Articoli di stampa dall`1 al 3

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Articoli di stampa dall`1 al 3
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, del 1° agosto 2012
Italia: Tesoro, avanzo di 2,3 Mld a luglio, fabbisogno primi 7 mesi
scende a 27,4 Mld (Finanza.com, 1 agosto
Il Ministero dell’Economia ha annunciato che a luglio il settore statale ha evidenziato un avanzo di
circa 2,3 Miliardi.
Nei primi sette mesi del 2012 si è realizzato complessivamente un fabbisogno di 27,4 Miliardi, a
fronte di 40,1 Miliardi del 2011.
Monti vede Premier finlandese: Italia potrebbe ricorrere ad aiuti UE
(LaPresse) Roma, 1 agosto
L'Italia potrebbe ricorrere agli aiuti europei se i mercati mostrassero di non "capire gli sforzi" che Roma ha
fatto per mettersi in regola con le riforme approvate, e si alzasse ancora lo spread.
E' quanto ha annunciato il Capo del Governo Mario Monti nel corso di un incontro a Helsinki con il Premier
finlandese Jyrki Katainen, seconda tappa di un tour di tre giorni che lo ha visto ieri a Parigi dal Presidente
francese Francois Hollande e domani lo vedrà a Madrid da Mariano Rajoy.
"L'Italia - ha detto Monti - non sembra aver bisogno di aiuti particolari per il salvataggio della sua economia"
ma "potrebbero essere necessari forse - ha aggiunto - per la lentezza dei mercati nel capire gli sforzi e i
progressi fatti dall'Italia e da altri Paesi.
Come aiuto - ha precisato - serve il funzionamento dei mercati per i titoli di Stato nell'eurozona, bisogna fare
appello per una maggiore stabilità in questi mercati.
Se quell'aiuto verrà dato nel senso di una migliore stabilità nei dell'eurozona, allora l'Italia verrà aiutata di
conseguenza”.
“Non credo che l'Italia - ha commentato Katainen - abbia bisogno di alcun aiuto europeo in questo momento.
Tutti dobbiamo lavorare per arginare il panico e questa mentalità di paura che stiamo vedendo nei mercati.
Non è giusto che ci sia un sentimento che non si sta facendo mai abbastanza altrimenti è come se vivessimo
nella ruota del criceto per cui dobbiamo correre e correre.
E' difficile - ha sottolineato il Premier finlandese - la gestione di questa crisi perché molti di noi trovano
questa situazione ingiusta.
I finlandesi credono nelle regole severe che pretendono che ci sia qualcosa di valido per tutti e così deve
essere in Europa.
Pensavamo ci fossero regole uguali per tutti, ma questo non era il caso e molti cittadini pensano non sia
giusto.
Ci sono molti disoccupati in Finlandia, non perché c'è stato un cattivo comportamento del Paese - ha
proseguito - ma perché la prospettiva di crescita è più debole.
Il nostro è stato un incontro importante perché ho potuto imparare molto da Monti: anche gli italiani trovano
questa situazione ingiusta.
Sono stato felice di parlare di questo, non soltanto di aspetti tecnici ma di comprenderci reciprocamente.
La situazione è molto grave e non possiamo permetterci incomprensioni".
Parole altrettanto positive da Monti: "Sono grato - ha detto il capo del Governo italiano al Primo Ministro
finlandese per avermi ospitato e ho proposto di venire qui per tre motivi: la mia partecipazione ai Consigli
Europei mi ha permesso di identificare il Premier Finlandese come interlocutore molto interessante e credo
sia un bene se potessimo collaborare; sono un ammiratore della Finlandia e raramente ho trovato una
continuità di fiducia e sostegno per l'integrazione europea come in questo Paese; credo che i Capi di Stato
debbano essere dei Leader e quindi guidare l'opinione pubblica.
La Finlandia è un modello, noi dobbiamo imparare tanto dalla vostra esperienza.
L'Italia ha cercato di seguire l'esempio", ha aggiunto, ricordando che "un bilancio in pareggio nel caso
dell'Italia significa un obiettivo importante".
Crisi: Mussari, patrimoniale? Non si può aumentare pressione fiscale
(Asca) Roma, 1 agosto
''Nel nostro documento c'è una frase chiara: vanno abbandonate definitivamente tutte le ipotesi, di
evidente impatto recessivo, di ulteriori incrementi di pressione fiscale'', così Giuseppe Mussari,
Presidente dell'ABI, rispondendo a una domanda, nel corso della conferenza stampa di presentazione
del ''Patto per l'Italia, l'Europa e l'euro'', sull'ipotesi di introduzione di una imposta patrimoniale.
La Svizzera diventa il sesto detentore di valuta estera
(Milano
Finanza), 1 agosto
C’è una nuova Cina attiva nel mercato delle valute: è la Svizzera, che sta cercando di tenere fermo
a 1,2 franchi il rapporto con l’euro, fissato lo scorso settembre.
Lo scopo è di proteggere le esportazioni delle proprie aziende.
Ma gli effetti collaterali di questi movimenti sono diversi.
La Banca Nazionale Svizzera è stata costretta ad acquistare decine di Miliardi di euro a maggio e
giugno dopo l’appesantirsi della crisi dell’euro.
Il risultato è stato che le sue riserve di valuta sono balzate di oltre il 40% quest’anno, secondo
un’inchiesta del Financial Times di oggi, a 365 Miliardi di franchi.
Facendo così salire la Confederazione dal nono al sesto posto al mondo come detentore di valuta
estera dietro a Cina, Giappone, Arabia Saudita, Russia e Taiwan.
Nel secondo trimestre del 2012, le riserve di euro della Banca Centrale Svizzera sono salite dal
51% al 60%.
La Banca, secondo gli analisti, avrebbe acquistato euro per un valore complessivo di 3 Miliardi di
franchi, nel tentativo di bloccare il cambio delle due divise a 1,20.
“La Svizzera è la nuova Cina delle valute”, ha commentato Steven Englander di Citigroup.
La Banca Centrale Svizzera è in parte responsabile del rafforzamento del dollaro australiano e
della corona svedese, che ha acquistato per cercare di vendere una parte delle riserve in euro.
Ma gli analisti, in base ai risultati resi noti ieri della Banca Centrale, hanno messo in evidenza che
l’acquisto di euro sta correndo ad una velocità maggiore rispetto ai tentativi di rivenderlo
scambiandolo sul mercato con divise ritenute più pregiate.
La Carta blu si chiede allo sportello unico (Italia Oggi), 1 agosto di Carla De
Lellis
Per il rilascio del nuovo permesso di soggiorno «Carta blu UE» (oppure per convertire in Carta blu UE
l'eventuale permesso di soggiorno già posseduto), gli interessati dovranno presentare domanda al
competente sportello unico immigrati.
Successivamente, invece, per il rinnovo della Carta blu UE la domanda andrà presentata presso gli uffici
postali abilitati, secondo le ordinarie procedure già in uso.
Lo precisa il Ministero dell'Interno nella circolare n. 6385/2012, in cui illustra le novità del D. Lgs. n.
108/2012, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 171/201, in vigore dal prossimo 8 agosto, che ha recepito la
Direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini stranieri che intendano svolgere
lavori altamente qualificati.
Un nuovo permesso di soggiorno.
La nuova disciplina, per periodi superiori a tre mesi, consente l'ingresso e il soggiorno in Italia ai Lavoratori
stranieri altamente qualificati in possesso:
- di un titolo di istruzione superiore rilasciato da autorità competente nel Paese dove è stato conseguito, che
attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e della relativa
qualifica professionale superiore;
- dei requisiti per l'esercizio delle professioni regolamentate (D. Lgs n. 206/2007).
In pratica, viene loro prevista la possibilità di ottenere il rilascio, da parte del Questore, di un permesso di
soggiorno recante la dicitura «Carta blu Ue» per essere ammessi in Italia a svolgere un lavoro, nonché ai
loro familiari.
Il titolare di tale carta, limitatamente ai primi due anni di occupazione legale in Italia, potrà esercitare
esclusivamente attività lavorative che siano conformi alle condizioni di ammissione (cioè altamente
qualificate).
Per lo stesso periodo di tempo, gli eventuali cambiamenti di datore di lavoro sono soggetti a una preventiva
autorizzazione da parte delle Direzioni Territoriali del Lavoro.
Il titolare di «Carta blu UE», in sede di domanda di nulla osta al lavoro (altamente qualificato), deve
dimostrare di possedere un reddito più che sufficiente per non gravare sul sistema italiano in termini di
previdenza e assistenza.
Parallelamente per la presentazione della domanda di nulla osta al lavoro (altamente qualificato) il datore di
lavoro, in mancanza di una previsione normativa in materia di soglia salariale, deve garantire l'erogazione di
una retribuzione al Lavoratore in misura non inferiore al predetto limite, ossia il triplo del livello minimo
previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.
In pratica, l'importo minimo da garantire è pari a euro 24.789 (ossia a 8.263 euro moltiplicato per tre).
La domanda.
Infine, per quanto concerne le modalità di presentazione della domanda di rilascio/conversione del permesso
di soggiorno in un permesso di soggiorno recante la dicitura Carta blu UE, il Ministero dispone che la
compilazione del modello 209 (modello base di richiesta del permesso di soggiorno, da compilarsi a cura del
Lavoratore straniero e del relativo datore di lavoro) dovrà aver luogo presso il competente sportello unico
immigrati, analogamente ai casi d'ingresso per lavoro subordinato o per ricongiungimento familiare.
Invece, aggiunge il Ministero, la successiva istanza di rinnovo del permesso di soggiorno Carta blu UE dovrà
essere presentata, a cura dei Lavoratori interessati, presso gli uffici postali abilitati, secondo le ordinarie
procedure in uso.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, del 2 agosto 2012
Schroders: meno Asset under management, calano i profitti
(Finanza.com), 2 agosto
Calano del 17% i profitti pre - tasse di Schroders.
Il Gruppo dell'Asset Management e del Private Banking ha postato un risultato di 177,4 milioni di
sterline contro i 215,7 milioni dello scorso anno, accusando un livello inferiore di Asset under
management rispetto all'anno scorso, a 194,6 milioni di sterline contro i precedenti 204,8 ma in
aumento rispetto ai 187,3 Miliardi di dicembre 2013.in calo anche il fatturato, 698,8 milioni contro i
circa 780 dello scorso anno.
Nagel indagato su presunto patto con Ligresti, nega Accordo (Reuters), 2
agosto
L'Amministratore Delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, indagato per ostacolo all'Autorità di Vigilanza, è
stato interrogato per sei ore ieri sera dal Pm di Milano Luigi Orsi sul presunto Patto segreto con la famiglia
Ligresti nell'ambito del Progetto di integrazione del Gruppo Unipol con Premafin - FonSai.
Al termine dell'interrogatorio, Nagel in una nota ha ribadito di non aver stipulato alcun Accordo con i Ligresti,
e che il foglio siglato "per presa conoscenza" era un semplice elenco di desiderata della famiglia scritto da
Jonella Ligresti, figlia di Salvatore, che non ha avuto alcun seguito; mentre il suo avvocato ha detto al
telefono a Reuters che scriverà una "memoria con istanza di archiviazione" per il suo cliente.
Una fonte investigativa in precedenza aveva precisato che Nagel è stato iscritto sul registro degli indagati da
alcuni giorni e che gli era stato notificato un invito a comparire.
L'A. D. di Mediobanca è stato iscritto in concorso con Salvatore Ligresti, che già da oltre un anno ha a suo
carico questa ipotesi di reato anche per altri fatti.
