Diocesi di San Miniato

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Diocesi di San Miniato
Diocesi di San Miniato
da La Domenica del 05/09/2010
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39° Convegno catechistico:
incontrare Dio sulla via della bellezza
di don Francesco Ricciarelli
Si è svolto a San Romano il 30 e 31 agosto il convegno
catechistico diocesano, il tradizionale appuntamento che
riunisce sacerdoti, catechisti e operatori pastorali al
termine dell’estate e alla vigilia dell’inizio di un nuovo
anno pastorale. Per questa 39a edizione il direttore
dell’Ufficio catechistico, don Sunil Thottathussery, ha
proposto il tema della Bellezza come via per l’educazione
cristiana delle nuove generazioni e ha invitato come
relatori mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno, e
mons. Timothy Verdon, storico dell’arte.
Mons. Giusti, con stile brillante e diretto, ha conquistato il
vasto uditorio svolgendo il tema introduttivo: «La sfida
educativa: la via della bellezza». L’approccio da lui
proposto parte da un’evidenza antropologica: anche se la
gente non percepisce più il bisogno della salvezza (salvati
da chi? da che cosa?) tuttavia è in cerca dell’amore. La
qualità della vita dipende dall’avere qualcuno a cui voler
bene e da cui ricevere bene. Di qui l’esigenza
dell’incontro con l’amore vero. Il compito della catechesi
è quello di dare un nome all’amore, non attraverso i
concetti ma le esperienze. «Questo è il tempo della
mistica», ha sottolineato mons. Giusti, «non si tratta
tanto di parlare di Cristo ma di farlo incontrare». Il
vescovo di Livorno ha quindi proposto un percorso
catechetico basato su tre elementi fondamentali: la via
della carità, attraverso forme di volontariato a portata di
bambino e di ragazzo; l’educazione alla preghiera fin
dalla più tenera età; la valorizzazione dell’Eucaristia
come centro della settimana, proponendo durante il
mese anche una Messa per i bambini e i ragazzi in cui si
adottino formulari e canti adatti. Si tratta di creare
l’opportunità per l’incontro con il Signore, non solo
attraverso la razionalità ma prima di tutto attraverso il
cuore.
Dopo cena mons. Giusti si è intrattenuto fino a tardi con
l’assemblea rispondendo alle numerose domande emerse
nei gruppi di studio.
La seconda giornata del convegno ha visto l’affascinante
intervento di mons. Timothy Verdon sulla catechesi
attraverso l’arte. Lo storico dell’arte ha illustrato come
attraverso le immagini sacre, espressione della visibilità
del Dio fatto carne, si possa guardare oltre, passare cioè da ciò che si vede alla realtà più importante, che
è invisibile. Questo è il compito della catechesi attraverso l’arte: educare a percepire ciò che è invisibile
agli occhi. Occorre disabituarsi a una fruizione veloce e disincantata delle immagini, indotta dall’uso della
televisione e di internet, per imparare di nuovo a sostare davanti all’immagine bella, rivivendo il percorso
creativo dell’artista, cogliendo le risonanze antropologiche e teologiche che l’opera d’arte suscita,
giungendo ad un incontro che produce una trasformazione della persona. Molte sono state le suggestioni e
gli spunti offerti da mons. Verdon, anche con l’ausilio di immagini proiettate, che hanno trovato eco nelle
domande emerse dall’assemblea.
Martedì dopo cena, dopo alcune brevi comunicazioni sulle attività del Museo Diocesano e della Scuola
teologica, il nostro Vescovo e il direttore dell’Ufficio catechistico hanno tirato le fila del convegno. In
particolare, mons. Tardelli – dopo aver ribadito l’aspetto esperienziale e testimoniale della catechesi,
citando il prologo della prima lettera di Giovanni – ha offerto quattro indicazioni generali per l’attività dei
catechisti e degli educatori: coltivare il proprio cammino di fede personale; non scoraggiarsi di fronte
all’assenza di frutti immediati; imparare ad usare la molteplicità di linguaggi che la cultura attuale ci mette
a disposizione; seminare con abbondanza o, per usare un’altra immagine evangelica, distribuire i pani con
generosità; costruire relazioni umane autentiche. Indicazioni valide sempre, è vero, ma che proprio per
questo è sempre utile ricordarci.
dalla diocesi
25 agosto: Festa di San Genesio
Mercoledì 25 agosto il Vescovo ha celebrato alle 11 in Cattedrale,
insieme a gran parte del presbiterio, la Messa solenne del patrono
della diocesi: San Genesio. La celebrazione eucaristica e la
successiva refezione fraterna sono state l’occasione per ricordare i
vari anniversari sacerdotali e diaconali: il 50° di don Polidori e don
Niccolai; il 25° di don Romani Adli e p. Daniele Ninci; il 10°
anniversario di don Bruno Meini, don Cletus Dixit e del diacono
dott. Guido Belcari.
