«Abuso d`ufficio, si può cambiare» «Corruzione

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«Abuso d`ufficio, si può cambiare» «Corruzione
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IL MATTINO
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14-05-2016
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Il presidente dell'Anticorruzione: «Magistrati muti? Non torniamo indietro di 20 anni»
«Abuso d'ufficio, si può cambiare»
Cantone: rivedere il reato o differire la sospensione della Severino alla condanna definitiva
Gerardo Ausiello
A
buso d'ufficio, si può cambia­
re la legge per scongiurare il ri­
schio che i migliori scappino dalla
politica . Lo dice Raffaele Cantone,
presidente dell'AutoritàAnticorru­
zione, in un'intervista al Mattino.
«La soluzione-dice -potrebbe esse­
re rivedere il reato o differire la so­
spensione della legge Severino alla
sentenza definitiva». E sulle polemi­
che tra magistratura e politica Can­
tone avverte: «I giudici evitino certi
eccessi, ma si faccia attenzione a
non tornare indietro a una conce­
zione vecchia di 20 anni, secondo
la quale il magistrato deve vivere
fuori dal mondo, come se la sua in­
dipendenza derivasse dal fatto di
essere muto». Quanto alla lotta alla
corruzione, rileva ancora Cantone,
«occorre prevedere corsie preferen­
ziali per alcuni processi e l'allunga­
mento, non esagerato, dei termini
di prescrizione».
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«Corruzione, prescrizione più lunga
Abuso d'ufficio, si può cambiare»
Cantone: rivedere il reato o differire la sospensione della Severino al giudicato
Gerardo Ausiello
«Per arginare la corruzione penso ad un
combinato disposto tra le corsie prefe­
renziali per alcuni processi e l'allunga­
mento, non esagerato, dei termini di pre­
scrizione». Raffaele Cantone, presiden­
te dell'Autorità Anticorruzione, è appe­
na rientrato in Italia dopo aver partecipa­
to, con il ministro della GiustiziaAndrea
Orlando, ad un summit internazionale a
Londra. C'erano, tra gli altri, il segretario
di Stato americano John Keny e il primo
ministro britannico David Cameron.
Cosaèemerso daquestosununitin­
ternazionale?
«È stato un confronto serrato su temi
quali la legislazione anticorruzione e le
confische dei beni alla criminalità orga­
nizzata. Dopo l'intervento del ministro
Orlando, ho avutolapossibilitàdi spiega­
re quali strumenti vengono utilizzati in
Italia per contrastare questi fenomeni.
Norme su cui ha poi posto l'accento il
premier Cameron, sottolineando che oc­
corre prendere esempio dalla legislazio­
ne italiana. Si tratta di un riconoscimen to importante del lavoro che si sta facen­
do. È la dimostrazione che su questi te­
mi l'Italia è più avanti di tutti, anche se
nel nostro Paese ciò non sempre viene
detto con chiarezza».
Ulodo Falanga prevede corsie prefe­
renziali per i processi di corruzione
con il dichiarato scopo di evitare la pre­
scrizione. È sufficiente?
«Sono stato tra i primi a proporre le
corsie preferenziali per la corruzione e
resto convinto che questi processi vada-
no fatti rapidamente per impedire a chi
viene ritenuto colpevole di partecipare
al processo di assegnazione degli appal­
ti o di continuare a stare nelle istituzioni.
Altrimenti si arriva a sentenze che ho de­
fmito poco utili, e spiego perché: spesso
le condarme vengono comminate quan­
do i soggetti in questione sono addirittu­
ra in pensione ed hanno quindi nel frat­
tempo lavorato indisturbati con le pub­
bliche amministrazioni. È proprio ciò
che dobbiamo evitare».
Come? Allungando i termini di pre­
scrizione?
«Forse una ulteriore rimodulazione
dei termininon sarebbe scandalosa. Og­
gi per alcune tipolo­
gie di reato la prescri­
zione scatta dopo
poco più di 10 anni.
