gli sponsor dei fondi pensione o i privati cittadini che risparmiano in vista del loro pensionamento – riteniamo che per rispondere a questa domanda ci si debba riferire a periodi pluriennali (o anche a più cicli di mercato) al fine di filtrare la volatilità attiva di breve termine sopra descritta. Ciò nonostante, i classici periodi di performance a 1, 3, 5 e 10 anni mostrati ai clienti e ai potenziali investitori (e utilizzati in molti studi sulle performance del settore) forniscono solo delle istantanee dei rendimenti storici scattate in una determinata data. Per ottenere un’immagine più nitida delle abilità di un gestore, c’è bisogno a nostro avviso di un’indagine più approfondita. In quanto gestori azionari attivi, la nostra priorità è capire se il nostro stesso processo d’investimento – che predilige l’analisi fondamentale bottom-up, una ricerca approfondita e la collaborazione tra le varie categorie definite in base a dimensioni e stili – abbia creato valore di lungo termine per i nostri clienti. Per andare più a fondo su questo tema, abbiamo condotto uno studio sulla performance delle strategie istituzionali diversificate di T. Rowe Price riferite all’azionario USA lungo il periodo di 20 anni terminato il 31 dicembre 2015 (o dal rispettivo lancio per le strategie con un track record inferiore a 20 anni). Questo studio ha esaminato 19 delle 30 strategie istituzionali attive diversificate riferite all’azionario USA attualmente gestite da T. Rowe Price. In base agli stessi raffronti tra categorie di gestori di eVestment Alliance e benchmark utilizzati nella Figura 1 (pag. 2). 4 4 di 15 Per evitare doppi conteggi, nei casi in cui un gestore di portafoglio abbia gestito più strategie nell’ambito di uno stile riferito a una stessa sottoclasse di attività (ad es. Small Cap Growth USA), abbiamo considerato solo la strategia con il maggior patrimonio gestito. Le strategie prese in considerazione rappresentavano all’incirca il 79% di tutte le attività investite in azioni USA nell’ambito di strategie azionarie nazionali e globali gestite dalla società al 31 dicembre 2015. Il benchmark designato per ciascuna strategia e la data della sua inclusione nello studio sono mostrati nella Figura 5.5 al 31 dicembre 2015. Successivamente, abbiamo calcolato gli extra-rendimenti (positivi o negativi) di ciascuna strategia per ciascun periodo di tempo rispetto al benchmark rilevante, ossia il benchmark designato in base allo stile impiegato nei rapporti sulle performance e nelle informative di T. Rowe Price. I rendimenti delle strategie sono stati calcolati al netto delle commissioni, in base alla commissione breakpoint più elevata applicata ai clienti istituzionali USA di T. Rowe Price che investono in azioni. Per ciascuna strategia, abbiamo calcolato gli hit rate (la percentuale dei periodi in cui la strategia ha sovraperformato il suo benchmark) e i rendimenti medi rispetto a tale benchmark per ciascuna finestra Per ogni strategia inclusa, abbiamo esaminato la performance lungo periodi mobili di 1, 3, 5 e 10 anni (con rolling mensile) dal 31 dicembre 1995 Figura 5 L’universo dello studio sulle performance Strategie T. Rowe Price, benchmark e data di inclusione Fonti: T. Rowe Price. Strategia Benchmark designato Data di inclusione U.S. Capital Appreciation Composite Indice S&P 500 31/12/1995 U.S. Dividend Growth Equity Composite Indice S&P 500 31/12/1995 U.S. Growth & Income Equity Composite Indice S&P 500 31/12/1995 U.S. Growth Stock Composite Indice Russell 1000 Growth 31/12/1995 U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite Indice Russell 1000 Growth 31/12/1995 U.S. Large-cap Equity Income Composite Indice Russell 1000 Value 31/12/1995 U.S. Large-cap Growth Equity Composite Indice Russell 1000 Growth 30/11/2001 U.S. Large-cap Value Equity Composite Indice Russell 1000 Value 31/12/1995 U.S. Mid-cap Growth Equity Composite Indice Russell Mid-cap Growth 31/12/1995 U.S. Mid-cap Value Equity Composite Indice Russell Mid-cap Value 31/07/1996 U.S. Multi-cap Growth Equity Composite Indice Russell 1000 Growth 30/04/20007 U.S. Small-cap Core Equity Composite Indice Russell 2000 31/12/1995 U.S. Small-cap Growth II Equity Composite Indice Russell 2000 Growth 31/12/1995 U.S. Small-cap Value IV Equity Composite Indice Russell 2000 Value 31/12/1995 U.S. Smaller Companies Equity Composite Indice Russell 2500 31/07/2001 U.S. Structured Active Mid-cap Growth Equity Composite Indice Russell Mid-cap Growth 31/12/1995 U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity Composite Indice Russell 2000 Growth 30/04/1997 U.S. Structured Research Equity Composite Indice S&P 500 31/05/1999 U.S. Value Equity Composite Indice Russell 1000 Value 31/12/1995 ue delle strategie diversificate di T. Rowe Price sull’azionario USA sono state escluse dallo studio in virtù del track record estremamente limitato in termini di D performance di più lungo termine. La strategia U.S. Large-cap Core Equity è stata lanciata nel giugno 2009 e la strategia U.S. Amplified Structured Research Equity nel dicembre 2010; pertanto erano disponibili solo periodi mobili di 5 anni (rispettivamente 19 e 1), il che avrebbe reso inaffidabile l’analisi delle performance di lungo termine. Come molti altri gestori attivi focalizzati sul segmento large cap statunitense, le performance di queste strategie hanno risentito di influenze negative durante la loro breve esistenza, pertanto abbiamo ritenuto inopportuna una loro inclusione. Sono state escluse dallo studio quattro strategie socialmente responsabili (U.S. Large-cap Growth Socially Responsible Equity, U.S. Large-cap Value Socially Responsible Equity, U.S. Large-cap Core Growth Socially Responsible Equity e U.S. Growth Stock Socially Responsible). I compositi di queste strategie sono costituiti da portafogli di clienti che richiedono specifiche restrizioni in materia di titoli. Il gestore di portafoglio di turno altera la strategia di base, spesso trovando posizioni sostitutive per i titoli soggetti a restrizioni. Dato che le restrizioni sono decise dai clienti e che i portafogli vengono altrimenti gestiti in linea con la strategia di base, abbiamo ritenuto appropriato escludere queste strategie. Informazioni più dettagliate sulla metodologia dello studio sono contenute nell’Appendice A di pagina 10. 