Ligresti è anche al centro del nucleo principale dell'inchiesta aperta dalla Procura di Milano sulla vicenda del
Gruppo assicurativo con le ipotesi di manipolazione del mercato e bancarotta.
IL PRESUNTO PATTO AL CENTRO DELL'INDAGINE
Al centro di quest'ultimo capitolo dell'indagine condotta dal Pm Orsi c'è il presunto Patto che la famiglia
Ligresti sostiene sia stato sottoscritto per garantire al patron del Gruppo e ai suoi figli una buonuscita per
uscire di scena e consentire la fusione con Unipol, eludendo le indicazioni impartite da Consob.
Mediobanca ha ribadito nei giorni scorsi di non aver stipulato alcun Accordo coi Ligresti, dopo che la Procura
ha sequestrato un documento in cui a Salvatore Ligresti verrebbe riconosciuta tra le altre cose una
buonuscita pari a 45 milioni di euro.
Consob, secondo quanto riferito da due fonti a Reuters lunedì scorso, sta aspettando la conclusione degli
accertamenti dei magistrati, presumibilmente dopo la pausa agostana, prima di prendere una decisione in
merito.
L'organismo di controllo aveva in un primo tempo chiesto una copia del documento, che sarebbe stato
discusso da Ligresti e Nagel lo scorso 17 maggio, e del quale sarebbero stati a conoscenza, secondo alcuni
media, Unipol e Unicredit.
Unipol ha detto di non essere a conoscenza di alcun Accordo, mentre la Holding Premafin ha precisato di
non avere informazioni in merito.
Anche Unicredit nei giorni scorsi ha fatto sapere di non essere a conoscenza di questo documento.
"SOLO ELENCO DESIDERATA LIGRESTI, SIGLATO PER PRESA VISIONE"
Nagel con una nota ha scritto di aver sì siglato un foglio su richiesta di Jonella Ligresti il 17 maggio scorso,
ma "esclusivamente per presa di conoscenza" e si trattava della "fotocopia di un foglio di carta dalla stessa
manoscritto che riportava un elenco di desiderata della famiglia Ligresti.
Richieste in parte note e non destinate a Mediobanca, che non è parte di alcun Accordo con la famiglia in
questione, né quindi impegnative per l'Istituto.
Elenco che non si è mai tradotto in alcuna ipotesi di accordo con Mediobanca, Unicredit o Unipol", conclude
Nagel nella nota.
Il suo legale, l'avvocato Mario Zanchetti, che ha definito il suo cliente "molto sereno e tranquillo" durante
l'interrogatorio descritto come "estremamente chiarificatore", ha aggiunto che l'elenco "non è mai stato
portato a Unipol", e ha concluso annunciando l'istanza di archiviazione per l'A. D. di Mediobanca.
LA VERSIONE DEI LIGRESTI
Secondo la versione fornita agli investigatori dai Ligresti, ascoltati nei giorni scorsi, l'Accordo per offrire una
sorta di buonuscita alla famiglia si sarebbe reso necessario dopo che il 27 gennaio la Consob comunicò che
non poteva essere riconosciuto alcun corrispettivo a Salvatore Ligresti e ai suoi figli da parte di Unipol per
l'operazione con il Gruppo Premafin - FonSai.
Secondo quanto sostiene Ligresti, in base a fonti investigative, a questo punto tutti i soggetti interessati
avrebbero cercato un modo per compensare ugualmente la famiglia.
Punto questo, smentito da tutte le altre controparti.
Mediobanca sotto pressione, si teme cambio al vertice (Milano Finanza), 2
agosto
Continua a scivolare in borsa il titolo Mediobanca all'indomani della notizia che l'Amministratore Delegato di
Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, è indagato per ostacolo alle Autorità di Vigilanza in concorso con Salvatore
Ligresti.
L'azione registra la peggior performance tre le blue chip, lasciando sul terreno il 3,12% a 2,73 euro, mentre il
Ftse Mib segna un +0,11%. Pesanti anche FonSai che cede il 3,73% a 0,98 euro, Unipol il 3% a 1,95 euro,
mentre Premafin guadagna lo 0,31% a 0,16euro.
Ieri Nagel è stato interrogato per sei ore dal Sostituto Procuratore Luigi Orsi presso la caserma del nucleo di
polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, da dove è uscito poco prima delle 22.00 senza rilasciare
dichiarazioni.
L'invito a comparire è legato al presunto Accordo segreto raggiunto con Salvatore Ligresti i cui termini
sarebbero indicati in un documento sequestrato presso lo studio di Cristina Rossello, legale di Salvatore
Ligresti oltre che segretario del Patto di sindacato di Mediobanca.
Il documento avrebbe previsto, tra l'altro, il riconoscimento alla famiglia Ligresti di una buonuscita da 45
milioni di euro più alcuni benefit in cambio del via libera alle nozze tra il Gruppo Premafin - FonSai e il
Gruppo Unipol.
Nagel al magistrato ha confermato di "non aver stipulato alcun Accordo o patto con la famiglia Ligresti
inerente l'integrazione Unipol - Premafin".
"In data 17 maggio 2012, su richiesta di Jonella Ligresti, Alberto Nagel ha siglato, esclusivamente per presa
di conoscenza, la fotocopia di un foglio di carta dalla stessa manoscritto che riportava un elenco di
desiderata della famiglia Ligresti", si è difesa Piazzetta Cuccia.
"Richieste", ha spiegato, "in parte note e non destinate a Mediobanca, che non è parte di alcun Accordo con
la famiglia in questione, né quindi impegnative per l`Istituto.
Elenco che, tenuto conto anche della risposta della Consob al quesito di Unipol del 24 maggio 2012, non si è
mai tradotto in alcuna ipotesi di accordo con Mediobanca, Unicredit o Unipol Gruppo Finanziario".
Secondo gli analisti di Intermonte (buy e target price a 5,5 euro confermati sul titolo Mediobanca) la notizia
che Nagel è indagato per ostacolo alla Vigilanza nella vicenda Unipol / FonSai è "negativa con risvolti ancora
difficili da quantificare. Potrebbe portare a un ricambio al vertice".
Quanto all'inoptato degli aumenti di capitale di FonSai e Unipol, "in attesa dell'asta dei diritti inoptati
Mediobanca dovrebbe garantire circa 165 milioni di euro".
Ieri FonSai e Unipol hanno comunicato i risultati sull'inoptato dei rispettivi aumenti di capitale da 1,1 miliardi
di euro.
Per FonSai risulta inoptato il 31,7% delle azioni ordinarie (controvalore 291 milioni di euro) e il 77,8% delle
risparmio di categoria B (per un controvalore di 141 milioni di euro, interamente garantiti da Unipol).
Per Unipol risulta inoptato il 27,13% delle ordinarie (per un controvalore di 229 milioni di euro) e il 56,9%
delle privilegiate (controvalore di 146 milioni).
Restano in pancia al Consorzio di garanzia un totale di 665 milioni in controvalore di inoptato.
"Il totale inoptato risulta abbastanza consistente come da attese del mercato", affermano gli analisti di
Intermonte (neutral e target a 1,10 euro su FonSai).
"Ci aspettiamo quindi che il rischio overhang (azioni vendute sul mercato, ndr) possa adesso concretizzarsi,
soprattutto sulle azioni rimaste in pancia a Mediobanca e Unicredit , le quali saranno probabilmente
chiamate a vendere le quote di inoptato che porterebbero altrimenti le due banche a detenere
rispettivamente il 2,2% e il 4,1% dell'entità risultante dalla fusione.
Ci aspettiamo quindi nel medio termine una pressione al ribasso sui titoli FonSai e Unipol, considerato
anche, per quest'ultima, il peso della garanzia sulle azioni di risparmio di categoria B emesse da FonSai"
(controvalore complessivo 141 milioni di euro).
Anche Cheuvreux (underperform e target price a 0,95 euro) ritiene ci siano poche chance di vedere un
considerevole numero di azioni vendute nell'asta sull'inoptato e quindi "c'è un rischio notevole di overhang".
E' probabile a questo punto, a detta degli analisti di Equita (buy e target a 1,66 euro su FonSai), un
significativo aumento della partecipazione di Unipol in Unipol Sai.
Tenuto conto che Unipol ha fornito la garanzia sulle azioni FonSai risparmio e ipotizzando che nessuno
acquisti i diritti inoptati, la Compagnia delle Coop porterebbe la propria partecipazione nella nascente Unipol
Sai dal 51,5% del capitale complessivo al 61,5% aumentando di circa il 10% la quota di utile di pertinenza.
L'esborso cash per Unipol avrebbe un effetto sul Solvency pari a 3/4 punti percentuali.
Oggi, tra l'altro, Fondiaria Sai riunisce il CdA sui conti del secondo trimestre.
Equita nelle sue stime sconta 50 milioni di euro di impatto derivante dal terremoto dell'Emilia Romagna e si
aspetta nel secondo trimestre una perdita (Intermonte stima invece un utile a 23 milioni), ma in
miglioramento a -4 milioni di euro dai -37 milioni dello stesso periodo del 2011. I premi lordi nel Vita sono
visti scendere a 886 milioni dagli 1,3 Miliardi di euro del secondo trimestre 2011 e quelli nel ramo danni del 4% a 1,8 Miliardi con un combined ratio visto all 99,8% da 104,2% del secondo trimestre 2011 (99,1% nel
primo trimestre 2012).
Banca Akros (Bpm): nel 1° semestre utile netto cresce del 4,4% a 8
milioni, Core Tier 1 al 19% (Finanza.com), 2 agosto
Banca Akros, Gruppo Banca Popolare di Milano, ha archiviato i primi sei mesi del 2012 con un utile
netto in crescita del 4,4% a 8 milioni di euro contro i 7,7 milioni realizzati nell'analogo periodo
dell'anno scorso.
Il risultato operativo (EBIT) è aumentato del 13% a 14,7 milioni dai 13 milioni di un anno fa di euro
mentre il risultato netto della gestione ordinaria è salito dell'1,7% a 44,7 milioni dai 43,9 milioni dei
primi sei mesi del 2011.
I costi hanno mostrato una flessione del 4,1% a 29,7 milioni.
Dal punto di vista patrimoniale, il Core Tier 1 è ammontato al 19 per cento.
Banca Generali: raccolta netta a 120 milioni a luglio (Finanza.com), 2 agosto
Banca Generali ha annunciato che a luglio la raccolta netta totale si è attestata a 120 milioni portando il dato da
inizio anno a 1.164 milioni (di cui 796 milioni realizzati dalla rete Banca Generali e 368 milioni da Banca Generali
Private Banking).
“Il mese di luglio - riporta la nota della società - ha evidenziato una netta accelerazione nella raccolta di prodotti
gestiti (115 milioni vs. 75 milioni a giugno), intensificando un trend di trasformazione da amministrato a gestito
già in atto da alcuni mesi”.
RBoS, allo studio la completa nazionalizzazione. Venerdì i
risultati (Finanza.com), 2 agosto
Il Governo britannico starebbe considerando se spendere 5 Miliardi di sterline per acquistare fino al 18% di
RBoS, la quota che lo Stato ancora non possiede, per una piena nazionalizzazione dell’Istituto di credito per
aumentarne la capacità di prestito.
Lo riporta il Financial Times, specificando che il Ministro delle Finanza George Osborne è contrario a questa
mossa.
I risultati di RBoS sono attesi per il prossimo venerdì e sono previsti in perdita di circa 1,5 Miliardi di sterline
nel semestre. Il titolo cede al momento l’1,16%.
