Relativa al reato di corruzione tra privati
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Relativa al reato di corruzione tra privati
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 PARTE SPECIALE F RELATIVA AL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI Aggiornato al: 10/03/2014 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 2 di 19 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 PARTE SPECIALE F PARTE SPECIALE F RELATIVA AL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI INDICE RELATIVA AL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI 1 IL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI DI CUI ALL'ART. 25 TER 2 2 AREE A RISCHIO 4 4 I PRINICIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO 18 5 I COMPITI DELL'ORGANISMO DI VIGILANZA 19 DATA EMISSIONE REDAZIONE APPROVAZIONE 24/12/2007 RA Sara Porta CdA del 24/12/2007 INDICE REVISIONE DATA AGGIORNAMENTO DATA DECORRENZA SEGNALAZIONE TIPO MODIFICA MODIFICA VERIFICA APPROVAZIONE 3 10/03/2014 01/04/2014 ODV Barbara Polin CdA del 27/03/2014 Prot. /SGI MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 1 Pagina 3 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 PARTE SPECIALE F IL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI DI CUI ALL'ART. 25 TER RELATIVA AL Legge 6 novembre 2012 n. 190,REATO recanteDI"Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" (la c.d. "Legge Anticorruzione"), ha introdotto non solo misure volte CORRUZIONE a prevenire il verificarsi di episodi di corruzione nell'ambito dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, ma PRIVATIpiù aspramente il verificarsi di tali reati sia nel settore pubblico che anche misure repressive dirette aTRA sanzionare privato. In particolare, ha introdotto nel codice civile, il reato di corruzione tra privati, con inserimento dello stesso reato nel novero dei reati presupposto ex Decreto Legislativo 231/2001, in tema di responsabilità amministrativa da reato degli enti e precisamente al comma 1 lett. s-bis dell’art. 25 ter del Decreto. Il reato di corruzione tra privati è previsto dall’art. 2635 del codice civile, il quale stabilisce: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, che, a seguito della dazione o della promessa di denaro o altra utilità, per sé o per altri, compiono od omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società, sono puniti con la reclusione da uno a tre anni. Si applica la pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto è commesso da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al primo comma. Chi dà o promette denaro o altra utilità alle persone indicate nel primo e nel secondo comma è punito con le pene ivi previste." La condotta consiste, dal lato passivo, nell'accettare denaro o altra utilità per sé o altri (o la relativa promessa) per compiere o omettere atti in violazione degli obblighi inerenti l'ufficio o degli obblighi di fedeltà, che comportino un nocumento per la società. Quanto agli obblighi violati questi possono avere fonte legislativa (codice civile artt. 2390-2392 c.c. per gli amministratori), o anche extra-codicistica (es. ambiente, sicurezza sul lavoro, etc.), o non legislativa (i.e. provvedimenti di autorità di vigilanza, ecc...). Gli obblighi di fedeltà sono invece collegati ai principi di correttezza e buona fede di cui agli artt. 1175, 1375 e 2105 del codice civile. Dal lato attivo ("corruttore") la condotta consiste nell'offrire o promettere danaro o qualsiasi altra utilità (favori, assunzione di personale, offerta di contratti di consulenza ecc..). I soggetti attivi del reato, dal lato passivo, possono essere gli "apicali" (amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori) ma anche i sottoposti alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati (quindi i dipendenti ma anche i collaboratori esterni come agenti, concessionari, etc.). Il corruttore può essere chiunque. È importante sottolineare che il bene giuridico che la fattispecie mira a tutelare è il patrimonio sociale. In particolare, si osservi che l’estraneità dell’atto ai doveri sociali oggetto di scambio non rileva di per sé, ma in quanto comporti un nocumento alla società, che conserva nella maggior parte dei casi il potere di decidere se i comportamenti corruttivi debbano o meno essere puniti (cfr. Relazione n. III/11/2012 del 15 novembre 2012, Ufficio Studi Corte di Cassazione). Si segnala, infine che, ai fini della responsabilità amministrativa, può essere sanzionato solo l’ente cui appartiene il "corruttore" (l’unico che può essere avvantaggiato dalla condotta corruttiva), mentre la società di riferimento del corrotto, essendo danneggiata dalla condotta delittuosa, non sarà punibile ex Decreto. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 4 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 In via preliminare, come evidenziato nella Parte Speciale A, in considerazione della particolare natura della Società (in totale PARTE controllo SPECIALE pubblico) F e del fatto che svolge servizi di pubblico interesse per conto degli enti soci, non si può escludere che venga riconosciuta ai dipendenti/rappresentanti della Società, nello svolgimento di alcune attività, la qualifica di Pubblico Ufficiale o Incaricato di Pubblico Servizio e RELATIVA AL che quindi i reati corruttivi rilevanti siano quelli previsti nel settore pubblico e richiamati nella Parte Speciale A, a cui si rimanda. REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI ha deciso di redigere la presente Parte Speciale volta a porre Tuttavia, in un'ottica preventiva, la Società in essere una serie di misure organizzative volte a prevenire specificatamente la corruzione nel settore privato qualora ai dipendenti della Società venga riconosciuta natura privatistica e non pubblicistica. 