5 Gli extra-rendimenti per i periodi mobili di 3, 5 e 10 anni sono annualizzati. 6 a strategia U.S. Multi-cap Growth Equity è stata lanciata a settembre del 1985 ma è stata inserita nello studio a partire dalla data della modifica del programma L d’investimento che ne ha ampliato l’obiettivo per ricomprendere gli investimenti in un portafoglio diversificato di società growth statunitensi. Cfr. Appendice A (pag. 10) per ulteriori informazioni. 7 5 di 15 temporale, ossia lungo tutti i periodi mobili di 1, 3, 5 e 10 anni).6 I risultati sono illustrati nella Figura 6 (pag. 6). Risultati dello studio sulle performance di T. Rowe Price Abbiamo scoperto che per gran parte delle strategie diversificate di T. Rowe Price riferite all’azionario USA, gli hit rate di più breve termine (in questo caso, su periodi mobili di 1 anno) erano in media leggermente superiori alla soglia del 50% che, di norma, ci si aspetterebbe dal gestore attivo medio lungo un arco temporale più esteso, come i 20 anni coperti dal nostro studio. 14 delle 19 strategie hanno sovraperformato in più della metà dei periodi mobili di 1 anno, mentre cinque strategie hanno sottoperformato più della metà delle volte. Di contro, gli extra-rendimenti di breve termine al netto delle commissioni tendono ad essere più marcatamente positivi. In media, 16 delle 19 strategie hanno mostrato extra-rendimenti positivi lungo i periodi mobili di 1 anno esaminati. Tre strategie hanno esibito extra-rendimenti medi negativi a 1 anno (Figura 7, prima colonna). Hit rate ed extra-rendimenti possono differire a seconda dell’andamento complessivo della performance di una particolare strategia; ad esempio, una strategia che ha nettamente battuto il suo indice ma in un numero relativamente esiguo di periodi di tempo può mostrare extra-rendimenti positivi ma un hit rate negativo (sotto il 50%). Gran parte delle strategie diversificate di T. Rowe Price per l’azionario USA ottiene risultati positivi su orizzonti temporali più estesi Periodi mobili dal 31/12/1995 al 31/12/2015 Figura 6 Figura 7 Hit rate: percentuale di periodi mobili con rendimenti superiori ai benchmark (al netto delle commissioni) Rendimenti medi annualizzati rispetto al benchmark (al netto delle commissioni) Periodi mobili Periodi mobili Strategia 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni U.S. Capital Appreciation 50% 63% 82% 100% 1,72% 3,37% 5,09% 5,07% U.S. Dividend Growth Equity 51 53 73 93 -0,20 0,13 1,04 1,11 U.S. Growth & Income Equity 38 43 54 40 -0,91 -0,60 0,24 0,23 U.S. Growth Stock 62 70 85 100 1,60 2,13 2,88 2,70 U.S. Large-cap Core Growth Equity 62 73 86 100 1,25 1,60 2,14 1,90 U.S. Large-cap Equity Income 35 46 65 64 -0,54 -0,05 0,48 0,38 U.S. Large-cap Growth Equity 63 78 95 100 2,12 1,56 1,23 1,25 U.S. Large-cap Value Equity 49 60 76 96 0,31 0,47 0,78 0,74 U.S. Mid-cap Growth Equity 67 84 99 100 1,78 2,78 3,67 3,41 U.S. Mid-cap Value Equity 46 53 72 92 0,62 1,12 1,41 1,34 U.S. Multi-cap Growth Equity 71 79 88 100 2,53 2,02 1,96 2,01 U.S. Small-cap Core Equity 67 76 86 100 2,23 2,42 2,64 2,07 U.S. Small-cap Growth II Equity 72 90 100 100 3,53 4,01 4,25 3,64 U.S. Small-cap Value IV Equity 56 77 91 100 0,91 1,46 1,87 1,99 U.S. Smaller Companies Equity 60 62 76 100 0,44 0,81 0,96 0,98 U.S. Structured Active Mid-cap Growth Equity 51 59 80 81 1,03 1,57 2,02 1,52 U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity 71 74 81 100 1,17 1,70 1,74 1,37 U.S. Structured Research Equity 77 80 88 100 0,99 0,81 0,80 0,83 U.S. Value Equity 61 71 88 100 1,42 1,32 1,57 1,33 Periodi con hit rate o extra-rendimenti positivi. Fonti: T. Rowe Price, Russell e Standard & Poor’s; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. 6 di 15 Hit rate L'hit rate registra la percentuale di volte in cui una strategia supera il relativo benchmark, al netto delle commissioni e dei costi delle operazioni, in un periodo di tempo specificato (ad es., 10 anni). Pensatelo come una misura della frequenza con cui un cliente potrebbe esaminare i consueti rapporti sulla performance e scoprire che una strategia ha sovraperformato. Abbiamo definito un hit rate positivo come una strategia che supera il rendimento del proprio benchmark in più della metà dei periodi misurati. Cfr. Figura 6 (pag. 6) per dettagli sugli hit rate specifici per ciascuna strategia in periodi mobili di 1, 3, 5 e 10 anni. Una delle conclusioni emerse con maggiore chiarezza dallo studio è che la performance della strategia è stata tendenzialmente migliore nella maggior parte dei periodi più estesi. fine novembre 2001. Ciò nonostante, i risultati delle 19 strategie avrebbero avuto la stessa ponderazione all’interno di una media semplice, a prescindere dalla loro longevità. Anche se 17 strategie su 19 hanno registrato hit Per correggere queste potenziali distorsioni, abbiamo diviso le 19 strategie esaminate in tre categorie di capitalizzazione – grande, media e piccola – sulla base dei rispettivi benchmark. Successivamente, abbiamo calcolato gli hit rate medi e gli extra-rendimenti medi di ciascuna categoria. Queste medie sono state ponderate in funzione del tempo, ossia i risultati sono stati ponderati per la percentuale dei periodi di performance totali di ciascuna categoria forniti dalle varie strategie.9 I risultati della nostra analisi per categorie sono riportati