A mio awiso la cor­
ruzione non dovreb­
be essere prescrivibi­
le al di sotto dei 15
armi; per la corruzio­
ne in atti giudiziari si
potrebbe arrivare fi­
no a20 anni».
Non le sembra
un paradosso che
l'allungamento dei
termini di prescrizione produca pro­
cessi più brevi? Arigordilogica dovreb­
be accadere il contrario.
«Io invece ritengo che una rimodula­
zione non esagerata dei termini di pre­
scrizione avrebbe un effetto anche psico­
logico e consentirebbe di evitare tattiche
dilatorie. Ma, a chi ritiene che l'interven-
to sulla prescrizione sia la soluzione al
problema, dico che è una sconfitta per lo
Stato perché colloca il soggetto in un lim­
bo: non è né assolto né condannato. Sul
fenomeno, comunque, incidono anche
i meccanismi organizzativi. I numeri dif­
fusi dal ministro Orlando mostrano che
in alcuni uffici meridionali dove c'è un
alto tasso di criminalità, i livelli di prescri­
zione sono molto bassi. Viceversa in al­
treareedelPaese dovenon c'èunacrimi­
nalitàmolto diffusa, la prescrizione inci­
de maggiormente».
A proposito di condannati: tra i de­
tenuti quelli per corruzione con una
sentenza passata in giudicato rappre­
sentano solo lo 016 per cento della po­
polazione carceraria. Un dato che non
può non farri.flettere.
«Questo dipende da una serie di ra­
gioni. In Italia, grazie alle misure alterna­
tive che rappresentano una conquista di
civiltà, non si va in carcere per pene al di
sotto dei quattro anni. E in qualche mo­
do incide anche la prescrizione».
Sulla corruzione il presidente
dell'Anm Piercamillo Davigo ha usato
parole molto dure, salvo poi aggiusta­
re il tiro. È in gioco una partita per la
sovranità tra poteri dello Stato?
«Non la vedrei in questi termini. A
volte ci sono eccessi polemici. Cito il pre­
sidente del Consiglio Matteo Renzi: mol­
to spesso questa dialettica deriva dal fat­
to che la politica è debole. Dal canto suo
la magistratura deve evitare le generaliz­
zazioni, ma si faccia attenzione a non tor­
nare indietro a una concezione vecchia
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di20 anni, secondo la quale il magistrato
deve vivere fuori dal mondo, quasi co­
me se la sua indipendenza derivi dal fat­
to di essere muto. Un giudiceche resta in
silenzio non è necessariamente un giudi­
ce indipendente. lo diffido di più deigiu dici che frequentano salotti di potere.
Starei attento, insomma, all'idea di una
giustizia pontificale e a quelli che dico­
no: io parlo solo con le sentenze. Anche
perchéquelle sentenze non le legge pra­
ticamente nessuno».
A proposito del reato di abuso di uf­
ficio non ritiene possa verificarsi uno
«sdoppiamento della giustizia»? La
giustizia delle indagini e, talvolta, del
primo giudizio, che opera diversamen­
te da quella «riparatrice» del secondo
grado?
«La formulazione della norma
dell'abuso d'ufficio si presta a una certa
elasticità interpretativa. Esiste quindi la
possibilità di una diversa lettura degli at­
ti amministrativi, che può portare a diffe­
renti valutazioni. Nella mia esperienza
in Cassazione mi è capitato di vedere sog­
getti condannati in primo grado e assolti
in appello ma anche il contrario».
Secondo lei non esiste il rischio che
il polverone in cui tutto passa per cor­
ruttela tengafuori imiglioridalla politi­
ca, lasciata invece ai peggiori?