Certificates: l'utile di Deutsche Bank è in calo (Trend online), 2 agosto
Deutsche Bank ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto in forte calo a 661 milioni di euro rispetto
agli 1,2 Miliardi registrati nell'analogo periodo di un anno fa.
L'utile per azione risulta così essere pari a 0,68 euro per azione contro l'1,24 euro dell'anno scorso.
Sui profitti hanno impattato gli effetti della crisi del debito sovrano dell'eurozona.
In flessione del 6% i ricavi netti, che si sono attestati a 8 Miliardi di euro rispetto agli 8,5 Miliardi del secondo
trimestre del 2011.
Dal punto di vista patrimoniale, il Core Tier 1 ratio della Banca tedesca è ammontato al 10,2%, in rialzo
rispetto al 10% di un anno fa.
L'Istituto di credito tedesco ha inoltre fatto sapere di voler ridurre il numero di posti di lavoro di circa 1.900
unità, in maggioranza al di fuori dal Paese, nella Divisione Corporate Banking & Securities e nelle relative
area infrastrutturali.
Tali misure forniranno un contributo di circa 350 milioni di euro all'obiettivo di risparmio complessivo di 3
Miliardi fissato dalla Banca.
Bnp Paribas: nel 2° trim utile netto a 1,8 Mld (Asca) Roma, 2 agosto
Bnp Paribas archivia il secondo trimestre dell'anno con un utile netto a 1,84 Miliardi di euro con una flessione
del 13,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il Gruppo sottolinea i risultati positivi conseguiti nel trimestre caratterizzato da una difficile congiuntura con
l'aggravarsi della situazione economica in Europa.
Bnp Paribas inoltre sottolinea che ha raggiunto il 90% del target di miglioramento degli indicatori previsti da
Basilea 3.
Il CEO di Bnp Paribas, Jean Laurent Bonnafè, sottolinea i positivi risultati.
''Grazie a un modello di business bilanciato e diversificato - afferma - Bnp Paribas ha conseguito buoni
risultati nel secondo trimestre in un difficile contesto economico e di mercato.
Nel periodo Bnp Paribas ha ulteriormente rafforzato il profilo patrimoniale e oggi il Gruppo è uno dei meglio
capitalizzati tra le principali banche globali''.
Con riferimento alla prima metà dell'anno, Bnp Paribas realizza un utile netto di 4,71 miliardi di euro,
invariato rispetto allo stesso periodo del 2011, grazie al beneficio di 1,79 miliardi per la vendita del 28,7% di
Klepierre.
Bnp Paribas conferma una situazione ''molto favorevole'' per quanto riguarda la liquidità che insieme alla
riserve immediatamente disponibili ammonta a 200 miliardi di euro di cui 29 miliardi di dollari in depositi
presso la Fed e ammonta a quasi il 100% delle necessità di funding a breve termine.
Bnp Paribas: Bnl migliora la redditività operativa (Asca) Roma, 2 agosto
Nonostante la difficile congiuntura economica, Bnl (Bnp Paribas) migliora la redditività operativa nella prima
metà dell'anno.
Il margine operativo nel secondo trimestre ammonta a 369 milioni di euro con una progressione del 7%
sull'analogo periodo del 2011 grazie a una crescita dei ricavi del 2% a 813 milioni e alla contrazione
dell'1,8% dei costi.
Nel primo semestre i ricavi aumentano del 2,15% grazie alla crescita del 6,1% delle commissioni nette.
Buona tenuta dell'utile prima delle imposte che ammonta a 282 milioni di euro con un calo del 4,7%.
Banca Imi ben oltre le attese (Italia Oggi), 2 agosto
Il CdA di Banca Imi, la Banca d'Investimento guidata dall'A. D. Gaetano Miccichè, D. G. e responsabile della
Divisione Corporate & Investment Banking del Gruppo Intesa Sanpaolo e dal Direttore Generale Andrea
Munari, ha chiuso i primi sei mesi con un utile operativo cresciuto del 51,3% rispetto al primo semestre 2011
e un risultato netto consolidato di 401 milioni di euro, +37,5%.
Il margine d'intermediazione consolidato è stato di 860 milioni di euro e ha registrato un incremento del
40,3% rispetto ai 613 milioni di euro del 30 giugno 2011.
Dopo aver appostato «accantonamenti e rettifiche» per 54 milioni, ha ricordato l'Istituto, «si perviene a un
utile prima delle imposte di 628 milioni, segnando un incremento di oltre il 41% rispetto al consuntivo
economico (445 milioni) al 30 giugno precedente.
Il Core Tier I e il Tier Total si sono attestati al 14,1%
Generali: Greco, nei prossimi mesi nuovo Piano Strategico (Asca),
Roma, 2 agosto
Il nuovo CEO Group di Generali, Mario Greco, annuncia un nuovo Piano strategico nei prossimi mesi.
parlando alla conference call con gli analisti finanziari, Greco ha indicato che nei prossimi mesi
presenterà al CdA ''un nuovo Piano strategico focalizzato sul miglioramento della redditività e sul
rafforzamento patrimoniale''.
Greco nelle prossime settimane incontrerà i manager di Generali e gli investitori.
Agli analisti ha annunciato di aver individuato tre azioni chiave che saranno immediatamente avviate.
In dettaglio una revisione della performance finanziaria e operativa del Gruppo raffrontandola con i
benchmark delle migliori in ogni settori di attività.
Inoltre Greco avvierà una rigorosa revisione della strategia del Gruppo e delle attività in portafoglio e
''esaminerò la struttura organizzativa, i processi decisionali, il sistema di governance interna'' in
relazione con i migliori Gruppi assicurativi internazionali.
L'utile operativo batte le attese, Greco rivedrà portafoglio Generali
(Milano Finanza), 2 agosto
Come il mercato Generali vira al ribasso a Piazza Affari.
Il titolo cede ora lo 0,78% a 10,19 euro.
La Compagnia triestina, che al 30 giugno aveva in portafoglio 53,6 miliardi di euro titoli Stato italiani, ha
archiviato il primo semestre con un utile netto di 842 milioni (+4,5% rispetto allo stesso periodo 2011) e
un risultato operativo stabile a 2,34 Miliardi, malgrado l'impatto di catastrofi per 255 milioni (contro 33
milioni della prima metà dell'anno scorso), di cui 155 milioni per il terremoto in Emilia.
Il consensus degli analisti indicava un utile operativo di 2,23 Miliardi.
I premi totali sono cresciuti del 2% a 35,6 Miliardi, trainati dal ramo danni (+5,2% a 12,4 Miliardi).
L'incremento dell'utile netto è stato particolarmente forte nel secondo trimestre (+4,5% rispetto ai tre
mesi del 2011).
Dei 35,6 Miliardi di premi semestrali totali, dei quali il 73% realizzati all'estero, quelli nel vita sono
ammontati a 23,2 Miliardi (+0,4%) con un risultato operativo di 1,7 Miliardi (+3,1%).
Il risultato operativo nel ramo danni invece è calato del 5,9% a 755 milioni per i maggiori eventi
catastrofali (222 milioni).
L'impatto delle catastrofi ha influito per 2,4 punti percentuali sul combined ratio che si è portato al 97,1%
dal 96,5% dei primi sei mesi 2011.
Nel segmento finanziario il risultato operativo è cresciuto del 2,4% a 211 milioni.
In miglioramento infine il patrimonio netto a 17,4 miliardi (+12,1% da fine 2011) e l'indice Solvency I a
130% da 117%.
Per l'intero 2012 è previsto un utile operativo in aumento dai 3,9 Miliardi del 2011.
Il nuovo Amministratore Delegato di Generali, Mario Greco, lancerà immediatamente tre azioni chiave
tra cui in particolare quelle su strategie e performance.
"Condurrò un completo riesame", ha detto nella sua prima conference call dopo la nomina, "un attento
esame delle performance finanziarie e operative, paragonandole a quelle best in class; lancerò
un'attenta analisi delle strategie del Gruppo e del suo portafoglio di attività".
Infine, esaminerà la struttura organizzativa, i processi decisionali, la governance interna, l'impegno e le
capacità del management.
"Nei prossimi mesi presenterò al board un nuovo Piano Strategico'', ha annunciato ancora Greco,
precisando che quando è stato contattato dal CdA "mi ha indicato che migliorare il ritorno agli azionisti
era la priorità più importante''.
Greco nelle prossime settimane incontrerà il Management e gli investitori "al fine di comprendere con
loro quali sono le opportunità e le sfide.
C'è sempre spazio", ha aggiunto, "per miglioramenti operativi, finanziari e strategici in generale, e
questo è particolarmente vero oggi per Generali".
Mentre, come specificato dal Direttore Finanziario, Raffaele Agrusti, non è previsto alcun cambiamento
nella Joint Venture con PPF né un aumento di capitale.
Negli ultimi giorni si ventilava l'ipotesi che la Compagnia potesse rivolgersi al mercato per prepararsi
all'eventualità che la PPF del finanziere ceco Petr Kellner eserciti nel 2013 la propria put sulla J. V.
Generali – PPF (49% Kellner, 51% Generali), costringendo quindi la Compagnia a un extra esborso.
Anche per questo è "troppo presto" per parlare di politica dei dividendi di Generali.
Il tema "farà parte della visione strategica che verrà presentata al mercato nei prossimi mesi", ha
indicato Agrusti.
Gli analisti temono che la guidance di Generali di un payout al 45% non sia più valida. "Presentando a
novembre i dati del terzo trimestre, definiremo la data in cui verrà presentata la nuova visione
strategica.
Il discorso del pagamento del dividendo", ha concluso Agrusti, "appartiene a questa visione strategica,
toccando il tema del capitale".
Unipol: concluso aumento di capitale, sottoscritto il 78,87% del
capitale (Finanza.com), 2 agosto
Si è conclusa ieri l'offerta in opzione agli azionisti delle 422.851.420 azioni ordinarie e 260.456.660 azioni
privilegiate Unipol Gruppo Finanziario, rivenienti dall'aumento di capitale a pagamento.
Nel periodo compreso tra il 16 luglio e il 1° agosto inclusi, risultano esercitati 15.407.311 diritti di
opzione per la sottoscrizione di 308.146.220 azioni ordinarie Unipol di nuova emissione, pari al 72,87%
del totale delle azioni ordinarie offerte, e 5.614.776 diritti di opzione per la sottoscrizione di 112.295.520
azioni privilegiate Unipol di nuova emissione, pari al 43,11% del totale delle azioni privilegiate offerte
per un controvalore complessivo di 725.780.572,00.
In virtù degli impegni assunti, Finsoe, NovaCoop, Coop Adriatica, Lima, Macif e Maif hanno sottoscritto il
55,50% delle azioni ordinarie offerte e il 5,49% delle azioni privilegiate offerte.
Al termine del periodo di offerta, risultano dunque non esercitati 5.735.260 diritti di opzione per la
sottoscrizione di complessive 114.705.200 azioni ordinarie (pari al 27,13% delle azioni ordinarie offerte)
e 7.408.057 diritti di opzione per la sottoscrizione di complessive 148.161.140 azioni privilegiate (pari al
56,89% delle azioni privilegiate offerte), per un controvalore complessivo di 373.867.511,50.
I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa da Unipol nelle date che saranno
successivamente comunicate.