2 AREE A RISCHIO In occasione dell’attività di risk assessment, sono state individuate: le aree considerate “a rischio reato”, ossia i settori aziendali rispetto ai quali è stato ritenuto astrattamente sussistente il rischio di commissione del reato di corruzione tra privati; nell’ambito di ciascuna area a rischio reato, le "attività sensibili" (ossia le attività al cui svolgimento è collegato il rischio di commissione di tale reato); le funzioni aziendali coinvolte; a tal riguardo l'individuazione delle funzioni aziendali non deve considerarsi tassativa, visto che ciascun soggetto aziendale potrebbe in linea teorica essere coinvolto. E’ opportuno ricordare, inoltre, la possibilità che anche altri ruoli/funzioni aziendali possano risultare coinvolti, a titolo di concorso nel reato ex art. 110 c. p.; i principali controlli esistenti in relazione a ciascuna area a rischio; in particolare, fermo restando il rispetto delle regole definite nel Modello di organizzazione, gestione e controllo e nei suoi protocolli (sistema di deleghe e procure, Codice Etico, ecc.), vengono indicati i principali punti di controllo che i soggetti che svolgono le loro mansioni all’interno delle aree a rischio sotto indicate, sono tenuti a rispettare, al fine di prevenire e impedire il verificarsi del reato di corruzione tra privati. Di seguito uno schema riepilogativo di quanto descritto, suddiviso per ciascuna area a rischio reato. Area a rischio n. 1 Funzioni coinvolte: aziendali APPROVVIGIONAMENTO DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE - Direzione Generale; - Area Acquisti, Asset Facility; - Controllo di Gestione; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; - Area Risorse Umane e Formazione; - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; - Sistema di Gestione Integrato; - Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi; - Area Telecomunicazioni, Progettazione, Sistemi Sicurezza; MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 5 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 - Area Centrale Unica di Committenza; - Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. PARTE SPECIALE F - Area Servizi, Cittadini, Imprese PA; Attività sensibili e reati astrattamente ipotizzabili: RELATIVA AL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI di gara: Gestione procedure a) Predisposizione dei bandi di gara e dei relativi requisiti tecnico - economici dei concorrenti; b) Scelta della tipologia di procedura da adottare in relazione al valore dei lavori, servizi, forniture da acquistare; c) Gestione delle varie fasi della gara, delle richieste di chiarimento/ricevimento della documentazione; d) Procedura di aggiudicazione della gara/eventuale revoca; e) Esecuzione del contratto di appalto aggiudicato e di eventuali varianti/modifiche; f) Controllo sull'esecuzione dei lavori oggetto dell'appalto; g) Gestione dei pagamenti. Gestione acquisiti in economia: a) Gestione del sistema di qualificazione dei fornitori; b) Raccolta e controllo delle richieste di acquisto; c) Richieste di offerte/preventivi, valutazione delle offerte, selezione dei fornitori e negoziazione. Emissione degli ordini di acquisto e stipulazione dei contratti; d) Gestione degli acquisti urgenti e gestione dei conferimenti di incarichi a consulenti / professionisti esterni; f) Verifica delle prestazioni/beni acquistati; g) Gestione dei pagamenti e dei solleciti 1) Corruzione tra privati - regolamentazione, in apposita procedura scritta, del processo di approvvigionamento di beni, servizi, lavori, consulenze dalla nascita del fabbisogno, alla valutazione della richiesta di acquisti, all’individuazione del fornitore, alla verifica del possesso dei requisiti e sua qualificazione, alla scelta del contraente, all’individuazione dell’offerta più consona al soddisfacimento delle richieste di acquisto, alla stipula dei contratti e ordini di acquisto di acquisto, per concludersi con le verifiche sui beni/servizi forniti e conseguente autorizzazione alla fatturazione e benestare ai pagamenti; - procedimentalizzazione dei casi in cui è possibile procedere agli acquisti in economia, delle modalità, criteri e relative responsabilità in conformità a quanto previsto dal D.lgs. 163/2006 e s.m.i nonché dalle norme attuative; - chiara individuazione e segregazione delle funzioni aziendali coinvolte e delle relative responsabilità; Principali controlli in essere: MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 - Pagina 6 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 individuazione delle funzioni aziendali che possono sollevare l'esigenza di PARTE SPECIALE F un determinato bene e/o servizio; acquistare - valutazione da parte di altro soggetto diverso rispetto il richiedente l'acquisto - RELATIVA AL d'acquisto e della conformità con il budget dell'area; della richiesta REATO DI di apposito albo fornitori, costantemente aggiornato, relativa ai creazione CORRUZIONE requisiti di ordine generale, nonché i requisiti morali e le capacità tecnicoprofessionali TRA PRIVATI ed economico-finanziarie degli operatori