N° del 04/05/2008 - Diocesi di San Miniato

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N° del 04/05/2008 - Diocesi di San Miniato
Diocesi di San Miniato
da La Domenica del 04/052008
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4° Anniversario della Ordinazione
Episcopale di Mons. Vescovo
Quattro anni fa…
Il due maggio di quattro anni fa, con una solenne
celebrazione eucaristica che tutti coloro che vi
parteciparono hanno ancora nel cuore, veniva
consacrato Vescovo mons. Fausto Tardelli. Vogliamo
ricordare questa data con una preghiera.
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Nella foto a lato, un momento della Ordinazione in S.Frediano a Lucca il 2 Maggio
2004
Compleanno a Fucecchio Domenica 27 con una solenne celebrazione
Festa per Mons. Edoardo Ricci per i suoi 80 anni
di Fabrizio Mandorlini
Nelle foto, momenti della Celebrazione Eucaristica a Fucecchio
Ottanta anni di vita. Diciassette anni spesi per la diocesi di San Miniato che ha amato e che continua ad
amare. Tanti auguri cantati in quattro lingue, italiano, latino, inglese e tedesco. Nella Collegiata di
Fucecchio, con una solenne celebrazione eucaristica mons. Edoardo Ricci, vescovo emerito, ha
ringraziato il Signore per la lunga vita concessa e per la grazia di averlo conosciuto. Non sono mancati
per lui momenti di commozione quando ha ricordato che nel momento in cui celebrava l’eucarestia,
ottanta anni fa, emetteva i primi vagiti, commozione subito ripagata da un applauso.
Ha un rammarico nella sua vita?
Quello di non essere riuscito ad amare i miei fratelli così come ci ha insegnato Gesù.
Quando penso a tante figure di pastori e di santi, alla loro vita, al loro essere tutt’uno con Gesù con la
preghiera e con l’amore, ecco che allora mi sento sgomento.
Oggi, come ha detto nell’omelia, commentando le letture, ha detto che da questa domenica
l’attenzione si sposta dalla figura di Cristo Risorto a quella dello Spirito Santo…
Tutti abbiamo bisogno dell’azione dello Spirito Consolatore. Tante volte ho potuto sperimentare nella
mia vita la sua azione. E’ lo Spirito Consolatore che ci conforta, ci sorregge e ci viene in aiuto.
Quanto è felice?
Felice di festeggiare il mio compleanno qui in mezzo a voi.
Confido nella vostra preghiera e in quella di tutti i fedeli.
L’augurio di buon compleanno al vescovo Edoardo si può riassumere nelle parole di mons. Andrea
Cristiani: “Che i suoi prossimi anni siano ancora tanto fecondi di opere di bene!”
Con una lettera personale di auguri, Mons. Vescovo si era fatto presente già nei giorni addietro per
augurare al suo venerato predecessore Mons. Edoardo Ricci un buon compleanno. Ora lo fa anche dalle
pagine del settimanale diocesano, a nome di tutta intera la diocesi:
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Gli auguri del Vescovo Fausto
“Eccellenza reverendissima,
nella ricorrenza del suo 80° compleanno le porgo i miei personali e più affettuosi auguri, facendomi voce
dell’intera diocesi che ha guidato nel nome del Signore per tanti anni. L’episcopato non è un servizio a
termine, bensì un dono ed un compito che afferrano tutt’intera l’esistenza per sempre. Così, il legame
che l’unisce alla diocesi di San Miniato e che si evidenzia esteriormente anche nel titolo di “emerito” di
questa chiesa che continua a portare, non si può spezzare e rimane a sfidare i secoli. Il Signore la
ricolmi di ogni bene, le dia tanta buona salute e la gioia di servirlo ancora a lungo. Egli la ricompensi
inoltre abbondantemente per il buon seme che ha sparso su questa terra e per la preghiera con la quale
continua ad accompagnarci affettuosamente”
+Fausto Tardelli, Vescovo di San Miniato
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Domenica 27 Aprile l’ingresso a Capanne e Marti
Iniziata la Visita Pastorale nel Vicariato di Montopoli
Il Saluto del Parroco, don Fabrizio Orsini a Capanne
CAPANNE - Eccellenza, sia Benedetto Colui che viene nel nome del Signore, sia Benedetto il nostro
Pastore Fausto in questo giorno Santo del Signore ,che viene a noi per confermarci nella fede e nella
Speranza del Cristo Risorto.