nella Figura 8 (hit rate medi) e nella Figura 9 (extra-rendimenti) di pagina 9.10 rate positivi (ossia superiori al 50%) su periodi mobili di tre anni, 19 hanno conseguito hit rate positivi a cinque anni e 18 hit rate positivi a 10 anni. Più dei due terzi delle strategie (13 su 19) hanno sovraperformato il rispettivo benchmark in tutti i periodi mobili di 10 anni. In media, 16 strategie su 19 hanno registrato extra-rendimenti positivi su periodi mobili di 1 anno, e 17 su periodi mobili di tre anni, mentre 19 strategie (il 100%) hanno conseguito extrarendimenti medi positivi sia su periodi mobili di cinque che di 10 anni. Come è logico presumere, le performance ponderate in funzione del tempo dei gestori small cap di T. Rowe Price sono state, in media, superiori a quelle dei gestori large cap, mentre i gestori mid cap, come prevedibile, si sono collocati più o meno nel mezzo. Gli extra-rendimenti hanno mostrato una tendenza ad aumentare nella maggior parte dei periodi di tempo più estesi, ma non in tutti. Per 16 delle 19 strategie, gli extra-rendimenti annualizzati a cinque anni sono stati mediamente superiori a quelli registrati su 1 anno. I risultati dei gestori small cap ponderati su base temporale sono stati particolarmente robusti (rispetto ai gestori mid e large cap) sui periodi di tempo più brevi. Tuttavia, gli extra-rendimenti medi dei gestori large, mid e small cap si sono tutti lievemente indeboliti sulla finestra decennale. Gli extra-rendimenti medi annualizzati a 10 anni, inoltre, hanno superato quelli a 1 anno in 13 casi su 19. Il nostro studio indica che negli ultimi vent’anni la maggioranza delle strategie istituzionali diversificate di T. Rowe Price riferite all’azionario USA ha generato una performance attiva positiva, al netto delle commissioni e dei costi delle operazioni. Nello studio, tuttavia, abbiamo dovuto far fronte ad alcune distorsioni potenziali. L’insieme variegato di obiettivi d’investimento esaminati, ad esempio, rende inappropriato il calcolo di semplici medie delle performance per tutte e 19 le strategie. Di norma, l’universo dei titoli di minori dimensioni è oggetto di una ricerca meno approfondita rispetto al mercato large cap, e ciò può consentire ai gestori small cap di generare più facilmente extra-rendimenti sfruttando le asimmetrie informative. Pertanto, gli extra-rendimenti dei Una delle conclusioni gestori small cap oggetto dello studio emerse con maggiore potrebbero aver distorto al rialzo le medie, celando risultati relativamente chiarezza dallo studio scarsi per i gestori large cap. Gli hit rate ponderati in funzione del tempo dei gestori large cap di T. Rowe Price sono stati positivi (sopra il 50%) su tutti i periodi di tempo. Gli extra-rendimenti medi sono risultati positivi su tutti gli orizzonti temporali. Gli hit rate ponderati su base temporale per tutte e tre le categorie di gestori aumentano sempre con l’allungarsi dei periodi di tempo. Investimenti disciplinati in un’ottica di lungo termine Le performance medie, inoltre, avrebbero potuto essere distorte dal fatto che sei delle 19 strategie esistevano da meno di 20 anni, cosicché alcune strategie presentavano un numero estremamente esiguo di periodi di performance più estesi.8 Anche se lo studio sembra confermare che i gestori di T. Rowe Price focalizzati sull’azionario USA sono stati mediamente in grado di creare valore al netto delle commissioni e dei costi operativi, soprattutto lungo gli orizzonti temporali più estesi, è chiaro che lo stesso non si può dire per tutte le nostre strategie lungo tutti i periodi di tempo considerati. Al pari di altri gestori attivi, abbiamo incontrato fasi di mercato protratte che sono risultate ostili o alla nostra filosofia complessiva o ai vari approcci legati a dimensioni e stili. Alcune strategie growth di T. Rowe Price, ad esempio, hanno sottoperformato negli anni ’90 poiché i gestori, preoccupati dalle valutazioni esose, non hanno voluto compensare le ponderazioni sempre più stellari dei titoli tecnologici all’interno degli indici growth ponderati per la capitalizzazione. Al 31 dicembre, 2015, ad esempio, la strategia US Large-cap Growth Equity aveva completato solo 50 periodi mobili di 10 anni dal suo lancio risalente a Per alcune strategie, tuttavia, la sottoperformance si è trasformata in sovraperformance attiva una volta che i mercati si sono normalizzati e i benchmark ponderati “ è che la performance della strategia è stata tendenzialmente migliore nella maggior parte dei periodi più estesi. Cinque strategie disponevano di un track record inferiore a 20 anni per il periodo esaminato: U.S. Large-cap Growth Equity, U.S. Mid-cap Value Equity, U.S. Multi-cap Growth Equity, U.S. Smaller Companies Equity, U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity e U.S. Structured Research Equity. Una sesta strategia, U.S. Multi-cap Growth Equity, non aveva un track record completo di 20 anni per il suo attuale obiettivo d’investimento (cfr. nota 5). 8 Le ponderazioni temporali di ciascuna strategia sono riportate nell’Appendice A (Figura A2), pagina 12. 9 Le categorie basate sulle capitalizzazioni di ciascuna strategia sono riportate nell’Appendice A (Figura A2), pagina 12. 