Una delegazione del Movimento Shalom in Senegal
Una delegazione del Movimento Shalom guidata da mons. Andrea
Cristiani ha compiuto una missione esplorativa di dieci giorni in
Senegal (2-11 Agosto) per valutare poi la possibilità di creare una
sezione senegalese del movimento ed iniziare rapporti di cooperazione
e progetti di sviluppo auto-sostenibili nelle zone meno sviluppate.
Oltre al fondatore del movimento, hanno partecipato al viaggio don
Donato Agostinelli, Andrea Sansevero, Maria Grazia Lazzeri, Stefano
Piemontese, Stefano Torre, Elia Mannucci, Jonas Guiatin, Giovanni e
Antonietta Ostuni e gli accompagnatori Issa Djitté, Adama Gueye e
Ibrahima Mbengue, membri senegalesi del movimento residenti a
Fucecchio e Santa Croce.
Il primo giorno a Dakar il gruppo ha fatto visita alla scuola di educazione alla pace «Cours Sainte Marie de
Hann», istituto multiculturale fondato nel 1949 da mons. Lefebvre, dove è stato accolto dalla direttrice
Marie Hélène Cuenot e ha partecipato ad un incontro con il Cardinale Théodore Adrien Sarr, punto di
riferimento per tutta la cristianità in Africa e personalità molto ascoltata e stimata anche dai musulmani.
La visita è proseguita verso sud il 5 agosto, alla volta di Mbour, Nianing, Ngazobil, Joal Fadiout fino alle
isole di Souloum. Il 6-7 agosto il viaggio è ripreso in direzione nord, toccando i villaggi di Djender,
Tivaone, Ndande, Kébémer, Thiel, Gassane e la città di Touba, dove i membri hanno incontrato i
rappresentanti delle varie comunità rurali e marine, visionando alcune coltivazioni di arachidi, miglio,
mais, manioca, cavolo, pompelmo e mango. Emozionante l’incontro con il Marabou, califfo e capo
spirituale musulmano di altissima levatura, che ha invitato don Andrea a parlare di Shalom durante un
partecipatissimo incontro pubblico, all’insegna del dialogo inter-religioso.
Domenica 8 agosto la delegazione ha partecipato alla messa celebrata nella cattedrale di Dakar per poi
imbarcarsi verso l’isola di Goree dove, guidati dal Conservatore del museo della schiavitù, ha visitato
l'antica «Maison des ésclaves» varcando la «porta del non ritorno», luogo simbolo dell’abolizione della
schiavitù e della lotta per l’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
Lunedì 9, prima di ripartire, don Cristiani ha rilasciato una lunga intervista alla TV nazionale senegalese
(andata in onda domenica 15) presentando il Movimento Shalom, illustrando gli ideali che animano i suoi
componenti ed auspicando l’avvio di un rapporto di collaborazione con questo Paese per lo sviluppo
culturale, sociale e di conseguenza anche economico delle province più arretrate, secondo il motto che ha
accompagnato il gruppo durante tutto il viaggio: «L’Africa che sviluppa l’Africa»
La Serra
Sport a costo zero: la ricetta del Centro Sportivo Italiano
di Gabriele Fogli
La crisi economica che ha colpito il nostro paese si ripercuote in particolare sulle famiglie, che si trovano a
combattere con le difficoltà legate alle incertezze economiche e si ripercuotono inevitabilmente sulle spese
familiari.
Il Centro Sportivo Italiano è da sempre sensibile alle esigenze e alle difficoltà delle famiglie e alla Serra di
San Miniato è stata allestita da alcuni anni, in collaborazione con la parrocchia, un’area dove i ragazzi e i
giovani possano praticare sport.