Si ricorda che Unipol ha stipulato con Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Mediobanca, Nomura, UBS
Limited e UniCredit Bank AG, Succursale di Milano, in qualità di Joint Global Coordinators e Joint
Bookrunners, e Banca Akros, Banca Aletti, Banca Carige e Centrobanca, in qualità di Co-Lead Managers,
un Contratto di garanzia secondo il quale i membri del Consorzio di garanzia si sono impegnati a
garantire, disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà, la sottoscrizione delle azioni
ordinarie e privilegiate rivenienti dall'aumento di capitale, in numero corrispondente ai diritti di opzione
che risultassero eventualmente non esercitati dopo l'offerta in Borsa, al netto delle azioni oggetto degli
impegni irrevocabili di sottoscrizione assunti dagli azionisti della società.
FonSai: Sator-Palladio, revocato Progetto di investimento e sciolto
Patto parasociale (Finanza.com), 2 agosto
Sator Capital, in nome e per conto di Sator Private Equity Fund, e Palladio Finanziaria comunicano di
aver inviato ieri al CdA di Fondiaria una lettera avente ad oggetto la revoca dell’offerta per un progetto
di investimento nel capitale di FonSai, presentata in data 9 maggio e da ultimo reiterata in data 28
giugno, in quanto incompatibile con il perfezionamento dell’aumento di capitale.
Sempre ieri, i due Fondi hanno anche definito lo scioglimento del Patto parasociale su azioni FonSai,
sottoscritto in data 14 febbraio 2012 e integrato in data 9 maggio, con efficacia dall’1 agosto.
FonSai: funzionari Consob presentano nuovo esposto in Procura (Asca)
Milano, 2 agosto
Nuovo esposto della Consob sulla vicenda FonSai, tre funzionari della Commissione hanno incontrato
questo pomeriggio Luigi Orsi, il magistrato milanese titolare dell'inchiesta sul presunto aggiotaggio
compiuto da Salvatore Ligresti sui titoli Premafin e in particolare sul presunto Patto occulto che sarebbe
stato siglato tra Mediobanca e la famiglia Ligresti per assicurare a quest'ultima una buona uscita di circa
45 milioni di euro, nell'ambito del Piano di salvataggio di FonSai da parte di Unipol.
Il colloquio tra il magistrato e i 3 funzionari della Consob è durato poco più di un'ora.
Un accordo servito alla Consob per depositare un nuovo esposto sulla vicenda FonSai.
Monti: tasse alte non male dipende da come Governi spendono (Agi) Helsinki,
2 agosto
Due sono gli esempi che Mario Monti ha raccontato di "portare a casa" dalla visita in Islanda: il primo
riguarda il fisco, il secondo la ricerca e l'istruzione.
"Un'alta tassazione non e' una cosa buona, ma non e' per forza il diavolo.
Molto dipende da ciò che un Governo fa con le tasse e penso che la Finlandia abbia fatto meglio di altri", ha
spiegato il Presidente del Consiglio.
"Il vostro sistema di istruzione e ricerca è ammirevole e mi colpisce molto l'alto grado di rispettabilità sociale
e l'orgoglio degli insegnanti nella società finlandese.
Questa è una chiave per il futuro, crescita compresa", ha aggiunto.
Grecia: prossimi i tagli a pensioni e stipendi per 11,5 miliardi. Outlook su
Banche ancora negativo per Moody’s (Finanza.com), 2 agosto
Raggiunto l’Accordo nella coalizione di Governo greca per il taglio da 11,5 Miliardi di euro in due anni, che
implicherà un’ulteriore riduzione delle pensioni e degli stipendi pubblici.
Il compromesso chiesto dall’ex Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, leader del Pasok e contrario ai nuovi
tagli, era di posporli al 2015 - 2016, ma la proposta non era piaciuta agli esperti della troika ed è stata perciò
stata bocciata per assicurare la ricezione della tranche da 31,2 Miliardi di euro già rimandata.
La troika tornerà ad Atene ai primi di settembre per assicurarsi che il Piano di Austerity provveda nei modi
dovuti.
Nel frattempo la Grecia avrà bisogno di raccogliere altri 3,2 Miliardi di euro per rifinanziare un debito con la BCE
in scadenza il prossimo 20 agosto.
Data la situazione macro, Moody’s ha diffuso un comunicato nel quale fa sapere che l’outlook sul settore bancario
della Grecia resta negativo, e che le Banche elleniche faranno perdite almeno fino a tutto il 2013.
ESM licenza bancaria... di uccidere! (Trend online) Berlino , 2 agosto di Andrea
Mazzalai
Il Governo tedesco è contrario a concedere al Fondo permanente di salvataggio europeo ESM una licenza
bancaria dandogli così la liquidità illimitata della BCE: va contro i trattati, ha detto un portavoce da Berlino.
Secondo Bloomberg, per il Ministro delle Finanze di Berlino le regole del Fondo non prevedono la possibilità di
rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.
“Il trattato costitutivo dell’ESM non prevede per il Fondo una licenza bancaria - ha affermato un portavoce del
Ministero delle Finanze - e noi non ne vediamo del resto alcuna necessità”.
Rispetto alle indiscrezioni del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, a proposito di trattative in corso per la
concessione della licenza bancaria all’ESM, il portavoce ha aggiunto che “sul tema non ci sono attualmente
discussioni, né riunioni segrete”.
Repubblica: Visto che ultimamente i tedeschi sono maestri nel ciurlare il manico della loro fantasia andiamo a
dare un’occhiata al famigerato trattato costitutivo dell’ESM e al divieto assoluto di …uccidere…
E’ chiaro che la questione della licenza bancaria è una burla in quanto l’articolo 21 del Trattato non la esclude in
quanto se andate a leggervelo si sottolinea come il Fondo … “nella realizzazione del suo obiettivo il Fondo è
autorizzato ad indebitarsi sui mercati dei capitali con Banche, Istituzioni finanziarie o altri soggetti o istituzioni”.
Punto il resto sono chiacchiere da bar!
Una delle principali rigidità dell’EFSF e dell’ESM è data dalla necessità di dover raccogliere preventivamente sui
mercati (tramite emissioni di bond oppure aste di T-bill) le risorse da impiegare: i tempi e le dimensioni dei
collocamenti rendono poco efficace l’attivazione dello scudo anti-spread, in quanto gli acquisti dei titoli di Stato
sul primario e sul secondario vengono rallentati e scadenzati dai limiti del funding a monte.
L’ESM potrebbe divenire controparte della BCE senza violare alcun Trattato: la BEI e la KFW (la CDP tedesca)
sono istituzioni non private, in quanto possedute dagli Stati, eppure abilitate dalla BCE come controparti a
finanziarsi con l’Eurosistema.
Lo Statuto della BEI era predisposto per la licenza bancaria e l’attività di raccolta tramite le linee delle Banche
Centrali: per questo la BEI non ha dovuto richiedere formalmente alla BCE di divenire controparte
dell’Eurosistema.
La BEI non ha utilizzato finora questo canale di raccolta in quanto è in grado di finanziarsi a costi competitivi, per
importi consistenti, sul mercato dei capitali.
La licenza bancaria rilasciata all’ESM e i conseguenti finanziamenti tramite l’Eurosistema, tuttavia, non
sarebbero l’equivalente di una leva.
Stando al parere degli esperti della materia, l’ESM - con o senza licenza bancaria - non potrebbe comunque
sforare il tetto dei 500 Miliardi fissato dai suoi 17 Stati azionisti sulla sua capacità di intervento.
L’ESM potrebbe acquistare i titoli di Stato e riutilizzarli come collaterale per ottenere finanziamenti presso la
BCE per pari importo.
Oppure l’ESM potrebbe emettere virtualmente ESM / Bond (come fanno adesso le Banche con l’emissione
virtuale di cartolarizzazioni) per poi utilizzarli come collaterale presso la BCE: in entrambi i casi, tuttavia, il tetto
massimo rimarrebbe 500 Miliardi (e 700 Miliardi totali di attività congiunta con l’EFSF).
Draghi comprerà titoli di Spagna e Italia (Wall Street Italia), New York, 2 agosto
Mario Draghi accontenterà i mercati riavviando il programma di acquisto di titoli di Spagna e Italia. E' da 20
settimane che la BCE non fa operazioni di questo tipo sul secondario.
La strategia del banchiere fiorentino è duplice.
Secondo l'esclusiva del Suddeutsche Zeitung anche il Fondo Salva Stati ESM potrebbe essere usato per
venire in soccorso dei Paesi in difficoltà finanziaria della periferia.
Il Piano di Draghi per allentare le tensioni dei mercati e placare la crisi del debito prevede dunque un'azione
concertata da parte della BCE e del Fondo Salva Stati ESM.
Anche Goldman Sachs continua a credere che la BCE ripristinerà il programma di acquisto dei bond, e cita
un sondaggio con cui ha intervistato 410 investitori.
Ma per molti investitori Draghi deluderà: il 69% dei clienti di Société Generale interpellati prevede infatti che
la BCE non accontenterà i mercati.
Di quel 69% le Banche erano convinte al 50%, i Fondi Hedge al 68%, i gestori di asset al 71% e i Gruppi
Corporate al 100%.
Gli spread con la Germania dei rendimenti decennali di Spagna e Italia continuano a stringersi dopo i bonos
emessi da Madrid e in attesa della decisione dell'Istituto: i tassi sul benchmark iberico scambiano in calo al
6,6%, mentre quelli italiani sono in flessione al 5,8%.
Piazza Affari in profondo rosso, Ftse Mib chiude con un tonfo del
4,6%. Crollano i bancari (Finanza.com), 2 agosto
Vendite copiose sui titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 9,69% a 0,332 euro, Mediobanca il
9,36% a 2,556 euro, UBI Banca il 9,22% a 2,146 euro, Monte dei Paschi l’8,01% a 0,168 euro, Banco Popolare
l’8,83% a 0,873 euro, Intesa SanPaolo il 9,63% a 0,938 euro, Unicredit il 7,34% a 2,574 euro.
Telecom Italia(-6,69% a 0,634 euro) ha virato in negativo nel pomeriggio dopo una mattinata in territorio positivo in
scia ai conti del primo semestre.
Stesso discorso per Generali (-6,43% a 9,61 euro). La Compagnia assicurativa ha chiuso il primo semestre del 2012
con utile netto pari a 842 milioni di euro, in rialzo del 4,5% rispetto agli 806 milioni dello stesso periodo dello scorso
anno e con una forte progressione nel secondo trimestre (+44,5%).
Male Fiat (-5,84% a 3,772 euro) che a luglio ha venduto in Italia 33.068 veicoli, il 20,8% in meno rispetto ad un anno
fa.
La quota di mercato del Lingotto è scesa dal 30,7% registrato a giugno al 30,4%.
Spagna: disoccupati scendono a luglio a 4,59 milioni
(Asca/AFP) Madrid, 2
agosto
Disoccupati in calo in Spagna a luglio.
Secondo il Ministero del Lavoro spagnolo i senza lavoro nel mese scorso erano 4,59 milioni, in calo dello
0,6% rispetto al mese precedente, proseguendo così in un trend positivo che dura oramai da quattro mesi.
Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica Spagnolo, che utilizza un metodo di calcolo diverso da quello del
Ministero del Lavoro, i disoccupati sarebbero invece in aumento nel secondo trimestre al 24,63%.
Spending Review vale quasi 11 Miliardi in 2013 dopo Senato
(Reuters), 2 agosto
Dopo le modifiche introdotte dal Senato, il Decreto Legge sulla Spending Review raccoglie 4,5 Miliardi
nel 2012, 10,9 Miliardi nel 2013 e 11,7 Miliardi nel 2014.
Lo si legge nel dossier redatto dal Servizio Bilancio della Camera.