Siamo ben lieti di questa Sua Visita, io come Parroco, (da quasi 2 anni) e poi tutti i membri di questa
Comunità parrocchiale.
La accogliamo in questa comunità che nel mio predecessore don Terreni ha trovato un buon operaio
della vigna del Signore che ha saputo interpretare i desideri della gente in tanti anni del suo apostolato
qui a Capanne . Anche la presenza nella Villa dell’oasi delle Signorine con Mons. Mannucci ha contribuito
a sostenere una vita di fede e di preghiera in molte persone oggi ormai nonne del paese, anche se
all’inizio questa esperienza non fu molto capita. […]
Nello Speciale Visita Pastorale…
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L’ingresso a Capanne e a Marti
L’incontro con gli operatori Pastorali a Capanne
Conclusione della VP a Ponte a Elsa
Ampia Fotogallery …
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Il Vescovo di San Miniato Mons. Fausto Tardelli
ha scritto al sacerdote che ha partecipato alla Corrida su Canale 5
“Carissimo Don Donato..."
Rendiamo noto, onde evitare equivoci o strumentalizzazioni di qualsiasi genere, la lettera che il Vescovo
di San Miniato, Mons. Fausto Tardelli ha inviato al parroco di Cerreto Guidi don Donato Agostinelli in
merito alla sua partecipazione alla trasmissione televisiva di Canale 5 "La Corrida"
Carissimo don Donato, ho visto il tuo fax e lo considero una richiesta di scuse. Per me il caso è chiuso.
Vorrei però precisare che non è certamente alieno dallo stato clericale promuovere la causa dei poveri,
- non è questo che ho affermato - bensì farlo partecipando in una TV commerciale nazionale ad un
programma di intrattenimento e senza averne parlato col Vescovo.
E’ inutile dirti quanto mi sia dispiaciuto il tuo comportamento. Son certo che tu sia stato in buona fede
e non metto in discussione il tuo operato di parroco o la tua azione a favore dei poveri del mondo. In
tutto questo hai la mia fiducia, la mia stima sincera e tutto il mio incoraggiamento. Ti ritengo un buon
sacerdote e sai che ti voglio un gran bene. Ciò non toglie la leggerezza con cui questa volta ti sei
mosso, accettando di andare alla Corrida di Canale 5, senza sentire, non dico il dovere – ma almeno
l’opportunità di consigliarti o col Vicario o con me direttamente. Non sarebbe stato bello che tu me ne
avessi parlato per tempo, chiedendomi un parere, valutando con me la cosa? Non si dovrebbe far così
in famiglia? Non si dovrebbe parlar sempre di ciò che si fa o si ha in mente di fare, soprattutto se avrà
un’eco grande ben oltre la propria cerchia? E’ giusto che le cose io le abbia sapute dai giornali?
Entrando nel merito, come già ti ho detto a voce, ribadisco che il tipo di partecipazione che hai scelto
non è consona al ministero sacerdotale ed è decisamente disapprovata dagli orientamenti della
Conferenza Episcopale Italiana. In effetti ti dovrebbe far pensare il fatto che non sono poi molti i preti
presenti in tv a questi livelli, nonostante ce ne siano tanti in Italia, pieni di fantasia e ricchi di iniziative.
Che c’è di male, mi hai detto: in fondo si tratta di una trasmissione per famiglie e bambini, per fare
quattro risate, oltretutto con una finalità personale molto buona. Tutto vero, ma la questione è
l’inopportunità della partecipazione da parte di un sacerdote. Non sono le trasmissioni di
intrattenimento di una tv commerciale, il nostro pulpito!
In un mondo in cui tutto viene “spettacolarizzato” e commercializzato; dove si fanno carte
false per una comparsa in TV e l’apparire in televisione sembra costituire per molti quasi lo
scopo della vita; dove tutto viene strumentalizzato a tal fine, perchè “si è in quanto si
appare”, proprio noi ministri del Signore, carissimo don Donato, dobbiamo dare esempio di
“sobrietà mediatica”, di un modo diverso di comportarci, libero dagli idoli del nostro tempo,
e che rompa con la logica della superficialità e della banalizzazione imperante, alimentata
spesso proprio dalla televisione . Non basta un fine buono e lodevole a spezzare questa
mentalità! A noi spetta dimostrare invece che si può vivere – e bene – anche senza apparire in TV.