Infatti la crisi economica si sta facendo sempre più stringente e anche praticare sport è diventato un costo
oneroso per le famiglie, le quali devono ormai far fronte ai tagli necessari per andare avanti.
A La Serra attorno alla chiesa, nell’area parrocchiale, è stato per tutto il periodo estivo un posto di ritrovo
per i ragazzi e ragazze che hanno potuto avvicinarsi al mondo della pallavolo, giocare a basket, che
quest’anno ha riscosso molto successo, oppure giocare in un campetto di calcetto, dove si disputeranno
anche gli incontri in occasione della festa parrocchiale paesana, in programma la prima settimana di
settembre.
Con poche risorse umane e finanziarie a disposizione, ma con una grande forza di volontà e di impegno
da parte di tutti i volontari, è possibile giocare a pallacanestro, calcetto e pallavolo in tutta sicurezza.
L’area parrocchiale sta diventando sempre più un punto di ritrovo e di aggregazione per giovani e famiglie
(è presente fra l’ altro anche un’area giochi per bambini).
Il Centro Sportivo Italiano di San Miniato, in collaborazione con il circolo parrocchiale «Giovanni Paolo II»
di La Serra, hanno attuato iniziative che vanno nell’ottica della promozione dello sport per tutti, che
rappresenta un mezzo per educare e per stare insieme, un modo per misurare se stessi e per socializzare,
imparando a rispettare l’altro, visto non come un avversario ma come un amico con il quale ci si confronta
in una competizione dove non è importante la vittoria ma soprattutto lo stare insieme.
L’attività sportiva non va considerata come semplice prestazione fisica fine a se stessa, ma esperienza
formativa e veicolo per comunicare valori umani e spirituali ai giovani, un ritorno alla riscoperta dello
sport puro, fondato su sani principi, come ha ricordato Gabriele Fogli, delegato del Centro Sportivo
Italiano di San Miniato e vicepresidente provinciale.
Sono queste le basi sulle quali si fonda il Centro Sportivo Italiano.
La linea portata avanti dal Centro Sportivo Italiano vuole essere di aiuto alle famiglie e l’augurio è che
altre parrocchie si uniscano all’iniziativa portata avanti a La Serra, che per ora è limitata al solo periodo
estivo.
Forcoli – Treggiaia – Alica
L’estate che se ne va
di Don Angelo Falchi
È ancora caldo; si va al mare anche questa domenica, ma ormai fabbriche ed uffici sonno riaperti e anche
le scuole stanno per riaprire i battenti. L’estate? È ormai passata e fissata nella memoria. Ma quante cose
sono avvenute durante questo periodo! Poco dopo la chiusura dell’anno scolastico vi è stato il camposcuola dei più piccoli (elementari) sull’Appennino bolognese: una bella esperienza di convivenza, arricchita
dalla presenza di bambini non italiani appartenenti alla religione islamica o semplicemente battezzati
perché appartenenti ad altra etnia e cultura. Poi c’è stato il campo-scuola sulle Dolomiti per i più grandi:
una magnifica sorpresa per chi per la prima volta vedeva lo scenario delle chiare cime del Lavaredo o
quelle rosacee del Cristallo ed una gradita riscoperta per chi già da 5 o 6 anni senza stancarsi è ritornato
su questi ambiti sentieri.
C’è stato, poi, il pellegrinaggio in Terra Santa, Giordania e Israele, dove la memoria storica delle Sacre
Scritture si è andata amalgamando con il fascino di Petra, del Monte Nebo o con lo scenario del Mar Morto
che sulla sera faceva da piedistallo alle rocce rossastre delle montagne giordane che lo incorniciano.
E se questi sono stati gli avvenimenti più interessanti ed impegnativi, non sono mancate altre
manifestazioni che hanno coinvolto centinaia di persone: la Settimana di festa del Volontariato e dello
Sport a Treggiaia a fine luglio, validamente organizzato dal Gruppo Donatori di Sangue «Fratres» e il
gruppo Sportivo, una simbiosi ormai convalidata da diversi anni. A Forcoli la Misericordia, erede della
«Festa di Mezz’Agosto», nata ad Alica intorno al 2000. ha contribuito a riunire tanta gente nei giorni di
boccata d’ossigeno finanziario per l’erigenda sede della Misericordia, i cui lavori stanno partendo in questi
giorni.