Il testo licenziato da Palazzo Chigi prevedeva risparmi pari a 4,4 Miliardi nel 2012, 10,4 Miliardi nel
2013 e 11,2 Miliardi nel 2014.
Nel 2012 il Decreto raccoglie risorse (in termini di minori spese) pari a 4,482 Miliardi e prevede
impieghi (minori entrate più maggiori spese) per 3,879 Miliardi.
La differenza, pari a 602 milioni, va a ridurre l'indebitamento netto.
L'effetto positivo sui saldi è quasi nullo nei prossimi due anni.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, del 3 agosto 2012
RBoS conferma licenziamenti legati a inchiesta Libor (Reuters), 3 agosto
Royal Bank of Scotland ha confermato di aver licenziato un certo numero di impiegati per inadempienze
dopo le indagini interne legate allo scandalo per la manipolazione dell'indice Libor e assieme ad altre
Banche è ancora sotto indagine da parte delle Autorità di controllo.
Lo scorso mese fonti vicine alla situazione avevano riferito del licenziamento di quattro trader legati a questo
caso.
La Banca ha detto di essere sotto inchiesta delle Autorità di regolazione negli Stati Uniti, in Gran Bretagna,
in Giappone e da parte delle Autorità per la concorrenza in Europa, Usa e Canada, dicendo di non poter
dare una valutazione affidabile su quali saranno gli effetti di queste indagini, sia riguardo ai tempi sia per la
dimensione delle sanzioni.
La rivale Barclays è stata multata per 453 milioni di dollari lo scorso mese dalle Autorità americane e
britanniche.
RBoS, controllata all'82% dal governo, ha anche annunciato di aver chiuso il primo semestre con un utile
operativo di 1,83 miliardi di sterline, in calo dai 1,97 miliardi di un anno prima.
RBoS ha confermato anche ulteriori accantonamenti per 135 milioni di sterline per compensare i clienti a cui
erano state vendute in modo non appropriato assicurazioni sui prestiti.
Royal Bank of Scotland dimezza la perdita nel secondo trimestre
(Borsainside), 3 agosto
Royal Bank of Scotland ha annunciato oggi di aver dimezzato la sua perdita nel secondo trimestre, rispetto
allo stesso periodo del 2011, da £ 897 milioni a £ 466 milioni.
La perdita prima delle tasse è scesa da anno ad anno da £ 678 milioni a 101 milioni.
La Banca britannica ha beneficiato della riduzione delle perdite derivanti da attività finanziarie tossiche.
L'utile operativo è però calato, a causa della volatilità dei mercati finanziari, del 22% a £B650 milioni.
Il dato ha corrisposto alle previsioni degli analisti.
Il margine di interesse netto è sceso da anno ad anno da £ 3,23 a £ 2,97 Miliardi.
Royal Bank of Scotland ha accantonato altri £ 135 milioni per risarcire i propri clienti a seguito alla vendita
scorretta di polizze assicurative a protezione del finanziamento.
Il CEO Stephen Hester indica in una nota che al momento non è possibile stimare i costi derivanti dal
coinvolgimento del Gruppo nello scandalo della manipolazione del Libor.
FMI, serve un quantitative easing subito per salvare le Banche UE (Milano
Finanza), 3 agosto
Sei Banche europee hanno un potenziale di contagio, in caso di accelerazione della crisi, al di sopra della media,
mentre altre sette ne sarebbero immediatamente colpite.
Occorre quindi al più presto “un cambiamento della politica del gioco” e “misure non convenzionali di intervento
quali un quantitative easing e stimoli fiscali”.
E’ l’allarme lanciato ieri da Fondo Monetario Internazionale.
L’FMI ha pubblicato ieri il 2012 Spillover Report, un’analisi dedicata alle ripercussioni che le politiche
economiche di cinque economie sistemiche (Stati Uniti, Cina, Area Euro, Giappone e Regno Unito) possono avere
sul resto del mondo.
E che milanofinanza.it ha visionato.
La preoccupazione dell’FMI emerge in diversi punti del testo, partendo dalla considerazione iniziale che il
modello elaborato per cercare di prevedere gli effetti di uno scenario peggiorativo si basa sul fatto che ad oggi (il
testo è stato chiuso il 9 luglio) il contagio dell’area euro sugli altri Paesi è stato nettamente inferiore a ciò che
avvenne a fine 2011.
Però i margini di sforamento sono elevati.
E dipendono molto dalle scelte politiche dei Governi.
“L'impressione”, scrive l’FMI,”è che non si sia fatto abbastanza per fermare l'ampliamento dello stress e per
attenuare le conseguenze del circolo conti - crescita - settore bancario”.
Il testo parla di sei Banche (francesi, tedesche e inglesi) con potenzialità di contagio al di sopra della media e di
sette Istituti (francesi, inglesi, italiani e spagnoli) che verrebbero direttamente colpiti in caso di peggioramento
della crisi.
Non si citano nomi, trattandonsi di dati sensibili.
Che cosa potrebbe modificare in positivo la situazione?
“Politiche non convenzionali quali il quantitative easing e stimoli fiscali.
In questo caso l’effetto contagio sarebbe decisamente limitato”, scrive l’FMI nel suo report.
Draghi danneggia la propria credibilità (Trend online), 3 agosto di ACM
Durante l’intervento di ieri, Draghi non è riuscito a mantenere intatto il deciso tono di sfida che aveva
caratterizzato i commenti della scorsa settimana, quando aveva detto che la Banca Centrale farà tutto il
possibile, entro il suo mandato, per preservare la moneta unica perché “l’euro è irreversibile”.
All’inizio dell’intervento, quando Draghi ha annunciato che la Banca sta lavorando a un Piano per
intervenire di nuovo sui mercati dei bond, l’EUR è salito contro l’USD fino a toccare il massimo dal 6
luglio.
Tuttavia, dopo la parte iniziale del discorso, gli investitori sono rimasti molto delusi dalla mancanza
d’informazioni concrete sull’attuazione del Programma.
Il Presidente della BCE ha anche indicato Jens Weidmann come l’unico membro del Consiglio Direttivo
a essere contrario al Piano.
Weidmann, Presidente della Bundesbank e uno dei 23 membri con diritto di voto del Consiglio Direttivo
della BCE, recentemente ha espresso la sua ferma opposizione al Programma, poiché esso supererebbe
il margine sottile tra politica monetaria e fiscale, oltrepassando l’obiettivo della stabilità dei prezzi della
BCE.
Nel giro di pochi minuti, l’EUR/USD è così sceso al minimo settimanale, a quota 1,2134, prima di
chiudere leggermente più su, a quota 1,2180.
Nel frattempo, gli spot sull’oro hanno imboccato una traiettoria al ribasso, perdendo l’1,75% fino alla
chiusura, andamento che oggi sembra consolidarsi, in attesa del dato sulle buste paga non agricole negli
USA.
Nel caso di un risultato molto deludente, possiamo attenderci un certo slancio rialzista per l’oro, che
potrebbe recuperare dal calo del 2,61% registrato nelle quattro sedute di questa settimana.
Anche il greggio di prima generazione ieri è sceso del 2,19% sulla scia dei commenti di Draghi, ma oggi
sembra riprendersi e al momento si scambia appena sotto la media mobile esponenziale a 18 giorni, a
quota 87,80 USD, perché le esportazioni dall’Iran continuano a calare e si prevede che la tempesta
tropicale “Ernesto” si trasformerà in un uragano di categoria 1 entro il 6 agosto.
Crisi economica: la Bundesbank
Bundesbank mette Draghi alle strette (Trend online), 3
agosto
Si chiude lo scontro tra Mario Draghi e Jens Weidmann con la vittoria del Presidente della Banca
Centrale Tedesca.
Nella riunione di ieri Weidmann ha fatto valere la sua, secondo alcune fonti interne il dibattito tra i due
è stato fortemente acceso e alla fine la Banca Centrale Tedesca ha avuto la meglio. La BCE, quindi, non
potrà comprare direttamente titoli di stato dei Paesi membri dell'Unione. Addio promessa di Draghi e le
speranze che hanno tenuto a freno i mercati in questi giorni stanno via via lasciando spazio ad un
pessimismo generale.
Di commenti ufficiali dalla Bundesbank non ve ne sono stati, ma la maggioranza dei commentatori ha
descritto l'accaduto come una vittoria schiacciante di Weidmann su Mario Draghi, vittoria che dimostra
come la Banca Centrale Tedesca abbia una influenza prevalente sul Consiglio della BCE, influenza tale
da scavalcare, su questioni fondamentali, lo stesso Presidente Draghi, che nella intervista di qualche
giorno fa aveva affermato che la BCE avrebbe fatto tutto quello che era possibile per risollevare le sorti
dell'euro, sorti adesso incerte dato che la BCE non potrà acquistare direttamente i titoli di stato dei
Paesi in difficoltà.
FonSai: nel semestre torna all'utile a 24,9 milioni, combined ratio al
98,1% (Finanza.com), 3 agosto
Fondiaria-Sai nel primo semestre segna un ritorno all'utile pari a 24,9 milioni di euro dal rosso di 61,5
milioni registrato nell'analogo periodo dell'anno scorso, pur scontando, si legge in una nota della
società, effetti straordinari tra cui il fallimento di Imco Sinergia e il terremoto di maggio con un impatto
negativo sul risultato ante imposte rispettivamente apri a 76 e 42 milioni di euro.
La raccolta premi si è attestata nel ramo danni a 3.402,9 milioni, in calo del 6,9% rispetto ad un anno fa
mentre nel ramo vita è stata pari a 1.590,9 milioni, in flessione del 37,9% rispetto al primo semestre del
2011.
Nel settore auto i premi evidenziano una diminuzione del ramo RC pari al 6,2%.
Il combined ratio ammonta al 98,1% dal precedente 101,9% e l'indice di solvibilità corretta prima
dell'aumento di capitale in corso sale a 88,5% da 78,2% di fine 2011.
Rispetto a fine 2011 la società evidenzia una riduzione dell'indebitamento per 32,3 milioni e scende a
1.317,6 milioni dai 1.349,9 milioni di ella fine dello scorso esercizio.
Allianz, utile e ricavi in crescita nel secondo trimestre (Borsainside), 3
agosto
Allianz ha annunciato oggi di aver aumentato nel secondo trimestre di quest'anno il suo utile netto del
23% a 1,23 Miliardi.
Sui conti del Gruppo tedesco avevano pesato nello stesso periodo dello scorso anno svalutazioni sui
titoli di stato della Grecia per 326 milioni.
L'utile operativo si è attestato a 2,36 Miliardi, in aumento del 2,8% rispetto al secondo trimestre del 2011.
I ricavi sono cresciuti del 2,5% a 25,2 miliardi.
Gli analisti avevano atteso in media un utile netto di 1,15 Miliardi, un utile operativo di 2,21 Miliardi e
ricavi di 24,6 Miliardi.
Il primo Gruppo assicurativo europeo ha beneficiato lo scorso trimestre della solida performance delle
sue divisioni vita e gestione del risparmio.
Allianz ha confermato il suo obiettivo di un utile operativo di 7,7 - 8,7 Miliardi nel 2012.
FonSai-Unipol,in interrogatorio Nagel spunta riunione 28 gennaio
(Reuters), 3 agosto di Emilio Parodi
Nel corso dell'interrogatorio dello scorso 1 agosto davanti al Pm Luigi Orsi, l'A. D. di Mediobanca
Alberto Nagel ha ripercorso la storia dei rapporti fra l'Istituto e la famiglia Ligresti, citando anche un
incontro, avvenuto il 28 gennaio, cui hanno partecipato tutti i protagonisti dell'operazione.