Lasciamo a laici cristiani ben formati di essere presenti e di operare per un uso buono del mezzo
televisivo: è il loro mestiere e lo sanno fare meglio di noi!
Ti benedico
+ Fausto Tardelli, Vescovo di San Miniato
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Dal 3 Maggio al 31 Luglio a San Miniato
L’arte e la fede, mostra di Dilvo Lotti
Sabato 3 maggio alle ore 10,00 presso l’auditorium del Seminario
Vescovile di San Miniato, la Diocesi di San Miniato, insieme alla
Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e al Museo Diocesano d’Arte
Sacra, presenteranno il volume Dilvo Lotti. L’arte e la fede e la mostra ad
esso collegato, che continuerà fino al 31 luglio.
L’iniziativa intende mettere in risalto non solo il rapporto tra l’opera
artistica del maestro Lotti e la fede, ma anche l’intima relazione che
unisce le sue opere, la città di San Miniato e l’intero territorio diocesano.
L’arte sacra occupa infatti una posizione centrale nella sua ricca
produzione, visibile anche in molte Chiese della Diocesi.
La mostra si propone di far conoscere le opere d’arte sacra del Lotti,
sviluppandosi lungo un itinerario che toccherà vari punti del centro storico
della città di San Miniato. Il percorso inizierà dalla Via Angelica.
Proseguirà poi al Museo Diocesano d’Arte Sacra, al refettorio del
Seminario Vescovile, alla sede dell’Istituto del Dramma Popolare,
all’Oratorio del Loretino e alla Chiesa della SS. Trinità. Infine, si
concluderà con la visita alla Chiesa di Santo Stefano e alle ceramiche
poste lungo le strade adiacenti la Chiesa stessa. Lungo l’itinerario sarà
possibile visitare un ampio corpus delle opere del Lotti, dalla Croce per
Martin Luther King all’Ultima Cena, fino a I Fratelli della Misericordia e al Crocifisso di Sant’Andrea.
La mostra Dilvo Lotti. L’arte e la fede, che resterà aperta ogni sabato e domenica dalle 10,00 alle 19,00,
è l’occasione per conoscere l’opera di Lotti alla luce della fede e della ricerca del sacro.
» Vai alla sezione speciale didicata alla Mostra
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Santa Maria a Monte
La Storia dell’Arte ed Ademollo
Mentre si va restituendo, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, all’originale bellezza
il ciclo pittorico di Luigi Ademollo nella Chiesa Collegiata di Santa Maria a Monte, anche la storia dell’arte
sta riscoprendo questo esponete del neoclassicismo pittorico italiano. Dal 27 febbraio al 27 marzo scorsi
si è infatti tenuta a Roma una mostra dal titolo “Luigi Ademollo. L’enfasi narrativa di un pittore
neoclassico”. E’ davvero difficile trovare un’artista così prolifico, quasi “inflazionato”: Luigi Ademollo ha
prodotto migliaia di opere in sessant'anni di attività. La sua riscoperta è opera dei cultori recenti del
gusto neoclassico e dal collezionismo. Come è stato recentemente scritto “il pittore resta ancora senza
una sua collocazione nello scacchiere delle sistemazioni critiche della storia dell'arte”. Si è cimentato in
affreschi, olii, disegni e incisioni in gran parte ancora da rintracciare. La mostra recentemente tenutasi a
Roma ha presentato un gruppo di quarantacinque opere ancora inedite: due straordinari olii su tela,
disegni e tempere. La critica ormai è orientata a rilevare come contribuisca notevolmente alla fortuna
critica dell’ artista la propensione “alla terribilità e al cipiglio alfieriano” con un gusto che possiamo
definire anticlassico e antiaccademico. Quello che oggi è ritenuto un tratto originale dell’opera di
Ademollo è stato considerato come causa prima di una certa emarginazione nelle ricostruioni storicoartistiche successive. Il pittore milanese, naturalizzato toscano, fu tra gli artisti che tra Settecento e
Ottocento sembrano orientare le sorti della pittura del sublime storico proprio in Toscana. In questo
panorama, Luigi Ademollo è quello che si esprime in chiave epico-narrativa, Egli era stato il grande
protagonista della pittura murale soprattutto a Firenze e Siena, dove in edifici privati e di culto ha
allestito vaste e corali scene tratte dalla letteratura e dalla storia classiche, oltre che dal repertorio
cristiano. La sua grandiosa visione narrativa articola le figure all'interno di ambientazioni scenografiche,
di paese o architettoniche, impreziosite da ricostruzioni fantastiche e antiquarie, secondo andamenti
compositivi a bassorilievo o per contrapposizioni di masse e chiaroscuri. Talvolta l'esaltazione
drammatica e sentimentale delle vicende rappresentate piega eccentricamente la coerenza organica dei
corpi al ritmo della linea in chiave neomanierista. Insomma in Ademollo è presente una vigorosa forza
artistica che la storia dell’arte si è accinta a rivalutare.