Ora è tempo di programmazione, sia pastorale che sociale, sia sportiva che culturale. Ci auguriamo che le
energie recuperate durante le ferie trovino spazio dove potersi esprimere al meglio.
Passione a Sordevolo
di Don Francesco Ricciarelli
Venerdì 27 agosto una piccola delegazione del nostro settimanale diocesano, formata dal sottoscritto e dal
fotografo Nilo Mascagni, ha partecipato – su invito del dott. Alberto Comuzzi, già caposervizio del mensile
«Jesus» – alla rappresentazione della Passione di Cristo che si tiene ogni cinque anni nel paesino
piemontese di Sordevolo (Biella). Buona parte della comunità paesana, circa 1300 abitanti, è coinvolta
nella messa in scena dello spettacolo basato su un testo cinquecentesco del fiorentino Giuliano Dati.
I ruoli si tramandano di padre in figlio: ad esempio, la parte
di Giuda Iscariota è tradizionalmente affidata, chissà perché,
al benzinaio del paese. Gli attori e le comparse, indossati i
costumi di scena, raggiungono a piedi il luogo della
rappresentazione, un vasto anfiteatro di 4000 metri quadrati
sul cui sfondo sono allestiti il sinedrio, il pretorio di Pilato,
l’orto degli ulivi, il cenacolo e – su in alto – il monte Calvario.
Raggiungendo in automobile con il dottor Comuzzi il centro di
Sordevolo, siamo rimasti bloccati dietro a un gruppo di
diavoli e diavoletti (che entrano in scena al momento del
suicidio di Giuda) e di altri figuranti in vesti farisaiche.
Saremmo arrivati in ritardo se un «buon diavolo» non ci avesse indicato una scorciatoia per raggiungere il
luogo del parcheggio. Siamo così arrivati puntuali all’ingresso dell’anfiteatro «Giovanni Paolo II» dove ci
ha accolti Beppe Danasino, consigliere dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, il quale ci aveva
riservato alcuni posti in prima fila.
Lo spettacolo è stato molto coinvolgente: le luci, la scenografia, la musica, i movimenti della folla, insieme
alla sensibilità e alla bravura degli attori (tutti dilettanti), hanno contribuito a creare una situazione di
forte impatto emotivo. Molte le scene memorabili: la preghiera nel Gethsemani con il piccolo angelo
biondo che porta il calice a Gesù, la scena dell’arresto preceduto dall’impressionante caduta della «turba»
quando Cristo pronuncia le parole: «Sono io», l’entrata dei cavalli al galoppo e della biga di Ponzio Pilato,
la morte e la dannazione di Giuda e – soprattutto – la scena della crocifissione.
Quasi tre ore di spettacolo passano in un soffio. Con gli occhi e il cuore ancora pieni di commozione e di
gratitudine per i gentili ospiti che ci hanno permesso di fare un’esperienza così bella, abbiamo pernottato
al santuario di Oropa, suggestivo luogo di culto mariano situato in una conca alle pendici delle alpi biellesi.
Ai piedi della Madonna Nera, prima di intraprendere il viaggio di ritorno, abbiamo deposto preghiere e voti
per le persone care, per le famiglie, per gli ammalati e per tutta la nostra comunità diocesana alle soglie
di un nuovo anno pastorale.
Campeggio parrocchiale di Perignano
Il Pastore in visita al “piccolo” gregge
di Simone Meini
Anche quest’anno il campeggio parrocchiale della zona
pastorale di Perignano ha dato i suoi frutti. Oltre alla
soddisfazione ottenuta grazie alla buona riuscita del campeggio
e dalla dimostrazione di gratitudine da parte dei ragazzi,
quest’anno siamo stati contenti e onorati della visita del
vescovo Mons. Fausto Tardelli.
Martedì 27 luglio il nostro vescovo è venuto a visitare il campo
a Borgo a Mozzano, regalando grande gioia ai ragazzi e agli
animatori. Arrivato al campo ha visitato la base diurna,
dopodiché i nostri ragazzi gli hanno raccontato le varie attività
che svolgiamo normalmente al campo: sveglia e colazione,
cerchio di preghiera (mattina e sera), attività al campo o
escursioni in montagna, cinema sotto le stelle con tema,
momenti di riposo, servizi al campo, la preghiera a pranzo e a
cena.