10 7 di 15 19 su 19 strategie diversificate per l’azionario USA presentavano hit rate positivi su periodi mobili di 5 anni 13 strategie diversificate per l’azionario USA hanno sovraperformato il relativo benchmark in ogni periodo mobile di 10 anni. 100% delle strategie azionarie hanno registrato extra-rendimenti positivi su periodi mobili di 5 e 10 anni. per le capitalizzazioni sono stati trascinati in basso dalla loro pesante esposizione ai titoli tecnologici in caduta libera. Questo episodio suggerisce che un approccio d’investimento disciplinato può dare i suoi frutti nel lungo periodo. D’altro canto, la consapevolezza che i fattori ciclici di mercato possono avere effetti così persistenti induce a interpretare con cautela anche la performance delle singole strategie, soprattutto di quelle con track record inferiori ai 20 anni coperti dal nostro studio. Enfasi sulla creazione di valore di lungo termine Se, come suggerisce il nostro studio, è possibile per i gestori attivi che investono nell’azionario USA creare valore lungo orizzonti temporali più estesi, quali sono i fattori in grado di incidere sul loro grado di successo? La ricerca accademica indica che ci sono alcune caratteristiche comuni associate alla sovraperformance dei gestori attivi.11 Uno dei fattori più importanti, ovviamente, è il costo. Anche se gli studi hanno indicato che alcuni gestori attivi dimostrano di riuscire a battere il mercato al lordo dei costi, questo margine positivo tende mediamente a scomparire al netto delle spese operative e delle commissioni.12 Pertanto, i gestori attivi che riescono a contenere i costi sembrano avere un chiaro vantaggio rispetto ai loro concorrenti. Ma vi sono anche fattori più rilevanti che attengono agli investimenti e che sono collegati alla solidità delle performance attive. Tra questi figurano i seguenti: Abilità di selezione dei titoli: Alcuni ricercatori hanno concluso che, a livello aggregato e al lordo dei costi, i gestori azionari attivi hanno la capacità di selezionare i titoli che sovraperformano il mercato più ampio.13 Durata dell’incarico dei gestori: Le strategie attive dotate di team di gestori stabili ed esperti che sono rimasti in carica da tempo sembrano avere maggiori probabilità di sovraperformare.14 Strutture direttive: I team che presentano chiare linee gerarchiche sembrano conseguire risultati superiori a quelli con ruoli organizzativi meno definiti.15 A nostro avviso, le ottime performance attive di lungo termine generate negli ultimi due decenni dalle strategie diversificate di T. Rowe Price dedicate all’azionario USA, al netto delle commissioni, sono da ascrivere alla solidità del nostro processo d’investimento in queste aree chiave. L’analisi fondamentale, supportata da una piattaforma di ricerca globale ben equipaggiata, è il fulcro del nostro approccio, perché fornisce solide basi per la selezione dei titoli bottom-up. I nostri 161 analisti impegnati nella ricerca azionaria seguono più di 2.300 società quotate in tutto il mondo, pari a più del 62% della capitalizzazione di mercato globale.16 A nostro avviso, il fatto che il nostro team di analisti copra frequentemente una stessa società lungo tutte le fasi del suo ciclo di vita aziendale – dall’offerta pubblica iniziale alla leadership di mercato – conferisce ai nostri gestori un vantaggio informativo cruciale. I nostri gestori di portafoglio, inoltre, tendono ad avere un’elevata anzianità di servizio, avendo trascorso in media 16 anni presso T. Rowe Price e maturato 21 anni di esperienza nel settore degli investimenti.17 I nostri programmi di reclutamento e mentoring interno ci aiutano ad attrarre e a formare analisti di talento, che poi diventano una riserva di candidati esperti cui attingere per coprire le posizioni di gestione di portafoglio aperte. L’accento posto sullo sviluppo professionale di lungo termine ha sempre dato vita a team esperti con un basso turnover dei gestori rispetto ad altre aziende del settore. Infine, la cultura e l’impianto della ricerca di T. Rowe Price promuovono una stretta collaborazione tra i gestori, tra i gestori e gli analisti e tra i nostri professionisti azionari e quelli obbligazionari. Riteniamo che un approccio collaborativo possa portare a una fruttuosa condivisione delle idee e a decisioni d’investimento che fanno leva sull’intera gamma di risorse della società. Ma la nostra struttura organizzativa prevede anche delle chiare linee gerarchiche, nell’ambito delle quali vengono adeguatamente definite e comprese le responsabilità di ciascun membro dei team di gestione di portafoglio. Gli schemi di valutazione delle performance e di remunerazione di T. Rowe Price – quali i bonus annuali e gli incentivi di lungo termine – sono saldamente associati ai risultati di lungo periodo. Essi sono inoltre concepiti per promuovere la collegialità I dati relativi ai NAV dei fondi comuni sono quelli più usati dai ricercatori nell’esaminare le performance dei gestori attivi. Pertanto, molti degli studi citati in questo rapporto fanno riferimento ai veicoli comuni d’investimento. Ciò nonostante, riteniamo che la ricerca e le sue conclusioni possano essere applicate anche ai gestori di conti separati istituzionali rappresentati dai compositi di performance utilizzati nel nostro studio. 11 fr.: Fama, French, “Luck versus Skill in the Cross-Section of Mutual Fund Returns,” Journal of Finance, Vol. 65, N. 5, ottobre 2010; Dellva, Olson, “The C Relationship Between Mutual Fund Fees and Expenses and Their Effects on Performance,” Financial Review, Vol. 33, N. 1, febbraio 1998; Kacperczyk, Sialm, Zheng, “Unobserved Actions of Mutual Funds,” Review of Financial Studies, Vol. 21, N. 6, novembre 2008. 12 fr.: Grinblatt, Titman, “The Persistence of Mutual Fund Performance,” Journal of Finance, Vol. 47, N. 5, dicembre 1992; Culbertson, Nitzsche, O’Sullivan, “Mutual C Fund Performance: Skill or Luck?” Journal of Empirical Finance, Vol. 15, N. 4, settembre 2008; Baker, Litov, Wachter, Wurgler, “Can Mutual Fund Managers Pick Stocks? Evidence From Their Trades Prior to Earnings Announcements,” Journal of Financial and Quantitative Analysis, Vol. 45, N. 5, ottobre 2010. 13 Golec, “The Effects of Mutual Fund Manager Characteristics on Their Portfolio Performance, Risk and Fees,” Financial Services Review, Vol. 5, N. 2, 1996. 