Lo riferiscono fonti investigative e a conoscenza del dossier.
Alla cronistoria fatta da Nagel, indagato per ostacolo all'attività di Vigilanza per la vicenda del
travagliato salvataggio di FonSai attraverso l'acquisizione di Unipol, fanno ampi riferimenti anche i
principali quotidiani oggi in edicola.
All'incontro del 28 gennaio, avvenuto in Mediobanca, dice una delle fonti riferendo le dichiarazioni
dell'Amministratore Delegato di Mediobanca, erano presenti, oltre a Nagel, il Presidente di Piazzetta
Cuccia Renato Pagliaro, e i numeri uno di Unicredit e Unipol Federico Ghizzoni e Carlo Cimbri.
"Tutti i presenti - ha detto Nagel secondo una fonte - hanno convenuto che era necessario trovare un
gentlemen agreement per venire incontro alle esigenze dei Ligresti".
La data dell'incontro, su cui non ci sono commenti ufficiali da parte degli interessati, è particolarmente
significativa perchè il 27 gennaio Consob aveva comunicato che non poteva essere riconosciuto alcun
corrispettivo a Salvatore Ligresti e ai suoi figli da parte di Unipol per l'operazione con il Gruppo
Premafin - FonSai.
Secondo un'altra fonte vicina alla situazione, a quel tempo si lavorava sul diritto di recesso.
"Si cercava di capire se il recesso fosse fra le fattispecie escluse da Consob", spiega.
La cronaca ha poi dimostrato che anche un risarcimento attraverso un eventuale recesso sarebbe stato
giudicato dalla Commissione per la Borsa un vantaggio patrimoniale in grado di far saltare l'esenzione
all'OpA.
Quanto al documento del 17 maggio siglato da Nagel, sempre secondo le fonti che riferiscono quanto
avrebbe messo a verbale dallo stesso A. D., la sigla per presa visione era stata apposta "per farsi parte
attiva presso Ghizzoni e Cimbri per l'accoglimento delle richieste dei Ligresti a patto che la famiglia si
allineasse all'operazione Unipol" nella prossima Assemblea Premafin. Una delle fonti precisa che
accanto alla sigla non è stata aggiunta la dicitura "per presa visione".
Nagel avrebbe aggiunto di aver poi ritenuto di non procedere ad alcun passo con Unipol e Unicredit per
perorare le richieste della famiglia.
L'Assemblea Premafin era nel frattempo slittata al 12 giugno e solo la minaccia di fallimento ha convinto i
Ligresti a dare il via libera a Unipol.
Nagel ha quindi ribadito che il documento del 17 maggio non era in alcun modo un Accordo.
Ma di quanto fosse importante è prova che sia stato dato a un custode (l'avvocato Cristina Rossello,
legale dei Ligresti ma anche segretario del Patto Mediobanca), rileva una delle fonti.
Dalle fonti arriva anche un chiarimento sul giallo del documento e delle sue fotocopie.
Il primo documento consegnato dall'avvocato era l'originale che non era firmato.
"Firmata era la fotocopia che solo dopo una settimana Rossello ha consegnato.
C'era poi una terza fotocopia non firmata finita ai Ligresti", spiega una delle fonti.
FonSai: Ghizzoni, dimissioni Nagel? Lo rispetto ma non commento
(Asca) Roma, 3 agosto
Federico Ghizzoni preferisce non commentare l'indagine avviata dalla Procura di Milano nei confronti
dell'Amministratore Delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, e non si esprime sull'opportunità di un
passo indietro del top manager accusato dalla Procura di Milano di ostacolo agli Organi di Vigilanza.
''Preferisco non dare risposte perchè c'è un'indagine in corso'', ha detto Ghizzoni replicando a chi gli
aveva chiesto se dal suo punto di vista Nagel dovrebbe presentare le dimissioni. ''Lasciamo che la
magistratura faccia il suo mestiere - ha aggiunto - poi commenteremo''.
Quando gli è stato fatto notare che questo suo no comment suona in sostanza come una condanna nei
confronti del numero uno di Piazzetta Cuccia, Ghizzoni ha risposto: ''La mia non è mancanza di rispetto e
fiducia nei confronti di Nagel, è solo rispetto nei confronti della magistratura''.
In Unicredit, ha aggiunto il top manager, ''c'è serenità'' di fronte all'inchiesta avviata sulla vicenda FonSai
- Premafin.
Nessun commento nel merito neppure sulla decisione della Procura di Milano di porre sotto sequestro
Imco e Sinergia, le due Holding della famiglia Ligresti.
''Sia su Imco che su Sinergia - si è limitato a dire il manager - saranno fatti degli accantonamenti''.
Intesa SanPaolo: nel 2012 prevede redditività operativa stabile
rispetto al 2011 (Finanza.com), 3 agosto
“Nel 2012 Intesa SanPaolo continuerà a perseguire l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile tramite
un’efficiente allocazione della liquidità, un’attenta gestione di tutti i rischi e una continua ricerca
dell’efficienza e della produttività”.
E’ quanto si legge nel comunicato della Banca Mi-To che, alla luce del positivo andamento dei ricavi del
primo semestre, ritiene che “con il proseguimento dell’azione di contenimento dei costi e con il costante
monitoraggio della qualità del credito nell’esercizio in corso si possa registrare una sostanziale stabilità della
redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti del 2011”.
Intesa SanPaolo: costi operativi in calo nel primo semestre,
cost/income al 49,8% (Finanza.com), 3 agosto
Intesa SanPaolo, durante il primo semestre del 2012, ha visto scendere i costi operativi dell’1,9% a 4,45
Miliardi di euro, mentre nel secondo trimestre si è registrato un lieve rialzo (+1,6%) a 2,24 Miliardi.
Il cost/income si è attestato al 49,8%, tra i migliori a livello europeo.
Per quanto riguarda la gestione operativa, il risultato nel primo semestre ha mostrato una crescita del 7,4% a
4,49 Miliardi di euro, mentre nel secondo trimestre la flessione è stati pari al 27,6% a 1,89 Miliardi di euro.
Intesa SanPaolo: utili in calo nel I semestre e nel II trimestre, in
crescita i ricavi (Finanza.com), 3 agosto
Intesa SanPaolo ha chiuso il primo semestre del 2012 con un utile netto pari a 1,27 Miliardi di euro, in calo
del 9,1% rispetto agli 1,40 Miliardi dello stesso periodo dello scorso.
Per quanto riguarda il solo secondo trimestre l’utile si è attestato a 470 milioni, il 41,4% in meno rispetto agli
804 milioni di un anno fa.
I ricavi del primo semestre hanno mostrato una crescita del 2,6% a 8,94 Miliardi di euro, mentre nel periodo
aprile-giugno sono scesi del 14,2% a 4,81 Miliardi.
A livello patrimoniale il Core Tier 1 si è attestato al 10,7%, mentre il Tier 1 ratio all’11,7%.
Intesa Sanpaolo: Cucchiani, stiamo conseguendo quanto promesso
(Asca) Roma, 3 agosto
''Guardando ai risultati del primo semestre, possiamo dire che stiamo conseguendo quanto promesso'', così
Enrico Cucchiani, CEO di Intesa SanPaolo introducendo la conference call sui risultati semestrali del Gruppo
bancario Intesa SanPaolo.
Cucchiani ha ricordato come la Banca abbia continuato a ''ridurre il rischio e rafforzato il bilancio''.
Intesa Sanpaolo: Cucchiani, siamo già in linea con requisiti Basilea
3 (Asca) Milano, 3 agosto
''Siamo già in linea con i requisiti di Basilea 3'', così Enrico Cucchiani, CEO di Intesa SanPaolo, nel corso
della conference call sui risultati semestrali del Gruppo Intesa SanPaolo.
Intesa Sanpaolo: Cucchiani, depositi da clientela sono abbondanti
(Asca) Roma, 3 agosto
''Se la domanda è relativa a fenomeni di ritiro di depositi da parte della clientela, la risposta è no.
Non abbiamo ritiro di depositi e, a differenza di altri competitori, i nostri depositi sono abbondanti e con
costi di raccolta che si situano nella parte bassa del mercato''.
Così Enrico Cucchiani, CEO di Intesa SanPaolo, nel corso della conference call con gli analisti rispondendo a
una domanda sull'andamento della raccolta diretta del Gruppo Intesa SanPaolo.
Banche: Cucchiani, sistema sovradimensionato in personale e
filiali (Asca) Roma, 3 agosto
''Non c'è dubbio che il sistema bancario italiano è sovradimensionato in termini di Personale e di filiali
quando lo compariamo con la media europea.
Il ROE è dunque sceso ai minimi, è ovvio che dobbiamo che dobbiamo rivisitare il modello di business''.
Così Enrico Cucchiani, CEO di Intesa SanPaolo, nel corso della conference call con gli analisti rispondendo a
una domanda sulla riduzione dei costi nel sistema bancario.
''In Intesa, c'è comunque cooperazione dell'azienda con i Lavoratori per trovare soluzioni e risultati
soddisfacenti per entrambe le Parti'', ha sottolineato Cucchiani.
Unicredit: utile netto II trim. -66,9% a 169 mln, sotto le
attese (Finanza.com), 3 agosto
Unicredit ha archiviato il secondo trimestre del 2012 con un utile netto in calo del 66,9% a 169 milioni di
euro rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il dato è inferiore alle attese del mercato ferme a 302 milioni di euro.
Nel primo semestre i profitti sono scesi del 18% a 1,1 Miliardi di euro, di cui 477 milioni dal riacquisto di
obbligazioni Tier I e UpperTier1I nel primo trimestre dell'anno.
Nei primi sei mesi a livello operativo il risultato è stato pari a 5,8 Miliardi di euro, in aumento del 3,1%.
I risultati, si legge nella nota diramata da Piazza Cordusio, sono stati da una parte sostenuti dal calo del
2,6% annuo dei costi operativi a 7,6 Miliardi e dall'altra hanno risentito negativamente del peggioramento
della situazione italiana, con accantonamenti su crediti in progresso del 23,6% a 3,3 Miliardi su base
annua.
In flessione dello 0,2% i ricavi che si sono attestati a 13,4 Miliardi di euro.
Unicredit: Natale, in Core Tier 1 ipotizzato dividendo 10
centesimi (Asca) Roma, 3 agosto
Ai fini del calcolo del Core Tier1 nel filing con Bankitalia ''assumiamo un dividendo di circa 10 centesimi,
ma non si tratta né di una decisione, né di un impegno.
Sul dividendo la decisione sarà presa a fine anno''.
Così Marina Natale, CFO di Unicredit, nella conference call con gli analisti sui risultati semestrali del
Gruppo Unicredit.
Unicredit: Ghizzoni, transazione Brontos non impatterà
sui conti (Asca) Roma, 3 agosto
La transazione di Unicredit (264 milioni) con l'Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso
sull'operazione Brontos ''non impatterà sui conti, in quanto il relativo accantonamento è già stato
contabilizzato nel primo semestre''.
Così Federico Ghizzoni, CEO di Unicredit, nella conference call con gli analisti.
Unicredit: Ghizzoni, sull'utile netto pesano
accantonamenti su crediti (Finanza.com) Roma, 3 agosto
"Nonostante il rapido peggioramento del contesto economico mondiale, nel secondo trimestre 2012 il
margine operativo lordo di Unicredit mostra una buona tenuta, sostenuto dal dinamismo che caratterizza
l'attuazione del programma di riduzione dei costi previsto dal Piano Strategico", commenta Federico
Ghizzoni, Amministratore Delegato di Piazza Cordusio.