Alle ore 18:30 abbiamo celebrato la Santa Messa nella chiesa vicino al campo, dopo ha visitato le tende
dove dormivamo la notte esprimendo giudizi positivi, infine ci ha tenuto compagnia durante la cena,
potendo così apprezzare personalmente i vari servizi svolti dai ragazzi.
Dopo cena abbiamo formato, come consuetudine, il cerchio di fine giornata e il vescovo ha preso parte
alla preghiera esprimendo alcune sue riflessioni sullo stare in montagna, sulla bellezza del creato e
sull’importanza dell’altro che può darti consigli e sostegno nel cammino di fede senza mai dimenticare la
vicinanza di Gesù e di Maria, sua e nostra mamma.
È stata una giornata importante, soprattutto, per i ragazzi, perché hanno avuto la possibilità di conoscere
personalmente in maniera più amichevole il nostro vescovo Mons. Fausto Tardelli.
Ponsacco
Turisti, speriamo spesso
di Stefania Barnini
La Parrocchia di S. Giovanni Evangelista di Ponsacco ha
organizzato nell’estate scorsa una gita in Francia.
Quarantasei persone, alcune delle quali provenienti da
altri paesi, guidate dal parroco mons. Renzo Nencioni,
hanno condiviso dal 3 al 10 agosto questa esperienza. Il
luogo estremo raggiunto Mont St. Michel.
Un turbine di colori, architravi e abbazie ha riempito di
immagini uniche il cuore e gli occhi. Mont St. Michel è
davvero una perla di rara bellezza. Rocce, abbazia e
villaggio fanno un unico irripetibile insieme. L’alta marea
si è appena fatta vedere, forse intimidita dalla nostra
grande curiosità. Poi, il fronte dello sbarco in Normandia
ci ha dato la dimensione (120 km di fronte!) di
un’operazione mastodontica e di una carneficina
mostruosa. Quante quelle croci bianche allineate!
Quante madri hanno atteso invano! Quante giovani vite bruciate in nome della libertà per contrastare
l’egoismo e il potere !
Villaggi distrutti e ricostruiti. St. Malo la città murata, la città dei corsari. Poi, la città di Caen dove è
stata celebrata la Messa nella stupenda cattedrale di St. Étienne, nella Cappella del Santissimo
Sacramento. A noi si sono uniti anche alcuni fedeli sconosciuti.
Poi la campagna, i fieni, granturco, grano, verde e tanto bestiame. In Normandia per ogni abitante ci
sono due mucche al pascolo, oltre ai puledri di razza. Le spiagge di St. Malo coi bagnanti.
Poi...Parigi! Qui il tour è diventato turbine. Ci siamo rimpinzati di immagini: i palazzi, i giardini del
Lussemburgo, i boulevards , St. Germain, la piazza della Bastiglia, gli Champs Elisées , l’Arc de
Triomphe, la Tour Eiffel, Montmartre, il raccoglimento del Sacre Coeur, Notre Dame, Parigi notturna, il
bateau-mouche. Ricordando all’andata le città di Tours e Lyon con bellissime cattedrali, piazze, ponti, i
Castelli della Loira, il silenzio del convento dove è vissuta e morta Santa Bernadette.
Davvero i nostri occhi hanno fatto indigestione di immagini uniche, suggestive e indimenticabili. La
cucina? Meglio non parlarne! L’anno prossimo chissà dove andranno i nostri «turisti speriamo spesso»!
Chissà dove proveremo ancora l’esperienza di vivere in gruppo, rispettosi gli uni degli altri, pronti a fare
o approfondire amicizia, a condividere le giornate, come abbiamo fatto in questo tour.
Le massime del Seminario
È stato dato alle stampe nel luglio scorso un elegante dépliant a 8 facciate intitolato «Massime del
Seminario». La pubblicazione, curata da don Luciano Marrucci, fornisce una trascrizione e una traduzione
bilingue (italiano e inglese) delle sentenze latine che si leggono sulla facciata del Seminario di San
Miniato. Si tratta di massime provenienti dalle opere dei Padri della Chiesa o di altri antichi autori cristiani
poste all’esterno dell’edificio per esporre l’indirizzo pedagogico proposto a coloro che in quella struttura si
formano, cioè i seminaristi. La facciata decorata con medaglioni ovali, punteggiata da finestre e arricchita
dalle epigrafi in oggetto è stata paragonata dallo stesso canonico Marrucci a un grande desktop che
all’improvviso si dispiega davanti agli occhi dei turisti e dei visitatori. Un desktop da cui si accede a una
sapienza universale che non è certo appannaggio del piccolo borgo di San Miniato ma che anche qui ha
diritto di cittadinanza. Il dépliant riporta una frase di Platone che illustra bene questa rivendicazione: «Non
tutta la sapienza abita ad Atene; non tutta la forza abita a Sparta e non tutta la bellezza a Corinto».