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Festa patronale a Casciana Terme
Grande entusiasmo a Casciana Terme dove fervono i preparativi per la Festa Patronale del 3 maggio,
organizzata dal Comitato “Festa dei Rioni”, dalla Pro Loco e con il contributo dell’Amministrazione
Comunale, delle Terme e della Parrocchia Santa Maria Assunta. Le due grandi novità di questa XXXI
edizione dei Giochi senza Quartiere sono rappresentate dal ritorno dei giochi nella Piazza Garibaldi (dopo
alcune edizioni in piazza Martiri della libertà)e dalla rinascita delle sfilate dei rioni. I quattro rioni,
Casina, Centro, Gorina e Pietraia, faranno sfilare i propri sostenitori con maschere e vestiti decorati
secondo un tema che ogni rione ha scelto e che tiene gelosamente nascosto fino al giorno della festa.
Siamo veramente soddisfatti- esclamano Federico Meini e Federico Finozzi del Comitato organizzatore. –
Erano quasi venti anni che non si vedevano le sfilate in piazza Garibaldi. Accanto ai classici giochi dei
ragazzi, la corsa a staffetta per le vie paesane e giochi in piazza la vera novità saranno proprio le sfilate
che in anni “remoti” attiravano a casciana molta gente. Questa novità ha entusiasmato tutti cascianesi e
ha suscitato la curiosità di molti. F. F.
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Educamando… per ricordare Alberto Giani
di Emma Donnini e Andrea Barani
Domenica 20 aprile, presso i locali della “Casa del Fanciullo”, si è tenuto un incontro festa dal titolo
EDUCAMANDO, per ricordare l’amico Alberto Giani, scomparso il 13 maggio dello scorso anno.
Sempre presente dentro ciascuno dei suoi amici, alunni e conoscenti, Alberto è tornato ad essere in
mezzo a noi grazie ad una serata che è riuscita, realmente, a rappresentare molti degli aspetti di questa
grande persona.
L’idea è partita da alcuni amici che hanno voluto provare, con l’aiuto e il sostegno della famiglia, a
ricostruire le esperienze più belle che Alberto aveva vissuto nella sua Fucecchio.
Ciascuno di noi lo ha ricordato in modi diversi: chi attraverso la musica, chi tramite la lettura di brani
che amava, chi offrendo ai convenuti lettere e poesie personali. I suoi ex (ormai) giovani del “gruppo
Amicizia”, il suo gruppone, che per tanti anni ha guidato insieme ai sacerdoti don Idilio Lazzeri e don
Mario Santucci, hanno preparato invece un video con una serie di interviste e foto di repertorio. Il video,
dal titolo “Tracce di cammino”, ha fatto emergere molteplici sfaccettature del nostro amico Alberto,
ponendo, al centro di tutto, il percorso di un gruppo di persone che, grazie ad un educatore dalla grande
fede, è cresciuto e ha visto formarsi degli uomini e delle donne protagoniste della propria vita, ispirati a
quei grandi valori che Alberto per primo aveva dentro di sé e che ha offerto (nessuno escluso) a chi ha
avuto la grande fortuna di incontrare lungo la propria strada. Un educatore – come qualcuno ha
ricordato – che ci ha trasmesso la gioia dell’essere cristiani e che ha rappresentato l’eccellenza di una
vita che risponde “si” a Dio. Un educatore che con serenità e profonda disponibilità ha lasciato dentro
ciascuno importanti tracce, tracce indelebili.