14 uo, Qiao, “On the Team Approach to Mutual Fund Management: Observability, Incentives, and Performance,” studio presentato in occasione dell’Assemblea L annuale 2014 della European Financial Management Association, 12 gennaio 2014. 15 Numero di analisti di ricerca azionaria e copertura degli analisti al 31 dicembre 2015. Il team di analisi azionaria comprende 13 gestori di portafoglio settoriali, 91 analisti di ricerca, 45 analisti di ricerca associati, 6 analisti quantitativi e 6 analisti settoriali. 16 17 Al 31 dicembre 2015. 8 di 15 e la cooperazione e disincentivare atteggiamenti da “star system”. Rimanendo concentrati sui fattori sottostanti che supportano la solidità delle performance attive, T. Rowe Price continuerà a cercare di creare valore di lungo termine per i clienti che investono nel mercato azionario statunitense. Gli extra-rendimenti mostrati nella Figura 9 appaiono alquanto modesti rispetto ai rendimenti assoluti che gli investitori sono stati generalmente in grado di conseguire nei mercati azionari statunitensi su periodi di tempo più estesi. Tuttavia, un miglioramento anche piccolo dei rendimenti annualizzati può incidere radicalmente sul valore di portafoglio terminale lungo gli orizzonti temporali più ampi. Si prenda, ad esempio, un ipotetico portafoglio azionario apprezzatosi a un tasso equivalente al rendimento totale annualizzato dell’8,19% conseguito dall’indice S&P 500 lungo il periodo di 20 anni coperto dal nostro studio. Un portafoglio che avesse conseguito un miglioramento anche solo di 100 punti base del rendimento annualizzato lungo questi 20 anni, al netto di commissioni e costi, avrebbe potuto accrescere il suo valore di fine periodo del 20% (Figura 10). I dati della Figura 10 sono di natura ipotetica e vengono riportati a soli fini illustrativi e informativi. Non intendono stimare o prevedere gli eventi futuri, ma piuttosto dimostrare la capacità di T. Rowe Price di gestire i patrimoni secondo questo stile. Essi non riflettono i rendimenti reali di un portafoglio o di una strategia. Per elaborare i modelli sono state formulate alcune ipotesi; non vengono rilasciate dichiarazioni Hit rate ed extra-rendimenti di lungo termine positivi nelle categorie strategiche dell’azionario USA Figura 8 Hit rate medi ponderati in funzione del tempo Periodi mobili dal 31/12/1995 al 31/12/2015 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni Media Large cap USA (11 strategie) Media Mid cap USA (3 strategie) Media Small cap USA (5 strategie) 55% Figura 9 55% Figura 10 dal 31/12/1995 al 31/12/2015 Portafoglio ipotetico (9,19%: S&P 500 + 1%) Indice S&P 500 (8,19%) 64% 65% 77% 79% 84% 88% 89% 91% 100% Extra-rendimenti medi ponderati in funzione del tempo 1 anno Fonti: T. Rowe Price, Russell e Standard & Poor’s; analisi dei dati a cura di T. Rowe Price. 66% 3 anni 0,86% 5 anni 1,13% 1,15% 1,74% 10 anni 1,68% 1,83% 2,18% Risultati ipotetici di un investimento di USD 10 mln vs. S&P 500 + 1% in 20 anni USD 60 mln 50 mln 40 mln 30 mln 20 mln 1,62% 2,38% 2,11% 2,41% 2,16% né garanzie circa la ragionevolezza di tali ipotesi né circa il fatto che tutte le ipotesi formulate per calcolare i rendimenti ipotetici sono state divulgate o considerate integralmente. Eventuali variazioni a livello delle ipotesi possono avere conseguenze notevoli sui rendimenti ipotetici riportati. I dati mostrati rappresentano l'analisi del gestore al 31/12/2015 e sono soggetti a modifiche nel corso del tempo. I risultati effettivi conseguiti dai clienti possono variare considerevolmente rispetto agli esempi ipotetici riportati. Le presenti informazioni non intendono essere una raccomandazione ad acquistare o a vendere determinati titoli. 10 mln Fonte: T. Rowe Price. 12/1995 12/2015 9 di 15 Appendice A: METODOLOGIA IMPIEGATA NELLO STUDIO Abbiamo esaminato la performance di 19 delle strategie istituzionali diversificate attualmente offerte da T. Rowe Price per il mercato azionario USA lungo un arco temporale di 20 anni a partire dal 31 dicembre 1995 fino al 31 dicembre 2015, oppure dal lancio. Sono state definite diversificate quelle strategie che hanno potuto investire all’interno di una o più categorie azionarie USA, come large cap growth e large cap value, mid cap growth e mid cap value, small cap growth e small cap value o gli universi large, mid e small cap di base. Una delle 19 strategie, la U.S. Capital Appreciation, è in grado di investire anche nei mercati obbligazionari, ma si tratta di un portafoglio a prevalenza azionaria che usa come benchmark l’S&P 500. Il nostro studio ha riguardato esclusivamente le strategie diversificate riferite all’azionario USA per due motivi principali: I prodotti azionari internazionali e globali di T. Rowe Price dispongono di performance storiche molto più limitate rispetto alla nostra gamma di strategie diversificate incentrate sui mercati azionari statunitensi. Ciò avrebbe potuto creare forti distorsioni a livello delle performance medie comparate per i periodi mobili più brevi e quelli più lunghi nonché tra i primi e gli ultimi anni ricompresi nello studio. I mercati azionari statunitensi sono largamente riconosciuti come i più efficienti, trasparenti ed esaustivamente analizzati al mondo, il che ne fa un banco di prova formidabile per testare le abilità dei gestori attivi. I portafogli settoriali più specializzati – come le Strategie Health Sciences e Media & Telecommunications di T. Rowe Price – sono stati esclusi dallo studio perché i benchmark ristretti e settoriali utilizzati per questi prodotti avrebbero reso inappropriati i confronti diretti con le strategie diversificate. A nostro avviso, l’inclusione di queste strategie non avrebbe avuto un effetto materialmente negativo sulle conclusioni dello studio, poiché gran parte delle strategie settoriali di T. Rowe Price mostra extra-rendimenti positivi rispetto ai benchmark specializzati, che, in molti casi, sono più ampi