Anche San Miniato, piccolo centro della Toscana, circondato da grandi città che vantano ineguagliabili titoli
di cultura e di arte, ha il suo portale della sapienza. Una sapienza che si è espressa in un vero e proprio
progetto educativo incentrato sulle virtù cristiane e su valori umani universali che oggi, disgraziatamente,
non sono più condivisi.
Don Marrucci in un’altra pubblicazione, stampata in occasione dell’ingresso di mons. Fausto Tardelli in
diocesi, portava ad esempio di perenne attualità ed utilità una delle massime della facciata del Seminario
attribuita a S. Agostino: «Nella necessità l’unità; nel dubbio la libertà; sempre: l’amore». Un principio
valido in qualsiasi situazione, sia nella sfera individuale che sociale, nell’ambito familiare, politico e
religioso. «Molti errori ed orrori del passato non sarebbero stati commessi se avessimo applicato questa
regola universale», osserva il canonico Marrucci: «Questa sentenza figura sulla facciata del Seminario di
San Miniato ma credo che potrebbe essere riportata sui frontali e lungo le pareti dei palazzi dei congressi,
dei saloni dei convegni, della sede dell’Onu». (dfr)
L’estate della Casa di riposo di Fauglia
di Riccardo Novi
È stata un’estate di feste per la Casa di riposo «Madonna del soccorso» di Fauglia. Dopo l’inaugurazione
tenuta il 12 giugno e la gita a Mirabilandia per i giovani, infatti, la struttura ha visto le seguenti iniziative:
In occasione della festa di S. Anna il 26 luglio si è celebrata la S. Messa presso la chiesa parrocchiale di S.
Lorenzo durante la quale due religiose della congregazione Figlie di S. Anna hanno rinnovato i loro voti.
Alla Messa ha fatto seguito un pranzo presso il cortile della Casa di riposo cui hanno preso parte gli ospiti
della struttura, tutte le religiose Figlie di S. Anna che operano nella nostra Diocesi (Fauglia, S. Miniato e
Lari), alcuni sacerdoti, i volontari e i membri del Consiglio. Si è trattato di un momento di preghiera e di
condivisione fraterna frutto di quel clima familiare ed ecclesiale proprio della nostra realtà.
Lunedì 2 agosto si è tenuta invece la cena tra i dipendenti della casa di riposo ed il Consiglio di
amministrazione. Una serata di condivisione ed amicizia che contraddistingue i rapporti di coloro che
operano giornalmente presso la struttura e che, con impegno e serietà, lavorano in maniera veramente
encomiabile al servizio della persona umana, della sua dignità inalienabile.
Festa con i parenti: mercoledì 11 agosto invece il Consiglio ha organizzato una 'cena di estate', sempre
presso il cortile della casa, cui hanno preso parte tutti i nonni e le nonne, i loro parenti, le religiose, i
dipendenti, i volontari, i benefattori ed il Consiglio. Dopo l’iniziale momento di preghiera curato dal
direttore spirituale della Casa don Tommaso, ha avuto inizio la cena accompagnata da momenti di musica
e karaoke che hanno visto la partecipazione di giovani ed anziani, compresi alcuni «nonni» e parenti che si
sono lanciati nell’ardua arte della danza. È stata una serata veramente bella e commovente durante la
quale gli stessi parenti hanno voluto a più riprese esprimere alla direzione il ringraziamento sentito per la
qualità del servizio reso presso la struttura, il clima molto positivo ed i numerosi interventi di
miglioramento posti in essere in questo anno, pur consapevoli della non semplice situazione economica
ereditata.