La serata ha visto la partecipazione di oltre trecento persone e le offerte raccolte, devolute interamente
alla Caritas parrocchiale, sono state pari a circa 1300 euro. Alberto ne sarebbe stato sicuramente
entusiasta, visto che è stato presidente della Caritas diocesana e a questa si è sempre dedicato con
grande amore e dedizione.
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Fratres in lutto per la
prematura scomparsa di Maffei
di Isabella Gagliardi
Gianmichele Maffei - ma tutti lo conoscevano come Ivano - ci ha
salutati definitivamente. Dopo 58 anni di vita vissuta
intensamente, vissuta con e per gli altri, Ivano è tornato alla casa
del Padre il 25 aprile 2008. Non è semplice ricordarlo:
imprenditore di successo, padre di famiglia, volontario in prima
linea (Fratres e Misericordia), cattolico convinto, entusiasta
organizzatore di eventi culturali sanromanesi e non solo. Questo e
molto altro ancora è stato Ivano Maffei. Soprattutto è stato un
"galantuomo", come sanno i molti che a lui debbono qualcosa
perché da lui hanno ricevuto aiuto materiale, parole
d'incoraggiamento e consigli affettuosi quando ne avevano più
bisogno. Un galantuomo buono e veemente; di più : un uomo "di carattere" che non aveva paura di dire
quel che pensava davvero e di dirlo anche se ciò poteva urtare la suscettibilità (pelosa) di qualcuno. Sì,
perché la verità o meglio quella che a lui, in tutta coscienza, sembrava essere la verità andava avanti a
tutto. Per dire chi è stato Ivano ricorro alle sue parole, che raccolsi in un'intervista poi confluita in un
libro dedicato a San Romano. "Cresciuto nelle difficoltà degli anni Cinquanta, quando l’infanzia era
difficile a causa della miseria ed i divertimenti erano inesistenti, ho avuto la fortuna di incontrare chi mi
ha aiutato a capire quali siano le cose davvero importanti della vita, quale sia, in definitiva, ciò per cui
vale mettersi in gioco. Alla fine degli anni Cinquanta ho conosciuto don Burzio Bartolomeo, quell’uomo
semplice, minuto ma dall’intelletto eccezionale, mi veniva a trovare quando, ragazzino, ero coi miei
genitori che facevano i mattoni a Bosco Marengo. L’incontro con quest’uomo di fede è stato un punto di
riferimento non solo per me, ma anche per gli altri amici che, come Bruno, Marco, Piero, Cesare, Ladio e
tanti ancora, oggi continuano ad essermi vicini. Per tanti di noi, oggi maturi, quelli furono momenti
umanamenti cruciali, allora si son giocate le scelte successive: nella povertà allegra delle fette di pane
con lo zucchero abbiamo trovato lo stimolo e la motivazione necessaria per cercare quella che oggi si
chiama la “cultura della solidarietà e del volontariato” e che allora, più semplicemente, si chiamava
rispetto e aiuto reciproco". In queste frasi c'è molto dello spessore umano di Ivano: quello spessore che
gli ha fatto guadagnare i tanti amici che hanno affollato, il 26 aprile, il santuario di San Romano dove
don Roberto e don Francesco hanno ufficiato il suo funerale. Amici famosi, come l'illustre virologo Giulio
Tarro, alte cariche del volontariato nazionale, come Luigi Cardini presidente nazionale della Fratres, alte
cariche istituzionali, come il Sindaco di Montopoli, accanto a gente comune, ad anziani parrocchiani, a
giovani amici. Tutti insieme, tutti stretti accanto alla sua meravigliosa famiglia - la moglie Lucia, la
mamma Tina, i figli Cristiano, Gabriele e Lorenzo - per l'estremo saluto al galantuomo Maffei, nella
certezza che là dove si è diretto ha sicuramente trovato il Regno di quei valori - Verità, Amore, Rispetto
- in nome dei quali ha saputo essere l'uomo che è stato.
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