di quelli adottati dalle nostre strategie azionarie USA. Due delle strategie diversificate di T. Rowe Price sull’azionario USA sono state escluse dallo studio in virtù del track record estremamente limitato in termini di performance di più lungo termine. La strategia U.S. Large-cap Core Equity è diventata operativa nel giugno 2009 e la strategia U.S. Amplified Structured Research Equity nel dicembre 2010, il che avrebbe reso inaffidabile l’analisi delle performance di lungo termine. Come molti altri gestori attivi focalizzati sul segmento large cap statunitense, le performance di queste strategie hanno risentito di influenze negative durante la loro breve esistenza, pertanto abbiamo ritenuto inopportuna una loro inclusione. Sono state escluse dallo studio quatto strategie socialmente responsabili (U.S. Large-cap Growth Socially Responsible Equity, U.S. Large-cap Value Socially Responsible Equity, U.S. Large-cap Core Growth Socially Responsible Equity e U.S. Growth Stock Socially Responsible). I compositi di queste strategie sono costituiti da portafogli di clienti che richiedono specifiche restrizioni in materia di titoli. Il gestore di portafoglio di turno altera la strategia di base, spesso trovando posizioni sostitutive per i titoli soggetti a restrizioni. Dato che le restrizioni sono decise dai clienti e che i portafogli vengono altrimenti gestiti in linea con la strategia di base, abbiamo ritenuto appropriato escludere queste strategie. Le strategie sono state incluse nell’universo di analisi al 31 dicembre 1995 o, nel caso delle strategie con track record inferiori a 20 anni lungo il periodo in esame, a partire dalla data di lancio. L’unica eccezione riguarda la strategia U.S. Multi-cap Growth Equity, diventata operativa il 31 ottobre 1985 ma inclusa nell’analisi al 30 aprile 2000. Prima della data di inserimento nello studio, U.S. Multi-cap Growth Equity era una strategia settoriale specializzata incentrata sui settori dei servizi statunitensi. La strategia è stata inserita nello studio a partire dalla data della modifica del programma d’investimento che ne ha ampliato l’obiettivo per ricomprendere gli investimenti in un portafoglio diversificato di società growth statunitensi. T. Rowe Price non ha liquidato né accorpato nessuna delle strategie azionarie USA diversificate offerte ai suoi clienti dopo la data di inizio del periodo oggetto dello studio, pertanto i risultati non sono viziati dal cosiddetto “survivorship bias”. I dati relativi ai rendimenti delle strategie e dei benchmark sono stati ricavati dal database interno delle performance di T. Rowe Price, utilizzato da T. Rowe Price per i seguenti scopi: calcolare i rendimenti da riportare nei suoi rapporti trimestrali, semestrali e annuali; materiali di marketing; comunicazioni agli organi di regolamentazione. I rendimenti dei benchmark all’interno del database di T. Rowe Price provengono dai fornitori degli indici, in questo caso Standard & Poor’s Corporation e Russell Investments. Tutti i risultati dello studio si basano sui rendimenti totali con reinvestimento dei dividendi. Le performance sono state calcolate al netto delle commissioni, in base alla commissione breakpoint più elevata applicata ai clienti istituzionali di T. Rowe Price che investono in azioni statunitensi. La data di inizio dell’analisi è il 31 dicembre 1995 in quanto è questa la data in cui T. Rowe Price ha cominciato a calcolare i compositi conformi ai GIPS. Per ciascuna strategia esaminata, gli analisti di T. Rowe Price hanno calcolato i rendimenti su periodi mobili di 1, 3, 5 e 10 anni, con rotazione mensile. I rendimenti per i periodi mobili di 3, 5 e 10 anni sono annualizzati. Per fare in modo che tutti i periodi coprissero la finestra di venti anni corrispondente all’andamento storico del mercato azionario USA, ciascuna serie mobile è cominciata il 31 dicembre 1995 ed è terminata il 31 dicembre 2015. Abbiamo così ottenuto: 229 periodi mobili di 1 anno, 205 periodi mobili di 3 anni, 181 periodi mobili di 5 anni e 10 di 15 Figura A1: Periodi mobili esaminati nello studio delle performance Primo periodo in ciascuna serie 10 anni mobili 121 periodi 5 anni mobili 181 periodi 3 anni mobili 205 periodi 1 anni mobili 229 periodi Fonte: T. Rowe Price. 1985 1990 1995 121 periodi mobili di 10 anni.18 Per ciascun periodo mobile, sono stati sottratti dal rendimento della strategia i rendimenti dei vari benchmark basati sulla capitalizzazione e/o sullo stile, ottenendo in tal modo l’extra-rendimento. È stata poi calcolata la percentuale dei periodi mobili in ciascuna serie temporale in cui gli extra-rendimenti erano positivi, ottenendo un hit rate per ciascuna strategia lungo i vari orizzonti temporali. Successivamente, è stata calcolata la media degli extra-rendimenti lungo tutti i periodi mobili di ciascun orizzonte temporale per ogni strategia, arrivando ai risultati mostrati nella Figura 6 (pag. 6). 2000 2005 2010 2015 performance medie delle categorie large cap e small cap USA. Di contro, gli extra-rendimenti medi della categoria mid cap USA sono nettamente migliorati, soprattutto sui periodi mobili più lunghi, per effetto del track record relativamente breve della strategia U.S. Large-cap Growth Equity. In virtù delle dimensioni relativamente limitate dei campioni in ciascuna categoria di capitalizzazione (undici strategie large cap USA, tre strategie mid cap USA e cinque strategie small cap USA), i risultati di questa analisi hanno una scarsa valenza statistica e vanno ritenuti meramente indicativi. Sono state calcolate le performance medie a livello societario per tre categorie di capitalizzazione all’interno dell’universo di analisi: strategie large cap USA, strategie mid cap USA e strategie small cap USA. I gestori sono stati inseriti in queste categorie sulla base del loro