economici con i quali la Società intrattiene rapporti commerciali e contrattuali; - verifica annuale dei fornitori sulla base delle performance ottenute nel corso dell’esecuzione dei contratti, che ovviamente tiene conto delle valutazioni espresse dai Referenti tecnici delle forniture; - individuazione di un referente tecnico dell'esecuzione del contratto che ha il compito di seguire tecnicamente la fornitura, di approvarne gli stati di avanzamento, di accettare i beni consegnati, di eseguire le necessarie verifiche e collaudi; - previsione di specifiche regole in caso di acquisti urgenti; - autorizzazione ai pagamenti effettuata da parte dell'ufficio acquisti sulla base delle informazioni ricevute dal referente tecnico e previa verifica dei requisiti in capo all'aggiudicatario in merito alla regolarità contributiva. Area a rischio n. 2 GESTIONE DEGLI OMAGGI Funzioni coinvolte: - Tutte le risorse aziendali aziendali Attività sensibili e reati astrattamente ipotizzabili: a) Elargizioni di omaggi, donazioni e, in genere, iniziative di carattere liberale a favore di Pubblici Ufficiali o Incaricati di Pubblico Servizio; b) Accettazione di omaggi, donazioni e, in genere, iniziative di carattere liberale da parte di dipendenti/soggetti apicali di INVA. 1) Corruzione tra privati. Principali controlli in essere: 1. regolamentazione delle attività in cui si esplica il processo di gestione degli omaggi; 2. divieto per tutti i dipendenti e/ o amministratori di accettare, sollecitare, offrire o pagare, direttamente o indirettamente, somme di denaro o altre utilità (inclusi regali o doni, ad eccezione di oggetti commerciali comunemente accettati a livello internazionale) anche a seguito di pressioni illecite; 3. ripudio di qualsiasi forma di corruzione sia essa attiva che passiva; MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 7 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 4. definizione annuale di un budget indicativo della spesa massima prevista per da parte del Presidente del Consiglio di Amministrazione ed il Direttore Generale; PARTE SPECIALE F gli omaggi 5. RELATIVA definizioneAL di un catalogo di omaggi da parte della Direzione Generale, reso disponibile REATO DI con il relativo listino; 6. CORRUZIONE compilazione di form standard sia per la richiesta sia per il ricevimento di Omaggi, con indicazione del richiedente, del destinatario, del codice degli TRA PRIVATI omaggi a catalogo (nell’eccezionalità di omaggi non compresi in catalogo, una descrizione del bene e del relativo costo), della data di consegna; 7. previsione di specifiche regole per l'acquisto degli omaggi a seconda del valore degli stessi; 8. fissazioni di limiti massimi per gli omaggi da offrire/accettare; 9. creazione di un registro degli omaggi offerti e ricevuti. Tale registro può essere visionato in qualsiasi momento dall’Organismo di Vigilanza; 10. previsione che eventuali eccezioni rispetto alla presente procedura devono essere autorizzate dal Presidente/Amministratore Delegato, previa segnalazione al riguardo e relativa valutazione da parte del Direttore Generale ed eventualmente dell’Organismo di Vigilanza. Area a rischio n. 3 GESTIONE DELLE SPESE DI RAPPRESENTANZA NEI CONFRONTI DI PRIVATI Funzioni coinvolte: - Membri del Consiglio di Amministrazione; aziendali Attività sensibili e reati astrattamente ipotizzabili: - Direttore Generale. a) Gestione delle spese di rappresentanza sostenute con privati (inviti a cene, ecc…) 1) Corruzione. Principali controlli in essere: 1. regolamentazione in apposita procedura delle attività in cui si esplica la gestione delle spese di rappresentanza; 1. definizione annuale di un budget annuale indicativo delle quote destinate alle spese di rappresentanza; 2. individuazione tassativa dei soggetti autorizzati a compiere tale tipologia di spese che devono seguire il normale iter per gli ordinativi di acquisto; 3. previsione tassativa della tipologia di spese che rientrano in questa categoria e di quelle escluse; 4. obbligo di presentazione della causale della spesa sostenuta e del nominativo delle persona coinvolta per ottenere il relativo rimborso. Pagina 8 di 19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 3 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 INDIVIDUAZIONE DELLE C.D. AREE STRUMENTALI, DELLE FUNZIONI AZIENDALI PARTE SPECIALE FCONTROLLI ESISTENTI COINVOLTE, DEI PRINCIPALI RELATIVA AL Seguendo la stessa metodologia utilizzata per l’individuazione delle aree “a rischio reato”, sono state REATO DI individuate, nell’ambito della struttura organizzativa ed aziendale della Società: CORRUZIONE le aree considerate “strumentali”, ovvero c.d. “di supporto” alle attività che insistono sulle aree “a rischio TRA PRIVATI reato”; le funzioni aziendali coinvolte; l'individuazione delle funzioni non deve considerarsi, in ogni caso, tassativa atteso che ciascun soggetto individuato nelle procedure potrebbe in linea teorica essere coinvolto; le relative attività c.d. “sensibili”; i principali controlli esistenti, in relazione a ciascuna area a strumentale; in particolare, fermo restando il rispetto delle regole definite nel Modello di organizzazione, gestione e controllo e nei suoi protocolli (sistema di deleghe e procure, Codice Etico, ecc.), vengono indicati i principali punti di controllo che i soggetti che svolgono le loro mansioni all’interno delle aree strumentali sotto indicate, sono tenuti a rispettare, al fine