Dalle pagine di questo settimanale diocesano il presidente della Casa ringrazia sentitamente in primis il
Vescovo per la vicinanza sempre manifestata in questi mesi, tutti gli ospiti, i parenti, i volontari, le
religiose, il personale dipendente e i benefattori per l’incredibile sostegno e supporto assicurato. A tutti il
Presidente ha ricordato di pregare incessantemente l’Immacolata e sempre Vergine Maria affinché ci sia
sempre vicina e ci sostenga nel servizio che rendiamo, così come ha sottolineato la natura autenticamente
ecclesiale della nostra Opera e l’impegno a rimanere sempre «figli fedeli della Madre Chiesa».
Saranno organizzate altre iniziative di festa, amicizia e condivisione che costituiscono momenti importanti
per lo sviluppo armonioso e condiviso tra tutte le componenti che costituiscono la nostra Casa.
Santa Maria a Monte
La prima volta del Vescovo alla processione dell’Assunta
Non abbiamo riscontro dalle cronache dei tempi passati che il Vescovo abbia partecipato alla solenne
processione dell’Assunta a Santa Maria a Monte. Eppure si tratta di una processione antichissima,
addirittura menzionata negli statuti comunali del 1391. Con tutta probabilità dunque, la partecipazione di
monsignor Fausto Tardelli alla processione che si è tenuta nella vigilia della solennità di metà agosto è,
appunto, la prima volta di un Vescovo.
Ma c’è stato di più a caratterizzare questo avvenimento: la pioggia che incredibilmente ha contrassegnato
le serate di questa mezza estate, ma che non ha impedito alla processione di compiere il suo itinerario
nello straordinario scenario delle vie del paese illuminate da circa seimila lumini, presente una delegazione
dell’amministrazione comunale di Santa Maria a Monte, guidata dal sindaco e con il gonfalone. Segno
quest’ultimo che intende sottolineare la coincidenza del valore civile con quello religioso dell’evento che si
celebra ogni anno. La pioggia, minacciata per tutto il tardo pomeriggio e la prima serata, ha poi
scrosciato, una volta però che il corteo aveva guadagnato ormai la Collegiata.
«Quasi un miracolo la processione di stasera», ha così potuto dire monsignor Vescovo al termine della
celebrazione. «Bella Santa Maria a Monte in questo ferragosto inusitato», ha aggiunto monsignor Tardelli,
commentando la sua prima presenza all’avvenimento. Poi richiamando la solennità dell’Assunta si è
chiesto: «Quale messaggio di trasmette questa festa? Che siamo destinati con Maria verso il Cielo, senza
però dimenticare la terra. Abbiamo camminato con Maria, con la Sua presenza, come è accanto a noi tutta
la vita. Siamo infatti figli amatissimi e Lei è la mamma di tutti».
Quindi ammirando la straordinaria luminaria che ha fatto da cornice alla processione ha aggiunto: «Le
candele hanno illuminato il paese per ricordarci che Maria è con noi, ci dà fiducia. Particolarmente in
questa occasione ci dobbiamo ricordare che siamo destinati al Cielo. Oltre la morte infatti, c’è un mondo di
luce e di bellezza per chi ha scelto di amare». È proprio Maria «che ci fa partecipi della gloria del Cielo. E
noi siamo fatti per il Cielo», ha ribadito monsignor Vescovo. Ma non dobbiamo dimenticare la terra “che ci
è destinata dal Cielo, in vista della comunione di vita in Cristo. Non dobbiamo dunque trascurare la terra.
Per questo –ha proseguito il Vescovo- con la processione siamo passati per le nostre strade». Quindi ha
concluso il suo intervento esclamando che «il paradiso non è per chi dimentica la terra. La terra quindi va
amata e trasformata, in quanto giardino di Dio».
Appuntamenti e segnalazioni ...
La pastorale giovanile a Roma
per la beatificazione di Chiara Luce
È con gioia che vi annunciamo che a settembre, Chiara Luce, sarà beata! Una ragazza
come noi, giovanissima, che ha vissuto come tanti, a scuola, nello sport, nella Chiesa,
ma con un amore straordinario che nemmeno la malattia ha spento. (Se vuoi visita il
sito:
www.chiaralucebadano.it)
Sabato 25 e domenica 26 settembre organizziamo una due giorni, che prevede la
partenza in pulmann da San Miniato, la celebrazione eu...caristica della beatificazione a
Roma, alle 16; uno spettacolo del Gen Verde all’Aula Nervi nel dopo cena e la
celebrazione eucaristica domenica 26, animata dal Gen Rosso. Il rientro in serata. I
pasti del sabato sono al sacco, mentre la domenica è previsto un pranzo insieme, che è
compreso nella quota del viaggio e del pernottamento. Questa è di 70 euro per chi
sceglie di dormire col sacco a pelo in palestre o strutture analoghe; 100 euro per chi preferisce camerette
da
3
o
4
persone.