benchmark designato: le strategie aventi come benchmark l’indice S&P 500, l’indice Russell 1000 Value o l’indice Russell 1000 Growth sono state inserite nella categoria large cap USA; le strategie aventi come benchmark gli indici Russell Mid-cap Growth o Russell Mid-cap Value sono state inserite nella categoria mid cap USA; le strategie aventi come benchmark l’indice Russell 2000, l’indice Russell 2000 Growth o l’indice Russell 2000 Value sono state inserite nella categoria small cap USA. Per tenere conto del fatto che alcune strategie disponevano di performance storiche considerevolmente inferiori all’arco temporale di 20 anni coperto dallo studio, le medie delle performance in ciascuna categoria sono state ponderate in funzione del tempo; questo significa che i risultati sono stati rettificati per riflettere la percentuale dei periodi di performance totali in ciascuna categoria forniti dalle singole strategie. Queste ponderazioni vengono riportate nella Figura A2 (pag. 12). Complessivamente, la ponderazione temporale ha avuto un effetto relativamente limitato sui calcoli delle Poiché non tutte le strategie avevano track record di performance pari ai 20 anni ricompresi nello studio, il numero di periodi mobili per alcune strategie è risultato inferiore. 18 11 di 15 Figura A2: Periodi mobili terminati al 31/12/2015 Ponderazioni temporali per le strategie di T. Rowe Price Percentuale di tutti i periodi di performance mobili all’interno delle varie categorie di capitalizzazione Periodi mobili 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni Large cap USA U.S. Capital Appreciation Composite 9,72% 9,80% 9,91% 10,37% U.S. Dividend Growth Equity Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Growth & Income Equity Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Growth Stock Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Large-cap Equity Income Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Large-cap Growth Equity Composite 6,71 6,41 6,02 4,28 U.S. Large-cap Value Equity Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Multi-cap Growth Equity Composite 7,52 7,32 7,06 5,91 U.S. Structured Research Equity Composite 7,98 7,84 7,66 6,86 U.S. Value Equity Composite 9,72 9,80 9,91 10,37 U.S. Structured Active Mid-cap Growth Equity Composite 33,68 33,72 33,77 33,99 U.S. Mid-cap Growth Equity Composite 33,68 33,72 33,77 33,99 U.S. Mid-cap Value Equity Composite 32,65 32,57 32,46 32,02 U.S. Small-cap Core Equity Composite 21,56 21,76 22,02 23,18 U.S. Small-cap Growth II Equity Composite 21,56 21,76 22,02 23,18 U.S. Small-cap Value IV Equity Composite 21,56 21,76 22,02 23,18 U.S. Smaller Companies Equity Composite 15,25 14,65 13,87 10,34 U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity Composite 20,06 20,06 20,07 20,11 Mid cap USA Small cap USA Fonte: T. Rowe Price. I risultati passati non costituiscono una garanzia di rendimenti futuri. 12 di 15 Informazioni importanti PERFORMANCE STANDARDIZZATE Rendimenti totali annualizzati per i periodi terminati il 31 dicembre 2015 Rendimenti totali annualizzati Al 31/12/2015 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni Data di lancio U.S. Capital Appreciation Composite (Lordi) 6,14 13,96 12,18 9,32 31/12/1995 U.S. Capital Appreciation Composite (Netti) 5,61 13,40 11,63 8,78 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — U.S. Dividend Growth Equity Composite (Lordi) 3,02 15,19 12,99 8,54 31/12/1995 U.S. Dividend Growth Equity Composite (Netti) 2,50 14,62 12,44 8,00 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — U.S. Growth & Income Equity Composite (Lordi) 4,80 16,82 13,14 8,21 31/12/1995 U.S. Growth & Income Equity Composite (Netti) 4,28 16,24 12,58 7,68 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — U.S. Growth Stock Composite (Lordi) 11,60 19,67 15,39 9,92 31/12/1995 U.S. Growth Stock Composite (Netti) 11,04 19,08 14,82 9,37 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — Indice Russell 1000 Growth 5,67 16,83 13,53 8,53 — U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite (Lordi) 11,95 20,63 16,44 10,14 31/12/1995 U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite (Netti) 11,39 20,03 15,86 9,59 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — Indice Russell 1000 Growth 5,67 16,83 13,53 8,53 — Indice Lipper Large-cap Growth Funds 5,61 16,42 12,17 7,17 — U.S. Large-cap Equity Income Composite (Lordi) -6,06 9,94 9,42 6,38 31/12/1989 U.S. Large-cap Equity Income Composite (Netti) -6,53 9,40 8,88 5,85 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — Indice Russell 1000 Value -3,83 13,08 11,27 6,16 — U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite (Lordi) 10,74 20,69 15,54 9,97 30/11/2001 U.S. Large-cap Core Growth Equity Composite (Netti) 10,19 20,10 14,97 9,42 — Indice Russell 1000 Growth 5,67 16,83 13,53 8,53 — U.S. Large-cap Value Equity Composite (Lordi) -2,80 14,30 11,97 7,50 31/03/1990 U.S. Large-cap Value Equity Composite (Netti) -3,29 13,74 11,41 6,96 — Indice Russell 1000 Value -3,83 13,08 11,27 6,16 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — U.S. Mid-cap Growth Equity Composite (Lordi) 7,45 19,16 14,10 11,00 31/12/1995 U.S. Mid-cap Growth Equity Composite (Netti) 6,81 18,46 13,43 10,34 — Benchmark ad hoc – collegato alla Strategia U.S. Mid-cap Growth -0,20 14,20 11,53 8,59 — Indice Russell Mid-cap Growth -0,20 14,88 11,54 8,16 — U.S. Mid-cap Value Equity Composite (Lordi) -2,64 12,91 10,73 8,87 31/07/1996 U.S. Mid-cap Value Equity Composite (Netti) -3,22 12,24 10,08 8,22 — Cifre in dollari USA La performance al netto delle commissioni tiene conto della deduzione della commissione di gestione massima applicabile (“Commissione modello netta”) che verrebbe addebitata in base allo schema tariffario di questo mandato, senza il vantaggio dei breakpoint. Si noti che il composito può includere altri prodotti d’investimento soggetti a commissioni di gestione che non sono applicabili a Lei ma che sono superiori alla Commissione modello netta. Pertanto, la performance effettiva di tutti i portafogli del composito al netto delle commissioni sarà diversa, e potrebbe essere inferiore alla performance basata sulla Commissione modello netta. Tuttavia, tale performance basata sulla Commissione modello netta intende fornire l’esempio più appropriato dell’impatto che avrebbero le commissioni di gestione se si applicassero le commissioni di gestione di Sua pertinenza alla performance lorda del composito. I rendimenti passati non garantiscono i risultati futuri. 