"Il margine d'interesse tiene bene, nonostante il rallentamento dei volumi commerciali, mentre Unicredit
raccoglie i frutti prodotti dal modello aziendale diversificato.
Ulteriore miglioramento anche del rapporto crediti su depositi.
Il calo dell'utile netto è da imputare in particolare agli accantonamenti su crediti, con un rapporto di
copertura in complessiva crescita in Italia nel trimestre.
Il miglioramento della redditività operativa attesta i continui progressi del turnaround in Italia", conclude
il top manager.
Unicredit: transazione con il fisco da 264 milioni di euro
(Finanza.com), 3 agosto
Unicredit ha definito oggi le controversie attualmente in essere con l'Agenzia delle Entrate riferendosi al
trattamento tributario applicato ad alcune operazioni di finanza strutturata poste in essere dal Gruppo
negli esercizi 2007,2008 e 2009.
Tra dette operazioni di finanza strutturata, si legge nella nota di Piazza Cordusio, è ricompresa
l'operazione "Brontos", così denominata dalla controparte Barclays Bank. Unicredit, prosegue la nota della
Banca milanese, "pur convinta della correttezza dell'operato proprio e dei propri esponenti e Dipendenti
anche cessati, anche con il parere favorevole dei consulenti incaricati, ha aderito ai cosiddetti 'istituti
deflattivi del contenzioso', al solo fine di mitigare gli oneri ed i rischi connessi con la durata e la
complessità dei procedimenti tributari e minimizzare l'impatto delle eventuali sanzioni. Tale definizione
comporta un costo complessivo per imposte e sanzioni di circa 264.435.422,22 milioni di euro che sarà
assorbito con l'utilizzo degli stanziamenti costituiti nei periodi precedenti".
Unicredit: Ghizzoni, se tasso depositi BCE sottozero
vedremo cosa fare (Asca) Roma, 3 agosto
Se il tasso offerto sui depositi overnight dalla BCE alle Banche (attualmente zero) ''dovesse scendere
sotto zero, potremmo rivedere le strategie'' di gestione delle riserve in eccesso, e ''si può pensare ai
certificati di deposito'', così Federico Ghizzoni, CEO di Unicredit, nel corso della conference call con gli
analisti.
Unicredit ha 38 Miliardi di depositi presso le Banche Centrali, ''ma non li teniamo in BCE quanto piuttosto
nelle Banche Centrali Nazionali che offrono una remunerazione comunque sopra zero'', ha spiegato il
numero uno di Unicredit.
''Ad esempio'' ha risposto poi Ghizzoni a un analista che chiedeva se si trattasse della Banca d'Italia e
della Bundesbank.
Calano utili semestrali Unicredit (Italia Oggi), 3 agosto
Conti semestrali in calo, come da previsioni, per Unicredit, che però ha rafforzato il suo stato
patrimoniale, ben al di sopra del livello richiesto dall'EBA.
Nei primi sei mesi, l'Istituto ha riportato un utile netto in calo a 1,1 Miliardi di euro (-18%), di cui 477
milioni dal riacquisto di titoli Tier1 e UpperTier1.
Il margine d'intermediazione è rimasto sostanzialmente stabile a 13,4 Miliardi (-0,2%) e su di esso ha
inciso per 697 milioni il riacquisto di titoli Tier1 e UpperTier1.
I costi operativi sono inoltre scesi del 2,6% a 7,6 Miliardi e il rapporto costi / ricavi si è ridotto dell'1,4%
al 56,8%.
L'EBITDA è poi migliorato a 5,8 Miliardi (+3,1%), mentre l'Istituto di Piazza Cordusio ha provveduto a
effettuare nuovi accantonamenti per 3,3 Miliardi (+23,6%).
Per quanto riguarda poi lo stato patrimoniale, il Core Tier 1 è salito al 10,4%, al di sopra degli attuali
requisiti normativi imposti da Basilea 3 (9%).
Per quanto riguarda il secondo trimestre, l'utile è stato di 169 milioni (-66,9%) e il margine di
intermediazione di 6,2 Miliardi (-3,2%).
La contrazione dei costi operativi del trimestre è stata del 4,6%, mentre il rapporto cost-income è calato
al 59,9%.
L'EBITDA è stato di 2,5 Miliardi (-1%), con gli accantonamenti saliti a 1,9 Mld (+62%).
A fine giugno, UniCredit deteneva circa 90 Miliardi di obbligazioni sovrane, prevalentemente in Paesi nei
quali il Gruppo opera attivamente con una solida presenza: di 41 Mld era l'esposizione sui titoli italiani.
Il Gruppo, illustrando i numeri semestrali, ha anche annunciato di aver definito le controversie con
l'Agenzia delle Entrate relative al trattamento tributario applicato ad alcune operazioni di finanza
strutturata effettuate da Piazza Cordusio negli esercizi 2007, 2008 e 2009, tra cui l'operazione «Brontos».
Il costo complessivo per imposte e sanzioni è di 264,435 milioni di euro.
In una nota emessa dopo il CdA, Unicredit ha anche annunciato di aver lanciato il «programma Newton»
per valorizzare entro il 2015 i propri asset tecnologici attraverso Accordi con partner internazionali.
I Paesi interessati dal progetto sono Italia, Austria, Germania, Romania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica
Ceca e Regno Unito.
Molto attese erano le parole dell'A. D., Federico Ghizzoni, in conference call prima e in conferenza
stampa poi.
«È difficile prevedere quando avremo il picco degli accantonamenti.
Posso però dire che la crescita dei crediti in sofferenza continuerà di sicuro almeno fino alla fine di
quest'anno.
Poi si vedrà», ha spiegato in avvio.
Quanto al sistema in cui opera Piazza Cordusio, «se guardiamo al nostro portafoglio, i settori più
impattati sono il Real Estate e le costruzioni, nulla di nuovo.
A livello di clienti, invece, vediamo un po' più in difficoltà Piccole e medie imprese, mentre gli impatti sulle
grandi aziende sono ancora molto contenuti», ha spiegato l'A. D. Ghizzoni è stato tuttavia sollecitato sui
temi caldi che, in questi mesi, vedono in qualche modo coinvolto l'Unicredit.
«Movimenti sul titolo non ce ne sono, confermo che siamo tranquilli», ha spiegato Ghizzoni a chi gli ha
chiesto se nuovi investitori esteri potrebbero affacciarsi nel capitale di Piazza Cordusio.
Federico Ghizzoni è stato molto più vago, quando gli sono state fatte domande specifiche in merito al
dossier FonSai.
«C'è un'indagine aperta, preferisco non dare risposte», ha infatti risposto.
Analoga replica anche a chi gli ha chiesto se fosse stato chiamato a deporre dal Pm Luigi Orsi, titolare del
dossier.
«Non intendo fare commenti, soprattutto in un momento in cui c'è ancora incertezza sulla vicenda», ha
infatti ribattuto.
«Posso solo dire che, come Unicredit, a nome di tutti i dirigenti che hanno operato su questa operazione,
c'è serenità».
Nessun commento neppure in merito al coinvolgimento nell'inchiesta dell'A. D. di Mediobanca, Alberto
Nagel, indagato per ostacolo all'Autorità di Vigilanza.
Nonostante Unicredit sia socio di Piazzetta Cuccia con una quota dell'8,697%, Ghizzoni ha evitato di
esprimere opinioni sul numero uno della Merchant milanese.
L'A. D. ha però fatto notare che «non mi sembra che ci siano tensioni particolari tra i soci» di
Mediobanca.
Unicredit esposta a Italia per 41 Miliardi
(Milano Finanza), 3
agosto
L'Europa prende il largo dopo i dati macro Usa.
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito all'8,3% a luglio quando gli economisti avevano
previsto che il dato restasse fermo all'8,2% di giugno.
Ha sorpreso in positivo il dato sugli occupati, saliti di 163 mila unità lo scorso mese.
Gli analisti avevano previsto 100mila nuovi occupati.
Il dato di giugno è stato rivisto al ribasso da 80 mila a 64 mila nuovi occupati, mentre quello relativo a
maggio è stato rivisto al rialzo da 77 mila a 87 mila nuovi occupati.
I future sugli indici di Wall Street hanno esteso i guadagni dopo il dato e ora a Piazza Affari il Ftse Mib
guadagna il 4,24% a 13.847 punti.
Lo spread Btp/Bund si contrae ulteriormente a 472 punti (rendimento al 6,08%).
Mentre l'euro scende sul dollaro a 1,2272.
In evidenza in Europa anche Francoforte (+2,32%), Parigi (+2,64%), Londra (+1,55%) e Madrid
(+2,98%), tutte trainate da due settori in particolare: Banche (+2,95% allo Stoxx) e assicurazioni
(+2,96%).
Sul listino milanese sale ancora Unicredit (+6,06% a 2,73 euro), pur avendo chiuso il primo semestre
2012 con un utile netto pari a 1,1 Miliardi di euro, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2011, a
causa degli accantonamenti su crediti, pari a 3,3 Miliardi, in aumento del 23,6% su base annua.
Degli 1,1 Miliardi di utile, 477 milioni vengono dal riacquisto delle obbligazioni Tier I e Upper Tier II
effettuato nel primo trimestre.
Nel solo secondo trimestre di quest'anno, l'utile netto si è ridotto a 169 milioni dai 511 milioni del
secondo trimestre 2011 (-66,9%).
Il dato è inferiore alle stime del consensus degli analisti, che indicavano un utile di 302 milioni.
''Il calo dell'utile netto è da imputare in particolare agli accantonamenti su crediti, con un rapporto di
copertura in complessiva crescita in Italia nel trimestre'', ha spiegato l'A. D. di Unicredit, Federico
Ghizzoni.
Mentre a livello operativo il risultato è stato pari a 5,8 Miliardi (+3,1% su anno, -9,4% se si esclude il
riacquisto di obbligazioni nel primo trimestre).
I ricavi sono calati leggermente, -0,2% a 13,4 Miliardi, trainati da una flessione del 3,9% del margine
d'interesse, dovuto al costo del funding che si è mantenuto elevato per tutti i tipi di passività, dal calo dei
tassi d'interesse e dalla scarsa domanda di finanziamenti commerciali.
''Nonostante il rapido peggioramento del contesto economico mondiale, nel secondo trimestre 2012", ha
proseguito Ghizzoni, "il margine operativo lordo di Unicredit mostra una buona tenuta, sostenuto dal
dinamismo che caratterizza l'attuazione del programma di riduzione dei costi previsto dal Piano
Strategico''.
Inoltre per l'A. D. il margine d'interesse ha tenuto bene, nonostante il rallentamento dei volumi
commerciali, mentre Unicredit raccoglie i frutti prodotti dal modello aziendale diversificato.
A livello patrimoniale, il Core Tier 1 ratio a giugno è migliorato al 10,4%.
Partito da un Core Tier 1 al 10,31% a marzo 2012 (grazie all'emissione di diritti di opzione e dal
riacquisto di titoli obbligazionari nel primo trimestre), il coefficiente è ulteriormente migliorato per la
dinamica degli RWA, che ha aggiunto 18 p. b.
Il Core Tier I, ha osservato la Banca, è pienamente conforme alle regole dell'EBA, ben al di sopra della
soglia del 9% richiesta entro il giugno 2012.
Solida anche la posizione della liquidità: gli attivi disponibili coprono oltre il 100% del finanziamento
wholesale in scadenza entro 12 mesi.
Il Gruppo peraltro ha già completato il 68% del Giano di finanziamento del 2012, pari al 78% del funding
plan italiano.