di prevenire e impedire il verificarsi del reato di corruzione tra privati. Di seguito, uno schema riepilogativo di quanto strumentale. Area strumentale n. 1 CONTABILITA' FORNITORI Funzioni aziendali coinvolte: - Direttore Generale; in precedenza esposto, suddiviso per ciascuna area - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; - Area Acquisiti, Asset Facility; - Area Controllo di Gestione. Attività sensibili: a) Gestione anagrafica fornitori b) Registrazione delle fatture e delle note di credito c) Liquidazione delle fatture d) Monitoraggio delle fatture da ricevere e in scadenza e) Gestione delle attività di contabilizzazione degli acconti pagati ai fornitori f) Archiviazione della documentazione a supporto delle fatture Principali controlli in essere: 1. previsione di apposita procedura scritta volta a regolamentare le varie fasi in cui si articola il processo di gestione della contabilità fornitori e le relative responsabilità; 2. creazione di una anagrafica fornitori, periodicamente aggiornata, in cui sono MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 9 di 19 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 inseriti tutte le informazioni anagrafiche e di acquisto relative a tutti i fornitori; PARTE3.SPECIALE F registrazione delle fatture a sistema solo previa formalizzazione di un ordine di acquisto di tipo standard oppure il cosiddetto Accordo aperto, a cui RELATIVA seguono i AL relativi rilasci; REATO DI 4. emissione di una nota consegna lavoro (NCL) che rappresenta il documento CORRUZIONE con il quale il Responsabile della fornitura autorizza il fornitore ad emettere TRA PRIVATI fattura per l’importo indicato sul documento. La NCL viene emessa utilizzando il sistema ed ha origine dall’ordine di acquisto, dal quale eredita l’oggetto della fornitura, il referente della fornitura, il progetto e l’importo; 5. impossibilità di registrare fatture di acquisto prive della relativa Nota Consegna Lavori e del relativo ordine di acquisto; 6. abbinamento della fattura ricevuta dal fornitore con la relativa NCL e verifica della congruità dei dati in esse riportati; 7. successiva registrazione del documento di acquisto che, a sua volta, ha origine dalla Nota Consegna Lavori, implementandolo con le informazioni identificative del documento (numero, data fattura ed una descrizione sommaria dell’oggetto della fornitura).; 8. validazione e successiva contabilizzazione del documento che permette il passaggio in contabilità dei dati, la creazione della Prima nota e della relativa partita. Il numero di protocollo progressivo (assegnato in automatico dal sistema) viene annotato sulla fattura cartacea; quest’ultima viene poi archiviata in ordine di protocollo in appositi dossier, differenziati per anno di registrazione; 9. pagamento delle fatture in unica soluzione durante il mese di riferimento delle scadenze; 10. verifica per pagamenti superiori ai 10.000 Euro della regolarità contributiva del fornitore. Area strumentale n. 2 CONTABILITA' CLIENTI Funzioni aziendali coinvolte: - Direttore Generale; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; a) Gestione anagrafica clienti; Attività sensibili: b) Registrazione dei contratti: - Emissione, contabilizzazione ed archiviazione delle fatture attive e delle note di credito - Gestione degli incassi - Riconciliazione dei saldi a credito con i partitari e gli estratti conto. Pagina 10 di 19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 1. previsione di apposita procedura scritta volta a regolamentare le varie fasi in PARTE SPECIALE F il processo di gestione della contabilità clienti (apertura progetti cui si articola Principali controlli in essere: di vendita, fatturazione, eventuali contestazioni, incassi, solleciti( e le relative responsabilità; RELATIVA AL 2. REATO l’inserimento da parte dei responsabili di progetto, su INVABridge, degli DI eventi di fatturazione da cui hanno origine le fatture di vendita; CORRUZIONE PRIVATI 3. TRA verifica che i dati presentati dal sistema siano congrui con gli Ordini e le Convenzioni pervenute dai clienti, in particolar modo per quanto attiene gli importi da fatturare e le modalità di fatturazione, e che sussistano effettivamente i presupposti per l’emissione della fattura, in particolare il benestare del cliente. In caso contrario si attiva il Responsabile del progetto al fine di risolvere le problematiche in essere; 4. archiviazione delle fatture e della documentazione allegata, in ordine cronologico in appositi dossier, differenziati per anno di emissione; 5. implementazione di un file di supporto dettagliato per Cliente per monitorare, in modo sistematico e tempestivo, lo scadenziario dei singoli clienti; 6. contabilizzazione delle fatture una volta emesse; ciò permette il passaggio in definitivo delle stesse in contabilità. Tale operazione avviene in modo massivo su tutte le fatture emesse fino ad una certa data e non ancora contabilizzate; 7. una volta emesse le fatture si procede con la loro contabilizzazione che permette il passaggio in definitivo delle stesse in contabilità. Tale operazione avviene in modo massivo su tutte le fatture emesse fino ad una certa data e non ancora contabilizzate. Area strumentale n. 3 TESORERIA Funzioni aziendali coinvolte: - Direttore Generale; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; a) Apertura / Chiusura di conti correnti; Attività sensibili: b) Registrazione degli incassi e dei pagamenti