13 di 15 Rendimenti totali annualizzati Al 31/12/2015 1 anno 3 anni 5 anni 10 anni Data di lancio Indice Russell Mid-cap Value -4,78 13,40 11,25 7,61 — U.S. Mid-cap Growth Equity Composite (Lordi) 9,65 18,87 14,05 10,46 31/12/1995 U.S. Mid-cap Growth Equity Composite (Netti) 9,05 18,22 13,43 9,86 — Indice Russell 1000 Growth 5,67 16,83 13,53 8,53 — Indice Lipper Mid-cap Growth Funds 3,09 16,06 11,70 7,52 — U.S. Small-cap Core Equity Composite (Lordi) -2,31 13,65 12,02 9,61 31/12/1995 U.S. Small-cap Core Equity Composite (Netti) -3,04 12,81 11,19 8,79 — Indice Russell 2000 -4,41 11,65 9,19 6,80 — U.S. Small-cap Growth I Equity Composite (Lordi) 5,01 18,32 16,82 12,67 31/12/1978 U.S. Small-cap Growth I Equity Composite (Netti) 4,23 17,44 15,96 11,84 — Indice Russell 2000 Growth -1,38 14,28 10,67 7,95 — U.S. Small-cap Growth II Equity Composite (Lordi) 5,28 19,14 16,31 11,61 31/12/1995 U.S. Small-cap Growth II Equity Composite (Netti) 4,49 18,27 15,45 10,79 — Indice Russell 2000 Growth -1,38 14,28 10,67 7,95 — U.S. Small-cap Value I Equity Composite (Lordi) -4,29 8,65 8,90 7,34 30/06/1993 U.S. Small-cap Value I Equity Composite (Netti) -5,00 7,84 8,09 6,54 — Indice Russell 2000 Value -7,47 9,06 7,67 5,57 — Indice Russell 2000 -4,41 11,65 9,19 6,80 — U.S. Small-cap Value II Equity Composite (Lordi) -4,53 8,72 8,48 7,36 31/03/1997 U.S. Small-cap Value II Equity Composite (Netti) -5,25 7,91 7,67 6,56 — Indice Russell 2000 Value -7,47 9,06 7,67 5,57 — Indice Russell 2000 -4,41 11,65 9,19 6,80 — U.S. Small-cap Value IV Equity Composite (Lordi) -3,93 9,07 9,07 7,80 31/12/1995 U.S. Small-cap Value IV Equity Composite (Netti) -4,66 8,26 8,26 7,00 — Indice Russell 2000 -4,41 11,65 9,19 6,80 — Indice Russell 2000 Value -7,47 9,06 7,67 5,57 — U.S. Smaller Companies Equity Composite (Lordi) -0,17 16,04 13,66 10,02 31/07/2001 U.S. Smaller Companies Equity Composite (Netti) -0,92 15,18 12,82 9,20 — Indice Russell 2500 -2,90 12,46 10,32 7,56 — U.S. Structured Active Mid-cap Growth Equity Composite (Lordi) 2,81 16,29 12,29 9,43 31/12/1992 U.S. Structured Active Mid-cap Growth Equity Composite (Netti) 2,19 15,61 11,62 8,78 — Indice Russell Mid-cap Growth -0,20 14,88 11,54 8,16 — U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity Composite (Lordi) 3,16 17,10 13,88 10,37 30/04/1997 U.S. Structured Active Small-cap Growth Equity Composite (Netti) 2,59 16,46 13,27 9,77 — Benchmark ad hoc – da 100% RS2GR a 100% MUSCG l’1/10/2006 -3,05 13,62 11,17 8,88 — U.S. Structured Research Equity Composite (Lordi) 3,58 16,03 13,20 8,21 31/05/1999 U.S. Structured Research Equity Composite (Netti) 3,16 15,57 12,75 7,78 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — U.S. Value Equity Composite (Lordi) -0,96 16,14 13,27 8,45 31/12/1995 U.S. Value Equity Composite (Netti) -1,45 15,57 12,71 7,92 — Indice S&P 500 1,38 15,13 12,57 7,31 — Indice Russell 1000 Value -3,83 13,08 11,27 6,16 — Cifre in dollari USA La performance al netto delle commissioni tiene conto della deduzione della commissione di gestione massima applicabile (“Commissione modello netta”) che Le verrebbe addebitata in base allo schema tariffario di questo mandato, senza il vantaggio dei breakpoint. Si noti che il composito può includere altri prodotti d’investimento soggetti a commissioni di gestione che non sono applicabili a Lei ma che sono superiori alla Commissione modello netta. Pertanto, la performance effettiva di tutti i portafogli del composito al netto delle commissioni sarà diversa, e potrebbe essere inferiore alla performance basata sulla Commissione modello netta. Tuttavia, tale performance basata sulla Commissione modello netta intende fornire l’esempio più appropriato dell’impatto che avrebbero le commissioni di gestione se si applicassero le commissioni di gestione di Sua pertinenza alla performance lorda del composito. I rendimenti passati non garantiscono i risultati futuri. 14 di 15 T. Rowe Price offre servizi di gestione degli investimenti votati all’eccellenza, su cui gli investitori possono fare affidamento sia oggi che nel lungo termine. Per ulteriori informazioni, visitare il sito troweprice.com. Informazioni importanti Il presente materiale, nonché eventuali dichiarazioni, informazioni, dati ivi contenuti e qualsiasi materiale, informazione, immagine, collegamento, suono, elemento grafico o registrazione che accompagnano il presente materiale sono forniti da T. Rowe Price a scopo esclusivamente informativo. Il materiale non è concepito per l’uso da parte di persone in giurisdizioni in cui si vieta o si limita la distribuzione di detto materiale e in determinati Paesi in cui il materiale è fornito solo su richiesta specifica. Il materiale non è concepito per essere distribuito a investitori individuali in alcuna giurisdizione. In nessun caso è consentito copiare o ridistribuire il materiale, in tutto o in parte, a terze persone senza il consenso di T. Rowe Price. Il materiale non costituisce pubblicazione, offerta, invito, raccomandazione o sollecitazione a vendere o acquistare titoli in alcuna giurisdizione. 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