«Questa preoccupazione ha purtrop­
po un fondamento. Perché il rischio di
incappare in indagini giudiziarie può
rappresentare per le persone perbene
una controspinta a non scenderein cam­
po. Ma, e anch'io ricorro ad un parados­
so, la soluzione al problema non può es­
sere la cancellazione del reato di abuso
d'ufficio. Non può essere, insomma, ab­
bassare il livello di legalità».
Potrebbe essere allora il supera­
mento dell'obbligatorietà dell'azione
penale?
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«Su questo ho una posizione laica.
Credo nel principio, sono però consape­
vole che spesso il principio sia un fatto
puramente teorico, anche se resto
dell'idea che sia opportuno mantenere
ugualmente i principi, sebbene teorici.
Ma non credo che si possa pensare di ri­
solvere il problema dicendo al pm che
può anche non indagare, specie con rife­
rimento ai reati contro la pubblica am­
ministrazione. Il rischio che ciò si trasfor­
mi in un boomerang è infatti molto alto.
La soluzione, dunque, potrebbe essere o
rivedere la norma sull'abuso d'ufficio o
collegare gli effetti della legge Severino
alla sentenza defmitiva, ma solo in caso
di abuso d'ufficio».
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culatori e chi dell'antimafia ha fatto una
professione. Si tratta di degenerazioni
pericolose, rispetto alle quali occorre fa­
re autocritica in maniera incisiva. Ma
non si può pensare di gettare il bambino
con l'acqua sporca».
Per lo scrittore Roberto Saviano so­
stenere che Gomorra ispiri i camorri­
sti significa essere omertosi. Ha torto o
ha ragione?
«Non mi piace l'idea di vietare qual­
cosa che abbia un interesse pubblico.
Del resto film di successo come Scarface
sono stati girati negli Stati Uniti e nessu­
no si è mai opposto. Al tempo stesso non
si può accusare
qualcuno di essere
Intanto a Napoli il procuratore Gio­ omertoso solo per­
chéesprime un giuvanni Colangelo rischiala vita.
«Al procuratore Colangelo esprimo dizio negativo».
Come si spezza
la mia vicinanza e lamia piena solidarie­
tà. Lui e la Procura di Napoli stanno fa­ la camorra sul pia­
cendo un lavoro eccezionale nel contra­ no culturale?
«Bisogna fare di
sto alla criminalità organizzata. Forse
tutti abbiamo dato un po' troppo per più. A Napoli sul
scontato che fosse stata eliminata la ca­ fronte della repres­
morra tradizionale. Certo, quei clan so­ sione l'azione è sta­
no stati oggettivamente destrutturati. I ta efficacissima ma
boss di oggi, tuttavia, sono più incoscien - a questa attività non
è seguita un'azione
ti e dunque più violenti e pericolosi».
La Procura di Napoli è in prima li­ altrettanto valida sul piano sociale, cultu­
nea anche nella battaglia per impedire rale ed economico».
la «riproducibilità» della camorra. È
I conflitti istituzionali, come quello
giusto togliere i figli ai boss?
in atto a Napoli tra Comune e Governo,
«I ragazzi che nascono in certi conte­ possono indebolire l'azione ammini­
sti molto spesso sono condannati a vive­ strativa e lasciare pericolosi spazi alla
re come i genitori. Ma togliere un figlio criminalità organizzata?
ad un padre e ad una madre è un atto
«I conflitti istituzionali sono inoppor­
estremo. Sono molto combattuto».
tuni ma il fatto che si alzino i decibel in
C'è chi, come Colangelo, combatte
campagna elettorale ha un che di fisiolo­
la camorra in silenzio e chi di antima­
gico. A volte questo è anche il segno di
fia vive, andando in tv e nei salotti.
«L'antimafia socialeha svolto in que­ una democrazia non pienamente matu­
sti anni un ruolo fondamentale e molti ra. Non credo, tuttavia, chequesticonflit­
successi sono stati ottenuti grazie anche ti possano favorire l'azione della crimi­
a quest'impegno: Esistono però gli spe- nalità organizzata».