Quanto ai depositi, hanno raggiunto 417,6 Miliardi, in crescita del 2,8% trimestre su trimestre.
I conti indicano, in particolare che l'area CEE (Europa Centrale e Orientale) e Polonia cresce dell'1,3%
trimestre su trimestre e l'Europa Occidentale sale del 3,2% trimestre su trimestre.
In Italia i depositi totali sono cresciuti, mentre i depositi commerciali, compresi i certificati di deposito,
hanno segnato solo un aumento moderato.
Unicredit deteneva poi, al 30 giugno 2012, circa 90 Miliardi di euro di obbligazioni sovrane.
Si tratta di un portafoglio "ben diversificato", fa sapere la Banca.
E l'esposizione di 41 Miliardi di euro in titoli di Stato italiani è "stabile" rispetto alla fine del primo
trimestre 2012.
L’Istituto ha anche definito le controversie in essere con l'Agenzia delle Entrate riguardo al trattamento
tributario per alcune operazioni di finanza strutturata realizzate nel 2007, 2008 e 2009.
Tra queste c'è anche l'operazione Brontos.
Il costo complessivo per imposte e sanzioni è di 264,435 milioni di euro.
Su Brontos, la presunta maxi frode fiscale da 245 milioni di euro realizzata attraverso un'operazione di
finanza strutturata, sta indagando la magistratura milanese, che ha rinviato a giudizio l'ex
Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, e altre 19 persone.
Unicredit, comunque, ha l'obiettivo di remunerare gli azionisti.
L'Amministratore Delegato dell’Istituto, Federico Ghizzoni, presentando in conferenza stampa, la
semestrale ha dichiarato che non ci sono discussioni in atto sul tema con i soci e che si vedrà a fine anno.
“Ovviamente il nostro obiettivo è pagare un dividendo e, se ci saranno le condizioni, lo faremo
senz'altro", ha spiegato.
Nell'unico commento rilasciato sulla vicenda FonSai, che vede indagato l'Amministratore Delegato di
Mediobanca, Alberto Nagel, Ghizzoni ha detto che su Mediobanca non sembrano esserci tensioni
particolari, né all'interno né tra i soci.
A settembre ci sarà un CdA e, come da tradizione, è nel Consiglio di Amministrazione che il Management
si esprime.
“Non avverto, né che ci sono, né la necessità che ci siano particolari discorsi”, ha sottolineato. Unicredit è
serena riguardo tutte le implicazioni della vicenda del riassetto di FonSai”.
Il banchiere ha però opposto un secco no comment sulla posizione di Nagel.
"Non è una mancanza di rispetto e fiducia nei confronti di Nagel, ma è una forma di rispetto delle regole e
della magistratura", ha precisato Ghizzoni, cui era stato chiesto in particolare se, essendo Unicredit primo
azionista di Mediobanca, ritenesse necessario un passo indietro dell'attuale A. D. dopo la notizia
dell'indagine.
Ghizzoni non ha neppure voluto rispondere sulla possibilità di essere chiamato di fronte al Pm di Milano
Luigi Orsi, che sta curando l'inchiesta.
A detta di Ghizzoni tra le Banche del Consorzio di garanzia degli aumenti di capitale di Unipol e FonSai
non c'è ansia per le quote rimaste inoptate, vicine in entrambi i casi al 30%.
"L'operazione penso si concluda la prossima settimana, credo ci saranno due o tre giorni per negoziare
l'inoptato. Vedremo la vera percentuale alla fine della settimana".
Secondo il banchiere era quasi impossibile pensare che gli aumenti fossero interamente collocati, non
tanto per l'operazione di suo quanto anche per il momento di rischio Paese.
Bpm: Accordo con consumatori su obbligazioni convertendo (Asca)
Roma, 3 agosto
Banca Popolare di Milano rende noto di aver sottoscritto in data odierna con le Associazioni dei
consumatori Adiconsum, Adoc e Federconsumatori un Protocollo d'intesa per l'avvio di una
procedura di conciliazione paritetica sul prestito obbligazionario denominato ''Convertendo
2009/2013 - 6,75%''.
Dall'Accordo sono esclusi gli investitori istituzionali e coloro che, essendo già azionisti di Bpm,
abbiano esercitato i propri diritti di opzione spettanti in relazione alle obbligazioni del Convertendo
nel periodo compreso tra il 15 giugno 2009 ed il 3 luglio 2009 o abbiano altresì acquistato, in
qualunque momento, ulteriori diritti di opzione a integrazione di quelli loro assegnati, nonchè i
clienti che abbiano autonomamente sottoscritto titoli del Convertendo tramite il canale internet.
Le domande di accesso alla procedura di conciliazione potranno essere presentate a partire dal
1* ottobre 2012 e fino al 30 aprile 2013.
Un'apposita Commissione di Conciliazione (composta pariteticamente da un esponente della
Banca e da uno dell'Associazione dei Consumatori indicata dal cliente nel modulo di adesione)
procederà poi all'analisi dei singoli casi.
Sono previste tre categorie differenti:
A) rimborso massimo sino al 100% della perdita.
B) rimborso massimo sino al 60% della perdita.
C) nessun rimborso.
ING valuta vendita di unità canadese e britannica (Finanza.com), 3
agosto
ING starebbe considerando la vendita delle unità di Direct Banking in Gran Bretagna e in Canada.
Lo riporta il Financial Times che cita una nota societaria nella quale si parla di “opzioni strategiche”
allo studio per i due rami, sui quali però al momento non è stato ancora deciso nulla.
Complessivamente i due rami impiegano circa 1.800 persone e servono oltre 3 milioni di clienti, per un
valore complessivo stimato in oltre 2 milioni di euro.
Secondo il quotidiano britannico ING avrebbe assoldato Jp Morgan come consulente per la vendita
dell’unità canadese e Credit Suisse per la parte britannica.
La mossa viene dopo la vendita di ING Direct USA, che si inseriva nell’esigenza di rientrare nei
parametri del Piano di ristrutturazione concordato con l’Unione Europea.
Regione Siciliana, da CIPE 343 mln per copertura debito sanità (Reuters), 3
agosto
Il CIPE ha destinato oggi 343 milioni di euro a copertura del debito sanitario della Regione Siciliana.
Lo si legge in una nota del CIPE riunitosi oggi a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei Ministri.
I fondi sono stati assegnati nell'ambito della programmazione regionale del Fondo Sviluppo e Coesione
da 21 Miliardi assegnati lo scorso agosto.
D. L. Sviluppo: Ciaccia, subito firma Decreto per Piano città (Asca) Roma, 3
agosto
''Approveremo immediatamente il Decreto Ministeriale per il Piano Città che consente l'insediamento
ufficiale della Cabina di regia affinchè, subito dopo l'estate, possano essere esaminati e selezionati i
primi progetti per la riqualificazione urbana.
Un progetto che punta a mobilitare circa 2 Miliardi di euro tra fondi pubblici e privati ''.
Così il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, in merito all'approvazione
definitiva da parte del Senato del Decreto Sviluppo che contiene un articolo dedicato al Piano Città.
''Il Decreto che da oggi è legge - ha aggiunto Ciaccia -, rappresenta un motore straordinario per la
crescita e lo sviluppo che consente di sbloccare tanti e tanti cantieri, di attrarre risorse anche dall'estero
con i project bond e rende effettiva l'autonomia finanziaria dei porti.
La misura, insieme al CIPE che sempre oggi ha sbloccato opere prioritarie come la Tirrenica e la
Pontina, è solo il primo passo - ha concluso Ciaccia -, i un cammino di crescita che prevede altre misure
in arrivo''.
Crisi: SD&P’s taglia rating 15 Istituzioni finanziarie Italia (Agi) Washington,
3 agosto
L'agenzia Standard&Poor's ha tagliato il rating di 15 Istituzioni finanziarie italiane.
Il taglio, spiega l'agenzia, "riflette l'aumento del rischio economico" legato al nostro Paese. L'agenzia ha
lasciato invece invariato il rating di UniCredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Tra le banche declassate
c'e' la Popolare dell'Emilia Romagna.
Romagna .
Seduta da capogiro per la Borsa di Milano, Ftse Mib chiude con un balzo di
oltre il 6% (Finanza.com), 3 agosto
Acquisti da capogiro sui titoli del comparto bancario che hanno rialzato la testa dopo i tonfi di ieri: Intesa
SanPaolo ha guadagnato il 12,15% a 1,052 euro, BPER l’11,55% a 3,592 euro, Banco Popolare l’8,42% a
0,946 euro, Unicredit il 7,69% a 2,772 euro, Mediobanca il 6,81% a 2,73 euro. Performance brillanti anche
per gli altri titoli finanziari: Mediolanum ha svettato con un +16,09% a 3,002 euro, mentre Generali è
avanzata dell’8,84% a 10,46 euro.
Tutti ben comprati i principali big di Piazza Affari: Eni ha guadagnato il 6,61% a 17,58 euro, Finmeccanica
il 7,64% a 3,014 euro, Fiatil 6,52% a 4,018 euro.
Pensioni: Istat, nel 2010 donne più numerose ma con importi
minori (Asca) Roma, 2 agosto
Nel 2010, dei 23.763.023 trattamenti pensionistici il 56,5% è stato erogato a donne e
il 43,5% a uomini.
Lo rende noto l'Istat che aggiunge però che le donne, pur rappresentando il 53% dei
pensionati (8,8 milioni su 16,7 milioni) e più della metà delle pensioni, percepiscono solo
il 44% degli oltre 258 miliardi di euro erogati, mentre il 56% è destinata agli uomini.
L'importo medio annuo delle prestazioni di titolarità maschile ammonta a 14.001 euro,
il 65,3% in più di quello delle pensioni di titolarità femminile, che si attesta a 8.469
euro.
La crescente prevalenza del genere femminile all'aumentare del numero di
trattamenti percepiti fa sì che il divario tra uomini e donne si riduca al 43,6% se
calcolato sul reddito pensionistico medio, pari a 18.435 euro per gli uomini e 12.840
per le donne.
Tra il 2000 e il 2010, i differenziali degli importi medi delle pensioni e dei redditi
pensionistici tra uomini e donne sono cresciuti, rispettivamente, di 5,4 e 2,3 punti
percentuali.
Oltre la metà(54,8%) delle donne percepisce meno di 1.000 euro, contro un terzo
(34,9%) degli uomini.
Il numero degli uomini (597 mila) che percepiscono un reddito pensionistico mensile
pari o superiore ai 3.000 euro è di oltre tre volte più elevato di quello delle donne (180
mila).
Le disuguaglianze più marcate si osservano tra le Regioni del Nord, sia con riferimento
agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei
beneficiari.
Il rapporto tra il numero di pensionati e quello della popolazione occupata - rapporto
di dipendenza - è a svantaggio delle donne: 93,3 pensionate ogni 100 Lavoratrici, a
fronte di 55,9 pensionati ogni 100 Lavoratori.
A Milano reddito pro-capite più alto; Vibo 'maglia nera'
(Agi) Roma, 2 agosto
Avanza la crisi e aumenta il divario tra Nord e Sud del Paese, anche in termini di
reddito pro - capite prodotto.
Nel 2011 Milano, Bolzano e Bologna sono state le Province con il reddito prodotto
pro - capite più elevato, rispettivamente 33,9, 33,4 e 31,2 migliaia di euro.
In coda alla classifica Vibo Valentia con 13mila euro; seguono Agrigento
(13,2mila) e Crotone (13mila).
Lo riferisce il rapporto ConfCommercio "Economie territoriali e il terziario di
mercato".