in contabilità generale; c) Riconciliazione degli estratti conto bancari e delle operazioni di cassa; d) Gestione dei registri delle varie casse aziendali. Principali controlli in essere: 1. previsione di apposita procedura volte a disciplinare l'attività di tesoreria e le relative responsabilità; 2. specifici controlli in ordine alle quadrature delle disposizioni di bonifico con idonei documenti giustificativi; 3. verifica dell'accuratezza, la completezza e la correttezza della Pagina 11 di 19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 documentazione tipica prima che venga firmato l'atto di pagamento; PARTE4.SPECIALE F adeguata approvazione per l'apertura/chiusura di conti correnti da parte del soggetto aziendale a ciò legittimato in base ai poteri di firma aziendali; RELATIVA AL 5. quotidianamente le operazioni contabili di banca vengono effettuate REATO DI utilizzando i sistemi di e-banking, messi a disposizione dalle banche con le CORRUZIONE quali la società intrattiene rapporti. Le registrazioni vengono effettuate in TRA PRIVATI contabilità generale tramite prime note manuali. A fine mese, a ricevimento degli estratti conto dalle banche, viene effettuato un ulteriore controllo delle registrazioni inserite e vengono predisposte le eventuali riconciliazioni bancarie. 6. archiviazione dei documenti contabili bancari in dossier, suddivisi per banca e periodo; 7. le registrazioni contabili di cassa vengono effettuate con cadenza mensile al ricevimento, da parte della Segreteria di Direzione, incaricata della gestione fisica della cassa, del file di excel contenente l’indicazione delle operazioni effettuate in ordine cronologico nel mese di riferimento e dei relativi giustificativi. Le registrazioni vengono effettuate in contabilità generale tramite prime note manuali. I giustificativi di ogni movimento vengono poi archiviati, suddivisi per mese, nel dossier della cassa. Area strumentale n. 4 CONTABILITA' E BILANCIO Funzioni coinvolte: - Direttore Generale; aziendali - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; a) Registrazioni di contabilità generale: Attività sensibili: - Determinazione ed esecuzione degli accantonamenti per poste stimate e altre operazioni di chiusura del Bilancio delle b) Registrazione della chiusura dei conti c) Elaborazione del prospetto di bilancio da sottoporre ad approvazione Principali controlli in essere: 1. definizione di apposita procedura scritta volta a regolamentare la corretta tenuta della contabilità e la redazione del bilancio; 2. identificazione responsabilità; delle funzioni aziendali coinvolte e delle relative 3. definizione di istruzioni interne che stabiliscono i dati e le notizie da fornire all'Amministrazione nel processo di chiusura contabile annuale e infrannuale; 4. adeguata archiviazione e conservazione dei registri, libri obbligatori, fatture, contratti e altri documenti a supporto. Pagina 12 di 19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Area strumentale n. 5 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 BUDGET E CONTROLLO DI GESTIONE PARTE SPECIALE F Funzioni coinvolte: aziendali Attività sensibili: RELATIVA AL - DI Direzione Generale; REATO CORRUZIONE - Area Acquisti, Asset Facility; TRA PRIVATI - Controllo di Gestione; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; - Area Risorse Umane e Formazione; - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; - Sistema di Gestione Integrato; - Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi; - Area Telecomunicazioni, Progettazione, Sistemi Sicurezza; - Area Centrale Unica di Committenza; - Area Servizi, Cittadini, Imprese PA; - Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. a) Raccolta e consolidamento dei dati provenienti dalle varie aree aziendali. Analisi del piano strategico aziendale e conseguente elaborazione del budget: - Elaborazione di report consuntivi - Determinazione degli scostamenti preventivo/consuntivo ed analisi delle cause b) Monitoraggio sui risultati delle singole aree di budget Riformulazione degli obiettivi sulla base dei dati consuntivata c) Gestione delle spese extra-budget Principali controlli in essere: 1. chiara segregazione di funzioni e responsabilità nelle attività relative alle fasi di predisposizione, approvazione e rendicontazione nel processo in esame; 2. adeguata strutturazione e tempestività dei flussi informativi relativi al processo in esame tra le funzioni e i ruoli coinvolti nel processo di definizione e approvazione del budget e dei forecast; 3. utilizzo di un idoneo sistema informatico per la gestione del processo di budgeting e reporting; 4. predisposizione di un budget annuale sulla base di obiettivi di business ragionevoli; il budget viene infatti definito attraverso incontri e scambi di dati ed informazioni con le varie funzioni aziendali coinvolte e considerando, tra gli altri fattori, i risultati degli anni precedenti; 5. predisposizione di un report periodico al fine di monitorare lo stato di avanzamento del budget; 6. previsione di un controllo sull'andamento del budget al fine di verificare scostamenti dallo stesso. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 13 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 PARTE SPECIALE F Area strumentale n. 6 Funzioni coinvolte: aziendali Attività sensibili: SELEZIONE E ASSUNZIONE DEL PERSONALE RELATIVA AL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI - Direzione Generale; - Area Acquisti, Asset Facility; - Controllo di Gestione; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; - Area Risorse Umane e Formazione; - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; - Sistema di Gestione Integrato; - Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi; - Area Telecomunicazioni, Progettazione, Sistemi Sicurezza; - Area Centrale Unica di Committenza; - Area Servizi, Cittadini, Imprese PA; - Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. a) Definizione formale dei profili di potenziali candidati per le diverse posizioni da ricoprire; b) Raccolta ed archiviazione in appositi database della documentazione relativa alle candidature pervenute; c) Analisi delle candidature e verifica della loro ‘idoneità’ rispetto ai profili definiti; d) Selezione del personale e formalizzazione dell'esito del processo. Formulazione dell'offerta economica. Principali controlli in essere: 1. approvazione di una specifica procedura regolante il processo di reclutamento, selezione e inserimento del personale dipendente, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità; 2. chiara individuazione delle funzioni aziendali coinvolte e delle relative responsabilità in modo tale da garantire una segregazione delle funzioni; 3. predisposizione da parte della funzione Risorse Umane e Formazione e dal Responsabile dell’Area interessata del modulo “Richiesta Attivazione Selezione”, con indicazione della motivazione della richiesta e del profilo da ricercare e trasmissione del Modello al Direttore Generale 4. autorizzazione da parte del Direttore Generale dell’attivazione del processo di selezione; 5. nomina da parte del Direttore Generale di apposita commissione di valutazione di cui fanno lo stesso Direttore Generale, dipendenti preposti alle attività di reclutamento e selezione dell’Area Risorse Umane e Formazione, dipendenti esperti e responsabile dell’ area di attività che si avvarrà delle risorse da individuare. La commissione è incaricata dello Pagina 14 di 19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 svolgimento EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 delle attività di DATA INDICE 10/03/2014 3 reclutamento e selezione PARTE SPECIALE F dell’individuazione dei criteri e delle metriche di valutazione; e 6. pubblicazione della selezione nell’apposita sezione del sito web RELATIVA AL www.invallee.it/lavora con noi. REATO DI individuazione delle principali fonti utilizzate per il reclutamento di 7. chiara CORRUZIONE personale; TRA PRIVATI 8. svolgimento di un colloquio conoscitivo e motivazionale da parte della funzione Risorse Umane e Formazione a tutti i candidati individuati che si sono resi disponibili all’incontro. In questo primo colloquio viene presentata la realtà aziendale con una specifica illustrazione dell’attività proposta e dell’area interessata dalla selezione, e quindi indagati in modo approfondito il percorso scolastico, professionale, laddove presente, e personale, al fine valutare la coerenza dei requisiti di tipo professionale, caratteriale e relazionale necessari alle caratteristiche richieste dalla posizione da ricercare. Vengono inoltre sondate le motivazioni, l’affidabilità e le potenzialità di ciascun candidato a ricoprire la posizione ricercata; 9. svolgimento di un colloquio tecnico, solo in caso di valutazione positiva del primo colloquio: è effettuato dal Responsabile di Direzione o Area o Servizio in cui si è aperta la posizione o da altra persona incaricata dal Direttore Generale, alla presenza, se necessaria, della funzione Risorse Umane e Formazione. Al termine il Responsabile dovrà riportare al Responsabile della funzione Risorse Umane e Formazione una valutazione dei candidati colloquiati e insieme dovranno elaborare con la Direzione Generale una lista dei candidati ritenuti idonei; 10. colloquio da parte del Direttore Generale che, insieme alla Commissione di Valutazione, definisce una graduatoria finale, con la proposta di inquadramento contrattuale e il compenso economico (retribuzione fissa e variabile), elaborata valutando la professionalità e l’esperienza nonché confrontando l’inquadramento e la retribuzione delle risorse interne; 11. autorizzazione da parte del Direttore Generale a formalizzare la trattativa con il miglior candidato individuato. Su richiesta del candidato potrà essere predisposta una lettera di impegnativa all’assunzione firmata dal Direttore Generale. 12. archiviazione della documentazione relativa al processo di selezione, al fine di garantire la tracciabilità dello stesso. Area strumentale n. 7 Funzioni aziendali coinvolte: SVILUPPO E INCENTIVAZIONE DEL PERSONALE - Direzione Generale; - Area Acquisti, Asset Facility; - Controllo di Gestione; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 - Pagina 15 di 19 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 Area Risorse Umane e Formazione; PARTE SPECIALE F - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; - Sistema di Gestione Integrato; RELATIVA AL - DI Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi; REATO CORRUZIONE - Area Telecomunicazioni, Progettazione, Sistemi Sicurezza; TRA PRIVATI - Area Centrale Unica di Committenza; - Area Servizi, Cittadini, Imprese PA; - Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. a) Definizione formale di obiettivi quantitativi e qualitativi da raggiungere Attività sensibili: b) Definizione e formalizzazione del sistema di incentivi: c) Formalizzazione, discussione ed archiviazione delle valutazioni 1. definizione degli avanzamenti sulla base del CCNL applicabile; Principali controlli in essere: 2. approvazione annuale, da parte del Consiglio di Amministrazione, del piano meritocratico che definisce l'importo economico complessivo nei confronti di tutti i dipendenti; 3. effettuazione da parte di ciascun responsabile di una valutazione scritta dei propri riporti e proposizione di un avanzamento di livello/ aumento retributivo, con le relative motivazioni i collaboratori; 4. approvazione di ogni avanzamento di livello/aumento retributivo da parte della direzione generale; 5. archiviazione della documentazione al fine di garantire la tracciabilità delle decisioni. Area strumentale n. 8 Funzioni coinvolte: aziendali GESTIONE NOTA SPESE - Direzione Generale; - Area Acquisti, Asset Facility; - Controllo di Gestione; - Area Amministrazione, Finanza, Progetti Cofinanziati; - Area Risorse Umane e Formazione; - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; - Sistema di Gestione Integrato; - Direzione Progettazione e Realizzazione Sistemi; MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 16 di 19 EMISSIONE AGGIORNAMENTO DATA 24/12/2007 DATA INDICE 10/03/2014 3 - Area Telecomunicazioni, Progettazione, Sistemi Sicurezza; - Area Servizi, Cittadini, Imprese PA; PARTE SPECIALE F - Area Centrale Unica di Committenza; RELATIVA AL - DI Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. REATO CORRUZIONE TRA PRIVATI a) Gestione delle missioni / trasferte Attività sensibili: Principali controlli in essere: b) Gestione, controllo e autorizzazione delle note spese 1. regolamentazione delle modalità di gestione dei rimborsi spese attraverso apposita procedura che disciplina le spese per le quali può chiedere il rimborso, i relativi valori di riferimento nonché le modalità del rimborso; 2. chiara individuazione della documentazione da presentare in relazione alla varie tipologie di spesa; 3. obbligo di presentare i giustificativi in originale; qualora il dipendente si trovi nell’impossibilità di presentarli, è consentita la presentazione in copia fotostatica con relativa dichiarazione di responsabilità in ordine alla conformità con l’originale e dei motivi che non hanno consentito la presentazione dell’originale, tranne per le fatture che dovranno essere sempre in originale, 4. definizione di limiti a seconda della tipologia di spesa; 5. obbligo di presentazione del modulo Nota spese disponibile sulla Invaland alla sezione Personale/Amministrazione; 6. la liquidazione delle spese di missione, previa verifica dei dati forniti, avverrà con la retribuzione del mese in cui la trasferta è stata effettuata. Area strumentale n. 9 GESTIONE MAGAZZINO Funzioni coinvolte: - Direttore Generale; aziendali - Area Acquisti, Asset Facility. a) Gestione delle entrate ed uscite di materiali/merci: Attività sensibili: - Inventariazione del materiale - Gestione degli accessi alle aree riservate allo stoccaggio dei materiali - Dismissione/distruzione dei materiali non più utilizzabili. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 17 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 1. previsione di apposita procedura volta a disciplinare la gestione del Principali essere: PARTE SPECIALE F magazzino; controlli in 2. segregazione delle funzioni tra chi gestisce le diverse fasi di stoccaggio RELATIVA AL fatturazione e contabilità; dei prodotti, REATO DI 3. identificazione di differenti aree fisiche la cui funzione viene dedicata allo CORRUZIONE Stoccaggio di Asset (ASA), di Merci (ASM) e Merci Conto Terzi (ASCT); TRA PRIVATI delle movimentazioni tramite la compilazione di Documenti Di 4. tracciatura Trasporto. Per differenziare le diverse tipologie di attività, ogni D.D.T è contraddistinto, oltre che da una data e da un numero documento, da un’ulteriore informazione definita Serie; 5. verifica periodica che quanto contenuto nel documento elettronico “Giacenza di magazzino.xls” sia effettivamente presente e stoccato all’interno del magazzino INVA; 6. redazione di un inventario puntuale dei beni e a seconda dell’esito della verifica ed effettuazione delle eventuali variazioni sul DB “Gestione degli Asset”, comunicandolo contemporaneamente al Service Desk, affinché proceda con l’aggiornamento/allineamento del sistema HP Service Manager. Area strumentale n. 10 GESTIONE SISTEMI INFORMATIVI Funzioni coinvolte: - Area Sistema Informativo Aziendale Privacy; aziendali Attività sensibili: - Direzione Servizi Tecnologici e Gestione Sistemi. a) Gestione dell'attività di manutenzione dei sistemi esistenti e gestione dell'attività di elaborazione dei dati. b) Gestione della sicurezza informatica sia a livello fisico che a livello logico Principali controlli in essere: 1. definizione di procedure volte a regolamentare le attività in cui si esplica il processo di gestione dei sistemi informativi; 2. chiara identificazione e segregazione dei ruoli e delle responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione dei sistemi informativi; 3. adozione di dispositivi hardware e software specifici per il salvataggio dei dati; 4. esistenza di appositi registri per documentare l'attività di back-up ed i restore effettuati; 5. definizione di apposite procedure a livello centralizzato per la gestione delle credenziali di accesso ai sistemi ed il loro monitoraggio periodico; 6. protezione del DataCenter con