Saranno giorni di festa da trascorrere con migliaia di giovani da tutto il mondo, perché Chiara Luce ormai
è conosciuta in ogni Paese.
La riforma della Scuola Teologica
La Scuola di teologia di San Miniato si rinnova. Per venire incontro alle esigenze di
catechisti e operatori pastorali – principali destinatari del servizio formativo offerto dalla
diocesi – cambiano tempi, luoghi e orari della scuola «Mons. Carlo Falcini». Una riforma
tesa ad offrire una base teologica comune a tutti i laici impegnati nelle diverse realtà
ecclesiali.
I corsi saranno distribuiti non più su un triennio ma su un biennio (un anno introduttivo e un anno
descrittivo) al termine del quale sarà possibile accedere a corsi di specializzazione e aggiornamento.
Finora le lezioni si sono svolte il sabato pomeriggio con orario 15,30-18,30. Una collocazione che ha
impedito la partecipazione di molti operatori pastorali (specialmente catechisti e animatori della liturgia)
impegnati in parrocchia il sabato pomeriggio e ha creato non poche difficoltà anche ai sacerdoti docenti.
A partire da quest’anno le lezioni saranno spostate al lunedì sera, con orario 19-23. Sarà possibile cenare
insieme, nell’intervallo tra le prime due ore: un’occasione per accrescere e potenziare quel clima di
amicizia e di dialogo tra docenti ed alunni che anche i in passato ha caratterizzato la Scuola teologica.
In via sperimentale cambia anche il luogo delle lezioni, che si svolgeranno nei locali dell’O.A.S.I. di
Capanne (Montopoli in Valdarno). Una collocazione scelta per rendere più facile il raggiungimento della
sede del corso, che è vicina all’uscita della superstrada ed è dotata di un ampio parcheggio.
Soltanto per gli alunni già iscritti al vecchio ordinamento le lezioni continueranno al Seminario Vescovile il
sabato pomeriggio, ancora per due anni, al fine di consentire il completamento del piano di studi
triennale.
Oltre ai corsi prescritti gli alunni del vecchio e del nuovo ordinamento potranno scegliere tra alcuni corsi
opzionali: Iconografia (produzione di icone); Musica sacra; Ecumenismo. Luoghi e orari di questi corsi
sono da definire.
La pre-iscrizione al I anno potrà essere effettuata scaricando l’apposito modulo dalla pagina web della
Scuola. L’iscrizione sarà completata con il pagamento della quota d’iscrizione annuale di 100 euro.
Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]
» Vai al sito della Scuola Teologica
Agenda del Vescovo
Sabato 4 settembre - ore 9: a Stibbio, presso la Valle del Vaghera, Tavola rotonda per la 5a Giornata
per la salvaguardia del Creato.
Domenica 5 settembre - ore 11: S. Messa per la festa di S. Liberata a Cerreto Guidi.
Ore 15: a Stibbio, presso la Valle del Vaghera, per la celebrazione della 5a Giornata per la salvaguardia
del Creato. Ore 21: S. Messa e processione per la festa della Madonna del Buon Consiglio a Cecina di
Larciano.
Domenica 5 settembre - ore 11: S. Messa per la festa di S. Liberata a Cerreto Guidi. Ore 15: a Stibbio,
presso la Valle del Vaghera, per la celebrazione della 5a Giornata per la salvaguardia del Creato. Ore 21:
S. Messa e processione per la festa della Madonna del Buon Consiglio a Cecina di Larciano.
Martedì 7 settembre - ore 9,30: Udienze
Mercoledì 8 settembre – ore 9,30: Udienze. Ore 18: S. Messa a S. Romano nella festa della Natività
della Beata Vergine Maria.
Giovedì 9 settembre – ore 9,30: Udienze.
Sabato 11 settembre – Incontro per la Pastorale sociale regionale.