idonei sistemi di allarme e accesso consentito alle sole persone autorizzate; MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 18 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 7. accesso alla rete ai sistemi aziendali soggetto ad autenticazione PARTE SPECIALE F l'uso di UserID e Password, la quale è soggetta a scadenza e a mediante 'criteri di robustezza'; RELATIVA AL dei sistemi informatici con appositi antivirus che controllano il 8. protezione traffico REATO DI rete in entrata e in uscita; CORRUZIONE 9. controllo del traffico dati in entrata ed in uscita con un server TRA centralizzato; PRIVATI 10. divieto di installazione di software non autorizzati su PC aziendali e installazione di software protetti, con accesso consentito solo a utenti dotati di un profilo con privilegi di amministratore; 11. presenza di una riconciliazione tra numero di licenze software acquistate e numero di utenti; 12. archiviazione della documentazione relativa ai controlli effettuati nell'ambito del processo di gestione dei sistemi informativi. 4 I PRINICIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO Nell’espletamento della propria attività per conto di INVA, i responsabili della funzione coinvolta nelle aree “a rischio reato” e nelle "aree strumentali" sono tenuti al rispetto delle norme di comportamento di seguito indicate, conformi ai principi dettati dal Modello e, in particolare, dal Codice Etico. A tutti i soggetti i destinatari del Modello è fatto divieto di: - porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali da integrare le fattispecie di corruzione tra privati descritta al par. 1.; - porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti, i quali, sebbene risultino tali da non costituire di per sé reato, possano potenzialmente diventarlo. In particolare è fatto divieto di: offrire o effettuare elargizioni in denaro o altra utilità (ospitalità, intrattenimento, ecc.) a referenti di enti privati e società per il compimento (o anche l'omissione) di atti del proprio ufficio, in violazione dei doveri di fedeltà, con lo scopo di ricevere un vantaggio di qualsiasi natura per la società e/o per se stesso, a prescindere dal fatto che tale atto venga poi compiuto. In tutti i casi i regali o gli omaggi o le spese di cortesia devono essere documentati modo adeguato per consentire le verifiche da parte dell’ Organismo di Vigilanza; accordare, direttamente o indirettamente, vantaggi di qualsiasi natura in favore di referenti di enti privati, agenzie, fornitori o clienti (o effettuati con modalità tali) da costituire una violazione dei principi esposti nel Modello; eseguire prestazioni e riconoscere compensi in favore dei consulenti, referenti di agenzie, fornitori o clienti che non trovino adeguata giustificazione nel contesto del rapporto contrattuale costituito con gli stessi. Inoltre, ai fini dell’attuazione dei comportamenti di cui sopra: l'eventuale reclutamento del personale deve avvenire nel rispetto delle regole aziendali che devono MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012 Pagina 19 di 19 EMISSIONE DATA 24/12/2007 AGGIORNAMENTO DATA INDICE 10/03/2014 3 prevedere adeguati livelli di selezione; PARTE SPECIALE F i contratti tra la Società e i referenti di agenzie, fornitori, consulenti e clienti devono essere definiti per iscritto in tutte le loro condizioni e termini, e rispettare quanto indicato ai successivi punti; RELATIVA AL nei contratti con tutte le terze parti (agenzie, consulenti, distributori ecc.) deve essere contenuta apposita REATO della DI violazione da parte degli stessi delle norme di cui al Modello; clausola che regoli le conseguenze CORRUZIONE le agenzie o il loro referenti, i fornitori, i distributori e, in generale, le terze parti devono essere scelti con PRIVATI metodi trasparenti e secondoTRA criteri qualitativi e quantitativi predefiniti; coloro che svolgono una funzione di controllo e supervisione su adempimenti connessi all’espletamento delle suddette attività devono porre particolare attenzione sull’attuazione degli adempimenti stessi e riferire immediatamente all’OdV eventuali situazioni di irregolarità o anomalie. Le funzioni e/o i referenti della Società che operano nelle aree di rischio e nelle attività sensibili sopra evidenziate devono dare evidenza e conservare traccia delle operazioni svolte. 5 I COMPITI DELL'ORGANISMO DI VIGILANZA Fermo restando quanto previsto nella Parte Generale del Modello, i compiti dell’OdV in relazione alla prevenzione del reato di cui alla presente Parte Speciale, sono i seguenti: - monitorare il rispetto dei principi e delle regole di cui alla presente Parte Speciale , nonché quelle del Codice Etico; - monitorare l’adeguatezza e l’effettività delle procedure e dei protocolli interni volti a prevenire il pericolo di commissione del reato di corruzione tra privati; - esaminare eventuali segnalazioni provenienti dagli organi di controllo e da qualsiasi dipendente, disponendo gli accertamenti ritenuti necessari; - curare il costante aggiornamento del Modello, proponendo agli organi di volta in volta competenti l’adozione delle misure ritenute necessarie o opportune al fine di preservare l’adeguatezza e/o l’effettività del Modello stesso. L’OdV deve comunicare i risultati della propria attività di vigilanza e controllo in relazione al reato di corruzione tra privati al Consiglio di Amministrazione e alla Società di Revisione nella Parte Generale del Modello.